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AUTORI: Claudia, Yanabii e Martina M.




Come tutte le mattine suona la sveglia, assonnato mi alzo dal letto. Come tutte le mattine
mi preparo per andare a scuola. Come tutte le mattine sono di corsa, poiché non sono mai
puntuale.
Non mi piacciono per niente i luoghi chiusi e affollati di persone per questo motivo vado a
scuola in bici (dato che non ho passato l’esame per la patente).
Sono arrivato nella mia noiosissima scuola, mi consola il pensiero che mi rimane solo un anno;
all’entrata incontro Simon e David, i miei migliori amici fin da piccoli e che frequentano i miei
stessi corsi. Ci salutiamo con delle pacche sulla spalla e subito dopo vediamo le tre ragazze più’
belle della scuola: Isabelle, Ashley e Rose. Oggi e’ giovedì e ho il corso di biologia, quello che
frequenta anche Isabelle, la ragazza per cui ho una cotta dalle medie, che sfortunatamente e’
fidanzata con il capitano della squadra di football americano della scuola, Luke. Lui vorrebbe
tanto far parte della Jacksonville Jaguars. Suonata la terza ora vengo interrogato in biologia:
rimango in piedi davanti a tutta la classe, in quell’attimo incrocio i suoi occhi, mi sembra di
sognare, ma vengo interrotto dalla domanda del professore Smith riguardante la fotosintesi
clorofilliana. Come al solito in questa materia mi becco un ‘impreparato’, tutti, compresa Belle
ridono di me. Belle è il soprannome che danno alla ‘mia ragazza’.
Io e alcuni miei compagni, a causa dell’assenza di un professore, ci rechiamo allo Starbucks,
ordiniamo delle bibite e io ne prendo una anche per mia sorella. Ritorno a casa, dopo una
giornata abbastanza leggera e ritrovo mia madre a preparare il pranzo.
Vivo in una grande città della Florida chiamata Jacksonville con i miei genitori e la mia
sorellina Alice di 11 anni. Mia mamma lavora in un supermercato a poche miglia da casa nostra,
mentre mio padre e’ un impresario di un’azienda importante della città. Alice è una piccola
peste, gira per casa e le piace rovistare nelle mie cose, anche se io glielo proibisco. E infine ci
sono io: mi chiamo Jack e ho 17 anni. Penso di essere un ragazzo normale e simpatico. Sono
alto e magro, detesto ogni genere di sport, non fanno per me.
Ho i capelli neri col ciuffo che fa swish(?). La cosa per cui vado orgoglioso di me stesso sono
i miei occhi color ghiaccio gelido, sono particolari e per questo attraggono raramente qualche
bella ragazza. Penso di essere troppo timido e molto ambizioso, però non mi lamento per come
sono.




Sono le tre del pomeriggio: accendo la tv, comincio a messaggiare su Twitter e intanto inizio a
fare i compiti per domani; “BASTA COMPITI!!” penso tra me e me, quasi quasi esco con i miei
amici, andremo al nuovo Abercrombie &Fitch (famosissimo negozio di vestiti).

Dopo due giorni Ashley mi invita alla sua festa di compleanno di stasera in discoteca.
Quest’anno, diversamente dagli altri, ha invitato tutti gli studenti dell’ultimo anno.
I miei non hanno esitato sul lasciarmi andare alla festa, anzi erano piuttosto contenti, forse
per il fatto che gli altri non mi invitano spesso alle loro feste. Ora io e David siamo a casa di
Simon a prepararci insieme. Mi entusiasma il fatto che in discoteca ci sarà anche Belle e se
avrò coraggio forse la inviterò a ballare. Nella mia mente ho solo le immagini di me e lei che
balliamo, scherziamo, ridiamo e ci baciamo, forse ora esagero! Sono felice anche se questi
sono solo i miei sogni a occhi aperti, ma all’improvviso sento Simon che mi sussurra “Guarda “la
tua ragazza”!” e intanto mi indica il soggetto della sua frase.
Ritorno immediatamente con i piedi per terra e giro la testa verso destra per cercare Belle.

                                         La vedo! Indossava un abito stupendo, le sta d’incanto!
                                         Porta delle scarpe col tacco, sembrano le
                                         scarpette di cristallo di Cenerentola.
                                         Isabelle è bionda e ha dei capelli magnifici:
                                         ondulati, lunghi e luminosi.
                                         Ha gli occhi azzurri tendenti al verde e
                                         molto grandi, i quali quando li guardi resti pietrificato,
                                        simile agli occhi di
                                        Medusa.
E’ alta e snella, perché fa nuoto da quando aveva
                                               quattro anni, ma grazie al suo fisico mozzafiato
                                               potrebbe fare la modella.
Tolgo lo sguardo ed entro nella discoteca. Dentro c’è la musica assordante, è una canzone di
cui non mi ricordo il nome, e luce accecante, perciò non mi piace affatto la discoteca.
David si è trovato una bella ragazza e stanno ballando insieme, mentre Simon cerca di
mangiare più dolci possibili insieme ad altri ragazzi. Solo io non so cosa fare: non so ne
ballare nè voglio fare una figuraccia mangiando troppo cibo, perciò esco per prendermi una
boccata d’aria. All’improvviso sento un leggero e silenzioso pianto di qualcuno, proveniente
tra i folti cespugli, dietro l’edificio della discoteca; mi avvicino sempre di più e vedo che Belle
sta piangendo. “Ciao Isabelle, io mi chiamo Jack” le chiedo, anche se so che questo non è
proprio il momento adatto, ma il mio amore per lei mi dice che devo pur sempre il primo passo
e mi siedo vicino a lei. “So che ti chiami Jack: non è difficile dimenticare il tuo nome, dato
che la nostra città si chiama Jacksonville, e in più sei quello che prende sempre F nei corsi di
biologia.” risponde lei, mentre cerca di asciugarsi le lacrime e mi sorride. Sono così contento
per il fatto che lei conosca il mio nome e che mi abbia sorriso! “Posso chiederti perchè prima
stavi piangendo?”
Lei non mi risponde e cerca di nascondere il suo sguardo dal mio.
“Non serve che tu me lo dica per forza....” spiego imbarazzato, ma vengo interrotto da lei.
“Sono stata tradita da Luke, il mio ragazzo: l’ho visto baciare Rose...” e per un attimo le escono
tre o quattro goccioline di lacrime.
Quando ha finito di parlare, mi sento sia felice che furioso allo stesso tempo. Il primo perchè so
che Belle ora è single e il secondo motivo è dovuto al fatto che non riesco a pensare che una
ragazza brava e gentile sia stata tradita da uno stupido come Luke!
Subito dopo, accolto dalla rabbia, mi dirigo verso la porta della discoteca e Isabelle, vista la mia
faccia, ha capito cosa voglio fare e cerca di impedirmelo, mentre trattiene le lacrime, ma io non
l’ascolto. Entro e vedo Luke che sta ancora baciando Rose, non mi fermo, lui è ubriaco e questo
è a mio favore perchè non riesce neanche a reggersi in piedi. Cerco di aggredirlo: “cerco”
perchè è da ricordare che lui è un giocatore di football americano, mentre io non sono forte.
Cade a terra e Rose comincia ad urlare. Lui si rialza, cerca di colpirmi ma lancia solo colpi nel
vuoto.
Vedo Belle che se ne va, io la raggiungo e lei mi chiede:
“Perchè l’hai fatto?”
“E’ una domanda abbastanza retorica: ho una cotta per te da quando eravamo alle medie...” le
risposi sinceramente, non so perchè ma ho tirato fuori il mio coraggio. “Ti accompagno a casa
se vuoi.”
“Grazie...”
Camminiamo insieme verso la sua casa, è abbastanza vicina alla discoteca, e per tutto il tempo
non abbiamo aperto bocca, forse a causa dell’imbarazzo.
Arrivati al cancello di casa sua, lei mi abbraccia insieme ad un “grazie ancora” e alla fine mi dà
un bacio sulla guancia e dice:
“Ciao, ci vediamo lunedì... sei un ottimo amico”
Sto quasi per morire dalla felicità, la ragazza dei miei sogni mi ha parlato, mi ha abbracciato e
mi ha baciato! (sulla guancia)
Per tutta la notte non ho dormito, perché stavo ridendo come un cretino al solo pensiero di
questa fantastica e surreale giornata.

Mi sveglio con delle occhiaia enormi ma non ci faccio tanto caso e decido            di andare a
fare una passeggiata al parco della mia città. Verso il tragitto intravedo Luke e i suoi amici,
cerco di cambiare direzione ma mi hanno visto e mi inseguono. Corro a più non posso però loro
mi circondano e mi riempiono di botte. Non mi ricordo cos’è successo dopo ma ricordo solo che
sono svenuto. Quando apro gli occhi mi ritrovo in una stanza dell’ospedale e trovo i miei
familiari sollevati dal mio risveglio; spiego a loro che ero caduto: anche se non mi credono non
mi chiedono altro.
Dopo un po’ arriva il dottore che mi dice che domani posso già uscire dall’ospedale e andare a
scuola.
Voglio riposare, visto che tutti sono andati via, ma proprio in quel momento entra Isabelle. Mi
stupisco per la sua presenza però lei dice:
“So perché ora sei in ospedale: é stato Luke vero?”
“Bhe....ehm” balbetto.
“Me l’ha detto Rose...”
“Sì ma come mai sei qui?”
“Mi dispiace tanto: se sei qui é colpa mia perciò sono venuta a chiederti se volevi venire con me
ad un piccolo concerto di mio cugino Matt Hunter, forse non lo conosci ma é abbastanza bravo.
Ho due biglietti.”
“Certo e grazie, dove e quando?”
“Sabato al Symphony Orchestra.”
“Se vuoi ti vengo a prendere”
“Ok ma sai dov’è casa mia?”
“E’ quella casa lilla molto grande vicino alla scuola?”
“Sì, adesso vado non ti disturbo più. Ciao ci vediamo.”
“Ciao.”
Esce dalla stanza, sono contentissimo, quasi quasi è stato un bene che Luke mi avesse
picchiato.


Sabato: il giorno del concerto
Sono davanti alla casa di Belle: suono il campanello e mi ritrovo in faccia lei, bellissima come
sempre. Indossa una top verde e dei jeans corti e porta delle ballerine con tacchi bassi.
“Andiamo?”mi chiede.
Annuisco con la testa e la porto nella macchina dei miei.
Mi parla di suo cugino Matt di 13 anni durante il viaggio e capisco che per lei quel Matt è
veramente molto importante.
Al Symphony Orchestra ci sono molte fan e pochissimi sono i maschi, io e Belle siamo in prima
fila, quindi posso vedere benissimo il cantante.
Delle canzoni che canta non ne conosco neanche una, ma una in particolare mi resta impressa
nella mente, perchè oltre ad essere molto melodica, l’argomento trattato dalla canzone è simile
alla mia situazione.
http://www.youtube.com/watch?v=7HswOd4tEHE
Alla fine del concerto Belle mi trascina nel backstage per presentarmi suo cugino.




<”Ciao Isabelle, è da tanto che non ci si rivede e hai portato anche un amico per il concerto,
grazie.” parla lui con Belle poi si rivolge verso di me “Io mi chiamo Matt e te?”
“Jack, piacere di conoscerti”
“Il piacere è mio”
“Scusa, posso sapere il titolo dell’ultima canzone che hai cantato? Mi piace molto”
“Si chiama “Mi Amor” è il nuovo singolo che ho fatto. Sono contento che ti piaccia.”
Fuori si sentono delle grida, forse i fan vogliono incontrare Matt e chiedergli degli autografi,
perciò concludo:
“I tuoi fan ti vogliono quindi noi ce ne andiamo.”
Matt abbraccia sua cugina e mi stringe la mano, poi noi lo salutiamo. Lui è molto simpatico e
subito abbiamo fatto amicizia; prima che ce ne siamo andati via io gli ho dato il suo numero
di cellulare mentre lui mi ha dato il suo insieme ad un altro. Lo guardo in modo strano, come
chiedergli “cos’è?” e lui sussura:
“E’ il numero di mia cugina, penso che tu non ce l’abbia perchè sei troppo timido … si vede a
prima vista”
“Ma perchè?” domando incuriosito.
“Si vede anche che sei innamorato di lei, penso che anche lei lo sia, ma non sono sicuro perciò
dichiarati!” sorride tra sè
“Di cosa state chiaccherando?” chiede ad un tratto Belle.
“Niente... cose tra uomini” rispondiamo io e Matt in coro.

Arrivati davanti all’enorme cancello della casa di Belle io e lei ci salutiamo a vicenda ma mi
vengono in mente le parole di Matt, perciò intendo dichiararmi.
“Aspetta...” la fermo mentre cerca di aprire il cancello. “...ecco volevo chiederti will you be mi
amor?”
“Mi stai chiedendo di diventare la tua ragazza?” lei mi sorride.
“Beh... sì..”
“Se è così ok...”
“Oh.. Davvero vuoi...??”
“Sì...” disse così e mi da un bacio a stampo sulle labbra.




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  • 1. AUTORI: Claudia, Yanabii e Martina M. Come tutte le mattine suona la sveglia, assonnato mi alzo dal letto. Come tutte le mattine mi preparo per andare a scuola. Come tutte le mattine sono di corsa, poiché non sono mai puntuale. Non mi piacciono per niente i luoghi chiusi e affollati di persone per questo motivo vado a scuola in bici (dato che non ho passato l’esame per la patente). Sono arrivato nella mia noiosissima scuola, mi consola il pensiero che mi rimane solo un anno; all’entrata incontro Simon e David, i miei migliori amici fin da piccoli e che frequentano i miei stessi corsi. Ci salutiamo con delle pacche sulla spalla e subito dopo vediamo le tre ragazze più’ belle della scuola: Isabelle, Ashley e Rose. Oggi e’ giovedì e ho il corso di biologia, quello che frequenta anche Isabelle, la ragazza per cui ho una cotta dalle medie, che sfortunatamente e’ fidanzata con il capitano della squadra di football americano della scuola, Luke. Lui vorrebbe tanto far parte della Jacksonville Jaguars. Suonata la terza ora vengo interrogato in biologia: rimango in piedi davanti a tutta la classe, in quell’attimo incrocio i suoi occhi, mi sembra di sognare, ma vengo interrotto dalla domanda del professore Smith riguardante la fotosintesi clorofilliana. Come al solito in questa materia mi becco un ‘impreparato’, tutti, compresa Belle ridono di me. Belle è il soprannome che danno alla ‘mia ragazza’. Io e alcuni miei compagni, a causa dell’assenza di un professore, ci rechiamo allo Starbucks, ordiniamo delle bibite e io ne prendo una anche per mia sorella. Ritorno a casa, dopo una giornata abbastanza leggera e ritrovo mia madre a preparare il pranzo. Vivo in una grande città della Florida chiamata Jacksonville con i miei genitori e la mia sorellina Alice di 11 anni. Mia mamma lavora in un supermercato a poche miglia da casa nostra,
  • 2. mentre mio padre e’ un impresario di un’azienda importante della città. Alice è una piccola peste, gira per casa e le piace rovistare nelle mie cose, anche se io glielo proibisco. E infine ci sono io: mi chiamo Jack e ho 17 anni. Penso di essere un ragazzo normale e simpatico. Sono alto e magro, detesto ogni genere di sport, non fanno per me. Ho i capelli neri col ciuffo che fa swish(?). La cosa per cui vado orgoglioso di me stesso sono i miei occhi color ghiaccio gelido, sono particolari e per questo attraggono raramente qualche bella ragazza. Penso di essere troppo timido e molto ambizioso, però non mi lamento per come sono. Sono le tre del pomeriggio: accendo la tv, comincio a messaggiare su Twitter e intanto inizio a fare i compiti per domani; “BASTA COMPITI!!” penso tra me e me, quasi quasi esco con i miei amici, andremo al nuovo Abercrombie &Fitch (famosissimo negozio di vestiti). Dopo due giorni Ashley mi invita alla sua festa di compleanno di stasera in discoteca. Quest’anno, diversamente dagli altri, ha invitato tutti gli studenti dell’ultimo anno. I miei non hanno esitato sul lasciarmi andare alla festa, anzi erano piuttosto contenti, forse per il fatto che gli altri non mi invitano spesso alle loro feste. Ora io e David siamo a casa di Simon a prepararci insieme. Mi entusiasma il fatto che in discoteca ci sarà anche Belle e se avrò coraggio forse la inviterò a ballare. Nella mia mente ho solo le immagini di me e lei che balliamo, scherziamo, ridiamo e ci baciamo, forse ora esagero! Sono felice anche se questi sono solo i miei sogni a occhi aperti, ma all’improvviso sento Simon che mi sussurra “Guarda “la tua ragazza”!” e intanto mi indica il soggetto della sua frase. Ritorno immediatamente con i piedi per terra e giro la testa verso destra per cercare Belle. La vedo! Indossava un abito stupendo, le sta d’incanto! Porta delle scarpe col tacco, sembrano le scarpette di cristallo di Cenerentola. Isabelle è bionda e ha dei capelli magnifici: ondulati, lunghi e luminosi. Ha gli occhi azzurri tendenti al verde e molto grandi, i quali quando li guardi resti pietrificato, simile agli occhi di Medusa.
  • 3. E’ alta e snella, perché fa nuoto da quando aveva quattro anni, ma grazie al suo fisico mozzafiato potrebbe fare la modella. Tolgo lo sguardo ed entro nella discoteca. Dentro c’è la musica assordante, è una canzone di cui non mi ricordo il nome, e luce accecante, perciò non mi piace affatto la discoteca. David si è trovato una bella ragazza e stanno ballando insieme, mentre Simon cerca di mangiare più dolci possibili insieme ad altri ragazzi. Solo io non so cosa fare: non so ne ballare nè voglio fare una figuraccia mangiando troppo cibo, perciò esco per prendermi una boccata d’aria. All’improvviso sento un leggero e silenzioso pianto di qualcuno, proveniente tra i folti cespugli, dietro l’edificio della discoteca; mi avvicino sempre di più e vedo che Belle sta piangendo. “Ciao Isabelle, io mi chiamo Jack” le chiedo, anche se so che questo non è proprio il momento adatto, ma il mio amore per lei mi dice che devo pur sempre il primo passo e mi siedo vicino a lei. “So che ti chiami Jack: non è difficile dimenticare il tuo nome, dato che la nostra città si chiama Jacksonville, e in più sei quello che prende sempre F nei corsi di biologia.” risponde lei, mentre cerca di asciugarsi le lacrime e mi sorride. Sono così contento per il fatto che lei conosca il mio nome e che mi abbia sorriso! “Posso chiederti perchè prima stavi piangendo?” Lei non mi risponde e cerca di nascondere il suo sguardo dal mio. “Non serve che tu me lo dica per forza....” spiego imbarazzato, ma vengo interrotto da lei. “Sono stata tradita da Luke, il mio ragazzo: l’ho visto baciare Rose...” e per un attimo le escono tre o quattro goccioline di lacrime. Quando ha finito di parlare, mi sento sia felice che furioso allo stesso tempo. Il primo perchè so che Belle ora è single e il secondo motivo è dovuto al fatto che non riesco a pensare che una ragazza brava e gentile sia stata tradita da uno stupido come Luke! Subito dopo, accolto dalla rabbia, mi dirigo verso la porta della discoteca e Isabelle, vista la mia faccia, ha capito cosa voglio fare e cerca di impedirmelo, mentre trattiene le lacrime, ma io non l’ascolto. Entro e vedo Luke che sta ancora baciando Rose, non mi fermo, lui è ubriaco e questo è a mio favore perchè non riesce neanche a reggersi in piedi. Cerco di aggredirlo: “cerco” perchè è da ricordare che lui è un giocatore di football americano, mentre io non sono forte. Cade a terra e Rose comincia ad urlare. Lui si rialza, cerca di colpirmi ma lancia solo colpi nel vuoto. Vedo Belle che se ne va, io la raggiungo e lei mi chiede: “Perchè l’hai fatto?” “E’ una domanda abbastanza retorica: ho una cotta per te da quando eravamo alle medie...” le risposi sinceramente, non so perchè ma ho tirato fuori il mio coraggio. “Ti accompagno a casa se vuoi.” “Grazie...” Camminiamo insieme verso la sua casa, è abbastanza vicina alla discoteca, e per tutto il tempo non abbiamo aperto bocca, forse a causa dell’imbarazzo. Arrivati al cancello di casa sua, lei mi abbraccia insieme ad un “grazie ancora” e alla fine mi dà un bacio sulla guancia e dice: “Ciao, ci vediamo lunedì... sei un ottimo amico” Sto quasi per morire dalla felicità, la ragazza dei miei sogni mi ha parlato, mi ha abbracciato e mi ha baciato! (sulla guancia)
  • 4. Per tutta la notte non ho dormito, perché stavo ridendo come un cretino al solo pensiero di questa fantastica e surreale giornata. Mi sveglio con delle occhiaia enormi ma non ci faccio tanto caso e decido di andare a fare una passeggiata al parco della mia città. Verso il tragitto intravedo Luke e i suoi amici, cerco di cambiare direzione ma mi hanno visto e mi inseguono. Corro a più non posso però loro mi circondano e mi riempiono di botte. Non mi ricordo cos’è successo dopo ma ricordo solo che sono svenuto. Quando apro gli occhi mi ritrovo in una stanza dell’ospedale e trovo i miei familiari sollevati dal mio risveglio; spiego a loro che ero caduto: anche se non mi credono non mi chiedono altro. Dopo un po’ arriva il dottore che mi dice che domani posso già uscire dall’ospedale e andare a scuola. Voglio riposare, visto che tutti sono andati via, ma proprio in quel momento entra Isabelle. Mi stupisco per la sua presenza però lei dice: “So perché ora sei in ospedale: é stato Luke vero?” “Bhe....ehm” balbetto. “Me l’ha detto Rose...” “Sì ma come mai sei qui?” “Mi dispiace tanto: se sei qui é colpa mia perciò sono venuta a chiederti se volevi venire con me ad un piccolo concerto di mio cugino Matt Hunter, forse non lo conosci ma é abbastanza bravo. Ho due biglietti.” “Certo e grazie, dove e quando?” “Sabato al Symphony Orchestra.” “Se vuoi ti vengo a prendere” “Ok ma sai dov’è casa mia?” “E’ quella casa lilla molto grande vicino alla scuola?” “Sì, adesso vado non ti disturbo più. Ciao ci vediamo.” “Ciao.” Esce dalla stanza, sono contentissimo, quasi quasi è stato un bene che Luke mi avesse picchiato. Sabato: il giorno del concerto Sono davanti alla casa di Belle: suono il campanello e mi ritrovo in faccia lei, bellissima come sempre. Indossa una top verde e dei jeans corti e porta delle ballerine con tacchi bassi. “Andiamo?”mi chiede. Annuisco con la testa e la porto nella macchina dei miei. Mi parla di suo cugino Matt di 13 anni durante il viaggio e capisco che per lei quel Matt è veramente molto importante. Al Symphony Orchestra ci sono molte fan e pochissimi sono i maschi, io e Belle siamo in prima fila, quindi posso vedere benissimo il cantante. Delle canzoni che canta non ne conosco neanche una, ma una in particolare mi resta impressa nella mente, perchè oltre ad essere molto melodica, l’argomento trattato dalla canzone è simile alla mia situazione.
  • 5. http://www.youtube.com/watch?v=7HswOd4tEHE Alla fine del concerto Belle mi trascina nel backstage per presentarmi suo cugino. <”Ciao Isabelle, è da tanto che non ci si rivede e hai portato anche un amico per il concerto, grazie.” parla lui con Belle poi si rivolge verso di me “Io mi chiamo Matt e te?” “Jack, piacere di conoscerti” “Il piacere è mio” “Scusa, posso sapere il titolo dell’ultima canzone che hai cantato? Mi piace molto” “Si chiama “Mi Amor” è il nuovo singolo che ho fatto. Sono contento che ti piaccia.” Fuori si sentono delle grida, forse i fan vogliono incontrare Matt e chiedergli degli autografi, perciò concludo: “I tuoi fan ti vogliono quindi noi ce ne andiamo.” Matt abbraccia sua cugina e mi stringe la mano, poi noi lo salutiamo. Lui è molto simpatico e subito abbiamo fatto amicizia; prima che ce ne siamo andati via io gli ho dato il suo numero di cellulare mentre lui mi ha dato il suo insieme ad un altro. Lo guardo in modo strano, come chiedergli “cos’è?” e lui sussura: “E’ il numero di mia cugina, penso che tu non ce l’abbia perchè sei troppo timido … si vede a prima vista” “Ma perchè?” domando incuriosito. “Si vede anche che sei innamorato di lei, penso che anche lei lo sia, ma non sono sicuro perciò dichiarati!” sorride tra sè “Di cosa state chiaccherando?” chiede ad un tratto Belle. “Niente... cose tra uomini” rispondiamo io e Matt in coro. Arrivati davanti all’enorme cancello della casa di Belle io e lei ci salutiamo a vicenda ma mi vengono in mente le parole di Matt, perciò intendo dichiararmi. “Aspetta...” la fermo mentre cerca di aprire il cancello. “...ecco volevo chiederti will you be mi amor?” “Mi stai chiedendo di diventare la tua ragazza?” lei mi sorride. “Beh... sì..” “Se è così ok...”
  • 6. “Oh.. Davvero vuoi...??” “Sì...” disse così e mi da un bacio a stampo sulle labbra. THE END