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Gestione delle risorse:
Acqua
Rossano RESCA
Centro Ceramico Bologna
19 Febbraio 2014
CONTENUTI
1. Chi siamo: CENTRO CERAMICO BOLOGNA
2. Sostenibilità
3. Riferimenti normativi
4. Strumenti volontari (SGA-Emas, cert. Prodotto/Edificio)
5. Indagini di settore: la risorsa idrica
6. Conclusioni
INDUSTRIA
UNIVERSITA’ TERRITORIO
Consorzio Universitario, istituito nel 1976 costituito da:
Confindustria Ceramica
(Piastrelle di Ceramica, Laterizi, Sanitari,
Stoviglieria, Refrattari)
( Università di Bologna ) ( Unioncamere di Commercio
dell’Emilia-Romagna )
Il Centro Ceramico di Bologna
Centro di Ricerca e Sperimentazione
per l’Industria Ceramica
ANCPL
(Costruttori di impianti)
CNA
(Imprese artigiane, posatori)
1. CHI SIAMO
In ciascuno dei seguenti ambiti:
1. Ricerca:
Europea, Nazionale, Regionale, con le Aziende
2. Assistenza:
Prove di Laboratorio Accreditate, Assistenza tecnica
3. Didattica e Divulgazione:
Formazione avanzata,
Partecipazione ad Organismi internazionali di
normazione
Finalità istituzionali, stabilite dallo Statuto del Consorzio:
Sostenere il
progresso scientifico e tecnologico,
e dunque la
competitività, dell’industria ceramica nazionale
1. CHI SIAMO
IL LABORATORIO CENTRO CERAMICO
è Laboratorio di Ricerca Industriale
della RETE ALTA TECNOLOGIA
DELL’EMILIA ROMAGNA
Area Tematica:
EDILIZIA E MATERIALI PER LE COSTRUZIONI
1. CHI SIAMO
Fonti:
- Agenzia Europea per l’Ambiente;
- Direttiva 2010/31/CE del 19 maggio 2010:
“Prestazione Energetica nell’Edilizia”, p.to (3)
- Commissione europea: Toolkit di formazione sul GPP
http://ec.europa.eu/environment/gpp/pdf/toolkit/gpp_introduction.ppt
cambiamenti climatici
dalle conseguenze
disastrose
L’Agenzia Europea per l’Ambiente
prevede che nell’eventualità non vengano
ridotti i consumi energetici e
diminuite le emissioni di gas ad effetto serra
[es. l’anidride carbonica - CO2]
un aumento della temperatura media sul pianeta
>2°C entro questo secolo
ciò potrà provocare
Come:
- scioglimento calotte polari
- inondazioni devastanti
- siccità e desertificazione
2. SOSTENIBILITA’
Inondazioni ricorrenti
e devastanti
-BRASILE
- BANGKOK-Thailandia
- Brisbane (Australia)
- COREA del SUD
ITALIA
- LIGURIA-Toscana: Genova, Cinque Terre, Massa Carrara
- MESSINA, 2009/nov.2011
- Sardegna; Prov. Modena; Toscana; ROMA; Veneto; (2013/2014)
Desertificazione e siccità
- SAHEL (Africa sub-sahariana);
- ROMAGNA, nov./dic.2011:
diga Ridracoli (emergenza idrica liv.MIN)
DISTANZA Romagna-Liguria <300km
2. SOSTENIBILITA’
Il settore delle costruzioni
nell’Unione Europea
- è responsabile del 30÷40% dei
consumi energetici totali
- è responsabile del 35% delle emissioni
totali di gas serra
Fonti:
- Direttiva 2010/31/CE del 19 maggio 2010:
“Prestazione Energetica nell’Edilizia”, p.to (3);
- Euroconstruct 2007;
- UNEP: United Nations Environment Programme
- è responsabile del 40÷50% dei
consumi di materie prime
- l’80% del fatturato del settore
costruzioni è rappresentato dall’Edilizia
2. SOSTENIBILITA’
SVILUPPO SOSTENIBILE
“Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa le esigenze
del presente senza compromettere la capacità delle future
generazioni di soddisfare le proprie”
(Rapporto Brundtland – 1987: “Il futuro di tutti noi” - ha segnato
una tappa fondamentale per un diverso approccio allo sviluppo)
Gro Harlem Brundtland (Norvegia)
Presidente della Commissione delle Nazioni Unite per l’ambiente e lo sviluppo
Presenta un rapporto nel quale viene introdotta la fondamentale
teoria dello sviluppo sostenibile
Quindi non si può più prescindere dal ragionare in termini di
La sostenibilità poggia su tre elementi fondamentali, definiti i tre “pilastri”
della sostenibilità: economia, ambiente e società.
Solo nel punto di intersezione dei tre elementi un prodotto o un servizio può
definirsi veramente sostenibile.
2. SOSTENIBILITA’
Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto è un trattato adottato dalla comunità internazionale nel 1997,
nel corso della Terza Sessione della Conferenza delle Parti (COP) sul clima, istituita
nell'ambito della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite
(UNFCCC) ed entrato in vigore il 16 febbraio 2005 con
L'obiettivo di fronteggiare la minaccia dell'effetto serra
e dei cambiamenti climatici
cercando di rallentare il riscaldamento globale
(Sottoscritto da 141 nazioni è un tentativo di conciliare
gli interessi ambientali con quelli economici)
Altra tappa fondamentale in questo percorso
2. SOSTENIBILITA’
Sostenibilità (obiettivi integrati):
Ambiente
Economia
Società (Salute e Sicurezza)
Sostenibilità secondo legislazione
e normativa internazionale
Focalizziamo l’attenzione su:
Sostenibilità AMBIENTALE
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
oltre a prevenire e ridurre in modo integrato (IPPC):
L’Unione Europea con l’adesione al
protocollo di Kyoto
si è impegnata a raggiungere
entro il 2020
i seguenti obiettivi
- diminuire del 20% (’90) le emissioni di anidride carbonica (CO2)
- diminuire del 20% i consumi energetici
- aumentare fino al 20% l’energia prodotta da fonti rinnovabili
conosciuto come obiettivo: 20-20-20
Inquinamento delle acque
Inquinamento
del terreno
Fonti:
Direttiva “Prestazione
- Commissione europea:
http://ec.europa.eu/envir
Fonti:
- Direttiva 2010/31/CE del 19 maggio 2010:
“Prestazione Energetica nell’Edilizia”, p.to (5)
- Direttiva 2010/75/CE del 24 novembre 2010:
“relativa alle Emissioni Industriali - IPPC”
Inquinamento atmosferico
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
L’impegno dell’Unione Europea
al raggiungimento degli obiettivi citati
è sancito dall’emanazione di direttive specifiche:
Direttiva 2010/31/UE “Prestazione Energetica nell’Edilizia”
(maggio’10) esplicitato obiettivo 20-20-20
Direttiva 2010/75/UE “relativa alle Emissioni Industriali - IPPC
(prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) (novembre’10)
(con abrogazione delle precedenti 2008/1/CE e 1996/61/CE)
Sostenibilità:
Requisito fondamentale delle costruzioni in base al nuovo
Regolamento UE n.305/2011-CPR (Prodotti da Costruzione,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in aprile 2011)
Requisito n.7 - Uso sostenibile delle risorse naturali
Legislazione europea
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Sostenibilità
Un Requisito anche in base a norme volontarie CEN e ISO:
CEN
EN 15643:2010 - Sostenibilità delle costruzioni - Valutazione della
sostenibilità degli edifici:
• Parte 1: rif. generale; Parte 2: rif. valutazione prestazione Ambientale;
• Part 3: rif. valutaz. prestaz. Sociale; Part 4: rif. valutaz. prestaz. Economica
EN 15978:2011 - Sostenibilità delle costruzioni - Valutazione della
prestazione ambientale degli edifici - Metodo di calcolo
EN 15804:2012 - Sostenibilità delle costruzioni - Dichiarazione ambientale
di prodotto (EPD) – PCR (Regole di categoria di prodotto)
(Norme emanate da:
CEN/TC 350 “Sustainability of Construction Works”)
ISO
ISO 15392:2008 “Sustainability in Building Construction”
ed altre norme allo studio del:
ISO/TC 189 “Ceramic Tiles” –
WG7 “Sustainability issues for ceramic tiling systems”
Normativa internazionale
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Le piastrelle di ceramica
hanno drasticamente e progressivamente
incrementato la loro sostenibilità
mediante il progresso scientifico-tecnologico
sostenuto soprattutto dall’industria italiana del settore
Le piastrelle di ceramica
Italiane
Eccellenza nella sostenibilità
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Evoluzione della legislazione ambientale italiana
… alle leggi basate su sostenibilità mediante impiego delle
BAT (Best Available Techniques)
Applicazione della Direttiva IPPC [Prevenzione e Riduzione
Integrate dell’Inquinamento] (dalla prima direttiva IPPC del
1996, alla recente Direttiva 2010/75/CE “relativa alle Emissioni
Industriali - IPPC”)
Dalle leggi (in vigore da anni ’60 a ’90) finalizzate al
rispetto degli standard ambientali e basate sul
“comando/controllo” ….
Emilia Romagna: 90% della produzione italiana
Distretto di Sassuolo: 80% della produzione italiana
Misure e prescrizioni più severe
(elevata concentrazione delle sorgenti di emissione)
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Evoluzione delle prestazioni ambientali
[Dati riferiti all’industria italiana delle piastrelle di ceramica
ricavati da indagini di settore (Confindustria Ceramica, Centro Ceramico)]
Parallelamente, vi è stata la tendenza (dagli anni ’70 al 2010), ad
una evoluzione di alcuni aspetti ambientali, correlati al processo di
fabbricazione (evoluzione dei prodotti, dei cicli e delle tecnologie
produttive), che risultano in netto miglioramento in termini di
prestazioni ambientali:
Consumi energetici ed emissioni di gas ad effetto serra
(anidride carbonica, …)
Emissioni in atmosfera (polveri, fluoro, piombo, NOx, SOx, …)
Bilancio idrico: consumi e scarichi delle acque
Bilancio dei materiali: consumi e produzione di scarti
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Consumo specifico medio di energia (elettrica + termica) [GJ/t]
1970
1980
1990
2000
2010
10
12
6
5
6
Impatto ambientale del processo produttivo
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
Bicottura in forni a tunnel
Monocottura in forni a tunnel
Monocottura in forni monostrato
Grès porcellanato
Forni monostrato
Depurazione in linea con le BAT
20
9
6
0,6
2010
1970
Emissioni in atmosfera
Emissioni di fluoro dai forni di cottura [g/m2]
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
SCARICO TOTALE delle acque su corpi superficiali
Aumento progressivo del RICICLO delle acque
SCARICO ZERO delle acque
Verso il RICICLO 100% delle acque reflue
Riduzione:
● impatti ambientali negativi
● costi di trattamento
● consumo di acqua
2010
1970
Bilancio idrico
Progressivo aumento del riciclo delle acque reflue
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
SCARICO TOTALE dei materiali (discarica inerti)
Aumento progressivo del RICICLO degli scarti/residui
Verso il RICICLO 100% degli scarti/residui
Riutilizzo di SCARTI di origine ESTERNA
(da produzioni di altri settori, anche settore alimentare)
Riduzione:
● impatti ambientali negativi
● consumo di materie prime
● costi di smaltimento2010
1970
Bilancio dei materiali
Progressivo aumento del riciclo degli scarti/residui
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
D.Lgs. n.128/2010 recepisce all’interno del D.Lgs. 152/2006 s.m.i.
(T.U.A.) la direttiva IPPC, integrando la legislazione relativa
all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA):
• AIA rinnovo ogni 5 anni
• Controllo Autorità Competente ogni 2 anni
Per le aziende che adottano volontariamente
Sistemi di Gestione Ambientale (SGA)
- Controllo Autorità Competente ogni 3 anni
Normativa e
Strumenti volontari di certificazione
.. ..
- Registrazione EMAS rinnovo AIA ogni 8 anni
(Regolamento (CE) n.1221/2009 – Emas III)
4. STRUMENTI VOLONTARI
- Certificazione ISO 14001 rinnovo AIA ogni 6 anni
SISTEMI di GESTIONE AMBIENTALE
Registrazione EMAS
(Regolamento (CE) n.1221/2009 – Emas III)
(Italia - Dichiarazioni Ambientali:
10 org. / 19 siti prod.)
Certificazione ISO 14001
(norma internazionale)
(Italia: 18 org. / 38 siti prod.)
4. STRUMENTI VOLONTARI
Leadership in
Energy and
Environmental
Design
Marchi AMBIENTALI di PRODOTTO
e certificazione degli EDIFICI
4. STRUMENTI VOLONTARI
[LEED: i singoli prodotti da costruzione (piastrelle, laterizi, ecc.) possono contribuire al
raggiungimento del punteggio necessario alla certificazione dell’edificio, dimostrando la
loro conformità ai requisiti prescritti dal protocollo (“Leed compliance”)]
Miglioramento continuoMiglioramento continuo
Metodologia PDCA o ciclo di Deming
4. STRUMENTI VOLONTARI
I criteri sono più severi dei requisiti legislativi,
e possono essere raggiunti solo da prodotti
con eccellenti prestazioni ambientali
esempi
Eccellenza ambientale
4. STRUMENTI VOLONTARI
Documentazione richiesta:
Si deve considerare tutta l’acqua utilizzata (dalla
preparazione delle materie prime, alla fase di cottura);
se i semi-lavorati sono acquistati all’esterno, il fornitore
deve conformarsi alle normative indicate nei criteri.
a) Consumo specifico di acqua inferiore al valore
indicato:
Csw < 1 Litro/kg di prodotto finito
b) Rapporto di riciclo delle acque reflue:
R > 90%
Criterio 4.2 - Consumo e uso di acqua
Aspetti critici:
Ubicazione geografica
(siti produttivi senza possibilità di recupero interno/esterno)
Criterio 4.4 - Emissioni nell’acqua
Aspetti critici:
Ubicazione geografica: siti produttivi con acque scaricate
(siti produttivi senza possibilità di recupero interno/esterno)
Documentazione richiesta:
I Fattori di Emissione nelle acque di scarico non
devono superare i valori di soglia indicati (mg/l):
- Solidi sospesi: 40; - Cadmio: 0,015;
- CromoVI: 0,15; - Piombo: 0,15
4. STRUMENTI VOLONTARI
Esempio
Inquinante
Criterio Ecolabel
(mg/l)
Limite
D.Lgs. 152/2006
(mg/l)
Solidi sospesi 40 80
Cd 0,015 0,020
Cr(VI)
0,15 0,20
Fe 1,5 2,0
Pb 0,15 0,20
Emissioni nell’acqua
4. STRUMENTI VOLONTARI
Laboratorio Accreditato
per il controllo dei prodotti appartenenti al Gruppo:
“Coperture Dure”
(Accreditamento del M.S.E., 2003)
Ecolabel
4. STRUMENTI VOLONTARI
Certificazione ECOLABEL
(Regolamento CE n.66/2010)
[abrogato Reg. CE n.1980/2000]
(Decisione 2009/607/CE
[rev. Dec. 2002/272/CE])
Italia: 12 licenze (org.)
> 20 marchi comm. (di cui 1 Fr), > 7.000 prodotti
(resto Europa: 3 licenze - Spagna)
Marchio ECOLABEL Europeo
[fino ad ora in Europa nel gruppo HC
sono state certificate soltanto piastrelle di ceramica]
Siti internet per informazioni:
http://www.apat.gov.it/certificazioni/site/it-IT/Ecolabel_UE/Prodotti_certificati/
http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/index_en.htm
http://ec.europa.eu/ecat/
4. STRUMENTI VOLONTARI
Le piastrelle di ceramica italiane
hanno raggiunto un livello di
Eccellenza ambientale
documentato e superiore
rispetto alle industrie degli altri Paesi
Piastrelle di ceramica
Italiane
Eccellenza nella sostenibilità
5. INDAGINI DI SETTORE
5. INDAGINI DI SETTORE
[Dati riferiti all’industria italiana delle piastrelle di ceramica
ricavati da indagini di settore (Confindustria Ceramica, Centro Ceramico)]
• Emissioni in atmosfera
• Utilizzo delle acque reflue
• Utilizzo dei rifiuti/residui di
produzione
• Energia
5. INDAGINI DI SETTORE
Aspetti Ambientali indagatiAspetti Ambientali indagati
Bollettini personalizzati con
posizionamento unità produttive
Quadro di dettaglio degli Indicatori Ambientali
5. INDAGINI DI SETTORE
5. INDAGINI DI SETTORE
AMBIENTE
Rapporto di riciclo delle acque reflue (R) [%]
R = Rapporto di riciclo delle acque reflue
(interno + esterno) [%]
= (AR/AW)*100
AR [m3/anno] = riciclo totale annuo (interno + esterno)
delle acque reflue
AW [m3/anno] = produzione annua di acque reflue
5. INDAGINI DI SETTORE
Rapporto di riciclo delle acque reflue (R) [%]
R
94
96
154
77
98
0 100 200 300 400[%]
BAT
ECOLABEL
1A
1B
2
3A
3B
90
50
Average
value
Legenda: 1A grès p.to c/c, 1B altri prod. c/c, 2 tutti prod. c/c+atm,
3A grès p.to c/p, 3B altri prod. c/p.
5. INDAGINI DI SETTORE
AMBIENTE
Fattore di riutilizzo dei rifiuti/residui (Frr) [%]
Frr = Fattore di riutilizzo (interno + esterno) dei
rifiuti/residui [%]
= (Rr/Rp)*100
Rr [t/anno] = riciclo totale annuo (interno + esterno)
di rifiuti/residui
Rp [t/anno] = produzione annua di rifiuti/residui
5. INDAGINI DI SETTORE
Fattore di riutilizzo dei rifiuti/residui (Frr) [%]
Frr
98
94
160
165
111
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550[%]
BAT
ECOLABEL
1A
1B
2
3A
3B
50
70
Average
value
Legenda: 1A grès p.to c/c, 1B altri prod. c/c, 2 tutti prod. c/c+atm,
3A grès p.to c/p, 3B altri prod. c/p.
85
5. INDAGINI DI SETTORE
ITA 2011 Campione AIA %
N° aziende 163 / /
N° unità
produttive (stab.)
254 86 34 %
Produzione
(Mm2/anno):
399,7 312 78 %
Distribuzione geografica:
prov. MO-RE 50 %
(n. az. 82 [60+22])
87 %
(n. stab. 75 [52+23])
resto Emilia
Romagna
9 %
(n. az. 14)
13 %
(n. stab. 11)
resto Italia 41%
(n. az. 67)
/
Il settore in cifre (rif. indagine di settore 2011)
5. INDAGINI DI SETTORE
Riferimenti
per la valutazione
Fattore di riciclo
totale (%)
Max 229 (355)
50 B.A.T.
450
500
350
400
100
0
50
200
150
250
300
89 Bench’98Min 91 (0)
90 EcolabelMedia 105 (115)
Riciclo >100
=> riciclo H2O da terzi
77÷154 Rapp. Int. 2008
Dati
2011 (R.I. 2008)
Riutilizzo complessivo delle Acque reflue (interno+esterno)
5. INDAGINI DI SETTORE
Riutilizzo complessivo degli scarti/residui (interno+esterno)
5. INDAGINI DI SETTORE
Fattore di riciclo
totale (%)
Max 372 (466)
50 B.A.T.
450
500
350
400
100
0
50
200
150
250
300
86 Bench’98
Min 98 (39)
85 Ecolabel
Media 119 (121)
Riciclo >100
=> riciclo residui da
terzi
Riferimenti
per la valutazione
94÷165 Rapp. Int. 2008
Dati
2011 (R.I. 2008)
AMBIENTE
Produzione specifica [kg/m2] e destinazione delle principali tipologie di rifiuti/residui
(per l’insieme degli stabilimenti del campione)
Tipo di scarto solido
Produzione
specifica
Destinazione (%)
Riutilizzo
interno
Riutilizzo
esterno
Discarica
Scarto crudo 1,1 58 42 0
Scarto cotto 0,8 30 69 1
Calce esausta 0,01 6 15 79
Fanghi da depurazione acque
(da reparti di smaltatura e levigatura)
0,9 42 55 3
5. INDAGINI DI SETTORE
SOSTENIBILITA’
un requisito di base per la produzione industriale
un obiettivo obbligatorio (per legge) per
le costruzioni ed i prodotti da costruzione
un fattore di competitività perseguibile mediante:
- il miglioramento dei prodotti/processi convenzionali
- l’Innovazione / la funzionalizzazione
di prodotti progettati su misura per la sostenibilità
- l’adozione ed applicazione del Green Public Procurement
da parte della Pubblica Amministrazione
per i prodotti da costruzione
Criteri Ambientali Minimi
..
6. CONCLUSIONI
PIASTRELLE di CERAMICA
italiane
sono intrinsecamente sostenibili
hanno raggiunto un livello riconosciuto e documentato
di eccellenza ambientale
possono
ATTESTARE
le proprie prestazioni tramite:
Comitato Ecolabel (Organismo competente nazionale)
Organismi di Certificazione Accreditati
Laboratori di Prova Accreditati (RdP)
Documentazione di supporto (Linee Guida, Protocolli, …)
(realizzata da: Confindustria Ceramica,
Centro Ceramico Bologna, GBC Italia, etc…)
6. CONCLUSIONI
Industria italiana delle piastrelle di ceramica
impegnata già da anni sul fronte della
SOSTENIBILITÀ ed ECCELLENZA
AMBIENTALE
ha raggiunto in tal senso
risultati ragguardevoli
testimoniati dalle molteplici
CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
OTTENUTE !!!
Certificazione dei SISTEMI di GESTIONE AMBIENTALE
Marchi AMBIENTALI di PRODOTTO
6. CONCLUSIONI
Link utili
1- IQNET:
http://www.iqnet-certification.com/index.php?page=dbregorg&liv1=1&liv2=&liv3=
2- ACCREDIA:
organizzazioni certificate:
http://www.accredia.it/accredia_companymask.jsp?ID_LINK=266&area=7
laboratori accreditati:
http://www.accredia.it/accredia_labsearch.jsp?ID_LINK=293&area=7
laboratori di taratura:
http://www.accredia.it/context.jsp?ID_LINK=750&area=7
3- REGOLAMENTO (CE) n. 1221/2009 (EMAS):
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:342:0001:0045:IT:PDF
4- REGOLAMENTO (CE) N. 66/2010 (ECOLABEL UE):
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:027:0001:0019:IT:PDF
5- DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2009/607/CE) Coperture Dure:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:208:0021:0038:IT:PDF
6- ISPRA (EMAS):
http://www.isprambiente.gov.it/certificazioni/site/_files/EMAS/Emas_ElencoRegistrati.pdf
http://www.apat.gov.it/certificazioni/site/it-IT/Ecolabel_UE/
Grazie per l’attenzione
Rossano Resca
Tel. 051-534015
Internet: www.cencerbo.it
E-mail: resca@cencerbo.it

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  • 2. CONTENUTI 1. Chi siamo: CENTRO CERAMICO BOLOGNA 2. Sostenibilità 3. Riferimenti normativi 4. Strumenti volontari (SGA-Emas, cert. Prodotto/Edificio) 5. Indagini di settore: la risorsa idrica 6. Conclusioni
  • 3. INDUSTRIA UNIVERSITA’ TERRITORIO Consorzio Universitario, istituito nel 1976 costituito da: Confindustria Ceramica (Piastrelle di Ceramica, Laterizi, Sanitari, Stoviglieria, Refrattari) ( Università di Bologna ) ( Unioncamere di Commercio dell’Emilia-Romagna ) Il Centro Ceramico di Bologna Centro di Ricerca e Sperimentazione per l’Industria Ceramica ANCPL (Costruttori di impianti) CNA (Imprese artigiane, posatori) 1. CHI SIAMO
  • 4. In ciascuno dei seguenti ambiti: 1. Ricerca: Europea, Nazionale, Regionale, con le Aziende 2. Assistenza: Prove di Laboratorio Accreditate, Assistenza tecnica 3. Didattica e Divulgazione: Formazione avanzata, Partecipazione ad Organismi internazionali di normazione Finalità istituzionali, stabilite dallo Statuto del Consorzio: Sostenere il progresso scientifico e tecnologico, e dunque la competitività, dell’industria ceramica nazionale 1. CHI SIAMO
  • 5. IL LABORATORIO CENTRO CERAMICO è Laboratorio di Ricerca Industriale della RETE ALTA TECNOLOGIA DELL’EMILIA ROMAGNA Area Tematica: EDILIZIA E MATERIALI PER LE COSTRUZIONI 1. CHI SIAMO
  • 6. Fonti: - Agenzia Europea per l’Ambiente; - Direttiva 2010/31/CE del 19 maggio 2010: “Prestazione Energetica nell’Edilizia”, p.to (3) - Commissione europea: Toolkit di formazione sul GPP http://ec.europa.eu/environment/gpp/pdf/toolkit/gpp_introduction.ppt cambiamenti climatici dalle conseguenze disastrose L’Agenzia Europea per l’Ambiente prevede che nell’eventualità non vengano ridotti i consumi energetici e diminuite le emissioni di gas ad effetto serra [es. l’anidride carbonica - CO2] un aumento della temperatura media sul pianeta >2°C entro questo secolo ciò potrà provocare Come: - scioglimento calotte polari - inondazioni devastanti - siccità e desertificazione 2. SOSTENIBILITA’
  • 7. Inondazioni ricorrenti e devastanti -BRASILE - BANGKOK-Thailandia - Brisbane (Australia) - COREA del SUD ITALIA - LIGURIA-Toscana: Genova, Cinque Terre, Massa Carrara - MESSINA, 2009/nov.2011 - Sardegna; Prov. Modena; Toscana; ROMA; Veneto; (2013/2014) Desertificazione e siccità - SAHEL (Africa sub-sahariana); - ROMAGNA, nov./dic.2011: diga Ridracoli (emergenza idrica liv.MIN) DISTANZA Romagna-Liguria <300km 2. SOSTENIBILITA’
  • 8. Il settore delle costruzioni nell’Unione Europea - è responsabile del 30÷40% dei consumi energetici totali - è responsabile del 35% delle emissioni totali di gas serra Fonti: - Direttiva 2010/31/CE del 19 maggio 2010: “Prestazione Energetica nell’Edilizia”, p.to (3); - Euroconstruct 2007; - UNEP: United Nations Environment Programme - è responsabile del 40÷50% dei consumi di materie prime - l’80% del fatturato del settore costruzioni è rappresentato dall’Edilizia 2. SOSTENIBILITA’
  • 9. SVILUPPO SOSTENIBILE “Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie” (Rapporto Brundtland – 1987: “Il futuro di tutti noi” - ha segnato una tappa fondamentale per un diverso approccio allo sviluppo) Gro Harlem Brundtland (Norvegia) Presidente della Commissione delle Nazioni Unite per l’ambiente e lo sviluppo Presenta un rapporto nel quale viene introdotta la fondamentale teoria dello sviluppo sostenibile Quindi non si può più prescindere dal ragionare in termini di La sostenibilità poggia su tre elementi fondamentali, definiti i tre “pilastri” della sostenibilità: economia, ambiente e società. Solo nel punto di intersezione dei tre elementi un prodotto o un servizio può definirsi veramente sostenibile. 2. SOSTENIBILITA’
  • 10. Protocollo di Kyoto Il Protocollo di Kyoto è un trattato adottato dalla comunità internazionale nel 1997, nel corso della Terza Sessione della Conferenza delle Parti (COP) sul clima, istituita nell'ambito della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC) ed entrato in vigore il 16 febbraio 2005 con L'obiettivo di fronteggiare la minaccia dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici cercando di rallentare il riscaldamento globale (Sottoscritto da 141 nazioni è un tentativo di conciliare gli interessi ambientali con quelli economici) Altra tappa fondamentale in questo percorso 2. SOSTENIBILITA’
  • 11. Sostenibilità (obiettivi integrati): Ambiente Economia Società (Salute e Sicurezza) Sostenibilità secondo legislazione e normativa internazionale Focalizziamo l’attenzione su: Sostenibilità AMBIENTALE 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 12. oltre a prevenire e ridurre in modo integrato (IPPC): L’Unione Europea con l’adesione al protocollo di Kyoto si è impegnata a raggiungere entro il 2020 i seguenti obiettivi - diminuire del 20% (’90) le emissioni di anidride carbonica (CO2) - diminuire del 20% i consumi energetici - aumentare fino al 20% l’energia prodotta da fonti rinnovabili conosciuto come obiettivo: 20-20-20 Inquinamento delle acque Inquinamento del terreno Fonti: Direttiva “Prestazione - Commissione europea: http://ec.europa.eu/envir Fonti: - Direttiva 2010/31/CE del 19 maggio 2010: “Prestazione Energetica nell’Edilizia”, p.to (5) - Direttiva 2010/75/CE del 24 novembre 2010: “relativa alle Emissioni Industriali - IPPC” Inquinamento atmosferico 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 13. L’impegno dell’Unione Europea al raggiungimento degli obiettivi citati è sancito dall’emanazione di direttive specifiche: Direttiva 2010/31/UE “Prestazione Energetica nell’Edilizia” (maggio’10) esplicitato obiettivo 20-20-20 Direttiva 2010/75/UE “relativa alle Emissioni Industriali - IPPC (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) (novembre’10) (con abrogazione delle precedenti 2008/1/CE e 1996/61/CE) Sostenibilità: Requisito fondamentale delle costruzioni in base al nuovo Regolamento UE n.305/2011-CPR (Prodotti da Costruzione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in aprile 2011) Requisito n.7 - Uso sostenibile delle risorse naturali Legislazione europea 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 14. Sostenibilità Un Requisito anche in base a norme volontarie CEN e ISO: CEN EN 15643:2010 - Sostenibilità delle costruzioni - Valutazione della sostenibilità degli edifici: • Parte 1: rif. generale; Parte 2: rif. valutazione prestazione Ambientale; • Part 3: rif. valutaz. prestaz. Sociale; Part 4: rif. valutaz. prestaz. Economica EN 15978:2011 - Sostenibilità delle costruzioni - Valutazione della prestazione ambientale degli edifici - Metodo di calcolo EN 15804:2012 - Sostenibilità delle costruzioni - Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) – PCR (Regole di categoria di prodotto) (Norme emanate da: CEN/TC 350 “Sustainability of Construction Works”) ISO ISO 15392:2008 “Sustainability in Building Construction” ed altre norme allo studio del: ISO/TC 189 “Ceramic Tiles” – WG7 “Sustainability issues for ceramic tiling systems” Normativa internazionale 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 15. Le piastrelle di ceramica hanno drasticamente e progressivamente incrementato la loro sostenibilità mediante il progresso scientifico-tecnologico sostenuto soprattutto dall’industria italiana del settore Le piastrelle di ceramica Italiane Eccellenza nella sostenibilità 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 16. Evoluzione della legislazione ambientale italiana … alle leggi basate su sostenibilità mediante impiego delle BAT (Best Available Techniques) Applicazione della Direttiva IPPC [Prevenzione e Riduzione Integrate dell’Inquinamento] (dalla prima direttiva IPPC del 1996, alla recente Direttiva 2010/75/CE “relativa alle Emissioni Industriali - IPPC”) Dalle leggi (in vigore da anni ’60 a ’90) finalizzate al rispetto degli standard ambientali e basate sul “comando/controllo” …. Emilia Romagna: 90% della produzione italiana Distretto di Sassuolo: 80% della produzione italiana Misure e prescrizioni più severe (elevata concentrazione delle sorgenti di emissione) 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 17. Evoluzione delle prestazioni ambientali [Dati riferiti all’industria italiana delle piastrelle di ceramica ricavati da indagini di settore (Confindustria Ceramica, Centro Ceramico)] Parallelamente, vi è stata la tendenza (dagli anni ’70 al 2010), ad una evoluzione di alcuni aspetti ambientali, correlati al processo di fabbricazione (evoluzione dei prodotti, dei cicli e delle tecnologie produttive), che risultano in netto miglioramento in termini di prestazioni ambientali: Consumi energetici ed emissioni di gas ad effetto serra (anidride carbonica, …) Emissioni in atmosfera (polveri, fluoro, piombo, NOx, SOx, …) Bilancio idrico: consumi e scarichi delle acque Bilancio dei materiali: consumi e produzione di scarti 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 18. Consumo specifico medio di energia (elettrica + termica) [GJ/t] 1970 1980 1990 2000 2010 10 12 6 5 6 Impatto ambientale del processo produttivo 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 19. Bicottura in forni a tunnel Monocottura in forni a tunnel Monocottura in forni monostrato Grès porcellanato Forni monostrato Depurazione in linea con le BAT 20 9 6 0,6 2010 1970 Emissioni in atmosfera Emissioni di fluoro dai forni di cottura [g/m2] 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 20. SCARICO TOTALE delle acque su corpi superficiali Aumento progressivo del RICICLO delle acque SCARICO ZERO delle acque Verso il RICICLO 100% delle acque reflue Riduzione: ● impatti ambientali negativi ● costi di trattamento ● consumo di acqua 2010 1970 Bilancio idrico Progressivo aumento del riciclo delle acque reflue 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 21. SCARICO TOTALE dei materiali (discarica inerti) Aumento progressivo del RICICLO degli scarti/residui Verso il RICICLO 100% degli scarti/residui Riutilizzo di SCARTI di origine ESTERNA (da produzioni di altri settori, anche settore alimentare) Riduzione: ● impatti ambientali negativi ● consumo di materie prime ● costi di smaltimento2010 1970 Bilancio dei materiali Progressivo aumento del riciclo degli scarti/residui 3. RIFERIMENTI NORMATIVI
  • 22. D.Lgs. n.128/2010 recepisce all’interno del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. (T.U.A.) la direttiva IPPC, integrando la legislazione relativa all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA): • AIA rinnovo ogni 5 anni • Controllo Autorità Competente ogni 2 anni Per le aziende che adottano volontariamente Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) - Controllo Autorità Competente ogni 3 anni Normativa e Strumenti volontari di certificazione .. .. - Registrazione EMAS rinnovo AIA ogni 8 anni (Regolamento (CE) n.1221/2009 – Emas III) 4. STRUMENTI VOLONTARI - Certificazione ISO 14001 rinnovo AIA ogni 6 anni
  • 23. SISTEMI di GESTIONE AMBIENTALE Registrazione EMAS (Regolamento (CE) n.1221/2009 – Emas III) (Italia - Dichiarazioni Ambientali: 10 org. / 19 siti prod.) Certificazione ISO 14001 (norma internazionale) (Italia: 18 org. / 38 siti prod.) 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 24. Leadership in Energy and Environmental Design Marchi AMBIENTALI di PRODOTTO e certificazione degli EDIFICI 4. STRUMENTI VOLONTARI [LEED: i singoli prodotti da costruzione (piastrelle, laterizi, ecc.) possono contribuire al raggiungimento del punteggio necessario alla certificazione dell’edificio, dimostrando la loro conformità ai requisiti prescritti dal protocollo (“Leed compliance”)]
  • 25. Miglioramento continuoMiglioramento continuo Metodologia PDCA o ciclo di Deming 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 26. I criteri sono più severi dei requisiti legislativi, e possono essere raggiunti solo da prodotti con eccellenti prestazioni ambientali esempi Eccellenza ambientale 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 27. Documentazione richiesta: Si deve considerare tutta l’acqua utilizzata (dalla preparazione delle materie prime, alla fase di cottura); se i semi-lavorati sono acquistati all’esterno, il fornitore deve conformarsi alle normative indicate nei criteri. a) Consumo specifico di acqua inferiore al valore indicato: Csw < 1 Litro/kg di prodotto finito b) Rapporto di riciclo delle acque reflue: R > 90% Criterio 4.2 - Consumo e uso di acqua Aspetti critici: Ubicazione geografica (siti produttivi senza possibilità di recupero interno/esterno) Criterio 4.4 - Emissioni nell’acqua Aspetti critici: Ubicazione geografica: siti produttivi con acque scaricate (siti produttivi senza possibilità di recupero interno/esterno) Documentazione richiesta: I Fattori di Emissione nelle acque di scarico non devono superare i valori di soglia indicati (mg/l): - Solidi sospesi: 40; - Cadmio: 0,015; - CromoVI: 0,15; - Piombo: 0,15 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 28. Esempio Inquinante Criterio Ecolabel (mg/l) Limite D.Lgs. 152/2006 (mg/l) Solidi sospesi 40 80 Cd 0,015 0,020 Cr(VI) 0,15 0,20 Fe 1,5 2,0 Pb 0,15 0,20 Emissioni nell’acqua 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 29. Laboratorio Accreditato per il controllo dei prodotti appartenenti al Gruppo: “Coperture Dure” (Accreditamento del M.S.E., 2003) Ecolabel 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 30. Certificazione ECOLABEL (Regolamento CE n.66/2010) [abrogato Reg. CE n.1980/2000] (Decisione 2009/607/CE [rev. Dec. 2002/272/CE]) Italia: 12 licenze (org.) > 20 marchi comm. (di cui 1 Fr), > 7.000 prodotti (resto Europa: 3 licenze - Spagna) Marchio ECOLABEL Europeo [fino ad ora in Europa nel gruppo HC sono state certificate soltanto piastrelle di ceramica] Siti internet per informazioni: http://www.apat.gov.it/certificazioni/site/it-IT/Ecolabel_UE/Prodotti_certificati/ http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/index_en.htm http://ec.europa.eu/ecat/ 4. STRUMENTI VOLONTARI
  • 31. Le piastrelle di ceramica italiane hanno raggiunto un livello di Eccellenza ambientale documentato e superiore rispetto alle industrie degli altri Paesi Piastrelle di ceramica Italiane Eccellenza nella sostenibilità 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 32. 5. INDAGINI DI SETTORE [Dati riferiti all’industria italiana delle piastrelle di ceramica ricavati da indagini di settore (Confindustria Ceramica, Centro Ceramico)]
  • 33. • Emissioni in atmosfera • Utilizzo delle acque reflue • Utilizzo dei rifiuti/residui di produzione • Energia 5. INDAGINI DI SETTORE Aspetti Ambientali indagatiAspetti Ambientali indagati
  • 34. Bollettini personalizzati con posizionamento unità produttive Quadro di dettaglio degli Indicatori Ambientali 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 36. AMBIENTE Rapporto di riciclo delle acque reflue (R) [%] R = Rapporto di riciclo delle acque reflue (interno + esterno) [%] = (AR/AW)*100 AR [m3/anno] = riciclo totale annuo (interno + esterno) delle acque reflue AW [m3/anno] = produzione annua di acque reflue 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 37. Rapporto di riciclo delle acque reflue (R) [%] R 94 96 154 77 98 0 100 200 300 400[%] BAT ECOLABEL 1A 1B 2 3A 3B 90 50 Average value Legenda: 1A grès p.to c/c, 1B altri prod. c/c, 2 tutti prod. c/c+atm, 3A grès p.to c/p, 3B altri prod. c/p. 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 38. AMBIENTE Fattore di riutilizzo dei rifiuti/residui (Frr) [%] Frr = Fattore di riutilizzo (interno + esterno) dei rifiuti/residui [%] = (Rr/Rp)*100 Rr [t/anno] = riciclo totale annuo (interno + esterno) di rifiuti/residui Rp [t/anno] = produzione annua di rifiuti/residui 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 39. Fattore di riutilizzo dei rifiuti/residui (Frr) [%] Frr 98 94 160 165 111 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550[%] BAT ECOLABEL 1A 1B 2 3A 3B 50 70 Average value Legenda: 1A grès p.to c/c, 1B altri prod. c/c, 2 tutti prod. c/c+atm, 3A grès p.to c/p, 3B altri prod. c/p. 85 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 40. ITA 2011 Campione AIA % N° aziende 163 / / N° unità produttive (stab.) 254 86 34 % Produzione (Mm2/anno): 399,7 312 78 % Distribuzione geografica: prov. MO-RE 50 % (n. az. 82 [60+22]) 87 % (n. stab. 75 [52+23]) resto Emilia Romagna 9 % (n. az. 14) 13 % (n. stab. 11) resto Italia 41% (n. az. 67) / Il settore in cifre (rif. indagine di settore 2011) 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 41. Riferimenti per la valutazione Fattore di riciclo totale (%) Max 229 (355) 50 B.A.T. 450 500 350 400 100 0 50 200 150 250 300 89 Bench’98Min 91 (0) 90 EcolabelMedia 105 (115) Riciclo >100 => riciclo H2O da terzi 77÷154 Rapp. Int. 2008 Dati 2011 (R.I. 2008) Riutilizzo complessivo delle Acque reflue (interno+esterno) 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 42. Riutilizzo complessivo degli scarti/residui (interno+esterno) 5. INDAGINI DI SETTORE Fattore di riciclo totale (%) Max 372 (466) 50 B.A.T. 450 500 350 400 100 0 50 200 150 250 300 86 Bench’98 Min 98 (39) 85 Ecolabel Media 119 (121) Riciclo >100 => riciclo residui da terzi Riferimenti per la valutazione 94÷165 Rapp. Int. 2008 Dati 2011 (R.I. 2008)
  • 43. AMBIENTE Produzione specifica [kg/m2] e destinazione delle principali tipologie di rifiuti/residui (per l’insieme degli stabilimenti del campione) Tipo di scarto solido Produzione specifica Destinazione (%) Riutilizzo interno Riutilizzo esterno Discarica Scarto crudo 1,1 58 42 0 Scarto cotto 0,8 30 69 1 Calce esausta 0,01 6 15 79 Fanghi da depurazione acque (da reparti di smaltatura e levigatura) 0,9 42 55 3 5. INDAGINI DI SETTORE
  • 44. SOSTENIBILITA’ un requisito di base per la produzione industriale un obiettivo obbligatorio (per legge) per le costruzioni ed i prodotti da costruzione un fattore di competitività perseguibile mediante: - il miglioramento dei prodotti/processi convenzionali - l’Innovazione / la funzionalizzazione di prodotti progettati su misura per la sostenibilità - l’adozione ed applicazione del Green Public Procurement da parte della Pubblica Amministrazione per i prodotti da costruzione Criteri Ambientali Minimi .. 6. CONCLUSIONI
  • 45. PIASTRELLE di CERAMICA italiane sono intrinsecamente sostenibili hanno raggiunto un livello riconosciuto e documentato di eccellenza ambientale possono ATTESTARE le proprie prestazioni tramite: Comitato Ecolabel (Organismo competente nazionale) Organismi di Certificazione Accreditati Laboratori di Prova Accreditati (RdP) Documentazione di supporto (Linee Guida, Protocolli, …) (realizzata da: Confindustria Ceramica, Centro Ceramico Bologna, GBC Italia, etc…) 6. CONCLUSIONI
  • 46. Industria italiana delle piastrelle di ceramica impegnata già da anni sul fronte della SOSTENIBILITÀ ed ECCELLENZA AMBIENTALE ha raggiunto in tal senso risultati ragguardevoli testimoniati dalle molteplici CERTIFICAZIONI AMBIENTALI OTTENUTE !!! Certificazione dei SISTEMI di GESTIONE AMBIENTALE Marchi AMBIENTALI di PRODOTTO 6. CONCLUSIONI
  • 47. Link utili 1- IQNET: http://www.iqnet-certification.com/index.php?page=dbregorg&liv1=1&liv2=&liv3= 2- ACCREDIA: organizzazioni certificate: http://www.accredia.it/accredia_companymask.jsp?ID_LINK=266&area=7 laboratori accreditati: http://www.accredia.it/accredia_labsearch.jsp?ID_LINK=293&area=7 laboratori di taratura: http://www.accredia.it/context.jsp?ID_LINK=750&area=7 3- REGOLAMENTO (CE) n. 1221/2009 (EMAS): http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:342:0001:0045:IT:PDF 4- REGOLAMENTO (CE) N. 66/2010 (ECOLABEL UE): http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:027:0001:0019:IT:PDF 5- DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2009/607/CE) Coperture Dure: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:208:0021:0038:IT:PDF 6- ISPRA (EMAS): http://www.isprambiente.gov.it/certificazioni/site/_files/EMAS/Emas_ElencoRegistrati.pdf http://www.apat.gov.it/certificazioni/site/it-IT/Ecolabel_UE/
  • 48. Grazie per l’attenzione Rossano Resca Tel. 051-534015 Internet: www.cencerbo.it E-mail: resca@cencerbo.it