1. Bova, nel cuore del Parco d’Aspromonte, è la capitale della Calabria Grecanica, luogo dove le tradizioni e la cultura del passato riaffiorano con insistenza: la frase, nella doppia lingua, greco di Calabria e italiano, KalosIrtetestinChora–Benvenuti in questo paese -è impressa sul pannello all’ingresso del borgo. In questa area si sta seguendo un processo di tutela e conservazione della lingua dei propri avi tramandata oralmente e che rischia, per questo, di scomparire.
L’accoglienza si respira dappertutto, tra le viuzze dove si incontrano simpatici cani festosi e nella piccola piazza su cui si affaccia la farmacia e il bar luogo di incontro dei 200 abitanti che popolano il borgo.
Alessandra e Pietro, proprietari di uno dei B&Bdella rete di ospitalità diffusa creata a Bova, attendono il mio arrivo e mi ricevono nella loro casa, utilizzata come reception, con una tazza di te e biscotti. Continueranno a coccolarmi ogni mattina del mio breve soggiorno con dolci sorprese lasciate discretamente nel piccolo angolo cottura della struttura dove sono ospitata.
La sera a cena in un ristorante, gestito da una cooperativa locale, tra i sapori di un tempo (carne di capra e “lestopitta”, pane tipico, sono le pietanze principali locali) e le note di una tradizionale tarantella suonata dal vivo, si verifica l’incontro conviviale con un gruppo di turisti svizzeri,
Visita a BovaOspitalitàdiffusa, Accoglienza profusa.
Viale G. Mancini sn–87100 Cosenza –Italy -tel/fax +39 098434217
info@leviedellaperla.it-http://www.leviedellaperla.it/it/
Fbook: Viaggiare in Calabria-LeVie della Perla
2. in visita anche nei paesini circostanti Roghudi, Palizzi, Pentedattiloche rientrano in un circuito di proposte di turismo rurale e sostenibile legato alle tradizioni e all’escursionismo.
Il giorno dopo mi addentro ancora salendo a circa 1.200 mtper poi scendere nuovamente di quota verso la Roccia del Drago, grossa pietra che secondo la leggenda serviva al nutrimento di un ipotetico mostro custode di un tesoro.
Sulla strada di ritorno, mi imbatto fortunosamente in un’azienda agricola produttrice di mele e dopo una salutare passeggiata tra i filari degli alberi da frutta, mi soffermo a gustare tipici piatti locali a base di mele e verdure coltivate in azienda.
L’ultimo giorno, prima di lasciare Bova, mi inerpico verso il punto più alto attraverso stradine incuneate tra palazzi e case in pietra sapientemente recuperate o ancora in fase di recupero secondo lo stile tipico del luogo.
In cima ecco la Grotta degli Innamorati dove la tradizione vuole che le persone vadano a promettersi “amore eterno” e lo sguardo spazia dalle montagne dell’Aspromonte, scende verso la Fiumara dell’Amendoleafino al mare profondo, si sofferma sulla costa orientale della Sicilia e con stupore ammira la punta innevata dell’Etna.
Atmosfere di altri tempi e paesaggi infiniti: questa è Bova!
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