JobNet | Corsi e Servizi Gratuiti, funzionali all'employment nel settore turi...
Raccolta Contributi dei Relatori, Parte 2 - Workshop ETAss 2015 - HR Vision & Innovation - Parte 2 - 4/3
1. HRVISION&INNOVATION
COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI
BOOK DEGLI INTERVENTI DEI RELATORI PARTE 2 - 4/3
RAFFAELLA CENTONZA BMC | FABRIZIO FARACO ETASS| ANDREA APPIANI MSAMBROGIO| ANDREA ATTANÀ LINKEDIN | ANGELO DI GREGORIA UNIVERSITÀ BICOCCA
2. HRVISION&INNOVATION
COMPETENZE PER LA VITA, COMPETENZE PER IL LAVORO MODELLI | PRATICHE | SCENARI
FORMAZIONE COGENERATIVA
E KNOWLEDGE SHARING
RAFFAELLA CENTONZA
HR MANAGER ITALY, GREECE,TURKEY,
IBERIA & MIDDLE EAST BMC SOFTWARE
3. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
• BMC
Academy
–
percorso
di
formazione
esperienziale
ad
alta
intensità
e
impa8o
energe:co;
• Mul:nazionale:
in
Italia,
11
people
manager
Italiani,
4
con
ripor:
solo
in
Italia
&
31
manager
stanieri
con
ripor:
in
Italia
e
in
altri
paesi.
• Organizzazione
parcellizzata
con
potenziale
perdita
del
senso
di
insieme
e
di
team,
spesso
concentra:
su
obieGvo
del
singolo
team
e
non
sull’insieme!
4. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
• ObieGvi
del
Team
Building
Outdoor:
ricordare
che
condividiamo
lo
stesso
obieGvo
finale
e
che
anche
se
a
volte
ci
sen:amo
distan:
nei
ruoli,
ogni
divisione
è
parte
di
un
unico
meccanismo,
ogni
persona,
collaborando
con
gli
altri,
contribuisce
alla
crescita
e
al
successo
dell’azienda
nel
suo
insieme.
• Percorso
con
aGvità
tu8e
tese
a
far
assorbire
il
conce8o
di
team
e
collaborazione,
con
la
metafora
della
ricerca
del
“Sacro
Graal”.
• La
metodologia
della
formazione
esperienziale,
si
apprende
a8raverso
l’allenamento,
la
prova
e
la
sperimentazione
dei
propri
comportamen:
u:lizzando
tuG
i
canali,
cogni:vo,
emo:vo
e
fisico.
Non
vengono
forni:
modelli
e
tecniche
preconfezionate
valide
per
tuG
bensì
si
s:mola
la
crea:vità
di
ognuno,
messa
a
disposizione
del
gruppo,
per
trovare
la
soluzione
alla
sfida.
5. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
• Altro
tema
fondamentale
nella
nostra
realtà
aziendale
è
rendere
la
comunicazione
più
efficace,
diminuendo
in
questo
modo
anche
i
confliG.
• La
metodologia
individuata
è
stata
il
Lego®
Serious
Play™:
una
tecnica
per
pensare,
comunicare
e
risolvere
i
problemi,
in
gruppo,
basata
sulla
creazione
di
metafore
visive
finalizzate
a
rappresentare
le
principali
ques:oni
strategiche
e
i
possibili
modi
per
risolverle.
• In
conclusione,
il
miglor
modo
per
imparare
è
il
diver:mento!
7. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
• Fabrizio
Faraco
– Marketer
&
Innovator
coach
– LEGO®
SERIOUS
PLAY®
cer:fied
facilitator
(3
levels)
– Mi
trovate
su
internet
• The
LEGO
Group
strongly
recommends
the
use
of
cer7fied
facilitators
Velocemente chi sono
Picture
Credit:
Sunny
Ripert
-‐
Lego
faces;
h8ps://flic.kr/p/8KkjiB
8. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Cosa
è
una
metafora
Definizione
La
metafora
è
un
trasferimento
di
significa:,
ovvero
• la
sos:tuzione
di
una
parola
con
un’altra
• l’accostamento
di
due
parole
i
cui
significa:
hanno
dei
traG
seman:ci
in
comune
– E.g.
«Laura
è
una
roccia»
Pistole=o
«la
venere
degli
stracci»,
Louvre,
la
bellezza
ideale
e
la
vita
vera,
il
consumismo
che
travolge
le
radici
classiche
Picture
Credit:
Yann
Caradec
in
h8ps://flic.kr/p/fedr9u
9. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Cosa
realizza
una
metafora
Cara,eris.che
• Usa
un
linguaggio
universale
• Presenta
opzioni
• Non
a8acca
dire8amente
il
problema
o
le
persone
• Parla
all’inconscio
• Risveglia
risorse
sopite
• Rende
più
consapevoli
⇒ La
funzione
cogni:va
costruisce
e
trasferisce
– Nuova
conoscenza
– Informazioni
rilevan:
– Comprensione
e
condivisione
10. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Ma
la
metafora
è
…
• La
metafora
è
conce8uale
non
è
solo
strumento
linguis:co
«la
metafora
non
è
solo
un
modo
di
usare
il
linguaggio,
ma
sopra=u=o
un
modo
di
conoscere
basato
sul
cogliere
corrispondenze
e
somiglianze
perceDve,
affeDve
e
cogni7ve
contestualmente
definite
che,
mediante
la
fusione
di
due
iden7tà,
determinano
una
trasformazione
della
conoscenza»
[Caramelli]
Picture
Credit:
Sailko
via
Wikimedia
Commons
h8p://bit.ly/1NFbMut
11. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Metafora
e
modelli
• Il
linguaggio
non
può
mai
rappresentare
«le8eralmente»
il
mondo;
può
soltanto
«modellare»
il
mondo.
Tu8o
il
linguaggio
è
metaforico.
[Murray
Turbayne]
• I
modelli
3D
– Ci
fanno
comprendere
meglio
• possiamo
interagire
con
il
modello
– coinvolgono
tuG
i
nostri
sensi
• Possiamo
cambiarli
fisicamente,
toccarli,
assaggiarli,
odorarli
e
vederli
in
ogni
prospeGva
⇒ Metafore
legate
a
modelli
3D
come
strumento
di
massima
efficacia
cogni7va
Picture
Credit:
Sailko
via
Wikimedia
Commons
h8p://bit.ly/1NFc3xv
14. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Picture
Credit:
Bill
Ward
-‐
Serious
Play
at
Brickworld,
h8ps://flic.kr/p/6xDVot
Cos’è Lego® Serious Play®?
Il metodo Lego® Serious Play® è una tecnica per pensare, comunicare, condividere e
risolvere problemi in gruppo. Il metodo vede come strumento i mattoncini e gli elementi
Lego® e si basa sulla creazione di metafore visive finalizzate a rappresentare le principali
questioni strategiche e i possibili modi per risolverle.
15. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Come nasce Lego® Serious Play®
Fine anni ‘90
Kjeld Kristiansen, il nipote del fondatore di Lego® richiede alle
principali case di consulenza un nuova strategia a fronte della crisi
causata dalla presenza nel settore dei giocattoli dei nuovi giganti
del gioco (Sony e Microsoft)
2000-2003
L’analisi strategica prodotta non soddisfa Lego® perché priva di
immaginazione (ingrediente chiave per Lego®). Insieme a Johan
Roos and Bart Victor della IMD (Institute for Management
Development di Losanna) e Robert Rassmussen Direttore della
ricerca educativa di Lego® sviluppano la metodologia Lego®
Serious Play®
2004-2009
Lego® integra il marchio LSP nel portafoglio della società.
Definisce un modello a licenza e lo schema di facilitatore con
specifica formazione. Nel 2004 Robert Rasmussen lascia l'azienda
(lascia il suo posto a Per Kristiansen) e inizia l’attività di
consulenza su LSP.
2010
Lego® abbandona il modello a licenza e rende LSP Open Source.
La formazione come facilitatore LSP è disponibile su base più
ampia e senza dover ottenere un contratto di licenza con Lego®. I
materiali LSP è possono essere acquistati da tutti e non solo dai
titolari di licenze.
Picture
Credit:
By
Legoland
crea:on
centre:
Carlos
Luis
M
C
da
Cruz
deriva:ve
work:
Vearthy
via
Wikimedia
Commons
16. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
1. Sfida
il facilitatore disegna la sfida al gruppo. La sfida dipende interamente dall’argomento che il
workshop vuole aggredire ed è una domanda aperta
2. Costruzione
la risposta dei partecipanti alla sfida consiste nel costruire un modello con il Lego® in un
periodo di pochi minuti
Picture
Credit:
Spielbrick
Films
-‐
Da
man
and
Pond;
h8ps://flic.kr/p/8PPMqo
Come funziona Lego® Serious Play®
17. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
3. Story Making
Tutti i partecipanti raccontano la storia che dà significato al modello, cioè i loro pensieri,
associazioni, emozioni e sensazioni che sono venuti in mente loro durante la costruzione legati
all’oggetto della sfida
4. Riflessione
Si cristallizzano le conoscenze fondamentali che emergono da parte di tutti, anche attraverso
domande di chiarimento sui modelli, riassumendo sorprese e collegamenti
Picture
Credit:
Spielbrick
Films
-‐
Da
man
and
Pond;
h8ps://flic.kr/p/8PPMqo
Come funziona Lego® Serious Play®
19. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
• Il focus sono le persone come elemento chiave del successo delle organizzazioni
• Offrendo spazio a tutti si facilita
– Il pensare
– Il comunicare
– Il risolvere problemi
• Costruendo con i mattoncini Lego® si:
– Incoraggiano creatività e innovazione
– Liberano le potenzialità del team
– Sviluppano competenze e prestazioni
– Massimizzano fiducia e engagement
– Sviluppa la cultura organizzativa
• Confrontandosi con sfide complesse si:
– Facilitano lo sviluppo e l’esecuzione delle strategie
– Incoraggia il prendere decisioni
– Governa la gestione del cambiamento
Con Lego® Serious Play®
20. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
La metodologia stimola il cambiamento
perché consente la gestione di processi
Plan-Do-Plan-Do
(rispetto ai tradizionali Plan-Do)
Il Lego® è più efficace di altri oggetti perché è
più facile e veloce da imparare
le combinazioni possibili sono moltissime
(102.981.504 combinazioni con 6 mattoni 2x4)
e il mattoncino non ha memoria
La metodologia Lego® Serious Play®
approfondisce il processo di riflessione e
sostiene un dialogo efficace per tutti i
partecipanti
Apprendimenti del tipo hands-on - mind-
on producono una maggiore e più
profonda comprensione del mondo e
delle nostre possibilità
Picture
Credit:
Cogneon
GmbH,
h8ps://flic.kr/p/e55g7w
Lego® Serious Play® ha basi solide
21. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Le teorie dietro Lego® Serious Play®
• Costruttivismo (J. Piaget)
– Il costruttivismo considera la rappresentazione della realtà come il risultato dell'attività
costruttrice delle nostre strutture cognitive
⇒ Costruiamo conoscenza basata sull’esperienza che abbiamo nel mondo
• Costruzionismo (S. Papert)
– l'individuo che apprende costruisce modelli mentali per comprendere il mondo intorno a
lui. L'apprendimento avviene in modo più efficiente se chi apprende è coinvolto nella
produzione di oggetti tangibili. In questo senso il costruzionismo è connesso
all'apprendimento esperienziale di Jean Piaget.
⇒ Quando si costruiscono modelli nel mondo reale costruiamo modelli anche nella
nostra mente
• Rapporto mano-cervello (E. Osborne Wilson)
– L‘intero elenco degli attributi comportamentali recentemente acquisiti e unicamente umani
deve essere sorto durante il lungo processo di allargamento del cervello che ha avuto
inizio con l'espansione del nuovo e inventivo strumento utilizzato da Homo habilis, cioè la
mano
22. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
• Gli attributi del gioco
– Coinvolgente
– Motivante
– Include elementi di incertezza e di sorpresa
– Sensazione di illusione e esagerazione
• Le componenti chiave di gioco (in una organizzazione) come un incontro intenzionale dove i
partecipanti
– utilizzano la loro immaginazione (non di fantasia)
– concordano che non si produca direttamente un prodotto o servizio
– si impegnano a seguire regole speciale
• Gli adulti giocano con uno o più specifici obiettivi in mente
– legame sociale
– espressione emotiva
– sviluppo cognitivo
– concorrenza costruttiva.
⇒ Leg Godt, in danese Gioca Bene
Il gioco serio
24. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
U
theory
di
O8o
Scharmer
• Scordarmi
ciò
che
so
• Guardare
intorno
con
sguardo
nuovo
• Sen:re
ciò
che
mi
circonda
• Trovare
ciò
che
non
conosco
• Cristallizzare
la
visione
e
l’intenzione
• Proto:pare
il
futuro
• Implementare
il
da
farsi
su
ciò
che
ho
imparato
25. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Modelli
e
comunicazione
• L'idea
che
«una
maggiore
o
migliore
comunicazione
sia
l'ingrediente
essenziale
nella
collaborazione»
è
falsa.
Ciò
che
è
fondamentalmente
necessario
è
un
diverso
:po
di
comunicazione.
Questo
diverso
:po
di
comunicazione
ha
bisogno
di
uno
spazio
condiviso
– Questo
spazio
è
il
modello
(proto:po)
• Contrariamente
al
senso
comune
– non
sono
i
team
innova:vi
che
creano
modelli
innova:vi,
ma
sono
i
modelli
innova:vi
che
generano
team
innova:vi
– il
modello
ha
un
ruolo
più
decisivo
nella
creazione
di
un
team
di
quanto
non
lo
abbia
il
team
nella
creazione
del
modello
• Il
valore
reale
di
un
modello
o
di
una
simulazione
deriva
meno
dalla
sua
capacità
di
verificare
un'ipotesi
piu8osto
che
dal
suo
potere
di
generare
u:li
sorprese
[Michael
Schrage]
26. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Storie
• Entrare
in
conta8o
con
il
prossimo
al
livello
più
profondo
richiede
una
storia
• Le
storie
sono
come
i
virus
– Sono
ovunque
• Ascol:amo
storie
a
prescindere
dove
siamo
e
da
dove
veniamo
– Sono
contagiose
• Racconta
una
storia
a
qualcuno
e
se
è
ragionevole
si
diffonderà.
Le
migliori
storie
hanno
bisogno
di
essere
ri-‐raccontate
di
più
e
molto
di
più
– Sono
appiccicose
• A8raverso
il
racconto
che
si
ripete
si
fissano
nella
nostra
memoria
e
nei
nostri
ricordi
27. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Storie
• Le
storie
hanno
da
sempre
svolto
un
ruolo
cruciale
nella
cultura
e
nello
sviluppo
dell’esperienza
umana
• Le
storie
sono
l’essenza
dell’esperienza
umana
– Le
storie
ispirano
e
mo:vano
le
azioni
degli
individui
– Le
storie
hanno
provato
la
loro
u:lità
in
ogni
aGvità
dell’esperienza
umana
– Nelle
organizzazioni
le
storie
contribuiscono
alla
costruzione,
riproduzione
e
trasformazione
dei
valori
in
principi
(credo)
28. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Risulta:
di
un
workshop
Lego®
Serious
Play®
• maggiore
partecipazione
• più
intuizioni
(insight)
• più
idee
• più
passione
• più
senso
di
appartenenza
e
impegno
(commitment)
• risulta:
migliori
⇒ da
ciò
che
realizziamo
come
singoli
insieme
produciamo
una
soluzione
cocreata
condivisa
in
cui
negoziamo
in
modo
più
facile
e
che
appar:ene
a
tuG,
qualcosa
di
sorprendente,
spesso
inimmaginabile
prima
del
workshop
29. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Lego® Serious Play® 10 ragioni per usarlo
1. Garan:sce
il
100%
di
partecipazione
2. Costruisce
fiducia
nelle
persone
3. Garan:sce
nuove
prospeGve
4. Arriva
ai
valori
e
ai
principi
fondamentali
5. Produce
un’espressione
auten:ca
6. Crea
un
linguaggio
comune
7. Chiarisce
la
complessità
8. Garan:sce
l’allineamento
del
gruppo
9. Garan:sce
risulta:
memorabili
10. Fa
risparmiare
tempo
Credit:
Donna
S.
Denio,
Team
Dynamics
Boston,
h8p://bit.ly/1QeLAWI
36. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
METODOLOGIA UTILIZZATA
• Job description: Operatore Produzione
• Competenza: Conoscenza dei materiali
• Materia: Metallurgia
• Argomenti: Leghe metalliche ed applicazioni dei diagrammi di stato - Prove
meccaniche e resistenza dei materiali– Ecc.
• Docente: Teorica-Generale Politecnico
Pratica-Specifica MSA
• Ordine cronologico: 1° Materiali 2° Basi Meccanica 3° Disegno ecc
• Calendario
• Manuale
51. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Il problema del barometro
Tempo fa ricevetti una chiamata da un collega. Aveva intenzione di dare zero a
uno studente per una sua risposta ad un problema di fisica, mentre lo studente
pretendeva il massimo dei voti per aver dato la risposta esatta.
Il professore e lo studente concordarono di rivolgersi a me come arbitro
imparziale. Io lessi la domanda assegnata all'esame: "Mostrare in che modo è
possibile determinare l'altezza di un grattacielo con l'aiuto di un barometro."
Lo studente aveva risposto: "Porta il barometro in cima all'edificio, legalo ad una
lunga corda, calalo fino alla strada, fai un segno, tiralo su e misura la lunghezza
della corda. La lunghezza della corda è uguale all'altezza del grattacielo.
Lo studente aveva risolto il problema completamente e correttamente. Ma
assegnargli il massimo dei voti avrebbe potuto certificargli competenze non
effettivamente confermate dalla sua risposta.
52. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Io suggerii di dare allo studente un'altra possibilità. Gli concessi sei minuti per
rispondere alla stessa domanda con l'avvertenza di dimostrare le sue conoscenze
di fisica.
Dopo cinque minuti non aveva scritto nulla. Gli chiesi se voleva ritirarsi ma egli
disse che aveva molte risposte a questo problema; stava scegliendo quella migliore.
Mi scusai per averlo interrotto e gli dissi di procedere.
Nel minuto successivo scrisse la seguente risposta: "Porta il barometro in cima
all'edificio e lascialo cadere al suolo. Misura il tempo di caduta con un cronometro.
Quindi, usando la formula
h=0,5·a·t2
calcola l'altezza dell'edificio. A questo punto chiesi al mio collega se lo studente
poteva ritirarsi. Lo concesse e gli diede il massimo voto.
53. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
Lasciando l'ufficio del mio collega chiesi allo studente quali erano le altre risposte che
conosceva.
Egli disse: "Ci sono molti modi per misurare l'altezza di un grattacielo con l'aiuto di un
barometro. Ad esempio puoi misurare la lunghezza del barometro, la sua ombra e l'ombra
del grattacielo in un giorno di sole e quindi, con una semplice proporzione, calcolare
l'altezza dell'edificio.
"Bene," dissi "e le altre risposte?” "Sì," rispose " c'è un metodo molto elementare: partendo
dal piano terreno sali le scale e traccia dei segni sui muri utilizzando il barometro come
unità di misura di lunghezza. Alla fine conta i segni e avrai l'altezza dell'edificio in unità-
barometro. "Un metodo molto diretto.” "Naturalmente. Se vuoi un metodo più sofisticato,
puoi legare il barometro ad un filo ed usarlo come pendolo per misurare il valore di g
(gravità) al livello della strada e in cima all'edificio. Conoscendo la differenza di gravità è
possibile calcolare l'altezza dell'edificio.
Similmente puoi andare in cima all'edificio, legare il barometro ad una lunga corda, calarlo
fino al livello della strada e farlo oscillare come un pendolo. Misurando il periodo, si può
calcolare la lunghezza della corda, cioè l'altezza dell'edificio.
Infine, ci sono molti altri metodi per risolvere il problema. Forse il migliore è quello di
prendere il barometro e bussare alla porta del direttore. Quando apre gli dici così: "Signor
direttore, questo è un bellissimo barometro. Se mi dice l'altezza dell'edificio glielo regalo."
54. AnnualEvent|25Settembre2015|Milano,PalazzodelleStelline
A questo punto chiesi allo studente se
veramente NON conosceva la risposta
convenzionale a questa domanda.
Egli ammise che la conosceva ma che non
ne poteva più di una scuola e di professori
che tentavano di insegnargli a pensare.
Lo studente era Niels Bohr, fisico danese,
premio Nobel per la Fisica nel 1922.