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Antonio Massari Coaching – training - consulting WWW.ANTONIOMASSARI.IT Un approccio possibile alla responsabilità sociale d’impresa:la LearningOrganization
L’estrema incertezza che permea lo scenario economico attuale induce a ripensare i modelli di riferimento delle organizzazioni.  Le imprese si trovano oggi a dover competere in un ambiente ormai definito da molti “iperturbolento", in cui la dispersione geografica si accompagna alla globalizzazione dei mercati. La crescente intensità di competenze nei  prodotti/servizi è associata alla maggiore sofisticazione della clientela e all'enorme disponibilità di informazioni. Lo scenario attuale
Qualità?Sicurezza?Controllo? Servono nuovi paradigmi per vincere le sfide. Gli imprenditori ed i manager più attenti hanno imparato che la vera innovazione parte dai propri comportamenti.
Etica Sempre più spesso ci troviamo di fronte all’esigenza di fare scelte coraggiose. Perché sempre più spesso fronteggiamo concorrenti senza scrupoli o “senza regole”. In una economia di valuta forte non si può più competere sul prezzo; è necessario innovare il prodotto per vincere la questione etica.
Non siamo all’anno zero Il posto di lavoro è oggi riconosciuto non esclusivamente come un luogo in cui ci si reca per produrre e per guadagnarsi una paga; bensì, come un luogo in cui è possibile anche imparare e, attraverso l'apprendimento, sviluppare una propria individualità in modo da partecipare al processo vitale dell'impresa con una migliore sintonia.
Non c’è apprendimento se... Ecco, dunque, emergere la parola  CAMBIAMENTO che, in relazione agli orientamenti di tutta la Comunità Europea, acquisisce un significato più preciso.
… se non c’è cambiamento! «…lo sviluppo di una nuova cultura industriale e d’impresa è caratterizzata dalla flessibilità, la fiducia, l’impegno e la capacità di prevedere e guidare le trasformazioni». (dal Libro Verde della Comunità Europea "Vivere e lavorare nella società dell’informazione: priorità alla dimensione umana")
Un modello organizzativo
Le persone …contano! Nelle moderne organizzazioni si avverte l’esigenza di intensificare la qualità dei risultati raggiunti, sviluppando una nuovo modo di affrontare il lavoro e di considerare i processi. L’apprendimento organizzativo (vedi Peter Senge “La quinta disciplina”) è una metodologia innovativa orientata allo sviluppo dell’organizzazione e delle risorse umane. Lavorare ed apprendere continuativamente
L’approccio: LearningOrganization(apprendimento organizzativo) Ha lo scopo di innescare pratiche di sviluppo continuo del potenziale umano all’interno delle organizzazioni, per raggiungere risultati precedentemente impensabili e nel rispetto della qualità della vita sul lavoro. L’insieme è maggiore della somma delle parti. Per una nuova cultura del lavoro Il cerchio Guardarsi con gli occhi degli altri: ubuntu!
Superare l’approccio Tayloristico del lavoro
Superare l’approccio Tayloristico del lavoro
Superare l’approccio Tayloristico del lavoro
…per non perdere il “senso” del lavoro…
…e della vita!
Come uscire dagli schemi? Se ad operai, impiegati e manager, da un lato, è richiesta una disponibilità individuale a "mettersi in gioco", dall'altro, si chiede alle aziende di agevolare simili iniziative, sia per migliorare la dimensione umana in azienda… Mettersi in gioco
É ancora una questione etica: Builtto last! …sia per garantire alla propria organizzazione un'acquisizione di conoscenza praticamente illimitata, che si traduca in una migliore performance sul mercato ed in una conseguente maggiore longevità. Longevità imprenditoriale
Longevità imprenditoriale L'analisi delle statistiche edite in Usa e in Europa sulla vita delle aziende di successo (quelle che figurano tra le prime 500 nella classifica stilata annualmente da Fortune) indica una vita media di diciotto anni; come se il successo di un'impresa portasse già con sé il seme dal quale scaturirà l'insuccesso; sempre nella lista delle prime 500 aziende, stilata da Fortune nel 1980 ben il 60% non esiste più.Vuol dire che un’azienda che non si rinnova, molto presto esaurisce il suo ciclo vitale.
Una nuova cultura d’impresa Arie de Geusdell'OrganizationalLearningCentre, presso il MIT, in base ad una ricerca sul periodo di vita delle imprese (Builtto last) ha individuato una lista di imprese pluricentenarie (aristocrazia imprenditoriale) e i principi a cui le stesse si sono ispirate.  Alcuni esempi: la giapponese Sumitomo, fondata nel 1590; la svedese Stora, fondata più di settecento anni fa.
Lo stesso de Geus ha individuato le caratteristiche proprie delle imprese che hanno più di un secolo di vita. Profitto come mezzo e non come fine. Chi le governa si sente al servizio dell’impresa, non il contrario.  Sensibilità e attenzione ai cambiamenti in atto nel mondo esterno all'impresa. 	La gloriosa Banca di San Giorgio, nata nel 1407 a Genova, dopo aver superato tutte le vicissitudini politiche dello stato genovese, non riuscì a conciliare la propria funzione economica con la politica riformatrice di Napoleone e, dopo quattrocento anni di vita, il 4 luglio 1805, fu definitivamente soppressa con decreto imperiale.  Consapevolezza dell'identità aziendale, a tutti i livelli. Le imprese longeve sono pervase da un forte senso di appartenenza e da un'identità aziendale definita e condivisa.  Grande attenzione verso le nuove idee.  Predisposizione al cambiamento del proprio core business.  	La Dupont, ad esempio, è nata più di duecento anni fa per la produzione della polvere da sparo, nel 1920 era uno dei principali azionisti della GeneralMotors, è poi diventata un'importante azienda chimica ed oggi é nel settore elettronico.
La vera ricchezza di una organizzazione sono le sue Persone Put people first
…amare il suo lavoro e la sua impresa… …se non si sente valorizzato? Come può un lavoratore…
Responsabilità Qualità della vita Partendo da ordinari obiettivi tecnici dell’impresa si può agire sulla cultura organizzativa e sul ruolo sociale delle organizzazioni, con il fine di migliorare la qualità della vita dei lavoratori sul posto del lavoro, in modo da creare riflessi positivi sia nelle loro famiglie sia nell'entourage sociale di loro riferimento.  Pratiche di questo tipo consentono di lavorare in modo trasparente sulle relazioni, sul contesto, sul clima, sull'organizzazione, sui processi. Il ruolo sociale dell’impresa
Benessere organizzativo Motivazione Appartenenza Partecipazione Una organizzazione che apprende mette l’uomo al centro dei propri processi. In questo modo la risorsa si sente elemento vitale dell'organizzazione; Mettere l’uomo al centro, significa incominciare ripensare il contesto organizzativo partendo dal ripensare se stessi.  Per sviluppare la cultura dell’apprendimento e della conoscenza è indispensabile condividere dei valori. Un’organizzazione di questo tipo, registra miglioramenti sul clima e dunque sull’appartenenza, sulla motivazione, sulla prestazione tecnica.  Le persone al centro
La questione etica è un mezzo per il… ...Cambiamento Culturale Una macchina può fare il lavoro di cinquanta uomini ordinari, ma nessuna macchina può fare il lavoro di un uomo straordinario. Elbert Hubbard Per concludere

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Un approccio possibile per la responsabilità sociale d’impresa riflessioni

  • 1. Antonio Massari Coaching – training - consulting WWW.ANTONIOMASSARI.IT Un approccio possibile alla responsabilità sociale d’impresa:la LearningOrganization
  • 2. L’estrema incertezza che permea lo scenario economico attuale induce a ripensare i modelli di riferimento delle organizzazioni. Le imprese si trovano oggi a dover competere in un ambiente ormai definito da molti “iperturbolento", in cui la dispersione geografica si accompagna alla globalizzazione dei mercati. La crescente intensità di competenze nei prodotti/servizi è associata alla maggiore sofisticazione della clientela e all'enorme disponibilità di informazioni. Lo scenario attuale
  • 3. Qualità?Sicurezza?Controllo? Servono nuovi paradigmi per vincere le sfide. Gli imprenditori ed i manager più attenti hanno imparato che la vera innovazione parte dai propri comportamenti.
  • 4. Etica Sempre più spesso ci troviamo di fronte all’esigenza di fare scelte coraggiose. Perché sempre più spesso fronteggiamo concorrenti senza scrupoli o “senza regole”. In una economia di valuta forte non si può più competere sul prezzo; è necessario innovare il prodotto per vincere la questione etica.
  • 5. Non siamo all’anno zero Il posto di lavoro è oggi riconosciuto non esclusivamente come un luogo in cui ci si reca per produrre e per guadagnarsi una paga; bensì, come un luogo in cui è possibile anche imparare e, attraverso l'apprendimento, sviluppare una propria individualità in modo da partecipare al processo vitale dell'impresa con una migliore sintonia.
  • 6. Non c’è apprendimento se... Ecco, dunque, emergere la parola CAMBIAMENTO che, in relazione agli orientamenti di tutta la Comunità Europea, acquisisce un significato più preciso.
  • 7. … se non c’è cambiamento! «…lo sviluppo di una nuova cultura industriale e d’impresa è caratterizzata dalla flessibilità, la fiducia, l’impegno e la capacità di prevedere e guidare le trasformazioni». (dal Libro Verde della Comunità Europea "Vivere e lavorare nella società dell’informazione: priorità alla dimensione umana")
  • 9. Le persone …contano! Nelle moderne organizzazioni si avverte l’esigenza di intensificare la qualità dei risultati raggiunti, sviluppando una nuovo modo di affrontare il lavoro e di considerare i processi. L’apprendimento organizzativo (vedi Peter Senge “La quinta disciplina”) è una metodologia innovativa orientata allo sviluppo dell’organizzazione e delle risorse umane. Lavorare ed apprendere continuativamente
  • 10. L’approccio: LearningOrganization(apprendimento organizzativo) Ha lo scopo di innescare pratiche di sviluppo continuo del potenziale umano all’interno delle organizzazioni, per raggiungere risultati precedentemente impensabili e nel rispetto della qualità della vita sul lavoro. L’insieme è maggiore della somma delle parti. Per una nuova cultura del lavoro Il cerchio Guardarsi con gli occhi degli altri: ubuntu!
  • 14. …per non perdere il “senso” del lavoro…
  • 16. Come uscire dagli schemi? Se ad operai, impiegati e manager, da un lato, è richiesta una disponibilità individuale a "mettersi in gioco", dall'altro, si chiede alle aziende di agevolare simili iniziative, sia per migliorare la dimensione umana in azienda… Mettersi in gioco
  • 17. É ancora una questione etica: Builtto last! …sia per garantire alla propria organizzazione un'acquisizione di conoscenza praticamente illimitata, che si traduca in una migliore performance sul mercato ed in una conseguente maggiore longevità. Longevità imprenditoriale
  • 18. Longevità imprenditoriale L'analisi delle statistiche edite in Usa e in Europa sulla vita delle aziende di successo (quelle che figurano tra le prime 500 nella classifica stilata annualmente da Fortune) indica una vita media di diciotto anni; come se il successo di un'impresa portasse già con sé il seme dal quale scaturirà l'insuccesso; sempre nella lista delle prime 500 aziende, stilata da Fortune nel 1980 ben il 60% non esiste più.Vuol dire che un’azienda che non si rinnova, molto presto esaurisce il suo ciclo vitale.
  • 19. Una nuova cultura d’impresa Arie de Geusdell'OrganizationalLearningCentre, presso il MIT, in base ad una ricerca sul periodo di vita delle imprese (Builtto last) ha individuato una lista di imprese pluricentenarie (aristocrazia imprenditoriale) e i principi a cui le stesse si sono ispirate. Alcuni esempi: la giapponese Sumitomo, fondata nel 1590; la svedese Stora, fondata più di settecento anni fa.
  • 20. Lo stesso de Geus ha individuato le caratteristiche proprie delle imprese che hanno più di un secolo di vita. Profitto come mezzo e non come fine. Chi le governa si sente al servizio dell’impresa, non il contrario. Sensibilità e attenzione ai cambiamenti in atto nel mondo esterno all'impresa. La gloriosa Banca di San Giorgio, nata nel 1407 a Genova, dopo aver superato tutte le vicissitudini politiche dello stato genovese, non riuscì a conciliare la propria funzione economica con la politica riformatrice di Napoleone e, dopo quattrocento anni di vita, il 4 luglio 1805, fu definitivamente soppressa con decreto imperiale. Consapevolezza dell'identità aziendale, a tutti i livelli. Le imprese longeve sono pervase da un forte senso di appartenenza e da un'identità aziendale definita e condivisa. Grande attenzione verso le nuove idee. Predisposizione al cambiamento del proprio core business. La Dupont, ad esempio, è nata più di duecento anni fa per la produzione della polvere da sparo, nel 1920 era uno dei principali azionisti della GeneralMotors, è poi diventata un'importante azienda chimica ed oggi é nel settore elettronico.
  • 21. La vera ricchezza di una organizzazione sono le sue Persone Put people first
  • 22. …amare il suo lavoro e la sua impresa… …se non si sente valorizzato? Come può un lavoratore…
  • 23. Responsabilità Qualità della vita Partendo da ordinari obiettivi tecnici dell’impresa si può agire sulla cultura organizzativa e sul ruolo sociale delle organizzazioni, con il fine di migliorare la qualità della vita dei lavoratori sul posto del lavoro, in modo da creare riflessi positivi sia nelle loro famiglie sia nell'entourage sociale di loro riferimento. Pratiche di questo tipo consentono di lavorare in modo trasparente sulle relazioni, sul contesto, sul clima, sull'organizzazione, sui processi. Il ruolo sociale dell’impresa
  • 24. Benessere organizzativo Motivazione Appartenenza Partecipazione Una organizzazione che apprende mette l’uomo al centro dei propri processi. In questo modo la risorsa si sente elemento vitale dell'organizzazione; Mettere l’uomo al centro, significa incominciare ripensare il contesto organizzativo partendo dal ripensare se stessi. Per sviluppare la cultura dell’apprendimento e della conoscenza è indispensabile condividere dei valori. Un’organizzazione di questo tipo, registra miglioramenti sul clima e dunque sull’appartenenza, sulla motivazione, sulla prestazione tecnica. Le persone al centro
  • 25. La questione etica è un mezzo per il… ...Cambiamento Culturale Una macchina può fare il lavoro di cinquanta uomini ordinari, ma nessuna macchina può fare il lavoro di un uomo straordinario. Elbert Hubbard Per concludere