3. PROVINCIA DI PESARO URBINO
Pesaro
Gradara
S. Agata Feltria
Montecopiolo
Mondavio
Sassocorvaro
Urbino
Pietrarubbia
4. ROCCA UBALDINA (Sassocorvaro)
Il castello risale all’ anno 1475,
anno in cui fu edificata da
Ottaviano. Questa struttura
presenta una forma a
“tartaruga” , unica nel suo
genere, che si pensa venne
edificata per proteggersi da
eventuali attacchi dei nemici.
TORNA
5. LA ROCCA DI GRADARA
Il castello fu edificato nella
metà del XII secolo ad opera
di dei fratelli Grifo, in seguito
passò nelle mani dei Bandi e
in quelle dei Malatesta. Dal
1499 al 1503 la Rocca di
Gradara passo nelle mani dei
signori di Milano. Dopo un
lungo periodo di desolazione
e degrado, la Rocca venne
acquistata nel 1919 da un
architetto udinese.
TORNA
6. ROCCA COSTANZA (Pesaro)
La Rocca Costanza di Pesaro è
soprannominata “rocca di
pianura”, è una struttura
rinascimentale formata da torri
cilindriche orientate nei quattro
punti cardinali. I lavori della rocca
iniziarono nella primavera del
1474. Questa struttura controllava
via Flaminia e l’avamposto
malatestiano medievale.
TORNA
7. CASTELLO DI PETRELLA GUIDI
(Sant’Agata Feltria)
Il castello apparteneva nel 1125 a
Pietro vescovo del Montefeltro e
la famiglia dei Tiberti ne era
tenutaria. Nell'anno 1257 il
corteo del conte Savoia che si
recava in pellegrinaggio fu
attaccato e depredato, compiendo
un'azione contraria ai principi
d'onore e della cavalleria.
Nonostante questa azione
ladresca Guido diventò poi
castellano di San Leo.
TORNA
8. LA ROCCA ROVERESCA (Mondavio)
Il "monte degli Uccelli”, fu dei
Malatesta. Nel 1396 Pandolfo III
Malatesta pagò per i lavori sulla torre,
nella cisterna, sulle porte e sul ponte
del cassero, per forniture di materiali
edilizi vari, ed in particolare i coppi,
che ci consentono di intuire il
completamento della fortificazione a
quella data. La città rimarrà al
Malatesta sino al 12 ottobre 1474,
quando Sisto IV con una Bolla la
acquistò come Vicario del nipote
Giovanni della Rovere nominandolo
poi nel novembre 1475 Prefetto di
TORNA Roma.
9. CASTELLO DI PIETRARUBBIA
Il borgo di Pietrarubbia è stato
completamente restaurato; è
posto sopra una roccia di colore
rosso da cui prende il nome. La
rocca si estende per 200 metri
in lunghezza e si eleva fino alla
quota di 764 metri in altezza. Il
castello è circondato da difese
naturali (strapiombi ...). In
passato il castello occupava per
intero il costone roccioso.
TORNA
10. RUDERI DELLA ROCCIA (Montecopiolo)
Di Montecopiolo restano solo
pochi ruderi, il comune
attualmente è formato da diverse
frazioni fra cui villa grande, sede
comunale e posta e posta ai piedi
del colle sul quale sorgeva il
castello. Per iniziativa dell’
università di urbino il sito risulta
costantemente in fase di studio.
TORNA
11. PROVINCIA DI ANCONA
Senigallia Ancona
Castelferretti
Cittadella
Avacelli
Offagna
12. LA CITTADELLA (Ancona)
La cittadella di ancona chiamata
“fortezza”in antichità sorse nel 1532 sulla
cima del monte stagno, fu opera dell’
architetto Antonio de san gallo il giovane.
Questa fortezza fu costruita per resistere alle
Armi da fuoco a spese dello stato e della
chiesa. Si sperava che la presenza di questa
fortezza. Fortezza fosse utile per sventare
attacchi navali. Da parte dei turchi. Invece
portò soltanto alla fine della repubblica
marinara.
TORNA
13. AVACELLI (Arcevia)
È uno dei più importanti castelli arceviesi,
posto al confine del territorio comunale di
serra S.Quiricio. La presenza dell’ uomo
primitivo anche qui è nota da ritrovamenti
archeologici. Il castello di Avacelli sorge entro
gli antichi confini del ducato longobardo di
Spoleto ai limiti con i territori bizantini. Il
ducato aveva una grande influenza verso i
territori circostanti. Nell’ alto medioevo il
castello era collegato col mare attraverso un
itinerario.
TORNA
14. CASTEL FRANCESCO (Castelferretti)
L'edificazione del castello è strettamente legate
alle vicende della famiglia Ferretti, che ha
posseduto questo territorio dal ‘200 al ‘700. I
Ferretti crearono una buona piazzaforte a
completamento del sistema difensivo del
territorio anconetano. La costruzione del
castello è completata nel giro di pochi anni
tanto che nel 1397 Francesco Ferretti viene
nominato conte di Castel Francesco da papa
Bonifacio IX. Il riconoscimento del feudo ai
Ferretti, dà luogo ad una disputa tra Anconetani
e Jesini per il possesso delle terre al di qua e al
di là dell'Esino, chiusasi solo nei primi decenni
del XVI secolo, restano ancora parecchi
TORNA
documenti.
15. ROCCA DI OFFAGNA
La Rocca di Offagna venne eretta fra il
1454 ed il 1456 , ma è rimasta
inalterata per oltre cinque secoli. La
Rocca è formata da una torre di
guardia che sorveglia due ponti levatoi.
Quando questi ponti,agganciati con
grosse catene all’entrata del castello,
erano issati, la Rocca era isolata. Nel
lato del castello cè una torre chiamata
“torre del pozzo” perché ospitava un
profondissimo pozzo ; la Torre era
provvista di tre bombarde, oggi
piuttosto malandate.
TORNA
16. ROCCA ROVERESCA (Senigallia)
La costruzione risale alla seconda metà del
XV secolo, ma nella Rocca sono
distinguibili diverse fasi costruttive. La
struttura è attualmente anche sede
di mostre e manifestazioni culturali. La
Rocca di Senigallia costituisce un modello
caratteristico di fortilizio militare definito
nell'ambito delle “rocche di pianura”. La
loro conformazione è funzionale
all'orografia pianeggiante del luogo che
consente forme regolari e simmetriche.
Esse si caratterizzano infatti da torrioni
cilindrici incastonati ai vertici.
TORNA
17. PROVINCIA DI MACERATA
Porto Recanati
Macerata
Urbisaglia
Camerino Tolentino
Caldarola
18. CASTELLO PALLOTTA (Caldarola)
Il Castello Pallota è stato edificato intorno
alla seconda metà del IX sec. sulle pendici
del colle Colcù e successivamente modificato
verso la fine del 1500. Ospitò il
Pontefice Clemente VIII e la
Regina Cristina di Svezia. In tempi recenti il
castello che conserva ancora intatta la cinta
muraria, il cammino di ronda, le merlature
guelfe ed il ponte levatoio venne prima
chiuso e poi riaperto al termine dei lavori di
restauro per i danni causati
dal terremoto del 1997. Tutti gli spazi sono
formati da arredi e tendaggi originali del
cinquecento e del seicento ottimamente
TORNA conservati.
19. CASTELLO SVEVO (Porto Recanati)
L'imponente struttura deve il suo nome a Federico II di
Svevia che nel 1229 donò le terre in cui sorgerà Porto
Recanati. Gli storici sembrano concordi nell'indicare il
XIII secolo quale epoca della sua fondazione o
quantomeno della costruzione del mastio. Un documento
datato 1285 attesta che, a quel tempo, la popolazione s'era
già insediata all'interno dell'originaria cinta fortificata.
Nella carta, il castello è menzionato col nome di "Castrum
Maris", termine con cui si voleva indicare un nucleo
abitato costiero munito di opere difensive: indispensabili in
quei secoli, per proteggersi dalle incursioni delle
guarnigione nemiche, così come dalla frequenti scorribande
dei temutissimi pirati turchi e barbareschi. Nel 1369
furono erette delle nuova mura, a protezione di quello che
nel frattempo era divenuto un popoloso villaggio di
pescatori e contadini. La comunità, che occupava delle
modeste abitazioni addossate le une alle altre, disponeva
anche di una piccola chiesa intitolata a San Giovanni
Battista. Nel 1404 il castello vide accrescere le proprie
difese, a seguito dello scavo di un fossato nel quale furono
TORNA
convogliate le acque del Potenza.
20. ROCCA DA VARANO (Camerino)
E' una piccola fortificazione molto caratteristica arroccata su di uno
sperone di roccia. Fu edificata intorno al XII secolo ed aveva lo
scopo di residenza fortificata della nobile famiglia dei Varano.
Successivamente, per ordine di Giovanni di Berardo Varano, fu
trasformata in una fortezza difensiva. Svetta a picco sulla valle del
fiume Chienti in una posizione strategicamente perfetta per la
salvaguardia e difesa del territorio. I Signori di Camerino, infatti,
contavano molto su questo avamposto per difendere la città da
eventuali attacchi e, visitandola, si può immaginare il perché. Inoltre,
rappresentava anche una grossa fonte di guadagno: infatti le persone
che percorrevano la strada sottostane che collegava Roma
all'Adriatico, erano costrette a pagare una sorta di pedaggio, una
vera e propria tassa. Terminata l'epoca più critica delle lotte feudali,
sembra che la rocca Da Varano sia stata utilizzata per molto tempo
come vedetta per le segnalazioni con la visibile rocca di Sentino.
Questo fatto ha permesso di conservare in modo decente una buona
fetta dell'originale struttura. L'ingresso alla rocca avveniva per
mezzo di un ponte elevatoio e ci si trovava subito di fronte ad una
torre difensiva. La porta di entrata era posta in maniera obliqua
rispetto all'acceso per il ponte: un chiaro modo per rendere più
difficile la vita ad eventuali intrusi.
TORNA
21. CASTELLO DELLA RANCIA (Tolentino)
Sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, a 7 chilometri da
Tolentino, s'innalza, maestoso e suggestivo, il Castello della Rancia
ricostruito nel sec. XIV sulle strutture di una preesistente grancia
cistercense. Il castello, di forma quadrangolare, è composto da una
cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. A difesa dell'ingresso
principale del castello si eleva una delle torri a cui si accedeva
mediante un ponte levatoio, sostituito in seguito da uno in muratura.
Il mastio, nucleo originario della preesistente grancia, è alto circa 30
metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a
crociera. Al secondo piano, fornito di un ampio camino e
raggiungibile tramite una scala a chiocciola in pietra, si trovava
l'alloggio del granciario e poi del castellano. Il piano seminterrato del
mastio, illuminato da due alte feritole a bocca di lupo, fu un tempo
usato come prigione come indicano i grossi anelli in ferro infissi alle
pareti. Su due lati adiacenti della corte, provvista al centro di una
profondissima cisterna, si innalzano due porticati con archi a tutto
sesto sorretti da pilastri cilindrici in laterizio. Al primo piano un
altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del
castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una
cappellina barocca eretta dai Gesuiti. Testimonianze non confermate
sostengono l'esistenza, al centro del cortile, di un'altra cisterna dove
sembra vennero sepolti molti dei caduti durante la Battaglia della
Rancia nel 1815. Secondo la tradizione esisterebbe inoltre una
galleria medievale che dovrebbe congiungere il Castello alla Basilica
TORNA
di S. Nicola.
22. LA ROCCA DI URBISAGLIA
La Rocca di Urbisaglia è una fortificazione militare
dell'inizio del '500, costruita inglobando resti di
precedenti strutture medievali, a loro volta erette in
corrispondenza di mura romane (ancora oggi visibili). La
posizione di questa fortezza, dominante l'intero spazio
cittadino e la sottostante valle del Fiastra, fa infatti
presupporre che qui fosse localizzata l'Arce o il
Campidoglio della città romana di Urbs Salvia. Nel caso
di Urbisaglia bisogna distinguere il castello dalla rocca:
infatti il castello era il borgo cinto da mura, con torri e
porte fortificate, corrispondente all'attuale centro storico,
mentre la rocca era semplicemente la fortificazione eretta a
difesa del borgo, con funzione di controllo del territorio
circostante. Del castello, oltre ad ampi tratti di mura,
rimangono oggi due porte d'ingresso, Porta Entogge (ad
ovest, attuale Porta Trento) e Porta Fiastra (ad est, attuale
Porta Piave), le quali, ormai prive di attributi militari,
sono caratterizzate dalla tipica forma ogivale.
L'attuale porta d'ingresso al centro storico di Urbisaglia
(Porta Vittoria) è stata realizzata solo nell'800.
TORNA
23. PROVINCIA DI FERMO
Monterubbiano
Fermo
Francavilla
D’Ete
Magliano di Tenna
Montefalcone
Appennino
24. FRANCAVILLA D’ETE
Le origini del primo agglomerato urbano sono
fatte risalire dalle fonti all'anno 1140, quando
le servitù padronali dei Conti di Gualdrama e
Montirone fuggirono per nascondersi sul
Monte Tiziano, dove ora sorge l’imponente
castello di Francavilla, per dare origine ad un
agglomerato libero da servitù, per l'appunto
"franco", da cui probabilmente il nome
Francavilla. All’interno è custodito un affresco
del XVI recentemente restaurato e attribuito
all'artista di Sant'Angelo in Vado Girolamo
Nardini. La sua facciata è parzialmente
incompleta. Al suo interno, dietro l’altare
maggiore, è possibile ammirare un pregevole
affresco del 1942 del Prof. Silvio Galimberti
di Roma.
25. MONTERUBBIANO
Monterubbiano sorge sulla vetta di una collina
ad appena 8 Km dal mare. Nel Medioevo fu
di rilevante posizione strategica tantochè nel
1443 Francesco Sforza ne fortifica le Mura
Castellane, lasciandoci oggi un raro esempio di
architettura militare. Il castello di
Monterubbiano, pur facendo parte dello Stato
Pontificio, conobbe le vicissitudini dei liberi e
per un breve periodo, che iniziò nel 1237,
divenne ghibellino, riconoscendo Federico II
signore del paese.
26. MAGLIANO DI TENNA
Le notizie storiche più antiche sul castello di Magliano
di Tenna, in provincia di Ascoli Piceno, risultano
frammentarie a causa di un incendio che vide distrutti i
più antichi documenti d’archivio. Quello più antico,
riferito in particolare alla denominazione di castrum,
risale al 1199 e riferisce della restituzione del castello di
Magliano al visdomino Adenolfo. Dopo essere stato
insediamento e possesso farfense intorno all’XI secolo, i
passaggi di giurisdizione del castello, appetìto per la sua
posizione strategica sulla Valle del Tenna, dovettero
essere piuttosto concitati se si ha notizia che, nel gennaio
1229, Federico II di Svevia, in opposizione alla fedeltà
guelfa di Fermo e delle sue mire sul castello, concesse
Magliano di nuovo alla comunità di Montegiorgio.
Dopo la scomparsa di Federico, Fermo ottenne la
restituzione in enfiteusi di Magliano e dei castelli
limitrofi nel 1266. Quindi, nel 1293, in un rogito
notarile tra le comunità di Montegiorgio e di Fermo, si
conferma la definitiva annessione in epoca medievale del
Castrum Malleani sotto la giurisdizione del vescovo di
Fermo.
27. MONTEFALCONE APPENNINO
II ritrovamento in località "Colle Luccio" di materiale
laterizio e piccoli oggetti di culto pagano testimonia che
sin dal periodo romano Montefalcone era abitato. Le
prime notizie scritte sono contenute in un documento del
"Circum Farfense" risalente al 930 nel quale si legge: "...
l'Abate Ratfredo ricomprò di nuovo Curtem Montis
Falconis, la quale rende un gran vantaggio...".
Montefalcone dunque fu anch'esso compreso nei territori
appartenenti al feudo farfense della vicina S. Vittoria in
Matenano. Grazie alle concessioni dei farfensi,
Montefalcone divenne ben presto centro molto
importante per il presidiato Farfense; ai monaci si deve
infatti la costruzione di un fortilizio, l'istituzione di una
scuola per i chierici e l'importante decisione, da parte
dell'Abate Matteo, di conferire la Libertà Comunale nel
1214. Ma come tutti i "liberi comuni" del medioevo non
ebbe vita facile.
28. PROVINCIA D’ASCOLI PICENO
Grottammare
Acquaviva Picena
Rocca Offida
Ascoli Piceno
Fortezza Pia
Castel Trosino
29. ACQUAVIVA PICENA
Nel 1341 Acquaviva transitò sotto il
controllo della città di Fermo, di cui
costituì importante presidio in
territorio nemico. Nel Quattrocento
il castello conobbe una notevole
espansione demografica che condusse
al raddoppio dell'abitato,
denominato Terra Nuova in
contrapposizione alla Terra Vecchia
che, sorta a ridosso della fortezza,
costituiva il nucleo originario del
paese.
TORNA
30. CASTEL TROSINO
Castel Trosino, secondo quanto
riportato da Francesco Antonio
Marcucci, nacque come punto
di avvistamento e scoperta e fu
qui costruito per sfruttare la
facile difendibilità del luogo.
Insieme a Castel Manfrino, l'ex
convento di San Giorgio
di Rosara e la Rocca di
Montecalvo rappresentò una
delle postazioni integranti del
sistema difensivo della contea
Ascolana voluta da Carlo
Magno.
TORNA
31. FORTEZZA PIA (Ascoli Piceno)
La Fortezza Pia, seminascosta
dalla vegetazione, è una antica
costruzione che si eleva nella
zona più alta della città di
Ascoli Piceno, il Colle dell-
annunziata. Forse già in epoca
piceno-sabina, su questa altura
chiamata Colle Pelasgico, vi fu
il vecchio cassero, distrutto da
Pompeo Srabone e riedificato
sempre in epoca romana.
TORNA
32. ROCCA OFFIDA
Alle porte del paese sono
ancora visibili i resti ben
conservati dell'antica cinta
muraria. Secondo quanto
riferito dallo storico Guglielmo
Allevi, la struttura originaria
risalirebbe al sec. XII-XIII,
mentre da una pianta di Offida
disegnata da F. Fabiani nel
1694, risultano ancora visibili
le fortificazioni in tale periodo.
TORNA
33. CASTELLO GROTTAMMARE
Le fortificazioni del paese alto
suggeriscono un insediamento
più antico nella zona più in
alto e uno stanziamento più
recente sulle adiacenti pendici
del colle. Il sistema murario più
antico, di incerta datazione,
potrebbe essersi collocato nel
succedersi degli interventi
edificativi tra il IX e XII
secolo.
TORNA