Currently about 23,000 objects are tracked while orbiting near the Earth: more than 6,000 satellites have been launched during the Space Age, but less than 1,000 of these are still in operation. The rest are derelict and liable to fragment as leftover fuel or batteries explode. Even if we do nothing, taking into account the number of objects already in orbit, the space environment might not be sustainable if no mitigation or remediation efforts are undertaken.
The project ADR1EN "First European System for Active Debris Removal with Nets" (www.adr1en-project.eu) aims to catch the business opportunity generated by the need of increasing safety of space infrastructures with respect to the threat posed by the huge number of space debris lost in space. The system will contribute to solve the problem of risk of collision against space debris by directly reducing the number of such debris.
Mr Franco Malerba, the first Italian astronaut, is the Business Coach of the project, coordinated by the Italian company Stam (www.stamtech.com)
Eventi, "Programmi & Progetti" Anno 8 n. 39, pag. 45.
"Initial Services: la nuova fase del programma Galileo", article in Italian published on Geomedia.
"Il 15 dicembre dello scorso anno, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato tutti i principali personaggi del programma Galileo a livello istituzionale (la Commissaria Bienkovska ed il Commissario Sefcovich per la Commissione Europea, il Direttore Generale prof. Woerner ed il Direttore dei Programmi di Navigazione Paul Verhoef per l’ESA, il Direttore Esecutivo Carlo Des Dorides per la GSA), sono stati dichiarati
ufficialmente operativi i “Galileo Initial Services”.
Currently about 23,000 objects are tracked while orbiting near the Earth: more than 6,000 satellites have been launched during the Space Age, but less than 1,000 of these are still in operation. The rest are derelict and liable to fragment as leftover fuel or batteries explode. Even if we do nothing, taking into account the number of objects already in orbit, the space environment might not be sustainable if no mitigation or remediation efforts are undertaken.
The project ADR1EN "First European System for Active Debris Removal with Nets" (www.adr1en-project.eu) aims to catch the business opportunity generated by the need of increasing safety of space infrastructures with respect to the threat posed by the huge number of space debris lost in space. The system will contribute to solve the problem of risk of collision against space debris by directly reducing the number of such debris.
Mr Franco Malerba, the first Italian astronaut, is the Business Coach of the project, coordinated by the Italian company Stam (www.stamtech.com)
Eventi, "Programmi & Progetti" Anno 8 n. 39, pag. 45.
"Initial Services: la nuova fase del programma Galileo", article in Italian published on Geomedia.
"Il 15 dicembre dello scorso anno, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato tutti i principali personaggi del programma Galileo a livello istituzionale (la Commissaria Bienkovska ed il Commissario Sefcovich per la Commissione Europea, il Direttore Generale prof. Woerner ed il Direttore dei Programmi di Navigazione Paul Verhoef per l’ESA, il Direttore Esecutivo Carlo Des Dorides per la GSA), sono stati dichiarati
ufficialmente operativi i “Galileo Initial Services”.
Presentazione del progetto VULSAR, vincitore del secondo bando per le PMI nell'ambito Osservazione della Terra, finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana.
Luca Rossettini è il CEO della D-Orbit, una start up italiana,
che sviluppa dispositivi in grado di rimuovere satelliti artificiali dalla propria orbita al termine della loro vita operativa.
Interview to Luca Rossettini CEO of D-Orbit S.r.l., italian company that guarantees a clean and safe access to space
Missione Rosetta: una storia lunga 10 anni (e non è ancora finita!) ITLika Electronic
Avete sentito parlare della missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea? Dopo un viaggio di oltre 10 anni e 6 miliardi di km, mercoledì 12 Novembre 2014 la sonda Rosetta ha sbarcato il lander Philae sulla superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.
Lika Electronic è orgogliosa di essere parte del team internazionale di aziende, istituti di ricerca e università che sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Europea ha portato al conseguimento di questo storico risultato. La nostra tecnologia, la nostra innovazione e la nostra passione si sono concretizzate oltre 10 anni fa nella realizzazione per la missione Rosetta dell'encoder I38 Space, il primo encoder spaziale mai costruito in Italia; oggi allo stesso modo continuano a riversarsi nel nostro quotidiano impegno a fianco dei nostri clienti e dei nostri collaboratori.
Scaricate la brochure per saperne di più sulla missione e sul nostro encoder I38 Space che controlla il movimento dell'otturatore delle fotocamere WAC e NAC.
Altre foto e info all'indirizzo https://it.pinterest.com/LikaElectronic/lika-electronic-rosetta-space-mission-a-10-year-lo/
Le startup che nell’ambito del programma ESA BIC Lazio, hanno saputo inserirsi e affermarsi sul mercato, con nuovi prodotti e servizi di derivazione spaziale e con una propria space connection.
CLOUD COMPUTING: OPEN DATA AND BIG DATA - Giorgio Pietro MAGGI -- Giacinto DO...Apulian ICT Living Labs
Presentazione nell'ambito del workshop: OPEN DATA E CLOUD COMPUTING: OPPORTUNITÀ DI BUSINESS. Una vista internazionale - 15 Settembre 2014 Pad. 152 della Regione Puglia - 78 Fiera del Levante Bari
Telespazio è tra i principali operatori al mondo nel campo
dei servizi satellitari. Per le sue attività la società può contare su una rete nazionale e internazionale di centri spaziali e teleporti. Il più importante è il Centro Spaziale del Fucino, in Abruzzo, realizzato negli anni ’60 per gestire i primi esperimenti di telecomunicazioni satellitari tra l’Europa e gli Stati Uniti.
In Italia Telespazio opera anche attraverso i centri spaziali del Lario (Lombardia), di Matera (Basilicata) e Scanzano (Sicilia). All’estero gestisce propri teleporti in Brasile, in Argentina e in Romania.
Le attività ENEA nell’ambito del Progetto SIT_MEWMaurizio Pollino
SEMINARIO:
"Le attività ENEA nell’ambito del Progetto SIT_MEW - Sviluppo ed applicazione di un sistema GIS open source per la gestione di emergenze sismiche in Campania"
7/10/2011, Sala Mimose - C.R. ENEA Casaccia
Relatori: Antonio Bruno Della Rocca, Maurizio Pollino
Abstract:
Il Progetto SIT_MEW (Sistema Integrato di Telecomunicazioni a larga banda per la gestione del territorio e delle emergenze in caso di calamità naturali comprensivo di Metodologie di Early Warning), co-finanziato dal MIUR, si pone come obiettivo principale lo sviluppo di un sistema di early warning sismico e vulcanico e di un sistema di supporto al post-evento nella Regione Campania, fondato sulle reti di monitoraggio esistenti e su di una piattaforma integrata di comunicazioni.
In questo contesto, il contributo ENEA riguarda la progettazione e lo sviluppo di un Sistema Informativo Geografico (free/open source) per la gestione dei dati territoriali e per la definizione e rappresentazione di scenari di pericolosità e di danneggiamento atteso, in caso di evento sismico. Il WebGIS così sviluppato costituisce l’interfaccia geografica della centrale di elaborazione di SIT_MEW.
This document summarizes a study and structural analysis of a new configuration for a micro/nano/picosatellite dispenser for the Vega launcher. It discusses 5 potential configurations that were considered and compares them based on factors like weight, flexibility, and simplicity. Configuration 3, which uses an aluminum box structure reinforced by a CFRP sandwich column, was determined to be the optimal design. Both classical and finite element analyses were performed to verify the structural integrity of this configuration under expected launch loads. Some modifications involving added CFRP ribs were also proposed to further improve the design.
The AROSAT satellite has the objectives of achieving very high resolution panchromatic imaging below 0.5m and multispectral imaging at a resolution of around 1.4m. It will have the ability to image targets at angles up to ±35° from nadir. The satellite orbit is a sun-synchronous orbit at around 420km with a repeat cycle of 13 days, allowing for revisits of targeted areas within 2 weeks. The satellite is equipped with an advanced telescope that can image spots or strips with resolutions allowing identification of small objects. It will be launched on a Falcon-E rocket.
Presentazione del progetto VULSAR, vincitore del secondo bando per le PMI nell'ambito Osservazione della Terra, finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana.
Luca Rossettini è il CEO della D-Orbit, una start up italiana,
che sviluppa dispositivi in grado di rimuovere satelliti artificiali dalla propria orbita al termine della loro vita operativa.
Interview to Luca Rossettini CEO of D-Orbit S.r.l., italian company that guarantees a clean and safe access to space
Missione Rosetta: una storia lunga 10 anni (e non è ancora finita!) ITLika Electronic
Avete sentito parlare della missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea? Dopo un viaggio di oltre 10 anni e 6 miliardi di km, mercoledì 12 Novembre 2014 la sonda Rosetta ha sbarcato il lander Philae sulla superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.
Lika Electronic è orgogliosa di essere parte del team internazionale di aziende, istituti di ricerca e università che sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Europea ha portato al conseguimento di questo storico risultato. La nostra tecnologia, la nostra innovazione e la nostra passione si sono concretizzate oltre 10 anni fa nella realizzazione per la missione Rosetta dell'encoder I38 Space, il primo encoder spaziale mai costruito in Italia; oggi allo stesso modo continuano a riversarsi nel nostro quotidiano impegno a fianco dei nostri clienti e dei nostri collaboratori.
Scaricate la brochure per saperne di più sulla missione e sul nostro encoder I38 Space che controlla il movimento dell'otturatore delle fotocamere WAC e NAC.
Altre foto e info all'indirizzo https://it.pinterest.com/LikaElectronic/lika-electronic-rosetta-space-mission-a-10-year-lo/
Le startup che nell’ambito del programma ESA BIC Lazio, hanno saputo inserirsi e affermarsi sul mercato, con nuovi prodotti e servizi di derivazione spaziale e con una propria space connection.
CLOUD COMPUTING: OPEN DATA AND BIG DATA - Giorgio Pietro MAGGI -- Giacinto DO...Apulian ICT Living Labs
Presentazione nell'ambito del workshop: OPEN DATA E CLOUD COMPUTING: OPPORTUNITÀ DI BUSINESS. Una vista internazionale - 15 Settembre 2014 Pad. 152 della Regione Puglia - 78 Fiera del Levante Bari
Telespazio è tra i principali operatori al mondo nel campo
dei servizi satellitari. Per le sue attività la società può contare su una rete nazionale e internazionale di centri spaziali e teleporti. Il più importante è il Centro Spaziale del Fucino, in Abruzzo, realizzato negli anni ’60 per gestire i primi esperimenti di telecomunicazioni satellitari tra l’Europa e gli Stati Uniti.
In Italia Telespazio opera anche attraverso i centri spaziali del Lario (Lombardia), di Matera (Basilicata) e Scanzano (Sicilia). All’estero gestisce propri teleporti in Brasile, in Argentina e in Romania.
Le attività ENEA nell’ambito del Progetto SIT_MEWMaurizio Pollino
SEMINARIO:
"Le attività ENEA nell’ambito del Progetto SIT_MEW - Sviluppo ed applicazione di un sistema GIS open source per la gestione di emergenze sismiche in Campania"
7/10/2011, Sala Mimose - C.R. ENEA Casaccia
Relatori: Antonio Bruno Della Rocca, Maurizio Pollino
Abstract:
Il Progetto SIT_MEW (Sistema Integrato di Telecomunicazioni a larga banda per la gestione del territorio e delle emergenze in caso di calamità naturali comprensivo di Metodologie di Early Warning), co-finanziato dal MIUR, si pone come obiettivo principale lo sviluppo di un sistema di early warning sismico e vulcanico e di un sistema di supporto al post-evento nella Regione Campania, fondato sulle reti di monitoraggio esistenti e su di una piattaforma integrata di comunicazioni.
In questo contesto, il contributo ENEA riguarda la progettazione e lo sviluppo di un Sistema Informativo Geografico (free/open source) per la gestione dei dati territoriali e per la definizione e rappresentazione di scenari di pericolosità e di danneggiamento atteso, in caso di evento sismico. Il WebGIS così sviluppato costituisce l’interfaccia geografica della centrale di elaborazione di SIT_MEW.
This document summarizes a study and structural analysis of a new configuration for a micro/nano/picosatellite dispenser for the Vega launcher. It discusses 5 potential configurations that were considered and compares them based on factors like weight, flexibility, and simplicity. Configuration 3, which uses an aluminum box structure reinforced by a CFRP sandwich column, was determined to be the optimal design. Both classical and finite element analyses were performed to verify the structural integrity of this configuration under expected launch loads. Some modifications involving added CFRP ribs were also proposed to further improve the design.
The AROSAT satellite has the objectives of achieving very high resolution panchromatic imaging below 0.5m and multispectral imaging at a resolution of around 1.4m. It will have the ability to image targets at angles up to ±35° from nadir. The satellite orbit is a sun-synchronous orbit at around 420km with a repeat cycle of 13 days, allowing for revisits of targeted areas within 2 weeks. The satellite is equipped with an advanced telescope that can image spots or strips with resolutions allowing identification of small objects. It will be launched on a Falcon-E rocket.
The document proposes developing a data relay satellite system called NICE DRS. It would consist of a constellation of 6 microsatellites in low Earth orbit that communicate with each other and with ground stations via Ka-band links to provide near-global coverage. The 18-month Phase A/B1 study would develop the system design, cost estimates, and industrial organization plan with the goal of obtaining ESA support to implement the system. It highlights advantages over traditional GEO systems such as lower cost, better coverage, and shorter data transfer delays. The estimated cost of the study is 2 million Euros to be shared between participating companies and countries.
This document provides a preliminary study for the AROSAT satellite system. It discusses several key requirements including coverage area, resolution capabilities, duty cycle, onboard storage and download rates. It evaluates three potential spacecraft configurations and their impact on drag, solar array effectiveness and risk. Configuration #2 is preferred as it minimizes drag while having a simple solar array design. The document also examines how spacecraft altitude affects optical instrument parameters and the propulsion systems needed to compensate for atmospheric drag at different altitudes. Electric propulsion is recommended to enable lower orbits. Overall architectures are proposed for Configuration #2 that could meet requirements.
The document describes the objectives and design concepts for the AROSAT mission and spacecraft configuration. The primary objectives are to achieve very high resolution imaging below 0.5m for artifacts, infrastructure, and small fixed or mobile objects. The system would consist of 3 spacecraft in the same sun-synchronous orbit with 3-hour revisit capability to any point on Earth. Two telescope options are considered that would provide either a 6km or 18km swath from 412km altitude. Electric propulsion is favored over chemical propulsion for orbit maintenance.
MAGIA satellite. Experimental Astronomy (8 December 2010), pp. 1-20Stefano Coltellacci
The document describes the MAGIA satellite mission, which aims to study the Moon's internal structure, polar regions, and exosphere. The satellite will carry a suite of instruments including cameras, an altimeter, particle detectors, and accelerometers. It will be launched via Soyuz rocket into a lunar transfer orbit, then enter a polar mapping orbit for 6 months before transitioning to a gravity science orbit. Key challenges include meeting tight budget constraints while achieving ambitious science goals and accommodating multiple payloads and propulsion systems for orbital maneuvers.
This document discusses the potential for a cargo carrier system called SALTO to provide independent space access for Italy. The key requirements are a minimum orbital life of 60 days, payload capacity over 100kg, and the ability to launch from aircraft to orbit within 3 days of alert. The document evaluates different aircraft options and selects the C130J as meeting the requirements. It defines the SALTO system components including the launch vehicle and deployment approach from the aircraft. Performance maps show the payload capacities for different orbital altitudes and inclinations. The implementation plan over 6 years includes developing demonstration models to test extraction from the aircraft. An example mission to Afghanistan is presented and found compatible with SALTO's capabilities.
1. Il satellite PonySat per la missione
AstroSat-SkyWave: una proposta di
SpaceSys per realizzarlo in ELITAL
come contributo alla ricostruzione
industriale e scientifica de l’Aquila
Maggio 2009
2. Presentazione della SpaceSys
- Formalmente creata nel giugno 2008 dal fondatore Giorgio Perrotta, la
SpaceSys è, in realtà, attiva sin dall’inizio del 2007 sotto forma di un
gruppo di lavoro strutturato per operare dapprima nell’ambito del
progetto ESMO gestito da ESA/SSETI e, successivamente, nell’ambito
della fase A0 – sostanzialmente autogestita- di un progetto amatoriale,
didattico e scientifico denominato AstroSat-.SkyWave.
- La Società è costituita , oltre che dal proprietario dell’Azienda, da un
gruppo di giovani laureati e laureandi in Ingegneria aerospaziale
selezionati e formati in modo da coprire trasversalmente pressochè
tutte le discipline afferenti ad un progetto di un sistema satellitare o ,
comunque, aerospaziale.
- La SpaceSys si avvale, inoltre della collaborazione di PMI e singoli
professionisti - con i quali il Fondatore ha stabilito, negli anni, proficui
rapporti di collaborazione – in modo da far fronte a richieste anche
specialistiche non convenzionali.
3. SpaceSys: competenze ed attività
Attivita’ di Ingegneria di Sistemi Spaziali :
- studio, progetto, definizione e supporto alla realizzazione di sistemi spaziali
- analisi di missione
- supporto alla gestione di programmi spaziali
- systems engineering
Competenze sottosistemistiche specifiche:
- Controllo di assetto: studio, concezione, simulazione, realizzazione
- Generazione , immagazzinamento e distribuzione della potenza elettrica
- Telemetria, Comando e Data Handling
- Struttura: concezione, scelta materiali e simulazioni
- Controllo termico: concezione, scelta materiali e processi , simulazioni
- Payloads per telecomunicazione e remote sensing: concezione e definizione
- Payloads scientifici: supporto alla definizione e scelta tecnologie
- Sottosistemi del segmento terrestre
4. SpaceSys: progetti recenti
- ESMO fasi A e B1: un Lunar Orbiter
realizzato da Studenti di diverse
Università europee. Il progetto è gestito
da ESA. Diverse persone che
collaborano con SpaceSys sono
coinvolti sin dall’inizio nel progetto di
sistema del satellite, in alcuni
sottosistemi e nella definizione del
Ground Segment.
SWARM: un progetto universitario
-educativo internazionale gestito da
SSETI. Un picosat di circa 2 kg rilascia
in orbita alcuni femtosats (da 100 gr )
per semplici sperimentazioni.
Il concetto Femtosat è stato originato
da SpaceSys che è attualmente
coinvolta nel progetto e nella
realizzazione di almeno un FemtoSat
5. SpaceSys: progetti recenti
-Magia: Missione scientifica basata su
un Lunar Orbiter. Fase A, finanziata
da ASI, conclusa a fine 2008. Primo
Contraente: Rheinmetall Italia (RHI).
-SpaceSys ha progettato, su
subcontratto RHI, sia il bus che un
subsat rilasciabile dal satellite ‘madre’ .
solar array
battery
charger
battery
I.S.A. S_band
power
distribution controller
S_band
transceiver
ICE
antenna
system
6. SpaceSys: progetti recenti
Astrosat_Skywave: progetto attualmente
autofinanziato con finalità educative, didattiche
ed amatoriali. Consiste in un primo microsatellite
equipaggiato con telescopio da 25 cm di
diametro per osservazioni ottiche scientifiche ed
amatoriali (stelle variabili, pianeti exo-solari) ed
un secondo microsatellite con payloads a RF per
radioastronomia e sounding ionosferico.
Pre-fase A: inizio 2007- aprile 2008
Fase A: attualmente in corso
7. SpaceSys: progetti recenti
- Dall’analisi del mercato dei micro e nanosateliti, in continua evoluzione
specie sotto il profilo della ricerca di soluzioni cost-effective per
missioni applicative nel campo dell’osservazione tattica, in supporto
alla navigazione e alle telecomunicazioni di emergenza e
infrastrutturali, la SpaceSys ha dedotto l’opportunità di specializzarsi
nella realizzazione di una famiglia di microsatelliti da 40-70 kg di alte
prestazioni e basso costo;
- Il satellite ‘capostipite’ , PonySat, è in fase di avanzata revisione di
progetto.principalmente per ridurne i costi ricorrenti e non ricorrenti.
- Il PonySat è inizialmente progettato per essere compatibile,
introducendo alcune personalizzazioni, sia con la missione AstroSat
che con missioni di osservazione della terra per applicazioni duali.
Ulteriori personalizzazioni potranno esser necessarie per render
compatibile PonySat con la missione SkyWave , che è un po’ più
ambiziosa della missione AstroSat.
-
8. Caratteristiche di massima del satellite PonySat
• Orbita: LEO , polare (o circolare inclinata) nel range 550- 850 km di altezza
• Dimensioni del corpo principale (modulare) : sezione trasversale quadrata di 45
cm x 45 cm; altezza dipendente dai requisiti di missione, ma modulabile nel
‘range’ da 45 a 75 cm
• Massa : nel ‘range’ 40 – 60 kg incluso il payload , ma senza modulo propulsivo;
• Propulsione: non prevista nel modello più semplice della ‘famiglia’, ma si puo’
aggiungere se necessario
• Alimentazione : 4 pannelli apribili in orbita rivestiti di celle solari al Si o GaAs
(dipende dai requisiti di missione) per un’area totale di circa 1.2 m^2; batteria
ricaricabile al Li-ion; bus parzialmente stabilizzato;
• Precisione del puntamento : alcuni arcsec per missioni ottico-scientifiche; e
qualche decimo di grado per missioni non critiche
• On board Data Handling: di tipo distribuito
• Immagazzinamento dati : alcuni Gbytes. Velocità di downloading dati scientifici:
2 Mbps goal in banda S;
• TLM/TLC: uso di bande amatoriali (banda S in trasmissione come back-up)
• Lanciatore: varie alternative allo studio
• Vita utile: 3 anni
9. Razionale di cooperazione industriale
Per la realizzazione della ‘famiglia’ Ponysat, la cui utilizzazione potrà
consistere dapprima nel satellite AstroSat e successivamente nel
satellite SkyWave, la SpaceSys, a valle di una esaustiva analisi della
realtà industriale nazionale, ha trovato in ELITAL le componenti
tecnologiche e produttive necessarie e sufficienti a realizzare i satelliti
della ‘famiglia’.
La complementarietà delle capacità di Elital e SpaceSys, garantisce il
mantenimento di una buona armonia imprenditoriale , fondamentale
per il successo dell’operazione;
Inoltre, la SpaceSys e l’Elital si avvalgono di una rete di PMI specializzate
in filoni produttivi e tecnologici complementari, a loro volta, sia con
quelli di Elital che della SpaceSys
Infine è opportuno dire che tutte le componenti industriali di cui sopra
beneficiano di buoni rapporti di collaborazione con le Università di
Roma e L’Aquila.
10. Gestione del progetto
PonySat
La gestione del Progetto vede la SpaceSys
come responsabile del sistema e industriale in
collaborazione con ELITAL per gli aspetti
realizzativi. Si stabiliranno, inoltre, rapporti di
collaborazione con PMI per lo sviluppo di
componenti HW o SW non reperibili sul mercato
commerciale. Alcune di queste PMI sono già
state individuate L’integrazione dei satelliti verrà
effettuata in ELITAL in un’area pulita da 40 m^2
che verrà attrezzata appositamente. Le prove
verranno effettuate preferibilmente in facilities
disponibili o nell’ area aquilana, salvo
indisponibilità delle stesse.
La UAI ed AMSAT-IT potranno essere i primi
Clienti della carrozza PonySat insieme,
eventualmente, ad altri enti scientifici. Per
quanto riguarda il contributo alle attività
educative, questo rimane un obiettivo primario
sia di UAI che di AMSAT-IT nell’ambito della
missione AstroSat-SkyWave
La SpaceSys è disponibile a definire forme di
collaborazione bilaterale con Enti di Ricerca e
governativi internazionali con l’obiettivo di
promuovere la conoscenza del Progetto ed
eventualmente una partecipazione allo stesso.
Progr. mngmt
e system eng.
SpaceSys
Interfaccia con
lanciatore
ELV
Astrosat
mission & specs
U.A.I.
SkyWave
mission & specs
AMSAT-IT
Altri Enti
scientifici
TBD
Applicazioni
Missioni
commerciali
TBD
Manufg. mgmt
ELITAL
struttura, controllo
termico, I/F
meccaniche
elettr. digitale,
OBDH , contr
d’assetto
Potenza ,
energy storage
distribuzione
TLM, CMD a HS
data Handling
payloads ottici
radiofrequenza
e scientifici
11. Elital: capacità , prodotti,
tecnologie
Insediamenti
- Headquarter: Loc. Boschetto, Nucleo Ind. di Pile,
l’Aquila (7000 mq area )
- Modulo 2: Loc. Vetoio, Nucleo Ind. Di Pile,
l’Aquila
- Modulo 3: Ossona, Milano
Capacità e prodotti
- Progettazione e realizzazione parti meccaniche e
strutture .
- Progettazione e realizzazione e prove componenti
e sottosistemi elettronici
- Progettazione, realizzazione e prove piccoli
sistemi a RF
- Progettazione e realizzazioni terminali terrestri
fissi e mobili fino a 10 m diametro
Tecnologie:
- Circuiti stampati mono/ multistrato a qualifica
spaziale
- galvanica: elettrodeposizione di multimateriali
- lavorazioni meccaniche di precisione su pezzi di
grandi e piccole dimensioni
- saldatura: tecnologie diverse
- piegatura. tranciatura, taglio: tecnologie diverse
anche via laser.
- Impiego estensivo di tools CAD/CAM:
12. ELITAL: una realtà industriale in sviluppo
Fondata nel 1986 l’ELITAL si è rapidamente espansa nel settore delle
realizzazioni meccaniche, etettriche ed elettroniche sia nel settore
commerciale che professionale ed, ultimamente, nel settore spaziale.
Elital è particolarmente agguerrita in cinque aree principali:
- costruzioni meccaniche : l’officina è equipaggiata con attrezzature e
macchinari inusuali e difficili da trovare altrove, il che pone l’Elital in
condizioni di elevata competività;
- Carpenteria: l’Elital è particolarmente equipaggiata per realizzare
shelters, racks, contenitori per trasporti speciali, mezzi mobili per
impieghi civili e militari;
- Progetto e realizzazione di PCB multistrato e su substrati di vari
materiali , per applicazioni industriali e spaziali;
- Verniciatura e silkscreen: dove l’Elital possiede procedure proprietarie
che le consentono di raggiungere elevati standard di qualità;
- Impiantistica: che include anche attività di manutenzione e ripristino
Elital dispone, al suo interno, di un laboratorio per il controllo
metallografico, chimico ed elettronico su campioni di materiali in
supporto alla messa a punto e alla certificazione di nuovi processi.
13. Ma cosa è e cosa fa AstroSat-SkyWave ?
Modello scala 1:1 del satellite ‘ottico’ al SatExpo ‘08
Modello scala 1:3 del satellite ‘radio’ al SatExpo ‘08
14. Un po’ di storia….
Il Progetto nasce nel 2007 con l’obiettivo di realizzare un microsatellite recante un telescopio
per dare alla comunità degli Astrofili un mezzo di indagine innovativo. Successivamente, a
valle di incontri con rappresentanti dei Radioamatori, si penso’ di aggiungere un secondo
satellite per osservazioni ed esperimenti nelle bande radio.
La SpaceSys prese in carico il progetto del microsatellite e del Segmento di Terra , mentre la
UAI (Unione Italiana Astrofili) ed AMSAT-IT si concentrarono sulle rispettive Missioni
Amatoriali che, nel frattempo, apparivano sempre più essere di grande interesse anche per
le attività educative e scientifiche.
Nel periodo febbraio ’07- febbraio ’08 il team SpaceSys opero’ in autofinanziamento, mentre
alcuni membri dei gruppi amatoriali e scientifici contribuirono a definire una prima lista di
priorità per gli esperimenti, alcuni dei quali molto ambiziosi. .
Nell’Ottobre 2007 venne presentata ad ASI una Proposta per la realizzazione del Progetto
nell’ambito del Programma sulle ‘Piccole Missioni’. Il Progetto fu valutato con interesse, ma
non fu finanziato. Pertanto dal febbraio ’08 al gennaio ’09 il team sospese
temporaneamente le attività tecniche di definizione di dettaglio per valutare alternative
semplificative tali da consentire di realizzare il progetto con un budget molto più modesto di
quello preventivato inizialmente. La nuova veste del progetto vede un maggiore ritardo
nell’avvio del secondo microsatellite ‘radio’ ed una semplificazione nelle caratteristiche del
microsatellite ‘ottico’ che mantiene comunque caratteristiche molto spinte e quindi tali da
poter contribuire significativamente all’ottenimento di risultati di valore scientifico.
Purtuttavia si ritiene che il primo microsatellite, oltre a portare in orbita il telescopio, possa
imbarcare anche un ripetitore per trasmissioni radioamatoriali nelle bande VHF e UHF
consentendo ai gruppi di radioamatori interessati, un accesso facilitato.
15. Gli obiettivi di Missione del progetto AstroSat-
SkyWave
• Scientifici: contribuire alla conoscenza di fenomeni fisici localizzati nello spazio
cis-lunare e nello spazio profondo. Condurre sperimentazioni non convenzionali
nel campo delle radiocomunicazioni e della radio-astronomia;
• Amatoriali: dare nuovi prospettive alle attività degli astrofili e dei radioamatori
rendendo disponibili mezzi satellitari evoluti ed accessibili in modo facilitato ai
fini di sperimentazioni innovative;
• Educativi:
– Promuovere e diffondere la conoscenza della astronomia e delle
telecomunicazioni;
– contribuire alla formazione professionale di laureandi e neolaureati in
discipline scientifiche e /o tecnologiche con la partecipazione ad un
progetto importante ed impegnativo;
• Ingegneristici: contribuire alla dimostrazione in orbita di tecnologie sviluppate in
Italia
• Promozionali: contribuire alla diffusione del contributo dello Spazio alla
conoscenza scientifica
16. Il PonySat per la Missione AstroSat-SkyWave
• Il microsatellite ‘ottico’ porterà un telescopio
da 250 mm di diametro con un F# 3.6 i cui
componenti ottici saranno progettati e
realizzati da astrofili italiani. Il telescopio
serve per tre missioni : fotometria,
osservazioni di stelle variabili e riprese di
immagini ad ampio campo.
• La missione fotometrica mira alla scoperta di
pianeti esterni al sistema solare tramite
l’osservazione di eventuali piccole variazioni
periodiche dell’intensità luminosa della stella.
La ricerca di nuovi pianeti osserverà zone
all’interno di una fascia di +-40° rispetto al
piano dell’eclittica. Il piano focale è provvisto
di un CCD da almeno 4 Mpixel.
• La missione ‘ripresa di immagini’ intende
fornire agli astrofili un accesso facilitato allo
spazio per pianificare, ed eseguire in remoto,
la ripresa di immagini del cielo sfruttando
l’assenza di atmosfera terrestre ad i lunghi
tempi di osservazione fattibili con il satellite
in assetto inerziale.
• Inoltre il satellite imbarca un transponditore
per le comunicazioni dei radioamatori,
operante nelle bande amatoriali UHF ,dal
satellite a terra, e in VHF da terra al satellite.
Allo stato attuale della revisione di progetto
non è escluso che il microsatellite possa
accogliere altri piccoli ‘payloads di
opportunità’ in funzione dei margini in peso e
potenza disponibili.
• Il microsatellite ‘radio’ porterà due payloads.
Uno è un ricevitore pluribanda operante nel
campo di frequenze da 1.4 a 24 GHz, collegato
ad una antenna da 3 m di diametro apribile in
orbita e la cui superficie riflettente è costituita da
una fitta rete metallica ma flessibile. Il payload
effettuerà misure radiometriche delle emissioni di
radiostelle, generando informazioni relative alla
potenza media del segnale ricevuto e alle sue
caratteristiche spettrali, rendendo possibile
calcolare la velocità relativa della stella dalla
doppler del segnale e dai dati relativi al satellite.
• Un secondo payload è il ‘topside sounder’
ovvero un radar pulsato operante nella banda da
0.3 a 15 MHz Gli impulsi di energia a RF diretti
verso il basso interagiscono con gli strati
atmosferici elettricamente caricati che riflettono
un’aliquota dell’energia EM incidente. Gli echi
ricevuti ed elaborati forniscono una
rappresentazione in tempo reale delle
caratteristiche spazio-temporali della ionosfera
che impattano notevolmente la propagazione
delle onde radio al di sotto dei 10 MHz.
• Oltre a contribuire direttamente a migliorare le
predizioni della qualità della propagazione EM,
evidenziando quelle situazioni che possono
condurre a telecomunicazioni più soddisfacenti
in HF, l’esperimento fornirà un importante
contributo agli sforzi di ricerca relativi allo ‘space
weather’.
17. Il microsatellite PonySat ‘adattato’ alla Missione
AstroSat
Modulo
payload
Vista
esplosa
Modulo di
servizio
Vista
d’assieme
con pannelli
solari aperti
Apertura del
telescopio
Configurazione di
lancio con pannelli
solari chiusi
Anello di
interfaccia con
lanciatore
18. Particolari costruttivi
• Struttura scatolare realizzata in pannelli di honeycomb sandwich di alluminio ¼”
per utilizzo spaziale, con 4 colonne di sostegno angolari realizzate in profilato a
sezione quadrata o L, a seconda della tipologia e del peso del payload;
• La struttura del satellite è suddivisa in 2 unità separate, modulo di servizio
inferiore ( 450x450x150 mm) e modulo payload superiore (450x450x400 mm) al
fine di beneficiare di una integrazione agevole e differenziata, inoltre le cornici di
giunzione fra i due moduli hanno un benefico effetto sulla robustezza del bus;
• E’ prevista una SIR realizzata in alluminio per un adattatore da 300 mm
collegata al fondello del bus realizzato in honeycomb sandwich di alluminio ½”
per utilizzo spaziale;
• La modularità del sistema permette una notevole riduzione dei costi, riducendo
gli impegni costruttivi che saranno concentrati sul modulo payload e minimi sul
modulo di servizio che manterrà particolari sostanzialmente invariati;
• A seconda del tipo di payload potranno essere aggiunti pannelli interni nel
corrispondente modulo per irrobustire la struttura del bus.