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Documento di approfondimento della soluzione:
EX CASERMA PASSALACQUA: UN HUB DI INNOVAZIONE SOCIALE
1. Descrizione della soluzione
Il progetto consiste nella realizzazione ed implementazione di un Centro di
Aggregazione giovanile, pensato come uno Spazio di Welfare, nei locali che
costituiscono una porzione della ex Caserma Passalacqua, bene comune ritornato
recentemente a disposizione dei cittadini novaresi al cessare del suo utilizzo per fini
militari.
Il luogo dove si è pensato di dare vita a tale Centro è emblematico e in nessun modo
casuale: L’Amministrazione di Novara sta perseguendo una strategia di recupero e
trasformazione di grandi contenitori urbani che, deprivati della loro funzione
originaria, sono stati abbandonati, primi tra tutti, appunto, le ex Caserme militari.
La realizzazione dello Spazio di Welfare persegue quattro principali obiettivi:
1) promuovere il processo di rigenerazione urbana di compendi abbandonati,
luoghi simbolo (ex caserma oggi non appartenente più al demanio militare),
supportando la trasformazione degli spazi vuoti in luoghi della creatività, della
conoscenza e della coesione sociale, nonchè la ricostruzione di un senso di
comunità a partire da modelli innovativi di gestione dei beni comuni,
2) offrire ai giovani novaresi spazi ove possano trovare una risposta alle loro
necessità di accompagnamento alla vita adulta su vari temi-chiave
(socializzazione, formazione e informazione, orientamento all’occupazione,
prevenzione del disagio, espressioni artistiche, cultura – libri, cinema, teatro);
3) promuovere la creazione, attorno allo Spazio, di una “comunità educante”, la
comunità delle persone e dei soggetti che esprimono interessi sociali, capacità e
responsabilità rispetto ai bisogni educativi dei giovani;
4) incentivare nei giovani il legame con il territorio e l’assunzione di
responsabilità verso la propria città (protagonismo di quartiere - “prendersi cura dei
beni comuni”).
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
Il modello adottato prevede l’esistenza di una Cabina di Regia, guidata dal Comune
di Novara, a cui fa capo la governance complessiva delle attività (attivazione degli
interventi strutturali di ristrutturazione e allestimento degli spazi, acquisto dei
materiali, azioni di comunicazione, ecc). A tale organismo partecipano anche i
rappresentanti degli altri soggetti coinvolti nella co-progettazione e co-gestione dello
Spazio, individuati attraverso specifiche procedure ad evidenza pubblica. Sono
inoltre attive equipe tecniche più ristrette che si occupano di singole tematiche.
Attualmente, è in essere un rapporto di partenariato stabile con i seguenti soggetti:
1. Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, con sede in
Vercelli, unica realtà universitaria nel territorio del Piemonte Orientale, con una
struttura tripolare (Vercelli, Novara, Alessandria),
2. Associazione di Promozione Sociale OLTRE LE QUINTE, che opera nel campo
della ricerca e della sperimentazione di percorsi di sviluppo interiore e
interpersonale attraverso la musica, la danza, il teatro e le attività espressive,
3. Società Cooperativa Sociale AURIVE Onlus, che si occupa di servizio civile,
servizi al lavoro per giovani disoccupati, valorizzazione di beni culturali, servizi di
progettazione, project management, formazione,
4. Associazione di Promozione Sociale ORIENTAMENTE, che sviluppa progetti nei
settori dell’orientamento scolastico, del supporto alla genitorialità, della
consulenza logopedica e psicologica a favore di adulti, bambini e ragazzi,
5. Associazione Culturale REST-ART, che ha per oggetto la divulgazione della
cultura nelle sue diverse forme espressive e che da 15 anni progetta e organizza
“NovaraJazz”, la stagione concertistica che unisce forme espressive, in primis la
musica jazz e le arti performative e che è diventata un’iniziativa unica in Italia,
6. Società Cooperativa Sociale ELIOS, che svolge attività educative ed assistenziali
in regime residenziale, semi-residenziale e territoriale a favore di minori e loro
famiglie, di persone con disabilità, con disagio mentale,
7. Associazione Culturale CONFRONTI, nata su iniziativa di un gruppo di psicologi,
neuropsichiatri, psichiatri, formatori ed educatori che si occupano di formazione,
orientamento scolastico e professionale, della diagnosi e trattamento del disagio
individuale e familiare, della ricerca del benessere e del sostegno all’agio,
8. Associazione di Promozione Sociale SERMAIS SOCIETA’ CIVILE
RESPONSABILE, attiva dal 2008 con progetti di educazione alla cittadinanza
attiva e alla partecipazione democratica,
9. Consorzio TOP IX – Torino e Piemonte Exchange Point, con sede in Torino,
costituito nel 2002, che ha lo scopo di promuovere e sviluppare progetti di
innovazione e progetti pilota, di promuovere e divulgare la conoscenza e l’utilizzo
della tecnologia Internet ed a larga banda e, a tal fine, di organizzare congressi,
workshop, conferenze.
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Anche a Novara, come in tutto il Piemonte, è in corso un lento, ma costante,
processo di “stagnazione demografica”, legata ad un calo ininterrotto delle nascite e
a una diminuzione dei flussi in entrata dall’estero, cui fa da contraltare un numero
crescente di espatri. L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno in crescita:
la popolazione in età anziana (65 anni e oltre) rappresenta il 23,3%, mentre la
popolazione in età giovanile (fascia 0-14 anni) rappresenta il 12,9%; la popolazione
attiva (15-64 anni) è passata dal 67,2% del 2002 al 63,9% del 2017. La città sembra
aver perso la propria capacità attrattiva, pur collocandosi all’interno dell’area
metropolitana milanese. Sotto il profilo del mercato del lavoro, il quadro statistico del
bacino di Novara è peggiorato negli ultimi anni, unica provincia piemontese, insieme
ad Alessandria, ad avere un tasso di disoccupazione superiore all’11%. Dal 2008 al
2016 il reddito disponibile pro-capite nella provincia è diminuito dell’1%, in
controtendenza rispetto alla dinamica regionale (+1,1%) e alla dinamica nazionale
(+3,3%). I dati sul reddito disponibile e sulla disoccupazione sono quindi spie
dell’acuirsi di una condizione di povertà riguardante sempre più individui, che arriva
a coinvolgere ceti sociali che solo fino a qualche decennio fa erano lontani dal
trovarsi in situazioni di vulnerabilità sociale. In questa situazione, i giovani vivono un
arretramento nella qualità della vita (45° posto in Italia su 110, in peggioramento di 3
posti rispetto all’anno precedente – indagine di ItaliaOggi con Università La Sapienza
di Roma), che si acuisce nella scarsa offerta per il tempo libero (librerie, concerti,
cinema, locali) e produce pendolarismo dei consumi culturali verso Milano e Torino.
Novara in passato non ha mai ospitato spazi aggregativi giovanili. Gli operatori
sociali pubblici e le realtà associative che operano nel campo delle politiche giovanili
constatano quotidianamente l’aumento dei fenomeni di esclusione sociale, di
discriminazione dei minori, di bullismo, di violenza ed atti vandalici.
La recente esperienza presso l’ex Caserma Passalacqua è nata per cercare di dare
una risposta ai bisogni aggregativi e di partecipazione dei giovani di Novara, unica
città appunto che non era in grado di offrire un luogo di aggregazione strutturato che
rispondesse a bisogni diffusi dei giovani. Le realtà esistenti (esperienze parrocchiali,
l’Informagiovani del Comune) rappresentavano ormai un’offerta frammentata sia per
localizzazione fisica sia per ambiti di azione, con scarse interrelazioni, di ridotta
conoscibilità e di non sempre facile accessibilità. I percorsi scolastici e di
orientamento al mondo lavorativo tradizionalmente esistenti mostrano da tempo uno
scollamento dal mondo produttivo, in grado di offrire poche situazioni di concreto
incontro con il mondo del lavoro. Dal coinvolgimento diretto dei giovani (progetto
denominato “Net for Neet”, co-finanziato dall’ANCI nell’ambito dell’avviso pubblico
“ComuneMenteGiovani”, svolto nelle annualità 2015/16) è emerso in modo chiaro la
mancanza di un luogo che possa fungere da “generatore di aggregazione”, in grado
di liberare e organizzare il potenziale creativo ed innovativo espresso dai giovani.
4. Descrizione dei destinatari della misura
L’approccio che contraddistingue l’intera architettura progettuale sottintende una
logica bottom-up, cioè dal basso verso l’alto, escludendo l’imposizione dall’alto e
dall’esterno di visioni, progetti, attività, e prevedendo un forte coinvolgimento dei
giovani. Tutte le attività sono pensate per favorire una intensa partecipazione dei
giovani, che nella maggior parte dei casi sono al tempo stesso co-progettisti delle
attività, fruitori delle iniziative, e fornitori delle medesime. Alcuni esempi: - è già
stata avviata l’organizzazione, con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti e
Pianificatori e con il patrocinio della competente Soprintendenza, di un contest,
aperto alla partecipazione di giovani under 35 anni, finalizzato alla acquisizione di
proposte ideative relative all’allestimento interno dello spazio della ex Caserma: ai
giovani si chiederà di immaginare uno o più ambienti con un design innovativo,
capace di costituirsi come landmark, ma che al tempo stesso possano fornire servizi
utili ai giovani, anche in una prospettiva di smart city. Una parte degli manufatti verrà
realizzata direttamente dai giovani nel laboratorio di falegnameria sociale Fadabrav
attivo a Novara, realizzato nell’ambito di un altro progetto di innovazione sociale
strettamente connesso a quello dell’ex Caserma; - è prevista l’implementazione di
attività di peer education, ad oggi già avviate, che vedono protagonisti, in qualità di
peer educator a favore di ragazzi fragili, gli stessi giovani delle scuole superiori
cittadine coinvolti in progetti di alternanza scuola-lavoro e giovani volontari e studenti
della locale Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, partner del
Comune, impegnati in attività di collaborazione a tempo parziale, sviluppando forme
di contaminazione tra condizioni di marginalità e rischio di esclusione e attivismo
giovanile; - è previsto l’avvio del progetto #InMusica, concorso di band e artisti
singoli emergenti, per la promozione di una Community musicale, legata alla sala
registrazioni co-progettata dai giovani.
Anche la fase di valutazione delle attività e dei risultati vede il coinvolgimento dei
giovani coinvolti nella gestione e nella fruizione delle iniziative, mediante l’utilizzo di
apposite metodologie (es. questionari di valutazione, anche online, con utilizzo di
piattaforme come SurveyMonkey ecc)
I beneficiari finali delle attività possono essere così stimati: adolescenti della città
(età 14/19 anni): 130 (10% del totale); giovani in età universitaria (età 20/24 anni):
50; giovani in età lavorativa (età 25/29 anni): 50; giovani Neet (dati IRES 23,6% circa
dei giovani): 5, per un totale di 235 giovani
5. Descrizione della tecnologia adottata
Come passo preliminare, funzionale, interdipendente e, certamente, come fattore
abilitante per tutte le attività previste per il Centro, il Centro è stato dotato di
connettività WiFi a larghissima banda. Lo scopo è duplice: da una parte, fornire un
primo servizio agli utenti che, a vario titolo, frequentano e frequenteranno il centro,
aumentandone di gran lunga l’attrazione potenziale; dall’altra, prevedere che tale
infrastruttura immateriale diventi il supporto per le attività strutturate che verranno
condotte con la piena operatività del Centro, dove spesso tecnologie diverse si
fonderanno per dar vita a costrutti teorici generalmente più grandi della semplice
somma tecnologica. In questa logica, è in fase di avvio la 1^ edizione di un corso di
formazione di stampa 3D con le attrezzature di cui lo spazio è stato dotato dal
partner Consorzio TOP IX. La connettività inoltre dovrà servire a trasformare il
rapporto tra utenti e Spazio: una piattaforma digitale consentirà di prenotare sale,
verificarne la disponibilità, proporre attività o contribuire alle stesse secondo logiche
di collaborazione distribuita e, con il progredire della piattaforma, remota e differita
nel tempo. Per rendere possibile questo evoluzione alla Rete verranno affiancati
strumenti e tecnologie diverse, create ad hoc secondo i paradigmi dell’Open Source:
streaming audio e video, e-learning, collaborazione, monitoraggio e tutoring ecc
6. Indicazione dei valori economici in gioco
Sul recupero, la rivitalizzazione e l’animazione dell’ex Caserma il Comune ha negli
ultimi anni concentrato diversi finanziamenti provenienti da Enti pubblici e privati (€
200.000 da Fond. CARIPLO, € 73.000 da Fond. De Agostini, € 20.000 da Fond.
CRT, € 100.000 dal Programma Interreg Italia-Svizzera, € 53.000 dall’Impresa
Sociale “Con i Bambini”, soggetto attuatore del Fondo nazionale contro le povertà
educative minorili). Grazie anche a tale attività di fundraising, lo Spazio è stato
oggetto di primi interventi di adeguamento alle norme di sicurezza, di manutenzione
straordinaria e ristrutturazione. Nelle attività sono impegnate in modo consistente
risorse interne dell’Ente (project manager, educatori professionali, personale
amministrativo e tecnico), per un importo stimabile in oltre 20.000 € annui. Per
l’ulteriore miglioramento e adeguamento degli spazi (in particolare, con la creazione
di un’area ristoro e la realizzazione degli interventi che emergeranno dal contest di
giovani) è stato stimato un fabbisogno di circa 50.000 €.
Terminata la fase di start-up, è ipotizzabile anche che le attività possano generare
entrate (ad es. gestione della sala registrazione professionale prevista nella ex
caserma, organizzazione di corsi nel settore della falegnameria non totalmente
gratuiti, ecc), anche se non in misura tale da assicurare la capacità di auto-
sostentamento del Centro. Inoltre il trasferimento di nuove competenze dai
professionisti alla comunità potrebbe garantire processi di empowerment locale
giovanile.
7. Tempi di progetto
2017/2018 1^ fase: rifunzionalizzazione strutturale e opere di sicurezza
2018 2^ fase: avvio sperimentale delle attività di animazione e inclusione
2019 3^ fase: piano di comunicazione e promozione dello spazio,
stabilizzazione delle attività sperimentate, ampliamento con metodo
bottom-up delle azioni di progettazione e valutazione (contest, Call,
Survey), elaborazione e avvio del piano di sostenibilità
2020 4^ fase: valutazione d’impatto, ampliamento dell’utilizzo alla parte non
ancora utilizzata

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  • 1. Documento di approfondimento della soluzione: EX CASERMA PASSALACQUA: UN HUB DI INNOVAZIONE SOCIALE 1. Descrizione della soluzione Il progetto consiste nella realizzazione ed implementazione di un Centro di Aggregazione giovanile, pensato come uno Spazio di Welfare, nei locali che costituiscono una porzione della ex Caserma Passalacqua, bene comune ritornato recentemente a disposizione dei cittadini novaresi al cessare del suo utilizzo per fini militari. Il luogo dove si è pensato di dare vita a tale Centro è emblematico e in nessun modo casuale: L’Amministrazione di Novara sta perseguendo una strategia di recupero e trasformazione di grandi contenitori urbani che, deprivati della loro funzione originaria, sono stati abbandonati, primi tra tutti, appunto, le ex Caserme militari. La realizzazione dello Spazio di Welfare persegue quattro principali obiettivi: 1) promuovere il processo di rigenerazione urbana di compendi abbandonati, luoghi simbolo (ex caserma oggi non appartenente più al demanio militare), supportando la trasformazione degli spazi vuoti in luoghi della creatività, della conoscenza e della coesione sociale, nonchè la ricostruzione di un senso di comunità a partire da modelli innovativi di gestione dei beni comuni, 2) offrire ai giovani novaresi spazi ove possano trovare una risposta alle loro necessità di accompagnamento alla vita adulta su vari temi-chiave (socializzazione, formazione e informazione, orientamento all’occupazione, prevenzione del disagio, espressioni artistiche, cultura – libri, cinema, teatro); 3) promuovere la creazione, attorno allo Spazio, di una “comunità educante”, la comunità delle persone e dei soggetti che esprimono interessi sociali, capacità e responsabilità rispetto ai bisogni educativi dei giovani; 4) incentivare nei giovani il legame con il territorio e l’assunzione di responsabilità verso la propria città (protagonismo di quartiere - “prendersi cura dei beni comuni”). 2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze Il modello adottato prevede l’esistenza di una Cabina di Regia, guidata dal Comune di Novara, a cui fa capo la governance complessiva delle attività (attivazione degli interventi strutturali di ristrutturazione e allestimento degli spazi, acquisto dei materiali, azioni di comunicazione, ecc). A tale organismo partecipano anche i rappresentanti degli altri soggetti coinvolti nella co-progettazione e co-gestione dello
  • 2. Spazio, individuati attraverso specifiche procedure ad evidenza pubblica. Sono inoltre attive equipe tecniche più ristrette che si occupano di singole tematiche. Attualmente, è in essere un rapporto di partenariato stabile con i seguenti soggetti: 1. Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, con sede in Vercelli, unica realtà universitaria nel territorio del Piemonte Orientale, con una struttura tripolare (Vercelli, Novara, Alessandria), 2. Associazione di Promozione Sociale OLTRE LE QUINTE, che opera nel campo della ricerca e della sperimentazione di percorsi di sviluppo interiore e interpersonale attraverso la musica, la danza, il teatro e le attività espressive, 3. Società Cooperativa Sociale AURIVE Onlus, che si occupa di servizio civile, servizi al lavoro per giovani disoccupati, valorizzazione di beni culturali, servizi di progettazione, project management, formazione, 4. Associazione di Promozione Sociale ORIENTAMENTE, che sviluppa progetti nei settori dell’orientamento scolastico, del supporto alla genitorialità, della consulenza logopedica e psicologica a favore di adulti, bambini e ragazzi, 5. Associazione Culturale REST-ART, che ha per oggetto la divulgazione della cultura nelle sue diverse forme espressive e che da 15 anni progetta e organizza “NovaraJazz”, la stagione concertistica che unisce forme espressive, in primis la musica jazz e le arti performative e che è diventata un’iniziativa unica in Italia, 6. Società Cooperativa Sociale ELIOS, che svolge attività educative ed assistenziali in regime residenziale, semi-residenziale e territoriale a favore di minori e loro famiglie, di persone con disabilità, con disagio mentale, 7. Associazione Culturale CONFRONTI, nata su iniziativa di un gruppo di psicologi, neuropsichiatri, psichiatri, formatori ed educatori che si occupano di formazione, orientamento scolastico e professionale, della diagnosi e trattamento del disagio individuale e familiare, della ricerca del benessere e del sostegno all’agio, 8. Associazione di Promozione Sociale SERMAIS SOCIETA’ CIVILE RESPONSABILE, attiva dal 2008 con progetti di educazione alla cittadinanza attiva e alla partecipazione democratica, 9. Consorzio TOP IX – Torino e Piemonte Exchange Point, con sede in Torino, costituito nel 2002, che ha lo scopo di promuovere e sviluppare progetti di innovazione e progetti pilota, di promuovere e divulgare la conoscenza e l’utilizzo della tecnologia Internet ed a larga banda e, a tal fine, di organizzare congressi, workshop, conferenze. 3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare Anche a Novara, come in tutto il Piemonte, è in corso un lento, ma costante,
  • 3. processo di “stagnazione demografica”, legata ad un calo ininterrotto delle nascite e a una diminuzione dei flussi in entrata dall’estero, cui fa da contraltare un numero crescente di espatri. L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno in crescita: la popolazione in età anziana (65 anni e oltre) rappresenta il 23,3%, mentre la popolazione in età giovanile (fascia 0-14 anni) rappresenta il 12,9%; la popolazione attiva (15-64 anni) è passata dal 67,2% del 2002 al 63,9% del 2017. La città sembra aver perso la propria capacità attrattiva, pur collocandosi all’interno dell’area metropolitana milanese. Sotto il profilo del mercato del lavoro, il quadro statistico del bacino di Novara è peggiorato negli ultimi anni, unica provincia piemontese, insieme ad Alessandria, ad avere un tasso di disoccupazione superiore all’11%. Dal 2008 al 2016 il reddito disponibile pro-capite nella provincia è diminuito dell’1%, in controtendenza rispetto alla dinamica regionale (+1,1%) e alla dinamica nazionale (+3,3%). I dati sul reddito disponibile e sulla disoccupazione sono quindi spie dell’acuirsi di una condizione di povertà riguardante sempre più individui, che arriva a coinvolgere ceti sociali che solo fino a qualche decennio fa erano lontani dal trovarsi in situazioni di vulnerabilità sociale. In questa situazione, i giovani vivono un arretramento nella qualità della vita (45° posto in Italia su 110, in peggioramento di 3 posti rispetto all’anno precedente – indagine di ItaliaOggi con Università La Sapienza di Roma), che si acuisce nella scarsa offerta per il tempo libero (librerie, concerti, cinema, locali) e produce pendolarismo dei consumi culturali verso Milano e Torino. Novara in passato non ha mai ospitato spazi aggregativi giovanili. Gli operatori sociali pubblici e le realtà associative che operano nel campo delle politiche giovanili constatano quotidianamente l’aumento dei fenomeni di esclusione sociale, di discriminazione dei minori, di bullismo, di violenza ed atti vandalici. La recente esperienza presso l’ex Caserma Passalacqua è nata per cercare di dare una risposta ai bisogni aggregativi e di partecipazione dei giovani di Novara, unica città appunto che non era in grado di offrire un luogo di aggregazione strutturato che rispondesse a bisogni diffusi dei giovani. Le realtà esistenti (esperienze parrocchiali, l’Informagiovani del Comune) rappresentavano ormai un’offerta frammentata sia per localizzazione fisica sia per ambiti di azione, con scarse interrelazioni, di ridotta conoscibilità e di non sempre facile accessibilità. I percorsi scolastici e di orientamento al mondo lavorativo tradizionalmente esistenti mostrano da tempo uno scollamento dal mondo produttivo, in grado di offrire poche situazioni di concreto incontro con il mondo del lavoro. Dal coinvolgimento diretto dei giovani (progetto denominato “Net for Neet”, co-finanziato dall’ANCI nell’ambito dell’avviso pubblico “ComuneMenteGiovani”, svolto nelle annualità 2015/16) è emerso in modo chiaro la mancanza di un luogo che possa fungere da “generatore di aggregazione”, in grado di liberare e organizzare il potenziale creativo ed innovativo espresso dai giovani. 4. Descrizione dei destinatari della misura L’approccio che contraddistingue l’intera architettura progettuale sottintende una logica bottom-up, cioè dal basso verso l’alto, escludendo l’imposizione dall’alto e
  • 4. dall’esterno di visioni, progetti, attività, e prevedendo un forte coinvolgimento dei giovani. Tutte le attività sono pensate per favorire una intensa partecipazione dei giovani, che nella maggior parte dei casi sono al tempo stesso co-progettisti delle attività, fruitori delle iniziative, e fornitori delle medesime. Alcuni esempi: - è già stata avviata l’organizzazione, con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti e Pianificatori e con il patrocinio della competente Soprintendenza, di un contest, aperto alla partecipazione di giovani under 35 anni, finalizzato alla acquisizione di proposte ideative relative all’allestimento interno dello spazio della ex Caserma: ai giovani si chiederà di immaginare uno o più ambienti con un design innovativo, capace di costituirsi come landmark, ma che al tempo stesso possano fornire servizi utili ai giovani, anche in una prospettiva di smart city. Una parte degli manufatti verrà realizzata direttamente dai giovani nel laboratorio di falegnameria sociale Fadabrav attivo a Novara, realizzato nell’ambito di un altro progetto di innovazione sociale strettamente connesso a quello dell’ex Caserma; - è prevista l’implementazione di attività di peer education, ad oggi già avviate, che vedono protagonisti, in qualità di peer educator a favore di ragazzi fragili, gli stessi giovani delle scuole superiori cittadine coinvolti in progetti di alternanza scuola-lavoro e giovani volontari e studenti della locale Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, partner del Comune, impegnati in attività di collaborazione a tempo parziale, sviluppando forme di contaminazione tra condizioni di marginalità e rischio di esclusione e attivismo giovanile; - è previsto l’avvio del progetto #InMusica, concorso di band e artisti singoli emergenti, per la promozione di una Community musicale, legata alla sala registrazioni co-progettata dai giovani. Anche la fase di valutazione delle attività e dei risultati vede il coinvolgimento dei giovani coinvolti nella gestione e nella fruizione delle iniziative, mediante l’utilizzo di apposite metodologie (es. questionari di valutazione, anche online, con utilizzo di piattaforme come SurveyMonkey ecc) I beneficiari finali delle attività possono essere così stimati: adolescenti della città (età 14/19 anni): 130 (10% del totale); giovani in età universitaria (età 20/24 anni): 50; giovani in età lavorativa (età 25/29 anni): 50; giovani Neet (dati IRES 23,6% circa dei giovani): 5, per un totale di 235 giovani 5. Descrizione della tecnologia adottata Come passo preliminare, funzionale, interdipendente e, certamente, come fattore abilitante per tutte le attività previste per il Centro, il Centro è stato dotato di connettività WiFi a larghissima banda. Lo scopo è duplice: da una parte, fornire un primo servizio agli utenti che, a vario titolo, frequentano e frequenteranno il centro, aumentandone di gran lunga l’attrazione potenziale; dall’altra, prevedere che tale infrastruttura immateriale diventi il supporto per le attività strutturate che verranno condotte con la piena operatività del Centro, dove spesso tecnologie diverse si fonderanno per dar vita a costrutti teorici generalmente più grandi della semplice somma tecnologica. In questa logica, è in fase di avvio la 1^ edizione di un corso di
  • 5. formazione di stampa 3D con le attrezzature di cui lo spazio è stato dotato dal partner Consorzio TOP IX. La connettività inoltre dovrà servire a trasformare il rapporto tra utenti e Spazio: una piattaforma digitale consentirà di prenotare sale, verificarne la disponibilità, proporre attività o contribuire alle stesse secondo logiche di collaborazione distribuita e, con il progredire della piattaforma, remota e differita nel tempo. Per rendere possibile questo evoluzione alla Rete verranno affiancati strumenti e tecnologie diverse, create ad hoc secondo i paradigmi dell’Open Source: streaming audio e video, e-learning, collaborazione, monitoraggio e tutoring ecc 6. Indicazione dei valori economici in gioco Sul recupero, la rivitalizzazione e l’animazione dell’ex Caserma il Comune ha negli ultimi anni concentrato diversi finanziamenti provenienti da Enti pubblici e privati (€ 200.000 da Fond. CARIPLO, € 73.000 da Fond. De Agostini, € 20.000 da Fond. CRT, € 100.000 dal Programma Interreg Italia-Svizzera, € 53.000 dall’Impresa Sociale “Con i Bambini”, soggetto attuatore del Fondo nazionale contro le povertà educative minorili). Grazie anche a tale attività di fundraising, lo Spazio è stato oggetto di primi interventi di adeguamento alle norme di sicurezza, di manutenzione straordinaria e ristrutturazione. Nelle attività sono impegnate in modo consistente risorse interne dell’Ente (project manager, educatori professionali, personale amministrativo e tecnico), per un importo stimabile in oltre 20.000 € annui. Per l’ulteriore miglioramento e adeguamento degli spazi (in particolare, con la creazione di un’area ristoro e la realizzazione degli interventi che emergeranno dal contest di giovani) è stato stimato un fabbisogno di circa 50.000 €. Terminata la fase di start-up, è ipotizzabile anche che le attività possano generare entrate (ad es. gestione della sala registrazione professionale prevista nella ex caserma, organizzazione di corsi nel settore della falegnameria non totalmente gratuiti, ecc), anche se non in misura tale da assicurare la capacità di auto- sostentamento del Centro. Inoltre il trasferimento di nuove competenze dai professionisti alla comunità potrebbe garantire processi di empowerment locale giovanile. 7. Tempi di progetto 2017/2018 1^ fase: rifunzionalizzazione strutturale e opere di sicurezza 2018 2^ fase: avvio sperimentale delle attività di animazione e inclusione 2019 3^ fase: piano di comunicazione e promozione dello spazio, stabilizzazione delle attività sperimentate, ampliamento con metodo bottom-up delle azioni di progettazione e valutazione (contest, Call, Survey), elaborazione e avvio del piano di sostenibilità 2020 4^ fase: valutazione d’impatto, ampliamento dell’utilizzo alla parte non ancora utilizzata