l progetto "Fiori che rinascono" vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei minori nella città di Addis Abeba, l'obiettivo specifico è contribuire alla prevenzione e cura dell’abuso sessuale sui bambini della capitale etiope, attraverso un sistema di educazione delle comunità, protezione e riabilitazione del minore vittima di stupro e abuso sessuale.
I bambini facenti parte del Progetto "Fiori che rinascono" possono essere sostenuti
attraverso l’adozione a distanza.
l progetto "Fiori che rinascono" vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei minori nella città di Addis Abeba, l'obiettivo specifico è contribuire alla prevenzione e cura dell’abuso sessuale sui bambini della capitale etiope, attraverso un sistema di educazione delle comunità, protezione e riabilitazione del minore vittima di stupro e abuso sessuale.
I bambini facenti parte del Progetto "Fiori che rinascono" possono essere sostenuti
attraverso l’adozione a distanza.
Crítico interno, controle emocional, autoconfiança. Quem é e como lidar com o seu crítico interno, transformando ele em parceiro para atingir os melhores resultados
Il contesto in cui Il Sole Onlus opera in Etiopia è esclusivamente cittadino, le adozioni a distanza e i progetti attuati dall’Associazione si rivolgono a bambini che vivono ad Addis Abeba, capitale dalla Repubblica Federale Democratica d’Etiopia. Si tratta di bambini che vivono in contesti difficili, spesso senza uno o entrambi i genitori, in famiglie con redditi molto bassi.
Il programma adozioni a distanza Etiopia cerca di garantire a questi bambini tre pasti al giorno, la frequenza scolastica e l’assistenza sanitaria di base.
Speciale supporto viene garantito a quei bambini che hanno subito violenza sessuale, inseriti nel progetto "Fiori che rinascono" e quindi necessitano di uno speciale supporto da parte del counselling center, che Il Sole Onlus ha avviato ad Addis Abeba, nel quale viene garantita assistenza psicologica, assistenza medico-sanitaria, assistenza sociale e legale.
Allo scopo di alleviare i dolori dei traumi subiti e di accelerare il processo di reinserimento sociale delle vittime, attraverso una ritrovata presa di coscienza di sé, il progetto "Fiori che rinascono" prevede anche l’utilizzo di laboratori teatrali, musicali, fotografici e video in grado di far elaborare al minore il trauma subito.
Il contesto in cui Il Sole Onlus opera in India è di carattere prevalentemente rurale. Le adozioni a distanza e i progetti attuati dall’Associazione si rivolgono a bambini e comunità che vivono nello Stato dell’Andhra Pradesh nel Sud Est dell’India.
Le adozioni a distanza in India sono rivolte a garantire ai bambini i pasti principali, l’assistenza sanitaria di base e una costante frequenza scolastica. Gran parte dei bambini vengono avviati al lavoro nei campi oppure nelle aziende molto piccoli e non hanno quindi la possibilità di studiare. Le famiglie necessitano di entrate aggiuntive alle poche garantite dalle braccia degli adulti.
Campi Avventura 11-14 Anni
Qui si richiede spirito di gruppo, gusto per l’avventura, curiosità e voglia di misurarsi con situazioni nuove.
In cambio avrete ambienti bellissimi, attività naturalistiche, sportive, creative, viaggi, divertenti corsi di lingua…in
poche parole: una vacanza indimenticabile.
In questa impresa ci aiutano le sensazioni e le emozioni positive che il contatto con la natura e la serena vita di gruppo procurano. La vita al campo, in un rapporto costruttivo tra adulti e ragazzi, contribuisce alla crescita e allo scambio di esperienze, permette di acquistare autonomia e al tempo stesso di sviluppare un forte senso sociale
Crítico interno, controle emocional, autoconfiança. Quem é e como lidar com o seu crítico interno, transformando ele em parceiro para atingir os melhores resultados
Il contesto in cui Il Sole Onlus opera in Etiopia è esclusivamente cittadino, le adozioni a distanza e i progetti attuati dall’Associazione si rivolgono a bambini che vivono ad Addis Abeba, capitale dalla Repubblica Federale Democratica d’Etiopia. Si tratta di bambini che vivono in contesti difficili, spesso senza uno o entrambi i genitori, in famiglie con redditi molto bassi.
Il programma adozioni a distanza Etiopia cerca di garantire a questi bambini tre pasti al giorno, la frequenza scolastica e l’assistenza sanitaria di base.
Speciale supporto viene garantito a quei bambini che hanno subito violenza sessuale, inseriti nel progetto "Fiori che rinascono" e quindi necessitano di uno speciale supporto da parte del counselling center, che Il Sole Onlus ha avviato ad Addis Abeba, nel quale viene garantita assistenza psicologica, assistenza medico-sanitaria, assistenza sociale e legale.
Allo scopo di alleviare i dolori dei traumi subiti e di accelerare il processo di reinserimento sociale delle vittime, attraverso una ritrovata presa di coscienza di sé, il progetto "Fiori che rinascono" prevede anche l’utilizzo di laboratori teatrali, musicali, fotografici e video in grado di far elaborare al minore il trauma subito.
Il contesto in cui Il Sole Onlus opera in India è di carattere prevalentemente rurale. Le adozioni a distanza e i progetti attuati dall’Associazione si rivolgono a bambini e comunità che vivono nello Stato dell’Andhra Pradesh nel Sud Est dell’India.
Le adozioni a distanza in India sono rivolte a garantire ai bambini i pasti principali, l’assistenza sanitaria di base e una costante frequenza scolastica. Gran parte dei bambini vengono avviati al lavoro nei campi oppure nelle aziende molto piccoli e non hanno quindi la possibilità di studiare. Le famiglie necessitano di entrate aggiuntive alle poche garantite dalle braccia degli adulti.
Campi Avventura 11-14 Anni
Qui si richiede spirito di gruppo, gusto per l’avventura, curiosità e voglia di misurarsi con situazioni nuove.
In cambio avrete ambienti bellissimi, attività naturalistiche, sportive, creative, viaggi, divertenti corsi di lingua…in
poche parole: una vacanza indimenticabile.
In questa impresa ci aiutano le sensazioni e le emozioni positive che il contatto con la natura e la serena vita di gruppo procurano. La vita al campo, in un rapporto costruttivo tra adulti e ragazzi, contribuisce alla crescita e allo scambio di esperienze, permette di acquistare autonomia e al tempo stesso di sviluppare un forte senso sociale
Un piccolo libriccino per il progetto SVE coordinato dall'associazione InCo: "Growing up together", che ha coinvolto vari giovani internazionali in attività con ragazzi e bambini in organizzazioni italiane.
Oltre 35 anni di attività innovative nel campo dell'educazione ambientale, di vacanze divertenti e formative in quasi tutte le regioni italiane e all'estero, a cui partecipano ogni anno oltre 5000 ragazzi e ragazze .
Oltre 35 anni di attività innovative nel campo dell'educazione ambientale, di vacanze divertenti e formative in quasi tutte le regioni italiane e all'estero, a cui partecipano ogni anno oltre 5000 ragazzi e ragazze .
Cosa hanno fatto gli Associati di UNORA con i soldi raccolti nel 2013 attraverso le donazioni?
Insieme possiamo fare molto.
"Donare un sorriso rende felice i cuore. Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona!"
MAIS Onlus - Atti del Convegno 2013 "Solidarietà ai tempi della crisi"MAIS Onlus
Il 20 e 21 aprile scorso si è svolto, a Roma, il convegno annuale dell'Associazione di Volontariato MAIS Onlus (Movimento per l’Autosviluppo Internazionale nella Solidarietà).
“Solidarietà ai tempi della crisi”: il titolo del convegno di quest’anno, un'occasione di confronto su un tema attuale per riflettere sulle modalità di affrontare la crisi in un momento così particolare per le organizzazioni no profit (ONP).
“Occasione di svolta e nuovo punto di partenza” la crisi nella parole di Loredana Rabellino, coordinatrice dei progetti internazionali, che sottolinea come “In Italia, alla crisi economica non è corrisposta una crisi della partecipazione che, anzi, è aumentata. Siamo chiamati ad una riscoperta della vera natura di associazione di volontariato, accogliendo e rispondendo alla richiesta di sempre maggiore partecipazione diretta, nelle attività in Italia come nei progetti di sostegno a distanza sparsi nel mondo”.
Ed è questa ampia partecipazione dei sostenitori a rendere possibili nuove iniziative di Fund Raising come le giornate di "Visita l'arte": mostre, incontri, passeggiate nel segno della solidarietà, occasioni di coniugare la riscoperta delle bellezze culturali italiane in favore di una solidarietà internazionale.
“Organizzativamente - spiega Pasquale Castaldo, volontario MAIS Onlus che sta seguendo la riorganizzazione dei processi - la diminuzione del numero di sostenitori ha trovato come contraltare una maggiore efficienza degli strumenti utilizzati e un'ottimizzazione delle risorse economiche”
I tagli necessari non hanno dunque alterato in maniera significativa la qualità delle risposte messe in campo e la crisi ha reso possibile sperimentare nuove forme associative e altri modi di sostenere a distanza come i progetti di sostegno ad una classe, in sostituzione del sostegno al singolo studente che sono stati attuati con successo in Brasile, rivelandosi un efficace strumento di contenimento dei costi.
In Madagascar invece la Fattoria Biologica nata in seno al progetto decennale di Sostegno a Distanza, ha dimostrato tutto il potenziale di superamento delle condizioni di povertà, sperimentando con successo l'associazione tra contadini in una cooperativa agricola.
Il percorso di riorganizzazione interna dell'ufficio e di rielaborazione della strategia comunicativa dell'associazione sta facendo il resto rafforzando il dialogo continuo con i propri sostenitori anche grazie all’utilizzo dei social network e di una comunicazione integrata che possono permettere ad una associazione che opera da venticinque anni in Italia nell’ambito del SAD di rivolgersi a profili nuovi come quello del donatore online o al donatore orientato alla realizzazione di un singolo obiettivo.
Cosa è stato possibile realizzare grazie al contribuito dei nostri donatori è qualcosa che ci rende orgogliosi ogni giorno del loro e del nostro lavoro.
2. In Rajasthan:
visita a programmi per la prevenzione e contrasto del
Matrimonio Precoce, per promuovere villaggi Liberi dal
Matrimonio Infantile: programmi condotti in
coordinamento con il Governo e attraverso il sostegno ad
Ong partner e la mobilitazione di adolescenti e comunità di
villaggio
Nel Bengala Occidentale:
focus sul Traffico di Minori e sulle condizioni di
vulnerabilità di bambine e ragazze, e su come l’UNICEF
affronta localmente tali problemi con le comunità dei villaggi
e negli gli slum di Calcutta
IL PROGRAMMA DI VIAGGIO
3. Sanjay Nirala - Specialista del Programma di Protezione dell’Infanzia dell’UNICEF Rajasthan -
durante il brief introduttivo appena giunti da Delhi a Jodhpur. Dinanzi a lui Neige De Benedetti,
Adriano Sofri, Dora Giusti, Specialista del programma di Protezione dell’Infanzia dell’Ufficio centrale
dell’UNICEF a Delhi
Rajasthan - 16-18 febbraio
4. Partenza per Bikaner, in direzione nord, muovendoci parallelamente al confine pakistano, a circa 70
km, e precorrendo strade immerse in una natura semi-desertica che lambisce in deserto del Thar,
tra dune di sabbia, vacche sacre e cammelli, quale ininterrotto panorama di viaggio.
5. 17 febbraio 2015, Bikaner
Adriano Sofri con il Responsabile dell’UNICEF Rajasthan Samuel Mawunganidze, e gli Specialisti di Protezione
dell’infanzia dell’UNICEF Sanjay Nirala e Dora Giusti, prima del confronto con l’Assemblea delle bambine del villaggio
di Benisar
7. L’Assemblea delle ragazze del villaggio di Benisar parla del dramma
dell’aborto selettivo delle bambine
8. La mappatura delle famiglie vulnerabili nel villaggio di Benisar, compilata dal
Comitato di Protezione dell’Infanzia con indagini porta a porta e informazioni
fornite dall’Assemblea delle bambine
9. L’intera comunità del villaggio riunita per la cerimonia che certifica che Benisar è ora
un Villaggio Libero dal Matrimonio infantile: a destra gli anziani e leader comunitari,
a sinistra gli uomini, dietro i bambini, al centro, le bambine.
10. Neige De Benedetti tra la comunità di villaggio scatta fotografie della cerimonia,
pubblicate poi sul quotidiano La Repubblica
11. Dora Giusti, Specialista di Protezione dell’Infanzia dell’UNICEF, consegna un attestato di
riconoscimento ad un’operatrice comunitaria per la sua azione contro il matrimonio
infantile
12. Un’operatrice comunitaria membro del Comitato di Protezione dell’Infanzia firma il
cartello con cui si riconosce Benisar quale Villaggio Libero dal Matrimonio infantile
13. Gli anziani del villaggio di Bisenar rendono onore ad Adriano Sofri per la
partecipazione alla cerimonia che riconosce Bisenar come Villaggio Libero dai
Matrimoni infantili
14. Ad oggi 1.250 villaggi sono stati coinvolti nei programmi di prevenzione del matrimonio
infantile, per un totale di 187.500 famiglie e 560.000 bambini: solo negli ultimi 2 anni 230
villaggi sono stati dichiarati Liberi dal Matrimonio infantile, a beneficio di 23.000 bambine e
ragazze
15. Adriano Sofri, a sinistra gli Specialisti di Protezione dell’Infanzia Dora Giusti e Sanjay Nirala e, a destra, il
Responsabile dell’Ong partner dell’UNICEF Arvind Ojha, nel collegio femminile per le bambine di caste o
tribù svantaggiate. La scuola è “a misura di bambino”, adornata di dipinti murali con messaggi educativi
che stimolino la curiosità ed interesse delle bambine.
16. Le bambine e le ragazze che studiano e vivono nel collegio femminile del distretto di
Bikaner
17. Le donne del Comitato di Protezione dell’Infanzia del villaggio di
Dharmas
18. La comunità del villaggio di Inpalsar, radunato per accoglierci e per assistere ad un’attività
teatrale che in realtà l’UNICEF sostiene la sensibilizzazione comunitaria
19. Si tratta di una sorta di teatro dei pupi, in cui marionette e bambine, operatori
di URMUL - in costume tradizionale e di scena – interagiscono tra loro, per
inviare al villaggio messaggi chiave contro il Matrimonio precoce.
20. La recitazione è comica. Tutti ridono. Bambini e bambine, donne uomini. E ridono divertiti
anche gli anziani del villaggio.
21. Si assiste incuriositi alla recitazione. Le attività di sensibilizzazione rientrano nella Campagna
Girls Not Brides
22. La recitazione continua, il padre combina il matrimonio della sua bambina, che lascia il villaggio. Dopo due
anni il padre parte, desidera rivedere la figlia, è felice di rivederla. Ma giunto nel villaggio riceve la notizia
che la sua bambina è morta di parto. Si dispera, e si rivolge al pubblico: "Cosa ho fatto. La mia bambina è
morta. Cosa ho fatto. Non sono stato un buon padre“. Nel villaggio si sprofonda nel silenzio.
23. Si apre il dibattito e il confronto comunitario. Molti intervengono esprimendo la propria opinione. Ad un
certo punto, una bambina di 7 anni, senza chiedere il permesso ai genitori, va al microfono che le
abbassano per farla parlare. "Bambini e bambine hanno gli stessi diritti. I bambini sono la lampada, noi
siamo la luce". Rimaniamo colpiti.
24. Il confronto il giorno dopo presso URMUL l’Ong partner dell’UNICEF: da destra a sinistra il
rappresentante del Governo, Suchorita Bardhan, Samuel Mawunganidze, originario dello Zimbabwe
e Responsabile da 6 anni e Sanjay Nirala dell’UNICEF, Arvind Ojha e il suo staff di URMUL, Adriano
Sofri e accanto a lui Niege De Benedetti.
29. Lo slum di Calcutta dove l’UNICEF opera con e attraverso il sostegno
all’Ong locale Prayasam
30. E dove la vita si svolge come in una comunità di villaggio
31. Adriano Sofri con la Specialista di Protezione dell’Infanzia dell’UNICEF del Bengala
Occidentale Paramita Neogi, durante l’incontro con il gruppo di adolescenti dell’Ong
Prayasam nello slum di Calcutta, attiva contro Traffico di Minori e Matrimonio infantile
32. Bijay Mondal, 16 anni, al centro, con il gruppo di adolescenti dell’Ong Prayasam. Dietro, con la
machina fotografica in mano, Neige De Benedetti ne ascolta le storie. A destra, la Specialista
dell’UNICEF Delhi Maria Fernandez
34. La madre di Bijay , a sinistra, confida: "In principio ero preoccupata e timorosa, non capivo le attività da cui
Bijay era sempre più coinvolto. Ora sono felice ed orgogliosa di mio figlio, e dei cambiamenti positivi che ha
contribuito a portare nella mia famiglia e nella mia comunità".
35. Il villaggio di Sandeshkhali, 70 km circa da Calcutta, comunità di pescatori isolata e difficilmente
raggiungibile via terra, dove ci si reca per incontrarne il Comitato di Protezione dell’Infanzia e l’Assemblea
di bambini e adolescenti del villaggio, e ascoltarne l’esperienza diretta su Traffico di minori e condizioni
dei bambini
37. L’Assemblea di bambini e adolescenti del villaggio di Sandeshkhali, distretto North Parangas 24,
attivi nella propria comunità e con il Comitato di Protezione dell’Infanzia per il diritto all’istruzione e
contro il traffico di minori ed il matrimonio infantile
38. Adriano Sofri interagisce divertito e interessato con
l’Assemblea dei bambini ed adolescenti di Sandeshkhali
41. Il Comitato di Protezione dell’Infanzia del villaggio di Sandeshkhali: per lo più sono giovani genitori,
ma si presentano come membri attivi della comunità: un poliziotto, diversi operatori sociali, un
educatore, un ex membro del Panchayat, l’autorità di governo del villaggio
42. Adriano Sofri si confronta con il Comitato di Protezione e prende
nota delle loro posizioni
43. In India l’UNICEF è un partner strategico dello Stato, che svolge un ruolo complementare
rispetto a quello delle istituzioni, e che il Governo cerca quale organizzazione depositaria di
conoscenze, strategie e modelli di sviluppo.
Per equilibri diplomatici con il Governo di un paese orgoglioso - che si sviluppa a tassi di
crescita dell’8% annui – l’UNICEF è forse meno visibile che altrove in termini di logo, ma la sua
presenza è immanente, ed è capace di intervenire trasversalmente a supporto delle diverse
realtà con cui opera: istituzioni, Ong partner, associazioni comunitarie, villaggi, famiglie, bambini
e bambine. Raccordandole e coordinandole, per accrescerne la consapevolezza che le
strategie proposte sono nel loro primario interesse.
Devono essere loro stesse – quali attori locali - a doversi attivare e sostenere tali processi di
cambiamento per via endogena, attraverso una partecipazione attiva, che migliorando le
condizioni di bambine e bambini migliorerà quelle di famiglie e comunità, degli stati e dell’India
stessa