2. Gli IONICI sono i pensatori della città
ionica di MILETO
SONO I PRIMI A RICERCARE IL PRINCIPIO
ORIGINARIO DELLA NATURA CHIAMATO
A R C H E’
3. ANEDDOTI SU TALETE
Nel Teeteto, Platone racconta che Talete, per
contemplare le meraviglie del cielo, cadde in un
pozzo e una donna lo derise per il fatto che
voleva guardare il cielo lui che non vedeva
neppure cosa c'era per terra.
Aristotele nella Politica narra che Talete, grazie alle
sue conoscenze astronomiche e metereologiche,
previde un abbondante raccolto di olive, fece
incetta dei frantoi e in questa situazione di
monopolio ricavò ingenti guadagni.
4. La tradizione ci indica il nome di Talete non solo come il
primo filosofo, ma anche come quello di colui che, per
primo nella storia, si pose il problema della ricerca
dell’“arché”,ossia del principio primo di tutte le cose:
"come ha fatto la natura a crearsi e a stabilire l’equilibrio
ciclico che, anno dopo anno, si ripete?" La prima tesi
filosofica che la tradizione ci riporta è proprio quella di
Talete. Egli avrebbe sostenuto che l’origine di tutte le
cose, il principio vitale del cosmo, (cioè l’archè) è
l’ACQUA. La riflessione naturalistica dei primi filosofi
ionici va infatti alla ricerca di un elemento originario da
cui concepire la derivazione di ogni cosa. Ed è l’acqua per
Talete di Mileto ad essere l’elemento generatore.
5. Per lui tutto è costituito da ACQUA. Non sappiamo
esattamente che cosa Talete intendesse con questa
affermazione, ma possiamo immaginarlo.
Probabilmente aveva in mente, per esempio, il ghiaccio, il
vapore, l'umidità... Insomma, egli non poteva non notare
l’assoluta centralità dell’acqua nella vita. Egli osservò poi
che il cibo degli esseri viventi è in buona parte costituito
da acqua, così come i semi degli esseri viventi sono umidi.
E' anche possibile ipotizzare perché Talete scelse proprio
l'acqua come principio: intanto, come abbiamo appena
detto, essa si trova praticamente ovunque, ma poi ha
delle caratteristiche che la rendono ideale come principio
esplicativo della realtà: è incolore, inodore, insapore... In
altre parole l'acqua non ha caratteristiche e quindi può
assumerle tutte.
6. ANASSIMANDRO
Concittadino e contemporaneo di Talete, fu lui
ad usare per la prima volta il termine arché.
Secondo il filosofo il principio primo
dell’universo è l’ ápeiron (letteralmente senza
confini, in-finito, in-determinato)
MA COME FANNO LE COSE A DERIVARE DA
QUESTA SOSTANZA?
7. Ciò si ottiene attraverso un processo di
separazione e differenziazione che è imposto da
una LEGGE NECESSARIA, chiamata Dike (la
Giustizia) che genera un moto rotatorio dal
quale si genera la separazione dei contrari
(caldo/freddo, secco/umido…).
La separazione pur essendo necessaria per la
vita e al tempo stesso causa della infelicità in
quanto gli individui hanno nostalgia per «il tutto
originario».
8. ANASSIMENE
Più giovane di una generazione rispetto ad
Anassimandro, Anassimene identifica il principio
primo con l’ARIA o «RESPIRO». Anche lui ritiene che
l’arché sia infinito e abbia un movimento
incessante.
La trasformazione e la generazione delle cose è
spiegata attraverso due processi:
1. Condensazione (l’aria diventa vento, nuvola,
acqua, terra e pietra)
2. Rarefazione (l’aria diventa fuoco)
L’universo si crea e si dissolve in eterno secondo un
processo ciclico.