SlideShare a Scribd company logo
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco
il	lavoro		può	essere		analizzato	so*o	diversi		profili:	
1.  quan5ta5vi:	quanA	occupaA	sulla	popolazione	(	tasso	di	occupazione	)		e	poi	in	deBaglio	,	quanA	occupaA		per	genere,	
per	classi	di	età,	per	seBore	merceologico,	per		territorio…	ec;		in	in	termini	dinamici:		come	cresce	l’occupazione,		le	
variazioni		congiunturali		per	seBore	produ5vo	e	per	genere….	
2.  giuridici	:	norme	e	leggi	,contra5	e	loro		Apologia,	mercato	del	lavoro,	sindacato,	avviamento	al	lavoro	e	regole….	
3.  educa5vi	:			apprendimento,	scolarizzazione,	formazione….	
4.  produ;vi:	 seBori/a5vità	 produ5ve	 semplici-complesse,	 organizzazione	 del	 lavoro,	 tecnologia,	 mercato	 ,	
esternalizzazioni,	esportazioni…..	invesAmenA..	ricerca	e	sviluppo…			
5.  evolu5vi:	come	si	trasforma	il	lavoro		in	relazione	alla	compeAzione	internazionale,	la	divisione	del	lavoro		tra	aree	e	
paesi,	la	tecnologia,	le	conoscenze,	le	competenze,	la	scolarità…	come	si	lavorerà		in	futuro,	struBura	degli	uffici…		
questo	studio	:	
u  	vuole	leggere	 	in	maniera	trasversali	e	portare	a	sintesi	un	po’	tu5	quesA	 	aspe5	 	ma	in	parAcolare	l’aBenzione	 	è	
focalizzata		sugli	aspe5	evoluAvi:	COME	SI	EVOLVE	IL	LAVORO		E	QUALI		RICADUTE		NEL		BREVE		SONO	PREVISTE.	
u  vuole	documentare		come	stanno	le	cose,	aBraverso	il	confronto	con	altri	paesi	dell’Ocse		misurando	i	progressi	laddove	ci	
sono	oppure	le	distanze	che	ci	separano	dagli	altri;	 	verificare	e	documentare	la	ricaduta	 	 	del	gap	di	competenze	 	sul	
sistema	produ5vo	,	sulla	compeAAvità	delle	imprese…				individuando	anche		le	azioni	che	si	possono	a5vare		e	i	tempi	
necessari	per		cogliere	gli	obie;vi.	
si	uAlizzano	studi	e	ricerche,	sinte0camente	presentate,	 	su	competenze	,	scolarità	,occupazione,	stru*ura	dei	prodo;	 	per	
tecnologia,	la	Apologia	dei	prodo5	esportaA,	sistema	produ5vo;	e	ancora	cri5cità	del	mercato	del	lavoro	 	dal	punto	di	vista	
delle	competenze	e	delle	stru*ure	produ;ve	….		proiezioni	al	2025	OCSE.	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
1
u  Mckinsey		in	uno	studio		su	16	paesi		OCSE	evidenzia	il	forte	legame	tra	crescita	e	innovazione;		
u  l’Italia	si	colloca				tra	gli	ulAmi	perché	ha	una	bassa	produ;vità	e		l’incremento	di	produ;vità,			faBore	essenziale	
per	la	crescita		e	la	compeAAvità,		dipende	prevalentemente		dal		“tasso		di	capitale		di	innovazione”.	
		
u  Che	cosa	è	il	capitale	di	innovazione?	È	una	sintesi			tra	persone	+	tecnologie	+	infrastru*ure.	
									A		definire		il	capitale	di	innovazione		sono	3	assi:	
	
1.  Inves(men(	pubblici	e	priva(		nelle	infrastru5ure	ad	alta	tecnologia	(	es	banda	larga	)	incide	per	il			16%	
2.  Capitale	di	conoscenza		e	cioè	ricerca,		breve9,	so:ware,		design,	marke0ng,	innovazione	finanziaria	….	Incide	
per	il		60%;	
3.  Capitale	umano	(		istruzione	universitaria,	formazione,	inves0men0	per	l’organizzazione..)		incide	per	il	24%;	
u  Mckinsey	 	 	ha	applicato	 	questa	misura	 	 	ai	16	paesi	analizzaA	 	 	 	concludendo	 	 	che	per	gli	stessi	 	il	capitale	di	
innovazione				vale	14.000	mld	dollari		e	cioè	il	42%	del	loro	Pil	nazionale	;		e	che		dal	1995	al	2007	tale	“capitale”				
ha	registrato	una	crescita	media	anno			del	4,6%;	
		
u  Delle	3	Apologie			di	capitale	quello	che		ha	una	resa	più	elevata	è	il	terzo	“	il	capitale	umano”				che	assicura	un	
ritorno	del	40%	;		
u  Quanto	pesa	il	capitale	di	innovazione		nei	vari	paesi	analizzaA?	
ü  Italia	il	25%	del	PIL	
ü  Germania	il	34%	del	PIL	
ü  Francia	il	35	%	del	PIL	
ü  UK			il	51%	del	PIL		
ü  USA		il	51%	del	PIL		
	 …”Italia	 non	 investe	 sul	 suo	 futuro…	 un	 Italia	 più	 ignorante,	 meno	 innova5va,	 meno	 produ;va,	 meno	
compe55va…”	(	A.Calabrò	per	un	rinascimento		industriale		Aspenia	n.68/2015	)	
2	
contesto	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco
.	
la	Commissione	Europea,	Direzione	Generale	Affari	Economici	e	Finanziari		in	un	rapporto	“	squilibri	macroeconomici	Italia	
2014	“evidenzia	sul	tema		delle	competenze		le	seguenA	criAcità:	
	
1.  	“…il	capitale	umano	appare	inadeguato	 	rispe*o	alle	esigenze	di	una	economia	moderna	e	compe55va;	nel	2011	
l’Italia		registrava	la	quarta	percentuale		più	elevata		di	popolazione	in	possesso	del	solo	diploma	di	istruzione		di	base	
e	 la	 %	 più	 bassa	 di	 popolazione	 5tolare	 di	 un	 diploma	 di	 istruzione	 terziaria	 nella	 UE.	 Desta	 parAcolare	
preoccupazione	……il	deficit	di	conoscenze	…..	e	competenze		desAnato	ad	aumentare	in	futuro.	..”	
	
2.  “…i	tassi	di	abbandono	scolas5co		nel	corso	dell’istruzione	secondaria	e	terziaria	sono	eleva5		e	l’istruzione	per	adul0		
non	è	sufficientemente	sviluppata….”	
	
3.  “…Le	conoscenze	e	le	competenze	degli	studen5	differiscono	in	modo	significa5vo	tra	le	Regioni.	In	termini	di	
qualità……,	gli	studen0	italiani	di	15	anni	con0nuano	a	conseguire	punteggi	sensibilmente	al	di	soQo	della	media	
OCSE	in	leQura,	matema0ca	e	scienze,	sebbene	i	risulta0	siano	migliora0	rispeQo	alle	preceden0	indagini….”	
4.  “…La	 spesa	 pubblica	 per	 l’istruzione	 è	 al	 di	 so*o	 della	 media	 dell’UE,	 sopra*u*o	 per	 quanto	 riguarda	
l’istruzione	 terziaria.	 La	 spesa	 pubblica	 dell’Italia	 …..è	 di	 1	 punto	 percentuale	 inferiore	 alla	 media	 dell’UE,	
principalmente	a	causa	dei	modes0	inves0men0	nell’istruzione	terziaria…..”	
	
5.  “….Le	simulazioni	mostrano	che	la	debolezza	del	capitale	umano	è	una	delle	principali	cause	all’origine	del	
deficit	di	produ;vità	dell’Italia….”.	
	
6.  “…..La	formazione	professionale	mostra	carenze	significa5ve.	A	livello	secondario	la	formazione	professionale	è	
sviluppata,	ma	non	è	sufficientemente	integrata	nel	lavoro…..”	
contesto	e	cri5cità		
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
3
.	
	
u  Data	 l’importanza	 	 che	 rivestono	 	 le	 competenze	 	 in	 un	 sistema	 economico	 	 L’OCSE	 	 ha	 promosso	 	 un’indagine	
internazionale	per	la	valutazione	delle	competenze	degli	adul5	(16-65	anni)		definita	Programma	PIAAC	(Programme	
for	the	Interna0onal	Assessment	of	Adult	Competencies)	realizzata	in	24	Paesi	di	Europa,	America	e	Asia.	
u  lo	scopo	di	PIACC	è	di	contribuire		a	fornire	la	base	sta5s5ca		e	di	analisi	necessaria		per	affrontare	le		tema5che		quali	
l’efficacia	dei	sistemi	di	istruzione	e	di	formazione	 	nello	sviluppo	delle	competenze	chiave,	gli	effe5	di	queste	sul	
mercato	del	lavoro….	
	
u  le	 competenze	 analizzate	 dall’indagine	 	 vengono	 espresse	 soBo	 forma	 di	 punteggio	 (	 scala	 da	 0	 a	 500	 pun0	 )	
riconducibili	a	6	diversi	livelli	di	competenze:	il	raggiungimento	del	livello	3	 	è	considerato	come	elemento	minimo		
indispensabile;	
	
	le	ricerche		
per	dare	un	quadro	d’insieme	di	come	si	presenta	il	problema		nel	nostro	paese	si	è	faBo	riferimento	ai	
seguenA	studi:	
1.  		indagine	PIAAC/	Ocse		(	indagine		internazionale	sulla	valutazione	delle	competenze	degli	adul0)	
2.  			rapporto		di	Save	the	Children	(	indagine	sulla	povertà	culturale	dell’Italia	)	
3.  				da(	sulla	scolarità	(	Ista,	Ocse,	Banca	d’Italia,	Alma	laurea,	Treelle			)	
4.  				stru5ura	del	sistema	produLvo	e	dell’export	italiano		(Istat,	Ocse…	Banca	d’Italia)	
5.  				da(	occupazionali	per	profilo		professionale		(	Excelsior,Assolombarda,	Manpower	Group)	
6.  				previsioni	occupazionali		al	2025		OCSE	
	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
4
sintesi		dei	risulta5		emersi	dal	PROGRAMMA	PIAAC	2013	
sono	coinvolA	i	principali	paesi		e	i	risulta5		del	rapporto		sono	quindi		molto	rappresenta5vi		e	significa5vi.		
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
5
livello	5	
pochi	adulA	riescono	a	raggiungere	questo	livello	nei	paesi	partecipanA:	0,7%	è	la	media	OCSE.	Il	paese		che		ha	la	più	elevata	
%	di	adulA	 	al	livello	5	è	la	Finlandia	con	il	2,2%	della	popolazione,	seguito	 	da	Australia	e	Paesi	Bassi	con	1,3%,	Svezia	e	
Giappone	con	1,2%..															Italia	quasi		assente.	
	
livello	4	
in	media	l’11,3%	dei	paesi	partecipan5		raggiunge	questo	livello;	Giappone	il	21,6	e	la	Finlandia	il	20%	;	Italia	con	il	3,3%	e	la	
Spagna	con	il	4,7%	sono	i	paesi		con	la	più	bassa	%;	
	
livello	3	
	in	media	38,7%	dei	paesi	 	partecipan5	 	raggiunge	questo	livello;	Giappone	con	49,2%	Slovacchia	con	44,5,	Norvegia	con	
42,6;	Italia	con	26,5%	e	Spagna	con	il	28%		hanno	la	%	più	bassa.	
	
livello	2		
in	media	il	33,7%	dei	paesi	partecipan5		raggiunge	tale	livello;	i	primi	in	graduatoria	sono	Italia	con	il	42,3%,	seguita	dalla	
Spagna	con	39,4%.	
	
livello	1	
in	media	il	12,3%	dei	paesi	partecipanA		raggiunge	tale	livello;	i	primi	in	graduatoria	sono	Italia	con	il	22,3%,	seguita	dalla	
Spagna	con	20,4%,	Francia	con	16,4%;	Giappone		con	4,4%	e	Finlandia	con	7,9%	
	
so*o	livello	1	
in	media	il	3,4%	dei	paesi	partecipanA		raggiunge	tale	livello;	i	primi	in	graduatoria	sono	Italia	con	il	5,6%,	con		la	Spagna	
7,3%,	Francia	con	5,4%;	Giappone		con	0,6%	
	
	i	livelli	di	competenza		e	confronto	tra	paesi:									definizioni	e	sintesi			
la		ricerca	definisce		6	livelli		di	competenza	(	ogni	livello	ha	un	punteggio	)	e			ques5	i	risulta5	:		
V.1	
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		 6
.	
	
1.  la	maggior	parte	degli	adulA	italiani	(	16-65	anni	)		si	colloca				al	livello	2		sia	nel	dominio	LETTURA	(	42,3%	)	che	nel	
dominio	MATEMATICA	(	39%	);	
2.  	il	livello	3	o	superiore	è	raggiunto	dal	29,8%	della	popolazione	in	LETTURA		e	dal	28,9%		in	MATEMATICA;	
	
3.  	il	livello		1	o	inferiore	viene	raggiunto		da	circa		il	30%	della	popolazione;	
	
4.  vi	 è	 stato	 un	 miglioramento	 	 rispeBo	 alle	 precedenA	 indagini	 	 	 ma	 questo	 miglioramento	 relaAvo	 non	
corrisponde	un	accorciamento	delle	distanze		rispeBo	ad	altri	paesi...	
5.  		dove	siamo	miglioraA	:	
	
q  aumentano		i	punteggi	medi	di	LETTURA	;	
q  diminuisce	la	porzione	di	popolazione	che	si	posiziona	nei	livelli	più	bassi	della	classificazione;	
q  si	riduce		il	divario	nelle	competenze	di	LETTURA		tra	maschi	e	femmine..		
q  È	invece	ancora	significaAvo	il	divario	sulla	MATEMATICA		a	favore	degli	uomini;	
	
	
6.  Nonostante	 quesA	 segnali	 incoraggianA,	 i	 daA	 relaAvi	 al	 nostro	 paese	 si	 posizionano	
costantemente	nelle	ul5me	posizioni	del	ranking	internazionale.	Segno	che	il	punto	di	partenza	
vedeva	il	campione	nazionale	con	un	forte	divario	nega5vo	rispe*o	ad	altri	paesi.		
posizione	dell’Italia	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
7
la	distribuzione	del	campione	italiano	tende	ad	essere	costantemente	10-20	pun5	al	di	so*o	
di	quello	internazionale:	
1.  	ha	il	20%	in	più	sui	livelli	bassi	
2.  ha	il	20%	in	meno		sui	livelli	alA		
	i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
8
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
	le	Regioni	di	Nord-est	e		del	Centro	sono	quelle		che	hanno		una	popolazione	maggiormente		presente		nei		livelli	più	eleva5	
sia	per	le	competenze	di	le*ura		che	per	quelle	di	matema5ca	e	meno	nei	livelli	bassi.	
			 V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
9
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
competenze	LETTURA	confronto	con	i	principali	paesi	Ocse		
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
10
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
	per	quanto	riguarda	le	competenze			di	MATEMATICA		siamo	tra	gli	ul5mi	;	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
11
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	 V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
12
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
	i	giovani		stanno	migliorando	la	nostra			distribuzione:		più	presenze	ai	livelli	alt	e	meno	nei	livelli	bassi	i			 V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
13
l’italia	ha	una	distribuzione			baricentrata	sul	livello	2:	
	
1.  67%				GLI	OCCUPATI	
2.  87%					I	DISOCCUPATI		
	i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
14
1.  tasso	di	occupazione	CRESCE		in	presenza	di	livelli	di	competenza	al5;		
2.  a		livelli	di	competenza		medio	bassi		corrisponde	un	tasso		di	disoccupazione	più	elevato				
	i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
15
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
è	preoccupante	che	la	differenza		nei	vari	livelli		di	competenza		tra		disoccupaA	giovani	e	adulA	sia	cosi	modesta!!!		
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
16
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
il	67%	di	chi	lavora		ha	competenze	classificate		inferiore	al	livello	3;	un	po	meglio		sulle	competenze		
numeracy.		
V.1	
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
17
i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
1.  cri5ca	è	la	presenza		nel	“	miAco	“		
Nord	Ovest		di	un	30%		di	
competenze	di	livello	1	o	
inferiore;		
2.  preoccupante	la	situazione	al	Sud	
e	Isole	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
18
1.  Il	deficit	per	l’Italia	è	più	accentuato	sui	livelli	di	istruzione	più	avanza5,	segno	che	sono	i	sistemi	di	
istruzione	universitaria	ad	essere	deboli	nei	confronA		degli	altri	paesi	
2.  	Ovviamente	anche	in	questo	caso	vanno	ricordate	le	varie	cautele:	Ad	esempio,	i	laurea5	che	vivono	nel	
Nord	Italia	hanno	un	livello	di	literacy	molto	prossimo	a	quello	dei	laurea5	di	altri	paesi	(circa	291	
contro	il	297	degli	altri	paesi	OCSE),	mentre	i	laurea5	che	vivono	nel	Sud	registrano	un	deficit	molto	
marcato	(punteggio	literacy	poco	sopra	260,	cioè	al	di	soQo	del	punteggio	oQenuto	da	chi	ha	livello	di	
istruzione	secondaria	a	livello	internazionale).	
	i	principali	risulta5		della	ricerca	:	Italia	e	altri	paesi	OCSE	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
19
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
20	
Questo	è	il	quadro	che	emerge		dall’indagine	e	che	trova	in	altre	ricerche	conferme.	
	
	 Per	 comprendere	 meglio	 	 	 i	 faBori	 che	 influenzano	 questa	 situazione	 si	 analizzano	 sinte5camente	 	 le	 principali	 	 variabili	 	 che	
finiscono	per	determinare	pesantemente	questo	quadro		;	individuando	però	nel	contempo	anche		le	azioni	che	si	possono	a;vare	
per	modificarlo.			
sistema	produ;vo		 scolarizzazione	
ricerca	e	sviluppo		
andamento	del	
mercato	del	lavoro		
	
stru*ura	dei	prodo;	
export	
dimensioni	aziendali	
	tecnologie	
i	se*ori	
le	imprese	
	
	
laurea5	
spese	per	ricerca		
breve;		
	
		
situazione	a*uale	
previsioni		
andamento	dei	gruppi	
professionali
IMPRESE	PER	CLASSI	DIMENSIONALI	E	ADDETTI		ISTAT	2013	
		
classe	
dimensionale	
valori	assoluA		 distribuzione		%	 		
n.	imprese	 adde5	 imprese	 adde5	 	definizioni	
0-9	 4.214.630	 7.699.197	 95,23	 46,79	 					MPMI	
10-49	 187.014	 3.326.109	 4,23	 20,21	
50-99	 13.644	 932.189	 0,31	 5,67	
media	impresa	100-199	 6.085	 834.749	 0,14	 5,07	
200-249	 1.109	 246.783	 0,03	 1,50	
250-499	 2.003	 686.493	 0,05	 4,17	
grande	impresa	500-999	 845	 584.322	 0,02	 3,55	
1000	oltre	 620	 2.144.240	 0,01	 13,03	
totale	 4.425.950	 16.454.082	 100	 100	
1.  	le	micro-	piccole		imprese		(MPMI	)	italiane				sono	circa		4,2	mln					contro	2,5	mln		della	Francia	e	Spagna,	2	mln	della	
Germania.	
2.  Assicurano		circa			11	mln	di	occupa5	e		2.000		mld	di	fa*urato	circa	;	
3.  Oltre	il	50%	sono	imprese	familiari		con	incidenza	del	70	%	nelle	imprese	fino	a	10	ADD.	
4.  	rappresentano	 	un	tessuto	imprenditoriale	diffuso	sul	territorio	 	senza	eguali	in	UE,	ma	nel	2013	 	hanno	avuto	un	
calo	del	fa*urato	del	-29%;	dei	profi;	del	-49%;	inoltre	il	58%	chiede	accesso	al	credito	bancario		per	assicurare	la	
normale	liquidità.	
il	sistema	produ;vo		
1.  il	sistema	produ5vo	italiano		è	composto	da		
quasi	4,4	mln	di	imprese;	di	queste	 	 	il	95%		
(	 cioè	 	 4,2	 mln	 )	 ha	 meno	 di	 10	 adde5;	 di	
queste	ulAme	 	 	oltre	il	50%	 	ha	solo	1	o	2	
adde5.	
2.  le	imprese	con	oltre	500	adde5	sono	 	 	circa	
1.500	 	(	lo	0,03%	)	o	occupano	 	poco	più	del	
16%	degli	adde;.	
la	prima		variabile	da	tenere	in	considerazione		è	data	dalla	stru*ura	del	sistema	produ;vo,	le	cui	cara*eris5che	
vengono		di	seguito	evidenziate			
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
21
il	sistema	produ;vo		
la	graduale	perdita	di	capacità	produ5va	è	iniziata	molto	prima	dello	scoppio	della	crisi.	In	15	degli	ulAmi	24	anni	
la	 crescita	 della	 produzione	 manifa*uriera	 è	 risultata	 nega5va.	 Questa	 tendenza	 appare	 parAcolarmente	
evidente	in	alcuni	seBori.		
Gli	 unici	 seBori	 del	 manifaBuriero	 italiano	 che	 presentano	 un	 guadagno	 in	 termini	 di	 maggiore	 produzione	 rispeBo	
all’inizio	degli	anni	Novanta	sono	il	farmaceu5co,	l’alimentare	e	i	macchinari.		(fonte	Focus	BNL	maggio	2015)	
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
22
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
23	
il	sistema	produ;vo		 V.1
1.  	 Italia	 ha	 una	 struBura	 produ5va	
prevalentemente	 	 a	 medio-bassa		
tecnologia;	
	
2.  Questa	 situazione	 	 è	 determinata	 da	
molteplici	fa*ori	tra	i	quali	:	
	
§  	prevalenza	di	imprese		piccole	(	95%)	
che	 fanno	 poca	 innovazione	 per	
carenza	di	capitali	e	di	competenze;	
§  La	maggior	parte	delle	piccole	aziende		
opera	sul	mercato	domes5co	 	quindi	
sogge5	a	una	concorrenza	“	misurata	
“;	
§  	l’innovazione		è		più	legata	ai	processi	
e	 all’introduzione	 di	 nuovi	
macchinari		che	recuperano	efficienza	
produ5va;	
	
•  	struBura	della		occupazione			a	bassa	
scolarità;	
	
		
24	
il	sistema	produ;vo		
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
media	–bassa	tecnologia
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
25	
il	sistema	produ;vo		
V.1	
il	posizionamento	del	nostro	paese		sulla	R&S			è	quello	evidenziato	che	si	correla		
con		l’occupazione	e	istruzione		e	con	innovazione	e	crescita				(Deloi*e		2014	)
26	
1.  MEDIE	IMPRESE	:	il	71%	del	fa*urato		e	il			62%	dell’export		riguardano	prodo5		a	medio-bassa	tecnologia;	
2.  GRANDI	GRUPPI	:	quasi	il	70	%	del		fa*urato		e	il	74%		dell’export		riguardano			prodo;		a	medio	–alta	tecnologia.	
AUSTRIA	 BELGIO	 DANIMARCA	 FINLANDIA	 GERMANIA	 ITALIA		 SPAGNA	 REGNO	UNITO	
manifaBura	 6,8	 6,2	 7	 9,7	 7,4	 2,3	 2,4	 4,2	
servizi	 2	 1,5	 2,1	 2,9	 2	 0,6	 0,8	 1,3	
0	
1,5	
3	
4,5	
6	
7,5	
9	
10,5	
%	
Inves5men5		in	R&S	per	se*ore	e	paese	in	%	sul	Valore	Aggiunto	fonte	OECD	2010	
1.  Italia		si	colloca	agli	ul5mi	pos5	per	inves5men5		
in	R&S;	
2.  Imprese	 con	 almeno	 10	 adde;	 e	 	 	 che	 hanno	
svolto	a;vità	di	R&S	sono:	il	31%	 	in	Germania,		
il	 22%	 in	 Francia,	 	 il	 17%	 in	 Italia,	 l’11%	 in	
Spagna;	
3.  	seBore	più	innova5vo		è	il	il	manifa*uriero	;	
4.  In	 tu;	 gli	 altri	 se*ori	 	 ad	 ecc.	 dei	 servizi	
all’impresa	 e	 del	 seBore	 informaAco	 	 la	
propensione	alla	innovazione	è	molto	bassa.	
Posizionamento	dei	nostri	prodo;																															
V.1	
30/09/15
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
27	
il	sistema	produ;vo		
V.1
30/09/15	
ARTICOLAZIONE	EXPORT	PER	LIVELLO		TECNOLOGICO	
Valori		in	mld	dollari																																									ITALIA		
		 1992	 2011	
		 V.A	 %	 V.A	 %	
HITECH	 18	 10,4	 52	 10,4	
MHTECH	 64	 37,2	 196	 39,1	
MLTECH	 32	 18,6	 124	 24,7	
LOWTECH	 58	 33,8	 129	 25,8	
TOT	
EXPORT	 172	 100	 501	 100	
FONTE	OECD	
elaborazione		
hBp://stats.oecd.org/viewhtml.aspx?
datasetcode=BTDIXE&lang=en#	
ARTICOLAZIONE	EXPORT	PER	LIVELLO		TECNOLOGICO		valori	in	mld		dollari																	
GERMANIA			
		 1992	 2011	
		 V.A	 %	 V.A	 %	
HITECH	 60,3	 14,6	 257	 18,5	
MHTECH	 217	 52,4	 699	 50,4	
MLTECH	 66,4	 16,0	 233	 16,8	
LOWTECH	 70,3	 17,0	 197	 14,2	
TOT	EXPORT	 414	 100	 1.386	 100	
fonte			Fmi	
l’Export	è	quasi	solo	legato	al		se*ore	manifa*uriero		
	
1.  il	tasso	di	crescita	della		manifaBura	tedesca			è	del	340%,	quello	italiano		del	292%;	
2.  La	manifa*ura	italiana		nel	1992	esportava			il	41,5	%	di	quella	tedesca;	nel	2011			esportava			il	36,2%	di	quella	tedesca	;	-	5	pun5		,	siamo		
cresciu5	di	meno	dei	tedeschi	;	
3.  La	manifa*ura	tedesca		esportava		nel	1992		il	67%		beni			ad	alta-	medio-alta	tecnologia;	la	manifa*ura	italiana		il	47,7%;	
4.  	La	manifa*ura	tedesca		esporta		nel	2011			il	68,8	%		beni			ad	alta-	medio-alta	tecnologia	(	956	mld	dollari	);			la	manifa*ura	italiana		il	
49,4%	(	208	mld	dollari		);	il	divario	è	rimasto	costante.	
5.  La	manifa*ura	italiana		in	circa	20	anni		si	è	ristre*a	(	-5	pun5		sulla	Germania		)	,	ma	ha	migliorato		di		1,7	pun5		i	prodo;	ad	alta	–media	
tecnologia	esporta5.	
V.1	il	sistema	produ;vo		
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
28	
export
30/09/15	 29	
Bugamelli	Navare5		le	imprese	e	la	specializzazione	produ5va		
1.  Il	 capitale	 umano	 è	 un	 faBore	 	 importante	
all’internazionalizzazione	 delle	 imprese	 e	 al	
rafforzamento	 	della	compeAAvità	che	richiede	anche	
una	 presenza	 più	 marcata	 e	 di	 qualità	 del	 capitale	
umano;	
2.  La	tav	evidenzia		che		le	imprese	che	esportano		+	del	
40%	del	proprio	faBurato		occupano		una	%	più	elevata	
di	laurea5,		di	adde5	alla	R&S	e	investono	di	più;	
3.  	 le	 imprese	 che	 esportano	 quindi	 crescono	 di	 più,	
necessitano	di	struBure	organizzaAve	più	complesse	ed	
arAcolate	 	con	evidente	ricaduta	 	sulla	composizione	
della	forza	lavoro	(	+	laureaA,	+	alte	professionalità).	
4.  per	esportare	bisogna	crescere	in		dimensione	
1.  Quasi	il	90%	delle	imprese	sono	a	diverso	Atolo	a	proprietà	familiare		e	di	piccola	dimensione;	
2.  L’orientamento	all’export		di	tali	imprese		è	marginale		sia	perché	sono	piccole	sia		per	maggior		rilu*anza	alla	delega	di	
responsabilità		nella	ges5one	per	operare	in	merca5		e	al	rischio		….	connesso	
3.  PMI	 familiari:	 avversione	 al	 rischio,	 management	 familiare,	 inadeguate	 pra5che	 manageriali	 (scarsa	 delega,	 poca	
retribuzione	 in	 base	 alla	 performance):	 nega5vo	 per	 internazionalizzazione	 (commerciale	 e	 produ9va,	 in	 merca0	
lontani)	e	innovazione	(	Bugamelli	–Navare9	)	
Quota	di	export		
V.1	il	sistema	produ;vo		
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		
export	e	capitale	umano
30/09/15	
	IMPRESE	ESPORTATRICI			INDUSTRIA			ISTAT	2013	
		 quan5tà		 %	
imprese	totale		 437.650	 100	
imprese	esportatrici		 192.400	 44,0	
	OPERATORI		PER		VALORE	ESPORTATO				2013	
CLASSE	VALORE	EXPORT		MLN	
EURO	
N.OPERATORI		 VALORE	ESPORTATO		MLD	EURO		
0-	2,5	 195.366	 92,3	 37.313	 9,8	
2,5-15	 12.391	 5,9	 73.896	 19,4	
15-50	 2.890	 1,4	 73.891	 19,4	
OLTRE	50		 1.109	 0,5	 195.559	 51,4	
TOTALE		 211.756	 100,0	 380.659	 100,0	
	elaborazione	daA	istat	
Le	imprese		che	esportano		sono	il	44%	del	totale:	
1.  	 MA	 SOLO	 l’1,9%	 	 degli	 operatori	 ,	 cioè	 4.000	 unità	 	 su	
211.756,	 esporta	 	 il	 71%	 	 del	 valore	 prodo*o	 ;	 il	 valore	
medio	esportato	è	di			67.000.000	euro	per	impresa	.	
2.  		il		92,3%	degli	operatori		cioè	195.366	su	211.756		esporta	
solo		9,8%	e	cioè		37	mld	e	il	valore	medio	esportato	200.000	
euro	per	impresa		
	
Cara*eris5che	delle	imprese	che	esportano	
	
	i	faBori		che	hanno	effe5	posiAvi		sul	tasso	di	crescita	del	
fa*urato	esportato	:	
1.  Dimensione	
2.  Capitale	umano	
3.  Inves5men5	in	ICT	
4.  Efficienza		
5.  Decentramento	del	processo	decisionale	
	
1.  Vi	è	una	relazione	quasi	lineare		tra	dimensione		di	impresa		e	il	
tasso	 di	 crescita	 dell’export;	 conseguentemente	 	 la	 scarsa	
presenza	 di	 grandi	 imprese	 	 nel	 sistema	 produ5vo	 italiano		
cos5tuisce	un	vincolo	al	rafforzamento	della	compeAAvità;	
2.  L’internazionalizzazione	 è	 un	 processo	 complesso	 e	 anche	
costoso	 	 	 	che	 	richiede	 	di	sostenere	 	 	elevaA	cos5	 	fissi	di	
entrata,	 	 ma	 anche	 inves5men5	 tecnologici	 ,	 una	
organizzazione		dedicata	composta	da	personale		con	specifiche	
competenze,	risorse	finanziarie….	
3.  Tu5	faBori	quesA		streBamente	connessi:		
ü  dimensione	aziendale		
ü  stru*ura	organizza5va		
ü  disponibilità	 	di	 	risorse	 	umane	 	e	finanziarie	che	una	
PMI	il	più	delle	volte	non	possiede.			
			
V.1	il	sistema	produ;vo		
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
30	
chi	esporta?
Nel	periodo	1999-2012,	il	costo	del	lavoro	per	unità	di	prodo*o	(CLUP)	è	aumentato	in	media	del	2,4%	all’anno,	
superando		la	media	della	zona	euro	(1,7%);	
	
L’aumento	del	CLUP		dell’Italia	è	dovuto	principalmente	a	una	tendenza	nega5va	della	crescita	della	produ;vità	
del	lavoro	
	
le	imprese	esportatrici		hanno	migliorato	la	loro	produ;vità	,	rido5	il		costo	del	lavoro	per	unità	di	prodoBo	oltre	
che	assicurare	un	retribuzione		ai	dipendenA	più	elevata;		
il	sistema	produ;vo		
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
31	
andamento	della	produ;vità
azioni	per	crescere:	
Ø  Supportare	innovazione		
Ø  Supportare	internazionalizzazione:	poliAche	e	contesto	isAtuzionale	troppo	frammentato;	
Ø  Sistema	finanziario:	garanAre	finanziamento	ad	a5vità	intangibili	(innovazione,	marchi…)	
Ø  Favorire	crescita	dimensionale	delle	imprese	superando	visione	restri5va	del	controllo	familiare:	risorse	
manageriali,	private	equity,	sistema	tributario,….	(	Bugamelli-Navare9		2010	)		
il	sistema	produ;vo		
V.1	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
32
il	sistema	produ;vo										(	fonte	Banca	d’Italia		QEF	282/2015	)		
……..	 per	 il	 Nord	 Ovest,	 sia	 per	 il	 paese,	 il	 calo	 delle	 dimensioni	 medie	 di	 impresa	 che	 ha	
caraBerizzato	gli	ul5mi	quaranta	anni	è	aBribuibile	alla	diminuzione	della	quota	di	occupaA	
presso	 le	 grandi	 aziende,	 compensata	 da	 un	 analogo	 incremento	 degli	 adde5	 alle	
microimprese.	
	
	Nell’area	nord	occidentale	le	imprese	avenA	almeno	mille	adde5,	che	nel	1971	impiegavano	il	
28,3	%	dell’occupazione	del	seBore	privato,	nel	2011	avevano	ridoBo	il	proprio	peso	al	17,0	%;	
(	fonte		Banca	d’italia	QEF	282/2015	)		
V.2	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
33
Se	 la	 stru*ura	 dimensionale	 delle	 imprese	 italiane	 fosse	 uguale	 a	
quella	della	Germania	(a	parità	di	occupazione):		
	
Ø  	 “nel	 2007	 il	 livello	 della	 produ;vità	 del	 lavoro	 (nella	
manifaBura	sarebbe	stato	più	elevato	del	24%	
Ø  nel	 periodo	 2002-07	 il	 tasso	 di	 crescita	 medio	 annuo	 della	
produ;vità	nella	manifaBura	sarebbe	stato	più	elevato	di	0,3	
pp;	 il	 gap	 di	 crescita	 rispeBo	 alla	 Germania	 si	 ridurrebbe	 da	
0,5pp	a	0,2pp	..”	(	Bugamelli-Navare9	)	
il	sistema	produ;vo								(	fonte	Banca	d’Italia		QEF	282/2015	)		
1.  la	 dimensione	 media	 delle	 imprese	 	 dagli	
anni	70		è	in	costante		riduzione;	
2.  con	 la	 riduzione	 dimensionale	 	 si	 riduce	
anche		il	fa*urato	medio.	
3.  con	la	crescita	delle	dimensioni	aziendali	
crescono:	
•  	n.imprese	che	avviano	proge;	innova5vi,		
•  le	spesa	in	R&S	sul	fa*urato			
•  accordi	di	cooperazione	con	altre	imprese	
•  	 accordi	 con	 l’università	 e	 i	 centri	 di	
ricerca	pubblici.			
V.2	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
34	
dimensione	aziendale
licenza	
elementare	
licenza	media	
diploma	2/3	
anni	
diploma	4/5	
anni	
laurea		
Serie1	 10.946	 16.480	 3.089	 15.240	 6.395	
Serie2	 21,0	 31,6	 5,9	 29,2	 12,3	
0	
2.000	
4.000	
6.000	
8.000	
10.000	
12.000	
14.000	
16.000	
18.000	
popolazione	oltre	15	anni	di	età		per	5tolo	studio		2013	
Occupa5	e	scolarizzazione	terziaria																									
la	seconda		variabile	da	tenere	in	considerazione		è	data	dalla	scolarizzazione	,	le	cui	cara*eris5che	vengono		di	seguito	
evidenziate			
V.2	
35	
In	Italia	solo	il	18,7%	di	chi	lavora	è	laureato	contro		il	31,9/	della	media	EU28	
pochi	laurea5
1.  	l’arretratezza	del	sistema		Italia	è	evidente	e	stru*urale;	
2.  L’incidenza	 dei	 laurea5	 negli	 occupa5	 	 55-64	 	 vede	 l’Italia	 	 negli	
ulAmi	 posA	 ,	 situazione	 ormai	 	 difficilmente	 modificabile	 nel	
breve		!!	
3.  L’incidenza		dei	laureaA	sulla	classe	di	età		25-34		è	tra	le	più	basse	;	
l’obie5vo			fissato	dalla	Comunità	Eu		per	il	2020		di	raggiungere	il	
40%		di	laureaA	sulla	classe	di	età			è	ormai	irraggiungibile	!!		
4.  	gli	occupaA	con	la	qualifica	di	manager	con	laurea		sono	la	metà	di	
quelli	di	altri	paesi	;	(	tab.2	)	
5.  	gli	occupaA	 	nelle	professioni	ad	elevata	specializzazione	 	sono	 	7	
pun5	so*o	la	media	europea;	
Occupa5	e	scolarizzazione	terziaria																									 V.2	
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		
36	
pochi	laurea5
37	
Occupa5	e	scolarizzazione	terziaria																									
2012Q2	 2012Q3	 2012Q4	 2013Q1	 2013Q2	 2013Q3	 2013Q4	 2014Q1	 2014Q2	
UE	(28	pays)	 65.599	 66.454	 67.035	 66.680	 67.662	 68.494	 68.597	 68.613	 69.327	
63.000	
64.000	
65.000	
66.000	
67.000	
68.000	
69.000	
70.000	
MILIONI	
UE	(28	pays)		occupa5	per	scolarità	terziaria		2012Q2-2014Q2	fonte	
Eurostat	
1.  Italia	ha	 	la	più	alta	%	di	occupa5	con	 	la	scuola	
dell’obbligo;	ciò	conferma	i	risultaA	del	PIAAC		che	
vede		la	prevalenza	degli	occupaA	nel	livello	2;	
2.  	gli	occupa5	con	laurea		non	arrivano	al	19%	;	
3.  gli	occupa5	nella	R&S	sono	inferiori	a	quella	di	altri	
paesi		nostri	compeAtori	
V.2	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
38	
importanza		assegnata		dalle	famiglie	italiane		alla	qualità	dell’istruzione	(	fonte	DeloiQe	)			
Occupa5	e	scolarizzazione	terziaria
Occupa5	e	scolarizzazione	terziaria																									 V.2	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
39	
	 le	 distanze	 retribu5ve	 tra	 laurea5	 e	 diploma5	 	 si	 stanno	 accorciando	 	 anche	 se	 rimangono	 ancora	
significa5ve	(	inves0re	sulla	laurea	conviene		economicamente	)	
retribuzioni
Occupa5	e	scolarizzazione	terziaria																									
ques5	sono	i	risulta5………………….	
V.2	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		
40
In	Italia			l’occupazione	si	presenta	con		2	caraBerisAche	specifiche		(fonte		Ocse)	
	
1.  	è	scarsa	(	il	tasso	di	occupazione		è	tra	i	più	bassi	della	EU)	55,6%	(	2013)		oggi	al	56,5%	(2015	)	
2.  ha	una	bassa	presenza	di		scolarizza5	(%	sugli	occupa0	)	
3.  la	situazione	occupazionale		ad	agosto		2015	è	un	po’	migliorata:	22.566.000	
INDIC_EM
Employment rate (15 to 64
years) fonte Eurostat
GEO/TIME 2004 2008 2010 2013
Switzerland 77,4 79,5 78,6 79,6
Germany (until 1990
former territory of the FRG) 65 70,1 71,1 73,3
Austria 67,8 72,1 71,7 72,3
United Kingdom 71,7 71,5 69,5 70,8
European Union (28
countries) 62,9 65,7 64 64,1
France 63,7 64,8 63,9 64,1
Portugal 67,8 68,2 65,6 61,1
Poland 51,7 59,2 58,9 60
Italy 57,6 58,7 56,9 55,6
Spain 61,1 64,5 58,8 54,8
Turkey : 44,9 46,3 49,5
Greece 59,4 61,9 59,6 49,3
1.  Tasso	di	a;vità		dei	paesi	del	mediterraneo	so*o	il	60%,	
anzi	dal	2004		il	tasso	è	regredito	;	con	i	paesi	del	Nord	la	
differenza	è	tra	i	15-20	pun5	;		(*	)	
Mercato	del	lavoro	
V.3	
INDIC_EM Total employment (resident population concept - LFS)
GEO/TIME 2004 2008 2010 2013
European Union (28 countries) 208.836,9 222.987,2 217.532,6 217.340,8
Germany (until 1990 former territory of the FRG) 35.841,0 38.541,5 38.737,8 40.450,1
United Kingdom 28.369,4 29.363,9 28.941,5 29.820,7
France 24.768,4 25.885,1 25.673,4 25.745,2
Turkey : 21.193,0 22.592,7 25.519,8
Italy 22.404,4 23.404,7 22.872,3 22.420,3
Spain 17.970,8 20.469,7 18.724,5 17.139,0
Poland 13.793,9 15.799,8 15.473,1 15.568,0
Romania 9.103,2 9.369,1 9.239,4 9.247,4
Netherlands 8.105,8 8.592,7 8.370,2 8.364,8
Czech Republic 4.690,5 5.002,5 4.885,2 4.937,1
Portugal 5.122,8 5.197,8 4.978,2 4.513,5
Switzerland 3.959,2 4.228,8 4.280,5 4.460,7
Austria 3.743,9 4.089,9 4.096,3 4.175,1
Hungary 3.900,4 3.879,4 3.781,2 3.938,4
Greece 4.313,2 4.559,4 4.388,6 3.613,4
la	terza		variabile	da	tenere	in	considerazione		è	data		relazione	tra	pos5	di	lavoro			e	competenze	dei	lavoratori	
	(*)	gli	occupaA			ad	agosto	2015	sono	22.566	mln		fonte	istat	)	
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		 41
secondo	i	daA	Ocse		2011,	Italia		ha	l’78%	dei	lavoratori	con		competenze		medio	basse(	low	skills)		e	poco	più	del	20%			ha	
competenze	high-medium	skills;	
	il	confronto	con		altri	paesi		è	………..	!!!!	
Mercato	del	lavoro	 V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		 42
secondo	i	daA	Ocse		2011,		il	sistema	produ;vo		italiano	(	come	visto	in	precedenza	)		sviluppa	a5vità	e	prodo5		che	per	il	
70%			necessitano		di		competenze		medio	basse;	e	solo	per	il	30%		di	competenze	high-medium	skills;	
	
siamo	molto	simili	all’Ungheria	!!!	
Mercato	del	lavoro	 V.3	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
43
::.”il	peso	di	personale	in	seBori	ad	alta	tecnologia	(HT)	è	pari	in	Italia	a	solo	il	3,3	per	cento	degli	occupa5,	valore	
stabile	nel	tempo	e	che	risulta	inferiore	di	circa	un	punto	percentuale	a	quello	di	Francia	e	Germania;		nel	Nord	
Ovest		è	pari	al	4,3%	(		in	linea	con		gli	altri	paesi	).	
Il	dato	rifleBe	anche	una	caraBerisAca	struBurale	del	nostro	paese,	ossia	una	maggiore	specializzazione	in	a;vità	
tradizionali	a	più	basso	contenuto	tecnologico.	
		
Se	si	considera	il	Atolo	di	studio	posseduto,	in	a5vità	scienAfiche	e	tecnologiche	o	in	seBori	ad	alta	tecnologia,	il	
differenziale	negaAvo	con	l’Europa	torna	a	riemergere…	“	QEF	282/2015	
Mercato	del	lavoro	
V.3	
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		 44
Da5	866	 OCCUPATI	TOTALE	da5	in	000	
Territorio:	
REGIONI	
		
2008	 2009	 2010	 2011	 2012	 2013	
Piemonte 1.880	 1.856	 1.839	 1.861	 1.839	 1.795	
Valle d'Aosta/Vallée
d'Aoste 57	 56	 57	 57	 56	 55	
Lombardia 4.339	 4.289	 4.262	 4.263	 4.268	 4.298	
Trentino-Alto Adige/
Südtirol 461	 464	 468	 470	 474	 477	
Veneto 2.155	 2.107	 2.107	 2.132	 2.132	 2.078	
Friuli-Venezia Giulia 520	 507	 507	 510	 506	 498	
Liguria 649	 644	 636	 643	 630	 611	
Emilia-Romagna 1.974	 1.948	 1.937	 1.970	 1.962	 1.930	
Toscana 1.573	 1.567	 1.549	 1.550	 1.555	 1.551	
Umbria 375	 365	 365	 367	 361	 358	
Marche 656	 654	 648	 641	 643	 622	
Lazio 2.243	 2.238	 2.249	 2.247	 2.246	 2.203	
Abruzzo 517	 494	 493	 506	 507	 489	
Molise 114	 110	 108	 107	 107	 99	
Campania 1.679	 1.611	 1.582	 1.565	 1.586	 1.572	
Puglia 1.285	 1.235	 1.221	 1.232	 1.236	 1.154	
Basilicata 196	 190	 185	 187	 184	 180	
Calabria 594	 586	 573	 577	 565	 527	
Sicilia 1.478	 1.462	 1.438	 1.431	 1.392	 1.319	
Sardegna 610	 591	 591	 600	 594	 551	
Italia	 23.353	 22.976	 22.818	 22.914	 22.843	 22.365	
Da5	865	
OCCUPATI	NEI	SETTORI	AD	ALTA	TECNOLOGIA		
			 Dati in 000 istat
Territorio:	REGIONI	
Anni	
2008	 2009	 2010	 2011	 2012	 2013	
Piemonte 65	 62	 62	 71	 67	 66	
Lombardia 200	 213	 200	 199	 201	 212	
Trentino-Alto Adige/Südtirol 10	 9	 9	 10	 10	 11	
Veneto 59	 51	 61	 61	 56	 57	
Friuli-Venezia Giulia 14	 12	 13	 11	 14	 13	
Liguria 23	 20	 17	 19	 22	 21	
Emilia-Romagna 53	 58	 59	 59	 65	 52	
Toscana 41	 36	 37	 38	 40	 44	
Umbria 9	 7	 7	 7	 10	 10	
Marche 14	 15	 14	 18	 17	 17	
Lazio 159	 162	 149	 152	 135	 136	
Abruzzo 16	 14	 11	 11	 15	 14	
Molise ....	 2	 2	 ....	 ....	 ....	
Campania 36	 39	 36	 33	 39	 39	
Puglia 18	 18	 19	 19	 22	 18	
Basilicata 4	 4	 3	 2	 3	 3	
Calabria 9	 8	 8	 10	 9	 6	
Sicilia 28	 27	 25	 23	 23	 24	
Sardegna 14	 13	 9	 10	 11	 10	
Italia 777	 770	 742	 756	 762	 755	
Fonte	:	Eurostat	
Note	:	
(a)	I	"seBori	ad	alta	tecnologia",	secondo	la	definizione	Eurostat	basata	sulla	classificazione	Nace	Rev.	2,	
sono	i	seguenA:	-	per	la	manifaBura,	le	"High-technology	manufacturing	industries":	divisioni	21,	26,	30.3;	-	
per	i	servizi,	gli	"High-tech	knowledge-intensive	services":	divisioni	da	59	a	63	e	divisione	72	
(b)	Il	totale	Italia	potrebbe	non	coincidere	con	la	somma	delle	regioni	per	problemi	di	arrotondamento.	
L’occupazione			nel	2013		è			inferiore	di	1	mln		rispe*o	al	2008;	gli	occupaA	nei	se*ori		ad	alta	tecnologia		si	sono	
parzialmente		rido;	–	25.000;				rappresentano	il	3,4%	del	totale	occupaA;			
	
sono	sopra	la	media	nazionale:	Lazio	con	6,2%,		Lombardia	con	4,9%,	Piemonte	con	3,7%.	
Mercato	del	lavoro	 V.3	
30/09/15	 45
30/09/15	
Mercato	del	lavoro	 V.3	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
46
47	
il	 mercato	 del	 lavoro	 per	 i	 prossimi	 anni	
evidenzierà	 sia	 carenze	 	 nelle	 medie	 e	 alte	
professionalità	 ma	 sopraBuBo	 	 esuberi	 di	
personale		con		bassa	qualificazione.	
	
1.  	 lavoratori	 ad	 alte	 	 professionalità	 :	 	 si	
prevedono	 carenze	 	 per	 circa	 il	 40%	 	 	 di	 cui		
18%		circa	nelle	economie	avanzate,	oltre	il	20%		
in	Cina;	
2.  	 lavoratori	 	 a	 media	 professionalità	 :	 si	
prevedono	carenze		per	circa	il	45%	di	cui	13%	
nelle	economie	avanzate,	 	e	 	oltre	il	30%	nelle	
economie	in	sviluppo;	
3.  Lavoratori	 a	 bassa	 professionalità	 ,	 surplus	
eleva5ssimo	quasi	il	90	%	 	di	cui	oltre	il	30%		
nelle	economie	avanzate		e	il	resto		in	quelle	in	
sviluppo	
	fonte	Mckinsey		
Mercato	del	lavoro	 V.3	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco
48	
Mercato	del	lavoro	
Considerazione	sul	manifa*uriero	EU:	
1.  L’obsolescenza		di	competenze	per		mancata	riqualificazione		riguarda	il	31%		dei	lavoratori		poco	qualifica5	e	il	33%	dei	lavoratori	anziani;		
rischio		espulsione	dal	mercato	del	lavoro	è	molto	elevato.	
2.  in	tu5	i	seBori	 	è	prevista	una	crescita	occupazionale	 	per	il	livello	di	competenze	HS	 	e	una	riduzione	occupazionale	per	il	livello	di	
competenze	LS.	
3.  solo		il	54%	delle	imprese		fa	formazione;	
4.  	Solo	il	55%	delle	imprese		è	in	grado,		in	rapporto		alle	previsioni	di	crescita		e	allo	sviluppo	tecnologico	,	di	pianificare		le	esigenze	future	di	
personale	in	termini	di	carenza	di	competenze		offrendo	pertanto	informazioni	al	sistema		per	l’orientamento	.	
	
V.3	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco
Mercato	del	lavoro	
1.  Dal	2008	al	2014,	il	governo	tedesco	ha	aumentato	la	spesa	per	formazione	e	ricerca	del	60%.		
2.  Se	si	prendono	in	considerazione	anche	i	finanziamenA	dei	Länder	e	dei	governi	locali,	nell’anno	in	corso	la	Germania		
ha	 speso	 complessivamente	 oltre	 €	 120	 miliardi–	 un	 	 incremento	 	 del	 30%	 dal	 2008,	 quando	 era	 stato	 stabilito	
l’obie5vo	di	impiegare	nella	formazione	e	ricerca	il	10%	del	PIL	tedesco.	
V.3	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		
49
andamento	del	mercato	del	lavoro	:	RICHIESTE	PER	PROFILO		PROFESSIONALE			fonte		Assolombarda	2°	TRIM	
2015	
i	daA		sono	elabora5	da		Assolombarda	e	fanno	riferimento	al	2°	TIM	2015,	
Sono	da5	molto	u5li		in	quanto	riguardano		il	profilo	professionale		richiesto	dalle	imprese	della	principale		Regione	
italiana		che	si	può	confrontare		con	analoghe	regioni	europee.	
	
..”	 l’	 incremento	 registrato	 nelle	 richieste	 delle	 Agenzie	 nel	 periodo	 aprile-giugno	 2015	 è	 trainato	 sopraQuQo	 dalla	
domanda	di	Personale	non	qualificato,	cresciuta	del	+75,5%	rispe5o	al	II	trimestre	2014…	
	la	“quota	di	mercato”	del	Personale	non	qualificato	è	salita	infa;	dal	17%	al	24%	in	un	anno.	Contestualmente	è	scesa	
-	 dal	 44%	 al	 40%	 -	 l’incidenza	 degli	 Adde9	 al	 commercio,	 che	 comunque	 rimangono	 la	 0pologia	 professionale	 di	
lavoratori	di	gran	lunga	più	richiesta	alle	Agenzie	per	il	Lavoro.	
come	va	l’occupazione	?		cresce…..	ma	piano;	in	quale	direzione	?		
la	quarta		variabile	da	tenere	in	considerazione		l’andamento	quan5ta5vo		dell’occupazione		
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
50
andamento	del	mercato	del	lavoro	:	RICHIESTE	PER	PROFILO		PROFESSIONALE			fonte		Assolombarda	2°	TRIM	
2015	
	quali	professioni	cercano	le	imprese	?	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
51
andamento	del	mercato	del	lavoro	:	RICHIESTE	PER	PROFILO		PROFESSIONALE			fonte		Assolombarda	2°	TRIM	
2015	
il	principale	mercato	del	lavoro	del	Paese		conferma	una	tendenza		già	rilevata	nelle	indagini		di	Excelsior-Unioncamere		che	il	
sistema	produ5vo		del	paese		assorbe	con	fa5ca		professionalità	di	alto	profilo	professionale.	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
52
andamento	del	mercato	del	lavoro	:	RICHIESTE	PER	PROFILO		PROFESSIONALE			fonte		Assolombarda	2°	TRIM	
2015	 V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
53
4.1	Tecnici	
	
Nel	 gruppo	 dei	 Tecnici,	 quelli	 di	 apparecchiature	 o9che	 audio	 e	 video	
(TECN7)	 assorbono	 quasi	 il	 30%	 delle	 richieste	 relaAve	 e	 sono	
relaAvamente	di	facile	reperimento.	
	
	Seguono,	come	importanza,	i	Tecnici	della	salute	(TECN9),	con	il	9%	delle	
richieste,	 i	 Tecnici	 informa0ci,	 telema0ci	 e	 delle	 telecomunicazioni	
(TECN2)	e	i	Tecnici	in	campo	ingegneris(co	(TECN3)	con	il	7%	circa	delle	
richieste	e	che	risultano	par5colarmente	difficili	da	trovare.	
4.2	Impiega(	esecu(vi	
	
	 gli	 impiega5	 	 esecu5vi	 	 sono	 considera5	 facilmente	
reperibili	sul	mercato	del	lavoro.	
	
Nel	secondo	trimestre	2015	la	domanda	delle	imprese,	per	
questo	gruppo	professionale,	si	è	focalizzata	sugli	Impiega0	
adde9	 all'accoglienza	 e	 all'informazione	 della	 cliente	
(ESEC4)	con	il	32,2%	delle	richieste	totali	del	gruppo.	
	
	 Seguono	 gli	 Impiega0	 adde9	 alla	 segreteria	 e	 agli	 affari	
generali	(ESEC1),	con	il	27,6%.	
4.3	AddeL	al	commercio	
Nel	secondo	trimestre	2015	il	68,2%	della	domanda	
dalle	imprese	si	concentra	sulla	figura	degli	Esercen0	
ed	 adde9	 nelle	 a9vità	 di	 ristorazione	 	 non	
parAcolarmente	difficili	da	reperire.	
	
	 Gli	 Adde9	 alle	 vendite)	 coprono	 il	 15,8%	 delle	
richieste	 del	 gruppo	 nessuna	 criAcità	 per	 il	 loro	
reperimento.	
Per	 gli	 Operai	 specializza5,	 la	 domanda	 si	 concentra	 sui	
Meccanici	 ar0gianali,	 montatori,	 riparatori	 e	 manutentori	 di	
macchine	 fisse	 e	 mobili	 (SPEC8)	 che	 coprono	 il	 23,1%	 della	
domanda	e	che	risultano	di	non	facile	reperimento.	
	
Altra	 figura	 parAcolarmente	 richiesta	 è	 quella	 dei	 Fonditori,	
saldatori,	laQonieri,	calderai,	montatori	di	carpenteria	metallica	
e	 professioni	 assimilate	 (SPEC6),	 con	 il	 13,0%	 delle	 richieste	
totali	del	gruppo.	
La	reperibilità	di	quesA	profili	è	spesso	difficile.	
Il	 57,4%	 delle	 richieste	 di	 Personale	 non	 qualificato	 è	
rappresentato	dal	Personale	non	qualificato	nei	servizi	di	pulizia	di	
ufficio,	alberghi,	navi,	ristoran0,	aree	pubbliche	e	veicoli;	
	
17,3%			dal		Personale	non	qualificato	nella	manifaQura	e	il	10,5%	
dal	 Personale	 non	 qualificato	 addeQo	 allo	 spostamento	 e	 alla	
consegna	 QuesA	 profili,	 sono	 consideraA	 facilmente	 reperibili	
dalle	Agenzie.	
andamento	del	mercato	del	lavoro	:	RICHIESTE	PER	PROFILO		PROFESSIONALE			fonte		Assolombarda	2°	TRIM	2015	
DIFFICOLTA’	DI	REPERIMENTO		DEI	PROFILI		 V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
54
previsioni	occupazionali		Q4-	2015	MANPOWER	GROUP	2015	
Manpower	Group	ha	intervistato	quasi	59.000	datori	di	lavoro	in	42	Paesi	e	territori,	al	fine	di	fare	previsioni	sul	
mercato	del	lavoro*;	PER	QUANTO	RIGUARDA	L’ITALIA			la	ricerca	ha	riguardato		1001	datori	di	lavoro.	
Previsioni		STATICITA’		
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
55
previsioni	occupazionali		Q4-	2015	MANPOWER	GROUP	2015	
Confronto	tra	dimensioni	aziendali	
le	micro	aziende	(meno	di	10	dipendenA)	e	piccole	aziende	(10-49	dipendenA),		hanno		previsioni	neBe	
sull’occupazione	pari,	rispe5vamente,	a	-7%	e	-6%.		
le		grandi	aziende	(dai	250	dipendenA	in	su)	si	aBestano		invece	a	-3%.		
Solo	le	medie	aziende	(50-249	dipenden5)	restano	cau5	in	merito	alle	prospe;ve	di	assunzione,	con	una	previsione	
di	+1%.	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
56
previsioni	occupazionali		Q4-	2015	MANPOWER	GROUP	2015	
secondo	queste	previsioni		l’occupazione	cresce	solo		nel	se*ore	commercio	,	dato	questo	confermato	anche	
dai	daA	di	Assolombarda.		
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
57
fonte	manpower	group	2015	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
58
…”	 A	 guidare	 le	 assunzioni	 è	 la	 Produzione	 nella	 quale	 si	
concentreranno	l’80%	delle	nuove	assunzioni,		e	il	Commercio,	
nella	funzione	logis5ca	con	35,7%;	
	le	funzioni	Innovazione,	Marke5ng	e	Sales	non	registreranno	
nuovi	picchi	occupazionali,	segno	questo	assai	preoccupante	
viste	 le	 difficoltà	 a	 mantenere	 il	 passo	 con	 i	 concorrenA	
stranieri.		
	
Ancor	 più	 allarmante	 è	 poi	 il	 dato	 che	 	 solo	 il	 12%	 del	
campione	 intervistato	 dichiara	 di	 voler	 inves5re	
nell’assunzione	 di	 figure	 legate	 all’esportazione,	 come,	 ad	
esempio,	l’Export	Manager	
FILIERA	ALIMENTARE			in	quali	funzioni	aziendali		si		
faranno		le	assunzioni:		caso	italiano,	caso	europeo	e	
USA		
il	caso	della	filiera	Alimentare	è	interessante	più	che	
altro	 per	 il	 confronto	 	 internazionale	 	 e	 per	
l’evidenza	 delle	 diverse	 	 aBenzioni	 alle	 funzioni	
aziendali.		
previsioni	occupazionali		Q4-	2015	MANPOWER	GROUP	2015		da5	rela5vi	alla	FILIERA	ALIMENTARE	 V.5	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
59
EU:	 le	 assunzioni	 sono	 sì	 focalizzate	 sulla	 Produzione,	
MarkeAng	&	Sales	
previsioni	occupazionali		Q4-	2015	MANPOWER	GROUP	2015	FILIERA	ALIMENTARE	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
60
Sul	fronte	USA,		le	funzioni		su	cui	si	investe	maggiormente		
riguardano	l’E-Commerce	e	il	Marke5ng	;		
	
per	l’HO.RE.CA,	la	priorità	è	potenziare	le	struBure	dedicate	
alla	Qualità.	
.	
previsioni	occupazionali		Q4-	2015	MANPOWER	GROUP	2015	FILIERA	ALIMENTARE	
significaAve	sono	le	differenze		tra	Italia	da	un	lato	e	UE	e	
USA	dall’altro		sia	nei	volumi	che	nelle	funzioni	aziendali		
di	inves5mento		
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
61
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
Le	previsioni	OCSE		evidenziano		che	nei	prossimi	10	anni		crescerà	la	domanda	di	lavoro	per	alte	professionalità,	mentre		
diminuiranno	tu*e	le	altre.	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
62
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
per	l’Italia	è	prevista	una	forte	crescita-	tra	le		più	alte	a	livello	EU-		di	domanda	per	alte	professionalità		
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
63
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
nel	confronto	Italia	–Germania	Ocse	prevede	per	i		prossimi	10	anni:	
	
u  	per	la	Germania		una	maggior	stabilità		della	domanda;	
u  	mentre	per		Italia		l’andamento	del	mercato	del	lavoro	si	presenterà	più	dinamico	e	polarizzato:	come	si	è	visto	il	mercato	
italiano	è	più		“	arretrato	“			nella		struBura	della	qualificazione	della	forza	lavoro,	quindi	ci	possono	essere	maggiori	
probabilità	di	crescita	.						
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
64
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
previsioni		EU	per	Apologia		professionale:	cresce	la	domanda	di	lavoro	molto	qualificata:	manager,	professionis0	e	tecnici;	
permane	una	domanda	di	lavoro	dequalificata;	si	riduce		invece		la	domanda		di	professionalità	intermedie		
V.5	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
65
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
	andamento	del	mercato	del	lavoro			nei	diversi	se*ori	:	confronto	Italia	–Germania:	si	riduce	l’occupazione	,	ma	Italia	cresce	di	
più	nei	servizi			
V.5	
66
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
paesi	EU	mercato	del	lavoro	a	bassa	qualificazione:	si	confermano	gli	studi	prima	evidenzia5	che		la	domanda	di		lavoro	a	
bassa	qualificazione	tende	a	ridursi		con	evidente	rischio	di	esubero	di		lavoratori		se	ques5	non	venissero	riqualifica5	per	
tempo.	
	Italia	è	tra	i	paesi	a	rischio	elevato							
V.5	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
67
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
previsioni	a	10	anni		di	domanda	di		lavoro	a	media	qualificazione		per	paese						
V.5	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
68
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025		
previsioni	a	10	anni		di	domanda	di		lavoro	a	ALTA		qualificazione		per	paese	
Italia		è	il	paese		dove	la	domanda	si	evolverà		con	più	intensità	,	e	questa	è	una	grande	opportunità	e	una	scommessa						
V.5	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
69
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025																			ITALIA		
la	domanda	riguarderà		prevalentemente		lavori	a	alta-media	qualificazione		con	le	seguenA	specificità:	
	
u  alta	qualificazione:	60%		per	espansione	della	domanda;	40%		per	rimpiazzo	delle	uscite;	
u  media	qualificazione:	80%	per	rimpiazzo	delle	uscite	e	20%		per	espansione	della	domanda;	
u  bassa	qualificazione:		solo	parziali		rimpiazzi	di	uscite.		
Nonostante	i	nuovi	posA	di	lavoro		e	il	turnover	demografico-migratorio	dal	2013	al	2025,	la	domanda	di	sos5tuzione	offrirà		
sei	volte	più	opportunità	di	lavoro	che	la	domanda	di	espansione.	(	fonte	OCSE	)	
	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
70
cri5cità:	
u  Nel	2013		in	Italia	,	circa	il	17	%	dei	giovani	ha	lasciato	il	sistema	di	istruzione	e	di	formazione	con	qualifiche	di	basso	
livello.	
u  Nell'Unione	europea		la	media	nel	2013	è	stata	del	11,9%	.	
	
il	futuro	del	lavoro	è	ben	rappresentato			dal	so*ostante	grafico		
previsioni	occupazionali		OCSE		2015-2025																											ITALIA			
V.4	
30/09/15	 71
….”	Il	traBo	disAnAvo	delle	tecnologie	digitali	e	dell’automazione	è	la	velocità	con	la	quale	tendono	
a	sos5tuire	il	lavoro,	anche	in	campi	nei	quali	il	faBore	umano	appariva	finora	determinante……….	
	
…”Una	situazione	del	genere	si	è	già	verificata	spesso	in	passato,	fin	dai	tempi	del	movimento	dei	
luddisA	 contro	 l’introduzione	 delle	 macchine	 nell’industria	 all’inizio	 dell’OBocento.	 L’avvento	 di	
nuove	tecnologie	porta	con	sé	la	perdita	di	taluni	lavori	alla	quale	ha	però	di	norma	corrisposto	la	
nascita	 di	 nuovi,	 in	 quanAtà	 maggiore	 e	 di	 migliore	 qualità…….	 Bisogna	 perciò	 da	 un	 lato	
“inves5re	 in	 conoscenza”,	 nelle	 competenze,	 nel	 capitale	 umano,	 necessari	 per	
affrontare	il	cambiamento…..	
	
Visco	 	 ha	 affrontato	 questo	 tema	 in	 un	 suo	 recente	 libro	 edito	 dal	 Mulino	 	 “	 INVESTIRE	 IN	
CONOSCENZE,	crescita	economica	e	competenze	 	per	il	XXI	secolo	“;	nel	suo	libro	 	 	sono	presen5		
molte	delle	argomentazioni	finora	sinte5camente	rappresentate;	 	da	suo	libro	riporto	 	pertanto			
alcune	considerazioni	e		conclusioni.		
intervista	del		Corriere	della	Sera	giovedi		17	seB.2015	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
72
(pagg.130-134	)…		
…negli	ulAmi	due	secoli	 	il	progresso	tecnologico	 	ha	costantemente	dimostrato	 	la	propria	capacità	di	 	generare	ricchezza	
diffusa	e	nuove	opportunità	lavoro;	le	innovazioni	di	prodoBo		e	l’	automazione	di	processi………	hanno	rapidamente	creato	
occasioni	maggior	occupazione	……	
	
….Oggi	invece	si	soBolinea	una	proprietà	disAnAva	dell’innovazione	innescata	dalla	rivoluzione	digitale:	l’elevata	velocità	con	
cui	le	nuove	tecnologie	tendono	a	ridurre		il	ricorso	al		lavoro	e	il	ritmo	con	cui	questo	avviene	è		des5nato	ad	accelerare	….	
	
….Nuove	 tecnologie	 dell’informazione	 e	 della	 comunicazione	 hanno	 reso	 possibile	 la	 globalizzazione	 ma	 hanno	 anche	
radicalmente	mutato	l’organizzazione	del	lavoro……	
	
….I	nuovi	strumen5	informa5ci	tendono	sos5tuire	le	funzioni	di	rou5ne		codificabili		in			procedure	standardizzate;	mentre	
incidono	 di	 	 meno	 sulle	 a;vità	 manuali	 non	 ripe55ve….	 e	 di	 cura	 della	 persona;	 ne	 discende	 una	 spinta	 ad	 una	
polarizzazione	delle	professioni	dove	le	 	mansioni	manuali	e	delle	professioni	a	 	più	elevata	 	qualificazione	crescono	a	
discapito	di	impieghi	di	livello	intermedio…	
	
	…I	nuovi	lavori	richiederanno	quindi	alla	forza	lavoro	di	andare	oltre	l’applicazione	di	conoscenze	standardizzate;	il	capitale	
umano	non	tenderà	più	a	coincidere	semplicemente	con	il	bagaglio	conosci5vo	legato	alle	conoscenze	tradizionali	acquisite	
una	volta	per	tuBe	a	scuola…	ma	andranno	integrate		con	altre	abilità		e	assumeranno	importanza	crescente	le	competenze…	
	
	soBo	questo	punto	di	vista		gli	indicatori	dell’Italia	non	sono	rassicuran5	
	Ignazio	Visco	:	inves5re	in	conoscenza.	Il	Mulino		2014	..	alcune	citazioni	…	
V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
73
pagg.142-	150		
….Alle	carenze	nella	dotazione	di	capitale	umano	si	contrappone	il	basso	livello	di	domanda	di	lavoro	qualificato	espressa	dal	
nostro	sistema	produ;vo….	
	
…		il	seBore	produ5vo	sembra	con5nuare	a	prediligere	tecnologie	e		se*ori	che	non	richiedono	competenze	elevate….	
	
….Vi	è	bisogno	di	imprese	più	grandi,	più	tecnologiche		e	internazionali	……	
	
….La	dimensione	aziendale	è		cruciale	per	influenzare	le	decisioni	strategiche	delle	imprese;		
	
….una	dimensione	aziendale		eccessivamente	rido*a	tende	più	difficilmente	ad	assorbire	cosA	fissi		connessi		…all’	accesso	
merca5	esteri	e		non	consente	di	beneficiare	delle	economie	insite	nell’innovazione	tecnologica	e	in	tuBe			quelle	a5vità	a	
monte	a	valle	della	produzione……	
	
….L’espansione	 del	 perimetro	 aziendale	 	 e	 	 il	 rafforzamento	 della	 capacità	 di	 innovazione	 	 	 e	 di	 internazionalizzazione	
richiedono	 alle	 imprese	 di	 saper	 intraprendere	 profondi	 processi	 di	 trasformazione	 modificando	 	 la	 propria	 struBura	
finanziaria	,	adeguando	gli	asse5	proprietari	,	la	governance		e	i	modelli	organizzaAvi….	
	
….In	Italia	la	spesa	in	ricerca	e	sviluppo	è	 	bassa	nel	confronto	internazionale	ed	è	 	lontana	dall’obie5vo	3%	fissato	dalla	
Commissione	Europea	nella	strategia	UE	2020;		ciò	si	rifleBe	in	una	scarsa	capacità	breve*uale	nei		confronA	dei	principali	
paesi		
	
	Ignazio	Visco	:	inves5re	in	conoscenza.	Il	Mulino		2014	..	alcune	citazioni	…	 V.4	
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
74
“…..QuesA	 daA	 ci	 dicono	 che	 per	 fermare	 il	 declino	 italiano	 e	 rilanciarne	 la	 crescita	 e	
l’occupazione	la	prima	e	più	importante	cosa	da	fare	è	inves5re	sulla	capacità	delle	persone	di	
fare	le	cose……	
	
	….	per	questo	non	basta	incen5vare	le	imprese	ad	assumere,	non	basta	nemmeno	ridurre	il	
carico	fiscale.	
	
	È	necessario:	
1.  	migliorare	il	sistema	scolas5co,	dalle	scuole	primarie	alle	università;	
	
2.  creare	le	opportunità	per	inves5re	in	se*ori	ad	alta	innovazione,	affinché	le	imprese	divenAno	luoghi	di	
formazione	di	capitale	umano.	
3.  Liberalizzare		i	merca5	dei	prodo;	e	dei	servizi	perché,	è	proprio	nei	seBori	prote5	dalla	concorrenza,	
che	si	avverte	di	meno	la	necessità	di	inves5re	in	innovazione	e	competenze.	
4.  	Introdurre		sistemi	equi	ma	efficaci	di	valutazione	nelle	scuole	e	nelle	università.	
		
	
forse,	dopo	aver	faBo	qualche	riforma	di	questa	natura	che	segnali	un	vero	cambio	di	direzione	della	poliAca	
economica	italiana,	qualcuno	potrebbe	anche	decidere	di	inves5re	sull’Italia	facilitandoci	nella	realizzazione	
delle	riforme	che	costano….”		
(	“da	la	voce	info”	di		Michele	Pellizzari		professore	di	economia	all'università	di	Ginevra	dove	dirige	anche	il	Laboratoire	d'Économie	Appliquée.		)	
	
conclusioni	…………..	 V.4	
75
estraBo		da	“		il	sole	24	ore	20	seQembre	2015		editoriale	di	Luca	Ricolfi	:	Occupazione	o	produ9vità?	“	hBp://24o.it/kcqTyV	
	
“	
…	la	crisi	ha	distru*o	circa	1	milione	di	pos5	di	lavoro,	ma	dalla	fine	del	2013	l'occupazione	totale	ha	ricominciato	a	salire).	
	Del	milione	di	posA	di	lavoro	bruciaA	nel	quinquennio	2008-2013	ne	abbiamo	ricupera5	351mila	(più	di	1/3);	
	
Nel	corso	della	crisi	i	lavoratori	italiani	hanno	perso	colpi	rispeBo	agli	stranieri,	i	giovani	rispeBo	agli	anziani,	gli	uomini	
rispeBo	alle	donne,	i	meno	istruiA	rispeBo	ai	più	istruiA,	gli	occupaA	del	sud	rispeBo	a	quelli	del	centro-nord	
	
Questa	 profonda	 ristruBurazione	 della	 domanda	 di	 lavoro,	 tuBavia,	 si	 è	 accompagnata	 ad	 una	 marcata	 riduzione	 degli	
inves5men5,	 quasi	 che	 il	 rilancio	 dell'economia	 italiana	 potesse	 poggiare	 esclusivamente	 su	 una	 diversa	 selezione	 della	
forza	lavoro,	più	aBenta	alle	doA	di	preparazione,	esperienza,	affidabilità,	disponibilità	al	sacrifici	
	
	
……la	produ5vità	del	lavoro	è	sostanzialmente	ferma	da	una	quindicina	di	anni…..		
	
Ecco	 perché,	 oggi,	 la	 poliAca	 economica	 si	 trova	 di	 fronte	 a	 un	 dilemma	 vero.	 Il	 nostro	 tasso	 di	 occupazione	 resta,	
nonostante	i	modesA	progressi	degli	ulAmi	due	anni,	uno	dei	più	bassi	fra	i	34	paesi	Ocse.	
	
Il	nocciolo	del	rebus	italiano	è	proprio	qui.	Le	imprese	vorrebbero	più	produ5vità,	perché	altrimenA	non	riescono	a	stare	
sul	mercato.	I	lavoratori,	effe5vi	e	potenziali,	vorrebbero	più	occupazione,	perché	il	25%	delle	famiglie	non	arriva	alla	fine	
del	mese.	Hanno	ragione	entrambi.	
	
	Il	problema	è	che,	per	raggiungere	tu;	e	due	i	risulta5	–	più	occupazione	e	più	produ;vità	–	il	Pil	deve	crescere	di	
almeno	il	2-3%	l'anno:	un	obie;vo	da	cui,	temo,	siamo	ancora	lontani…..”	
		
V.4	conclusioni	…………..	
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco
3/09/15	 occupazione	luglio	2015	report	6		g.facco		 77	
	CARATTERISTICHE	DELL’	OCCUPAZIONE			:	GENERE,	SETTORE	,CONDIZIONE	CONTRATTUALE…………	
T2	2015	vs	T2	2011	vede	una	perdita	di	occupazione	di		221.000	unità.		
Quali	sono	i	gruppi	professionali	che	perdono		e	quelli	che	crescono?	
	
1.  	gruppi	che	perdono		occupazione:		941.000	unità	
u  	dirigen5	e	imprenditori		perdono	89.000	pos5	di	lavoro		
u  le	professioni	tecniche		perdono	193.000	unità		
u  operai		perdono		659.000	pos5		
2.  gruppi	che	guadagnano	occupazione:		723.000	unità		
u  	professioni	intelle*uali		+	239.000	unità	
u  impiega5	+208.000	
u  personale	non	qualificato		+246.000	
u  forze	armate		+	30.000		
saldo	complessivo		negaAvo		-	
218.000	
ANDAMENTO		OCCUPAZIONE		PER	GRUPPO	PROFESSIONALE,	TRIMESTRE		2011-2015	
gruppo	professionale		
variz.	2015	su	2011-2012-2014	
T2-2011 T2-2012 T2-2013 T2-2014 T2-2015 2011	 2012	 2014	
dirigenA	e	imprenditori	 718	 595	 603	 609	 629	 -89	 34	 20	
prof.	inteleBuali		 2.942	 2.990	 3.073	 3.116	 3.181	 239	 191	 65	
prof	tecniche	 4.134	 4.065	 3.885	 3.921	 3.941	 -193	 -124	 20	
impiegaA	 6.584	 6.768	 6.769	 6.789	 6.792	 208	 24	 3	
operai	 5.908	 5.664	 5.380	 5.260	 5.249	 -659	 -415	 -11	
personale	non	qualificato		 2.203	 2.363	 2.373	 2.389	 2.449	 246	 86	 60	
forze	armate		 226	 257	 235	 234	 256	 30	 -1	 22	
totale		 22.715	 22.702	 22.318	 22.318	 22.497	 -218	 -205	 179	
	che	cosa	è	successo		negli	ulAmi	5	anni		in	termini	di	occupazione		ai	principali	gruppi	professionali						elaborazione	da0	Istat	2015		
V.4
30/09/15	
skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	
G.Facco		
78	
	CARATTERISTICHE	DELL’	OCCUPAZIONE					ar5colazione	delle	professioni		intelle*uali		e	tecniche
3/09/15	 occupazione	luglio	2015	report	6		g.facco		 79	
E’	interessante	capire	all’interno	di	quesA	numeri		le	perdite	e/o		le	crescite	occupazionali		arAcolate		per	area	
territoriale	e	per	genere	
	
1.  dirigen5	e	imprenditori		629.000	unità		al	T2	2015	
v  situazione	2015	:		50%	collocato	al	Nord,	25%	al	Centro	e	25%	al	Sud;	75%	sono	uomini	e		25%	sono		donne		
risulta5	del	periodo	:	-	89.000	unità	,	di	cui		-77.000	uomini		(	86%	);		-	12.000		donne		(14%	);	
v  	il	Nord	perde			-74.000		unità			cioè	l’83%		delle	riduzioni;		Il	Centro	cresce	di	+	25.000	unità	a	vantaggio	sia	
degli	uomini	che	delle	donne;	il	Sud	perde	-40.000	unità,	90%			uomini.	
2.  	professioni	intelle*uali		3.181.000	unità		al	T2	2015	
v  situazione	2015	:		48%	collocato	al	Nord,	24%	al	Centro	e	28%	al	Sud;	46%		uomini		e	54%			donne;	
v  risulta5	del	periodo	:	+	240.000			di	cui		+	138.000		uomini		(	57,5%)		e	+	102.000		donne		(	42,5%);		
v  il	Nord		cresce	con		+	86.000		unità,	tu;	uomini		;		Il	Centro	cresce	con	+	121.000	unità		con	distribuzione	
paritaria	tra	i	generi	;	il	Sud		cresce	con		33.000	unità	,	oltre	il	90%	donne;	
3.  	professioni	tecniche		3.941.000	unità		al	T2	2015		
v  situazione	2015	:		59%	collocato	al	Nord,	21	%	al	Centro	e	20%	al	Sud;	60%	uomini		e	40%		donne;			
v  risulta5	del	periodo	:	-	192.000		con		-54.000			uomini		(	-18%)		e		-132.000		donne		(		72%);		
v  il	Nord		perde	-	48.000		unità	con	distribuzione	paritaria		tra	i	generi;		Il	Centro	perde	-82.000	unità		l’80%	
donne;	il	Sud		perde		-62.000	unità	,	74%	donne.		………….segue	…………..	
	CARATTERISTICHE	DELL’	OCCUPAZIONE			:	GENERE,	SETTORE	,CONDIZIONE	CONTRATTUALE…………	
V.4
80	
……………	segue	…………….	
	
4.							impiega5			6.792.000		unità					al	T2		2015	
v  situazione	2015	:		50%	collocato	al	Nord,	22%	al	Centro	e	28%	al	Sud;			40%	uomini		e	60%		le	donne	;	
v  risultaA	del	periodo	:	+	208.000		occupa5		(		+	3%	)		la	crescita		è	solo	femminile.	
v  	il	Nord	cresce		di		+		144.000	unità		di	cui	102.000		donne		e	42.000	uomini			;		Il	Centro	cresce	di	+	63.000	unità		di	cui	64.000	
donne	e	-1.000	uomini	;	il	Sud	crescita	0			ma	con		movimen(		significa(vi	tra	i	generi	-	41.000	uomini		+	40.000		le	donne.	
5.				operai		5.249.000		unità			T2		2015	
v  situazione	2015	:		56%	collocato	al	Nord,	19%	al	Centro	e	25%	al	Sud;		86%		uomini		e	14%		donne;	
v  risulta5	del	periodo:	–	659.000	unità		(	-12,5%)		con	-560.000	uomini		(	85%)	e	-99.000	donne		(15%	);	
v  	il	Nord		perde		-318.000		unità	;		Il	Centro		perde		-163.000	unità	;	il	Sud		perde		-278.000	unità;		la	perdita		di			genere	è	
lineare.	
	
6.			personale	non	qualificato	2.449.000		T2		2015		
v  situazione	2015	:		46%	collocato	al	Nord,	21	%	al	Centro	e	33%	al	Sud;			53%		uomini		e	47%		donne;	
v  risulta5	del	periodo	:	+246.000		unità	(	circa	il	10%	)	con	+	186.000			uomini		(	75%)		e	+	60.000	donne		(		25%);		
v  il	Nord		cresce	di	+	156.000	unità		;		Il	Centro	cresce	con	+	100.000	unità	;	il	Sud		perde		-10	000	unità	e		la	perdita	di		genere	è	
lineare.	
7.  forze	armate		256.000				T2	2015	
v  		situazione	2015:		32%	collocato	al	Nord	,25%	al	Centro		e	43%	al	Sud;			98,5%		uomini;				
v  risulta5	del	periodo:	+	30.000		unità		(	+	12	%	),	
v  	il	Nord		cresce	di			+26.000	unità		;		Il	Centro		cresce		di	+10.000	unità	;	il	Sud		perde		--6.000		unità;			
	
	CARATTERISTICHE	DELL’	OCCUPAZIONE			:	GENERE,	SETTORE	,CONDIZIONE	CONTRATTUALE…………	
V.4
occupazione	luglio	2015	report	6		g.facco		 81	
è	molto	significa5va	l’analisi	dei	flussi		di	crescita		nei			T2	2014-T2	2015:	
	
1.  dirigen5	e	imprenditori:		rappresentano	il	3%,	crescita	di	20.000	unità		(	10%),	oltre	90%			maschile.	
2.  professioni	intelle*uali:	rappresentano	il	14%,	crescita		di	66.000	unità	(	32%),	oltre	il		90%		(	62.000	)	donna.	
3.  professioni	tecniche:	rappresentano	il	18%	,crescita		20.000	unità	(	10%)	diminuiscono	gli	uomini	(-22.000)	e	crescono	le	donne	
(	+43.000	).	
4.  impiega5:	rappresentano	il	30%	,	stabile	(	+	3000),	ma	crescono	gli	uomini	di	47.000	unità	e	diminuiscono	le	donne	di	-43.000	unità.	
5.  operai	e	ar5giani:	rappresentano	il	23%,	diminuiscono	di	-11.000	unità,	diminuiscono	gli	uomini	di	41.000	unità		ma	crescono	le	donne	
di	+	30.000	unità.	
6.  personale	non	qualificato:	rappresenta		l’11%,		crescita	di		59.000	unità	(	29%	)			di	cui		+	63.000	uomini	e	–	3.000	le	donne	
7.  forze	armate:	rappresentano	l’1%,	crescita	di		23.000	unità		(11%	)	totalmente	uomini.			
	CARATTERISTICHE	DELL’	OCCUPAZIONE			:	GENERE,	SETTORE	,CONDIZIONE	CONTRATTUALE…………	
	OCCUPATI		TOTALE		 	PER	GRUPPO	PROFESSIONALE				E	TRIMESTRE	
GRUPPO	PROFESSIONALE		
T2-2014	 T3-2014	 T4-2014	 T1-2015	 T2-2015	 variaz.T2	2015/	
T22014	
		 		 		 		 		
dirigenA	e	imprenditori		 609 606 575 588 629 20	
professioni	inteleBuali		 3.116 2.976 3.172 3.226 3.181 66	
professioni	tecniche		 3.921 3.936 3.993 3.913 3.941 20	
impiegaA		 6.789 6.876 6.688 6.682 6.792 3	
operai	e	arAgiani		 5.260 5.302 5.186 5.140 5.249 -11	
personale	non	qualificato		 2.389	 2.461	 2.526	 2.374	 2.449	 59	
forze	armate		 234 243 235 235 256 23	
TOTALE	 22.317 22.398 22.375 22.158 22.497 180	
V.4	
		crescita	+	180.000
30/09/15	 skills	sistema	produ5vo	e	occupazione	2015	G.Facco		 82	
quali	possibili	conclusioni?	
	
u  molto	scarsi	nella	struBura	delle	skills	
u  	struBura	produ5va		faBa		prevalentemente	di	di	micro-aziende	e	piccole	imprese	
u  poca	innovazione	e	ricerca	
u  tasso	di	scolarizzazione	terziario		basso		
u  	il	50%	dei	prodo5		esportaA	sono	a	bassa-medio	bassa	tecnologia	
u  struBura	produ5va	che	ricerca	prevalentemente			lavoro	con	competenze		medio	basse	
u  struBura	dell’occupazione		che	cresce	lentamente	
ma	il		futuro		offre		una		grande	opportunità	(		e	in	10-15	anni		si	possono	fare			tan0ssime	cose)		e	ci	paventa		una	seria	
minaccia:	
		
OPPORTUNITA’	
	avrà	l’occasione		di	un	forte	ricambio			del	mercato	
del	 lavoro	 	 per	 quanto	 riguarda	 	 	 la	 domanda	 di		
ALTE	PROFESSIONALITA’	supportata	da:	
MINACCE		
	
	 	 	 con	 elevata	 probabilità	 	 mol5	 pos5	 di	 lavoro	
saranno	a	rischio	di	obsolescenza		(	oltre	il	40%)			e	
di	espulsione	dal	mercato	del	lavoro.	
	
scolarizzazione	
e	formazione		
innovazione	
tecnologie			
crescita	delle	
imprese	ed	
export		
inves5men5		
se	 	prevarranno	solo	 	le	minacce	il	quadro	è	 	è	un	po	quello			
previsto		ormai	da	diverse	ricerche		internazionali	(	Ocse,		Oxford	
University,			Fondazione	Bruegel	e	tanA	altri	….
83	
Università	di	Oxford	(	2012	):		i	progressi	tecnologici	nei	prossimi	10/20anni	me*eranno	in	discussione	gran	parte	dell'occupazione	totale	in	
modo	significaAvo	i	lavori	a	bassa	qualificazione		verranno	sosAtuiA			dalla	tecnologia	;	si	salveranno	i	lavori			in	cui	sono	necessari	elevate	
competenze,		un’intelligenza	di	Apo	“creaAvo”	e	“sociale…...	
			(		DeloiQe		le	sfide	per	la	crescita	2014	)	
	L’innovazione,	pur	contribuendo		alla	crescita		occupazionale	con	solo	il	10-20%	della	forza	lavoro,		può	generare		un	indoBo	di	
domanda	per	servizi	tradizionali	in	grado	di	dare	grande	impulso	all’economia	complessiva	e	quindi	anche	all’occupazione	.	Per	un	
posto	di	lavoro	creato	in	centri	di	eccellenza	“innovaAvi”	ne	vengono	crea5	cinque	in	altri	se*ori,		perché	i	posA	innovaAvi		producono	
salari	+	elevaA,	quindi	più	consumo		che	alimentano			i	posA	tradizionali	(	E.	MoreL	,	la	nuova	geografia		del	lavoro	)

More Related Content

Similar to Skills ,sistema produttivo e occupazione confronto tra paesi ocse 2015 rs.pptx

Palestre dell'Innovazione
Palestre dell'InnovazionePalestre dell'Innovazione
Palestre dell'Innovazione
Fondazione Mondo Digitale
 
Giovani e lavoro post pandemia - rapporto
Giovani e lavoro post pandemia - rapportoGiovani e lavoro post pandemia - rapporto
Giovani e lavoro post pandemia - rapporto
Stefano Palumbo
 
La storia
La storiaLa storia
La storia
sldiritto
 
Il sorpasso | martin
Il sorpasso | martinIl sorpasso | martin
Il sorpasso | martin
giovanni facco
 
4^ rivoluzione industriale
4^ rivoluzione industriale4^ rivoluzione industriale
4^ rivoluzione industriale
Chiara Parazzini
 
SOS - BP draft
SOS - BP draftSOS - BP draft
SOS - BP draft
La Scuola Open Source
 

Similar to Skills ,sistema produttivo e occupazione confronto tra paesi ocse 2015 rs.pptx (7)

Palestre dell'Innovazione
Palestre dell'InnovazionePalestre dell'Innovazione
Palestre dell'Innovazione
 
Giovani e lavoro post pandemia - rapporto
Giovani e lavoro post pandemia - rapportoGiovani e lavoro post pandemia - rapporto
Giovani e lavoro post pandemia - rapporto
 
La storia
La storiaLa storia
La storia
 
Prova di esame
Prova di esameProva di esame
Prova di esame
 
Il sorpasso | martin
Il sorpasso | martinIl sorpasso | martin
Il sorpasso | martin
 
4^ rivoluzione industriale
4^ rivoluzione industriale4^ rivoluzione industriale
4^ rivoluzione industriale
 
SOS - BP draft
SOS - BP draftSOS - BP draft
SOS - BP draft
 

More from giovanni facco

Liguria osservatorio libere professioni 2021
Liguria osservatorio libere professioni 2021Liguria osservatorio libere professioni 2021
Liguria osservatorio libere professioni 2021
giovanni facco
 
Locandina italimpianti a3.pdf
Locandina italimpianti a3.pdfLocandina italimpianti a3.pdf
Locandina italimpianti a3.pdf
giovanni facco
 
Di venerdi-i parchi ferroviari 16 febbraio
Di venerdi-i parchi ferroviari  16 febbraioDi venerdi-i parchi ferroviari  16 febbraio
Di venerdi-i parchi ferroviari 16 febbraio
giovanni facco
 
Di venerdi
Di venerdi Di venerdi
Di venerdi
giovanni facco
 
I conti della sanità in italia prometeia
I conti della sanità in italia   prometeiaI conti della sanità in italia   prometeia
I conti della sanità in italia prometeia
giovanni facco
 
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
giovanni facco
 
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
giovanni facco
 
32042939 sintesivi rapport-2.pdf
32042939 sintesivi rapport-2.pdf32042939 sintesivi rapport-2.pdf
32042939 sintesivi rapport-2.pdf
giovanni facco
 
Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407
giovanni facco
 
Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407
giovanni facco
 
Occupazione gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptx
Occupazione   gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptxOccupazione   gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptx
Occupazione gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptx
giovanni facco
 
7 4
7 47 4
24.3. locandina
24.3. locandina 24.3. locandina
24.3. locandina
giovanni facco
 
10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf
giovanni facco
 
10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf
giovanni facco
 
Palinsesto27.2 ore 19.17.pdf
Palinsesto27.2   ore 19.17.pdfPalinsesto27.2   ore 19.17.pdf
Palinsesto27.2 ore 19.17.pdf
giovanni facco
 
Mercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptx
Mercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptxMercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptx
Mercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptx
giovanni facco
 
4°seminario di venerdi 17 febbraio 2017pdf
4°seminario di venerdi  17 febbraio 2017pdf4°seminario di venerdi  17 febbraio 2017pdf
4°seminario di venerdi 17 febbraio 2017pdf
giovanni facco
 
Di venerdi 3° seminario 10 febbraio 2017
Di venerdi  3° seminario  10 febbraio 2017Di venerdi  3° seminario  10 febbraio 2017
Di venerdi 3° seminario 10 febbraio 2017
giovanni facco
 
Palinsesto17.1 pdf
Palinsesto17.1 pdfPalinsesto17.1 pdf
Palinsesto17.1 pdf
giovanni facco
 

More from giovanni facco (20)

Liguria osservatorio libere professioni 2021
Liguria osservatorio libere professioni 2021Liguria osservatorio libere professioni 2021
Liguria osservatorio libere professioni 2021
 
Locandina italimpianti a3.pdf
Locandina italimpianti a3.pdfLocandina italimpianti a3.pdf
Locandina italimpianti a3.pdf
 
Di venerdi-i parchi ferroviari 16 febbraio
Di venerdi-i parchi ferroviari  16 febbraioDi venerdi-i parchi ferroviari  16 febbraio
Di venerdi-i parchi ferroviari 16 febbraio
 
Di venerdi
Di venerdi Di venerdi
Di venerdi
 
I conti della sanità in italia prometeia
I conti della sanità in italia   prometeiaI conti della sanità in italia   prometeia
I conti della sanità in italia prometeia
 
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
 
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
Relazione annuale-2016-convalide-dimissioni-risoluzioni-consensuali-lavoratrc...
 
32042939 sintesivi rapport-2.pdf
32042939 sintesivi rapport-2.pdf32042939 sintesivi rapport-2.pdf
32042939 sintesivi rapport-2.pdf
 
Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407
 
Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407Booklet economia n16 170407
Booklet economia n16 170407
 
Occupazione gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptx
Occupazione   gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptxOccupazione   gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptx
Occupazione gennaio 2017 report 11.def. pptx.pptx
 
7 4
7 47 4
7 4
 
24.3. locandina
24.3. locandina 24.3. locandina
24.3. locandina
 
10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf
 
10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf10.3 venerdì.pdf
10.3 venerdì.pdf
 
Palinsesto27.2 ore 19.17.pdf
Palinsesto27.2   ore 19.17.pdfPalinsesto27.2   ore 19.17.pdf
Palinsesto27.2 ore 19.17.pdf
 
Mercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptx
Mercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptxMercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptx
Mercato del lavoro in liguria e a genova 2015. ver.3.1def slim pptx.pptx
 
4°seminario di venerdi 17 febbraio 2017pdf
4°seminario di venerdi  17 febbraio 2017pdf4°seminario di venerdi  17 febbraio 2017pdf
4°seminario di venerdi 17 febbraio 2017pdf
 
Di venerdi 3° seminario 10 febbraio 2017
Di venerdi  3° seminario  10 febbraio 2017Di venerdi  3° seminario  10 febbraio 2017
Di venerdi 3° seminario 10 febbraio 2017
 
Palinsesto17.1 pdf
Palinsesto17.1 pdfPalinsesto17.1 pdf
Palinsesto17.1 pdf
 

Skills ,sistema produttivo e occupazione confronto tra paesi ocse 2015 rs.pptx