Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Formazione formatori sicurezza 6 2013 g.califano
1. ““ FFOORRMMAAZZIIOONNEE FFOORRMMAATTOORRII PPEERR LLAA SSIICCUURREEZZZZAA SSUULL LLAAVVOORROO ””
PPrrooppoossttaa FFoorrmmaattiivvaa aa ccuurraa ddeell DDootttt.. GGiiaannppaaoolloo CCaalliiffaannoo -- ggiiuuggnnoo 22001133 1/4
INTRODUZIONE
Il corso di formazione nasce in risposta all’esigenza di qualificare ed aggiornare le persone che
esercitano o eserciteranno il ruolo di ““FFoorrmmaattoorrii ppeerr llaa SSiiccuurreezzzzaa ssuull LLaavvoorroo”” all’interno di contesti
organizzativi aziendali o pubblici. Il corso offre l’opportunità a dipendenti e consulenti che possiedono
adeguate competenze relative ai contenuti tecnici da trasferire, di sviluppare le qualità per trasmettere
con efficacia le conoscenze possedute ai destinatari delle attività formative in tema di sicurezza sul
lavoro.
L’esperienza formativa, che si articola su due moduli, è pensata come un modello sistemico di
tipo “laboratoriale” che va ad agire sulle tre componenti fondamentali del ruolo del formatore:
abilità nella progettazione, capacità nella comunicazione in pubblico, efficacia nella conduzione d’aula.
Il corso è valido a tutti gli effetti come aggiornamento RSPP e ASPP per tutti i macrosettori “Ateco”.
OBIETTIVI FORMATIVI
Al termine del primo modulo formativo i partecipanti saranno in grado di:
verificare i requisiti di qualità per l’interpretazione ruolo di “Formatore per la Sicurezza sul Lavoro”
analizzare i processi formativi aziendali alla luce del “modello delle competenze”
acquisire i criteri applicativi delle metodologie didattiche per l’apprendimento degli adulti
conoscere e sperimentare i criteri di efficacia per progettare e preparare gli interventi formativi
verificare sul campo e sviluppare la capacità di comunicare in pubblico con le parole, con la voce e
con il linguaggio del corpo
verificare sul campo e sviluppare il grado di efficacia nella gestione delle dinamiche di gruppo e nella
conduzione d’aula
acquisire i criteri per progettare ed utilizzare i diversi tipi di esercitazioni formative
usare le tecniche fondamentali per gestire con efficacia lo stress e lo stato emotivo
acquisire i criteri per costruire ed utilizzare i principali strumenti di verifica dei risultati degli interventi
formativi
definire un piano d’azione per applicare le tecniche apprese e sviluppare le proprie qualità di formatore
Al termine del secondo modulo formativo i partecipanti saranno anche in grado di:
verificare i risultati del piano d’azione definito al termine del primo modulo formativo
ricevere approfondimenti mirati sui propri ambiti di miglioramento e di sviluppo in ottica di coaching
applicare le tecniche persuasive di comunicazione in pubblico
gestire con efficacia le obiezioni d’aula e le diverse tipologie di partecipanti “difficili”
applicare tecniche avanzate di gestione dell’aula, con particolare focus sul coaching di gruppo
sperimentare l’uso di tecniche di formazione attiva come il laboratorio teatrale e i role playing per
ottenere il coinvolgimento dei partecipanti a livello emotivo ed esperienziale
usare tecniche avanzate per padroneggiare il proprio stato mentale
DURATA
Il corso si compone di due moduli formativi:
il primo, “fondamentale” e propedeutico, della durata di 3 giorni (24 ore) si articola in 2 giorni
consecutivi, più un terzo a distanza di circa una settimana.;
il secondo, che è di approfondimento e “volontario”, dura 2 giorni consecutivi (16 ore), a distanza di
una o due settimane dalla conclusione del primo modulo;
gli orari giornalieri previsti sono: 9-13 / 14-18.
2. ““ FFOORRMMAAZZIIOONNEE FFOORRMMAATTOORRII PPEERR LLAA SSIICCUURREEZZZZAA SSUULL LLAAVVOORROO ””
PPrrooppoossttaa FFoorrmmaattiivvaa aa ccuurraa ddeell DDootttt.. GGiiaannppaaoolloo CCaalliiffaannoo -- ggiiuuggnnoo 22001133 2/4
DESTINATARI
Tutti coloro che, in qualità di consulenti o di dipendenti (tra cui RSPP e ASPP), si occupano o si
occuperanno di formazione in materia di sicurezza sul lavoro in contesti aziendali o pubblici e che, essendo
in possesso di adeguate competenze specialistiche di contenuto, sono interessati a sviluppare il proprio
livello di efficacia nel ruolo di “formatore”.
METODOLOGIA
La metodologia formativa sarà di tipo pratico ed esperienziale e coinvolgerà attivamente i partecipanti,
rendendoli protagonisti in prima persona del processo di apprendimento mediante la sperimentazione
sul campo dei contenuti formativi affrontati.
Pertanto si prevede l’alternarsi di: attivazioni d’aula, esercitazioni individuali, lavori di gruppo, discussioni
guidate, dimostrazioni, simulazioni e role playing, con il continuo scambio tra formatore e partecipanti di
“feedback” sui comportamenti osservati, mediante l’uso di specifiche griglie di rilevazione.
Il primo modulo formativo culminerà in un project work che vedrà i partecipanti protagonisti nella
preparazione di un intervento formativo a loro scelta da presentare in terza giornata.
PROGRAMMA FORMATIVO DI DETTAGLIO
MMOODDUULLOO NN..11:: LLEE TTEECCNNIICCHHEE FFOORRMMAATTIIVVEE PPEERR PPRROOGGEETTTTAARREE,, CCOOMMUUNNIICCAARREE EE CCOONNDDUURRRREE LL’’AAUULLAA””
1° Giorno
IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE::
Presentazioni, analisi delle aspettative e patto d’aula
UU..DD..11)) LLAA FFOORRMMAAZZIIOONNEE EE IILL RRUUOOLLOO DDEELL FFOORRMMAATTOORREE AAZZIIEENNDDAALLEE::
Attivazione d’aula: “Che significa fare formazione”?
I significati della “formazione”
Il “Modello della Professionalità” nell’esercizio del ruolo del Formatore
Eserc.ne di autovalutazione: “Il mio profilo di formatore: punti di forza e aree di miglioramento/sviluppo”
Il “Modello per Competenze” nella gestione delle risorse umane in azienda
La Formazione degli adulti: “pedagogia” e “andragogia” a confronto
Il Ciclo di Kolb e gli stili di apprendimento degli adulti
Eserc.ne di autovalutazione: “Il mio stile di apprendimento preferito”
UU..DD..22)) LLAA MMAACCRROOPPRROOGGEETTTTAAZZIIOONNEE DDEELLLL’’IINNTTEERRVVEENNTTOO FFOORRMMAATTIIVVOO::
Attivazione d’aula: “Cos’è la macro-progettazione”?
Le fasi e gli output del processo formativo
Finalità e “passi” della Macroprogettazione
Schema per la preparazione della Macroprogettazione
Esempi di Macroprogettazione
Eserc.ne di gruppo: “La Macroprogettazione: obiettivi, moduli e contenuti di massima”
UU..DD..33)) IILL PPRROOGGRRAAMMMMAA EE LLAA MMIICCRROOPPRROOGGEETTTTAAZZIIOONNEE DDEELLLL’’IINNTTEERRVVEENNTTOO FFOORRMMAATTIIVVOO::
Attivazione d’aula: “Cos’è la micro-progettazione”?
La struttura dell’intervento formativo: i Moduli e le Unità Didattiche
Metodologia formativa “deduttiva” e “induttiva” a confronto
La preparazione delle slide e del materiale didattico
Tipi di esercitazioni e criteri di utilizzo
Eserc.ne di gruppo: “Quali le esercitazioni efficaci in ambito sicurezza?”
La definizione del Programma Formativo
La Microprogettazione: la linea guida per la conduzione dell’intervento formativo
Esempi di Microprogettazione
Eserc.ne di gruppo: “La Microprogettazione: unità didattiche, argomenti, esercitazioni e linee guida
dell’intervento formativo”
3. ““ FFOORRMMAAZZIIOONNEE FFOORRMMAATTOORRII PPEERR LLAA SSIICCUURREEZZZZAA SSUULL LLAAVVOORROO ””
PPrrooppoossttaa FFoorrmmaattiivvaa aa ccuurraa ddeell DDootttt.. GGiiaannppaaoolloo CCaalliiffaannoo -- ggiiuuggnnoo 22001133 3/4
2° Giorno
UU..DD..44)) LLAA CCOOMMUUNNIICCAAZZIIOONNEE IINN PPUUBBBBLLIICCOO::
Eserc.ne di gruppo: “Le qualità del comunicatore in pubblico”
I tre livelli della comunicazione: parole, voce e linguaggio del corpo
Eserc.ne di gruppo: “Analisi di un filmato di public speaking”
Eserc.ne di gruppo: “Esercitiamo l’uso della voce: il gatto con gli stivali”
Il public speaking e la metafora del “volo”: Preparazione, Decollo, Volo, Atterraggio
Gli “ingredienti” della comunicazione con-vincente: ethos, logos e pathos
La gestione dello stress da prestazione e dello stato emotivo
Presentazione di checklist di analisi delle performance del formatore
2^ Eserc.ne di simulazione: “Come ti convinco in 3 minuti”
UU..DD..55)) LLAA CCOONNDDUUZZIIOONNEE DDEELL GGRRUUPPPPOO IINN FFOORRMMAAZZIIOONNEE::
Eserc.ne di gruppo: “Difficoltà e buone prassi nella conduzione d’aula”
Le dinamiche di gruppo
Attivazione d’aula: “L’utilità delle domande: perché? quali? quando?”
Le tecniche di ascolto attivo e l’uso delle domande
2^ Eserc.ne di simulazione: “Vi presento il mio argomento preferito
Lancio del Project Work da presentare il terzo giorno
3° Giorno
UU..DD..66)) LLAA GGEESSTTIIOONNEE DDEELLLL’’AAUULLAA::
Eserc.ne di gruppo: “La gestione dell’aula: criticità e buone prassi”
La gestione dei partecipanti “difficili”: istruzioni per l’uso
3^ Eserc.ne di simulazione: “Vi presento il mio project work…” (1^ parte)
La gestione delle domande dei partecipanti
3^ Eserc.ne di simulazione: “Vi presento il mio project work…” (2^ parte)
UU..DD..77)) LLAA VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE DDEELLLL’’IINNTTEERRVVEENNTTOO FFOORRMMAATTIIVVOO::
Attivazione d’aula: “Come valutiamo i risultati formativi? Criticità e buone prassi”
La valutazione della formazione: valutazione dei processi e dei risultati
Il modello di Kirkpatrick: gradimento, apprendimento, performance lavorative e aziendali
Presentazione della check list per la valutazione di adeguatezza del processo formativo
Eserc.ne individuale: “Il mio Piano d’Azione per il miglioramento”
Test di valutazione dell’apprendimento del MODULO 1
Questionario di gradimento del MODULO 1
MMOODDUULLOO NN..22:: LLEE TTEECCNNIICCHHEE AAVVAANNZZAATTEE DDII CCOONNDDUUZZIIOONNEE DD’’AAUULLAA EE LLAA PPAADDRROONNAANNZZAA PPEERRSSOONNAALLEE
4° Giorno
UU..DD..88)) LLAA VVEERRIIFFIICCAA DDEELL PPIIAANNOO DD’’AAZZIIOONNEE::
Verifica del piano d’azione:
Eserc.ne di gruppo: “Punti di forza e criticità comuni dei risultati dei piani d’azione”
Dimostrazioni: “Esemplificazioni per risolvere le criticità” [[ccoonnttiinnuuaa]]
4. ““ FFOORRMMAAZZIIOONNEE FFOORRMMAATTOORRII PPEERR LLAA SSIICCUURREEZZZZAA SSUULL LLAAVVOORROO ””
PPrrooppoossttaa FFoorrmmaattiivvaa aa ccuurraa ddeell DDootttt.. GGiiaannppaaoolloo CCaalliiffaannoo -- ggiiuuggnnoo 22001133 4/4
UU..DD..99)) LLEE TTEECCNNIICCHHEE AAVVAANNZZAATTEE DDII CCOONNDDUUZZIIOONNEE DD’’AAUULLAA::
Tecniche di apertura della presentazione
Tecniche avanzate di gestione delle obiezioni
Eserc.ne di gruppo: “La girandola delle obiezioni”
La gestione dell’improvvisazione
Eserc.ne di gruppo: “Prove di … improvvisazione””
I nostri canali sensoriali preferenziali e il linguaggio multisensoriale nel public speaking
Eserc.ne di gruppo: “Il mio canale sensoriale preferenziale”
Come rendere persuasivo il nostro linguaggio
Eserc.ne di simulazione: “Riformuliamo un messaggio in termini persuasivi”
L’uso di citazioni, aneddoti e metafore
La tecnica del coaching d’aula
Dimostrazione: “Come usare il coaching in aula”
Eserc.ni di simulazione: “Applichiamo il coaching d’aula”
Tecniche di chiusura della presentazione
5° Giorno
UU..DD..1100)) LLEE EESSEERRCCIITTAAZZIIOONNII EESSPPEERRIIEENNZZIIAALLII::
Tecniche esercitative esperienziali (1): il role playing
Eserc.ne di gruppo: “Costruiamo un’esercitazione basata sul role playing”
Tecniche esercitative esperienziali (2): il laboratorio teatrale
Eserc.ne di gruppo: “Costruiamo un’esercitazione basata sulle tecniche del laboratorio teatrale”
UU..DD..1111)) LLAA PPAADDRROONNAANNZZAA DDEELLLLOO SSTTAATTOO MMEENNTTAALLEE::
Atteggiamento reattivo ed atteggiamento proattivo
Il “modello sistemico” della persona e le sue “dimensioni”
Come cambiare il proprio stato mentale:
Tecniche di tipo “cognitivo”:
il linguaggio positivo e le domande potenzianti
Eserc.ne di gruppo: “Affrontiamo un nostro problema con le domande potenzianti”
l’immaginazione e la visualizzazione creativa
Eserc.ne di gruppo : “La tecnica di visualizzazione creativa”
La tecnica dell’ancoraggio
Tecniche di tipo “corporeo”: respirazione, postura e movimento
Eserc.ne di gruppo: “L’uso della respirazione per la gestione dello stato emotivo”
Eserc.ne di gruppo: “L’uso della postura e del movimento per il controllo dello stato emotivo”
Sintesi finale dell’esperienza formativa
Eserc.ne di simulazione: “Il mio decalogo della formazione efficace”
Test di valutazione dell’apprendimento del MODULO 2
Questionario di gradimento del MODULO 2
CCUURRRRIICCUULLUUMM DDEELL FFOORRMMAATTOORREE:: GGIIAANNPPAAOOLLOO CCAALLIIFFAANNOO
LLaauurreeaattoo iinn SSoocciioollooggiiaa,, hhaa ooppeerraattoo ppeerr cciinnqquuee aannnnii ccoommee ffoorrmmaattoorree ee ccoonnssuulleennttee ddii oorrggaanniizzzzaazziioonnee ppeerr lloo
ssvviilluuppppoo ddeellllaa qquuaalliittàà aazziieennddaallee.. DDooppoo uunn ppeerrccoorrssoo ffoorrmmaattiivvoo iinn aammbbiittoo sseelleezziioonnee,, aasssseessssmmeenntt ee ffoorrmmaazziioonnee
ddeell ppeerrssoonnaallee,, ddaa ppiiùù ddii ddooddiiccii aannnnii ssvvoollggee iill rruuoolloo ddii FFoorrmmaattoorree ee CCoonnssuulleennttee ““SSeenniioorr”” nneellllee aarreeee::
rriissoorrssee uummaannee,, mmaannaaggeemmeenntt,, ccoommppoorrttaammeennttii oorrggaanniizzzzaattiivvii,, vveennddiittaa,, ssvviilluuppppoo ppeerrssoonnaallee.. IInn ccoollllaabboorraazziioonnee ccoonn
pprriimmaarriiee ssoocciieettàà ddii ccoonnssuulleennzzaa ee ffoorrmmaazziioonnee hhaa pprrooggeettttaattoo eedd eerrooggaattoo iinntteerrvveennttii ppeerr ccoonnttoo ddii ggrraannddii ee mmeeddiiee
aazziieennddee ddeeii ppiiùù ssvvaarriiaattii sseettttoorrii ee ddii eennttii ddeellllaa ppuubbbblliiccaa aammmmiinniissttrraazziioonnee cceennttrraallee ee rreeggiioonnaallee..