ntervento di Enrico Bisenzi docente di riferimento del
Master su Conservazione e Restauro digitale dell’Alma Artis Academy di Pisa all’interno del dibattito:
Memoria collettiva ed utilizzo dei Social Network Domenica 9 ottobre ore 10:00
INTERNET FESTIVAL 2016
Palazzo Franchetti Lungarno Galileo Galilei, 19, Pisa.
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El plato del bien comer, para que lleve una alimentación sana e incluya todos los alimentos que se debe llevar en cada una de las 3 comidas y las colaciones.
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El plato del bien comer, para que lleve una alimentación sana e incluya todos los alimentos que se debe llevar en cada una de las 3 comidas y las colaciones.
Progettazione e realizzazione di siti web, a.a. 2013-2014Paolo Sordi
Slide del corso di Progettazione e realizzazione di siti web, a.a. 2013/14, Corso di Laurea magistrale in Scienze dell'informazione, della comunicazione e dell'editoria, Università di Roma Tor Vergata.
Dandelion API e Atoka: due strumenti utili al Data JournalismSpazioDati
Spunti per capire come usare dati strutturati e dati non strutturati nel lavoro del Data Journalist, attraverso Dandelion API - https://dandelion.eu - e Atoka - https://atoka.io.
Lezione tenuta al corso "Media digitali e Data Journalism", il 19/11/2015 -http://www.coris.uniroma1.it/node/9152.
WordPress per siti scolastici a norma: dominio, hosting e strumentiMarco Milesi
Dominio, hosting e strumenti per gestire al meglio il nuovo sito istituzionale della tua scuola
Slide del corso tenuto all'IPSSAR di San Pellegrino Terme - marzo 2016
Accessibilità dei Contenuti per il Web secondo il W3C: Introduzione alle WCAG...Simone Onofri
"Content is accessible when it may be used by someone with a
disability" dal Glossario WCAG
L'Accessibilità è un argomento attuale. Su Internet, come nella realtà, non mancano le barriere architettoniche, in questo caso digitali. Imparare a conoscerle e a rimuoverle aiuta non solo gli utenti che non sono in grado di vedere, ascoltare o muoversi ma tutta la comunità, per un esperienza più ampia di Internet. Il talk, totalmente dedicato alle Linee Guida WCAG 1.0, si propone come punto di riflessione sull'Accessibilità.
Problematiche ed opportunità di conservazione del Web (Social Network inclusi)
1. Web che viene Web che va
Problematiche ed opportunità di conservazione del Web (Social Network inclusi)
Domenica 9 ottobre ore 10:00
INTERNET FESTIVAL 2016
Palazzo Franchetti Lungarno Galileo Galilei, 19, Pisa
2. Sulla natura del Web
Il Web è per cominciare informazione digitale per cui, diversamente da come viene
comunemente percepito, un’informazione facilmente riproducibile ma non necessariamente
efficacemente conservabile a lungo termine.
Per essere conservato a lungo termine è necessario prendere una serie di accorgimenti ed
avviare una serie di procedure (backup) che si devono basare su un pre-requisito fondamentale:
l’informazione deve essere codificata con linguaggi aperti - Open Source - e STANDARD al fine di
poter garantire l’accesso e la fruibilità dell’informazione stessa anche ai posteri
(concetto di interoperabilità).
Il Web (e i Social ancor di più) è informazione facilmente modificabile (ad esempio a differenza
dei libri di carta) e solo con alcuni accorgimenti (firme digitali e di nuovo backup) si può
storicizzare la natura informativa digitale ovvero certificare determinate informazioni in relazione
ad una precisa data storica.
3. La Rete è un elefante pazzo
La Rete (concordiamo d’ora in avanti questo termine per comprendere l’effetto comunicativo
complessivo di Web, Social, App, Realtà Aumentata, eccetera) può avere una memoria da
elefante: basta ricordarsi di un nome per poter risalire alla sua storia anche dopo anni ed anni ma
in realtà il consumatore medio digitale è immerso in una sorta di !Filter Bubble (bolla informativa
autoreferenziale) per cui siamo circondati solo da ciò che gli algoritmi decidono di farci vedere in
base alle nostre amicizie, relazioni e preferenze per cui si corre spesso il rischio di avere una
visione molto parziale dell’esistente e ancor più del passato: naturalmente legato al concetto di
memoria.
4. Il Cloud e la perdita di AUTONOMIA
Il Cloud è una splendida opportunità comunicativa se interpretata con consapevolezza (anche
tecnica) ma può diventare una silenziosa minaccia alla nostra autonomia. Occorre farsi un sacco
di domande se si utilizza il Web ed ancor più i Social tipo…
Chi possiede il mio dominio ed i miei dati?
Quali regole interne ci sono all’interno del mio Cloud-Social?
Con quali linguaggi viene ospitata la mia informazione e con quali formati può essere esportata?
Esistono delle procedure di backup?
Non porsi questo tipo di domande corrisponde né più né meno ad un atteggiamento arcaico di
delega ed affidamento senza garanzie ad una sorta di divinità altra e superiore che può decidere
in ogni momento del nostro destino (informativo) e ciò è successo tante più volte di quanto potete
immaginare a uomini, artisti e movimenti associativi.
5. Opportunità di conservazione tramite procedure interne
Chi ospita (hosting) spazi Web e lo fa professionalmente offre la possibilità di realizzare dei
backup in alcuni casi scaricabili anche in locale (per la solita buonissima ragione di salvaguardia
della propria autonomia è bene replicare periodicamente i backup salvati sul cloud e tenerli
letteralmente a portata di mano).
I Social più evoluti non solo offrono delle procedure di backup ma addirittura è possibile
individuare quello che può essere il nostro erede digitale (nella peggiore delle ipotesi :)
In ogni caso è importante che i formati acquisiti tramite backup siano interoperabili ovvero in
formati standard ed Open-Source, liberi da licenze proprietarie in maniera tale che siano
facilmente accessibili e fruibili in futuro.
Non è affatto una contraddizione prevedere che una forma di conservazione del backup sia
quella di avvalersi di un servizio di backup-cloud: la doppia conservazione in locale e sul cloud è
l'unica procedura che può garantire una conservazione sicura anche in casi di incidenti gravi
(virus, incendi, furti…).
6. Facciamo fare ai motori di ricerca il loro lavoro
(di indicizzazione selvaggia)
I motori di ricerca indicizzano quanto più Web possibile (che reputano interessante) ma anche
molti social network nella parte ovviamente pubblicamente indicizzabile.
Imparare un paio di funzioni di comando di ricerca può aiutarci eccome nella ricerca delle
informazioni sui social ancor meglio di come ci offrono gli strumenti di ricerca interna dei social
stessi!?!
7. Repository e strumenti speciali
Per il Web esistono diversi archivi specializzati nella conservazione delle versioni passate dei siti
Web - !cache – ed il più popolare ed amato è sicuramente Archive.org.
Sempre per il Web c’è anche la possibilità di utilizzare in prima persona svariata tipologia di
software noto come offline-browser capaci di navigare su siti Web anche di terzi ed acquisirne i
dati (senza funzionalità dinamiche ovviamente) e salvarli in formati aperti se necessari.
Per i social la questione si fa più complicata in quanto molte pagine sono visibili ed indicizzabili
solo dopo essere loggati ed addirittura abilitati da terzi (puoi vedere le mie foto solo se sei mio
amichetto) ed allora è necessario avvalersi di software apposito come Webrecorder che,
sfruttando il nostro id social, è capace di salvare le nostre navigazioni Web durante le nostre
attività social.
8. Intervento di Enrico Bisenzi docente di riferimento del
Master su Conservazione e Restauro digitale dell’Alma Artis Academy di Pisa
all’interno del dibattito:
Memoria collettiva ed utilizzo dei Social Network
(altri partecipanti al dibattito: Fabrizio Lipani, Francesco Saliola, Niccolò Villinger,
Marco Cesare Consumi)
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