IL BATTITO OSCURO DEL MONDO | Intervista a Luca QuarinItaliandirectory
Trama e ordito de Il battito oscuro del mondo si intrecciano a formare un tessuto narrativo che ricorda un bukhara, tappeto turkemeno riconoscibile per il classico disegno a pianta ottagonale, che si ripete con regolarità su tutto il campo, linee orizzontali e verticali racchiuse da una cornice ricca di bordure su sfondo bordeaux. Il romanzo di Luca Quarin è ben rappresentato da questo drappo intessuto, oltre che per l’intreccio delle storie soprattutto per il loro ripetersi, una reiterazione a più livelli: nelle storie personali e familiari e nei temi che la narrazione va a scandagliare.
Tante, troppe volte mi chiedono: "Ma questa è una storia vera" e "Ma sei tu la protagonista del racconto?". Ebbene, una volta per tutte... ecco la risposta alle vostre domande.
IL BATTITO OSCURO DEL MONDO | Intervista a Luca QuarinItaliandirectory
Trama e ordito de Il battito oscuro del mondo si intrecciano a formare un tessuto narrativo che ricorda un bukhara, tappeto turkemeno riconoscibile per il classico disegno a pianta ottagonale, che si ripete con regolarità su tutto il campo, linee orizzontali e verticali racchiuse da una cornice ricca di bordure su sfondo bordeaux. Il romanzo di Luca Quarin è ben rappresentato da questo drappo intessuto, oltre che per l’intreccio delle storie soprattutto per il loro ripetersi, una reiterazione a più livelli: nelle storie personali e familiari e nei temi che la narrazione va a scandagliare.
Tante, troppe volte mi chiedono: "Ma questa è una storia vera" e "Ma sei tu la protagonista del racconto?". Ebbene, una volta per tutte... ecco la risposta alle vostre domande.
1. ARGOMENTI CULTURALIARGOMENTI CULTURALIARGOMENTI CULTURALIARGOMENTI CULTURALI30 OTTOBRE 2015
A
ndrea Cabassi si
presentò da me
una sera del 2013,
due plichi di carte
in mano e, ancora sulla so-
glia, una frase di esordio:
«Domani devo spedirlo a un
concorso, e adesso tu mi
aiuterai a rivederlo». Gli
chiesi: «Quale parte?». Lui
rispose, ovviamente: «Tut-
to». Non nego un favore del
genere agli amici, avrei mai
potuto rifiutarlo al mio ne-
mico giurato?
Sottobraccio, era Pelicula,
formato manoscritto, una
copia per ciascuno, e ci co-
stò una notte intera di rilet-
ture e alterchi di vario gene-
re. Lui difendeva ogni scelta,
il mio ruolo era contestarlo.
Secondo la regola di Hemin-
gway, potevamo scrivere
alticci, ma correggemmo da
sobrii; brindammo verso
mattina, ripetutamente, ma
ne valeva la pena: quella
notte vedeva la luce il suo
secondo romanzo e non ave-
vamo sigari rituali.
Pelicula ha avuto una lunga
gestazione: uscito dalla pen-
na di Andrea, è stato sotto-
posto a infiniti editori prima
di trovarne uno che tenesse
fede al nome, disposto a
credere nel romanzo e non a
fare di Andrea un target
economico. Editore è chi
rende pubblico un romanzo
e scrittore è chi è pagato per
farlo. Così, UteLibri è un
editore vero e non un rilega-
tore, come i sedicenti
“editori a pagamento”, men-
tre Andrea è ora scrittore di
professione, grazie ai sudati
proventi della sua creatura.
Pelicula è un romanzo di
fantascienza, nel solco tradi-
zionale delle distopie; se
utopia è qualcosa cui tende-
re, la visione di futuro che
Andrea ha creato estremiz-
za invece il concetto dello
Stato Leviatano, che coarta
il cittadino alla felicità totale
cancellando l’individualità
del pensiero. Alcuni però si
svincolano dalla catena del
padrone: sono i saggi, i libe-
ri, ma in un mondo dove
normale è la schiavitù, essi
sono i terroristi e oggi que-
sta parola fa davvero paura.
Ma secondo Andrea la storia
è scritta dai vincitori, dun-
que a volte la verità non sta
dove te l’aspetti e la felicità
va meritata. Oggi più che
mai la sua visione è prezio-
sa: pur cruda, è il luogo della
libertà di pensiero e predica
che occorre esserne degni.
Tra i protagonisti i rapporti
sono multipli e stratificati;
sono padre e figlia agli esor-
di, maestro e allieva mentre
la ragazza apprende a esse-
re macchina da combatti-
mento; amanti, poi, contro-
parti uniche l’uno per l’altra.
Esistevano rapporti simili
tra i partigiani, si è portati a
credere, e forse è la lotta per
una causa comune a unire in
questo modo. La morte è
della partita e rende irripe-
tibile ogni attimo. Al di fuori
di loro, tutti gli altri: le stes-
se persone sono ora da sal-
vare, ora da combattere,
perché il sistema resiste al
cambiamento. Il finale sfu-
ma nel viaggio e nel sogno:
conta più quanto è germina-
to nella mente del lettore.
Pelicula evoca molti tòpoi
letterari (chissà se Andrea
ne era consapevole? ma è
lettore insaziabile, ha un
profondo inconscio): io ho
pensato subito alla disobbe-
dienza civile di Henry David
Thoreau: «Sotto un gover-
no che imprigiona un uomo
ingiustamente, il solo posto
per un uomo libero è la pri-
gione». Ecco i terroristi di
Andrea: gli unici savi in un
mondo di pazzi.
Davide Baresi
SCRIPTA MANENT
Pelicula
«Rinunceresti alla tua felicità sapendo di non meritarla?»
Andreandreandreandrea CabassiCabassiCabassiCabassi è nato nel 1978 a
Brescia, dove tutt’ora vive. Si
occupa di marketing e
comunicazione in un’azienda del
settore informatico.
A seguito di un concorso, nel 2009
un piccolo editore ha pubblicato una
raccolta di poesie: Geloso permaloso lunatico e noiosoGeloso permaloso lunatico e noiosoGeloso permaloso lunatico e noiosoGeloso permaloso lunatico e noioso.
Dal 2007 al 2010 è stato organizzatore e autore di
performance dal vivo, di letture attoriali (reading) e
nel 2010 ha dato alle stampe una selezione di questi
racconti, dal titolo Matilde danza sulla rivaMatilde danza sulla rivaMatilde danza sulla rivaMatilde danza sulla riva.
Parallelamente ha pubblicato altri lavori in varie
antologie e successivamente ha scritto sceneggiature
per strisce e fumetti brevi.
Nel 2012 ha iniziato la pubblicazione in eBook di
alcuni suoi racconti, e nel 2014 esce in libreria il suo
primo romanzo edito: PeliculaPeliculaPeliculaPelicula.
Dice di sé: «Quando scrivo di me dimentico sempreQuando scrivo di me dimentico sempreQuando scrivo di me dimentico sempreQuando scrivo di me dimentico sempre
qualcosa di importante a scapito di sciocchezze.qualcosa di importante a scapito di sciocchezze.qualcosa di importante a scapito di sciocchezze.qualcosa di importante a scapito di sciocchezze.»
Titolo: Pelicula (2014)
Autore: Andrea Cabassi
Genere: Fantascienza / Distopico
Trama: In un futuro tecnologicamente non evoluto, l'umanità vive una situazione di
stallo. Niente crisi, nessuna guerra, nessun problema: la gente si crede libera ed è feli-
ce, ma è manovrata da un'arma invincibile, operativa 24 ore su 24. Un'arma invisibile
chiamata Pelicula. Ai margini della civiltà, un gruppo di terroristi opera per far emer-
gere la verità, per quanto dolorosa. Rinunceresti alla tua felicità sapendo di non meri-
tarla? (da IBS.it)
Edizione: Ute LibriUte LibriUte LibriUte Libri, I edizione 2014, Genova