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PROBLEMI INERENTI LA NEVE E LE VALANGHE
Rischio valanghe: il Sistema di Protezione Civile 
Da I.Chiambretti 
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Il quadro nazionale dei bollettini IIIlll qqquuuaaadddrrrooo nnnaaazzziiiooonnnaaallleee dddeeeiii bbbooolllllleeettttttiiinnniii pppprrrreeeevvvviiiissssiiiioooonnnnaaaalllliiii 
Da M.Barbani - 
DPC
La trasmissione LLLaaa tttrrraaasssmmmiiissssssiiiooonnneee ddddeeeeiiii ddddooooccccuuuummmmeeeennnnttttiiii 
Centro Funzionale 
Regionale 
pubblica predispone e pubblica 
Previsione Monitoraggio e Sorveglianza 
Bollettino di 
Criticità 
Regionale 
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Regionale 
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Bollettino di 
Vigilanza 
Meteorologica 
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Criticità 
Nazionale 
Pronto Intervento 
Comuni 
trasmette 
trasmette 
trasmette 
adotta e trasmette 
gestione della critictà valutazione della critictà 
Bollettino di Allerta 
MeteoIdrologica 
Bollettino 
Nivologico
RISCHIO VALANGHE: 
BOLLETTINO NIVOLOGICO 
Il rischio valanghe corrisponde agli effetti indotti sul 
territorio da fenomeni d’instabilità del manto nevoso, 
che si verificano in particolari condizioni nivo-meteorologiche, 
e che possono giungere ad interessare 
infrastrutture o centri abitati. Non è oggetto del sistema 
d’allertamento la segnalazione di situazioni di criticità 
che possono interessare piste da sci, impianti di risalita 
o tratti di viabilità in alta quota. Le aree alpine 
d’allertamento sono: 
1 Alpi Lepontine 
2 Alpi Pennine 
3 Alpi Graie 
4 Alpi Cozie Centro-Nord 
5 Alpi Cozie Sud 
6 Alpi Marittime 
7 Alpi Liguri
LIVELLI DI CRITICITA’ 
MODERATA 
CONDIZIONI: debole consolidamento o di 
instabilità del manto nevoso previste o 
monitorate, generalmente riferibili ad un quadro 
di riferimento rappresentato dal grado di 
pericolo 4 (forte) della scala di pericolo 
valanghe unificata europea. In particolari 
situazioni anche un quadro riferibile al grado di 
pericolo 3 (marcato) può determinare il 
verificarsi di un livello di moderata criticità, 
qualora tale situazione di pericolo sia riferibile 
diffusamente a contesti territoriali caratterizzati 
da forme significative di antropizzazione 
(insediamenti o infrastrutture di rilievo) 
SCENARI ATTESI: 
- VIE DI COMUNICAZIONE: possibile 
interruzione di strade, anche a media o 
bassa quota, da parte di singole 
valanghe, anche di grandi dimensioni, in 
aree periodicamente esposte al rischio, 
legate a contesti particolarmente critici; 
- CENTRI ABITATI: i nuclei abitati 
montani non sono generalmente esposti 
a valanghe; tuttavia singole abitazioni 
isolate o settori di nuclei abitati in settori 
particolarmente critici possono risultare 
coinvolti da fenomeni valanghivi. 
L’evoluzione di tali fenomeni può 
determinare l’isolamento di alcuni tratti di 
viabilità delle valli alpine più interne e 
l’interruzione sporadica di alcuni servizi 
(telecomunicazioni, energia elettrica, 
ecc.) 
RISCHIO VALANGHE: 
BOLLETTINO NIVOLOGICO
RISCHIO VALANGHE: 
BOLLETTINO NIVOLOGICO 
LIVELLI DI CRITICITA’ 
ELEVATA 
CONDIZIONI: situazioni nivometeorologiche 
straordinarie e di instabilità generalizzata del 
manto nevoso previste o monitorate, 
generalmente riferibili ad un quadro di 
riferimento rappresentato dal grado di pericolo 
5 (molto forte) della scala di pericolo valanghe 
unificata europea. In particolari situazioni anche 
un quadro riferibile al grado di pericolo 4 
(forte) può determinare il verificarsi di un livello 
di elevata criticità, qualora tale situazione di 
pericolo sia riferibile diffusamente a contesti 
territoriali caratterizzati da forme significative di 
antropizzazione (insediamenti o infrastrutture di 
rilievo). 
SCENARI ATTESI: 
- VIE DI COMUNICAZIONE: probabile 
interruzione di strade, anche a bassa 
quota, da parte di numerose valanghe, 
anche di grandi dimensioni e con 
carattere di eccezionalità. 
- CENTRI ABITATI: molti nuclei abitati 
montani sono potenzialmente esposti a 
valanghe, anche di grandi dimensioni e 
in aree non frequentemente esposte a 
valanghe; 
L’evoluzione di tali fenomeni può 
determinare il totale isolamento di alcune 
vallate alpine e l’interruzione dei 
principali servizi (telecomunicazioni, 
energia elettrica, ecc.)
Il ruolo delle Commissioni Locali Valanghe 
Regolamento Regionale del 07/06/2002, n. 4/R: 
“Modalità e costitutive e di funzionamento delle 
Commissioni Locali Valanghe” 
Le Comunità Montane possono costituire le Commissioni 
Locali Valanghe (CLV), organi di supporto alla Comunità 
Montana e ai Sindaci dei Comuni ad essa afferenti, 
relativamente alla valutazione dei rischi associati ai fenomeni 
valanghivi. 
Le CLV sono composte dal Presidente della Comunità 
Montana, o suo delegato, e da un congruo numero di esperti 
residenti nella Comunità Montana interessata, di comprovata 
esperienza in campo nivologico e in possesso di attestazione 
di superamento di specifico corso per osservatore nivologico 
(corso di secondo livello modulo 2a AI.NE.VA). 
Sul territorio piemontese operano complessivamente 14 
Commissioni Locali Valanghe, con il coinvolgimento di circa 
100 tecnici volontari. 
PROVINCIA DI VERBANIA 
CM VALLI DELL'OSSOLA 
CM DEL VERBANO 
PROVINCIA DI VERCELLI 
CM VALSESIA 
PROVINCIA DI BIELLA 
CM VAL SESSERA, VALLE MOSSO e PREALPI BIELLESI 
CM VALLE DEL CERVO - LA BURSCH 
PROVINCIA DI TORINO 
CM VALLI CHISONE, GERMANASCA, PELLICE e 
PINEROLESE PEDEMONTANO 
CM VALLE SUSA e VAL SANGONE 
CM VALLI DI LANZO, CERONDA e CASTERNONE 
CM ALTO CANAVESE 
CM VALLI ORCO e SOANA 
PROVINCIA DI CUNEO 
CM VALLI PO, BRONDA, INFERNOTTO e VARAITA 
CM VALLI GRANA e MAIRA 
CM VALLE STURA 
CM ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE
Il ruolo delle Commissioni Locali Valanghe 
CCCCoooommmmppppoooossssiiiizzzziiiioooonnnneeee: esperti residenti nella Comunità Montana interessata, di comprovata esperienza in 
campo nivologico e in possesso di attestazione di superamento di specifico corso per osservatore 
nivologico (corso di secondo livello modulo 2a AI.NE.VA). 
CCCCaaaatttteeeeggggoooorrrriiiieeee pppprrrrooooffffeeeessssssssiiiioooonnnnaaaalllliiii: personale di gestione impianti a fune, Guide Alpine, personale del Corpo 
Nazionale Soccorso Alpinoe Speleologico e della rete nivologica regionale, maestri di sci. 
FFFFoooorrrrmmmmaaaazzzziiiioooonnnneeee: La Regione Piemonte negli ultimi anni ha promosso, in collaborazione con AINEVA e 
con ARPA, l’istituzione di corsi di formazione specifici per i componenti delle Commissioni Locali 
Valanghe: 
Corsi per osservatore nivologico (Mod. 2A AINEVA) 
2005: Entracque (Cn) 
2009: Sauze d’Oulx (To), Ala di Stura (To) 
2010: Limone Piemonte (Cn), Macugnaga (Vb) 
2222000011111111:::: VVVVaaaarrrraaaalllllllloooo (VVVVcccc) 
Corsi di “Gestione delle problematiche valanghive di protezione civile” (Mod. 2PC AINEVA) 
2007: Ala di Stura (To) 
2009: Oulx (To) 
2010: Peveragno (Cn)
Compiti delle Commissioni CCCooommmpppiiitttiii dddeeelllllleee CCCooommmmmmiiissssssiiiooonnniii LLLLooooccccaaaalllliiii VVVVaaaallllaaaannnngggghhhheeee 
Le Commissioni svolgono i seguenti compiti: 
• esercitano attività di controllo e monitoraggio dei fenomeni 
nivometeorologici; 
• formulano pareri tecnici a supporto dei successivi 
provvedimenti di competenza delle singole amministrazioni 
comunali; 
• accertano le incipienti condizioni di pericolo valanghe su 
centri o nuclei abitati, opere pubbliche, impianti o strutture di 
interesse pubblico; 
• accertano la cessazione dello stato di pericolo e ne 
forniscono comunicazione all'autorità competente.
Linee di indirizzo operative per l’attività delle Commissioni Locali 
Valanghe in Piemonte 
Nell’ambito del Progetto Strategico STRADA ARPA su 
indirizzo e finanziamento di Regione Piemonte ha 
sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di 
Ingegneria Idraulica e Ambientale dell’Università di 
Pavia uno studio finalizzato a indirizzare l’attività delle 
Commissioni Locali Valanghe. 
• Modalità di acquisizione dei dati valanghivi e delle informazioni 
di carattere nivometeorologico 
• Definizione degli scenari di evento e di rischio 
• Procedure di valutazione del pericolo di valanghe e dei livelli di 
criticità a scala locale 
• Attività delle CLV in relazione a livelli operativi caratterizzati da 
crescenti livelli di criticità
Ambiti territoriali sui quali operano Commissioni Locali Valanghe 
Da I.Chiambretti 
- AINEVA
SVILUPPO ED ORGANIZZAZIONE CCOOLLOONNNNAA MMOOBBIILLEE 
 Presidi idraulici ed idrogeologici di 1° 
livello ai sensi D.G.R. n. 14-9023 del 
25.06.08 
 gestione in ordinarietà ed 
emergenza con supporto Volontariato 
 sedi logistiche di deposito, controllo 
funzionalità, addestramento/formazione, 
preparazione missioni Colonna Mobile 
 supporto attività Sala Operativa
L’ORGANIZZAZIONE DEL VOLONTARIATO 
COMPONENTE 
“LOGISTICA”: 
OLTRE 12.000 
VOLONTARI IN 
COORDINAMENTO 
REGIONALE 
ASSOCIAZIONE 
NAZIONALE ALPINI 
ASSOCIAZIONE 
NAZIONALE 
CARABINIERI 
ANPAS 
COMPONENTE AIB 
OLTRE 4.000 
VOLONTARI
L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 
L’evento del 14-17 Dicembre 2008 è stato in Piemonte uno dei più 
gravosi degli ultimi 30-40 anni (oltre 200 cm di neve fresca caduti in 4 
giorni a 2000 m), in particolare per l’estensione delle aree colpite su 
tutto l’arco alpino piemontese. 
Durante l’emergenza è stato fondamentale il supporto operativo delle 
Commissioni Locali Valanghe per il monitoraggio, la segnalazione e 
la gestione delle criticità sul territorio montano, in relazione al 
verificarsi di fenomeni valanghivi di eccezionale intensità. 
SINTESI DELLE CRITICITA’ 
Comuni con segnalazione di valanghe 53 
Località isolate 68 
Evacuazioni preventive 33 
Interruzioni stradali 243 
Comuni interessati da interruzione 
della fornitura di energia elettrica 
173 
Utenze elettriche interrotte 97.000
L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 – 
Interruzioni della viabilità
L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 – 
Danni alle abitazioni
L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 – 
Danni alle foreste
0 
5 
10 
15 
20 
25 
09/03/09 
02/03/09 
23/02/09 
16/02/09 
09/02/09 
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Il rischio valanghe e il ruolo della protezione civile - Stefano Bono, Regione Piemonte

  • 1. IIll rriisscchhiioo vvaallaanngghhee ee iill rruuoolloo ddeellllaa pprrootteezziioonnee cciivviillee Stefano BOVO Torino, 14 Novembre 2014
  • 2. LA NASCITA DELLA RETE METEOIDROGRAFICA La rete automatica regionale prende avvio nel 1984 grazie alla collaborazione tra differenti Enti regionali. Stazione di Sauze d’Oulx Lago Pilone
  • 3. ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE DI COORDINAMENTO E DOCUMENTAZIONE PER I AINEVA Regione Aut. Friuli Venezia Giulia Regione del Veneto Provincia Autonoma di Trento Provincia Autonoma di Bolzano Regione Lombardia Regione Autonoma Valle d'Aosta Regione Piemonte Regione Marche PROBLEMI INERENTI LA NEVE E LE VALANGHE
  • 4. Rischio valanghe: il Sistema di Protezione Civile Da I.Chiambretti - AINEVA
  • 5. Il quadro nazionale dei bollettini IIIlll qqquuuaaadddrrrooo nnnaaazzziiiooonnnaaallleee dddeeeiii bbbooolllllleeettttttiiinnniii pppprrrreeeevvvviiiissssiiiioooonnnnaaaalllliiii Da M.Barbani - DPC
  • 6. La trasmissione LLLaaa tttrrraaasssmmmiiissssssiiiooonnneee ddddeeeeiiii ddddooooccccuuuummmmeeeennnnttttiiii Centro Funzionale Regionale pubblica predispone e pubblica Previsione Monitoraggio e Sorveglianza Bollettino di Criticità Regionale Protezione Civile Regionale Ufficio Teritoriale di Bollettino di Vigilanza Meteorologica Regionale Governo Uffici Regionali Uffici Provinciali Avviso Straordinario Bollettino di Aggiornamento Centro Funzionale Nazionale DPC Bollettino di Vigilanza Meteorologica Nazionale Bollettino di Criticità Nazionale Pronto Intervento Comuni trasmette trasmette trasmette adotta e trasmette gestione della critictà valutazione della critictà Bollettino di Allerta MeteoIdrologica Bollettino Nivologico
  • 7. RISCHIO VALANGHE: BOLLETTINO NIVOLOGICO Il rischio valanghe corrisponde agli effetti indotti sul territorio da fenomeni d’instabilità del manto nevoso, che si verificano in particolari condizioni nivo-meteorologiche, e che possono giungere ad interessare infrastrutture o centri abitati. Non è oggetto del sistema d’allertamento la segnalazione di situazioni di criticità che possono interessare piste da sci, impianti di risalita o tratti di viabilità in alta quota. Le aree alpine d’allertamento sono: 1 Alpi Lepontine 2 Alpi Pennine 3 Alpi Graie 4 Alpi Cozie Centro-Nord 5 Alpi Cozie Sud 6 Alpi Marittime 7 Alpi Liguri
  • 8. LIVELLI DI CRITICITA’ MODERATA CONDIZIONI: debole consolidamento o di instabilità del manto nevoso previste o monitorate, generalmente riferibili ad un quadro di riferimento rappresentato dal grado di pericolo 4 (forte) della scala di pericolo valanghe unificata europea. In particolari situazioni anche un quadro riferibile al grado di pericolo 3 (marcato) può determinare il verificarsi di un livello di moderata criticità, qualora tale situazione di pericolo sia riferibile diffusamente a contesti territoriali caratterizzati da forme significative di antropizzazione (insediamenti o infrastrutture di rilievo) SCENARI ATTESI: - VIE DI COMUNICAZIONE: possibile interruzione di strade, anche a media o bassa quota, da parte di singole valanghe, anche di grandi dimensioni, in aree periodicamente esposte al rischio, legate a contesti particolarmente critici; - CENTRI ABITATI: i nuclei abitati montani non sono generalmente esposti a valanghe; tuttavia singole abitazioni isolate o settori di nuclei abitati in settori particolarmente critici possono risultare coinvolti da fenomeni valanghivi. L’evoluzione di tali fenomeni può determinare l’isolamento di alcuni tratti di viabilità delle valli alpine più interne e l’interruzione sporadica di alcuni servizi (telecomunicazioni, energia elettrica, ecc.) RISCHIO VALANGHE: BOLLETTINO NIVOLOGICO
  • 9. RISCHIO VALANGHE: BOLLETTINO NIVOLOGICO LIVELLI DI CRITICITA’ ELEVATA CONDIZIONI: situazioni nivometeorologiche straordinarie e di instabilità generalizzata del manto nevoso previste o monitorate, generalmente riferibili ad un quadro di riferimento rappresentato dal grado di pericolo 5 (molto forte) della scala di pericolo valanghe unificata europea. In particolari situazioni anche un quadro riferibile al grado di pericolo 4 (forte) può determinare il verificarsi di un livello di elevata criticità, qualora tale situazione di pericolo sia riferibile diffusamente a contesti territoriali caratterizzati da forme significative di antropizzazione (insediamenti o infrastrutture di rilievo). SCENARI ATTESI: - VIE DI COMUNICAZIONE: probabile interruzione di strade, anche a bassa quota, da parte di numerose valanghe, anche di grandi dimensioni e con carattere di eccezionalità. - CENTRI ABITATI: molti nuclei abitati montani sono potenzialmente esposti a valanghe, anche di grandi dimensioni e in aree non frequentemente esposte a valanghe; L’evoluzione di tali fenomeni può determinare il totale isolamento di alcune vallate alpine e l’interruzione dei principali servizi (telecomunicazioni, energia elettrica, ecc.)
  • 10. Il ruolo delle Commissioni Locali Valanghe Regolamento Regionale del 07/06/2002, n. 4/R: “Modalità e costitutive e di funzionamento delle Commissioni Locali Valanghe” Le Comunità Montane possono costituire le Commissioni Locali Valanghe (CLV), organi di supporto alla Comunità Montana e ai Sindaci dei Comuni ad essa afferenti, relativamente alla valutazione dei rischi associati ai fenomeni valanghivi. Le CLV sono composte dal Presidente della Comunità Montana, o suo delegato, e da un congruo numero di esperti residenti nella Comunità Montana interessata, di comprovata esperienza in campo nivologico e in possesso di attestazione di superamento di specifico corso per osservatore nivologico (corso di secondo livello modulo 2a AI.NE.VA). Sul territorio piemontese operano complessivamente 14 Commissioni Locali Valanghe, con il coinvolgimento di circa 100 tecnici volontari. PROVINCIA DI VERBANIA CM VALLI DELL'OSSOLA CM DEL VERBANO PROVINCIA DI VERCELLI CM VALSESIA PROVINCIA DI BIELLA CM VAL SESSERA, VALLE MOSSO e PREALPI BIELLESI CM VALLE DEL CERVO - LA BURSCH PROVINCIA DI TORINO CM VALLI CHISONE, GERMANASCA, PELLICE e PINEROLESE PEDEMONTANO CM VALLE SUSA e VAL SANGONE CM VALLI DI LANZO, CERONDA e CASTERNONE CM ALTO CANAVESE CM VALLI ORCO e SOANA PROVINCIA DI CUNEO CM VALLI PO, BRONDA, INFERNOTTO e VARAITA CM VALLI GRANA e MAIRA CM VALLE STURA CM ALTO TANARO CEBANO MONREGALESE
  • 11. Il ruolo delle Commissioni Locali Valanghe CCCCoooommmmppppoooossssiiiizzzziiiioooonnnneeee: esperti residenti nella Comunità Montana interessata, di comprovata esperienza in campo nivologico e in possesso di attestazione di superamento di specifico corso per osservatore nivologico (corso di secondo livello modulo 2a AI.NE.VA). CCCCaaaatttteeeeggggoooorrrriiiieeee pppprrrrooooffffeeeessssssssiiiioooonnnnaaaalllliiii: personale di gestione impianti a fune, Guide Alpine, personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpinoe Speleologico e della rete nivologica regionale, maestri di sci. FFFFoooorrrrmmmmaaaazzzziiiioooonnnneeee: La Regione Piemonte negli ultimi anni ha promosso, in collaborazione con AINEVA e con ARPA, l’istituzione di corsi di formazione specifici per i componenti delle Commissioni Locali Valanghe: Corsi per osservatore nivologico (Mod. 2A AINEVA) 2005: Entracque (Cn) 2009: Sauze d’Oulx (To), Ala di Stura (To) 2010: Limone Piemonte (Cn), Macugnaga (Vb) 2222000011111111:::: VVVVaaaarrrraaaalllllllloooo (VVVVcccc) Corsi di “Gestione delle problematiche valanghive di protezione civile” (Mod. 2PC AINEVA) 2007: Ala di Stura (To) 2009: Oulx (To) 2010: Peveragno (Cn)
  • 12. Compiti delle Commissioni CCCooommmpppiiitttiii dddeeelllllleee CCCooommmmmmiiissssssiiiooonnniii LLLLooooccccaaaalllliiii VVVVaaaallllaaaannnngggghhhheeee Le Commissioni svolgono i seguenti compiti: • esercitano attività di controllo e monitoraggio dei fenomeni nivometeorologici; • formulano pareri tecnici a supporto dei successivi provvedimenti di competenza delle singole amministrazioni comunali; • accertano le incipienti condizioni di pericolo valanghe su centri o nuclei abitati, opere pubbliche, impianti o strutture di interesse pubblico; • accertano la cessazione dello stato di pericolo e ne forniscono comunicazione all'autorità competente.
  • 13. Linee di indirizzo operative per l’attività delle Commissioni Locali Valanghe in Piemonte Nell’ambito del Progetto Strategico STRADA ARPA su indirizzo e finanziamento di Regione Piemonte ha sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale dell’Università di Pavia uno studio finalizzato a indirizzare l’attività delle Commissioni Locali Valanghe. • Modalità di acquisizione dei dati valanghivi e delle informazioni di carattere nivometeorologico • Definizione degli scenari di evento e di rischio • Procedure di valutazione del pericolo di valanghe e dei livelli di criticità a scala locale • Attività delle CLV in relazione a livelli operativi caratterizzati da crescenti livelli di criticità
  • 14. Ambiti territoriali sui quali operano Commissioni Locali Valanghe Da I.Chiambretti - AINEVA
  • 15. SVILUPPO ED ORGANIZZAZIONE CCOOLLOONNNNAA MMOOBBIILLEE Presidi idraulici ed idrogeologici di 1° livello ai sensi D.G.R. n. 14-9023 del 25.06.08 gestione in ordinarietà ed emergenza con supporto Volontariato sedi logistiche di deposito, controllo funzionalità, addestramento/formazione, preparazione missioni Colonna Mobile supporto attività Sala Operativa
  • 16. L’ORGANIZZAZIONE DEL VOLONTARIATO COMPONENTE “LOGISTICA”: OLTRE 12.000 VOLONTARI IN COORDINAMENTO REGIONALE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI ANPAS COMPONENTE AIB OLTRE 4.000 VOLONTARI
  • 17. L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 L’evento del 14-17 Dicembre 2008 è stato in Piemonte uno dei più gravosi degli ultimi 30-40 anni (oltre 200 cm di neve fresca caduti in 4 giorni a 2000 m), in particolare per l’estensione delle aree colpite su tutto l’arco alpino piemontese. Durante l’emergenza è stato fondamentale il supporto operativo delle Commissioni Locali Valanghe per il monitoraggio, la segnalazione e la gestione delle criticità sul territorio montano, in relazione al verificarsi di fenomeni valanghivi di eccezionale intensità. SINTESI DELLE CRITICITA’ Comuni con segnalazione di valanghe 53 Località isolate 68 Evacuazioni preventive 33 Interruzioni stradali 243 Comuni interessati da interruzione della fornitura di energia elettrica 173 Utenze elettriche interrotte 97.000
  • 18. L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 – Interruzioni della viabilità
  • 19. L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 – Danni alle abitazioni
  • 20. L’evento nivometeorologico del dicembre 2008 – Danni alle foreste
  • 21. 0 5 10 15 20 25 09/03/09 02/03/09 23/02/09 16/02/09 09/02/09 02/02/09 26/01/09 19/01/09 12/01/09 05/01/09 29/12/08 22/12/08 15/12/08 08/12/08 01/12/08 cm Torino Cuneo La neve in città
  • 25. Interventi su Viabilità Piemonte Settentrionale Dicembre 2013