Riso Scotti IL NOSTRO MERCATO E’ IL MONDO - gennaio 2013
La nostra forza è ”Italian Way”
Riso Scotti all’estero il suo “sistema”, consolidando in primis la propria posizione sul mercato europeo e fungendo da modello da imitare.
2015-07-02_Cinque imprenditori per cinque regole d'oro
2013-01 - L'internazionalizzazione
1. IL NOSTRO MERCATO E’ IL MONDO
La nostra forza è ”Italian Way”
Oggi Riso Scotti distribuisce i suoi prodotti in oltre 60 Paesi nel mondo, di cui 23 extra-europei, potendo contare su solide
partnership con valenti operatori locali. E’ fortemente impegnata nell’Europa dell’Est, dove in Romania è stato avviato nel 2005 il
“Progetto Danubio”, un innovativo progetto agro-industriale, che ha sancito di fatto il processo di internazionalizzazione del
marchio e di trasferimento della cultura italiana della lavorazione del riso: Riso Scotti, infatti, è riuscita a esportare all’estero il suo
“sistema”, consolidando in primis la propria posizione sul mercato europeo e fungendo da modello da imitare.
«Gli obiettivi per il futuro – spiegano dalla Riso Scotti Danubio – sono incrementare il fatturato, puntare al raggiungimento della
leadership, e consolidare un modello virtuoso di coltivazione bio. Utilizzando al meglio il know-how della Capogruppo, si è
ottenuto un riso lavorato con lo stesso standard di qualità della casa madre e si stanno affinando e ottimizzando utili sinergie ed
economie di scala con l'Italia».
«I nostri piani nell’area danubiana procedono molto bene. Noi guardiamo a tutto l’Est Europa – aggiunge Dario Scotti, Presidente e
Amministratore Delegato Riso Scotti SpA – Parliamo di un mercato di 350 milioni di persone, in evoluzione, e che sempre di più ha
voglia e ricerca cibo di qualità. Un desiderio che riusciamo a soddisfare con la nostra produzione, grazie all’ottima resa delle nostre
risaie nella zona di Vladeni, a sud est di Bucarest, una zona molto simile alla nostra Lomellina per clima e condizioni agronomiche».
Il processo di internazionalizzazione del marchio Scotti non si esaurisce con il Progetto Danubio. «La recente joint venture con la
multinazionale alimentare spagnola Ebro Foods – continua il dottor Scotti – ci proietta su tutti i principali mercati internazionali
con la nostra vocazione di specialisti del riso e del risotto. E, dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti, vogliamo lavorare per
unit commerciali sinergiche: progetti dei quali si sta occupando mia figlia Valentina, entrata in Azienda al mio fianco ormai da due
anni».
VINCECHIESPORTA
E’ la ferma convinzione con la quale Riso Scotti intende
muoversi in questo difficile momento congiunturale:
proponendo un'Italian way per rispondere alla
generalizzata crisi dei consumi (-10% in cinque anni,
come registra Federalimentare).
La strategia comune per far fronte a questo scenario
deve essere fare qualità e portarla nel mondo.
«Per conquistare i palati stranieri il segreto è arrivarci
con i piatti del made in Italy - sottolinea Valentina Scotti,
Innovation Manager Riso Scotti -. In Canada solo
nell’ultimo anno i nostri risotti pronti hanno decuplicato
le vendite».
PRODOTTI“ITALIANSTYLE”PERIMERCATIINTERNAZIONALI
Gli specialisti italiani del riso. Questa è la consapevolezza di partenza, che ha portato a sviluppare una linea di prodotti per i
mercati internazionali, capace di valorizzare l’elemento base e core - il riso - e di declinarlo in una linea completa per gli stranieri
che amano il gusto italiano e vogliono replicarne le ricette. Ecco allora quattro soluzioni per l’italianissimo RISOTTO, dedicate a
cuochi sopraffini come a chi in poco tempo e con facilità ama gustare una ricetta della tradizione italiana:
• l’Arborio classico della tradizione per un risotto dal risultato certo e per chi possiede i necessari rudimenti culinari per
realizzare la classica ricetta italiana.
• l’Arborio classico, precotto in due buste wet, che consente una facile e veloce preparazione: solo 5 minuti per ottenere
un risotto perfetto, aggiungendo gli ingredienti preferiti per ogni ricetta.
• Risotto Porcini, Parmigiano, Milano: tre ricette con Arborio classico precotto e il condimento già pronto da miscelare.
Solo cinque minuti in padella o microonde, e il risultato è un risotto completo e gustoso. Senza conservanti, senza
glutammato, senza glutine.
• Risotto dry Tartufo, Porcino, Parmigiano, Milanese: quattro ricette della tradizione italiana pronte in 12 minuti. Confezionate in
atmosferaprotettiva;senza conservanti, senza glutammato, senza glutine.
2. A completare la linea pensata per i mercati internazionali, Penne, Fusilli e Spaghetti di riso per assaporare un piatto d pasta italian
taste, ma con la leggerezza del gluten free e con solo lo 0,09% di grassi!
E ancora, la linea di bevande vegetali CHICCOLAT®.
In Italia, dove 4,2 milioni di persone manifestano intolleranza al
lattosio, Riso Scotti è leader assoluto nelle bevande vegetali a
base riso, con il 49,4% di quota di mercato e: un target di
riferimento spontaneo che si traduce in un mercato con un
potenziale straordinario. Un potenziale che cresce
esponenzialmente guardando oltreconfine!
La linea CHICCOLAT®
,
oltre all’originale bevanda 100% Riso, si è
arricchita di Soia e Riso - biologica, che unisce la soia al riso, per
offrire bontà, leggerezza (1,2% di grassi) e nutrimento (3% di
proteine) - e di Riso e Cacao, la bevanda ideale per tutta la
famiglia: per la colazione dei più piccoli e per i momenti di
piacere dei più grandi.
LA PARTNERSHIP CON EBRO FOODS
UN’ALLEANZA INDUSTRIALE E COMMERCIALE PER GUARDARE AI MERCATI INTERNAZIONALI
Riso Scotti nel 2013 ha dato il via a una joint venture italo-spagnola con Ebro Foods. La partnership con la multinazionale
alimentare iberica operante nel settore del riso, pasta e sughi, che può contare su 60 marchi in 25 paesi tra Europa, Nord America,
Asia e Africa, per il Gruppo risiero italiano ha la valenza di un’alleanza industriale e commerciale per penetrare mercati
internazionali, con l’obiettivo di sviluppare la produzione del sito industriale e di allargare le frontiere al risotto made in Italy e ai
tanti prodotti derivati dal riso che produce e commercializza.
«Una mission simile quella di Ebro e Riso Scotti: ricercare, creare, produrre e mettere sul mercato prodotti alimentari ad alto
valore aggiunto, che soddisfino le esigenze nutrizionali della società, migliorando salute e benessere». Questa la dichiarazione di
Dario Scotti, Presidente e Amministratore Delegato Riso Scotti SpA, nello spiegare le motivazioni alla base della decisione. «Per noi
è un momento storico: dopo 153 anni l’Azienda, 100% di proprietà della mia famiglia, apre ad azionisti terzi: la scelta è stata
attenta e meditata, nel desiderio di esprimere una rinnovata e maggiore forza industriale come primo gruppo risiero europeo, in
termini di sviluppo e distribuzione di prodotti di nuova generazione. Sappiamo di aver scelto i migliori, e siamo lusingati di essere
stati scelti dai numeri uno».
Dario Scotti sottolinea così l’aspetto strategico dell’accordo, che guarda ad un’espansione sui cinque Continenti, ribadendo al
contempo la volontà di mantenere a Pavia il cuore e la mente dell’Azienda che vanta oltre 150 anni di storia pavese e lombarda.
«Una storia che la mia famiglia ha tutta l’intenzione di proseguire – precisa Dario Scotti: la sesta generazione Scotti, con le mie
figlie, è già attiva all’interno del Gruppo; abbiamo una progettualità importante, di respiro internazionale, che siamo certi di poter
sviluppare al meglio anche grazie a questa nuova partnership spagnola».
3. Dichiarazioni che fanno presagire novità, ampliamenti e voglia di crescere; una joint venture dunque quella tra Riso Scotti ed Ebro
Foods che guarda al futuro con slancio e convinzione, nella consapevolezza di un know how pressoché unico, di una solidità
industriale e di una potenzialità commerciale davvero importanti. «Riteniamo che il consumo tutto italiano del risotto possa essere
esportabile, e abbia le potenzialità per affermarsi come uno dei simboli del food made in Italy: sinonimo di qualità e tradizione –
conclude la famiglia Scotti -. In questo progetto, la multinazionale iberica che abbiamo scelto come Partner, e che è leader
mondiale nel settore del riso, potrà essere un fattore determinante di successo».
RISO SCOTTI DANUBIO: LA FILIERA DELL’EST
Romania: il futuro della risicoltura.
La Romania è un paese di antica tradizione agricola e l’abbandono delle campagne è un fenomeno relativamente recente. La
politica di rilancio del settore primario avviata negli ultimi anni dal governo rumeno ha trovato un immediato riscontro
nell’impegno degli investitori stranieri che mostrano di condividere la strategia rumena di promuovere le produzioni di maggior
valore. Il riso è uno dei prodotti agricoli che garantiscono i maggiori profitti al sistema economico nazionale e tale tendenza
potrebbe accentuarsi, dal momento che la domanda mondiale di riso non è coperta dalla produzione, con giacenze da anni in calo
e i prezzi internazionali in crescita.
Il riso è la produzione che più di ogni altra vive in simbiosi con il territorio e la Romania non fa eccezione. Nelle zone di Braila,
Ialomitta, Olt e Doly, il ripristino delle antiche risaie ha già comportato intense operazioni di bonifica, con la ricostruzione di
strade, canali e sistemi irrigui. Inoltre, come attestano gli studi di Fundulea, lo sviluppo della risicoltura porterà con sé, quello degli
ecosistemi tipici delle pianure danubiane. Il riso, insomma, è l’unico cereale che riesce a sposare ecologia ed economia.
In base ad attente valutazioni agronomiche, si stima che la Romania possa ambire a diventare addirittura il più grande produttore
risiero dell’Unione Europea: il Paese ha una superficie agricola di circa 14,7 milioni di ettari, di cui 9,3 milioni arabili, di elevata
fertilità e che, grazie ad un clima più che favorevole, alla presenza di fiumi quali il Danubio, il Siret, l’Olt ed altri, oltre che alla
presenza di una falda freatica elevata, può potenzialmente contare su buone disponibilità di acqua irrigua.
Cooperazione tra la risicoltura romena e quella italiana: sinergie in chiave comunitaria
Fino agli anni Ottanta la risicoltura rumena interessava fino a 75.000 ettari, ma in seguito le colture intensive sono state
abbandonate. Oggi, dopo l’apporto anche di risicoltori italiani che hanno investito molto negli ultimi anni in Romania, la risaia
rumena è arrivata a coprire oltre 10.000 ettari e per il prossimo anno si stima di giungere complessivamente a quota 17.000.
Anche i primi raccolti dimostrano la redditività di quest’operazione: laddove in passato i rendimenti unitari medi di questa coltura,
come si evince dalle stime dalle istituzioni rumene, non superavano le 1,28 tonnellate ad ettaro, oggi nelle risaie di quest’area si
ottengono già dei valori che sono di cinque volte superiori.
La prospettiva più realistica è che, se sarà sostenuta nel suo sviluppo, la risicoltura rumena arrivi ad estendersi su oltre 50.000
ettari e sia in grado di immettere in pochi anni sul mercato nazionale 200.000 tonnellate annue di riso lavorato, a fronte di una
domanda di centomila tonnellate, destinando il surplus all’esportazione.
Con la recente adesione alla Comunità Europea, la Romania ha l’occasione di dare un nuovo slancio alla propria risicoltura,
centrando tutti gli obiettivi richiamati e soprattutto risolvendo il proprio deficit produttivo, che è all’origine delle forti importazioni
di riso bianco da Vietnam ed Egitto, originate da un consumo che non è mai sceso sotto i quattro chili pro capite e che ammonta
annualmente a circa 100.000 tonnellate di riso lavorato. Il prodotto straniero è di scarsa qualità e inoltre comporta
l’appesantimento della bilancia commerciale; per rinunciarvi, tuttavia, la Romania deve rendere stabile la coltivazione e la
lavorazione del proprio riso e può conseguire questo risultato soltanto continuando a sostenere con determinazione gli agricoltori
che decidono di impegnarsi in questo campo.
Quali le prospettive e i vantaggi
Una cooperazione fattiva tra le risicolture dei nostri due Paesi contribuirebbe sicuramente a valorizzare e migliorare l’immagine
bilaterale di Italia e Romania, creando un polo agricolo di importanza centrale per tutta la UE e non solo. Oltre a presentare il volto
migliore dei lavoratori e degli imprenditori romeni e italiani, in controtendenza rispetto alle immagini spesso negative diffuse dai
media di entrambi i Paesi.
L’aumento delle superfici agricole coltivate a riso in Romania, arrivando fino a quei 75.000 coltivati prima della Rivoluzione, può
contribuire ad aumentare il peso della risicoltura europea e a migliorare il suo tasso d’autosufficienza. La Romania, inoltre,
potrebbe incrementare l’esportazione di riso verso i paesi extraeuropei.
4. La Romania ha l’opportunità concreta di recuperare oltre 30.000 ettari di terreno, ex risaia, con alto tasso di salinità, i quali
diversamente, rimarrebbero incolti ed improduttivi, danneggiando fortemente la qualità abitativa dei territori.
L’innovativo progetto agro-industriale siglato da Riso Scotti in Romania
Riso Scotti ha avviato in Romania un modernissimo progetto agro-industriale in grado di rafforzare la capacità di controllo totale
della filiera. L'obiettivo di controllare il ciclo produttivo del riso, dalle sementi alla tavola dei consumatori, ha visto infatti realizzare
in Romania:
-la più ampia superficie coltivabile in Europa (quasi 9.000 ettari acquistati, di cui un terzo a coltura);
-le più moderne tecnologie di coltivazione e trasformazione del riso;
-un prodotto finito apprezzato da tutti i consumatori romeni per l'alta qualità del prodotto e del packaging, unito ad un prezzo di
vendita assolutamente accessibile a tutti.
La Romania può facilmente attestarsi come terzo polo risiero dell’Unione Europea, dopo l’Italia (219.000 ha) e la Spagna (110.000
ha). Riso Scotti intravide questo grande potenziale fin dal 2000; l’opportunità di sviluppo del marchio, la consapevolezza dei forti
bisogni insoddisfatti dalle marche presenti sul mercato romeno, unitamente al fatto che il riso in Romania viene totalmente
importato (100.000 ton di riso bianco l’anno, con una stima di 4,5 kg di consumo procapite annuo), con le ovvie incidenze sulla
bilancia commerciale del Paese: tutte queste considerazioni hanno convinto Riso Scotti ad investire sul “Progetto Danubio”.
L’operazione che Riso Scotti ha avviato in Romania ha la valenza di un profondo atto di fede dell’azienda pavese nel riso, suo
core business da sempre: Scotti, infatti, ha fatto del riso una “bandiera” in Italia e si accinge, attraverso un processo di
internazionalizzazione del marchio e di trasferimento della cultura italiana della lavorazione del riso, ad esportare all’estero
questo suo “sistema”, consolidando in primis la propria posizione sul mercato europeo. Lo start up di questo processo passa per
la Romania, con un modello che sarà esportabile in tutta l’area dell’est europeo.
Riso Scotti ha valutato che, essendo il riso un prodotto base per l’alimentazione, oltre ad essere versatile, leggero e ricco di aspetti
nutritivi positivi, c’era la concreta possibilità di approcciare il mercato romeno a 360°, e non solo come nicchia. Produrre e vendere
in Romania prodotti pensati per i romeni è così divenuta realtà.
Il panorama romeno, quando è stato approcciato, vedeva l’80% del mercato riso occupato da prodotti molto impuri, con alta
percentuale di rotture, collati dopo la cottura; prodotti con un basso livello di servizio, con packaging poco resistenti, poco
attrattivi, senza informazioni adeguate. L’ulteriore 20% del mercato aveva prezzi inaccessibili per la maggior parte dei
consumatori, arrivando a toccare allora 12 Lei/kg.
La strategia di ingresso sul mercato della Riso Scotti sinteticamente è stata quella di essere l’unico produttore a soddisfare tutti i
bisogni del mercato, garantendo gli standard qualitativi propri di Riso Scotti, presentando un packaging innovativo ed offrendo un
prezzo accessibile a tutti.
Riso Scotti ha così presentato in Romania la linea “Bob cu Bob” – “Chicco per Chicco” - una gamma plasmata sui gusti e sulle
esigenze dei consumatori romeni, comprendente due varietà di riso, una tonda e una affusolata, confezionate in doppio incarto
trasparente da chilo; un “Risotto”, un Thai ed un Thai parboiled in carton-box da 500gr.
Oggi Riso Scotti ha raggiunto il grande traguardo di vedere esposti sugli scaffali di tutte le principali catene di distribuzione GD e
GDO i prodotti della linea Bob cu Bob e della diversificazione Riso Scotti.
Alla luce dei brillanti risultati che testimoniano la presenza di una domanda reale, Riso Scotti sta continuando ad investire nel
recupero e nella messa a coltura dei terreni, e nella realizzazione di un polo industriale d’avanguardia. L’impianto di essicazione e
stoccaggio del risone e la riseria di Vladeni, vicino a Tandarei, provincia di Slobozia, sono ormai a pieno regime di lavoro,
supervisionati a distanza da Pavia. Gli specialisti italiani della tecnologia, di gestione della produzione e del controllo qualità,
infatti, sono impegnati in prima persona qui in Romania. Utilizzando al meglio tutto il know how della Capogruppo, Riso Scotti ha
ottenuto un riso lavorato con lo stesso standard di qualità della casa madre e sta affinando e ottimizzando utili sinergie ed
economie di scala con l'Italia.
Per informazioni: Riso Scotti SpA – Via Angelo Scotti 2 – Bivio Vela - 27100 Pavia
Tel: +39 0382 508301- e-mail: info@risoscotti.it
Sito web: www.risoscotti.it
Ufficio stampa: Laura Quattrocchi
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