1. Cronaca di un disastro confermato….
Capitolo 2°
6 maggio 2013 h.11,00
CONVOCAZIONE REGIONALE LAZIO SULLA RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI POSTALI
Lunedì 6 maggio alle ore 11,00 convocazione dell’Azienda a Viale Europa per proseguire
(o forse per cominciare, visto lo svolgimento della riunione precedente) il confronto a
livello regionale Lazio sulla riorganizzazione servizi postali (come previsto dall’accordo
nazionale del 28/02/2013 firmato da CGIL-CISL-FAILP-CONFSAL-UGL).
Ancora una volta la delegazione sindacale UILPoste è composta dalla totalità della
Segreteria Regionale Lazio e da membri RSU.
La riunione ha inizio alle ore 11,45 con una rapida proiezione di slide da parte dei
rappresentanti aziendali dove prendono corpo e si materializzano come incubi i tagli delle
zone su ogni provincia, su ogni territorio, su ogni ufficio.
Alle ore 12,30, finita l’illustrazione, le Organizzazioni Sindacali firmatarie dell’accordo si
dichiarano da subito pronte a firmare (tranne poche e francamente, alla luce dello
svolgimento dell’incontro, risibili perplessità di alcuni) riservandosi poi nei tavoli tecnici
le analisi più dettagliate.
E’ difficile per noi della UILPoste, che non abbiamo firmato l’accordo nazionale sulla
“riorganizzazione” del recapito, farvi un resoconto asettico e obiettivo della riunione
regionale che ha sancito nella nostra regione i tagli di zone, centro per centro.
E’ difficile evidenziarvi il disagio di fronte ad una riunione che doveva durare per
alcuni pochissimo e che invece si è protratta fino alle ore 23,30 per esaudire un
rito vecchio, stravecchio che potesse dare l’immagine di una trattativa lunga e
complessa in cui si riscriveva per tre volte il verbale così da tentare di mascherare
l’inciucio.
E quanto disagio per un’Azienda che ha dimostrato tutta la sua debolezza, tutta la sua
incapacità, tutta la sua vulnerabilità tanto da farsi dettare anche le tempistiche
dell’implementazione.
E’ difficile AVERE ANCORA FIDUCIA per chi vive e opera in quest’Azienda che negli anni
ha svilito il lavoro di migliaia di onesti portalettere.
Continui tagli e riorganizzazioni del lavoro pomposamente presentate ma che
nell’applicazione pratica si sono dimostrate approssimative e dilettantesche. Anche noi,
come gli altri, avevamo creduto che una contrazione del mercato andava gestita sì con
coraggio, ma andava integrata con un serio piano industriale.
A freddo, a distanza di qualche giorno dalla firma regionale, dopo aver studiato il
dettaglio degli “efficientamenti” (tagli di zone centro per centro), è ancora più forte la
2. convinzione che si sia compiuto l’ennesimo “sfregio” nei confronti dei lavoratori del
recapito.
Tagli che ci appaiono “mirati”, fatti per non disturbare i “compagni di strada”: centri di
recapito che sono massacrati e centri che non sono neanche sfiorati; le realtà periferiche
di Roma, dove più alto è lo sviluppo urbanistico della città, sono quelle che subiscono il
taglio più consistente, i soliti metodi dell’azienda che pur di portare a casa il risultato
subisce la pressione politico/sindacale di chi ha acconsentito a perdere circa 600 posti di
lavoro nella sola regione Lazio e 7000 circa in tutta italia.
Visti i dati aziendali, siamo ancor più convinti della bontà della nostra posizione verso
questo ennesimo “pasticciaccio”. Posizione non dettata da atteggiamenti di comodo ma
dalla consapevolezza di un settore nuovamente sottoposto a una riorganizzazione
costruita con la sola filosofia dei tagli sui lavoratori per far quadrare i conti, senza
alcun progetto di sviluppo, se non la ridicola implementazione di 18 (diciotto !!!!) zone
pacchi e 12 (dodici !!!!) zone ASI.
Tutto ciò non può costituire alcuna prospettiva di sviluppo e di futuro
occupazionale per le migliaia di operatori e per le loro famiglie.
Tecnicamente l’accordo regionale prevede il “tavolo di monitoraggio” che prima, durante e
dopo l’implementazione dei tagli, controllerà l’effettiva attuazione di ciò che è stato
sottoscritto.
Memori delle precedenti esperienze, siamo molto scettici sul funzionamento di questa
commissione tecnica in cui l’azienda (quando in difficoltà) si appellerà a decisioni
superiori, a tavoli politici, e che comunque non potrà che spostare i tagli da qualche zona
a un'altra, poiché i numeri decisi a tavolino non si cambiano, vanificando le segnalazioni
di macroscopici errori, di evidenti incapacità, di scarsa attenzione.
Noi della UILPoste, parteciperemo comunque con impegno mettendo a disposizione la
nostra conoscenza della materia e della realtà lavorativa in questo settore, tentando
ancora di portare alla luce il disastro, cercando di attenuare le pesanti ricadute sul
servizio, sui lavoratori, sui cittadini tutti.
Vorremmo sbagliare, ma purtroppo crediamo e siamo convinti di avere ragione NOI.
Ai lavoratori chiediamo un sostegno, chiediamo di avere coraggio, di manifestare il
loro dissenso, affrancandosi dalle false illusioni, dalle promesse dei tanti pifferai
che in questi giorni girano il territorio promettendo promozioni, sportellizzazioni,
avanzamenti vari, con la chiara connivenza di pezzi ben identificabili dell’Azienda.
LA UIL POSTE HA DETTO NO A TUTTO QUESTO !
SOSTIENI LA NOSTRA POSIZIONE !
DAI VOCE ALLE TUE ED ALLE NOSTRE RAGIONI !
Segreteria Regionale UILPoste
di Roma e del Lazio