1. La scelta della lettura del libro “La malattia da 10 centesimi” è stata sicuramente influenzata in primis dalla
curiosità, ma ha giocato un ruolo importante la stringente attualità dell’argomento nel contesto della
pandemia da COVID-19 che tutti noi stiamo vivendo. Il personale interesse ad approfondire la storia di una
patologia virale che ha segnato la vita dell’uomo e che, nel secolo scorso, è stata la protagonista nel bene o
nel male di un importante conquista verso il miglioramento della salute pubblica si è certamente coniugato
con il voler studiare ed approfondire un altro caso pressappoco “accostabile” a quello presente.
In effetti vi sono molte caratteristiche in comune fra i tempi attuali e quelli di cui si parla nel testo sotto il
profilo sanitario, che sicuramente sarebbero comunque saltate all’occhio d’un attento lettore, ma che sono
state sapientemente messe in evidenza sia dalla prefazione che dall’Autrice, ovviamente col dovuto
distacco.
Quali sono questi aspetti comuni? Ovviamente non è possibile fare un paragone tra le due malattie, non
certo per gravità, quanto perché sono radicalmente differenti, ma l’impatto sulla società, la corsa mediatica
al vaccino e le reazioni più o meno variegate della popolazione, tematiche a cui sono dedicati interi capitoli,
non possono che non far ripensare a quello che stiamo vivendo adesso. Come oggi, anche allora vi erano
persone che erano scettiche sull’efficacia del vaccino, vi erano timori a vari livelli di reazioni avverse (per
esempio l’incidente Cutter, che coinvolse anche i vertici delle istituzioni sanitarie americane e le case
farmaceutiche), vi era la stigmatizzazione delle persone affette, ed inoltre gli inconvenienti occorsi nella
campagna vaccinale, che avevano contribuito ad ingenerare più di un dubbio in chi doveva sottoporsi al
vaccino, finirono, anche allora, per innalzare gli standard di sicurezza della produzione, permettendo oggi di
avere un vaccino sicuro in tempi così brevi. Dalla lettura si evince chiaramente quanto l’esperienza della
poliomielite sia stata “di scuola” per la medicina e per la virologia.
D’altro canto, parlando di un testo che affronta una così tecnica e complessa tematica, ci si potrebbe
aspettare un lessico da trattato di medicina, incomprensibile al lettore comune, o ancor di più allo studente
di liceo a cui è destinato nell’ambito del Premio Asimov, ma non è così. Sia lo stile di narrazione utilizzato,
ovvero il raccontare cronologicamente gli avvenimenti, dalla scoperta, alle epidemie, al vaccino, al giorno
d’oggi, come una vera e propria “storia”, sia il linguaggio utilizzato, che si rende allo stesso tempo efficace
nella trattazione e semplice da capire, chiarificando con appositi specchietti i significati di termini
strettamente medici come "VAPP", permette veramente anche a chi non conosce minimamente la
poliomielite o non ha i minimi fondamenti di biologia, di igiene pubblica e di salute di capire di cosa si sta
parlando.
Ci si augura, in un giorno anche abbastanza vicino, di poter leggere un altro testo dell’Autrice che, con le
stesse premesse e negli stessi modi, parli della pandemia da COVID che stiamo vivendo. Credo fermamente
che sarà un piacere leggerlo non solo per chi personalmente l’ha conosciuta, ma un importante mezzo che
permetta di approfondirne la consapevolezza nelle generazioni future.