3. Big Bang dell’informazione
Nel secolo scorso l’uomo ha assistito ad un
“Big Bang dell’informazione” con la sua “infosfera”
(termine coniato dal futurologo Alvin Toffler)
che si è gonfiata come un universo in espansione
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
4. Big Bang dell’informazione
Pensiamo alle dimensioni della bolla mentale che circonda un neonato.
Lo spazio medio da cui riceve informazioni ha un raggio molto piccolo
Quando l’uomo diventa adulto la sua infosfera
si espande fino a comprendere l’intero pianeta.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
5. Big Bang dell’informazione
L’uomo del Rinascimento (ad esempio un contadino) nella sua vita
oltre agli abitanti del suo villaggio incontrava non più di un centinaio di persone.
La sua geografia e la sua storia erano racchiuse nel raggio di una decina di
chilometri dal campanile del paese.
Voci e messaggi gli giungevano molto lentamente e in misura assai limitata.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
6. Big Bang dell’informazione
L’uomo contemporaneo
• si proietta nello spazio e nel tempo attraverso strumenti che comprimono
entrambi (da Google Earth, Skype);
• si rapporta con gli altri attraverso i social network;
• cambia il metodo di ricerca delle informazioni, che avviene per parole
chiave e immagini
• gestisce una sovrabbondanza di informazioni proprie della sua epoca
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
7. Statistica e vita quotidiana
Siamo bombardati da una miriade di informazioni che rendono spesso
complesse le nostre analisi e le nostre scelte.
Occorre perciò individuare degli strumenti capaci di
selezionarle
sintetizzarle
interpretarle
nel modo migliore.
In questo la statistica può aiutarci.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
8. Statistica e vita quotidiana
Lo stesso «linguaggio» statistico negli ultimi anni è entrato in maniera
dirompente in ogni settore della conoscenza.
Un esempio è il termine "inflazione" che sta ad indicare un
aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi, o anche
diminuzione progressiva del potere di acquisto (cioè del valore) della moneta
(cit. Dizionario Treccani).
Il nome è la traduzione dell'inglese inflation, che, contrariamente al
vocabolo italiano, ha conservato anche l'originario significato di
"gonfiaggio", derivato dal latino "inflatio".
Il mondo scientifico ha usato questo termine per definire una delle più
importanti teorie cosmologiche.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
9. Statistica e vita quotidiana
La teoria dell’inflazione prevede che l'universo, poco dopo il Big bang,
abbia subito una espansione rapidissima.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
La teoria è stata proposta nel 1981 da Alan Guth e Alexei Starobinski.
ed ha recentemente trovato numerose evidenze sperimentali dirette.
Il termine inflazione sembra sia stato «suggerito» dall’inflazione che ha
caratterizzato l’economia americana tra fine anni 70 e inizio anni 80.
10. L’Istat – Organizzazione e attività
Le informazioni sono rilasciate gratuitamente sul sito web www.istat.it
sotto forma di comunicati stampa, pubblicazioni, tavole di dati, banche
dati e sistemi informativi.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
11. L’Istat – Organizzazione e attività
Banche dati e sistemi informativi
Le banche dati sono “magazzini” in cui l'utente può scegliere in base alle
proprie esigenze il tipo di dati e il loro livello di dettaglio e costruire le
tabelle in maniera personalizzata.
Le banche dati dell’Istat sono numerose e spaziano dall’economia alla
demografia ma sviluppano anche temi trasversali.
In particolare sul sito dell’Istat sono proposte numerose banche dati
suddivise in vari ambiti tematici.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
12. Nell’ambito di tutta l’attività svolta dall’Istat particolare attenzione è stata rivolta
negli ultimi anni alla misurazione del benessere.
Il tema della misurazione del benessere interessa politici, sociologi, economisti,
ecologisti e psicologi.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Il progetto BES
Misurare il benessere permette di:
1) individuare delle azioni politiche per migliorare la qualità della vita
2) fornire servizi più adeguati in base alle necessità vigenti
13. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Ma cosa si intende per benessere? Cos’è la felicità?
La ricchezza genera benessere e felicità?
Il progetto BES
Sin dall’antichità numerosi pensatori e filosofi si sono cimentati con questi quesiti
14. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Socrate Platone Aristotele Seneca
Il progetto BES
Pensiamo innanzitutto a Socrate il quale disse un giorno: «L'esser contenti è
una ricchezza naturale, il lusso è una povertà artificiale».
Platone intendeva la felicità come astrazione dalla realtà e contemplazione
del mondo delle Idee contrapposta alla felicità aristotelica che si realizza nel
rapporto col prossimo e nella partecipazione del cittadino alla vita della polis.
15. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Per Aristotele l’obiettivo non può essere una crescita illimitata dei beni
materiali. Infatti l’ossessione per l’accumulo di denaro e ricchezze ci distrae dalla
ricerca di una “vita buona” che non è una ricerca individuale ma un
progetto collettivo. Compito del politico è perseguire un’economia “naturale”,
capace di generare la “vita buona” per i membri della comunità.
Dall’esito di questo confronto emerse poi il concetto di felicità che fu alla base
della teoria utilitarista e quindi del pensiero economico contemporaneo.
Chiudiamo con le celebri parole di Lucio Anneo Seneca il quale disse:
«Nego che la ricchezza sia un bene. Se così fosse farebbe gli uomini migliori…
Inoltre ammetto che si possa possedere la ricchezza, che essa è utile e porta
molti vantaggi alla vita. Presso l’uomo saggio la ricchezza è tenuta in servitù,
presso lo sciocco essa ha il sopravvento e diventa padrona.
«È grande chi sa essere povero nella ricchezza»
Il progetto BES
16. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Definizione di Benessere (cit. Vocabolario della lingua italiana Devoto Oli)
deriva dalla locuzione bene essere e indica
- uno stato armonico di salute, di forze fisiche e morali
- una condizione di prosperità garantita da un ottimo livello di vita e da
un’equa distribuzione della ricchezza: l’obiettivo del «buon governo»
Lo studio del benessere è multidimensionale e deve tener conto di aspetti:
- oggettivi rilevati indipendentemente da valutazioni personali (es. la
disoccupazione)
- soggettivi correlati a opinioni, giudizi e sentimenti delle persone.
Consentono di misurare il progresso della società perché danno informazioni
su aspetti che altri indicatori socio-economici non affrontano.
Il progetto BES
17. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Il progetto BES
Nella banche dati dell’Istat si possono
trovare molte informazioni riconducibili al
benessere.
L’Istat ha inoltre messo in campo nel
2010, insieme al Consiglio nazionale
dell’economia e del Lavoro (Cnel), uno
specifico progetto per la misurazione del
benessere in Italia anche a livello
territoriale: il progetto BES.
Il progetto BES ha identificato 12
dimensioni del benessere (basate su
134 indicatori), che possono definire il
benessere dei soggetti di una
popolazione.
18. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
BES è acronimo di Benessere Equo e Sostenibile
EQUO perché il benessere deve essere distribuito a tutti i soggetti della
popolazione, senza distinzione e senza parzialità, in uguale misura a tutti;
SOSTENIBILE perché deve essere garantito anche alle future generazioni: il
benessere di oggi non deve influire negativamente sulle generazioni future.
www.misuredelbenessere.it
Il progetto BES
19. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Il progetto BES
La rilevazione degli aspetti soggettivi genera un alto valore informativo.
Le percezioni e le valutazioni infatti influenzano il modo in cui le persone
affrontano la vita e usufruiscono delle opportunità.
Gli indicatori soggettivi consentono di valutare le eventuali divergenze tra
ciò che le persone riferiscono e ciò che viene catturato dagli indicatori oggettivi.
Il concetto di benessere è articolato in letteratura in 2 macro dimensioni
(Michalos, 2008; Zapf, 1975, 1984):
1) condizioni di vita, che presenta sia aspetti oggettivi sia soggettivi;
2) benessere soggettivo.
20. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Il progetto BES
Il benessere soggettivo ha un carattere di trasversalità e può essere riferito
sia ad ambiti di vita specifici, sia alla vita nel suo complesso.
Il dominio “benessere soggettivo” proposto nel BES, riguarda le
valutazioni e le percezioni espresse direttamente dagli individui sulla loro
vita in generale, ma anche quelle riferite ad ambiti più specifici, che
afferiscono ai diversi domini del BES.
Alcuni degli indicatori individuati completano il quadro di questi domini,
come ad esempio l’indicatore sulla soddisfazione per le relazioni
familiari inserito nel dominio relazioni sociali.
Il gruppo tematico Benessere soggettivo ha collaborato con gli altri gruppi
per individuare le informazioni di tipo soggettivo che completano ogni area,
sia in termini di valutazione soggettiva delle condizioni di vita (opinioni,
fiducia, ecc.) sia in termini di benessere soggettivo (soddisfazione).
21. Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Il progetto BES
Il concetto di benessere soggettivo è individuato da 2 dimensioni:
Dimensione cognitiva. Rappresenta il processo attraverso il quale
ciascun individuo valuta (in termini di “soddisfazione”) in modo
retrospettivo la propria vita, vista nel suo complesso.
Tale valutazione soggettiva viene fatta con riferimento a determinati
standard personali (aspettative, desideri, esperienze passate, ecc.).
Dimensione affettiva. Sta ad indicare le emozioni che i soggetti
sperimentano durante la loro vita quotidiana.
Al contrario della componente cognitiva, che implica una riflessione a
posteriori sulla propria vita fino ad un certo momento, la componente
affettiva è legata al presente, alla situazione attuale.
La ricerca sulla misurazione della componente “affettiva” è ancora in
progress, e dunque in questa fase la definizione degli indicatori
proposti al BES si riferisce solo alla componente cognitiva.
23. Il progetto 8milaCensus
L’Istat ha realizzato un secondo interessante progetto che permette di
approfondire alcuni aspetti correlati al benessere e non solo con una
partizione territoriale più «fine» che considera tutti i comuni d’Italia
Si tratta della piattaforma per la diffusione dei dati censuari territoriali:
http://ottomilacensus.istat.it/
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
24. Il progetto 8milaCensus
8milaCensus
• è una piattaforma di accesso ai dati censuari sulla popolazione, che
attraverso un'ampia selezione di indicatori in serie storica,
• valorizza il patrimonio informativo riferito al territorio,
• per favorire una lettura dei cambiamenti del Paese dal 1951 al 2011
• in una prospettiva spazio-temporale
• al servizio delle esigenze di conoscenza di cittadini e amministratori locali
e a supporto delle attività di analisi e programmazione.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
25. Il progetto 8milaCensus
8milaCensus è orientato alla semplificazione nella fruizione dei dati:
• a partire dalla scelta da parte dell'utente dei temi o territori da analizzare,
• sino all'approfondimento sul significato degli indicatori e/o sulle
metodologie adottate.
I 99 indicatori presentati
• sono tratti dai censimenti generali della popolazione e delle abitazioni
• e sono riferibili ad otto ambiti tematici strutturati in 15 sottotemi
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
26. Il progetto 8milaCensus
TEMI SOTTOTEMI
Popolazione
- Dinamica demografica e territorio
- Struttura della popolazione
Integrazione degli stranieri - Indici di presenza ed integrazione
Famiglie
- Struttura familiare
- Struttura delle famiglie giovani
- Struttura delle famiglie anziane
Condizioni abitative ed insediamenti
- Patrimonio abitativo
- Condizioni abitative
Istruzione
- Istruzione per classi di età
- Livello generale di istruzione
Mercato del lavoro
- Attività della popolazione
- Disoccupazione
- Occupazione
Mobilità - Spostamenti quotidiani
Vulnerabilità materiale e sociale - Potenziali difficoltà materiali e sociali
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
27. Il progetto 8milaCensus
I dati consultabili on line sono relativi a due periodi.
1) Periodo 1991-2011
Il confronto è facilitato dalla ricostruzione delle serie ai confini del 2011
per i comuni che hanno subito variazioni territoriali nel trentennio precedente,
neutralizzando quindi l'effetto delle trasformazioni che nel tempo ne hanno
cambiato la dimensione in seguito a scissioni, aggregazioni etc.
2) Periodo 1951-2011
una selezione analoga di indicatori riferita ai singoli comuni italiani considerati ai
confini storici è disponibile tramite download in pacchetti suddivisi per regione.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
Sviluppi futuri
1) presentazione di dati a livello subcomunale;
2) ricostruzione ai confini attuali (1951-1981).
28. Il progetto 8milaCensus
I 99 indicatori permettono di tracciare un profilo del territorio attraverso
• la rielaborazione di indicatori semplici tradizionali, resi confrontabili
in serie storica, grazie alla ricostruzione dei dati di base;
• la costruzione indicatori complessi già noti in letteratura (come
esempio l’indice di deprivazione materiale (IDM), l’indice di deprivazione
sociale (IDS) utilizzando gli indicatori elementari già presenti sulla
piattaforma;
• l’utilizzo di indicatori originali complessi (già disponibili sulla
piattaforma), come ad es. l’indice di vulnerabilità sociale e
materiale.
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015
29. Il progetto 8milaCensus
L’indice di vulnerabilità sociale e materiale è costruito attraverso la sintesi
di 7 indicatori che sintetizzano le 2 dimensioni “materiale” e “sociale”
Media aritmetica corretta dei valori normalizzati dei seguenti 7 indicatori:
1. incidenza percentuale della popolazione di 25- 64 anni analfabeta e alfabeta
senza titolo di studio;
2. incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico;
3. incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale;
4. incidenza percentuale della popolazione in affollamento grave;
5. incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti;
6. incidenza percentuale di famiglie monogenitoriali giovani e adulte;
7. incidenza percentuale di giovani di 15-29 anni non attivi e non studenti.
43. Conclusioni
Molti degli strumenti messi a diposizione dall’Istat (BES, 8milaCensus etc
sono orientati alla produzione di DATI che permettono di:
«leggere» in maniera consapevole aspetti legati al benessere del territorio
in un’ottica spazio-temporale multidimensionale (INFORMAZIONE);
facilitando l’individuazione di potenziali aree di criticità (CONOSCENZA);
in un contesto funzionale all’azione di governo locale (DECISIONE) .
Domenico Di Spalatro - Pescara, 26 ottobre 2015