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EDUCAZIONE AMBIENTALE – LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA' - a cura
                                   di Fabrizio Cesaretti -
BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
                                                                    8
BIODIVERSI….CHE?!?
UN ANNO IMPEGNATIVO




                                                                                                         BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
 Il 2010 è stato l’anno dedicato alla Biodiversità.
 Lanciata a Malahide (in Irlanda nel 2004 sotto la Presidenza irlandese dell’UE) e ratificata
 in Italia, con un impegno storico, a Montecatini nel 2005 il “conto alla rovescia 2010” era
 nato da una larga alleanza di persone che intendevano cooperare per arrestare la perdita
 di biodiversità biologica entro l’anno 2010. Scopo dell’iniziativa era quello di coordinare tutti
 i governi Europei nell’adozione delle misure necessarie per fermare la perdita di
 Biodiversità, catalizzando azioni sia dell’ambito pubblico che privato.
 In particolare, le azioni previste:
 • Focalizzare l’attenzione del pubblico e di tutte le parti sugli impegni 2010 per tenere la
 Biodiversità al centro dell’agenda politica;
 • Mantenere una pressione continua su tutte le parti per contribuire alla realizzazione degli
 impegni 2010 per la Biodiversità;
 • Sviluppare ed implementare un piano d’azione per realizzare l’impegno del 2010.
                                                                                                     3
LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA’


 Cerchiamo di capire cosa comporta perdere Biodiversità.




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 Per questo piccolo percorso osserveremo
 uno tra i più grandi predatori del Pianeta: la TIGRE!
 Cosa succede quando variano le condizioni di vita?
 Che effetto può avere un predatore sulla biodiversità?
 Cosa succederebbe se sparisse dal nostro Pianeta?
 Ma prima di tutto:




                chi è la
               TIGRE?!?                                    4
CURIOSITÀ: ORIGINE DEL NOME




                                                                                      BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
                               FIUME TIGRI                   FRECCIA




TIGRE =                                       =
                                                       (Cioè veloce, scattante)

La parola "tigre" deriva dalla parola greca "τίγρις" (Greco antico) e latina
"tigris", che a sua volta proviene dall'antico persiano Tigrā-, con il
significato di "freccia", in riferimento alla velocità dell'animale; ed è
anche l'origine del nome del fiume Tigri (un importante corso d'acqua
                                                                                  4
dell'Asia occidentale lungo ben 1.900 km).
ALTRI SIGNIFICATI DELLA PAROLA TIGRE

TIGRE è una parola che può assumere vari significati nel
linguaggio. Eccone alcuni:                                                     Occhio di Tigre
In zoologia, il termine "tigre" è stato utilizzato per estensione




                                                                                                           BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
nella definizione di molti dei grandi felini maculati o a strisce:
ad esempio, i termini "Tigre d'America", "Tigre del Guyana"
                                                                     Zanzara Tigre
e "Tigre nera" sono stati precedentemente utilizzate per il
giaguaro (Panthera onca), mentre in molti paesi del Sud
America e America centrale viene chiamato "El tigre".
Inoltre, è ancora così per il gatto giaguaro, chiamato anche
                                                                                     Cartoni animati
"gatto-tigre" e con il nome scientifico di (Leopardus tigrinus).
                                                                                         e fumetti
Molti altri animali hanno un nome composto dalla parola
                                                                                     dell’uomo Tigre
"tigre", dovuta alla caratteristica striatura che li
contraddistingue, come lo squalo tigre, la tigre della
Tasmania, la zanzara tigre e il serpente tigre.
Anche nel campo dei minerali si riscontra l'utilizzo del nome,
come per l'Occhio di tigre una pietra semipreziosa della
famiglia dei quarzi.
Viene anche utilizzata come espressione per indicare una
persona aggressiva, si dice che un Uomo feroce e spietato
sia come una tigre o possa essere "geloso come una tigre".
Al contrario, si parla di "tigre di carta" per descrivere
qualcosa di spaventoso in apparenza ma in realtà innocuo.                Sandokan - La Tigre           6
                                                                         della Malesia
ZODIACO CINESE




                                                                              BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
      Fu l’imperatore Huang Ti fu
    fondatore dell’oroscopo cinese




 Lo Zodiaco Cinese è composto da cinque cicli di dodici anni ciascuno
 (in totale sessant’anni) e ogni anno viene dedicato tradizionalmente a
 un animale. Il 2010 è stato l’anno della tigre.
                                                                          7
LA TIGRE: IL PIÙ GRANDE GATTO SELVATICO CHE ESISTE IN
    NATURA




                                                                                 BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
    La tigre (Panthera tigris, Linnaeus 1758) è un mammifero della
     famiglia dei felidi (la stessa del gatto domestico). Con un peso che
     può arrivare fino a 300 kg, la tigre è il più grande dei cosiddetti
     "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera (tigre, leone,
     giaguaro, leopardo e leopardo delle nevi), ed è l'unico felide
     moderno a raggiungere le dimensioni dei più grandi felidi preistorici
     (arrivando anche a 3,3 metri di lunghezza). È un cosiddetto
     predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare,    8
     non avendo predatori in natura.
LA TIGRE: IL PIÙ GRANDE GATTO SELVATICO CHE ESISTE IN
NATURA

                                                        Peso = da 57 fino a 300 kg




                                                                                         BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
    Da 2 fino a 3,7 metri a seconda della sottospecie (considerando
                              anche la coda)                                         9
LE ORIGINI


  ALBERO FILOGENETICO




                                                                    BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
    Un “nonno” in comune!!




(L’albero filogenetico è un diagramma che mostra le relazioni di
discendenza comune di gruppi tassonomici di organismi).

                                                                   10
LA TIGRE: DOVE VIVE?




                                                                                                         BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
        Foresta pluviale tropicale   Tigre mimetizzata nella vegetazione   Foresta pluviale tropicale
              in Thailandia             del Parco nazionale di Kanha              in Malesia
HABITAT
L’habitat è il luogo, inteso come ambiente, che possiede quelle caratteristiche fisiche o
abiotiche, che permettono ad una data specie di vivere e svilupparsi (è l'ambiente che può
circondare una popolazione di una specie).
La tigre occupa più di duecento diversi tipi di habitat, che possono variare dalle
foreste pluviali tropicali ai boschi di conifere e betulle nell'oriente russo, attraverso
le mangrovie della foresta di Sundarbans (delta del fiume Gange). Questo dimostra
un'elevata adattabilità, caratterizzata dalla capacità di affrontare una svariata gamma di
condizioni climatiche, che comprende zone completamente opposte tra loro, come quelle
umide e calde ad aree estremamente rigide e nevose dove le temperature possono essere
le più basse -40 gradi Celsius. Fino al 2008 si credeva che la tigre potesse vivere fino ad
un'altezza pari a 3000 metri, ma nel Bhutan, sono stare trovate e fotografate tracce di
impronte di tigri che hanno dimostrato che questo predatore possa arrivare ad abitare in
territori che si trovano tra i 3700 ed i 4300 metri. Nel 2010 alcuni reporter della BBC hanno           11
scoperto, attraverso delle telecamere nascoste, che la tigre del Bengala si può spostare e
permanere fino ai 4000 metri di altezza.
CACCIA E DIETA


                                                                    Una tigre siberiana
                                                                    (Panthera tigris altaica)
                                                                    a caccia di un cervo.




                                                                                                   BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
La tigre ha un fabbisogno alimentare di 3-4 tonnellate di carne all'anno.
Abitualmente caccia da sola. In casi eccezionali, però - come è già stato rilevato - si
sono visti due esemplari cooperare all'abbattimento di una preda molto grande.
L'attività ha inizio di preferenza al calar del sole. Il felino percorre, lento e silenzioso, i
sentieri del proprio territorio, fermandosi talvolta per fiutare od osservare qualche traccia
di possibili prede. Taluni esemplari sembrano compiere un preciso percorso, già ben
delineato da marcature precedenti. La ricerca di cibo è comunque irta di difficoltà. Si è
calcolato che su oltre 20 tentativi di agguato solo uno si conclude positivamente.
La tigre, dopo aver avvistato la preda, si nasconde nell'erba alta per avvicinarla quanto
più è possibile senza farsi scorgere. Perché il suo attacco abbia possibilità di successo,
deve trovarsi in un raggio d'azione che non superi i 10-20 metri. Quando il momento
appare opportuno, il felino balza come una molla addosso all'animale facendo leva sulle
potenti zampe posteriori.
CACCIATRICE DALLA ENORME FORZA, LA TIGRE È IN GRADO DI UCCIDERE                                   12
ANCHE ANIMALI GRANDI QUATTRO O CINQUE VOLTE LA SUA TAGLIA.
RIDUZIONE DELL’AREALE




                                                                            BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
          Riduzione dell'Areale delle tigri dal 1900 al 1990 (mappa WWF)


Ridurre gli areali ha significato per le tigri diminuire la possibilità    13
di cacciare un buon numero di prede!!!
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???




                                                                     BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
  DRASTICA DIMINUZIONE: l’abbassamento del numero di
  individui non è però dovuto a nessun fenomeno naturale
  (come ad esempio potrebbero essere le eruzioni, i terremoti,
  le malattie).                                                  6
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???




                                                                      BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
  CAUSE DELL’ESTINZIONE
  1°) Riduzione degli areali: cioè delle zone (intese come aree
  geografiche) dove le tigri possono vivere in santa pace.
                                                                  7
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???


 La variabilità genetica è un “disordine benevolo” che corrisponde alla
 plasticità e capacità di adattamento. E’ uno dei segnali più indicativi




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 della salute di una specie. Infatti, se per qualsiasi causa una
 popolazione perde drasticamente il proprio numero di individui, si riduce
 inevitabilmente anche la variabilità genetica (si parlerà allora di erosione
 genetica) e di conseguenza aumenta la probabilità che il processo di
 estinzione avvenga con rapidità.


   PER CHI HA VOGLIA DI APPROFONDIRE
   LE “TURBOLENZE” CHE SI OTTENGONO
   MINACCIANDO LE SPECIE ANIMALI E
   VEGETALI POTRA’ STUDIARE ANCHE:

   • EFFETTO COLLO DI BOTTIGLIA
   • EFFETTO DEL FONDATORE
   • LEGGE DI HARDY-WEINBERG                                                    16
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???




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  CAUSE DELL’ESTINZIONE
  2°) Perdita di variabilità genetica: viene persa la possibilità
  da parte delle specie di offrire risposte di adattamento al
  variare di alcuni fattori (ex. Al polo nord sarà più adatto un
  Orso bianco rispetto al Panda. Tutti e due sono orsi, ma
  ogniuno di loro si è specializzato, grazie ad una serie di fattori
  tra cui i propri geni, a vivere in un determinato ambiente
                                                                       17
  piuttosto che in un altro).
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???




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La Tigre del Caspio                        La Tigre di Giava                      La Tigre di Bali (Panthera
Panthera tigris virgata, (Illiger 1815).   (Panthera tigris sondaica),            tigris balica), (Schwarz 1912).
Era diffusa in Anatolia, Caucaso,          (Temminck 1844).                       Era diffusa in Indonesia e più
Kurdistan, Iran, Afganistan e in gran      Era diffusa in Indonesia e più         precisamente nell'isola di Bali,
parte dell'Asia Centrale fino alla         precisamente nell'isola di Giava,      era la tigre con la taglia più
Mongolia. Questa sottospecie era tra       caratterizzata da una taglia, per      piccola. Considerata estinta
tutte quella diffusa più ad occidente ed   effetto del ridotto areale, più        dal 1937. Le maggiori cause
era inoltre una delle più grandi,          piccola rispetto alle specie           dell'estinzione furono
rivaleggiando per imponenza con la         continentali, era ampiamente           attribuite, dato anche il
tigre siberiana. L'ultimo avvistamento     diffusa sino al XIX secolo.            piccolo e limitato habitat che
in natura avvenne intorno ai primi anni    Dichiarata ufficialmente estinta nel   aveva a disposizione (isola di
Settanta e non esistevano esemplari        1994 (Gratwicke, 2007).                bali), all'aumento della
in cattività. La sua estinzione è stata    Le maggiori cause dell'estinzione      popolazione umana che
attribuita alla caccia diretta contro la   furono la distruzione del suo          comportò una forte
tigre ed alla caccia verso le sue prede,   habitat naturale, della caccia da      deforestazione allo scopo di
nonché alla costante distruzione del       parte dell'uomo e del declino del      ottenere nuove superfici
suo habitat.                               numero delle sue prede.                coltivabili, oltre che una vera    18
                                                                                  e propria "persecuzione" della
                                                                                  tigre, che incuteva timore
                                                                                  nelle popolazioni locali.
BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
                         ESEMPLARE DI TIGRE BIANCA
                                 CURIOSITA'
Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare
colorazione del mantello striato che serve a "spezzare" otticamente la
figura dell'animale; il disegno del mantello varia leggermente da
sottospecie a sottospecie. Vi sono tuttavia delle varianti al colore del
mantello, principalmente nella sottospecie nominale Panthera tigris tigris
(tigre indiana "del Bengala"), la più comune tra queste è quella con strisce
nere su sfondo bianco, ma sono state osservate variazioni del mantello in
bianco (con striature), albino (completamente bianco), nero e perfino blu.     19
RISCHIO D'ESTINZIONE E MINACCE




                                                                                                              BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
  INCREDIBILE MA VERO: anche sommando tra di loro tutte le
  popolazioni di tigre esistenti nel nostro pianeta non riusciremmo a
  superare i 3400 individui!!!

  Nonostante le misure a tutela della conservazione della specie, attualmente tutte le sottospecie
  di tigre sono da considerarsi in pericolo d'estinzione. Si tratta di un processo in accelerazione a
  partire dagli ultimi due secoli. Fino alla metà del 1700, gli esemplari di questa specie erano
  numerosi e si spostavano agevolmente in ogni parte dell'Asia, costituendo i propri territori
  ovunque vi fosse abbondanza di prede. La loro popolazione complessiva superava la cifra di
  100.000 unità, di cui 40.000 erano nelle giungle indiane.
  A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, la situazione incominciò a cambiare
  radicalmente. Le armi da fuoco, divenute più efficienti, misero gli esponenti delle classi agiate
  nella condizione di fare della caccia alla tigre uno sport elitario. Contemporaneamente, l'infittirsi
  dei rapporti commerciali con l'Europa provocò la forte richiesta sul mercato di legname di
  pregio, come per esempio il mogano, che cresce nelle foreste indiane.
  La caccia indiscriminata alla tigre da parte dell'uomo, data in particolar modo dal bracconaggio
  per il commercio delle pelli, alle credenze della medicina tradizionale cinese ed alla paura che
  l'animale incute per la fama di "mangiatrice di uomini", il tutto aggravato dalla sempre più
  riduzione del suo habitat naturale, hanno portato ad una diminuzione drastica del numero di
  esemplari in natura. Nel 2006 una stima mondiale ha portato in evidenza che gli esemplari in
  natura si aggirerebbero tra i 3.402 e i 5.140, mentre gli ultimi rilevamenti pongono il numero
                                                                                                          5
  intorno ai 3.200 esemplari.
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???




                                                           BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
      2°) CAUSE DELL’ESTINZIONE: L’UOMO E LA CACCIA!   7
COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ???



                                                !       IN VIA DI
                                                       ESTINZIONE




                                                                          BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
  Malgrado tutte le misura di tutela, tutte le sottospecie della tigre
  sono oggi in pericolo di estinzione. Il processo ha subito
  un’accelerazione grazie alla Caccia alla Tigre, una sorta di
  "sport" diffusosi a partire dalla seconda metà del XVIII secolo,
  in epoca Vittoriana. Gli ufficiali britannici e gli indiani
  appartenenti alle caste più elevate rivaleggiavano nel numero
  delle tigri uccise (fra i potentati indiani nessuno superò il
  maharajah di Sarguja, il quale uccise nel corso della sua vita
  ben 1157 tigri).                                                       22
CAUSE DI ESTINZIONE




                                                                              BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti
                                                   PELLICCIA

                      CACCIA
                                                    PRESUNTE
                                                    PROPRIETA’
  CAUSE
                                                    MEDICINALI
ESTINZIONE

                        DISTRUZIONE
                      AREALI (FORESTE)
  E’ pura follia continuare le stesse pratiche che noi uomini stiamo
  mantenendo oggi. Bisogna trovare il “giusto equilibrio” per riuscire
  davvero a vivere in armonia con la natura. Servirà coraggio,
  decisioni consapevoli e una politica più attenta all’ambiente. Se non
  ci sforzeremo di cambiare e soprattutto a di mantenere i nostri
  cambiamenti, rischieremmo di perdere per sempre il nostro               7
  “paradiso terrestre”.

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Biodiversita' tigre fabrizio cesaretti

  • 1. EDUCAZIONE AMBIENTALE – LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti -
  • 2. BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti 8 BIODIVERSI….CHE?!?
  • 3. UN ANNO IMPEGNATIVO BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Il 2010 è stato l’anno dedicato alla Biodiversità. Lanciata a Malahide (in Irlanda nel 2004 sotto la Presidenza irlandese dell’UE) e ratificata in Italia, con un impegno storico, a Montecatini nel 2005 il “conto alla rovescia 2010” era nato da una larga alleanza di persone che intendevano cooperare per arrestare la perdita di biodiversità biologica entro l’anno 2010. Scopo dell’iniziativa era quello di coordinare tutti i governi Europei nell’adozione delle misure necessarie per fermare la perdita di Biodiversità, catalizzando azioni sia dell’ambito pubblico che privato. In particolare, le azioni previste: • Focalizzare l’attenzione del pubblico e di tutte le parti sugli impegni 2010 per tenere la Biodiversità al centro dell’agenda politica; • Mantenere una pressione continua su tutte le parti per contribuire alla realizzazione degli impegni 2010 per la Biodiversità; • Sviluppare ed implementare un piano d’azione per realizzare l’impegno del 2010. 3
  • 4. LA TIGRE, UNA SPECIE SIMBOLO PER CAPIRE LA BIODIVERSITA’ Cerchiamo di capire cosa comporta perdere Biodiversità. BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Per questo piccolo percorso osserveremo uno tra i più grandi predatori del Pianeta: la TIGRE! Cosa succede quando variano le condizioni di vita? Che effetto può avere un predatore sulla biodiversità? Cosa succederebbe se sparisse dal nostro Pianeta? Ma prima di tutto: chi è la TIGRE?!? 4
  • 5. CURIOSITÀ: ORIGINE DEL NOME BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti FIUME TIGRI FRECCIA TIGRE = = (Cioè veloce, scattante) La parola "tigre" deriva dalla parola greca "τίγρις" (Greco antico) e latina "tigris", che a sua volta proviene dall'antico persiano Tigrā-, con il significato di "freccia", in riferimento alla velocità dell'animale; ed è anche l'origine del nome del fiume Tigri (un importante corso d'acqua 4 dell'Asia occidentale lungo ben 1.900 km).
  • 6. ALTRI SIGNIFICATI DELLA PAROLA TIGRE TIGRE è una parola che può assumere vari significati nel linguaggio. Eccone alcuni: Occhio di Tigre In zoologia, il termine "tigre" è stato utilizzato per estensione BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti nella definizione di molti dei grandi felini maculati o a strisce: ad esempio, i termini "Tigre d'America", "Tigre del Guyana" Zanzara Tigre e "Tigre nera" sono stati precedentemente utilizzate per il giaguaro (Panthera onca), mentre in molti paesi del Sud America e America centrale viene chiamato "El tigre". Inoltre, è ancora così per il gatto giaguaro, chiamato anche Cartoni animati "gatto-tigre" e con il nome scientifico di (Leopardus tigrinus). e fumetti Molti altri animali hanno un nome composto dalla parola dell’uomo Tigre "tigre", dovuta alla caratteristica striatura che li contraddistingue, come lo squalo tigre, la tigre della Tasmania, la zanzara tigre e il serpente tigre. Anche nel campo dei minerali si riscontra l'utilizzo del nome, come per l'Occhio di tigre una pietra semipreziosa della famiglia dei quarzi. Viene anche utilizzata come espressione per indicare una persona aggressiva, si dice che un Uomo feroce e spietato sia come una tigre o possa essere "geloso come una tigre". Al contrario, si parla di "tigre di carta" per descrivere qualcosa di spaventoso in apparenza ma in realtà innocuo. Sandokan - La Tigre 6 della Malesia
  • 7. ZODIACO CINESE BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Fu l’imperatore Huang Ti fu fondatore dell’oroscopo cinese Lo Zodiaco Cinese è composto da cinque cicli di dodici anni ciascuno (in totale sessant’anni) e ogni anno viene dedicato tradizionalmente a un animale. Il 2010 è stato l’anno della tigre. 7
  • 8. LA TIGRE: IL PIÙ GRANDE GATTO SELVATICO CHE ESISTE IN NATURA BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti  La tigre (Panthera tigris, Linnaeus 1758) è un mammifero della famiglia dei felidi (la stessa del gatto domestico). Con un peso che può arrivare fino a 300 kg, la tigre è il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera (tigre, leone, giaguaro, leopardo e leopardo delle nevi), ed è l'unico felide moderno a raggiungere le dimensioni dei più grandi felidi preistorici (arrivando anche a 3,3 metri di lunghezza). È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, 8 non avendo predatori in natura.
  • 9. LA TIGRE: IL PIÙ GRANDE GATTO SELVATICO CHE ESISTE IN NATURA Peso = da 57 fino a 300 kg BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Da 2 fino a 3,7 metri a seconda della sottospecie (considerando anche la coda) 9
  • 10. LE ORIGINI ALBERO FILOGENETICO BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Un “nonno” in comune!! (L’albero filogenetico è un diagramma che mostra le relazioni di discendenza comune di gruppi tassonomici di organismi). 10
  • 11. LA TIGRE: DOVE VIVE? BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Foresta pluviale tropicale Tigre mimetizzata nella vegetazione Foresta pluviale tropicale in Thailandia del Parco nazionale di Kanha in Malesia HABITAT L’habitat è il luogo, inteso come ambiente, che possiede quelle caratteristiche fisiche o abiotiche, che permettono ad una data specie di vivere e svilupparsi (è l'ambiente che può circondare una popolazione di una specie). La tigre occupa più di duecento diversi tipi di habitat, che possono variare dalle foreste pluviali tropicali ai boschi di conifere e betulle nell'oriente russo, attraverso le mangrovie della foresta di Sundarbans (delta del fiume Gange). Questo dimostra un'elevata adattabilità, caratterizzata dalla capacità di affrontare una svariata gamma di condizioni climatiche, che comprende zone completamente opposte tra loro, come quelle umide e calde ad aree estremamente rigide e nevose dove le temperature possono essere le più basse -40 gradi Celsius. Fino al 2008 si credeva che la tigre potesse vivere fino ad un'altezza pari a 3000 metri, ma nel Bhutan, sono stare trovate e fotografate tracce di impronte di tigri che hanno dimostrato che questo predatore possa arrivare ad abitare in territori che si trovano tra i 3700 ed i 4300 metri. Nel 2010 alcuni reporter della BBC hanno 11 scoperto, attraverso delle telecamere nascoste, che la tigre del Bengala si può spostare e permanere fino ai 4000 metri di altezza.
  • 12. CACCIA E DIETA Una tigre siberiana (Panthera tigris altaica) a caccia di un cervo. BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti La tigre ha un fabbisogno alimentare di 3-4 tonnellate di carne all'anno. Abitualmente caccia da sola. In casi eccezionali, però - come è già stato rilevato - si sono visti due esemplari cooperare all'abbattimento di una preda molto grande. L'attività ha inizio di preferenza al calar del sole. Il felino percorre, lento e silenzioso, i sentieri del proprio territorio, fermandosi talvolta per fiutare od osservare qualche traccia di possibili prede. Taluni esemplari sembrano compiere un preciso percorso, già ben delineato da marcature precedenti. La ricerca di cibo è comunque irta di difficoltà. Si è calcolato che su oltre 20 tentativi di agguato solo uno si conclude positivamente. La tigre, dopo aver avvistato la preda, si nasconde nell'erba alta per avvicinarla quanto più è possibile senza farsi scorgere. Perché il suo attacco abbia possibilità di successo, deve trovarsi in un raggio d'azione che non superi i 10-20 metri. Quando il momento appare opportuno, il felino balza come una molla addosso all'animale facendo leva sulle potenti zampe posteriori. CACCIATRICE DALLA ENORME FORZA, LA TIGRE È IN GRADO DI UCCIDERE 12 ANCHE ANIMALI GRANDI QUATTRO O CINQUE VOLTE LA SUA TAGLIA.
  • 13. RIDUZIONE DELL’AREALE BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Riduzione dell'Areale delle tigri dal 1900 al 1990 (mappa WWF) Ridurre gli areali ha significato per le tigri diminuire la possibilità 13 di cacciare un buon numero di prede!!!
  • 14. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti DRASTICA DIMINUZIONE: l’abbassamento del numero di individui non è però dovuto a nessun fenomeno naturale (come ad esempio potrebbero essere le eruzioni, i terremoti, le malattie). 6
  • 15. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti CAUSE DELL’ESTINZIONE 1°) Riduzione degli areali: cioè delle zone (intese come aree geografiche) dove le tigri possono vivere in santa pace. 7
  • 16. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? La variabilità genetica è un “disordine benevolo” che corrisponde alla plasticità e capacità di adattamento. E’ uno dei segnali più indicativi BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti della salute di una specie. Infatti, se per qualsiasi causa una popolazione perde drasticamente il proprio numero di individui, si riduce inevitabilmente anche la variabilità genetica (si parlerà allora di erosione genetica) e di conseguenza aumenta la probabilità che il processo di estinzione avvenga con rapidità. PER CHI HA VOGLIA DI APPROFONDIRE LE “TURBOLENZE” CHE SI OTTENGONO MINACCIANDO LE SPECIE ANIMALI E VEGETALI POTRA’ STUDIARE ANCHE: • EFFETTO COLLO DI BOTTIGLIA • EFFETTO DEL FONDATORE • LEGGE DI HARDY-WEINBERG 16
  • 17. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti CAUSE DELL’ESTINZIONE 2°) Perdita di variabilità genetica: viene persa la possibilità da parte delle specie di offrire risposte di adattamento al variare di alcuni fattori (ex. Al polo nord sarà più adatto un Orso bianco rispetto al Panda. Tutti e due sono orsi, ma ogniuno di loro si è specializzato, grazie ad una serie di fattori tra cui i propri geni, a vivere in un determinato ambiente 17 piuttosto che in un altro).
  • 18. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti La Tigre del Caspio La Tigre di Giava La Tigre di Bali (Panthera Panthera tigris virgata, (Illiger 1815). (Panthera tigris sondaica), tigris balica), (Schwarz 1912). Era diffusa in Anatolia, Caucaso, (Temminck 1844). Era diffusa in Indonesia e più Kurdistan, Iran, Afganistan e in gran Era diffusa in Indonesia e più precisamente nell'isola di Bali, parte dell'Asia Centrale fino alla precisamente nell'isola di Giava, era la tigre con la taglia più Mongolia. Questa sottospecie era tra caratterizzata da una taglia, per piccola. Considerata estinta tutte quella diffusa più ad occidente ed effetto del ridotto areale, più dal 1937. Le maggiori cause era inoltre una delle più grandi, piccola rispetto alle specie dell'estinzione furono rivaleggiando per imponenza con la continentali, era ampiamente attribuite, dato anche il tigre siberiana. L'ultimo avvistamento diffusa sino al XIX secolo. piccolo e limitato habitat che in natura avvenne intorno ai primi anni Dichiarata ufficialmente estinta nel aveva a disposizione (isola di Settanta e non esistevano esemplari 1994 (Gratwicke, 2007). bali), all'aumento della in cattività. La sua estinzione è stata Le maggiori cause dell'estinzione popolazione umana che attribuita alla caccia diretta contro la furono la distruzione del suo comportò una forte tigre ed alla caccia verso le sue prede, habitat naturale, della caccia da deforestazione allo scopo di nonché alla costante distruzione del parte dell'uomo e del declino del ottenere nuove superfici suo habitat. numero delle sue prede. coltivabili, oltre che una vera 18 e propria "persecuzione" della tigre, che incuteva timore nelle popolazioni locali.
  • 19. BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti ESEMPLARE DI TIGRE BIANCA CURIOSITA' Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello striato che serve a "spezzare" otticamente la figura dell'animale; il disegno del mantello varia leggermente da sottospecie a sottospecie. Vi sono tuttavia delle varianti al colore del mantello, principalmente nella sottospecie nominale Panthera tigris tigris (tigre indiana "del Bengala"), la più comune tra queste è quella con strisce nere su sfondo bianco, ma sono state osservate variazioni del mantello in bianco (con striature), albino (completamente bianco), nero e perfino blu. 19
  • 20. RISCHIO D'ESTINZIONE E MINACCE BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti INCREDIBILE MA VERO: anche sommando tra di loro tutte le popolazioni di tigre esistenti nel nostro pianeta non riusciremmo a superare i 3400 individui!!! Nonostante le misure a tutela della conservazione della specie, attualmente tutte le sottospecie di tigre sono da considerarsi in pericolo d'estinzione. Si tratta di un processo in accelerazione a partire dagli ultimi due secoli. Fino alla metà del 1700, gli esemplari di questa specie erano numerosi e si spostavano agevolmente in ogni parte dell'Asia, costituendo i propri territori ovunque vi fosse abbondanza di prede. La loro popolazione complessiva superava la cifra di 100.000 unità, di cui 40.000 erano nelle giungle indiane. A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, la situazione incominciò a cambiare radicalmente. Le armi da fuoco, divenute più efficienti, misero gli esponenti delle classi agiate nella condizione di fare della caccia alla tigre uno sport elitario. Contemporaneamente, l'infittirsi dei rapporti commerciali con l'Europa provocò la forte richiesta sul mercato di legname di pregio, come per esempio il mogano, che cresce nelle foreste indiane. La caccia indiscriminata alla tigre da parte dell'uomo, data in particolar modo dal bracconaggio per il commercio delle pelli, alle credenze della medicina tradizionale cinese ed alla paura che l'animale incute per la fama di "mangiatrice di uomini", il tutto aggravato dalla sempre più riduzione del suo habitat naturale, hanno portato ad una diminuzione drastica del numero di esemplari in natura. Nel 2006 una stima mondiale ha portato in evidenza che gli esemplari in natura si aggirerebbero tra i 3.402 e i 5.140, mentre gli ultimi rilevamenti pongono il numero 5 intorno ai 3.200 esemplari.
  • 21. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti 2°) CAUSE DELL’ESTINZIONE: L’UOMO E LA CACCIA! 7
  • 22. COSA SUCCEDE ALLE TIGRI ??? ! IN VIA DI ESTINZIONE BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti Malgrado tutte le misura di tutela, tutte le sottospecie della tigre sono oggi in pericolo di estinzione. Il processo ha subito un’accelerazione grazie alla Caccia alla Tigre, una sorta di "sport" diffusosi a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, in epoca Vittoriana. Gli ufficiali britannici e gli indiani appartenenti alle caste più elevate rivaleggiavano nel numero delle tigri uccise (fra i potentati indiani nessuno superò il maharajah di Sarguja, il quale uccise nel corso della sua vita ben 1157 tigri). 22
  • 23. CAUSE DI ESTINZIONE BIODIVERSITA' - a cura di Fabrizio Cesaretti PELLICCIA CACCIA PRESUNTE PROPRIETA’ CAUSE MEDICINALI ESTINZIONE DISTRUZIONE AREALI (FORESTE) E’ pura follia continuare le stesse pratiche che noi uomini stiamo mantenendo oggi. Bisogna trovare il “giusto equilibrio” per riuscire davvero a vivere in armonia con la natura. Servirà coraggio, decisioni consapevoli e una politica più attenta all’ambiente. Se non ci sforzeremo di cambiare e soprattutto a di mantenere i nostri cambiamenti, rischieremmo di perdere per sempre il nostro 7 “paradiso terrestre”.