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RILIEVO ED ANALISI IDRO-GEOMORFOLOGICA
DEL BACINO DI RIO GARDOLO
Studenti :
Zamboni Francesco
Bonanno Giuseppe
Fianelli Francesco
Indice
Introduzione...................................................................................................................3
Processazione dati con QGIS 2.6.0.................................................................................5
DTM............................................................................................................................. 5
r.watershade...............................................................................................................7
Creazione dello stream network................................................................................11
Creazione del sottobacino.........................................................................................13
Pendenze...................................................................................................................18
Rilievo idrogeomorfologico...........................................................................................19
Inizio rilievo...............................................................................................................20
Cunettone Rio Gardolo..............................................................................................23
Inizio Cunettone........................................................................................................26
Sentiero n 2 Montevaccino........................................................................................30
Vaio Rio Gardolo........................................................................................................31
Strada e briglie..........................................................................................................34
Caratteristiche...........................................................................................................38
Affluente sx...............................................................................................................45
Scarico......................................................................................................................47
Bibliografia...................................................................................................................49
Sitografia...................................................................................................................49
Strumenti utilizzati....................................................................................................49
2
Introduzione
Roggia Di Gardolo
La Roggia di Gardolo è un corso d’acqua a carattere torrentizio, che scende
dalla conca di Montevaccino (circa 687 m s.l.m.) a nord est di Trento, passando
nelle vicinanze di Maso Specchio (circa 425 m s.l.m.), sino alla valle dell'Adige,
dove si unisce con il canale Lavisotto dopo aver attraversato la zona
pianeggiante di Gardolo (circa 200 m s.l.m.).
L’area totale del bacino studiato è di 2.704 Km
2
(fig19) .
La lunghezza dell’asta principale 5.472Km(fig18).
Storicamente sfruttato dagli abitanti sia come mezzo di trasporto per il
legname, sia per l'irrigazione dei campi, è stato soggetto ad opere di difesa
passive (come la briglia in fig. 38) al fine di limitare l'accumulo di detriti
durante le stagioni con maggiori precipitazioni e di evitare il rischio di
esondazioni, dovuto ad un deflusso variabile. Esso è quindi caratterizzato da
un regime estremamente variabile in termini di deflusso.
Figura 1- Contesto geografico
3
Nell’immagine seguente sono riportati le zone in cui il torrente è esondato.
Rispettivamente le esondazioni, sono avvenute il 12/11/1951 (sezione “1a”) ed
l’11/2000 (sezione “32a”)
Figura 2- Esondazioni Roggia
4
Processazione dati con QGIS 2.6.0
DTM
Il DTM è stato scaricato dal WebGis dell’Università di Trento, alla pagina:
http://webgis.ing.unitn.it/webgising/index.php con una risoluzione di 10 x 10.
Il DTM (modello digitale di terreno) rappresenta la distribuzione delle quote
(coordinate z=f (x, y) ) di una superficie. La sua costruzione avviene tramite
il metodo degli elementi finiti. Una modalità di esecuzione consiste nel dividere
la superficie con una mesh. Per ogni pixel esistono 8 possibili direzioni di
drenaggio, essendo 8 i pixel confinanti con il pixel scelto.
I fogli DTM sono stati importati attraverso la modalità
Raster  Miscellanea  Unione,
ottenendo il risultato riportato in fig 3.
5
Figura 3 - DTM risoluzione 10 x 10
Il risultato ottenuto presenta degli errori al contorno, dove la quota assegnata è
pari a zero. Come si può notare nel grafico in fig 4 è presente una discontinuità
tra la quota 0 e la quota di 200 m.
Tabella 1 r.univar
Quota media Quota max Quota min Deviazione
standard
697.638 2122.05 0 404.347
6
Figura 4 - Istogramma Raster
Una volta importati in QGIS il DTM della zona d’interesse è stato scaricato il
plugin di GRASS creando Database, Location settata sul sistema di riferimento
WGS 84 / UTM zone 32N e il Mapset. É stato importato il file DTM nella
Location di GRASS tramite il comandor.in.gdal.qgis e settata la regione GRASS
tramite comando g.region.multiple.raster. Attraverso il comando r.fill.dir il
modello digitale del terreno è stato corretto riempiendo tutti i punti depressi ottenendo in
maniera univoca le direzioni di drenaggio.
r.watershade
Inserendo come input il file raster dei DTM nel comando r.watershade e
impostando come dimensione minima di ogni bacino il valore di 1000, sono
state create le mappe rappresentate nelle figure 5, 6, 7, 8.
Il comando r.watershed genera un set di quattro mappe che rappresentano:
7
 Accumulo di flusso
 Direzioni di drenaggio
 La posizione dei flussi d’acqua
 Lo spartiacque dei bacini
Accumulation
Figura 5 - Accumulation
Il valore assoluto di ciascuna cella in questo layer uscita è la quantità di
scorrimento superficiale che attraversa la cella.
8
Drainage
Figura 6 - Drainage
Tale mappa fornisce l’aspetto per ogni cella misurata in senso antiorario da Est.
Moltiplicando tale valore per 45 verrà fornita la direzione in gradi del deflusso
che uscirà da tale cella. Il valore 0 sta ad indicare che la cella è un’area
depressa, mentre un eventuale valore negativo sta ad indicare che il deflusso
superficiale esce dai confini della regione. Il valore assoluto di tali celle indica la
direzione di deflusso.
Stream
9
Figura 7 - Stream
L’output della mappa stream fornisce i segmenti di flusso. Tale mappa raster,
come si vedrà più avanti, può essere vettorializzata attraverso il comando
r.to.vect.
10
Basisns
Figura 8 - Basins
Attraverso la mappa dei bacini il programma crea il confine di ogni bacino, a cui
viene assegnato un unico numero intero positivo.
11
Creazione dello stream network
Attraverso il comando r.thin, che affina le celle non-zero che delimitano
elementi lineari del raster in input, è stata affinata la mappa raster: Stream (
fig 6).
Figura 9 - Stream thin
Il layer ottenuto è stato vettorializzato con il comando r.to.vect.line, ottenendo
come risultato la mappa vettoriale che rappresenta tutte le linee di flusso della
nostra regione (fig 10).
12
Figura 10 - r.to.vect.line
13
Creazione del sottobacino
Per capire dove si collochi esattamente Rio Gardolo sono stati scaricati dal
WebGis dell’Università i vettoriali dei bacini e dei corsi d’acqua della regione di
interesse.
Per la creazione del bacino idrografico del Rio di Gardolo è stato utilizzato il
comando r.water.outlet, che permette di creare i confini di un bacino idrografico
inserendo in input la mappa raster delle direzioni didrenaggio (“drainage” (fig
5) ) e impostando le seguenti coordinate (EST 1663640 NORD 5107763)
rappresentanti il punto in cui Rio Gardolo confluisce nel canale Lavisotto.
Il bacino del Rio Gardolo è stato così sovrapposto con i vettoriali scaricati dal
WebGis (fig 11).
Figura 11 - water.outlet
14
Convertito il raster ottenuto con r.water.outlet, attraverso la modalità
Vettore  Intersezione
è stato ritagliato il reticolo idrografico di fig 10 intersecandolo con il vettoriale
rappresentante il bacino di Rio Gardolo, ottenendo la mappa rappresentata in
figura 12.
Figura 12 - Bacino Rio Gardolo
Dalla fig 12 si può notare che il risultato ottenuto elaborando i DTM fornisce un output
che si sovrappone con i dati scaricati dalla provincia tranne che nella sua parte finale.
Ciò può essere causato da un intervento antropico, di cui il DTM non tiene conto. Come
poi si vedrà dai rilievi effettuati il Rio Gardolo è stato convogliato per mezzo di argini
cementati in un cunettone, che ne devia il flusso naturale sfalsando i risultati .
15
Una volta ottenuto il bacino digitale del Rio Gardolo l’abbiamo analizzato con il
comando r.univar ottenendo i seguenti dati :
Figura 13 r.univar
Tabella 2 - Quote bacino
Quota media [m] Quota max [m] Quota min [m] Deviazione
standard
619.087 1092.65 192.103 189.424
16
Figura 14 - Distribuzione delle pendenze
L’area totale del bacino è stata stimata con il comando r.surf.area ottenendo come
risultato 2.65 Km
2
:
Figura 15 - r.surf.area
17
Per stimare la lunghezza del Rio è stata inserito il campo lunghezza nella tabella
“Attributi” del vettoriale rappresentante il corso d’acqua all’interno del bacino.
Attraverso la modalità
Vettore Strumenti di Analisi  Statistiche di base
è stato possibile calcolare la somma di tutti i segmenti che compongono il Rio,
ottenendo un valore di 5.472Km.
Figura 16 - Lunghezza bacino
18
Pendenze
Figura 17 - Raster delle pendenze
Per calcolare la pendenza della superficie si è usato il comando r .slope che
cosidera la differenza di quota tra i pixel adiacenti e la divide per la dimensione degli
stessi o per la loro diagonale, a seconda della posizione reciproca dei pixel adiacenti,
ottenendo così la pendenza lungo le direzioni di drenaggio.
Tabella 3 - r.univar slope
Pendenza media [°] Pendenza max[°] Pendenza min[°] Deviazione
standard
23.43 62 0.5 10.255
19
Rilievo idrogeomorfologico
Figura 18 - Traccia GPS del rilievo
20
Inizio rilievo
Il rilievo incomincia dalla zona sita in Gardolo “cimitero”: è stata preferita
un’analisi partendo dal rinomato paese, per osservare inizialmente la
confluenza a valle e per poi risalire nel torrente fino alla sorgente.
Come si può notare in “figura 22” (Freccia rossa) vi è la presenza di una
tartaruga d’acqua dolce, probabilmente abbandonata dall’uomo, e la presenza
di svariati pesci, indice comunque di una buona qualità dell’habitat fluviale.
Figura 19 - Posizione rilievo 21, 22
21
Latitudine Longitudin
e
Altitudine
46,108°N 11,1099°E 195,59m
Figura 20
22
Figura 21
23
Cunettone Rio Gardolo
Qui, come prima, il torrente presenta una forte pressione antropica dovuta agli
argini in cemento in ambedue i lati, ed un flusso d’acqua esiguo.
Figura 22 - Posizione rilievo 24, 25
24
Latitudin
e
Longitudi
ne
Altitudin
e
46,1089°
N
11,1157°
E
238,71m
Figura 23
25
Figura 24
26
Inizio Cunettone
Proseguendo lungo il cunettone è stata riscontrata una notevole quantità di
piante igrofile sul letto del Rio. L’ostruzione limita in maniera rilevante il flusso
del torrente e, a nostro parere, questo può essere un problema in caso di piena.
Il torrente infatti, non trovando via libera lungo il suo corso potrebbe esondare,
allagando le abitazioni circostanti.
Figura 25 - Posizione rilievo fig 27, 28, 29
27
Latitudine Longitudin
e
Altitudin
e
46,1089°
N
11,571°E 238,71m
Figura 26
28
Figura 27
29
Figura 28
30
Sentiero n 2 Montevaccino
Il sentiero che è stato percorso per il rilievo Idro-Geomorfologico è il numero 2
di Montevaccino.
Figura 29 - Sentiero
31
Vaio Rio Gardolo
La presenza del cunettone e di una vegetazione molto fitta sul letto del
torrente ci ha obbligati ad aggirare gli ostacoli, ricongiungendoci al torrente nel
Vaio sovrastante Gardolo.
Qui il Rio ha eroso la roccia calcarea formando una forra suggestiva ma
impercorribile.
Figura 30 - Posizione rilievi fig 32, 33
32
Latitudine Longitudin
e
Altitudin
e
46,1136°
N
11,12°E 369,68m
Figura 31
33
Figura 32
34
Strada e briglie
Siamo riusciti a ritrovare il Rio 170 metri più in alto, dove il corso d’acqua viene
attraversato dalla strada che porta a Montevaccino. Qui la presenza antropica
si nota per la presenza di una briglia alta 2m a ridosso della strada e, poco più
a monte, di una briglia di contenimento alta 5 metri. La briglia di contenimento
è una struttura creata trasversalmente all'alveo e concepita per ridurre il
trasporto di materiale solido di fondo durante eventi di piena. Dunque, in caso
di abbondanti precipitazioni, il materiale trasportato rimane bloccato dalla
struttura senza andare a danneggiare la strada a valle.
Figura 33 - Posizione rilievi fig 35, 36, 37
35
Latitudin
e
Longitudin
e
Altitudin
e
46,1167°
N
11,1313
°E
520.12
m
46,1167°
N
11,1321
°E
542,9 m
Figura 34
36
Figura 35 Briglia
37
Figura 36 - Briglia di contenimento
38
Caratteristiche
A monte della briglia il letto del Rio è formato da numerosi ciottoli, massi e
tronchi d’albero. Tali detriti si accumulano a causa dei continui fenomeni franosi
che coinvolgono i versanti. Il terreno circostante infatti, complice il terreno a
granulometria fine (argilloso) e i versanti acclivi, frana facilmente verso valle.
Durante i fenomeni di piena inoltre è possibile che tali detriti vengano
trasportati verso valle, motivo per il quale è stata concepita la briglia di
contenimento superata pocanzi.
Figura 37
39
Figura 38
40
Figura 39 - Particolare terreno
41
Figura 40 - Frana
42
Figura 41
43
Figura 42 Frana
44
Figura 43
45
Affluente sx
Proseguendo si è incontrato un affluente, corso d'acqua che versa le sue acque
in un altro maggiore. Il luogo dove due o più corsi d'acqua si incontrano unendo
le loro acque viene detto confluenza. Per la presenza di nuovi salti di roccia
lungo l’asta del Rio, abbiamo risalito i versanti per ricollegarci più a monte con
il corso d’acqua.
Latitudine Longitudin
e
Altitudine
46,1152°
N
11,1397°E 605,54m
Figura 44 - Posizione rilievi
46
Figura 45
47
Scarico
Infine, la nostra analisi viene interrotta dalla presenza di campi agricoli che
deviano e interrano il Rio rendendoci impossibile proseguire oltre.
E’ stato fotografato lo scarico per evidenziare l’importanza del torrente per le
attività locali, principalmente vigneti, che sfruttando l’acqua del Rio riescono a
ricavarne un giovamento.
Latitudine Longitudin
e
Altitudine
46,1142°N 11,1423°E 665,67m
Figura 46 - Posizione rilievi fig 48
48
Figura 47 Scarico
49
Bibliografia
Sitografia
 http://www.kompass-italia.it/info/mappa-online/
 http://webapps.comune.trento.it/mapaccel/?
project=ambiente&view=idrogeologia
 http://webgis.ing.unitn.it/webgising/index.php
Strumenti utilizzati
 QGIS Desktop 2.6.0
 Oruxmap
50

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Analisi Idro Geomorfologica del Rio Gardolo

  • 1. RILIEVO ED ANALISI IDRO-GEOMORFOLOGICA DEL BACINO DI RIO GARDOLO Studenti : Zamboni Francesco Bonanno Giuseppe Fianelli Francesco
  • 2. Indice Introduzione...................................................................................................................3 Processazione dati con QGIS 2.6.0.................................................................................5 DTM............................................................................................................................. 5 r.watershade...............................................................................................................7 Creazione dello stream network................................................................................11 Creazione del sottobacino.........................................................................................13 Pendenze...................................................................................................................18 Rilievo idrogeomorfologico...........................................................................................19 Inizio rilievo...............................................................................................................20 Cunettone Rio Gardolo..............................................................................................23 Inizio Cunettone........................................................................................................26 Sentiero n 2 Montevaccino........................................................................................30 Vaio Rio Gardolo........................................................................................................31 Strada e briglie..........................................................................................................34 Caratteristiche...........................................................................................................38 Affluente sx...............................................................................................................45 Scarico......................................................................................................................47 Bibliografia...................................................................................................................49 Sitografia...................................................................................................................49 Strumenti utilizzati....................................................................................................49 2
  • 3. Introduzione Roggia Di Gardolo La Roggia di Gardolo è un corso d’acqua a carattere torrentizio, che scende dalla conca di Montevaccino (circa 687 m s.l.m.) a nord est di Trento, passando nelle vicinanze di Maso Specchio (circa 425 m s.l.m.), sino alla valle dell'Adige, dove si unisce con il canale Lavisotto dopo aver attraversato la zona pianeggiante di Gardolo (circa 200 m s.l.m.). L’area totale del bacino studiato è di 2.704 Km 2 (fig19) . La lunghezza dell’asta principale 5.472Km(fig18). Storicamente sfruttato dagli abitanti sia come mezzo di trasporto per il legname, sia per l'irrigazione dei campi, è stato soggetto ad opere di difesa passive (come la briglia in fig. 38) al fine di limitare l'accumulo di detriti durante le stagioni con maggiori precipitazioni e di evitare il rischio di esondazioni, dovuto ad un deflusso variabile. Esso è quindi caratterizzato da un regime estremamente variabile in termini di deflusso. Figura 1- Contesto geografico 3
  • 4. Nell’immagine seguente sono riportati le zone in cui il torrente è esondato. Rispettivamente le esondazioni, sono avvenute il 12/11/1951 (sezione “1a”) ed l’11/2000 (sezione “32a”) Figura 2- Esondazioni Roggia 4
  • 5. Processazione dati con QGIS 2.6.0 DTM Il DTM è stato scaricato dal WebGis dell’Università di Trento, alla pagina: http://webgis.ing.unitn.it/webgising/index.php con una risoluzione di 10 x 10. Il DTM (modello digitale di terreno) rappresenta la distribuzione delle quote (coordinate z=f (x, y) ) di una superficie. La sua costruzione avviene tramite il metodo degli elementi finiti. Una modalità di esecuzione consiste nel dividere la superficie con una mesh. Per ogni pixel esistono 8 possibili direzioni di drenaggio, essendo 8 i pixel confinanti con il pixel scelto. I fogli DTM sono stati importati attraverso la modalità Raster  Miscellanea  Unione, ottenendo il risultato riportato in fig 3. 5
  • 6. Figura 3 - DTM risoluzione 10 x 10 Il risultato ottenuto presenta degli errori al contorno, dove la quota assegnata è pari a zero. Come si può notare nel grafico in fig 4 è presente una discontinuità tra la quota 0 e la quota di 200 m. Tabella 1 r.univar Quota media Quota max Quota min Deviazione standard 697.638 2122.05 0 404.347 6
  • 7. Figura 4 - Istogramma Raster Una volta importati in QGIS il DTM della zona d’interesse è stato scaricato il plugin di GRASS creando Database, Location settata sul sistema di riferimento WGS 84 / UTM zone 32N e il Mapset. É stato importato il file DTM nella Location di GRASS tramite il comandor.in.gdal.qgis e settata la regione GRASS tramite comando g.region.multiple.raster. Attraverso il comando r.fill.dir il modello digitale del terreno è stato corretto riempiendo tutti i punti depressi ottenendo in maniera univoca le direzioni di drenaggio. r.watershade Inserendo come input il file raster dei DTM nel comando r.watershade e impostando come dimensione minima di ogni bacino il valore di 1000, sono state create le mappe rappresentate nelle figure 5, 6, 7, 8. Il comando r.watershed genera un set di quattro mappe che rappresentano: 7
  • 8.  Accumulo di flusso  Direzioni di drenaggio  La posizione dei flussi d’acqua  Lo spartiacque dei bacini Accumulation Figura 5 - Accumulation Il valore assoluto di ciascuna cella in questo layer uscita è la quantità di scorrimento superficiale che attraversa la cella. 8
  • 9. Drainage Figura 6 - Drainage Tale mappa fornisce l’aspetto per ogni cella misurata in senso antiorario da Est. Moltiplicando tale valore per 45 verrà fornita la direzione in gradi del deflusso che uscirà da tale cella. Il valore 0 sta ad indicare che la cella è un’area depressa, mentre un eventuale valore negativo sta ad indicare che il deflusso superficiale esce dai confini della regione. Il valore assoluto di tali celle indica la direzione di deflusso. Stream 9
  • 10. Figura 7 - Stream L’output della mappa stream fornisce i segmenti di flusso. Tale mappa raster, come si vedrà più avanti, può essere vettorializzata attraverso il comando r.to.vect. 10
  • 11. Basisns Figura 8 - Basins Attraverso la mappa dei bacini il programma crea il confine di ogni bacino, a cui viene assegnato un unico numero intero positivo. 11
  • 12. Creazione dello stream network Attraverso il comando r.thin, che affina le celle non-zero che delimitano elementi lineari del raster in input, è stata affinata la mappa raster: Stream ( fig 6). Figura 9 - Stream thin Il layer ottenuto è stato vettorializzato con il comando r.to.vect.line, ottenendo come risultato la mappa vettoriale che rappresenta tutte le linee di flusso della nostra regione (fig 10). 12
  • 13. Figura 10 - r.to.vect.line 13
  • 14. Creazione del sottobacino Per capire dove si collochi esattamente Rio Gardolo sono stati scaricati dal WebGis dell’Università i vettoriali dei bacini e dei corsi d’acqua della regione di interesse. Per la creazione del bacino idrografico del Rio di Gardolo è stato utilizzato il comando r.water.outlet, che permette di creare i confini di un bacino idrografico inserendo in input la mappa raster delle direzioni didrenaggio (“drainage” (fig 5) ) e impostando le seguenti coordinate (EST 1663640 NORD 5107763) rappresentanti il punto in cui Rio Gardolo confluisce nel canale Lavisotto. Il bacino del Rio Gardolo è stato così sovrapposto con i vettoriali scaricati dal WebGis (fig 11). Figura 11 - water.outlet 14
  • 15. Convertito il raster ottenuto con r.water.outlet, attraverso la modalità Vettore  Intersezione è stato ritagliato il reticolo idrografico di fig 10 intersecandolo con il vettoriale rappresentante il bacino di Rio Gardolo, ottenendo la mappa rappresentata in figura 12. Figura 12 - Bacino Rio Gardolo Dalla fig 12 si può notare che il risultato ottenuto elaborando i DTM fornisce un output che si sovrappone con i dati scaricati dalla provincia tranne che nella sua parte finale. Ciò può essere causato da un intervento antropico, di cui il DTM non tiene conto. Come poi si vedrà dai rilievi effettuati il Rio Gardolo è stato convogliato per mezzo di argini cementati in un cunettone, che ne devia il flusso naturale sfalsando i risultati . 15
  • 16. Una volta ottenuto il bacino digitale del Rio Gardolo l’abbiamo analizzato con il comando r.univar ottenendo i seguenti dati : Figura 13 r.univar Tabella 2 - Quote bacino Quota media [m] Quota max [m] Quota min [m] Deviazione standard 619.087 1092.65 192.103 189.424 16
  • 17. Figura 14 - Distribuzione delle pendenze L’area totale del bacino è stata stimata con il comando r.surf.area ottenendo come risultato 2.65 Km 2 : Figura 15 - r.surf.area 17
  • 18. Per stimare la lunghezza del Rio è stata inserito il campo lunghezza nella tabella “Attributi” del vettoriale rappresentante il corso d’acqua all’interno del bacino. Attraverso la modalità Vettore Strumenti di Analisi  Statistiche di base è stato possibile calcolare la somma di tutti i segmenti che compongono il Rio, ottenendo un valore di 5.472Km. Figura 16 - Lunghezza bacino 18
  • 19. Pendenze Figura 17 - Raster delle pendenze Per calcolare la pendenza della superficie si è usato il comando r .slope che cosidera la differenza di quota tra i pixel adiacenti e la divide per la dimensione degli stessi o per la loro diagonale, a seconda della posizione reciproca dei pixel adiacenti, ottenendo così la pendenza lungo le direzioni di drenaggio. Tabella 3 - r.univar slope Pendenza media [°] Pendenza max[°] Pendenza min[°] Deviazione standard 23.43 62 0.5 10.255 19
  • 20. Rilievo idrogeomorfologico Figura 18 - Traccia GPS del rilievo 20
  • 21. Inizio rilievo Il rilievo incomincia dalla zona sita in Gardolo “cimitero”: è stata preferita un’analisi partendo dal rinomato paese, per osservare inizialmente la confluenza a valle e per poi risalire nel torrente fino alla sorgente. Come si può notare in “figura 22” (Freccia rossa) vi è la presenza di una tartaruga d’acqua dolce, probabilmente abbandonata dall’uomo, e la presenza di svariati pesci, indice comunque di una buona qualità dell’habitat fluviale. Figura 19 - Posizione rilievo 21, 22 21 Latitudine Longitudin e Altitudine 46,108°N 11,1099°E 195,59m
  • 24. Cunettone Rio Gardolo Qui, come prima, il torrente presenta una forte pressione antropica dovuta agli argini in cemento in ambedue i lati, ed un flusso d’acqua esiguo. Figura 22 - Posizione rilievo 24, 25 24 Latitudin e Longitudi ne Altitudin e 46,1089° N 11,1157° E 238,71m
  • 27. Inizio Cunettone Proseguendo lungo il cunettone è stata riscontrata una notevole quantità di piante igrofile sul letto del Rio. L’ostruzione limita in maniera rilevante il flusso del torrente e, a nostro parere, questo può essere un problema in caso di piena. Il torrente infatti, non trovando via libera lungo il suo corso potrebbe esondare, allagando le abitazioni circostanti. Figura 25 - Posizione rilievo fig 27, 28, 29 27 Latitudine Longitudin e Altitudin e 46,1089° N 11,571°E 238,71m
  • 31. Sentiero n 2 Montevaccino Il sentiero che è stato percorso per il rilievo Idro-Geomorfologico è il numero 2 di Montevaccino. Figura 29 - Sentiero 31
  • 32. Vaio Rio Gardolo La presenza del cunettone e di una vegetazione molto fitta sul letto del torrente ci ha obbligati ad aggirare gli ostacoli, ricongiungendoci al torrente nel Vaio sovrastante Gardolo. Qui il Rio ha eroso la roccia calcarea formando una forra suggestiva ma impercorribile. Figura 30 - Posizione rilievi fig 32, 33 32 Latitudine Longitudin e Altitudin e 46,1136° N 11,12°E 369,68m
  • 35. Strada e briglie Siamo riusciti a ritrovare il Rio 170 metri più in alto, dove il corso d’acqua viene attraversato dalla strada che porta a Montevaccino. Qui la presenza antropica si nota per la presenza di una briglia alta 2m a ridosso della strada e, poco più a monte, di una briglia di contenimento alta 5 metri. La briglia di contenimento è una struttura creata trasversalmente all'alveo e concepita per ridurre il trasporto di materiale solido di fondo durante eventi di piena. Dunque, in caso di abbondanti precipitazioni, il materiale trasportato rimane bloccato dalla struttura senza andare a danneggiare la strada a valle. Figura 33 - Posizione rilievi fig 35, 36, 37 35 Latitudin e Longitudin e Altitudin e 46,1167° N 11,1313 °E 520.12 m 46,1167° N 11,1321 °E 542,9 m
  • 38. Figura 36 - Briglia di contenimento 38
  • 39. Caratteristiche A monte della briglia il letto del Rio è formato da numerosi ciottoli, massi e tronchi d’albero. Tali detriti si accumulano a causa dei continui fenomeni franosi che coinvolgono i versanti. Il terreno circostante infatti, complice il terreno a granulometria fine (argilloso) e i versanti acclivi, frana facilmente verso valle. Durante i fenomeni di piena inoltre è possibile che tali detriti vengano trasportati verso valle, motivo per il quale è stata concepita la briglia di contenimento superata pocanzi. Figura 37 39
  • 41. Figura 39 - Particolare terreno 41
  • 42. Figura 40 - Frana 42
  • 46. Affluente sx Proseguendo si è incontrato un affluente, corso d'acqua che versa le sue acque in un altro maggiore. Il luogo dove due o più corsi d'acqua si incontrano unendo le loro acque viene detto confluenza. Per la presenza di nuovi salti di roccia lungo l’asta del Rio, abbiamo risalito i versanti per ricollegarci più a monte con il corso d’acqua. Latitudine Longitudin e Altitudine 46,1152° N 11,1397°E 605,54m Figura 44 - Posizione rilievi 46
  • 48. Scarico Infine, la nostra analisi viene interrotta dalla presenza di campi agricoli che deviano e interrano il Rio rendendoci impossibile proseguire oltre. E’ stato fotografato lo scarico per evidenziare l’importanza del torrente per le attività locali, principalmente vigneti, che sfruttando l’acqua del Rio riescono a ricavarne un giovamento. Latitudine Longitudin e Altitudine 46,1142°N 11,1423°E 665,67m Figura 46 - Posizione rilievi fig 48 48
  • 50. Bibliografia Sitografia  http://www.kompass-italia.it/info/mappa-online/  http://webapps.comune.trento.it/mapaccel/? project=ambiente&view=idrogeologia  http://webgis.ing.unitn.it/webgising/index.php Strumenti utilizzati  QGIS Desktop 2.6.0  Oruxmap 50