Presentazione tenuta da Francesco Castorina - Direttore Tecnico CIG - al convegno "“La certificazione delle figure professionali operanti sugli impianti a gas” del 27 Marzo 2015
Presentazione tenuta da Francesco Castorina - Direttore Tecnico CIG - al convegno "“La certificazione delle figure professionali operanti sugli impianti a gas” del 27 Marzo 2015
Novità in materia di emissioni in atmosfera avv. Attilio Balestreri – B&P Avv...Martina Petrucci
La disciplina nazionale in tema di emissioni in atmosfera, aggiornata già con il d.lgs. 46/2014, ha subito a cavallo tra il 2017 ed il 2018 importanti modifiche che hanno riguardato aspetti centrali per la gestione dei profili emissivi (profili autorizzativi, valori limite, modalità di campionamento e controllo, prescrizioni operative e gestionali). Si tratta di un complessivo “restyling” della disciplina (avviato, non certo concluso), purtroppo frammentato – come spesso accade in Italia – in numerosi e diversificati provvedimenti di difficile coordinamento.
Tra le numerose e puntuali modifiche apportate nei diversi interventi normativi recenti meritano approfondimento, innanzitutto, quelle introdotte con il d.lgs. 183/2017. Oltre a dettagliare nell’ambito del d.lgs. 152/2006 la disciplina dei “medi impianti di combustione” (di derivazione comunitaria) e ad aggiornare le disposizioni sugli impianti termici civili (anche in questo caso introducendo i “medi impianti termici civili”), il decreto ha effettuato – come previsto dalla legge-delega 170/2016 – un complessivo riordino della disciplina in materia di emissioni in atmosfera nell’ottica di: a) razionalizzare le procedure autorizzative; b) dettare una disciplina della componente odorigena; c) aggiornare i riferimenti tecnici; d) valorizzare il sistema dei monitoraggi e controlli (del Gestore e delle Autorità); e) aggiornare l’apparato sanzionatorio; f) definire ulteriori disposizioni di dettaglio (ad. es. grandi impianti di combustione; COV; riduzione della polverosità e delle emissioni diffuse).
Di rilievo poi l’art. 18 della Legge europea per il 2017 (167/2017) con cui sono state aggiornate la disciplina dell’AIA (valorizzando, in particolare, le ricadute sanitarie), le disposizioni sugli impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti, la disciplina delle emissioni di COV e talune discipline settoriali (grandi impianti di combustione, impianti di produzione di biossido di titanio, ecc.).
Non da ultimo, meritano accenno le recenti previsioni del d.lgs. 81/2018 – anch’esso di recepimento di disposizioni comunitarie – che prefigura futuri interventi delle Autorità (da dettagliare in disposizioni attuative) al fine di complessivamente aggiornare i sistemi di monitoraggio delle emissioni e degli impatti, definire piani e programmi nazionali e strutturare un compiuto sistema di scambio di informazioni nel settore.
Nel complesso, dunque, numerose novità normative focalizzate, tuttavia, su comuni obiettivi specifici e da cui si possono dunque trarre importanti spunti “di sistema” e risvolti di diretta portata operativa.
È questo l’obiettivo dell’intervento in cui, partendo dall’analisi delle novità normative sin qui citate, lette anche alla luce del recente panorama giurisprudenziale, se ne fornirà una valutazione complessiva al fine di individuare spunti pratici e operativi per una efficace gestione delle emissioni in atmosfera negli stabilimenti.
Il nostro Ufficio Normazione ha redatto uno strumento tecnico di approfondimento per installatori e progettisti diviso in tre sezioni: ABC Normazione, Approfondimenti Tecnici (piastra base, tubo, giunto perimetrale, massetto, posa dell'impianto), Schede Tecniche dei prodotti.
Presentazione a supporto dell'intervento di Fabio Turani, Convenor CEN/TC 72/WG 4 ed esperto nel Gruppo di lavoro UNI “Sistemi automatici di rivelazione incendi” al webinar "IL SETTORE ANTINCENDIO E LE NORME UNI.
LA NUOVA UNI 9795" del 9 dicembre 2021
Presentazione tenuta da Guido Pesaro - Responsabile Nazionale CNA Installazione Impianti - al convegno "“La certificazione delle figure professionali operanti sugli impianti a gas” del 27 Marzo 2015
Intervento di V.K. Sharma al workshop regionale STS-Med dal titolo"I sistemi a concentrazione solare poligenerativi - una risposta integrata al fabbisogno energetico delle comunità mediterranee" - Palermo 6 Novembre 2013
Presentazione a supporto dell'intervento di Giuseppe Giuffrida (Responsabile tecnico Zenital) al convegno "Marcatura CE di cupole e lucernari continui in materiale plastico Le norme armonizzate di prodotto e la loro applicazione" del 25 marzo 2019
Norme armonizzate, marcatura CE, volontarietà delle norme e periodi di sovrap...Claudio Liciotti
Quando una «nuova norma» sta per sostituire una «vecchia norma» c’è un tempo nel quale le 2 norme coesistono per consentire una transizione progressiva.
Il periodo di sovrapposizione si applica sia alle norme armonizzate che alle norme non armonizzate.
Nuovi riferimenti normativi per testing e valutazione di conformità di moduli...Claudio Liciotti
La crescita del mercato e dell’industria fotovoltaica ha fatto sì che gli operatori del settore abbiano sempre più puntato l’attenzione sull’affidabilità dei prodotti e sulla differenziazione degli stessi. La qualità e l’affidabilità dei moduli fotovoltaici può essere valutata mediante testing in accordo alle specifiche norme di prodotto: la Norma CEI EN 61215 (serie) e la Norma CEI EN 61730 (Parte 1 e Parte 2) che, nel loro recente aggiornamento, hanno introdotto rilevanti novità.
Nel corso del seminario, gli aspetti relativi alle prove e alle certificazioni dei moduli secondo tali norme saranno discussi fra gli Officer del CT 82 del CEI e gli operatori del mercato dei moduli FV, tenendo conto che, mentre l’applicazione della Norma CEI EN 61215 ha carattere di volontarietà per dimostrare la qualità del prodotto, la rispondenza alla Norma CEI EN 61730 (essendo norma europea armonizzata ai sensi della Direttiva Bassa Tensione, per le prescrizioni di sicurezza) è un requisito sufficiente a garantire la presunzione di conformità alla Direttiva BT, giacché il “prodotto” modulo fotovoltaico, per essere immesso sul mercato comunitario, deve essere dotato di marcatura CE.
Cristina Norcia - Bureau Veritas - LA CERTIFICAZIONE F-GAS DELL'AZIENDACentro Studi Galileo
su www.centrogalileo.it tutte le informazioni sull'argomento della presente presentazione in PowerPoint e su refrigerazione, condizionamento e pompe di calore
Guidare il cambiamento con passione slides FaorlinRoberta Agnoli
Trasferire la conoscenza di semplici tecniche finalizzate alla riduzione del tempo sprecato a inseguire informazioni o a controllare l’operato dei collaboratori.
Novità in materia di emissioni in atmosfera avv. Attilio Balestreri – B&P Avv...Martina Petrucci
La disciplina nazionale in tema di emissioni in atmosfera, aggiornata già con il d.lgs. 46/2014, ha subito a cavallo tra il 2017 ed il 2018 importanti modifiche che hanno riguardato aspetti centrali per la gestione dei profili emissivi (profili autorizzativi, valori limite, modalità di campionamento e controllo, prescrizioni operative e gestionali). Si tratta di un complessivo “restyling” della disciplina (avviato, non certo concluso), purtroppo frammentato – come spesso accade in Italia – in numerosi e diversificati provvedimenti di difficile coordinamento.
Tra le numerose e puntuali modifiche apportate nei diversi interventi normativi recenti meritano approfondimento, innanzitutto, quelle introdotte con il d.lgs. 183/2017. Oltre a dettagliare nell’ambito del d.lgs. 152/2006 la disciplina dei “medi impianti di combustione” (di derivazione comunitaria) e ad aggiornare le disposizioni sugli impianti termici civili (anche in questo caso introducendo i “medi impianti termici civili”), il decreto ha effettuato – come previsto dalla legge-delega 170/2016 – un complessivo riordino della disciplina in materia di emissioni in atmosfera nell’ottica di: a) razionalizzare le procedure autorizzative; b) dettare una disciplina della componente odorigena; c) aggiornare i riferimenti tecnici; d) valorizzare il sistema dei monitoraggi e controlli (del Gestore e delle Autorità); e) aggiornare l’apparato sanzionatorio; f) definire ulteriori disposizioni di dettaglio (ad. es. grandi impianti di combustione; COV; riduzione della polverosità e delle emissioni diffuse).
Di rilievo poi l’art. 18 della Legge europea per il 2017 (167/2017) con cui sono state aggiornate la disciplina dell’AIA (valorizzando, in particolare, le ricadute sanitarie), le disposizioni sugli impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti, la disciplina delle emissioni di COV e talune discipline settoriali (grandi impianti di combustione, impianti di produzione di biossido di titanio, ecc.).
Non da ultimo, meritano accenno le recenti previsioni del d.lgs. 81/2018 – anch’esso di recepimento di disposizioni comunitarie – che prefigura futuri interventi delle Autorità (da dettagliare in disposizioni attuative) al fine di complessivamente aggiornare i sistemi di monitoraggio delle emissioni e degli impatti, definire piani e programmi nazionali e strutturare un compiuto sistema di scambio di informazioni nel settore.
Nel complesso, dunque, numerose novità normative focalizzate, tuttavia, su comuni obiettivi specifici e da cui si possono dunque trarre importanti spunti “di sistema” e risvolti di diretta portata operativa.
È questo l’obiettivo dell’intervento in cui, partendo dall’analisi delle novità normative sin qui citate, lette anche alla luce del recente panorama giurisprudenziale, se ne fornirà una valutazione complessiva al fine di individuare spunti pratici e operativi per una efficace gestione delle emissioni in atmosfera negli stabilimenti.
Il nostro Ufficio Normazione ha redatto uno strumento tecnico di approfondimento per installatori e progettisti diviso in tre sezioni: ABC Normazione, Approfondimenti Tecnici (piastra base, tubo, giunto perimetrale, massetto, posa dell'impianto), Schede Tecniche dei prodotti.
Presentazione a supporto dell'intervento di Fabio Turani, Convenor CEN/TC 72/WG 4 ed esperto nel Gruppo di lavoro UNI “Sistemi automatici di rivelazione incendi” al webinar "IL SETTORE ANTINCENDIO E LE NORME UNI.
LA NUOVA UNI 9795" del 9 dicembre 2021
Presentazione tenuta da Guido Pesaro - Responsabile Nazionale CNA Installazione Impianti - al convegno "“La certificazione delle figure professionali operanti sugli impianti a gas” del 27 Marzo 2015
Intervento di V.K. Sharma al workshop regionale STS-Med dal titolo"I sistemi a concentrazione solare poligenerativi - una risposta integrata al fabbisogno energetico delle comunità mediterranee" - Palermo 6 Novembre 2013
Presentazione a supporto dell'intervento di Giuseppe Giuffrida (Responsabile tecnico Zenital) al convegno "Marcatura CE di cupole e lucernari continui in materiale plastico Le norme armonizzate di prodotto e la loro applicazione" del 25 marzo 2019
Norme armonizzate, marcatura CE, volontarietà delle norme e periodi di sovrap...Claudio Liciotti
Quando una «nuova norma» sta per sostituire una «vecchia norma» c’è un tempo nel quale le 2 norme coesistono per consentire una transizione progressiva.
Il periodo di sovrapposizione si applica sia alle norme armonizzate che alle norme non armonizzate.
Nuovi riferimenti normativi per testing e valutazione di conformità di moduli...Claudio Liciotti
La crescita del mercato e dell’industria fotovoltaica ha fatto sì che gli operatori del settore abbiano sempre più puntato l’attenzione sull’affidabilità dei prodotti e sulla differenziazione degli stessi. La qualità e l’affidabilità dei moduli fotovoltaici può essere valutata mediante testing in accordo alle specifiche norme di prodotto: la Norma CEI EN 61215 (serie) e la Norma CEI EN 61730 (Parte 1 e Parte 2) che, nel loro recente aggiornamento, hanno introdotto rilevanti novità.
Nel corso del seminario, gli aspetti relativi alle prove e alle certificazioni dei moduli secondo tali norme saranno discussi fra gli Officer del CT 82 del CEI e gli operatori del mercato dei moduli FV, tenendo conto che, mentre l’applicazione della Norma CEI EN 61215 ha carattere di volontarietà per dimostrare la qualità del prodotto, la rispondenza alla Norma CEI EN 61730 (essendo norma europea armonizzata ai sensi della Direttiva Bassa Tensione, per le prescrizioni di sicurezza) è un requisito sufficiente a garantire la presunzione di conformità alla Direttiva BT, giacché il “prodotto” modulo fotovoltaico, per essere immesso sul mercato comunitario, deve essere dotato di marcatura CE.
Cristina Norcia - Bureau Veritas - LA CERTIFICAZIONE F-GAS DELL'AZIENDACentro Studi Galileo
su www.centrogalileo.it tutte le informazioni sull'argomento della presente presentazione in PowerPoint e su refrigerazione, condizionamento e pompe di calore
Guidare il cambiamento con passione slides FaorlinRoberta Agnoli
Trasferire la conoscenza di semplici tecniche finalizzate alla riduzione del tempo sprecato a inseguire informazioni o a controllare l’operato dei collaboratori.
Modulistica, aspetti operativi e ripercussioni in termini di iter e tempistic...Roberta Agnoli
Intervento dell' Ing. Piccoli e Ing. Squarcina del Settore Ambiente e Territorio della Provincia di Vicenza durante la conferenza organizzata dalla Fondazione Giacomo Rumor Centro Produttività Veneto (CPV) il 10-09-2013
1. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 1 di 8
Data: 2012-09-11
Titolo Prescrizioni per l’accreditamento di Organismi operanti le
certificazioni dei servizi di:
- installazione, manutenzione o riparazione di
apparecchiature fisse di refrigerazione,
condizionamento d’aria e pompe di calore contenenti
taluni gas fluorurati ad effetto serra, in base alle
disposizioni del Regolamento (CE) n. 303/2008;
- installazione, manutenzione o riparazione di impianti
fissi di protezione antincendio e di estintori contenenti
taluni gas fluorurati ad effetto serra, in base alle
disposizioni del Regolamento (CE) n. 304/2008.
Sigla RT-29
Revisione 01
Data 2012-09-11
Redazione Approvazione Autorizzazione
all’emissione
Entrata in vigore
Il Direttore di
Dipartimento
Il Consiglio Direttivo Il Presidente 2012-09-21
2. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 2 di 8
Data: 2012-09-11
INDICE
INTRODUZIONE.................................................................................................................................. 3
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE....................................................................................... 3
2 . RIFERIMENTI NORMATIVI ...................................................................................................... 3
3. DEFINIZIONI............................................................................................................................. 4
4. ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE......................................................................................... 4
5. PERSONALE DELL’ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE......................................................... 6
6. MODIFICHE DEI REQUISITI DI CERTIFICAZIONE ................................................................. 6
7. RICORSI, RECLAMI E CONTENZIOSI..................................................................................... 6
8. DOMANDA PER LA CERTIFICAZIONE.................................................................................... 6
9. PREPARAZIONE DELLA VALUTAZIONE ................................................................................ 6
10 . VALUTAZIONE ......................................................................................................................... 7
11. RAPPORTO SULLA VALUTAZIONE ........................................................................................ 7
12. DECISIONE PER LA CERTIFICAZIONE ................................................................................... 7
13. SORVEGLIANZA ....................................................................................................................... 7
14. USO DELLE LICENZE, DEI CERTIFICATI E DEI MARCHI DI CONFORMITÀ .......................... 8
15. RECLAMI AI FORNITORI .......................................................................................................... 8
3. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 3 di 8
Data: 2012-09-11
INTRODUZIONE
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), sulla base della designazione di
ACCREDIA, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico quale unico organismo nazionale autorizzato a
svolgere attività di accreditamento e vigilanza del mercato, ha richiesto l’intervento di ACCREDIA, Dipartimento
Certificazione e Ispezione, per la definizione di apposite regole e procedure intese ad ottimizzare l’attività di
Accreditamento degli Organismi di Certificazione delle organizzazioni di cui ai Regolamenti di esecuzione del
Regolamento 842/2006/CE su taluni gas fluorurati ad effetto serra, ai sensi della norma UNI CEI EN 45011:1999
e relativi documenti applicabili.
Per semplicità di consultazione, il presente documento è strutturato, in linea di principio, secondo la
numerazione della Norma UNI CEI EN 45011:1999 e fornisce precisazioni, commenti ed integrazioni, ove
applicabili, in ordine ai requisiti della norma stessa, definendo un contesto di riferimento a cui gli Organismi di
Certificazione si devono conformare per conseguire e mantenere l’accreditamento ACCREDIA, relativamente
all’emissione delle specifiche certificazioni in esame.
In caso di contrasto tra i requisiti dei vari documenti applicabili, valgono le seguenti priorità:
- Regolamento (CE) n. 842/2006, Regolamenti (CE) n. 303/2008 e n. 304/2008;
- Decreto del Presidente della Repubblica concernente le modalità di attuazione del Regolamento (CE) n.
842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra (di seguito denominato DPR)
- Presente RT;
- UNI CEI EN 45011:1999;
- Regolamenti Generali ACCREDIA RG e Guide applicative.
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Il campo di applicazione del presente documento è quello dell’Accreditamento degli Organismi che operano le
Certificazioni delle imprese che svolgono:
- l’installazione, la manutenzione o riparazione di apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento
d’aria e pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra, in base alle disposizioni del
Regolamento (CE) n. 303/2008; il Regolamento non si applica alle attività inerenti alla fabbricazione e
alla riparazione effettuate nel luogo di produzione delle apparecchiature fisse di refrigerazione e di
condizionamento d’aria e delle pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra;
- l’installazione, la manutenzione o riparazione di impianti fissi di protezione antincendio e di estintori
contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra, in base alle disposizioni del Regolamento (CE) n.
304/2008; il Regolamento non si applica alle attività inerenti alla fabbricazione e alla riparazione
effettuate nel luogo di produzione di contenitori o relativi componenti di impianti fissi di protezione
antincendio contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra.
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
2.1 Regolamenti comunitari e leggi
- Regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006 su taluni
gas fluorurati ad effetto serra;
- Regolamento (CE) n. 303/2008 del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n.
842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, i requisiti minimi e le condizioni per il riconoscimento
reciproco della certificazione delle imprese e del personale per quanto concerne le apparecchiature fisse
di refrigerazione, condizionamento d'aria e pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto
serra;
4. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 4 di 8
Data: 2012-09-11
- Regolamento (CE) n. 304/2008 del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n.
842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, i requisiti minimi e le condizioni per il riconoscimento
reciproco della certificazione delle imprese e del personale per quanto concerne gli impianti fissi di
protezione antincendio e gli estintori contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra;
- Decreto del Presidente della Repubblica concernente le modalità di attuazione del Regolamento (CE) n.
842/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 maggio 2006 su taluni gas fluorurati ad effetto
serra.
2.2 Norme e regolamenti tecnici per l’accreditamento
- UNI CEI EN 45011:1999 “Requisiti generali relativi agli Organismi che gestiscono Sistemi di
Certificazione di prodotti (ISO/IEC Guide 65) (di seguito denominata EN 45011)”;
- IAF GD5:2006 “Guidance on the Application of ISO/IEC Guide 65:1996”;
- ISO/IEC 17000:2004 “Valutazione della conformità — Vocabolario e principi generali”;
- RG-01 “Regolamento per l’accreditamento degli Organismi di Certificazione”, nella revisione
vigente;
- RG-09 “Regolamento per l’utilizzo del marchio ACCREDIA”, nella revisione vigente.
3. DEFINIZIONI
Si applicano le definizioni riportate nell’Art. 2 del Regolamento (CE) n. 842/2006, negli Articoli 3 dei Regolamenti
(CE) n. 303/2008 e n. 304/2008, e nell’Art. 2 del DPR.
4. ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE
4.1 Disposizioni generali
Si applica il requisito di norma, con le specificazioni indicate nei paragrafi seguenti.
L’Organismo di certificazione, di seguito OdC, deve avviare, promuovere, mantenere e gestire un sistema di
certificazione in conformità alla norma UNI CEI EN 45011.
L’OdC deve essere indipendente e imparziale nello svolgimento dei suoi compiti e deve garantire il rispetto dei
requisiti minimi di cui ai regolamenti (CE) n. 303/2008 e n. 304/2008.
L’OdC ha il compito di rilasciare i certificati alle imprese che partecipano ad una o più delle attività previste dal
campo d’applicazione delineato in precedenza.
L’OdC istituisce e applica le procedure per il rilascio, la sospensione e il ritiro dei certificati, secondo un
Regolamento che disciplina i rapporti con le imprese, da sottoporre a valutazione da parte di ACCREDIA e
comunque in accordo alla norma UNI CEI EN 45011, al Regolamento RG-01 e al presente RT.
4.2 Organizzazione
Si applica il requisito di norma.
4.3 Operatività
Si applica il requisito di norma.
5. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 5 di 8
Data: 2012-09-11
4.4 Subappalto
Si applica il requisito di norma.
4.5 Sistema qualità
Si applica il requisito di norma.
4.6 Condizioni e procedure per il rilascio, il mantenimento, l’estensione, la sospensione e la
revoca della certificazione
Si applica il requisito di norma.
4.7 Verifiche ispettive interne e riesami da parte della direzione
Si applica il requisito di norma.
4.8 Documentazione
Si applica il requisito di norma, con le seguenti precisazioni.
Unitamente alle informazioni sullo specifico schema di certificazione, l’OdC dovrà fornire alle imprese dettagli
sulla predisposizione del Piano della qualità (PdQ) di cui al DPR relativamente al servizio che intendono
sottoporre a certificazione.
L’OdC deve fornire informazioni dettagliate del processo di certificazione e relative tariffe.
Il tariffario dovrà riportare separatamente i costi connessi, ove applicabile, a:
- presentazione della domanda di certificazione;
- esame della documentazione;
- verifiche ispettive indicando separatamente quelli relativi a: valutazione iniziale/supplementare/straordinaria,
estensione, sorveglianza, rinnovo, sessione d’esame;
- rilascio della certificazione;
- spese extra (vitto, alloggio, spese auto).
Detto Tariffario dovrà essere trasmesso dall’OdC, unitamente al certificato di accreditamento, al MATTM, ai
sensi dell’articolo 5, comma 1 del DPR.
Eventuali successive modifiche del Tariffario dovranno essere preventivamente sottoposte al MATTM.
4.9 Registrazioni
Si applica il requisito di norma, con le seguenti specificazioni.
L’organismo di certificazione deve mantenere un registro che consente di verificare la posizione delle imprese
certificate. Il registro deve essere conservato almeno per 5 anni.
Gli OdC dovranno trasmettere al MATTM ed in copia ad ACCREDIA, una relazione annuale sulle attività da loro
svolte.
4.10 Riservatezza
Si applica il requisito di norma
6. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 6 di 8
Data: 2012-09-11
5. PERSONALE DELL’ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE
5.1 Generalità
Si applica il requisito di norma
5.2 Criteri di qualifica
Si applica il requisito di norma, con le seguenti precisazioni.
Gli auditor dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
a) conoscenza approfondita della legislazione europea e di quella nazionale inerente la regolamentazione dei
processi di controllo delle perdite, recupero, installazione e manutenzione degli impianti di refrigerazione,
condizionamento d’aria e pompe di calore, e di impianti fissi di protezione antincendio e di estintori contenenti
taluni gas fluorurati ad effetto serra;
b) conoscenze approfondite dei processi inerenti il settore impiantistico, ivi inclusi i processi di saldatura o
brasatura, con particolare riferimento agli impianti di cui al precedente punto a).
6. MODIFICHE DEI REQUISITI DI CERTIFICAZIONE
Si applica il requisito di norma
7. RICORSI, RECLAMI E CONTENZIOSI
Si applica il requisito di norma
8. DOMANDA PER LA CERTIFICAZIONE
Si applica il requisito di norma.
8.1 Informazioni sulle procedure
Si applica il requisito di norma.
8.2 Domanda
Si applica il requisito di norma.
La domanda di certificazione dovrà contenere anche il numero e il nominativo delle persone impiegate e il
fatturato annuo delle attività oggetto del presente RT.
9. PREPARAZIONE DELLA VALUTAZIONE
Si applica il requisito di norma.
L’OdC oltre a quanto già abitualmente fatto per la valutazione della conformità delle imprese, deve verificare il
rispetto delle seguenti condizioni:
a) l’impresa deve impiegare personale certificato, ai sensi dell’Art. 9 comma 1 del DPR, per le attività che
richiedono una certificazione in numero sufficiente da coprire il volume d’attività previsto. A tal fine l’impresa
dovrà indicare i nominativi e il numero di certificato del suddetto personale;
b) l’impresa deve dimostrare che il personale impegnato nelle attività per cui è richiesta la certificazione abbia a
disposizione gli strumenti e le procedure necessari per svolgerle.
7. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 7 di 8
Data: 2012-09-11
Con riferimento al punto a), l’OdC deve garantire tale conformità tramite il calcolo del rapporto tra il fatturato
medio (della specifica attività oggetto della certificazione) dell’impresa degli ultimi 3 anni, ove applicabili, e il
reddito procapite di riferimento del settore.
Ogni 200.000 euro di fatturato legato all’attività di installazione, manutenzione, riparazione degli impianti di
refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore o di impianti fissi di protezione antincendio e di estintori,
ci si deve aspettare che l’impresa abbia una persona certificata.
10. VALUTAZIONE
Si applica il requisito di norma.
11. RAPPORTO SULLA VALUTAZIONE
Si applica il requisito di norma.
12. DECISIONE PER LA CERTIFICAZIONE
Si applica il requisito di norma, con le specificazioni indicate nei paragrafi seguenti.
12.1 La decisione sulla certificazione deve essere presa unicamente dall'OdC in base alle informazioni raccolte
nel corso del processo di certificazione.
Inoltre il Membro dell’Organo deliberante esperto del settore ha diritto di veto.
12.2 L'OdC deve fornire un certificato all’impresa che ha superato positivamente l’iter di certificazione e che è
iscritta al Registro di cui al D.P.R. Entro 10 giorni dal rilascio del certificato, l’OdC dovrà inserire per via
telematica nella sezione apposita del Registro di cui al DPR, le informazioni relative alle imprese che
hanno ottenuto detto certificato e le informazioni (nominativi e numero di certificato) relative al personale
impiegato per le attività oggetto di certificazione.
12.3 Il certificato dovrà contenere almeno i seguenti dati:
a) nome dell’organismo di certificazione, nome completo del titolare, numero di certificato;
b) attività che il titolare del certificato è autorizzato a svolgere;
c) data di rilascio, di scadenza e firma del rappresentante legale che rilascia il certificato.
13. SORVEGLIANZA
Si applica il requisito di norma, con le specificazioni di seguito indicate.
La certificazione della competenza delle imprese ha una durata di 5 anni. Nell’arco dei cinque anni di validità
della certificazione, l’OdC dovrà effettuare due verifiche ispettive presso l’impresa (obbligatoria la prima verifica
di certificazione) e le restanti verifiche (documentali) possono essere effettuate in OdC. Entro 10 giorni dal
rilascio di tale dichiarazione, l’OdC dovrà inserire per via telematica nella sezione apposita del Registro di cui al
DPR, l’esito delle verifiche ispettive (mantenimento o meno della certificazione).
Il rinnovo della certificazione avviene previa esecuzione di un nuovo iter di certificazione. Al termine degli
accertamenti l’OdC deve deliberare il rilascio della nuova certificazione. Entro 10 giorni dal rilascio del nuovo
certificato, l’OdC deve inserire per via telematica nella sezione apposita del Registro di cui al DPR, le
informazioni relative alle imprese che hanno ottenuto la nuova certificazione e le informazioni (nominativi e
numero di certificato) relative al personale impiegato per le attività oggetto di certificazione.
L’OdC deve richiedere all’impresa di essere informato circa ogni variazione del numero del personale certificato,
del volume di attività e di ogni altra variazione che implichi il mutamento delle condizioni per il mantenimento
della certificazione dell’impresa.
8. REGOLAMENTI TECNICI RT-29 rev.01 Pag. 8 di 8
Data: 2012-09-11
14. USO DELLE LICENZE, DEI CERTIFICATI E DEI MARCHI DI CONFORMITÀ
Ogni OdC deve prevedere regole per la concessione del proprio Logo/Marchio di certificazione alle imprese
certificate. Le regole devono rispettare i requisiti delle norme di riferimento e del Regolamento sull’uso del
marchio di ACCREDIA (rif. RG-09).
Gli usi inappropriati della certificazione o l'uso ingannevole dei certificati e marchi o loghi in pubblicazioni,
cataloghi, ecc... devono essere sanzionati tramite adeguati provvedimenti quali la sospensione o la revoca della
certificazione, la pubblicazione del tipo di infrazione e, ove appropriate, anche azioni legali.
L’OdC deve sospendere e/o revocare la certificazione all’impresa al verificarsi di una o più delle seguenti
condizioni:
a) non osservanza delle prescrizioni previste dai documenti contrattuali;
b) fondato reclamo scritto per inadempienze verso terzi;
c) mancato rispetto dei requisiti previsti per il mantenimento e il rinnovo della certificazione;
d) mancato pagamento delle quote di iscrizione/mantenimento;
e) ogni altra carenza che derivi dal mancato rispetto di quanto formalmente accettato dall’impresa all’atto
della certificazione. In tali carenze ricadono anche eventuali azioni che possano influenzare in maniera
negativa e/o ledere l’immagine dell’OdC e delle parti coinvolte;
f) formale richiesta da parte dell’impresa certificata.
Le revoche e le sospensioni delle certificazioni devono essere inserite per via telematica dagli Stessi Organismi
di certificazione nella sezione apposita del Registro di cui al DPR, entro 10 giorni dalle suddette decisioni.
Le informazioni sui certificati in vigore possono essere pubblicate anche sul sito ACCREDIA, in quanto
Organismo di accreditamento, tramite interconnessione diretta con il Registro Telematico nazionale delle
persone e delle imprese certificate di cui all'articolo 13 del DPR 43/2012.
15. RECLAMI AI FORNITORI
Si applica il requisito di norma.