Il Metodo dei Contingency Drivers nasce da un'idea semplice ed intuitiva messa a punto grazie all'esperienza di un team di consulenti di organizzazione. Ha iniziato ad essere utilizzato nella versione attuale a cavallo tra il 2014 e il 2015. Quando un'impresa necessita di ragionare attorno ai quali sono le pressioni che orientano la sua azione, per narrare la coerenza che l'ispira a se stessa e ai collaboratori, un tale strumento può essere di grande aiuto. Molto interessante i risultati in ambito innovazione dove contribuisce a capire quali cambiamenti sono attesi in risposta a quali sfide cogenti. La semplicità dei mezzi (carta e matita) e la logica intuitiva della ricognizione fa del CD uno strumento molto versatile se impiegato nelle fasi iniziali di assessment.
1. Il metodo dei
Contingency Drivers d’impresa
Uno strumento utile in fase di assessment innovazione
A cura di Sergio Rossi
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2. Origini
• Il metodo dei Contingency Drivers è stato messo a punto
dall’autore* e testato da diversi consulenti innovazione nel corso
del 2014-2015.
• La finalità dello strumento è quella di comprendere quali siano le
spinte interne/esterne che premono sulle dinamiche di
cambiamento aziendali.
• Il test è stato condotto su alcune PMI del Lazio ed enti no profit, nel
corso di interventi di organizzazione e assessment innovazione.
• Il metodo si basa esclusivamente sulle percezioni del capo azienda
o al più del top management.
(*) Sergio Rossi, Roma 2015 2
3. Cosa
• Le informazioni vengono acquisite attraverso un’intervista di tipo colloquiale.
• La parte grafica viene proposta dal consulente all’interlocutore, in genere al
termine dell’intervista, come un «gioco» di posizionamento su un quadrante.
• Facendo uso di matita e foglio di carta, si manterrà informale, fluida e veloce la
sessione e sarà sempre possibile aggiustare la mira. L’esperienza ha comunque
mostrato una ottima tenuta della prima stesura (aggiustamenti in genere molto
modesti negli incontri successivi).
• Lo strumento consente di riflettere sulle pressioni percepite dal capo azienda e
soprattutto sulla narrazione che ne deriva.
• Le dimensioni di analisi sono 4: economico-finanziaria, clientela,
processo/prodotto, organizzazione, in ciò la metodologia ricorda solo vagamente
le dimensioni utilizzate dalle Balanced Scorecard di Kaplan e Norton, 1992, e
differisce nelle finalità. 3
4. Come
• Senza interrompere il flusso del
racconto del capo impresa, sulla
scorta di quanto espresso, gli
viene proposto un «gioco» che
consiste nel posizionare con una
matita l’impresa sul quadrante .
• Nel grafo, la distanza dal centro
indica l’importanza attribuita (da
1 a 4) a ciascuna dimensione in
base alla rilevanza dei
problemi/opportunità ; le
strategie da realizzare; il
contributo che deve giungere
dalle innovazioni in quell’area.
• Il tratto a matita consente al
capo azienda di aggiustare il tiro,
fino a specchiarsi perfettamente
nelle dinamiche che lo strumento
gli restituisce.
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Copyright Sergio Rossi, 2015
5. Perché
le domande stimolo
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Prospettiva Economico-Finanziaria:
Quali problemi deve affrontare l’impresa (es. Crescita dei ricavi, Redditività, ecc.)?
Quali strategie devono essere ricercate e messe in atto?
Quale deve essere il contributo dell’innovazione?
Prospettiva della Clientela:
Quali problemi l’azienda deve fronteggiare rispetto ai clienti? (es. accrescere la
soddisfazione sul prodotto/servizio, up-selling, cross-selling, etc.)
Quali strategie marketing e comunicazione devono essere ricercate e messe in atto?
Quale contributo deve giungere dall’innovazione?
Prospettiva interna (Processi):
Quali problemi l’azienda deve fronteggiare riguardo ai propri processi di produzione,
prodotti e servizi?
Quali strategie devono essere ricercate e messe in atto?
Quali innovazioni di processo, prodotto o servizio devono essere realizzate?
Prospettiva dell’Organizzazione e del Personale:
Quali problemi organizzativi deve fronteggiare e quali nuove competenze debbono
essere acquisite?
Quali strategie devono essere ricercate e messe in atto?
Quali innovazioni organizzative e conoscenze debbono essere acquisite?
6. Contatti e approfondimenti
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Per approfondimenti ed informazioni rivolgersi all’autore: Sergio Rossi
Email sr.sergiorossi@gmail.com
Email sergiorossi@performare.eu
Il metodo dei Contingency Drivers fa parte del kit di strumenti utilizzati nei
percorsi di formazione sull’innovazione d’impresa tenuti periodicamente dalla
Associazione Per Formare www.performare.eu