Rapporto Censis 2005.
"ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DELLE POLITICHE ABITATIVE REALIZZATE O IN CORSO DI REALIZZAZIONE IN FAVORE DEGLI IMMIGRATI NELLE REGIONI DEL CENTRO NORD" Estratto del progetto "Un tetto per tutti" della Regione Umbria e di Alisei Ong, Alisei Coop, Summa S.r.l. e Cidis Onlus
Sintesi XXIII Rapporto Immigrazione 2013 Caritas e MigrantesCaritas_Italiana
Sintesi dei dati 2013 del XXIII Rapporto sull'Immigrazione in Italia realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, e presentato a Roma il 30 gennaio 2014
Seminario di formazione Internazionale ACISJF “in via”
« Giovani donne e migrazione - Ricerca di una più grande umanità e giustizia »
16 – 19 novembre 2009 -Tarija, Bolivia -
Questionario di preparazione
S. Strozza, M. Battaglini, C. Conti, G. Corsetti, E. Tucci,
30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Le dimensioni della diseguaglianza
Titolo: Cittadinanza e disuguaglianze: le sfide della misurazione in una società complessa
Rapporti di ricerca conclusivi del progetto FEI (Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi) sui progetti di housing e inclusione sociale.
L'articolo affronta il tema del numero degli stranieri nelle carceri italiane individuando anche la tipologia dei reati che caratterizza la presenza degli stranieri negli istituti di detenzione.
Popolazione immigrata stagionale impiegata nel settore agricolo in situazione di acuto disagio abitativo soggiornante
nella piana di sibari.
Immigrazione – sostegno all’accesso all’alloggio.
Oggetto dell’iniziativa:
Gestione di una Casa/albergo per l’accoglienza temporanea di cittadini immigrati che vertono in forti condizioni di disagio abitativo ristrutturata in modalità autorecupero, affiancata da servizi di intermediazione abitativa e da attività di sensibilizzazione e contrasto alla discriminazione tese a favorire l’accesso ad un abitare dignitoso della popolazione migrante.
Soggetti interessati: CIDIS onlus, Coldiretti Cosenza, Comune di Cassano all’Ionio, Curia Arcivescovile
Sintesi XXIII Rapporto Immigrazione 2013 Caritas e MigrantesCaritas_Italiana
Sintesi dei dati 2013 del XXIII Rapporto sull'Immigrazione in Italia realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, e presentato a Roma il 30 gennaio 2014
Seminario di formazione Internazionale ACISJF “in via”
« Giovani donne e migrazione - Ricerca di una più grande umanità e giustizia »
16 – 19 novembre 2009 -Tarija, Bolivia -
Questionario di preparazione
S. Strozza, M. Battaglini, C. Conti, G. Corsetti, E. Tucci,
30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Le dimensioni della diseguaglianza
Titolo: Cittadinanza e disuguaglianze: le sfide della misurazione in una società complessa
Rapporti di ricerca conclusivi del progetto FEI (Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi) sui progetti di housing e inclusione sociale.
L'articolo affronta il tema del numero degli stranieri nelle carceri italiane individuando anche la tipologia dei reati che caratterizza la presenza degli stranieri negli istituti di detenzione.
Popolazione immigrata stagionale impiegata nel settore agricolo in situazione di acuto disagio abitativo soggiornante
nella piana di sibari.
Immigrazione – sostegno all’accesso all’alloggio.
Oggetto dell’iniziativa:
Gestione di una Casa/albergo per l’accoglienza temporanea di cittadini immigrati che vertono in forti condizioni di disagio abitativo ristrutturata in modalità autorecupero, affiancata da servizi di intermediazione abitativa e da attività di sensibilizzazione e contrasto alla discriminazione tese a favorire l’accesso ad un abitare dignitoso della popolazione migrante.
Soggetti interessati: CIDIS onlus, Coldiretti Cosenza, Comune di Cassano all’Ionio, Curia Arcivescovile
Ordinanza del Consiglio di Stato sull'idoneità di Alisei Ong.Matteo Mattioli
Ordinanza cautelare del Consiglio di Stato di sospensione dell'efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale e di fatto nuova revoca dell'idoneità alla Ong Alisei.
Avviso pubblico del Comune di Ravenna per la selezione di un soggetto pubblico che si assuma la regia di un progetto sperimentale di cohousing sociale denominato “Housing first”, consistente nella realizzazione di un modello di intervento per contrastare la grave marginalità sociale in materia di politiche per la casa, basato sull’inserimento diretto delle persone in situazione di disagio sociale ed economico in appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne l’integrazione sociale.
Notiziario della Cooperazione italiana allo sviluppo.n.5 maggio 2013Matteo Mattioli
Delibera n.85 di revoca della delibera del Comitato Direzionale n. 71 del 16 maggio 2006 con la quale è stata disposta la
concessione di un contributo totale di € 472.861,57, comprensivo di € 418.861,57 e di € 54.000,00 per oneri
previdenziali e assicurativi, a favore della ONG ALISEI.
Delibera n.86 di revoca della delibera del Comitato Direzionale n. 160 del 2 settembre 2008 con la quale è stata disposta la
concessione di un contributo totale di € 933.601,00, comprensivo di € 840.001,00 e di € 93.600,00 per oneri
previdenziali e assicurativi, a favore della ONG ALISEI.
1. B. UN TETTO PER TUTTI *
* Per la realizzazione del caso di studio sono stati intervistati: Carla Barbanella,
Presidente Cooperativa Sociale Alisei, Leonardo Crocilli, Vice Presidente Cooperativa
Sociale Alisei, Vladimiro Boccali, Assessore Urbanistica e Edilizia privata del Comune
di Perugia.
2. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
94
1. La presenza immigrata nel contesto regionale e
provinciale
L’Umbria ha da sempre costituito un enorme attrattiva per gli stranieri,
inizialmente mossi dal desiderio di laurearsi presso l’Università di Perugia:
se, dunque i primi flussi di immigrati attraversano la Regione addirittura nei
primi anni ‘70, è negli ultimi anni che, qui come altrove, si assiste ad arrivi
massicci di immigrati spinti dal desiderio di lavorare e di emanciparsi dalla
situazione di disagio del proprio paese di origine.
Nel 2003, all’indomani della più imponente regolarizzazione che abbia
attraversato il nostro paese, gli stranieri soggiornanti nelle due province
dell’Umbria sono complessivamente 43.845: di questi, 35.266, pari
all’80,4%, si trovano in provincia di Perugia, dove si registra una presenza
di 5,7 immigrati per 100 abitanti, e 8.579 in quella di Terni (tab. 1).
Nonostante gli immigrati tendano a concentrarsi soprattutto nella provincia
di Perugia, occorre segnalare come, negli ultimi cinque anni, Terni stia
acquistando sempre maggiore attrattività e presenti una crescita degli
immigrati superiore in termini percentuali a quella della provincia
capoluogo (dal 1999 al 2003 gli stranieri a Terni sono aumentati del 117,5%
e a Perugia del 71,4%). Tale crescita è frutto, soprattutto, dell’aumento della
presenza femminile.
L’analisi degli stranieri per area di provenienza rivela come l’82,4% delle
presenze origini dai cosiddetti paesi a forte pressione migratoria (Pfpm); i
paesi da cui provengono il maggior numero di stranieri che vivono in
Umbria sono l’ Albania (8.097), seguita, a distanza, dalla Romania (4.965) e
dal Marocco (4.791).
Più interessante ai fini dell’indagine, in quanto fotografa quella parte di
immigrati che ha un progetto di permanenza di medio - lungo periodo nel
nostro paese, è il dato sui residenti: in base ai dati dell’Istat, aggiornati al 31
dicembre 2003, i residenti stranieri in Umbria risultano essere 43.151,
34.347 dei quali in provincia di Perugia e 8.804 in quella di Terni, con un
rapporto sulla popolazione residente decisamente più elevato rispetto alla
media del Centro e dell’Italia (tab. 2).
3. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
95
Nel comune di Perugia, sempre secondo l’Istat, risiedono 9.053 stranieri di
ben 131 nazionalità diverse: al primo posto tra le comunità presenti vi è
quella albanese (1.112 residenti), seguita dall’ecuadoregna (943) e dai
marocchini (719) (tab. 3). Questi dati, che sono anche quelli ufficiali,
risultano assai inferiori rispetto a quelli forniti dall’Anagrafe comunale da
cui risulta che a Perugia, a fine 2003, vi erano 13.251 stranieri residenti
appartenenti a 133 nazionalità diverse: i più numerosi sono gli albanesi
(1.539), seguiti dai marocchini (1.102) a dagli ecuadoregni (1.001). Questa
differenza si spiega con il fatto che i dati dell’Istat si basano su quanto
rilevato nel corso del Censimento del 2001: a partire da quell’anno, il
numero dei residenti è stato ritoccato annualmente dall’Istituto aggiungendo
i nuovi iscritti e togliendo i cancellati. Il dato di fonte anagrafica,
decisamente più elevato, da un lato risulta maggiormente attendibile, in
quanto riporta anche quegli stranieri che, per motivi diversi, non hanno
partecipato al Censimento; dall’altro lo è meno, in quanto non viene
aggiornato con sufficiente celerità. Presumibilmente comunque, il numero
effettivo degli stranieri residenti è più vicino a quello riportato
dall’Anagrafe piuttosto che a quello dell’Istat.
Un ulteriore indicatore da tenere in considerazione, che testimonia del
carattere permanente che va assumendo l’immigrazione è rappresentato dal
numero dei minori; ebbene, nel 2003 in Umbria risultano 8.864 minori
residenti: di questi 7.113 si trovano in provincia di Perugia e 1.751 in
provincia di Terni. Il dato sui minori residenti in rapporto alla popolazione,
che in Umbria è decisamente più elevato sia rispetto alla media italiana che
a quella del Centro Italia, indica una forte propensione degli immigrati
umbri a rimanere definitivamente nel nostro Paese. Nella Regione vi sono
7,1 minori stranieri residenti ogni 100 minori (e a Perugia 7,6%), contro una
media Italia del 4,2%.
4. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
96
Tab. 1 – Stranieri soggiornanti in Umbria, anno 2003 (v.a., val. % e per 100 abitanti)
Provincia Soggiornanti
v.a Val. % Per 100 abitanti
Perugia 35.266 80,4 5,7
Terni 8.579 19,6 3,8
Umbria 43.845 100,0 5,2
Centro 614.555 - 5,5
Italia 2.193.999 - 3,8
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat
Tab. 2 – Stranieri residenti in Umbria, anno 2003 (v.a. e val. %)
Provincia Stranieri residenti Di cui minori
v.a. Per 100 abitanti v.a. Per 100 minori
Perugia 34.347 5,5 7.113 7,6
Terni 8.804 3,9 1.751 5,7
Umbria 43.151 5,1 8.864 7,1
Centro 483.233 4,3 92.922 5,4
Italia 1.990.999 3,4 412.432 4,2
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat
5. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
97
Tab. 3 - Stranieri residenti a Perugia per comunità, anno 2003 (v.a. e val. %)
Dato Istat Dato anagrafe comunale
v.a. Val. % v.a. Val. %
1. Albania 1.112 11,7 1. Albania 1.539 11,6
2. Ecuador 943 9,9 2. Marocco 1.102 8,3
3. Marocco 719 7,6 3. Ecuador 1.001 7,6
4. Perù 686 7,2 4. Perù 833 6,3
5. Romania 558 5,9 5. Romania 630 4,8
6. Polonia 303 3,2 6. Filippine 447 3,4
7. Ucraina 295 3,1 7. Cina 416 3,1
8. Filippine 281 2,9 8. Grecia 406 3,1
9. Costa d’Avorio 274 2,9 9. Costa d’Avorio 399 3,0
10. Grecia 248 2,6 10. Camerun 367 2,8
Totale prime 10 5.419 57,0 Totale prime 10 7.140 54,0
Altre 121 nazionalità 4.084 43,0 Altre 123 nazionalità 6.111 46,0
Totale 9.503 100,0 Totale 13.251 100,0
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat e Anagrafe comunale di Perugina
2. La condizione abitativa
Una delle fonti cui fare riferimento per ricostruire la situazione abitativa
degli immigrati in Umbria e in particolare a Perugia è rappresentata dalle
ricerche svolte dall’Osservatorio dei flussi migratori di Cidis Onlus con il
coordinamento di Dario Spagnuolo5
; esiste, inoltre un’indagine realizzata
dall’Agenzia di ricerche regionali (AUR); da ultimo, si fa riferimento a
quanto affermato dall’Assessore all’urbanistica della città di Perugia nel
corso di un colloquio.
5
Le ricerche sono state realizzate nell’ambito di un intervento di sostegno abitativo
finanziato attraverso gli Accordi di Programma.
6. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
98
In base all’indagine di Cidis Onlus sulla città di Perugia (“Oltre le mura”6
),
risulta che gli immigrati di Perugia vivono una situazione critica, che però
non assume ancora i caratteri di drammaticità. A fronte di una popolazione
autoctona tutto sommato “accogliente” nei confronti dell’immigrato, è da
rilevare come gli stranieri vivano in situazioni mediamente più difficili
rispetto agli italiani: la gran parte vive in affitto, in case dalle dimensioni
ridotte, che spesso hanno problemi di carattere igienico e sanitario.
La geografia degli insediamenti riflette quella della “empatia” con la
popolazione locale. Al centro abitano soprattutto gli studenti e i cinesi, che
si dedicano per lo più ad attività commerciali e che, come nel resto del
paese, risultano “invisibili” ai più; nelle zone periferiche a ridosso del centro
abitano soprattutto i sudamericani (peruviani ed ecuadoregni) che sono
impiegati per lo più nei servizi di cura alla persona; nei centri minori vivono
le comunità più invise alla popolazione locale: albanesi e marocchini
innanzitutto. I quartieri e le zone che contano su di un gran numero di
stranieri sono, oltre al Centro storico, Fontivegge, Pian di Massiano, Ferro
di Cavallo, e, in periferia, Ponte S. Giovanni, Ponte Felcino e l’area
industriale di S.Sisto, S.Andrea delle Fratte e Castel Del Piano.
Tendenzialmente si assiste alla coesistenza di comunità diverse nei centri
maggiori, mentre nei centri minori vi è la presenza di una, al massimo due,
comunità.
Perugia è una delle poche città maggiori che, grazie soprattutto all’arrivo
degli immigrati, vede aumentare negli ultimi anni il numero dei residenti;
inoltre Perugia è città Universitaria, in cui arrivano ogni anno numerosi
studenti in cerca di un posto letto. Questo determina un eccesso di domanda,
per cui i proprietari sono più propensi ad affittare agli studenti (che arrivano
a versare 200-250 euro a posto letto) piuttosto che agli stranieri. Questo
determina la difficoltà, per il Comune, di attivare politiche di incentivazione
all’affitto da parte dei privati e anche di fare delle convenzioni con le
agenzie immobiliari.
La scelta del Comune rispetto alle politiche abitative per gli immigrati (e
comunque per tutte le fasce deboli della popolazione), nata dalla
consapevolezza che non esiste un unico intervento risolutivo di tutte le
6
Oltre le mura. Il mosaico dell’insediamento islamico a Perugia. Global Act Publishing,
2005, Perugia.
7. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
99
problematiche, è quella di spacchettare e differenziare gli interventi sulla
base delle diverse esigenze. Pertanto si stanno attivando una serie di
strumenti diversificati: di costruzione di nuovi alloggi, di intermediazione
abitativa attraverso uno sportello di informazione e orientamento in
convenzione con Cidis Onlus ed Alisei Coop., di incentivazione al
pagamento dell’affitto, di collaborazione con il privato.
Le politiche abitative vengono realizzate nell’ambito di due diversi
Assessorati: quello all’Urbanistica e all’Edilizia privata e quello alla
Coesione Sociale, Qualità della vita e Sicurezza della città. Quest’ultimo si
occupa di attuare le politiche per assicurare il diritto all’abitazione ed il
soddisfacimento del fabbisogno abitativo delle famiglie meno abbienti. Tali
politiche si realizzano fondamentalmente nella:
- assegnazione di alloggi;
- integrazione affitti;
- risposta all’emergenza abitativa;
- incentivazione di progetti di autocostruzione.
Tutti gli alloggi di edilizia sociale sono gestiti dalle ATER (Aziende
Territoriali per l’Edilizia Residenziale) che sono enti pubblici economici
dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa e contabile.
All’interno del Piano triennale per l’edilizia residenziale pubblica 2004-
2006 si legge che al 2003 in Umbria circa 7.000 famiglie, (pari al 4%del
totale) abitano in alloggi di edilizia residenziale pubblica gestiti dalle Ater
(4.073 a Perugia e 2.894 a Terni). A giugno 2005 in provincia di Perugia il
patrimonio è di 727 edifici per un totale di 4.933 appartamenti: di questi,
1.499 sono nel comune capoluogo e 3.434 nei comuni minori. Allo stato
attuale risultano 324 assegnatari extracomunitari nella città di Perugia e 494
nel resto della provincia (tab. 4).
Nonostante la legge stabilisca una periodicità biennale, a Perugia l’ultimo
bando per l’assegnazione degli alloggi è stato fatto nel 2001 per cinque
alloggi: in quell’anno sono pervenute circa 900 domande; di queste 532,
pari al 62% riguardavano stranieri e 324 italiani. Nei primi 100 posti della
graduatoria vi sono 72 immigrati e 28 italiani. Nel 2005 verrà fatto un
nuovo bando, anche se la disponibilità di nuovi alloggi al momento è a zero,
al fine di avere nuove graduatorie per gestire il patrimonio esistente.
8. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
100
Il nuovo Piano di Edilizia Residenziale avvia la realizzazione di una serie di
alloggi che vanno indicati all’interno del POA (Piano Annuale) con
l’obiettivo di aumentare il numero di alloggi di edilizia pubblica da
immettere sul mercato. Inoltre all’interno del Piano è previsto che
nell’ambito di lottizzazioni di un certo rilievo debba sempre essere prevista
una quota di edilizia convenzionata (ovvero con affitti a prezzi calmierati).
Una politica che è stata molto incentivata in Umbria è quella basata sul
contributo agevolato per gli affitti attraverso il Fondo previsto dalla L.
431/98; oggi però vi è difficoltà a rispondere alla domanda in quanto sono
stati assai ridotti i finanziamenti statali: nel 2002 ben 5.547 persone sono
state ammesse a tale contributo per l’abbattimento del canone (a fronte di
6.631 domande presentate). Nel solo comune di Perugia nel 2003 su 1.438
domande accolte, 735 riguardavano cittadini immigrati, nel 2004 gli
immigrati ammessi al contributo sono stati 688, mentre nel 2005, a fronte di
1.804 domande pervenute ne sono state accolte 1.351 (680 relative ad
immigrati). Delle 453 domande escluse, ben 304 riguardavano immigrati
(tab. 5).
Tab. 4 - Consistenza del patrimonio di edilizia residenziale pubblica in provincia di
Perugia e assegnatari extracomunitari (v.a. e val. %)
Edifici Erp Alloggi Erp Assegnatari
extracomunitari
Val. %
Comune di Perugia 158 1.499 324 21,6
Altri comuni 569 3.434 494 14,4
Totale 727 4.933 818 16,6
Fonte: elaborazione Censi su dati Ater
9. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
101
Tab. 5 - Dati relativi alle domande di immigrati per l’accesso al Fondo Nazionale per
la locazione nel comune di Perugia. Anni 2003-2005
Anno
2003 2004 2005
Domande accolte 735 688 680
Domande escluse 65 122 304
Fonte: elaborazione Censis su dati Comune di Perugina, Ufficio Politiche della casa.
3. Le normative regionali e locali in materia di alloggio
degli immigrati
Le leggi che fanno esplicito riferimento agli immigrati sono due:
- la Legge Regionale n. 18 del 10/4/1990 “Interventi a favore degli
immigrati extracomunitari”;
- la Legge Regionale n. 23 del 28/11/2003 “Norme in materia di riordino
di edilizia residenziale pubblica.
Nella prima vi è un articolo (art. 11) dedicato al “Diritto all’abitazione”. In
esso si afferma (comma 1) che gli extracomunitari regolarizzati sono
ammessi a partecipare ai bandi di concorso per l’assegnazione in locazione
di alloggi di edilizia sovvenzionata; che (comma 2) sono ammessi a
beneficiare delle provvidenze della normativa statale e regionale in materia
di edilizia agevolata- convenzionata per l’acquisto della prima casa; che
(comma 3) la Regione può intervenire con incentivi ed agevolazioni al fine
di incoraggiare opere di risanamento igienico-sanitario degli alloggi dei
cittadini extracomunitari; che (comma 4) la Regione si impegna a sostenere
e a far fronte ad ogni altra iniziativa tendente ad accrescere la disponibilità
di idonei alloggi per fronteggiare le situazioni di emergenza abitativa degli
immigrati.
10. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
102
La seconda legge fissa, tra l’altro (art. 20 comma 1b), i requisiti dei
Beneficiari degli interventi per il recupero, l’accesso alla proprietà e alla
locazione “cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno
da almeno tre anni a che prestano attività di lavoro continuativo nel
territorio di un comune della regione da almeno due anni” e all’art. 29 i
Requisiti soggettivi per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica tra cui 1b “cittadinanza di altro Stato, possesso di regolare
permesso di soggiorno da almeno tre anni e residenza o attività lavorativa,
nel comune o nell’ambito territoriale a cui si riferisce il bando di concorso,
da almeno tre anni”. La legge Umbra dunque, sembrerebbe fissare dei
requisiti particolarmente restrittivi, che rischiano di diventarlo ancora di più
se considerati insieme a quanto stabilito dalla normativa nazionale che
indica come condizione per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale
pubblica e per gli interventi di cui all’art. 20 della L. 23 la durata biennale
del permesso di soggiorno e l’esercizio di una regolare attività di lavoro
autonomo o dipendente.
Da segnalare come elemento innovativo che all’interno di questa legge tra le
politiche abitative (art. 1 comma 3 g.) si fa esplicito riferimento
all’autocostruzione; e all’art. 17 comma 2 Iniziative di sperimentazione si
legge che “Tra gli interventi finanziabili ai sensi dell’art. 2 comma 3 lettera
g possono essere ricompresi anche progetti di autocostruzione per
sperimentare nuove soluzioni organizzative nella realizzazione dei lavori e
nell’integrazione sociale”.
4. La storia e gli obiettivi di “Un tetto per tutti”
Questo progetto propone un possibile modello di intervento per risolvere il
problema del disagio abitativo praticando un’edilizia sociale di qualità e allo
stesso tempo rappresenta un laboratorio di convivenza interetnica.
La peculiarità dell’autocostruzione consiste nel fatto che a costruire sono gli
stessi futuri proprietari, impegnati a prestare la loro opera manuale per un
numero prestabilito di ore fino al completamento del progetto. L’attività
edile è naturalmente diretta e controllata da professionisti e da organismi di
consulenza cui è affidata la soluzione di tutti i problemi legali e burocratici
legati alle pratiche edilizie.
11. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
103
I progetti di autocostruzione adottano tecniche semplici e materiali a costi
non troppo elevati, ma di qualità, per edificare nuovi quartieri sollecitando
la costituzione di cooperative dei futuri proprietari.
Nel contesto della cooperazione internazionale, le prassi di costruzione
collettiva dell’habitat hanno trovato il loro laboratorio di sperimentazione
nelle esperienze degli anni ’60 in ambito di realtà urbane disagiate di paesi
poveri (o in via di sviluppo). Esperienze che si sono riaffermate, sviluppate
e affinate nei decenni successivi anche nei paesi del Nord del mondo in cui,
per ragioni storiche, si è lavorato con largo anticipo rispetto all’Italia alla
ricerca di risposte innovative al bisogno di abitazioni per fasce di
popolazione a basso reddito (Inghilterra, Germania, Olanda e Danimarca
primi fra questi). Termini come “mutirao” o “ajuda-mutua”, utilizzati
soprattutto in Brasile per definire pratiche di organizzazione comunitaria
rivolte alla costruzione collettiva di alloggi, sono sostanzialmente sinonimi
di autocostruzione associata, almeno per quanto riguarda le sue componenti
di carattere più prettamente sociale. Si pensi inoltre alle esperienze delle
case del popolo e alle pratiche delle comunità contadine di costruirsi la casa
tutt’oggi in uso nelle nostre campagne.
L’autocostruzione è uno dei risultati più evidenti dei processi di
maturazione compiuti in anni di esperienze, lungo il tragitto che ha portato
da interventi fondati su logiche di aiuto incondizionato a processi di
coinvolgimento diretto delle popolazioni beneficiarie, intese come motrici
del loro stesso sviluppo.
Non è un caso, dunque che l’idea di promuovere un progetto di
autocostruzione rivolto a cittadini italiani e stranieri venga ad Alisei, una
ONG che opera a livello nazionale ed internazionale nel campo della
cooperazione, dell’aiuto umanitario, dell’educazione allo sviluppo e nelle
politiche di inserimento della popolazione immigrata e che ha portato a
compimento numerosi progetti di costruzione e ricostruzione nei Balcani e
in molti paesi in via di sviluppo.
Per realizzarla nel 2001 viene fondata la cooperativa sociale Alisei che
diventa il braccio operativo del progetto “Un tetto per tutti”: nella sua
compagine riunisce architetti, esperti di immigrazione, psicologi, mediatori,
amministratori.
Il progetto si fonda sul lavoro manuale degli stessi futuri proprietari che,
sotto la direzione e con l’assistenza tecnica di esperti di Alisei, l’appoggio
12. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
104
logistico delle amministrazioni locali e delle organizzazioni del territorio,
nonché facilitazioni al credito bancario, si costruiscono la propria abitazione
abbattendo i costi di costruzione sino al 70%.
Condizioni necessarie per la riuscita del progetto, oltre che la buona volontà
degli autocostruttori e la presenza delle professionalità necessarie, sono il
coinvolgimento degli enti locali, ed in particolare del comune, per la
concessione a prezzo calmierato di terreni adibiti all’edilizia popolare
(PEEP), per le concessioni edilizie e per fornire le garanzie di pagamento
alle banche che concedono i mutui.
La scelta di incentivare l’autocostruzione nasce dalla consapevolezza che
per molti immigrati il problema della casa non è legato al reddito, ma alla
scarsa capacità di patrimonializzazione.
5. Le attività e i risultati raggiunti
Il percorso di autocostruzione associata non è semplice e non è breve perché
comporta una serie di passaggi obbligati, tecnici, amministrativi, umani, che
vanno sempre coordinati e controllati da personale esperto e il cui fallimento
o intoppo rischia di compromettere l’esito del progetto. Senza dubbio le
prime tre esperienze pilota condotte in Umbria hanno “sofferto” della
necessità di mettere a punto la metodologia che hanno tutte le esperienze
sperimentali: dal 2001, anno in cui si è cominciato ad ideare il progetto, le
abitazioni saranno portate a termine a fine 2005.
Di seguito si descrive l’iter per la realizzazione dei primi tre cantieri umbri:
queste fasi saranno sostanzialmente le stesse nelle esperienze successive che
già si stanno mettendo in campo.
Individuazione delle aree e coinvolgimento degli Enti Locali
Nella primavera del 2001 Alisei presenta il progetto alla Regione Umbria e
agli assessorati competenti delle amministrazioni comunali di Perugia, Terni
e Marsciano. Il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche è stato
fondamentale sia per il reperimento dei terreni su aree PEEP che per
ottenere le garanzie per le Banche. Gli Assessori coinvolti hanno mostrato
13. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
105
da subito un grosso entusiasmo per l’idea; più scettici i tecnici comunali,
che hanno prospettato una serie di questioni sulla reale portata e fattibilità
del progetto. Una volta vinte le resistenze degli uffici tecnici, nell’aprile
2001 la regione Umbria, i comuni di Perugia, Terni e Marciano, Alisei
Coop. e Gepafin (finanziaria regionale) firmano un Protocollo d’intesa che
ha per oggetto “l’impegno, delle parti, di mettere a disposizione le aree
edificabili, quanto di propria competenza ed assistenza tecnica per rendere
viabile il programma insediativo; impegnarsi ad adottare forme facilitative
e di contenimento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
adoperarsi congiuntamente con gli altri partner nel promuovere forme di
sensibilizzazione alle attività del programma presso enti privati, categorie
imprenditoriali e sindacali, istituti di credito, singoli cittadini, al fine di
determinare un forte clima di tensione morale e solidale…”.
Un importate ruolo, oltre che ai comuni, che si impegnano a mettere a
disposizione i terreni edificabili dietro corresponsione di un prezzo
calmierato dettato dalla tabella dei prezzi delle aree PEEP, spetta alla Giunta
regionale, che assume compiti di promozione e sostegno dell’intervento
sperimentale di autocostruzione nei tre comuni pilota, di monitoraggio dello
stato di definizione delle procedure attuative e fa da garante della
disponibilità finanziaria. Infatti, per l’attivazione dell’intervento, la Regione
ha dato mandato alla finanziaria Gepafin di fare da intermediaria e da
garante con gli istituti bancari per l’accesso ai finanziamenti e per la
copertura delle spese.
Promozione presso l’opinione pubblica
Al fine di identificare i beneficiari, italiani e stranieri, in possesso dei
requisiti richiesti, un team di consulenti formato da un giurista esperto in
tematiche abitative, un sociologo e una psicologa predispone un modulo di
domanda. Tale modulo-questionario viene somministrato a tutti i soggetti
potenzialmente interessati, raggiunti attraverso l’attività di promozione
effettuata tra gli utenti degli sportelli per gli immigrati di Cidis Onlus (in
collegamento con Alisei Coop.), presso datori di lavoro, sui media, tra le
cooperative di lavoro e sociali, nei sindacati e all’interno degli uffici alloggi
dei comuni coinvolti.
14. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
106
Selezione dei candidati
Le domande di partecipazione sono state superiori alle attese: 150 a
Marsciano, più di 60 sia a Terni che a Perugia. In particolare, si è ricevuto
un numero di domande da parte di cittadini italiani superiore alle
aspettative. Successivamente alla raccolta dei questionari viene istituita una
Commissione di selezione, formata da rappresentanti di Alisei e delle
istituzioni coinvolte, per esaminare le domande e verificare il possesso dei
requisiti richiesti. Uno dei criteri utilizzati è quello della varietà di
nazionalità dei richiedenti, al fine di costituire un gruppo davvero
multietnico. All’elenco dei selezionati è aggiunta una riserva di idonei per
eventuali recessi e comunque da tenere presenti nel caso di un’eventuale
replica dell’iniziativa.
Formazione
Nell’arco di sette mesi avviene la selezione e la preparazione degli
autocostruttori. Alisei Coop. si occupa di realizzare degli incontri allo scopo
di illustrare la tecnica dell’autocostruzione e le fasi del progetto. In questi
incontri, con l’ausilio di psicologi, si indagano le motivazioni e le reali
intenzioni dei partecipanti all’iniziativa.
Costituzione delle cooperative
Nel corso del 2001 nascono, con l’assistenza di Alisei, la cooperativa
Quarantottomani a Terni e la cooperativa Casatua a Marsciano; il 30 aprile
2002 la cooperativa Arna Insieme a Perugia.
Una volta costituite, le tre cooperative edilizie presentano ai Comuni la
domanda di concessione dei terreni e partono con la fase di progettazione.
Progettazione
La progettazione si struttura come un processo partecipato che coinvolge
come attori fondamentali tutti i soci autocostruttori, principalmente nella
condivisione delle soluzioni tecniche ed architettoniche adottate e delle
modalità di lavoro, di principio semplificate ma allo stesso tempo
15. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
107
influenzate positivamente da una elaborazione tecnica che intende adottare
soluzioni e tecniche innovative rispettose dell’ambiente ed ispirate ai
principi della bioarchitettura e al contenimento dei consumi energetici.
D’altra parte il lavoro degli architetti di Alisei è prima di tutto improntato
alla ideazione di un habitat che deve giocoforza fare i conti con le leggi
ferree dell’edilizia. Si progetta tenendo conto di fattori imprescindibili e
vincoli concreti come gli spazi effettivamente sfruttabili, la volumetria
disponibile, il numero di case da edificare, la loro disposizione sul terreno, i
materiali da impiegare ed altro. Sembrerebbe così che poco resti alla
possibilità di suggerire modifiche e soluzioni personalizzate da parte dei
soci. In realtà, su ciò che è posto di base dalla norma tecnica come
presupposto immodificabile, c’è la possibilità effettiva di proporre
modifiche e soluzioni alternative (come la disposizione interna degli spazi e
l’ideazione di innovative soluzioni termoelettriche), tenendo sempre ben
presente il fatto che uno dei principi fondamentali dell’autocostruzione, che
realizza in pieno l’obiettivo dell’economia di scala, è in ogni caso quello
secondo il quale tutte le cellule abitative sono standardizzate, ossia
perfettamente uguali tra loro. Il progetto finale prevede villette a schiera di
100mq calpestabili composte di tre camere da letto, cucina, soggiorno, due
bagni con garage e giardino.
Adempimento delle pratiche amministrative
Una volta pronti, i progetti vengono depositati presso gli uffici comunali
preposti al fine di ottenere:
- l’approvazione del planivolumetrico, necessaria per cedere
definitivamente la proprietà comunale;
- l’approvazione del progetto per il rilascio del permesso di costruire.
Questo percorso non sempre è stato facile; in particolare, nel caso di Perugia
vi sono stati notevoli ritardi.
Individuazione degli istituti di credito
In attesa dell’approvazione dei progetti, i tecnici di Alisei procedono a
definire il prezzo finale delle abitazioni, dato dalla somma dei
16. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
108
materiali+attrezzature+assistenza tecnica+costo del terreno, che è risultato
pari a circa 70.000/75.000 euro per unità abitativa e ad individuare, con la
collaborazione della Gepafin, le banche cui sottoporre il piano finanziario.
La richiesta di finanziamento, proveniente dalle tre cooperative, viene
accolta a Perugia dalla Banca dell’Umbria, a Marsciano dalla Banca
Popolare di Todi, a Terni dalla Cassa di risparmio di Terni e di Narni. Una
volta esercitati, da parte delle banche, i necessari controlli sulla situazione
economica dei singoli soci (del resto già effettuata da Alisei in fase di
selezione), le banche mettono a disposizione un prefinanziamento,
necessario per la predisposizione del cantiere.
Lavoro nei cantieri
Approvati i progetti, assegnate da parte del comune le aree edificabili,
concessi i permessi di costruire, vengono, finalmente, avviati i lavori.
Il primo cantiere è aperto a Marsciano il 30 marzo 2004 e il 2 aprile dello
stesso anno è aperto anche il cantiere di Terni. A Perugia, invece, l’iter è
stato più lento per cui il cantiere si è avviato a luglio 2004.
Allo stato dell’arte in tutti e tre i cantieri una parte delle abitazioni è arrivata
al tetto e si prevede di concludere le prime case per la fine del 2005.
In questa fase del progetto, Alisei interviene nell’assistenza tecnica e
progettuale per lo svolgimento dei lavori di cantiere, nel coordinamento e
nella gestione delle risorse umane, nell’assistenza logistica per
l’approvvigionamento dei materiali per l’acquisto degli strumenti e dei
macchinari necessari al lavoro.
Una volta terminati i lavori, le case verranno sorteggiate e attribuite con il
vincolo di vietata alienazione per almeno cinque anni.
Finanziamenti
Una caratteristica fondamentale del progetto è la costituzione di un “circolo
virtuoso” tra i diversi soggetti che consente di limitare al minimo i costi.
17. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
109
In questo caso, la Regione dell’Umbria ha assegnato un finanziamento
iniziale di 62.000 euro alla cooperativa Alisei Coop. per l’avvio dei progetti;
questi finanziamenti derivano dall’Accordo di Programma stilato con il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel 2001, inoltre ha attivato la
finanziaria regionale Gepafin per costituire un fondo di garanzia a copertura
del mutuo. I comuni mettono a disposizione a prezzi calmierati i terreni su
aree PEEP e si impegnano ad abbreviare i tempi di concessione della licenza
edilizia. Il mutuo si inizierà a pagare da parte degli autocostruttori solo una
volta terminati i lavori nel cantiere (Gepafin garantisce fino al 90% per i
primi due anni e per il successivo periodo fino al 50%).
Alla fine del progetto le case avranno un costo totale a carico degli
autocostruttori compreso tra i 70 e i 75.000 euro, con mutui da pagare
verosimilmente molto contenuti: in ogni caso ciascun autocostruttore sceglie
la formula di mutuo più conveniente, da pagare al massimo in 20 anni.
I costi di gestione del cantiere e del lavoro dei consulenti amministrativi e
contabili si aggira sul 15% del costo totale della casa.
Le cooperative di Autocostruttori in Umbria
Prospetto riepilogativo
Terni Quarantottomani Soc. Coop. a r.l.
Composizione 24 soci
Nazionalità Italiana, Albanese, Algerina, Indiana, Marocchina,
Tunisina
Area di edificazione Gabelletta (Tr)
Banca finanziatrice Carit – Cassa di Risparmio di Terni e Narni
Importo del mutuo 1.458.000 €
18. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
110
Marsciano Casatua Soc. Coop. a r.l.
Composizione 13 soci
Nazionalità Italiana, Algerina, Dominicana, Marocchina,
Rumena
Area di edificazione Ammeto – Marsciano
Banca finanziatrice Banca Popolare di Todi
Importo del mutuo 890.000 €
Perugia Arna Insieme Soc. Coop. a r.l.
Composizione 14 soci
Nazionalità Italiana, Argentina, Ivoriana, Rumena, Albanese,
Camerounense
Area di edificazione Ripa (Pg)
Banca finanziatrice Banca dell’Umbria
Importo del mutuo 967.000 €
Fonte: Alisei, 2005
19. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
111
6. La struttura organizzativa
Due sono gli organismi direttamente coinvolti nella gestione
dell’autocostruzione: Alisei Autocostruzioni srl, che si occupa della
progettazione edilizia e dell’assistenza nel cantiere, e Alisei Coop. che ha
una funzione di sostegno, orientamento ed assistenza generale nelle diverse
fasi dell’autocostruzione.
Nello specifico, Alisei Coop. si occupa della:
a. identificazione dei requisiti da richiedere ai potenziali autocostruttori per
essere inclusi nella lista dei beneficiari;
b. messa a punto dei questionari da somministrare ai soggetti e ai nuclei
familiari potenzialmente interessati, al fine di raccogliere informazioni
che possano permettere di identificare i criteri oggettivi e soggettivi
necessari alla selezione;
c. promozione dell’iniziativa presso datori di lavoro, media, cooperative
sociali, sindacati, uffici alloggi dei Comuni coinvolti;
d. produzione e diffusione dei materiali promozionali;
e. selezione degli aspiranti autocostruttori con colloqui individuali di
verifica dell'effettiva sussistenza dei requisiti;
f. consulenza tecnico - legale per l'assistenza alle pratiche, comprese quelle
per la costituzione delle cooperative di autocostruttori;
g. assistenza alla formazione in itinere degli autocostruttori;
h. accompagnamento dell’iter di approvazione dei progetti architettonici
presso gli uffici tecnico urbanistici delle amministrazioni pubbliche;
i. svolgimento e assistenza tecnica per gli adempimenti burocratici
(assicurazioni Inail, adempimenti oneri urbanizzazione, ecc.);
j. attivazione e rafforzamento di approcci partecipativi all’interno dei
gruppi in tutte le fasi del progetto e mediazione nella risoluzioni di
eventuali conflitti;
20. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
112
k. produzione di materiali audiovisivi a documentazione.
Alisei Autocostruzioni si occupa, invece, della definizione e realizzazione
dei progetti architettonici e dell’assistenza tecnica dell’intero ciclo di
cantiere.
Lo staff impegnato sul progetto è così costituito: 1 Presidente che
rappresenta l’anima “politica” dell’iniziativa, 1 Vicepresidente che coordina
le attività di mediazione e quelle burocratico-amministrative; 1
amministrativo, 2 tecnici di progettazione, 1 direttore di cantiere (lo stesso
per i tre cantieri umbri), 2 capo cantiere (gli stessi per i tre umbri), 1
responsabile della logistica.
7. Gli autocostruttori
La scelta dei potenziali autocostruttori è particolarmente delicata.
L’autocostruzione infatti non è solo un'azione destinata a soddisfare un
bisogno abitativo ma ha anche una valenza più generale, perché vuole
contribuire a promuovere e rafforzare la convivenza multietnica.
E', di fatto, un percorso comune di italiani e di immigrati a grande valore
aggiunto sul piano dell'inclusione sociale.
I potenziali autocostruttori debbono essere, oltre che soggetti in condizione
di provata necessità abitativa, persone di differente appartenenza etnica, in
grado di far fronte al costo di un mutuo ipotecario, disponibili a prestare la
loro opera per la costruzione della propria abitazione, con capacità manuali
e/o esperienze pregresse che li rendano soggetti attivi nella fase di
costruzione.
I requisiti loro richiesti sono i seguenti:
a. Requisiti oggettivi:
- cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all'Unione Europea e
residenza nel territorio della provincia nella quale si realizza l'intervento
di autocostruzione;
21. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
113
- oppure cittadinanza di uno Stato non aderente all'Unione Europea, con
residenza anagrafica da almeno cinque anni in Italia e permesso di
soggiorno in corso di validità;
- composizione del nucleo familiare che non superi il numero di 5
componenti;
- non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto e uso su altri immobili da
parte di nessuno dei componenti del nucleo familiare;
- assenza da parte dei componenti del nucleo familiare di precedenti
assegnazioni in proprietà immediata o futura di alloggio realizzato con
contributi pubblici;
- attività lavorativa esclusiva o principale nella provincia dove si realizza
l'intervento;
- reddito comprovato del nucleo familiare superiore ai 12.000 euro
netti/annui.
b. Requisiti soggettivi:
- comprensione ed accettazione delle regole alla base della metodologia
edilizia dell’autocostruzione;
- disponibilità esplicitamente dichiarata al lavoro di gruppo;
- abilità manuali o disponibilità ad eseguire lavori manuali;
- tempo sufficiente da dedicare all'autocostruzione;
- impegno a rispettare il monte ore lavorativo programmato.
Il requisito della residenza da almeno cinque anni indica chiaramente che i
migranti debbono aver fatto una scelta di permanenza di medio-lungo
periodo nel nostro paese.
La prima tranche del progetto ha portato alla selezione di 51 beneficiari di
varie nazionalità che hanno fondato le cooperative nei tre comuni pilota.
La maggior parte dei beneficiari (58%) è straniera; tra questi spiccano gli
immigrati provenienti dall’Albania (15%) e dal Marocco (15%), le due etnie
22. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
114
maggiormente presenti nel territorio. E’ comunque consistente la quota di
italiani che partecipano al progetto (fig. 1).
Fig. 1- La nazionalità dei beneficiari (val. %)
italiana
42%
ivoriana
2%
tunisia
4%
indiana
4%
domenicana
4%
marocchina
15%
sierra leone
2%
rumena
2%
algerina
4%
camerunense
2%
benin
2%
argentina
2%
albanese
15%
Fonte: cooperativa Alisei, 2004
Per quanto riguarda le età degli autocostruttori coinvolti, c’è una netta
preponderanza di quelli che hanno dai 29 ai 44 anni (fig. 2), a significare
che l’autocostruzione è una impresa a cui ci si vuol dedicare quando si è
ancora giovani di età, quando si ha prestanza fisica e quando si è
maggiormente disposti a sacrificare le proprie forze per un progetto così
impegnativo.
Riguardo al sesso, si può notare che prevalgono gli uomini (87%) sulle
donne (fig. 3), anche se appare poi fondamentale, nella vita e rispetto alle
decisioni delle cooperative, il ruolo di quest’ultime.
23. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
115
Fig. 2 - Classi di età dei beneficiari (val. %)
3
11
16
11
8
2
1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
24-28 29-33 34-38 39-44 45-49 50-54 55-59
Fonte: cooperativa Alisei, 2004
Fig. - 3 Sesso dei beneficiari (val. %)
Donne
13%
Uomini
87%
Fonte: cooperativa Alisei, 2004
24. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
116
Riguardo alla professione, gli autocostruttori, sia italiani che stranieri, sono
per lo più operai o addetti nel settore dell’edilizia. Rilevante è però anche la
componente di coloro che sono impiegati in uffici pubblici e privati
(soprattutto capifamiglia in nuclei monoreddito e di nazionalità italiana).
Numerosi sono anche coloro che svolgono professioni specialistiche utili
all’attività del cantiere (idraulico, artigiano e falegname).
Per le edizioni successive del progetto, vista l’alto numero di domande da
parte di cittadini italiani si è ampliata la quota di abitazioni ad essi destinata.
8. La rete operativa territoriale
La cooperativa sociale Alisei si trova a Perugia, in via della Viola, e fa parte
di una rete che ha diverse sedi sul territorio nazionale. Fanno parte della rete
Alisei Ong per lo sviluppo, Alisei Autocostruzioni, Glob Act Publishing,
Credito senza Confini, neonata cooperativa di tipo B che si occupa di
favorire l’intermediazione creditizia, Cidis onlus.
Quest’ultima è un’associazione senza fini di lucro che opera a livello
nazionale per garantire diritti e pari opportunità alla popolazione immigrata
e per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica italiana alla cultura
dell’accoglienza. Ha sedi a Perugia, Terni, Roma, Napoli, Caserta e
Avellino. Tra le altre attività gestisce, nelle diverse sedi in convenzione con
i Comuni, alcuni sportelli di informazione e orientamento per gli immigrati
che, fra l’altro, offrono servizi di consulenza ed intermediazione abitativa.
9. I nodi problematici e le prospettive
Il processo di autocostruzione è un percorso lungo e accidentato in cui,
spesso, Alisei è diventata il “parafulmine” di tutti i problemi. Anche nei
cantieri si sono spesso create delle tensioni sul come fare le cose o perché
qualcuno era accusato di lavorare male: non si è mai trattato, però, di
conflitti interetnici o fra italiani e stranieri, ma piuttosto, come li ha definiti
un beneficiario, di conflitti umani.
25. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
117
Il progetto ha avuto un successo che è andato oltre le più rosee aspettative:
attualmente sono in fase di completamento i primi tre cantieri umbri per un
totale di 51 abitazioni, e le prime 24 abitazioni realizzate nel quartiere
Piangipane di Ravenna. Nel frattempo, è già stato individuato un terreno nel
quartiere S. Enea di Perugia dove verranno costruite 46 nuove abitazioni
(l’inizio del cantiere è previsto per settembre 2005); a Terni, nella stessa
località in cui già si sta lavorando, verranno edificate altre 24 case in un
terreno che il comune sta espropriando, a Todi è già stato individuato il
terreno ed è stato redatto il progetto per 24 case. A Savarna, nel comune di
Ravenna sta partendo un cantiere per 10 nuove abitazioni. In Lombardia, in
due comuni dell’area di Milano, entro giugno dovrebbero partire due
cantieri in collaborazione con l’Aler, e presto partirà, sempre con la
partecipazione dell’Aler, un progetto molto ambizioso attraverso il quale le
abitazioni saranno concesse in affitto agli autocostruttori, con possibilità di
riscatto.
Inoltre ogni giorno arrivano richieste di consulenza e di aiuto da ogni parte
di Italia: da Torino, da Formia e da altre località del Lazio e in questo
momento Alisei tende a “frenare” in quanto si tratta di interventi complessi
e di un know how il cui trasferimento non è semplice.
Proprio per attrezzarsi per rispondere al meglio alle richieste, ad inizio del
2005 è stata costituita Alisei autocostruzioni presso la sede di Milano che si
occuperà della gestione dell’intero progetto (o programma, come meglio si
può definire) occupandosi della progettazione degli interventi, del
trasferimento del know how tecnico e dei principi di base e della gestione
diretta degli interventi nel Nord Italia; mentre la cooperativa sociale Alisei
manterrà il controllo degli aspetti relativi alla selezione dei beneficiari e
della mediazione e gestirà direttamente gli interventi realizzati al Centro
Italia.
Il gran numero di italiani che hanno fatto richiesta e le polemiche che sono
nate sul fatto che si concedeva questo privilegio agli stranieri e non agli
italiani ha indotto Alisei ad aumentare, nelle iniziative che stanno per partire
la percentuale degli autocostruttori italiani: all’inizio erano un terzo, ora
sono circa il 50%.
In prospettiva Alisei Coop. è già impegnata nella promozione di una legge
nazionale sull’autocostruzione associata, che già esiste in altre realtà quali
gli Stati Uniti e l’Inghilterra. L’obiettivo è principalmente quello di
26. 12514_05 Testo per la pubblicazione
FONDAZIONE CENSIS
118
trasferire la buona pratica e di evitarne usi distorti o scorretti. Nella legge
dovrebbe essere sancito che:
- l’autocostruzione è una pratica che va incentivata, anche
economicamente, all’interno dei Piani Regolatori Regionali;
- gli autocostruttori non anticipano niente, ma pagano solo un mutuo a casa
finita;
- non c’è sovvenzione diretta da parte dell’ente pubblico.
Ma tuttavia è necessario il supporto dell’ente pubblico per l’individuazione
delle aree edificabili, per avere la concessione edilizia, per dare garanzie alle
banche per il finanziamento.