1. KEYWORD: dipendenti disabili | KEYWORD 2: dipendenti categorie protette
Page title: Lavoratori nelle categorie protette e obblighi delle aziende
Page description: Assumere dipendenti disabili è sia un obbligo che una scelta etica. Vediamo quali sono le
norme che regolano le assunzioni di lavoratori con disabilità.
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Perché assumere un dipendente disabile è obbligatorio per alcune aziende?
In base a quello che prescrive la legge 68/1999, le aziende con più di 15 dipendenti sono obbligate ad
assumere dei lavoratori appartenenti alle categorie protette. Oltre a prescrivere quest’obbligo, tuttavia, la
legge prevede delle agevolazioni fiscali legate alle assunzioni di disabili.
Vediamo dunque nel dettaglio cosa si intende per “categoria protetta”, quali sono gli obblighi e quali le
eventuali sanzioni per le aziende inadempienti e perché è eticamente necessario favorire l’ingresso in azienda
di dipendenti disabili.
CHI FA PARTE DELLE CATEGORIE PROTETTE
Appartengono alle categorie protette i soggetti che:
siano invalidi civili almeno al 45% o invalidi del lavoro con una percentuale superiore al 33%;
siano ciechi e/o sordomuti;
siano invalidi di guerra con menomazioni fino all’8^ categoria;
siano profughi italiani, oppure orfani e vedovi di lavoratori deceduti in servizio, o in guerra;
siano vittime del crimine organizzato, di attività terroristiche.
L’accertamento dell’invalidità viene effettuato da una specifica commissione della ASL territoriale e permette
ai disoccupati di età compresa tra 15 e 65 anni l’iscrizione alle liste provinciali del collocamento mirato.
Come vedremo nel paragrafo successivo, assumere dipendenti disabili (in proporzione alla quantità di altri
dipendenti) è sì un obbligo per le aziende, ma soprattutto un’opportunità per gli stessi lavoratori e la società
tutta. Favorirne l’integrazione nel mondo del lavoro, infatti, è necessario per compensare uno svantaggio che
precluderebbe ad alcune categorie di disabili l’esercizio di determinate professioni.
DIPENDENTI DISABILI: OBBLIGHI E SANZIONI PER LE AZIENDE
Secondo il prospetto dettagliato della legge 68/1999:
le aziende con più di 15 e meno di 35 dipendenti devono assumere almeno un dipendente disabile;
le assunzioni obbligatorie salgono a due, se il numero di dipendenti è compreso tra 35 e 50;
la imprese che contano più di 51 dipendenti devono assumere il 7% di invalidi e l’1% di altri lavoratori
beneficiari della legge 68/1999.
Tanti sono i fattori che concorrono a determinare il numero di dipendenti disabili da assumere: la tipologia di
contratti con cui sono assunti gli altri dipendenti (tempo determinato o indeterminato, per esempio, oppure
lavoratori a domicilio o che operano dall’estero).
Il limite massimo per comunicare l’assunzione di un dipendente appartenente alle categorie protette, e godere
delle relative agevolazioni fiscali, è 60 giorni.
CATEGORIE PROTETTE: AGEVOLAZIONI FISCALI
Allo stato attuale, le aziende virtuose che assumono dipendenti disabili possono usufruire di importanti
incentivi fiscali:
chi assume dipendenti invalidi per il 79% o più riceverà un incentivo del 70% della retribuzione lorda
per 3 anni;
se la riduzione della capacità lavorativa è compresa tra il 67% ed il 79%, l’incentivo è pari al 35% del
compenso lordo;
2. se la disabilità psichica non supera il 45% l’agevolazione è pari al 70% della retribuzione lorda per 60
mesi.
3. KEYWORD: libro unico del lavoro | KEYWORD 2: funzione libro unico
Page title: Cos’è e come funziona il LUL, o Libro Unico del Lavoro
Page description: Libro Unico del Lavoro: di cosa si tratta? Scopriamo nel dettaglio la sua funzione, come
richiederlo e dove va conservato questo documento fondamentale.
Permalink: /libro‐unico‐lavoro
Cos'è il Libro Unico del Lavoro?
Il Libro Unico Del Lavoro (LUL) è un documento che qualsiasi datore di lavoro, a meno che non sia domestico,
ha l’obbligo di redigere e conservare. Entrato in vigore nel 2008, l’obbligo di conservare il Libro sostituisce
quello di tenere i vecchi libri paga.
La funzione del LUL è quella di documentare nel dettaglio ogni rapporto di lavoro, associato, subordinato o di
collaborazione, da un lato, e dall’altro permettere a tutti gli organi preposti alla vigilanza e ai rilievi statistici di
verificare le condizioni di occupazione delle aziende.
Cosa contiene, come si realizza il Libro Unico Del Lavoro e quali sono le procedure per richiederne
l’autorizzazione alla stampa?
COSA CONTIENE IL LUL
Nel dettaglio, il Libro Unico del Lavoro deve contenere:
i dati anagrafici del dipendente o collaboratore e la sua qualifica;
il suo inquadramento retributivo, ordinario e straordinario;
il resoconto delle detrazioni fiscali, delle trattenute e delle altre eventuali erogazioni in denaro o
servizi erogate o ricevute dal lavoratore.
Il Libro Unico, inoltre, deve riportare il conteggio delle ore di lavoro effettuate (sia ordinario sia straordinario),
le assenze e i permessi di cui il lavoratore ha goduto.
COME REALIZZARE IL LIBRO UNICO
Esistono tre sistemi fondamentali che un’impresa può adottare per redigere il proprio Libro Unico Del Lavoro.
Il primo consiste nella stampa dei documenti su dei fogli numerati in ogni pagina, elaborati meccanicamente
in ciclo continuo e successivamente validati dall’INAIL o da una tipografia abilitata.
Il secondo prevede la possibilità di stamparlo e numerarne le pagine via laser, previa l’autorizzazione della
stessa INAIL. Il datore di lavoro può scegliere se utilizzare un template per la vidimazione predefinito dall’INAIL
oppure uno elaborato autonomamente, dopo aver presentato all’Istituto una richiesta tramite il modulo
apposito.
La terza via alla realizzazione del Libro Unico Del Lavoro è la registrazione digitale, che ha il vantaggio di
rendere il documento sempre consultabile via computer. La conservazione digitale, poi, è esente dall’obbligo
di vidimazione da parte dell’INAIL, ma necessita di una preventiva comunicazione alla Direzione territoriale del
lavoro che indichi nel dettaglio tutte le caratteristiche tecniche del sistema prescelto.
A prescindere dalla forma adottata per la redazione del Libro, il documento va compilato entro la fine del
mese successivo a quello di riferimento. Per esempio, il foglio di gennaio 2019 andrà compilato entro la fine di
febbraio 2019.
DOVE CONSERVARE IL LIBRO UNICO
4. Il Libro Unico del Lavoro deve essere conservato, integralmente e correttamente, per almeno 5 anni
dall’ultima registrazione, nella sede legale dell’azienda o presso lo studio di chi ne cura la contabilità, come
uno studio di commercialisti o consulenti del lavoro regolarmente abilitati.
In alternativa, il registro può essere affidato ai centri abilitati delle associazioni di categoria o cooperative che
includano più imprese associate.
5. KEYWORD: cessione di quota | KEYWORD 2: cedere quote azienda
Page title: La cessione di quota in un’azienda: come funziona?
Page description: Quali sono le clausole che comunemente regolano la cessione di quote in un’azienda, inter
vivos e mortis causa? Scopriamole in questo breve approfondimento.
Permalink: /cessione‐quote‐azienda
La cessione di quota, step by step
La cessione delle quote di un’azienda, S.r.l consiste in un libero trasferimento delle stesse da un socio all’altro.
Se l’impresa è una S.p.a, non si parla di quote ma di azioni.
Due sono le principali modalità di cessione di quota: inter vivos o per successione, in seguito alla morte del
detentore (come prescrive l’articolo 2469 del Codice Civile).
CESSIONI DI QUOTE INTER VIVOS
Diverse sono le clausole che regolano la cessione delle quote dell’azienda tra soci viventi. Una delle più
utilizzate è il diritto di prelazione, che obbliga chi vuole cedere a preferire uno tra i soci dell’azienda, piuttosto
che un socio esterno entrante. Se nessuno degli aventi diritto esercita il diritto di prelazione, il socio uscente
può cedere la propria quota a un acquirente terzo.
Tra le altre clausole più spesso adoperate figura anche la clausola di gradimento: la cessione di quota, in
questo caso, andrà a buon fine solo se l’acquirente ha ricevuto l’approvazione di un soggetto indicato nello
statuto dell’impresa. Tale approvazione può basarsi tanto su fattori oggettivi o essere rimessa alla discrezione
del soggetto. La clausola di gradimento, infine, è legata al diritto di recesso da parte dei soci che dissentono, e
che verrebbero quindi rimborsati del valore delle proprie quote.
Tag along e drag along sono altre clausole molto diffuse, nelle procedure di cessione di quota.
La prima prevede che, quando il socio maggioritario voglia cedere le sue quote, egli debba anche trovare un
acquirente terzo che compri le quote del socio minoritario, alle stesse condizioni economiche e contrattuali. Il
socio di minoranza, tuttavia, può decidere se partecipare o no alla cessione.
La seconda, invece, forzerebbe il socio di minoranza a vendere le sue quote, a patto che la sua partecipazione
sia equamente valorizzata.
Qualunque sia la modalità, l’atto di cessione deve essere ratificato e autenticato da un notaio, che verifichi la
correttezza di tutti i documenti e l’identità delle parti.
CESSIONE DI QUOTE MORTIS CAUSA
In seguito alla morte del socio di un’azienda, se l’atto costitutivo lo prevede, le sue quote passano di diritto
all’erede, che entra a far parte della società nella medesima posizione del socio precedente.
Le clausole che regolano la cessione di quota per successione mortis causa, e che generalmente sono
contenute negli atti costitutivi, sono:
possibilità di ingresso degli eredi in società, come suddetto;
opzione (ex art. 1331 del Codice Civile), cioè la possibilità che i rimanenti soci acquistino la quota del
defunto a un prezzo stabilito oggettivamente;
consolidazione automatica, cioè un aumento delle quote dei soci superstiti in base alle quote
precedentemente detenute, e il diritto a liquidare tale partecipazione ai legittimi eredi del defunto.