La raccolta differenziata dell'organicoPunto 3 Srl
Le prime esperienze di raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti in Italia risalgono al 1994, quando erano 5 i Comuni che sperimentavano questa raccolta con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti da inviare in discarica, per far fronte alla progressiva chiusura delle discariche in molte realtà del Nord Italia e
al conseguente drastico aumento dei costi di smaltimento. Alla fine del 2007, in seguito ai buoni risultati ottenuti da molti comuni che hanno attivato questo tipo di raccolta e alle evoluzioni legislative, Europee e nazionali, i Comuni coinvolti erano 1.863, per un totale di 7.600.000 famiglie (Rif.Rapporto dell'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti 2008, Cap. 8.1).
Efficientamento energetico mediante teleriscaldamento a biomassa legnosa nell...Mark Viessmann
intervento dell'ing. Giacomo Carrari al convegno Progettare la Riqualificazione Efficiente - Prato, 31 maggio - sul tema dell'impiego di biomasse legnose per le aree rurali toscane.
il ciclo di convegni è sponsorizzato da Viessmann in partnership con Velux
Il settore delle biomasse e dei biocombustibili in sardegna - Efisio ScanoSardegna Ricerche
L'intervento di Efisio Scano (Responsabile scientifico del Laboratorio Biocombustibili e biomasse), nell'ambito dell'evento di presentazione del Progetto Cluster Energie Rinnovabili tenutosi a Cagliari il 7 marzo 2014.
Le interrelazioni del settore agricolo con l'ambienteCibusonline
Questo volume, frutto di un’opera di ricerca e documentazione
sviluppato dall’Istat nell’ambito di numerose attività di studio realizzate
a stretto contatto con l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale) e con il Cra-Cma (Consiglio per la ricerca in
agricoltura – Unità per la meteorologia e la climatologia applicate
all’agricoltura), si pone come un contributo a temi di interesse
ambientale, con particolare riferimento alle relazioni dell’agricoltura
con l’ambiente.
La raccolta differenziata dell'organicoPunto 3 Srl
Le prime esperienze di raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti in Italia risalgono al 1994, quando erano 5 i Comuni che sperimentavano questa raccolta con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti da inviare in discarica, per far fronte alla progressiva chiusura delle discariche in molte realtà del Nord Italia e
al conseguente drastico aumento dei costi di smaltimento. Alla fine del 2007, in seguito ai buoni risultati ottenuti da molti comuni che hanno attivato questo tipo di raccolta e alle evoluzioni legislative, Europee e nazionali, i Comuni coinvolti erano 1.863, per un totale di 7.600.000 famiglie (Rif.Rapporto dell'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti 2008, Cap. 8.1).
Efficientamento energetico mediante teleriscaldamento a biomassa legnosa nell...Mark Viessmann
intervento dell'ing. Giacomo Carrari al convegno Progettare la Riqualificazione Efficiente - Prato, 31 maggio - sul tema dell'impiego di biomasse legnose per le aree rurali toscane.
il ciclo di convegni è sponsorizzato da Viessmann in partnership con Velux
Il settore delle biomasse e dei biocombustibili in sardegna - Efisio ScanoSardegna Ricerche
L'intervento di Efisio Scano (Responsabile scientifico del Laboratorio Biocombustibili e biomasse), nell'ambito dell'evento di presentazione del Progetto Cluster Energie Rinnovabili tenutosi a Cagliari il 7 marzo 2014.
Le interrelazioni del settore agricolo con l'ambienteCibusonline
Questo volume, frutto di un’opera di ricerca e documentazione
sviluppato dall’Istat nell’ambito di numerose attività di studio realizzate
a stretto contatto con l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale) e con il Cra-Cma (Consiglio per la ricerca in
agricoltura – Unità per la meteorologia e la climatologia applicate
all’agricoltura), si pone come un contributo a temi di interesse
ambientale, con particolare riferimento alle relazioni dell’agricoltura
con l’ambiente.
Le colture dedicate da biomassa a fini energetici in Sardegna: limiti ed oppo...Sardegna Ricerche
L'intervento di Enrico Bonari, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nell'ambito del seminario "Biomasse, Biocombustibili e Biogas" organizzato dallo Sportello Energia di Sardegna Ricerche il 1° luglio a Cardedu (OG).
Il valore dei benefici del verde nella città metropolitana di TorinoEtifor srl
Presentazione di Mauro Masiero all'evento "Green Care: le aree verdi per il benessere, la salute, l’inclusione sociale" del 14 ottobre 2021.
L'evento è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Green4C. Scopri di più su greenforcare.eu
Master in Sostenibilità socio ambientale e delle reti agroalimentariGabriela Cavaglià
Lavori o vorresti lavorare nel settore della piccola e media impresa agricola o agroalimentare, nelle associazioni di categoria, in cooperative agricole o agroalimentari, consorzi o reti di gas? Ecco il master che fa per te!
Workshop Istat, Roma 13-02.2017 Verso un sistema nazionale di indicatori statistici agro-ambientali: primi risultati, Centro Congressi Cavour, Via Cavour 50a
Le colture dedicate da biomassa a fini energetici in Sardegna: limiti ed oppo...Sardegna Ricerche
L'intervento di Enrico Bonari, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nell'ambito del seminario "Biomasse, Biocombustibili e Biogas" organizzato dallo Sportello Energia di Sardegna Ricerche il 1° luglio a Cardedu (OG).
Il valore dei benefici del verde nella città metropolitana di TorinoEtifor srl
Presentazione di Mauro Masiero all'evento "Green Care: le aree verdi per il benessere, la salute, l’inclusione sociale" del 14 ottobre 2021.
L'evento è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Green4C. Scopri di più su greenforcare.eu
Master in Sostenibilità socio ambientale e delle reti agroalimentariGabriela Cavaglià
Lavori o vorresti lavorare nel settore della piccola e media impresa agricola o agroalimentare, nelle associazioni di categoria, in cooperative agricole o agroalimentari, consorzi o reti di gas? Ecco il master che fa per te!
Workshop Istat, Roma 13-02.2017 Verso un sistema nazionale di indicatori statistici agro-ambientali: primi risultati, Centro Congressi Cavour, Via Cavour 50a
La Rete d’Informazione Contabile Agricola, pur non essendo concepita per analizzare singoli comparti, offre informazioni utili per l’analisi dell’agricoltura biologica. I molteplici dati del consistente sottocampione di aziende biologiche presenti nella RICA italiana consentono una caratterizzazione da un punto di vista strutturale, tecnico ed economico, con un’articolazione in termini territoriali, settoriali e temporali. Queste informazioni sono alla base di valutazione delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nella quantificazione degli impatti di misura, che nella giustificazione dei premi, ed alimentano modelli quantitativi per l’analisi dei fattori che influiscono sulle scelte dell’agricolture. L’integrazione della RICA con le altre statistiche agricole ed anche con fonti amministrative può senza dubbio migliorare la conoscenza del biologico in Italia.
Questo speciale affronta il tema della sostenibilità applicato al servizio di
somministrazione pasti, declinato nei suo molteplici ambiti: ristoranti, fast food
, bar, etc. e ambito collettivo (mense scolastiche, ospedaliere, etc.).
Progetto GA-VINO: L'approccio LCA- Life Cycle Assessment per la caratterizzaz...Sardegna Ricerche
La presentazione è stata realizzata durante l’evento intermedio del progetto cluster GA-VINO, che si è svolto a Sassari il 28 novembre 2019.
GA-VINO è un progetto cluster top-down che si propone di coniugare le possibilità offerte dalle tecnologie di sensoristica, comunicazione, elaborazione e utilizzo dati con avanzati e innovativi modelli di analisi e rilevazione di parametri utili per migliorare la gestione dei processi di produzione nel settore agricolo e, in particolare, in quello vitivinicolo.
Progetto GA-VINO: L'approccio LCA- Life Cycle Assessment per la caratterizzaz...
Tempesta cembra 2013 it
1. Il valore economico dei
paesaggi tradizionali
Tiziano Tempesta
Università di Padova
LAVORARE IL PAESAGGIO
terrazzamenti e muri a secco tra identità e valori
Albiano (TN) – 4 maggio 2013
2. Con Decreto n. 17070 del 19/11/2012 il MIPAF ha istituito
“l’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, delle
pratiche agricole e conoscenze tradizionali”
Secondo il Decreto (art. 2) l’espressione “Paesaggio rurale
tradizionale” indica porzioni di territorio classificato come
rurale e/o elementi lineari o puntuali che pur continuando il
loro processo evolutivo conservano evidenti testimonianze
della loro origine e della loro storia, mantenendo un ruolo
nella società e nell’economia
3. Dal punto di vista tecnico-economico in generale i paesaggi
tradizionali si caratterizzano per una elevata intensità di
lavoro e una bassa (minore) intensità di capitale e di input
energetici esterni all’azienda
Ne consegue che:
-Il lavoro presenta una produttività e una remunerazione più
bassa
-I costi di produzione sono maggiori e/o le produzioni sono
inferiori
-Le aziende che usano le tecniche produttive tradizionali
non sono competitive e sono costrette a abbandonare
l’attività o a cambiare tecniche produttive (modificando il
paesaggio)
4. Il minore ricorso a fonti energetiche esterne all’azienda fa si
che l’organizzazione complessiva dello spazio aziendale si
debba adattare maggiormente alle caratteristiche
dell’ambiente circostante
Nella costruzione di manufatti vengono utilizzati materiali
tradizionali
I paesaggi tradizionali sono perciò più coerenti e più belli
dal punto di vista estetico
5. La conservazione dei paesaggi tradizionali può essere
garantita solo se:
-La società riconosce il loro valore culturale e destina
risorse finanziarie alla loro conservazione
-I consumatori sono disposti a pagare maggiormente i
prodotti (agroalimentari o turistico-ricreativi) ottenuti al loro
interno
6. Le ricerche sul valore sociale della
conservazione dei paesaggi tradizionali
In Italia sono state effettuate numerose ricerche volte a
stimare in termini monetari i benefici sociali derivanti dalla
conservazione dei paesaggi tradizionali
Sono stati impiegati il metodo della Contingent Valuation o
più di recente il metodo dei Discrete Choice Experiments
Il valore monetario dei benefici sociali corrisponde
tendenzialmente alla somma cui sono disposti a rinunciare
i consumatori affinché vengano conservati i paesaggi
tradizionali
Si tratta del contributo che sarebbe socialmente corretto
agli agricoltori che preservano i paesaggi tradizionali
7. Le stime ottenute con la Contingent Valuation
448083.6
Pascoli, prati, siepi e
muretti a seccoResidenti nella regioneColline e montagne delle MarcheAntonelli et al., 2006
190452.9
Pascoli, prati, oliveti, siepi
e muretti a seccoResidenti nella regioneColline e montagne dell'UmbriaTorquati e Musotti, 2007
3083.2
Coltivazione tradizionale
del pistacchioResidenti nell'area di studioArea dell'Etna (CT)Signorello et al., 2001
8545.0Prati di montagnaTuristiCortina d'Ampezzo (BL)Tempesta e Thiene, 2004
700138.2Vigneti tradizionaliResidenti nell'area di studioColli Orientali (Friuli Venezia Giulia)Marangon e Tempesta, 2001
37488.7Vigneti tradizionaliResidenti nell'area di studioArea del Collio (Friuli Venezia Giulia)Marangon e Tempesta, 2001
34666.3Prati e siepi di pianuraResidenti nella regionePianura tra Isonzo e Tagliamento (UD)Tempesta, 1998
5333.2Praterie di pianuraResidenti nella regionePianura tra Isonzo e Tagliamento (UD)Tempesta, 1998
Per haPer famiglia
Benefici medi (euro
2011)
Caratteristica del
paesaggio
Caratteristiche degli
intervistati
AreaAutori e anno
I benefici per ettaro sono generalmente superiori ai
contributi erogati dalle azioni previste dai PSR regionali
8. Le stime ottenute con i Discrete Choice Experiments
Indagine nell’area del Collio (Friuli Venezia Giulia)
Attributi considerati nell’esperimento:
-% Superficie interessata da sbancamenti
-% Superficie occupata da boschetti
-% Superficie vigneti con pali di legno
-Incremento imposte per finanziare gli interventi di
conservazione
200 intervistati residenti nell’area di studio
10. Stima dei benefici sociali dovuti alla azioni paesaggistiche
del PSR della Regione Veneto 2007-2013
Il disegno sperimentale
60 €
30 €
15 €
0 €
Costo medio
per famiglia
del Veneto
Bassa (12.000 ha
= 25%)
NONO
Bassa (30.000 ha =
37%)
Media (24.500 ha
= 50%)
Media (+800 ha)
Media (+ 3.000
ha = +10%)
Media (50.000 ha =
62%)
Alta (49.000 ha =
100%)
Alta (+1600 ha)
Alta (+ 6.000 ha
= +20%)
Alta (80.000 ha =
100%)
Livelli di
intervento
Conservazione
siepi in pianura
Realizzazione
di boschi
in pianura
Realizzazione
di prati
in pianura
Conservazione
prati e pascoli
in montagna
Azione
prevista
555 intervistati residenti nella regione dal 2011 al 2012
11. 15.00.0000.363Siepi conservate in pianura: 49000
14.60.0000.354Siepi conservate in pianura: 24500
36.90.0000.892Nuovi boschi realizzati in pianura: 16 kmq
43.40.0001.050Nuovi boschi realizzati in pianura: 8 kmq
49.60.0001.199Nuovi prati realizzati in pianura: 60 kmq
26.10.0000.632Nuovi prati realizzati in pianura: 30 kmq
58.00.0001.404Prati e pascoli conservati in montagna: 800 kmq
42.30.0001.024Prati e pascoli conservati in montagna: 500 kmq
0.000-0.024COSTO (euro all'anno per famiglia)
0.000-1.639Costante
WTP per famiglia
(euro 2012)
sign.tCoefficienteVariabili
Valore dei benefici conseguenti alla conservazione dei prati e
dei pascoli esistenti = 1456 euro/ha
Il modello statistico stimato (MNL)
12. Le ricerche sulla relazione tra paesaggio e marketing
dei prodotti agro-alimentari
La realizzazione di prodotti agricoli in aree dove sono stati
conservati i paesaggi tradizionali può indurre i consumatori
a pagarli di più?
Cosa dicono i (pochi) risultati sperimentali
13. Un esperimento di blind tasting
Attributi considerati
A - QUALITA’ DEL VINO: BASSA – MEDIA - ALTA
B- PREZZO DELLA BOTTIGLIA: 3 EURO; 5 EURO; 7 EURO
C - CARATTERISTICHE DEL PAESAGGIO
degradato monotono
ben conservato evocativo
Area di studio: Veneto
orientale
Metodologia: conjoint
analysis
224 Intervistati
5 serie di degustazioni
4 vini per serie
14. Uno stesso vino viene percepito come più buono se ad
esso è associato un paesaggio più bello
0.16
0.36
-0.27
-0.24
0.14
0.26
-0.40
0.17
0.08
-0.24
-0.8
-0.6
-0.4
-0.2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
low
m
edium
high
3
€
5
€
8
€
blem
ishing
featurem
onotonous
w
ellpreserved
evocative
Partialpreference
Wine Price Landscape
15. Il risultato di tre esperimenti di scelta discreta
476- Zona di produzione (DOP Veneto, Veneto,
Italia, Altro)
- Spremitura (artigianale, industriale)
- Biologico
- Conservazione paesaggio tradizionale
- Prezzo
Olio d’olivaVeneto
200- Zona di produzione (DOCG, DOC, Altro)
- Area di produzione (Collio, Friuli, altro)
- Produzione biologica
- Conservazione paesaggio tradizionale
- Prezzo
VinoFriuli Venezia Giulia
440- Zona di produzione (DOCG, DOC, Altro)
- Impiego di uve provenienti da vitigni locali
(prevalente, parziale, assente)
- Tracciabilità
- Conservazione paesaggio tradizionale
- Prezzo
VinoArea DOC e DOCG del
Prosecco (Veneto)
N. intervistatiAttributi consideratiProdottoArea di studio
16. Dalle ricerche è emerso che il fattore che può
maggiormente incidere sulla propensione all’acquisto è
costituito dalla zona di produzione e dall’eventuale
presenza di un marchio DOC o DOP.
Nel caso del vino è sempre importante anche il contesto
paesaggistico
Per l’olio il contesto paesaggistico è importante per circa la
metà degli intervistati
Minore è invece l’importanza di altri elementi quali la
produzione biologica e le tecniche di lavorazione del
prodotto
Il prezzo talvolta viene interpretato come un segnale
implicito di qualità del prodotto
17. Le ricerche sulla relazione tra paesaggio ed attività
turistico-ricreative
Indagine su un campione rappresentativo della popolazione italiana effettuata
nel 2011
Fonte: nostra elab. su dati RSE 2011
Nella scelta della destinazione per una gita giornaliera un weekend o una
vacanza che ruolo gioca il paesaggio?
100.03846Totale
6.3243
Non so preferisco non rispondere
4.6176
Non lo ritengo importante
17.2662
Poco in quanto tutte le mete sono in genere molto belle
29.11121Ne tengo conto ma a valle di altre fattori quali prezzo,
possibilità di svago, ecc.
42.71644
E’ tra i fattori determinanti
%N.
18. La domanda di servizi agrituristici
Caratteristiche gradite di un'azienda agrituristica. Fonte ISMEA, 2009.
3.1
4.8
5.2
5.4
6.2
7.2
8.3
9.0
9.7
10.2
13.2
19.8
22.2
22.3
30.8
46.9
0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0 50.0
Vicinanza a località turistiche
Scarso affollamento
Vicinanza a luoghi naturali protetti
Partecipazione alle attività agricole
Edifici rustici tradizionali
Comfort
Prodotti biologici
Presenza di attività agricole
Pulizia/igiene
Piatti tipici del luogo
Accoglienza
Presenza di animali
Zona circostante tranquilla
Cucina buona
Prodotti sani e genuini
Immerso nel verde
L’opinione dei clienti
19. Fattori che rendono attrattivo un agriturismo nell'opinione degli agricoltori. Fonte:INEA, 2010.
13.2
23.9
26.1
35.0
42.9
50.8
51.5
51.8
61.0
74.1
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Possibilità di fare agricampeggio e sostare con il camper
possibilità di partecipare ad attività agricole
Attività a ridotto impatto ambientale
Attività didattiche, ricreative e culturali
Servizi Aggiuntivi
Ristorazione
Vendita diretta di prodotti aziendali
Comfort spazi e alloggi
Professionalità e qualificazione del titolare
Un contesto paesaggistico tipicamente rurale
L’opinione degli imprenditori
20. Quanto può incidere la qualità del paesaggio sulla
disponibilità a pagare per un pernottamento durante una
vacanza?
I risultati di un’indagine condotta da SWG per Coldiretti e
Italia Nostra nel 2012
Quanto sarebbe disposto a spendere per avere lo stesso
pacchetto rinunciando a ognuno degli elementi?
21. Quanto sarebbe disposto a spendere per avere lo stesso
pacchetto rinunciando a:
26 euro74 euroAmpia scelta di locali e luoghi
di intrattenimento
29 euro71 euroTrattamenti wellness e sport
36 euro64 euroStrutture ricettive di alto
livello
36 euro64 euroGastronomia locale di alta
qualità
39 euro61 euroUn patrimonio culturale ben
conservato
46 euro54 euroAmbiente incontaminato ricco
di bei paesaggi naturali
Valore aggiunto della
componente
Disponibilità a pagareComponente del pacchetto
…..ma a beneficiare della qualità del paesaggio sono in prevalenza gli
albergatori mentre i costi della conservazione gravano solo sugli
agricoltori.
22. Conclusioni
I paesaggi tradizionali producono dei benefici sociali ed è
necessario che sia l’intera collettività (e non i soli
agricoltori) a farsi carico della loro conservazione
E’ necessario che tramite la PAC siano erogati maggiori
contributi agli agricoltori che conservano i paesaggi
tradizionali
I contributi devono essere proporzionali ai benefici generati
Si devono effettuare ulteriori e approfondite indagini per
comprendere se e come sia possibile far si che la qualità
del paesaggio possa migliorare la collocazione sul mercato
delle produzioni agro-alimentari e turistico-ricreative
23. Deve essere data la possibilità di recuperare i paesaggi
tradizionali anche quando sono stati “invasi” dal bosco (il
rimboschimento è una forma di degrado del paesaggio
agrario)
Deve essere tolto il divieto di impianto dei vigneti in tutti i
paesaggi terrazzati in cui storicamente erano diffusi,
mentre il divieto dovrebbe essere mantenuto in pianura
Il recupero dovrebbe però avvenire nel rigoroso rispetto
dell’assetto paesaggistico
In campo turistico è necessario che chi beneficia
economicamente della conservazione del paesaggio
contribuisca anche alla sua conservazione