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GIU 2017 TOURING 71
Guardando i giovani che si fanno ritoccare
barba e baffi al Barber Shop Jamili, in via
Ben Jehuda, in una tranquilla mattina di
sole, ci vuole poco a immaginare una
versione hipster di Theodor Herzl, cosa
che peraltro hanno fatto diversi artisti
contemporanei. Herzl, giornalista e
scrittore viennese, non è stato solo il
pioniere del sionismo, colui che ha
scosso il popolo ebraico dall’attesa
passiva di un Messia che lo riportasse in
Terra Santa, ma è stato anche il
fondatore “letterario” di Tel Aviv.
L’unica città al mondo, credo, nata dal
titolo di un romanzo. Herzl si mette in
testa di scrivere un libro che abbia lo
stesso impatto della Capanna dello zio
Tom, trovandosi in un momento di stallo
politico. Gli ambiti sono distanti ma non
troppo diversi: il romanzo di Harriet
Beecher Stowe riguarda il tema della
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La terra antico-nuova, è un romanzo
utopistico dove si immagina uno stato
moderno e non confessionale in cui gli
ebrei vivono liberi e prosperi. Esce nel
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tradotto in ebraico come Tel Aviv. Il titolo
verrà usato come nome del nucleo
urbano che si sviluppa vicino al porto di
Giaffa poco dopo la morte di Herzl. A
Tel Aviv, il 14 maggio 1948, Ben Gurion
proclama lo Stato di Israele, come Herzl
aveva profetizzato al primo congresso
sionista a Basilea (1897): «forse nel giro
di cinque anni e sicuramente di
cinquanta» gli ebrei avranno il loro Stato.
Tel Aviv è la città che più rispecchia l’utopia
sionista di Herzl, la città più razionale e
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Moderna, vivace, laica e innovativa. “La città start-up” stupisce e
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Testo di ANTONIO ARMANO - Foto di ANTONINO SAVOJARDO
Israele

70 TOURING GIU 2017
GIU 2017 TOURING 73
Saul Singer, un Paese start-up, ma anche
il Paese delle start-up, Tel Aviv, sorta dal
nulla, sull’onda delle migrazioni
dall’Europa, è la start-up nella start-up:
«Se lo vuoi, non è solo una fantasia»,
afferma Herzl all’inizio del libro. La città
ospita un’area di nuove imprese
tecnologiche molto competitiva e
avanzata (2.800, su un totale di 5.000 in
Israele), ed è la terza economia urbana
del Medio Oriente. Ha una start-up ogni
290 abitanti.
L’impronta modernista di Herzl si sente e
soprattutto si vede passeggiando per le vie
squadrate e lineari dove si trova la
maggior concentrazione di palazzi
Bauhaus, lo stile razionalista nato in
Germania e portato qui dagli architetti
ebrei in fuga dal nazismo. La “città
bianca”, l’area del centro storico
Bauhaus, si snoda tra vie con nomi
leggendari come Dizengoff, Rothschild e
Montefiore, ed è stata inserita nel
patrimonio mondiale dell’Unesco nel
2003. Di fronte alla principale sinagoga
della città, la folla di giovani si riunisce
di giorno e ancora di più nottetempo al
Port Sa’id, in Har Sinai. Grazie al clima
mediterraneo si sta sempre seduti fuori.
All’interno si passa per dare un’occhiata
ai vinili. Il cibo è semplice e servito in
modo spartano, da vero street food, e le
materie prime sono di grande qualità: un
piacere vederle per gli occhi ancora
prima che per la bocca. Cucina
mediorientale. Chef Eyal Shani.
Di notte la “città bianca” si scurisce ma non
perde vitalità e si può passeggiare
liberamente senza traffico. Le vie del
centro sono sempre affollate e sicure. I
locali notturni sono pieni di gente e se ne
trovano alcuni di molto particolari. Il
Moonshine, sulla Lilienblum, si rifà al
proibizionismo americano, ma in modo
più grandioso di un comune speakeasy.
Gli speakeasy erano i locali dove si
entrava con una parola segreta per bere,
mentre i moonshine erano locali dove si
distillava anche. Il Moonshine di Tel
Aviv riproduce l’atmosfera dei locali del
Sopra, una moschea nel centro storico di Giaffa. La città è a sud di Tel Aviv, ormai unita da decine di edifici.
Un tempo fu uno dei porti più importanti dell’area. Ora mantiene intatta le sue architetture storiche.

1
3
4
2 5Una città da scoprire a ogni
ora, tra locali e feste ogni sera
Nelle pagine precedenti, un
chiosco di frutta e verdura nel
centro di Tel Aviv. Da non
perdere spremute e centrifughe.
(1) Il Jamili Barber Shop. (2) In
città si concentrano numerose
architetture diverse, molte in stile
Bauhaus. (3) Il ristorante Port
Sa’id. (4) Momenti della
preparazione dello Shakshuka,
piatto tipico di tutto il Medio
Oriente a base di uova, cipolla,
aglio, pomodori e peperoni. (5)
La casa discografica Teta
promuove e reinventa i classici
della tradizione musicale ebraica
in chiave contemporanea.
GIU 2017 TOURING 7574 TOURING GIU 2017
proibizionismo e produce alcol e anche
qualche varietà di birra. Ottimi i cocktail,
musica e arredamento vintage. Lo stile
della notte della capitale israeliana -
Gerusalemme non è mai stata
riconosciuta come capitale e qui si
trovano le ambasciate straniere - è
rilassato, quasi californiano, alternativo,
ma con una forte nota mediorientale.
Camminando in cerca di un chioschetto
dove soddisfare l’appetito all’alba mi
capita di assistere a questa scena: un
furgone con musica a palla percorre le
zone della movida, ogni tanto si ferma e
scendono dei giovani vestiti da ebrei
ortodossi e ballano per strada o sul tetto
e distribuiscono volantini in russo. Sono
i discendenti dei hassidim, gli ebrei
dell’impero zarista che consideravano il
ballo e il canto una forma di misticismo.
Se nella sequenza alcolica si deve procedere
per gradi e mai arretrare il Bordel Bar è
l’ultimo locale dove entrare in una notte
a Tel Aviv. Non è molto grande. Si
sviluppa intorno a un grande bancone
dove ragazzi e ragazze non molto vestiti,
ma sempre nei limiti di una scenografia
genere burlesque-demoniaco, si
dondolano su altalene; i barman soffiano
il fuoco incendiando i cocktail.
L’atmosfera è indiavolata, ma sempre
con uno spirito più parodistico e
divertente che realmente trasgressivo.
Dopo qualche giorno di dissipazione a Tel
Aviv per depurare gli occhi oltre che il fisico
ci si può arenare nel paesaggio
essenziale del deserto del Negev. La
parte più spettacolare è quella di
Makhtesh Ramon. Il Makhtesh è un
cratere, un canyon, per usare una
categoria geologica più nota, formato
dall’erosione. Il più grande è il Ramon e
ha una circonferenza di quaranta
chilometri da percorrere con una Land
Rover - in bicicletta o a cavallo -, facendo
anche il bagno nelle pozze d’acqua in
fondo al wadi, la valle. È anche possibile
calarsi dal bordo con il rappel, sistema di
discesa controllata inventato da un
alpinista di Chamonix, Jean-Charlet
Sopra, il panorama della città è in perenne cambiamento con decine di nuovi grattacieli in costruzione
sia nel centro storico, come intorno a Rabin Square, sia nelle immediate vicinanze.
41
2
53 Movida e tour nel deserto per
scoprire anche l’altro Israele
(1) Gli interni del ristorante Dr
Shakshuka a Giaffa dove
sperimentare numerose
specialità israeliane e nord
africane. (2) Momenti della storia
della città su un muro in centro.
(3) Il ristorante Port Sa’id è uno
dei preferiti dagli abitanti della
città. Specialità mediorientali da
sperimentare durante l’aperitivo
o per cena. (4) Dalla terrazza del
resort Beresheet, nel deserto del
Negev, si gode un ottimo
panorama sul cratere Ramon.
(5) Con la guida Alen Gafni è
possibile calarsi nel cuore del
cratere dal bordo.

76 TOURING GIU 2017
Un Paese da scoprire
on the road
HOTEL DAN PANORAMA
Vicino alla spiaggia, alla vita notturna e alle
vie del primo insediamento urbano ebraico
sorto fuori da Giaffa, Neve Tzedek.
Kaufmann Street 10, tel. +972.3.7408966;
danhotels.com.
BEREESHET RESORT
Sul bordo del canyon Matkesh Ramon. Stile
essenziale ma elegante per un nuovo resort
del gruppo Isrotel Luxury Collection.
Derech Beresheet 1, Mitzpe Ramon;
isrotelexclusivecollection.com/beresheet.
CARMEY AVDAT WINERY
Agriturismo e azienda vitivinicola. Per
soggiorni attivi e doc.
Road 40; armeyavdat.com/
RISTORANTE PORT SAID
Ottima cucina mediorientale soprattutto a
base di verdura. Aperto da mezzogiorno
alle tre di notte.
Har Sinai 5, tel. +972.3.6207436.
DOCTOR SHAKSHUKA
Ristorante famoso per un piatto di origine
tunisina e algerina, lo shakshuka.
Beit Eshel 3, Giaffa;
www.doctorshakshuka.co.il/about-us/.
Ottimo strumento per conoscere Israele la
Guida verde Israele e Territori Palestinesi
(288 pag. + 48 info pratiche, 24,50 euro,
19,60 ai soci Tci). Info: goisrael.it.
DOVE DORMIRE
ALTRE INFO
DOVE MANGIARE
Straton. La cosa è molto più sicura di
quello che sembra sotto gli occhi di
una guida alpinistica come Alen Gafni.
Qui passava l’antica via dell’incenso
dei Nabatei sotto la dominazione
romana da cui il toponimo ramon. Al
visitor center del Makhtesh Ramon c’è
una sala proiezioni dove viene
trasmesso un breve ma coinvolgente
film su Ilan Ramon, primo israeliano
nello spazio. Pilota di grande abilità,
Ramon ha partecipato a diverse
missioni dell’aeronautica militare
israeliana, prima di venire scelto per il
volo Nasa. È morto durante di rientro
sullo Shuttle, nell’incidente che molti
ricorderanno del 2003. Alla fine del
video si apre lo schermo e appare il
makhtesh in tutta la sua maestosità.
Anche gli alberghi di lusso, come il
Beresheet, qui hanno una essenzialità
che si intona al paesaggio: pareti
squadrate in pietra sull’orlo del
cratere... Chi vuole qualcosa di più
spartano può optare per un
agriturismo come Carmei Avdat
(costruito nel 1998 con suggestioni
nabatee), dove si fa anche il vino e ci
sono i cavalli. Tra tutti i vini che si
possono degustare quello da dessert
del deserto è uno dei migliori.
Israele, al di là del divertimento
notturno o degli hipster, è un paese
molto ricco dal punto di vista umano.
Entri in un negozio di vestiti modaioli,
a Tel Aviv e conosci il fashion designer
Maurizio Pollacsek, di origine rumena
proveniente dal Brasile. Anche il driver
che ci porta in giro, Zvika, è di origine
rumena, viene da ernivci, oggi
Ucraina, da una famiglia molto
religiosa di rabbini che ha perso la fede
dopo Auschwitz. Uscendo dal visitor
center ti imbatti in Jakov Unteršlachen,
originario di Mosca, che suona musica
russa con la fisarmonica seduto in un
carretto sormontato da una grande
bandiera israeliana che ondeggia nel
vento coprendo la voce alla mattina
quando nel deserto è ancora freddo.
Sopra, allievi di una scuola di surf. Tel Aviv è un ottimo spot per gli appassionati.
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TEL AVIV NON DORME MAI

  • 1. GIU 2017 TOURING 71 Guardando i giovani che si fanno ritoccare barba e baffi al Barber Shop Jamili, in via Ben Jehuda, in una tranquilla mattina di sole, ci vuole poco a immaginare una versione hipster di Theodor Herzl, cosa che peraltro hanno fatto diversi artisti contemporanei. Herzl, giornalista e scrittore viennese, non è stato solo il pioniere del sionismo, colui che ha scosso il popolo ebraico dall’attesa passiva di un Messia che lo riportasse in Terra Santa, ma è stato anche il fondatore “letterario” di Tel Aviv. L’unica città al mondo, credo, nata dal titolo di un romanzo. Herzl si mette in testa di scrivere un libro che abbia lo stesso impatto della Capanna dello zio Tom, trovandosi in un momento di stallo politico. Gli ambiti sono distanti ma non troppo diversi: il romanzo di Harriet Beecher Stowe riguarda il tema della schiavitù dei neri in America; Altneuland La terra antico-nuova, è un romanzo utopistico dove si immagina uno stato moderno e non confessionale in cui gli ebrei vivono liberi e prosperi. Esce nel 1902, non ottiene successo, ma viene tradotto in ebraico come Tel Aviv. Il titolo verrà usato come nome del nucleo urbano che si sviluppa vicino al porto di Giaffa poco dopo la morte di Herzl. A Tel Aviv, il 14 maggio 1948, Ben Gurion proclama lo Stato di Israele, come Herzl aveva profetizzato al primo congresso sionista a Basilea (1897): «forse nel giro di cinque anni e sicuramente di cinquanta» gli ebrei avranno il loro Stato. Tel Aviv è la città che più rispecchia l’utopia sionista di Herzl, la città più razionale e progressista di Israele, la più laica e modernista. Se Israele è una “Start-up nation”, come hanno scritto Dan Senor e TELAVIV NON DORME mai Moderna, vivace, laica e innovativa. “La città start-up” stupisce e coinvolge a ogni ora. Ma per ritrovare la quiete c’è il deserto vicino Testo di ANTONIO ARMANO - Foto di ANTONINO SAVOJARDO Israele  70 TOURING GIU 2017
  • 2. GIU 2017 TOURING 73 Saul Singer, un Paese start-up, ma anche il Paese delle start-up, Tel Aviv, sorta dal nulla, sull’onda delle migrazioni dall’Europa, è la start-up nella start-up: «Se lo vuoi, non è solo una fantasia», afferma Herzl all’inizio del libro. La città ospita un’area di nuove imprese tecnologiche molto competitiva e avanzata (2.800, su un totale di 5.000 in Israele), ed è la terza economia urbana del Medio Oriente. Ha una start-up ogni 290 abitanti. L’impronta modernista di Herzl si sente e soprattutto si vede passeggiando per le vie squadrate e lineari dove si trova la maggior concentrazione di palazzi Bauhaus, lo stile razionalista nato in Germania e portato qui dagli architetti ebrei in fuga dal nazismo. La “città bianca”, l’area del centro storico Bauhaus, si snoda tra vie con nomi leggendari come Dizengoff, Rothschild e Montefiore, ed è stata inserita nel patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2003. Di fronte alla principale sinagoga della città, la folla di giovani si riunisce di giorno e ancora di più nottetempo al Port Sa’id, in Har Sinai. Grazie al clima mediterraneo si sta sempre seduti fuori. All’interno si passa per dare un’occhiata ai vinili. Il cibo è semplice e servito in modo spartano, da vero street food, e le materie prime sono di grande qualità: un piacere vederle per gli occhi ancora prima che per la bocca. Cucina mediorientale. Chef Eyal Shani. Di notte la “città bianca” si scurisce ma non perde vitalità e si può passeggiare liberamente senza traffico. Le vie del centro sono sempre affollate e sicure. I locali notturni sono pieni di gente e se ne trovano alcuni di molto particolari. Il Moonshine, sulla Lilienblum, si rifà al proibizionismo americano, ma in modo più grandioso di un comune speakeasy. Gli speakeasy erano i locali dove si entrava con una parola segreta per bere, mentre i moonshine erano locali dove si distillava anche. Il Moonshine di Tel Aviv riproduce l’atmosfera dei locali del Sopra, una moschea nel centro storico di Giaffa. La città è a sud di Tel Aviv, ormai unita da decine di edifici. Un tempo fu uno dei porti più importanti dell’area. Ora mantiene intatta le sue architetture storiche.  1 3 4 2 5Una città da scoprire a ogni ora, tra locali e feste ogni sera Nelle pagine precedenti, un chiosco di frutta e verdura nel centro di Tel Aviv. Da non perdere spremute e centrifughe. (1) Il Jamili Barber Shop. (2) In città si concentrano numerose architetture diverse, molte in stile Bauhaus. (3) Il ristorante Port Sa’id. (4) Momenti della preparazione dello Shakshuka, piatto tipico di tutto il Medio Oriente a base di uova, cipolla, aglio, pomodori e peperoni. (5) La casa discografica Teta promuove e reinventa i classici della tradizione musicale ebraica in chiave contemporanea.
  • 3. GIU 2017 TOURING 7574 TOURING GIU 2017 proibizionismo e produce alcol e anche qualche varietà di birra. Ottimi i cocktail, musica e arredamento vintage. Lo stile della notte della capitale israeliana - Gerusalemme non è mai stata riconosciuta come capitale e qui si trovano le ambasciate straniere - è rilassato, quasi californiano, alternativo, ma con una forte nota mediorientale. Camminando in cerca di un chioschetto dove soddisfare l’appetito all’alba mi capita di assistere a questa scena: un furgone con musica a palla percorre le zone della movida, ogni tanto si ferma e scendono dei giovani vestiti da ebrei ortodossi e ballano per strada o sul tetto e distribuiscono volantini in russo. Sono i discendenti dei hassidim, gli ebrei dell’impero zarista che consideravano il ballo e il canto una forma di misticismo. Se nella sequenza alcolica si deve procedere per gradi e mai arretrare il Bordel Bar è l’ultimo locale dove entrare in una notte a Tel Aviv. Non è molto grande. Si sviluppa intorno a un grande bancone dove ragazzi e ragazze non molto vestiti, ma sempre nei limiti di una scenografia genere burlesque-demoniaco, si dondolano su altalene; i barman soffiano il fuoco incendiando i cocktail. L’atmosfera è indiavolata, ma sempre con uno spirito più parodistico e divertente che realmente trasgressivo. Dopo qualche giorno di dissipazione a Tel Aviv per depurare gli occhi oltre che il fisico ci si può arenare nel paesaggio essenziale del deserto del Negev. La parte più spettacolare è quella di Makhtesh Ramon. Il Makhtesh è un cratere, un canyon, per usare una categoria geologica più nota, formato dall’erosione. Il più grande è il Ramon e ha una circonferenza di quaranta chilometri da percorrere con una Land Rover - in bicicletta o a cavallo -, facendo anche il bagno nelle pozze d’acqua in fondo al wadi, la valle. È anche possibile calarsi dal bordo con il rappel, sistema di discesa controllata inventato da un alpinista di Chamonix, Jean-Charlet Sopra, il panorama della città è in perenne cambiamento con decine di nuovi grattacieli in costruzione sia nel centro storico, come intorno a Rabin Square, sia nelle immediate vicinanze. 41 2 53 Movida e tour nel deserto per scoprire anche l’altro Israele (1) Gli interni del ristorante Dr Shakshuka a Giaffa dove sperimentare numerose specialità israeliane e nord africane. (2) Momenti della storia della città su un muro in centro. (3) Il ristorante Port Sa’id è uno dei preferiti dagli abitanti della città. Specialità mediorientali da sperimentare durante l’aperitivo o per cena. (4) Dalla terrazza del resort Beresheet, nel deserto del Negev, si gode un ottimo panorama sul cratere Ramon. (5) Con la guida Alen Gafni è possibile calarsi nel cuore del cratere dal bordo. 
  • 4. 76 TOURING GIU 2017 Un Paese da scoprire on the road HOTEL DAN PANORAMA Vicino alla spiaggia, alla vita notturna e alle vie del primo insediamento urbano ebraico sorto fuori da Giaffa, Neve Tzedek. Kaufmann Street 10, tel. +972.3.7408966; danhotels.com. BEREESHET RESORT Sul bordo del canyon Matkesh Ramon. Stile essenziale ma elegante per un nuovo resort del gruppo Isrotel Luxury Collection. Derech Beresheet 1, Mitzpe Ramon; isrotelexclusivecollection.com/beresheet. CARMEY AVDAT WINERY Agriturismo e azienda vitivinicola. Per soggiorni attivi e doc. Road 40; armeyavdat.com/ RISTORANTE PORT SAID Ottima cucina mediorientale soprattutto a base di verdura. Aperto da mezzogiorno alle tre di notte. Har Sinai 5, tel. +972.3.6207436. DOCTOR SHAKSHUKA Ristorante famoso per un piatto di origine tunisina e algerina, lo shakshuka. Beit Eshel 3, Giaffa; www.doctorshakshuka.co.il/about-us/. Ottimo strumento per conoscere Israele la Guida verde Israele e Territori Palestinesi (288 pag. + 48 info pratiche, 24,50 euro, 19,60 ai soci Tci). Info: goisrael.it. DOVE DORMIRE ALTRE INFO DOVE MANGIARE Straton. La cosa è molto più sicura di quello che sembra sotto gli occhi di una guida alpinistica come Alen Gafni. Qui passava l’antica via dell’incenso dei Nabatei sotto la dominazione romana da cui il toponimo ramon. Al visitor center del Makhtesh Ramon c’è una sala proiezioni dove viene trasmesso un breve ma coinvolgente film su Ilan Ramon, primo israeliano nello spazio. Pilota di grande abilità, Ramon ha partecipato a diverse missioni dell’aeronautica militare israeliana, prima di venire scelto per il volo Nasa. È morto durante di rientro sullo Shuttle, nell’incidente che molti ricorderanno del 2003. Alla fine del video si apre lo schermo e appare il makhtesh in tutta la sua maestosità. Anche gli alberghi di lusso, come il Beresheet, qui hanno una essenzialità che si intona al paesaggio: pareti squadrate in pietra sull’orlo del cratere... Chi vuole qualcosa di più spartano può optare per un agriturismo come Carmei Avdat (costruito nel 1998 con suggestioni nabatee), dove si fa anche il vino e ci sono i cavalli. Tra tutti i vini che si possono degustare quello da dessert del deserto è uno dei migliori. Israele, al di là del divertimento notturno o degli hipster, è un paese molto ricco dal punto di vista umano. Entri in un negozio di vestiti modaioli, a Tel Aviv e conosci il fashion designer Maurizio Pollacsek, di origine rumena proveniente dal Brasile. Anche il driver che ci porta in giro, Zvika, è di origine rumena, viene da ernivci, oggi Ucraina, da una famiglia molto religiosa di rabbini che ha perso la fede dopo Auschwitz. Uscendo dal visitor center ti imbatti in Jakov Unteršlachen, originario di Mosca, che suona musica russa con la fisarmonica seduto in un carretto sormontato da una grande bandiera israeliana che ondeggia nel vento coprendo la voce alla mattina quando nel deserto è ancora freddo. Sopra, allievi di una scuola di surf. Tel Aviv è un ottimo spot per gli appassionati. Numerose le scuole dove imparare una delle attività più divertenti da fare in Israele. VisavìSas