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NAPOLI2017
30 novembre|1 dicembre
ConnectingConnectingto theto the
FUTUREFUTURE
Connectingto the
FUTURE
Libro delle idee
Premio Nazionale
per l’Innovazione
2017
Premio Nazionale per l’Innovazione 2017
Libro delle idee
Napoli, 30 novembre - 1 dicembre 2017
Ritorna a Napoli, dopo dieci anni, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la
più importante e capillare business plan competition d’Italia, promossa
dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari PNICube, ed orga-
nizzata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, il COINOR, Centro
di Servizio di Ateneo per il Coordinamento di Progetti Speciali e
l’Innovazione Organizzativa, e Campania New Steel, l’incubatore certificato
pro-mosso da Città della Scienza e dall’Università degli Studi di Napoli
Federico II.
È un passo ulteriore per sottolineare la centralità di Napoli e della Campania nell’economia della
conoscenza con il forte traino dei nostri giovani talenti. Il futuro sarà deciso da chi sarà in grado di
interpretare il cambiamento globale dei processi di innovazione.
Ospitare il PNI, nel nuovo moderno e funzionale Complesso Universitario di San Giovanni a Teduccio
dove prima operava la fabbrica Cirio, è la maniera migliore per sottolineare il legame tra la tradizione
industriale di Napoli e della Campania e la nuova industria che si sta affermando.
La struttura è stata realizzata grazie ai fondi europei e della Regione Campania, per oltre 80 milioni di
euro. All’interno è operativo il Cesma (Centro servizi metrologici avanzati) con 30 nuovi laboratori per
servizi di misurazione all’industria. Il nuovo polo universitario è stato scelto dalla Apple per farne la sua
“iOS Developer Accademy” Europea e dalla Deloitte per il suo campus DIGITA, ma anche da Intesa San
Paolo per il suo nuovo Innovation Hub.
Un luogo ideale, in definitiva, per coltivare e nutrire idee di impresa da realtà accademiche.
Il PNI 2017 è inoltre organizzato in collaborazione con Start Cup Campania, la competizione che vede il
sistema dei sette Atenei campani coltivare la cultura imprenditoriale in seno all’accademia. La Start Cup
Campania 2017, coordinata dal Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, ha avuto il suo
epilogo nella magnifica cornice della sala del Toro Farnese presso il Museo Archeologico Nazionale di
Napoli. I 5 progetti vincitori sono stati ammessi alla finale del PNI dove sfideranno tutti gli altri finalisti in
una due giorni che si annuncia ricca di eventi.
A tutti i finalisti, il più grande in bocca al lupo per un futuro nel segno dell’innovazione e, soprattutto,
dell’occupazione.
Gaetano Manfredi
Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Presidente Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI)
Nato nel 2003 per promuovere e diffondere la cultura imprenditoriale in
ambito accademico, e per stimolare il dialogo tra ricercatori, impresa e
finanza, il Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI) è la principale
competizione promossa da PNICube, l’Associazione Italiana degli Incubatori
Universitari e delle Business Plan Competition, a cui accedono i vincitori
delle Start Cup regionali che aderiscono al circuito. Una sfida tra i migliori
progetti d’impresa hi-tech italiani, con un montepremi complessivo di circa
1,5 milioni di euro: oltre 500.000 euro in denaro e circa 1 milione in servizi, offerti dagli Atenei e dagli
incubatori soci di PNICube e dagli sponsor.
Anche quest’anno i 65 progetti finalisti provenienti da 17 Start Cup regionali si disputeranno quattro
premi settoriali di 25.000 euro ciascuno, grazie ai partner di categoria: IREN (Cleantech & Energy), PwC
(ICT), Ferrovie dello Stato Italiane (Industrial), Clinic Center (Life Sciences) e gareggeranno per il titolo
di vincitore assoluto del PNI 2017, che garantirà all’istituzione accademica di provenienza la Coppa
Campioni PNI e al progetto vincitore un ulteriore riconoscimento di 25.000 euro da reinvestire nelle
proprie attività, messo in palio da Ferrovie dello Stato Italiane. Si assegneranno inoltre due Menzioni
speciali – “Social Innovation” promossa da Global Social Venture Competition e “Pari Opportunità”
istituita dal MIP Politecnico di Milano – e diversi Premi speciali messi a disposizione da Ambasciate e da
prestigiose aziende partner.
L’arrivo alla 15° edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione è il segno tangibile della costante,
instancabile e virtuosa dedizione che il sistema delle Università italiane ripone verso lo sviluppo della
cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, sia sotto forma di nuove imprese sia, più in generale, di
nuove idee che, in ottica di “open innovation”, contribuiscono in maniera concreta allo sviluppo del
Paese. Il confermato interesse dei partner storici ed il coinvolgimento di nuovi rilevanti attori
testimoniano la crescente attenzione che l’ecosistema italiano dell’innovazione pone verso le attività di
PNICube.
Secondo recenti indagini il mondo accademico e della ricerca universitaria, è in grado di dare vita ad oltre
il 20% delle startup innovative del Sistema Italia. Ecco perché iniziative di sistema come il PNI possono
dare un impulso concreto alla nascita di startup stabili nel tempo, capaci di resistere, crescere e attrarre
investimenti nei primi cinque anni di vita per arrivare al gradino successivo, quello di “scale-up”. La logica
è che i giovani imprenditori premiati, partendo da competenze sviluppate in seno agli Atenei italiani e
sostenuti sia con premi in denaro sia con percorsi formativi, business coaching ed esperienze
internazionali, siano in grado di mobilitare investimenti e di lavorare in sinergia con il tessuto industriale,
sviluppando e mettendo in commercio prodotti e servizi innovativi, creando posti di lavoro o fungendo
da vettori di innovazione, secondo la logica dell'open innovation, per imprese già affermate.
Giovanni Perrone
Presidente PNICube
Nell’attuale e nel prospettico scenario economico e sociale la dinamicità
dell’Ecosistema Startup rappresenta un rimarchevole punto di riferimento
per garantire processi di benessere sociale e una crescita competitiva a
livello firm, region, industry e country specific. Tale dinamicità è, in parte
rilevante, assicurata dal sistema della ricerca e dell’alta formazione
universitaria attraverso i risultati scientifici che alimentano i processi di
innovazione e la formazione di opportunity entrepreneurship presso i giovani e i
ricercatori. L’Università degli Studi di Napoli Parthenope, coerentemente con la propria missione
istituzionale, è attivamente impegnata in questo percorso per la valorizzazione, lo sviluppo sostenibile e la
difesa del patrimonio di risorse presenti sul territorio.
Alberto Carotenuto
Rettore Università degli Studi di Napoli Parthenope
Per dare coraggio e fiducia ai giovani e alle loro idee, l’Università deve
diventare un’intraprendente impresa di formazione capace di affrontare,
attraverso creatività e innovazione, l’economia globale così da dominarla.
Lucio D’Alessandro
Rettore Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa
Non smettiamo di ricordare a noi stessi che uniti si vince, e sappiamo quanto
questo sia vero in un momento in cui si intravede una ripresa del Paese e
fortemente desideriamo che venga in aiuto ai nostri sforzi di un sistema
universitario campano innovativo e attrattivo.
Start Cup Campania ce ne dà una dimostrazione col suo iterato successo di
partecipazione, di diffusione di idee, di condivisione del lavoro e di passaggio
del testimone dell’organizzazione tra gli atenei.
Filippo de Rossi
Rettore dell’Università del Sannio
Presidente CRUI Regionale
La partecipazione dell’Università di Napoli L’Orientale intende sottolineare il
ruolo delle discipline di ambito umanistico e il contributo che da esse può
derivare ai fini dei processi di innovazione, considerando in particolare la
prospettiva di attività di respiro internazionale, per le quali sono richieste
anche indispensabili competenze peculiari dell’Ateneo.
Elda Morlicchio
Rettrice Università di Napoli L’Orientale
Il successo di iniziative come Start Cup che stimolano le idee innovative dei
giovani ricercatori, ci confermano quanto sia importante oggi il ruolo delle
Università nella creazione di spin off accademici e nella ricerca legata
all'innovazione per le imprese. Molti di questi progetti negli anni sono
diventati realtà, prima con i brevetti e poi con la costituzione di vere e
proprie piccole imprese. È su questo valore aggiunto che dobbiamo ancora
investire, sulla ricerca scientifica e sui giovani, sui rapporti con le imprese,
con il territorio, e sul ruolo innovativo degli Atenei. Ben vengano, dunque, altre competizioni di questo
tipo, o iniziative che puntino a premiare e sostenere gli spin off e le start up accademiche.
Giuseppe Paolisso
Rettore Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
La Start Cup offre un’opportunità unica a docenti, ricercatori e studenti per
entrare nel mondo imprenditoriale e guidarli in una società più evoluta, dove
il trasferimento della conoscenza è uno dei pilastri della crescita.
Aurelio Tommasetti
Rettore dell’Università degli Studi di Salerno
Nella Start Cup Campania confluiscono le idee innovative che nascono
nell’ambito di quel formidabile laboratorio di ricerca, studio e
sperimentazione che è costituito dal sistema universitario regionale. Di anno
in anno le funzioni e le potenzialità della Start Cup Campania si stanno
definendo sempre meglio: le sette Università lavorano insieme per aiutare i
gruppi a trasformare le proprie idee in attività imprenditoriali capaci di
affrontare il mercato. Più che una ‘competizione’ tra le Università, la Start
Cup è ora avvertita come una messa a sistema delle risorse degli Atenei campani al servizio dei giovani,
della ricerca, dell'innovazione, della promozione della cultura d'impresa e del territorio. Ed è proprio col
territorio - un territorio singolarmente vivo e proattivo - che la Start Cup tesse sinergie, come è
testimoniato dallo splendido supporto ricevuto dall'imprenditoria locale, dai business angels, dagli
investitori, dagli specialisti in startup innovative, dagli istituti bancari, dagli ordini professionali, dalle
istituzioni pubbliche e private, dagli enti territoriali. La Start Cup ha già creato reti e ponti, che vanno
rafforzati e consolidati ma che hanno già dimostrato la loro capacità di mettere veramente in contatto le
persone per creare possibilità di crescita e di sviluppo, per offrire prospettive di scelta alle generazioni
più giovani. Un dato interessante di quest’anno è stato fornito dalla nutrita partecipazione alla Start Cup
di gruppi provenienti dai poli umanistici, con un forte incremento di progetti social: e questa importante
presenza di larghe fasce di ricercatori e aspiranti startupper di formazione umanistica esalta le
potenzialità, l’operatività e l'interesse del Premio, aprendo alle contaminazioni tra saperi e a nuovi
orizzonti di sviluppo.
Il bilancio per il 2017 è dunque positivo, e tutto nel segno della costruzione comune. Il percorso verso la
realizzazione delle idee in ambito imprenditoriale è tuttavia appena cominciato: le start up che si sono
strutturate all’interno del percorso saranno ulteriormente accompagnate nel mondo del lavoro
attraverso presentazioni e incontri. Intanto i vincitori di Start Cup Campania si misureranno proprio qui
a Napoli, all’interno del Premio Nazionale per l'Innovazione, con i vincitori delle Start Cup delle altre
Regioni, in un incontro di grande portata e di grandi speranze che esalta il meglio della ricerca delle
Università italiane tradotto in impresa.
Mariavaleria del Tufo
Direttore Start Cup Campania 2017
Prorettore Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa
L’edizione 2017 del Premio Nazionale per l’Innovazione si svolgerà nei giorni
30 novembre e 1 dicembre nel Complesso Universitario Federico II di San
Giovanni a Teduccio, con un programma caratterizzato da numerosi eventi
sulle tematiche di business, innovazione e cultura: come lo speed-date B2B
del 30 novembre tra espositori, investitori, imprenditori e manager, cui
seguirà nel pomeriggio il convegno “Connecting to the Future”. Le nuove
idee di business tracceranno il percorso verso un futuro dove le sfide si
giocheranno sulle competenze digitali e sulle capacità di fare rete, in modo
connesso e intelligente. In questo scenario, le startup al femminile saranno le
nuove protagoniste del sistema economico e produttivo. Alcune startupper
al femminile nate negli ultimi anni dal sistema del PNI dialogheranno con i
rappresentanti di alcune imprese del settore dei servizi, medicale e della
consulenza organizzativa. Nel corso del convegno verranno premiate alcune
imprese di successo e dei personaggi del mondo dell’arte e della creatività.
Il 1 dicembre il focus si sposterà sulle aree espositive dedicate alle quattro categorie di afferenza dei
progetti (CleanTech&Energy, ICT, Industrial, e Life Sciences), con due workshop tematici in cui le startup
dialogheranno con esponenti del mondo imprenditoriale, con esperti del settore bancario, e con
ricercatori affermati nel campo dell’energia, dell’ICT, delle operations e delle scienze della vita.
Tutti gli eventi saranno moderati da giornalisti delle più importanti testate giornalistiche italiane, dal Sole
24 Ore al Corriere della Sera.
La fiera si concluderà il 1 dicembre pomeriggio: pitch dei finalisti e proclamazione dei vincitori.
Ma il PNI del 2017 non sarà solo dedicato agli aspiranti imprenditori. Tutte le associazioni studen-tesche
del sistema campano, infatti, partecipano attivamente attraverso il contest “Ho scelto la Campania”.
Team di giovani, attraverso la propria arte e le proprie competenze, rivisiteranno in chiave creativa ed
innovativa un luogo, un monumento, un’usanza e perché no, un prodotto, caratteristico della Campania.
In occasione della finale, verranno premiati i migliori progetti votati on line.
Nella due giorni del PNI 2017 si parlerà di Industria 4.0, di competenze digitali, di occupazione giovanile,
di sviluppo dell’innovazione, e del ruolo dell’accademia come propulsore dei processi di sviluppo
imprenditoriale e di garanzia per il futuro, con tutte le incognite del mercato e delle dinamiche umane
attorno a cui ruota la crescita di un'azienda. Ma con la certezza che a Napoli si spingerà l'acceleratore
sulla creazione di opportunità concrete fra le startup universitarie e i loro possibili partner ed investitori.
In sintesi, un evento per connettersi al futuro, tessendo un fil rouge che metta in rete università, impresa
e finanza, e ponendo l’innovazione a comun denominatore.
Mario Raffa
Referente Nazionale PNI 2017
Pierluigi Rippa
Responsabile Operativo PNI 2017
Indice dei progetti finalisti
CleanTech & Energy Industrial
AquaSmart Piemonte Valle D'Aosta 17 Abzero Toscana 55
BETTERY Emilia Romagna 18 Fluctomation Puglia 56
Bio Canapa Marche 19 GreenMo Calabria 57
Bioviridis Umbria 20 Koala Electronics Friuli Venezia Giulia 58
Eco2logic Liguria 21 Mediate Srl Toscana 59
E-Ye Lombardia 22 MOTERS – Stirling Machines Liguria 60
Finapp Veneto 23 OCORE Sicilia 61
Flood HyDrone Trentino 24 PROROB Veneto 62
GEODAZER Sicilia 25 R-Factory Campania 63
GeoMORE Marche 26 SAFE CRANE Sicilia 64
HBI tech Veneto 27 SIXXI Factory Lazio 65
idroplan Lombardia 28 WEART Toscana 66
Mo.Nat Sardegna 29
MUMO Marche 30
neeoT_Think away Sardegna 31 Lifesciences
PCBIS Sicilia 32
Relicta Sardegna 33 ADDAX BIOSCIENCES Piemonte Valle D'Aosta 69
REMETE Piemonte Valle D'Aosta 34 BioPharma Calabria 70
Silobe Friuli Venezia Giulia 35 BOLT Puglia 71
Social Waste Puglia 36 Chimera Lombardia 72
X-Farm Piemonte Valle D'Aosta 37 EasyPCR Emilia Romagna 73
G.L.o.W. by SanitUp Campania 74
Golgi Emilia Romagna 75
HoMoLoG Lazio 76
ICT Humana Vox Liguria 77
HydroBlink Campania 78
BOOKYOURBEACH Liguria 41 Imagensys Lazio 79
DIGITALGREEN Sicilia 42 I.O.A.R.W. Umbria 80
Ermes Cyber Security Piemonte Valle D'Aosta 43 itamPharma Veneto 81
Fast Claims Agreement Friuli Venezia Giulia 44 KAITIAKI Friuli Venezia Giulia 82
IF'S - ICT for Families Veneto 45 μEryLō Lombardia 83
MicMe Trentino 46 PD-Watch Basilicata 84
Moon Cloud Lombardia 47 POP-up Campania 85
MVMANT Sicilia 48 QCP - Quick Custom Plastics Trentino 86
ORIENTOPOLI Umbria 49 RYGoldZip Calabria 87
Proxity Puglia 50 SIENA Imaging Toscana 88
SoftMining Campania 51 Wound Viewer Piemonte Valle D'Aosta 89
Premio Innovazione
CleanTech & Energy
Stand
CleanTech & Energy
1
Nome progetto
AquaSmart
Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA
Azienda Aquasmart srl
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Davide Lora (Ricercatore) CEO davide@aquasmart.io
Luca Emanuel (Consulente) COO luca@aquasmart.io
Antonio De Marco (PhD) CIO antonio@aquasmart.io
Matteo Padovano (SW Developer) CTO-SW matteo@aquasmart.io
Simone Ripandelli (PhD) CTO-HW simone@aquasmart.io
Il team risulta completo lato tecnico e business
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si
Idea
L’acqua è sempre meno e l’impotenza nel saperla “manipolare” mette in crisi interi agglomerati urbani (e.g. Roma, 08/2017).
Nella società moderna, la cattiva gestione “dell’oro blu”, storicamente abbondante e accessibile a tutti, indica il primo passo
verso la necessità di un profondo cambiamento.
Le modalità di gestione della rete idrica non hanno mai visto una rivoluzione, che testimonia da perdite nella rete idrica di oltre
il 60% (media europea 30% e italiana 39%). Questa situazione si traduce in costi aggiuntivi per i gestori idrici, un più difficile
accesso all’acqua potabile per gli utenti finali, ma soprattutto ad una situazione sempre più complessa da gestire. AquaSmart
facilita il monitoraggio della rete e, tramite algoritmi predittivi, individua tempestivamente le perdite.
Sintesi
AquaSmart intende guardare al futuro: l’obiettivo è la gestione automatica e remota di tutte le infrastrutture idriche. Al tempo
stesso, è consapevole che un cambiamento radicale necessita di un primo passo. In questa direzione, AquaSmart ha sviluppato
una soluzione hardware innovativa (brevetto depositato dal Politecnico di Torino) corredata da un software di intelligenza
artificiale. L’hardware è costituito da uno smart meter elettronico in grado di sostituire gli attuali contatori residenziali
meccanici, misurando sia il dato di portata (già misurato attualmente) che di pressione (innovazione di AquaSmart) consen-
tendo la raccolta di ulteriori dati sui consumi in modo semplice e in tempo reale.
Il software, sviluppato insieme al contatore, è in grado di migliorare e semplificare la gestione della rete idrica tramite algoritmi
predittivi e di intelligenza artificiale proprietari, necessari per restituire una panoramica dello stato della rete idrica a vari livelli
di specificità con particolare attenzione all’individuazione delle perdite e malfunzionamenti. Il gestore idrico sarà così in grado di
diminuire i costi operativi perdendo meno acqua (impattando a cascata sui consumi di acqua, energia elettrica e sostanze
chimiche) e potrà un giorno fare affidamento ad una rete complessa ma non di difficile gestione, dove la tecnologia avrà trovato
il suo spazio naturale in un sistema vivo e in continua evoluzione come i grandi centri urbani. Frost & Sullivan stima la crescita
del mercato europeo di smart meter con un CAGR del 20,8%, pari a 7,7 miliardi di USD entro il 2020.
Curiosità La società è fondata ma è in attesa di ricevere la Partita IVA causa rallentamenti dovuti all’iscrizione nel
registro start up innovative. Il brevetto del nuovo sensore (hardware) è depositato a titolarità Politecnico
di Torino. 2 dei 5 soci fondatori di AquaSmart sono gli unici inventori. Una volta ottenuta la qualifica di
“Spin Off del Politecnico” si richiederà la licenza esclusiva del brevetto.
Partnership AquaSmart nasce da Innovation for Change, un progetto creato dal Politecnico di Torino, il CERN di
Ginevra e la Scuola di Business della Fondazione Agnelli, Pirelli e Garrone, la CDI-SAFM. AquaSmart è
inoltre in contatto con il più grande produttore di contatori analogici italiani (2,5 milioni di pezzi l’anno)
Maddalena Spa. Al momento è in corso la firma di un NDA. In ultimo, AquaSmart è in contatto con alcuni
dei più grandi gestori idrici italiani per lo realizzazione di un progetto pilota congiunto.
17
Stand
CleanTech & Energy
2
Nome progetto
BETTERY
Start Cup EMILIA ROMAGNA Candidato alla menzione: Pari Opportunità – Social Innovation
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Francesca Soavi (Ricercatore) CEO francesca.soavi@unibo.it
Francesca De Giorgio (Assegnista di ricerca) COO francesca.degiorgio6@unibo.it
Alessandro Pastore (Laureato) Business Angel apastore@camfridge.com
Federico Poli (Studente) System Engineer federico.poli7@studio.unibo.it
Alessandro Brilloni (Assegnista di ricerca) System Engineer alessandro.brilloni@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si
Idea
Otto anni di ricerca hanno portato BETTERY, assieme all'Università di Bologna (UNIBO), a sviluppare e brevettare NESSOX
(NEw Semi-Solid flow lithium OXygen battery), la batteria liquida più leggera e con la maggiore energia specifica e durata mai
riportate. NESSOX è la batteria liquida che fa il pieno di energia: permette una ricarica immediata sostituendo il liquido interno
della batteria come in un rifornimento di carburante.
Sintesi
La batteria NESSOX consente la diminuzione dei costi di stoccaggio ed esercizio nella produzione elettrica da fonti rinnovabili.
Permette infatti l’accumulo di energia da fonti discontinue e non programmabili, ridistribuendola in rete o ad utilities in modo
controllato ed efficiente. NESSOX permette di diminuire i tempi di ricarica, di rendere facilmente accessibili i punti di ricarica
ed aumentare le autonomie di percorso nel trasporto elettrico. NESSOX infatti ha energia specifica (1MWh/tonn) e durata
sino a 5 volte superiori a quelle delle migliori batterie commerciali perché utilizza elementi leggeri: litio e ossigeno. Il costo è di
150 €/kWh, in linea con le batterie litio-ione e con il vantaggio di una ricarica rapida, tramite sostituzione del liquido interno,
che può avvalersi di infrastrutture già esistenti e che non esclude la ricarica convenzionale tramite rete elettrica. NESSOX
porta a un cambiamento radicale di paradigma: accumula energia in modo controllato da fonti rinnovabili e diventa un punto di
ricarica, distributore del liquido per “fare il pieno” ad un veicolo elettrico che utilizzi la stessa tecnologia di batteria. Il mercato
globale delle batterie è di 65 miliardi di dollari in notevole espansione, con una previsione di 200 miliardi di dollari per il 2020 e
una crescita CAGR fino al 2025 del 12% annuo. Il nostro primo obiettivo è quello di inserirci nel settore delle batterie come
sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili per il quale si prevede per il 2015 un mercato di 18 miliardi di euro in Europa
e 150 milioni di Euro in Italia.
Curiosità Nel 2016 BETTERY è stata finalista della Emerging Technology Competition della Royal Society of
Chemistry a Londra e vincitrice della Seconda Edizione di UNIBO Launch Pad. Nel 2017 ha inoltre
partecipato a Maserati Innovation Event, Nuove Idee Imprese, Edison Pulse (finalista), UniCredit Start Lab
2017 (finalista), Startup Academy, UNIBO StartUp Day.
Partnership Almacube (Incubatore di impresa di UNIBO); ASTER e StartCup Emila Romagna team; LaunchPad e
StartYou UP (Acceleratori di impresa di UNIBO); Unicredit Start Lab; Bologna Business School,
Fondazione Golinelli.
18
Stand
CleanTech & Energy
3
Nome progetto
Bio Canapa
Start Cup MARCHE Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Michele Grossi Referente grossimichele01@gmail.com
Luigi Corradini Coltivatore luigicorradini01@alice.it
Filippo Maggi (Prof. Associato) Ricerca filippo.maggi@unicam.it
Dennis Fiorini (Prof. Associato) Ricerca dennis.fiorini@unicam.it
Romilde Iannarelli (PhD Student) Ricerca romilde.iannarelli@unicam.it
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Accanto al consolidato processo di estrazione di olio e farina dai semi, si vorrebbe procedere a ricavare sostanze bioattive
dalle infiorescenze e dalle foglie, prodotti che di solito non vengono valorizzati, massimizzando il valore commerciale della
raccolta, adoperandole nella formulazione di insetticidi e fungicidi naturali da impiegare nell’agricoltura biologica, integrata e
convenzionale.
Sintesi
Punti di forza: Disponibilità di materia prima facendo coltivare la canapa con metodo biologico ai soci della soc. coop. agr. La
Biologica. La canapa fa bene all’ambiente semplicemente crescendo, grazie alla sua capacità di sequestrare CO2 dall’atmosfera, 4
volte tanto rispetto agli alberi. Utilizzo di parti verdi della coltura, che attualmente non sono utilizzate.
Bisogno del cliente: Ricerca continua in agricoltura biologica, dove non sono ammessi prodotti chimici, di fungicidi ed insetticidi
naturali. La maggior parte dei consumatori, inoltre, manifesta preferenze verso prodotti con un presunto basso residuo di
fitofarmaci e con ridotto impatto ambientale, quindi anche l’agricoltura convenzionale si rivolge sempre più a prodotti a basso
impatto ambientale. Necessità in agricoltura di utilizzare prodotti con tempi di carenza molto ridotti o addirittura nulli.
Carattere innovativo: Impatto sul sistema socio economico locale; le materie prime provengono da aziende delle territorio,
principalmente delle Marche e vengono trasformati da strutture locali.
Mercato: Il mercato potenziale calcolato di seguito, considera le superfici investite a olivo, vite e ortaggi coltivati con metodo
biologico, ma in realtà il bio estratto può essere esteso ad una moltitudine di specie vegetali in biologico, all’agricoltura
integrata e convenzionale.
Curiosità Il progetto risulta innovativo per la tipologia dei prodotti che verranno realizzati, la tipologia di estrazione
mirata sulla base delle ricerche di UNICAM, l’utilizzo di parti verdi che attualmente sono inutilizzate o
scarsamente valorizzate.
Partnership
19
Stand
CleanTech & Energy
4
Nome progetto
Bioviridis
(Biomaterial based Lethal Ovitrap)
Start Cup UMBRIA
Azienda Bioviridis srl www.bioviridis.com
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Gianluca Cavalaglio (ricercatore) Amministratore delegato cavalaglio@bioviridis.com
Silvia D'antonio (Phd) Responsabile coloranti naturali dantonio@bioviridis.com
Marco Barbanera (Ricercatore) Presidente barbanera@bioviridis.com
David Ingles (Laureato) Socio lavoratore ingles@bioviridis.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si
Idea
L'idea nasce dalla riscoperta dei coloranti naturali utilizzati prima dell'avvento dei coloranti sintetici. I processi di produzione
dei coloranti naturali sono stati fino ad ora eseguiti principalmente a livello artigianale, lo spin-off è in grado di offrire supporto
e strumenti per l’ottimizzazione di processo allo scopo di ingegnerizzare ed automatizzare i processi, oltre che prevedere
sistemi di valorizzazione degli scarti del processo.
Sintesi
In particolare la società si occupa dello studio di materiali e biomateriali innovativi, con particolare riferimento al settore dei
coloranti naturali (ottenuti da biomasse), che può avere innumerevoli applicazioni (tessili, imballaggi alimentari, prodotti per
l’edilizia, ecc.). BioViridis si avvarrà di un modello di utilità dal titolo: “Dispositivo di lavorazione ed estrazione di coloranti
naturali a partire da diverse specie vegetali”; tale brevetto si riferisce ad un innovativo sistema per l’estrazione (eseguita
mediante processi sostenibili ed ecocompatibili) e precipitazione di coloranti naturali utilizzando come materie prime piante o
parti di esse. L’obiettivo è quello di raggiungere i mercati dei filati polimerici, delle pavimentazioni sia in legno che in linoleum o
simili, dell'automotive e del design, tutti settori in cui l’attenzione verso le tematiche della sostenibilità sono in crescita.
Curiosità
Partnership
20
Stand
CleanTech & Energy
5
Nome progetto
Eco2logic
Start Cup LIGURIA Candidato alla menzione: Pari Opportunità – Social Innovation
Azienda Eco2logic srl www.eco2logic.it
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Fabio Corradi (Consulente) CEO fabio.corradi@eco2logic.it
Paolo Giusto (PhD Student) R&D manager Paolo.giusto@eco2logic.it
Thomas Virdis (PhD Student) R&D manager Thomas.virdis@eco2logic.it
Xavier Ferrari (PhD Student) Brand manager xavierferraritumay@eco2logic.it
Emilio Alacevich (Consulente) Financial advisor
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
ECO2LOGIC, S.I.A.V.S di Genova, ha come mission la valorizzazione del carbonio non minerale, attraverso la lavorazione di
rifiuti organici, come biomasse e derivati cellulosici di scarto, favorendo quindi la transizione verso l’economia circolare.
Sfruttando la tecnologia della carbonizzazione idrotermale (HTC), si trasformerà il materiale organico in biocarbone, le cui
caratteristiche, pur influenzate dai parametri di processo e dal materiale in ingresso, risultano simili alla lignite.
Sintesi
Essendo una tecnologia molto flessibile la carbonizzazione idrotermale, con le dovute analisi di mercato e ricerche scientifiche
mirate permette di trattare un’amplia pletora di rifiuti sottraibili al ciclo di smaltimento e perciò le tipologie di biomassa
utilizzabile sono svariate:
– Derivati cellulosici, composti artificiali derivanti dalla lavorazione chimica della cellulosa impiegati in diversi settori industriali
tra cui uno dei principali rappresentanti è l’acetato di cellulosa componente di base dei filtri di sigaretta.
– Sfalci e potature di verde urbano che rappresenta la tipologia di biomassa più facilmente trattabile e che registra il più alto
grado di carbonizzazione.
– Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano quindi residui di cibo o preparazioni alimentari e frazioni assimilabili che
costituisce dal 30 al 40% in peso dei rifiuti solidi urbani.
– Rifiuti dell’industria agroalimentare come gli scarti di barbabietola da zucchero, corteccia, mais, vinacce, bucce di agrumi,
pomodori, patate, la sansa, la lolla di riso e i residui di cioccolato.
– Sottoprodotti dei biodigestori, la tecnologia HTC è utilizzabile sia come pre-trattamento per il materiale in entrata, in
modo da velocizzare le tempistiche di degradazione della sostanza organica, sia per la lavorazione del residuo degli impianti
di digestione anaerobica.
– Alghe e rifiuti ad alto contenuto salino, presenti nelle zone marine, e nella fattispecie sul litorale ligure, l’Ostreopsis ovata,
l’alga tossica la cui fioritura, da alcune stagioni, è diventata oggetto di un monitoraggio costante da parte di di Arpal.
Curiosità Due dei componenti del team si trovano attualmente all'estero per svolgere il proprio dottorato,
rispettivamente in Belgio e in Germania. Un componente svolge il proprio dottorato nel Dipartimento di
Architettura e Design di Genova. L'advisor presta il proprio servizio all'Istituto Italiano di Tecnologia di
Genova.
Partnership AMIU; Tecno Ambiente s.r.l.; Cooperativa Il Rastrello; CDO Liguria
21
Stand
CleanTech & Energy
6
Nome progetto
E-Ye
Start Cup LOMBARDIA Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Guglielmo Urso (Studente) CEO-designer g.urso.design@gmail.com
Anwar Koshakji (studente+master) CTO anwk84@gmail.com
Sébastien Carraro (studente+master) BD sebastien.carraro@discoverizz.com
Il team risulta completo lato business
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si
Idea
Dispositivo a struttura modulare che applicato alla finestra riduce il rumore in entrata, garantendo il funzionamento sia a
finestra chiusa che a finestra aperta.
Sintesi
L'inquinamento acustico è uno dei principali problemi all'interno dell'ambiente urbano. Il 90% dei centri urbani italiani supera il
limite di dB consentito, catalogando l'Italia come paese più rumoroso d'Europa. In più ogni anno la CE spende 4 miliardi di euro
in soluzioni anti rumore. E-Ye è un kit modulare che applicato alla finestra, riduce il rumore in entrata. Il kit ha una struttura
modulare, quindi può essere adattato a finestre di qualunque genere e dimensione.
Il vantaggio competitivo di E-Ye consiste nel non dover sostituire l'infisso, avendo così un invisibile muro anti rumore ad un
costo inferiore di una finestra insonorizzata. Inoltre il plus offerto da E-Ye è il funzionamento sia a finestra chiusa che a finestra
aperta.
Curiosità
Partnership
22
Stand
CleanTech & Energy
7
Nome progetto
Finapp
Start Cup VENETO
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Luca Stevanato (Ricercatore) CEO luca.stevanato@gmail.com
Marcello Lunardon (Prof. Associato) Chief Science Officer marcello.lunardon@unipd.it
Sandra Moretto (Ricercatore) Chief Human Resources Officer sandra.moretto@unipd.it
Cristiano Fontana (Ricercatore) Chief Technical Officier cristiano.fontana@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Sfruttiamo i raggi cosmici per misurare l'umidità del suolo.
I raggi cosmici arrivano sulla superficie terrestre ed interagiscono coi costituenti del terreno producendo i neutroni. La misura
di questi neutroni unita alla misura della radiazione cosmica primaria, ci permette di risalire alla quantità media di acqua nel
suolo, mediata su un'ampia superficie (decine di ettari) e fino ad una profondità di 50 cm.
Sintesi
La sonda per neutroni ambientali si basa sulla forte correlazione tra la radiazione neutronica misurabile al suolo e l’umidità del
terreno. Questa relazione è in realtà cosa nota da diverso tempo, ma è soltanto da una decina di anni che sono stati realizzati
studi approfonditi che hanno verificato come il segnale di una sonda posta sulla superficie del suolo è strettamente correlato
all’umidità media del suolo. L’area di analisi è vasta (decina di ettari) e fino alla profondità di 50 cm. Questo approccio colma
un’enorme lacuna tra le misure di umidità del suolo puntuali con sonde TDR e le osservazioni da satellite.
La sonda fa uso di materiali commerciali recentemente sviluppati, e l’assemblaggio innovativo, unito al software proprietario, ci
assicura la necessaria precisione nella misura. La tecnologia della nostra sonda offre inoltre informazioni complete sulla
radiazione ambientale (neutroni lenti e veloci, raggi gamma e muoni cosmici) ed autonoma; perché si autocalibra grazie alla
misura del flusso dei cosmici primari.
Il prodotto è rivolto al mondo della ricerca (idrologia, agraria, meteorologia) e del monitoraggio ambientale (ARPA), dove è
importante studiare il contenuto idrico del suolo su vasta scala. Una seconda linea di prodotto invece sarà rivolta agli
agricoltori sotto forma di servizio. Attraverso l'installazione di alcune sonde sul terreno da monitorare forniremo, tramite App
su cellulare o tablet, tutte le informazioni necessarie per un uso preciso e consapevole dell'acqua per irrigazione, in base alle
reali necessità della pianta.
Curiosità La FAO afferma come l’acqua sia il più grande problema che l’uomo dovrà affrontare in questo secolo e
come l’agricoltura tradizionale che aspetta la pioggia dal cielo non ce la farà a sfamare tutti. A livello
globale, il 70% delle risorse idriche, utilizzate dall’uomo, è attualmente impiegato in agricoltura. Nel
prossimo futuro occorrerà irrigare consapevolmente senza sprecare acqua.
Partnership
23
Stand
CleanTech & Energy
8
Nome progetto
Flood HyDrone
Start Cup TRENTINO
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Damiano Costa (Laureato) Manager, Tecnologia e Sviluppo damianocosta91@gmail.com
Andrea Sinigaglia (Laureato) Manager, Tecnologia e Sviluppo
Marco Zamborlin (Ragioniere) Business Manager, Amministrazione
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Flood HyDrone affronta il problema delle alluvioni proponendo una piattaforma tecnologica e soluzioni innovative a supporto
di Compagnie Assicurative, Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni. Attraverso un software proprietario in grado di elaborare
grandi quantità di dati acquisiti con l'utilizzo di droni, permette in maniera semplice e rapida di individuare le problematiche
idrogeologiche e prevenire i danni causati da alluvioni e da esondazioni delle vie fluviali.
Viene offerta una mappa delle problematiche presenti nei vari corsi fluviali unita a stime dei rischi e dei danni su immobili
causati da un’eventuale alluvione e viene proposta una valida soluzione per modificare il presente stato delle vie fluviali, al fine
di ottimizzarne il percorso e di ridurne al minimo la pericolosità.
Sintesi
L’innovatività di Flood HyDrone nasce dalla capacità di combinare tre componenti avanzate fornite dell’evoluzione tecnologica:
Big Data, Machine Learning e Droni con sensoristica avanzata, generando un flusso di lavoro che permetta di utilizzare queste
diverse tecnologie in maniera integrata. Sperimentandole nell'ambito idrogeologico vengono ricavati dati mai visti in precedenza
che quantificano la reale capacità effettiva del bacino idrogeologico, attraverso il quale verranno fatte delle simulazioni per
ricavare:
– stime dei rischi e dei danni su immobili causati da un’eventuale alluvione;
– confronto dei percorsi fluviali attuali con i percorsi presenti nelle carte catastali illustrando le problematiche presenti nei
vari corsi fluviali;
– miglioramenti apportabili all’attuale rete idrogeologica per ridurre al minimo la probabilità di catastrofi alluvionali.
Un’attenta analisi di mercato ha evidenziato l’esistenza di diverse aziende che offrono servizi di telemetria tramite Lidar con
droni, dove il cliente riceve un'immagine metrica che deve però analizzare manualmente per ricavare le informazioni di cui ha
bisogno. Il processo di acquisizione delle informazioni diventa perciò lento e dispendioso. L’innovazione di Flood HyDrone
risiede nella possibilità di elaborare grandi moli di immagini in maniera automatica per dare al cliente solo le informazioni di cui
ha più bisogno.
La soluzione proposta colloca Flood HyDrone come First Mover, dando l'opportunità di costruire una relazione di fiducia con
il cliente prima che i concorrenti entrino nel mercato.
Curiosità Premi: “Innovazione Sociale” Lifebility 2017, “Impresa Innovazione” D2T Trentino Sviluppo
Partnership Collaborazioni: Dip. di Fisica dell’Atmosfera (UniTN): eventi atmosferici/cambiamenti climatici; DerMap
Lettere d’Intenti: Comuni Due Carrare (PD) e Chioggia (VE): accesso alle carte catastali e disponibilità a
essere i primi tester
Possibili Clienti: Referenza agenzia assicurativa Generali SpA
24
Stand
CleanTech & Energy
9
Nome progetto
GEODAZER
Start Cup SICILIA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Gaetano Ortolano (Ricercatore) CEO ortolano@unict.it
Agata Di Stefano (Prof. Associato) CFO distefan@unict.it
Roberto Visalli (PhD Student) CTO-Geomatica rvisalli@unict.it
Giuseppe Tortorici (Ricercatore) CTO-Rischio sismico gtortoric@libero.it
Salvatore Distefano (PhD) CTO-Erosione costiera salvodist82@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
La business idea ha come scopo quello di migliorare la sicurezza territoriale attraverso lo sviluppo di tecniche di monitoraggio
ambientale atte alla prevenzione di eventi critici o di rischio. Al centro dell’attività di monitoraggio sta lo sviluppo di
un’infrastruttura informatica (Cyberinfrastructure - un sistema caratterizzato da una banca dati cartografica pluritematica su
piattaforma GIS coadiuvata da una serie di strumenti di telerilevamento ed applicazioni informatiche sviluppate ad hoc). Tale
struttura sarà capace di assegnare in maniera semiautomatica una categoria di rischio alle zone prese in esame su scala
regionale, al fine di coadiuvare gli enti preposti (ANAS, Protezione civile, Amministrazioni locali) nelle operazioni di preven-
zione e mitigazione del rischio geologico.
Sintesi
GeoData-AnalyZER nasce dall'incontro tra competenze tecnico-scientifiche universitarie ed imprenditoriali, che hanno
cominciato a dialogare utilizzando come terreno fertile comune il campo della Geomatica. L’idea si fonda sull’esigenza di
facilitare la consultazione di cartografie complesse attraverso la creazione di un'infrastruttura informatica, caratterizzata da una
banca dati cartografica interoperabile su piattaforma GIS, coadiuvata da una serie di strumenti innovativi per l'elaborazione di
dati telerilevati e per il rilevamento mobile. Tali strumenti assegneranno un determinato livello di pre-allertaggio del rischio
geologico alle zone analizzate. Le aree a rischio saranno successivo oggetto di rilievi sul campo per mezzo di un’Unità
Operativa Mobile opportunamente equipaggiata, utile all’ubicazione di sensori di monitoraggio e al rilevamento di dettaglio
dell’esposizione e della vulnerabilità delle infrastrutture esposte al rischio geologico. Il mercato di riferimento può essere
suddiviso in quattro categorie:
a) Enti pubblici (pubbliche amministrazioni ed enti locali che effettuano pianificazione territoriale ed urbanistica, ma anche enti
regionali e nazionali quali ISPRA, ARPA, Protezioni Civili);
b) Piccole/medie imprese (operanti nel settore geologico, geotecnico, urbanistico o che utilizzano dati territoriali o sul rischio
ambientale);
c) Banche ed assicurazioni che operano nel campo della concessione mutui ed assicurazioni sui beni immobili;
d) Liberi professionisti (operanti nel campo della geologia, ingegneria civile, urbanistica, pianificazione territoriale).
Curiosità
Partnership Geofunction srl, azienda siciliana di Niscemi (CL) che si occupa della progettazione, realizzazione e
sviluppo di App per le più svariate applicazioni in campo cartografico divulgativo e cartografico numerico.
La collaborazione verterà principalmente sullo sviluppo del geoportale e delle App utili alle fasi di
download/upload in modalità mobile dei dati utili o derivanti dai monitoraggi sul campo.
25
Stand
CleanTech & Energy
10
Nome progetto
GeoMORE
Start Cup MARCHE Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda GeoMORE srl www.geomore.it
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Riccardo Teloni (PhD) Presidente riccardo.teloni@gmail.com
Tiziano Volatili (PhD) Socio tiziano.volatili@gmail.com
Paride Giordani (Libero professionista) Socio paride.giordani@alice.it
Marco Bello (PhD) Socio marco.bello@unicam.it
Fabrizio Bendia (Libero professionista) Socio geol.bendia@gmail.com
Miller Zambrano (Ricercatore) Socio miller.zambrano@unicam.it
Emanule Tondi (Prof. Ordinario) Socio emanuele.tondi@unicam.it
Giuseppe Pasquini (Libero professionista) Socio gius.pasquini@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
GeoMORE è una realtà innovativa che offre supporto ad enti pubblici e a soggetti privati nel fronteggiare i molteplici rischi
geologici associati al nostro territorio ed al tempo stesso nel fornire consulenza per lo sfruttamento sostenibile delle risorse
locali e nazionali attraverso l’utilizzo di metodi e strumenti geologici di ultima generazione.
Visto il profondo rapporto che lega GeoMORE al territorio su cui s’innesta, la condivisione delle conoscenze e delle buone
pratiche è uno dei pilastri della nostra filosofia. Incontri e convegni sono il mezzo per sensibilizzare le autorità e la popolazione
locale sulle peculiarità del territorio e sui potenziali fenomeni geologici che lo interessano e quindi proporre azioni da attuare
al fine di rispondere in maniera efficiente alle emergenze.
Sintesi
L’idea di dar vita a GeoMORE nasce dalla necessità di un maggiore contributo della ricerca geologica alla tutela del territorio
dalle criticità che lo caratterizzano. GeoMORE opera nel campo dei georischi e delle georisorse offrendo due software: GM-
ELSE per la riduzione dei rischi geologici e JOINT-3D per uno sfruttamento sostenibile delle georisorse.
GM-ELSE è in grado di restituire modelli geologici accurati, partendo dalle indagini geologiche/geofisiche a disposizione per una
migliore definizione della risposta sismica locale.
JOINT-3D è invece un software capace di stimare la distribuzione delle fratture nelle rocce, in base ai parametri petrofisici
caratteristici. JOINT-3D ha come vantaggio principale quello di caratterizzare i reservoir con informazioni sulla distribuzione
dei pori e delle fratture che condizionano in maniera significativa le simulazioni numeriche di gestione della risorsa, ottenendo
pertanto simulazioni e risultati sempre più vicini alla realtà.
Le imprese che a livello nazionale occupano lo stesso settore di GeoMORE, sono poche in relazione alla vastità del territorio
su cui sarebbe necessario intervenire. Il mercato a cui GeoMORE si rivolge è vasto e diversificato, costituito da Pubbliche
Amministrazioni, Enti Parco, organi di Protezione Civile, tecnici, liberi professionisti ed operatori nel campo dell’edilizia e della
pianificazione, ma anche aziende e multinazionali che operano nel campo della ricerca petrolifera, mineraria ed energetica sia a
livello nazionale che internazionale.
Curiosità Gli eventi sismici che hanno interessato il territorio italiano nel crorso del 2016, hanno indotto la
popolazione ad avvicinarsi alle tematiche geologiche con maggiori richieste riguardo la tutela del territorio.
Partnership Università degli Studi di Camerino, Rotary Club di Camerino, Rechproject, Tecnoconsult, Total, Shell,
Engie.
26
Stand
CleanTech & Energy
11
Nome progetto
HBI tech
Start Cup VENETO Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Sara Sbroggiò (Studente) CMO, Collaboratrice s.sbroggio@htcbioinnovation.com
Daniele Basso (Ricercatore) CEO d.basso@htcbioinnovation.com
Renato Pavanetto (Imprenditore) CFO r.pavanetto@htcbioinnovation.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
HBI tech sfrutta la tecnologia di conversione idrotermica (HTC) per trasformare substrati vegetali di scarto, quali i
sottoprodotti dell’industria alimentare, in un materiale, chiamato Greenpeat, che può essere utilizzato sia per la produzione di
energia (attraverso, per esempio, un micro impianto di cogenerazione) sia come miglioratore del suolo.
Le caratteristiche chimico fisiche di Greenpeat lo rendono infatti il perfetto bio-sostituto alla torba fossile.
L'utilizzo di Greenpeat come ammendante del terreno ne aumenta la produttività del 30% riducendo, contestualmente, il
quantitativo di acqua e di fertilizzanti richiesto.
Sintesi
Il modello di business di HBI tech prevede la realizzazione e la vendita di impianti di conversione idrotermica customizzati, con
cui le aziende agroalimentari potranno trattare i propri rifiuti biodegradabili. L’innovazione della tecnologia sta nel poter
risolvere contemporaneamente due problematiche ambientali molto sentite e discusse, sia a livello locale che mondiale: la
gestione efficiente dei rifiuti, in accordo con i concetti di “economia circolare”, e la sempre più pressante necessità di
distaccarsi dallo sfruttamento delle risorse fossili, soprattutto nella produzione di energia.
Tramite la tecnologia di HBI tech si possono direttamente trasformare gli scarti biodegradabili ad alto tenore di umidità in un
materiale, chiamato Greenpeat stabile, con un contenuto energetico paragonabile a quello della lignite e un potere
ammendante superiore a quello della torba fossile. L’utilizzo di Greenpeat, sia come fonte energetica, che come miglioratore
del terreno, può portare enormi benefici economici alle aziende agroalimentari: non solo il risparmio dovuto al mancato
conferimento dei rifiuti e alla riduzione di energia elettrica prelevata dalla rete, ma anche la possibilità di vendere il Greenpeat
prodotto dal trattamento, quale bio-sostituto alla torba fossile e, come tale, con lo stesso valore di mercato.
L’analisi di mercato evidenzia come ci siano fortissime possibilità di applicazione della tecnologia, gli scarti utilizzabili solo in
Italia consentirebbero la realizzazione di circa 2.892 impianti.
Curiosità
Partnership HBI tech si affiderà, per la realizzazione degli impianti, alla ditta Carretta S.r.l di Quinto di Treviso, di
proprietà di Renato Pavanetto, membro del team.
27
Stand
CleanTech & Energy
12
Nome progetto
idroplan
Start Cup LOMBARDIA Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda Farm Technologies srl www.idroplan.org
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Matteo Cunial (Laureato) CEO matteo.cunial@idroplan.org
Francesco Mosciano (PhD) Co-CTO francesco.mosciano@idroplan.org
Simone Di Domenico (PhD) Co-CTO simone.didomenico@idroplan.org
Alessandro Bucciarelli (Laureato) COO alessandro.bucciarelli@idroplan.org
Il team risulta completo lato tecnico e business
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si
Idea
Idroplan è la componente intelligente di sistemi di irrigazione. Idroplan monitora i più importanti parametri del suolo
attraverso una rete di nodi a basso costo, affidabile e scalabile, e un cruscotto online, che fornisce suggerimenti su tempistiche
e quantità delle prossime irrigazioni in base ai dati raccolti. Idroplan consente agli agricoltori di pianificare e gestire
efficacemente l'irrigazione durante la stagione
Sintesi
La tecnologia alla base di idroplan, fa leva sulle più recenti conoscenze sia in campo di machine learning che nel campo della
comunicazione con onde RF. In particolare il vantaggio competitivo di Idroplan risiede in 2 elementi chiave della nostro solu-
zione: (i) la capacità di fornire indicatori su misura per gli agricoltori per la pianificazione dell'irrigazione e (ii) la rete di nodi.
I suggerimenti sono specifici per il tipo di coltura e per il tipo di suolo. L’algoritmo costruisce delle curve di caratterizzazione,
che sono poi utilizzate per la pianificazione dell’irrigazione.
La rete di nodi è configurata come rete mesh: solo un nodo è connesso a Internet, che funge da gateway, mentre gli altri nodi
in campo misurano umidità del terreno, temperatura ed umidità dell’aria. Il protocollo di comunicazione consente a ciascuno
dei nodi in campo di misurare e ripetere il segnale di nodi più lontani, consentendo la copertura a lunga distanza, riducendo il
costo finale per l'utente e garantendo le migliori performance di precisione e affidabilità.
Più di 320 milioni di ettari è il terreno complessivamente irrigato nel mondo, con un consumo di acqua pari a circa 25 volte il
lago di Garda ogni anno. Considerando un ricavo medio di 50 euro per ettaro (per ulteriori dettagli riferirsi al business plan), i
circa 320 milioni di ettari si traducono in un mercato potenziale di circa 15 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi di euro in Europa
(concentrati soprattutto in Italia e Spagna).
Curiosità 6250 m3
di acqua. Questa è la quantità di acqua che idroplan ha permesso di risparmiare durante il primo
test pilota. Quasi il 30% dell'acqua utilizzata durante i mesi di luglio e agosto.
Partnership
28
Stand
CleanTech & Energy
13
Nome progetto
Mo.Nat
Start Cup SARDEGNA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Sara Vignoli (Laureato) CEO sara.vigno.07@gmail.com
Daniela Paddeu (PhD) Co-founder paddeudaniela@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
E' scientificamente dimostrato che la presenza del verde negli spazi quotidiani migliori la qualità della vita. Chi ha detto che
godere dei benefici della natura debba essere complicato e costoso? Mo.Nat rende la natura modulare e alla portata di tutti. Il
naming stesso è rappresentativo della nostra visione: Modular Nature nasce dal connubio tra la bellezza del design Made in Italy
e la natura dalle piante che arredano e purificano l'aria. La nostra mission è quella di migliorare la qualità degli spazi in cui
viviamo, attraverso la progettazione, la realizzazione e la commercializzazione di elementi d’arredo creati dall’unione tra moduli
di design pensati per ospitare le piante e arredare in ottica green e salutare il proprio “Place”.
Sintesi
L'idea nasce dall'immagine delle rocce sulle quali crescono le piante, in particolare dal reticolo dei quasicristalli, ricollegato alle
tassellature del fisico Roger Penrose. Mo.Nat nasce dalla trasposizione di questo pattern nella terza dimensione, rompendo lo
schema ripetitivo fino ad ottenere due sole tipologie di moduli, combinabili secondo infinite configurazioni. A seconda del
numero di moduli, è possibile realizzare elementi d’arredo personalizzati o intere pareti, utilizzabili sia come partizioni interne
per suddividere gli ambienti, che come giardini verticali. Il sistema di connessione integrato è basato su elementi metallici ed
incastri posti su ogni faccia dei moduli e un magnete che funge da perno. I punti di forza di Mo.Nat sono: la modularità e
semplicità che consentono di realizzare con due sole tipologie di elementi composizioni più o meno complesse; la flessibilità
che rende possibile la personalizzazione e l’adattabilità ad esigenze e spazi diversi; la sostenibilità ambientale per l'uso di
materiali riciclati, ed economica perché il design di qualità è offerto ad un prezzo accessibile a tutti.
Il mercato al quale ci rivolgiamo è quello del core design che in Europa vale 15 miliardi di euro, in particolare quello del core
design online che in Italia è cresciuto nell'ultimo anno del 24% per un valore di 1.3 miliardi di euro. I clienti di Mo.Nat sono gli
amanti di prodotti di home design e green, in particolare i millennials, per il 26% acquirenti abituali e per il 77% disposti a
pagare di più per la componente di benessere e sostenibilità dal prodotto.
Curiosità Nel 2015 il prototipo di Mo.Nat viene esposto per la prima volta alla Maker Faire di Roma. Nel 2016 è
selezionato per essere esposto alla Maker Faire Rome nella Casa del Futuro e alla Maker Faire di Berlino.
Nello stesso anno, è scelto tra i tre finalisti del concorso nazionale Artigenio di Mercedes-Benz Vans &
Confartigianato dove vince la competizione online con più di 3.800 voti.
Partnership Mo.Nat si avvale della visual e web designer Roberta Soru per gli aspetti di web marketing & analysis. Della
componente "smart" del prodotto si occuperà il team di "Lifely" con l’adattamento e customizzazione App e
web per il sistema di irrigazione e controllo dei parametri vitali delle piante. Un team di product designers sta
realizzando il prototipo in scala dei moduli per gli elementi d'arredo, tramite stampaggio rotazionale di
biopolimeri, per poi passare allo sviluppo dei moduli luminescenti e di quelli di dimensioni maggiori.
29
Stand
CleanTech & Energy
14
Nome progetto
MUMO
Start Cup MARCHE
Azienda MUMO srl www.mumo.it
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Emy Morelli (Laureato) Amministratore e Presidente emy@mumo.it
Roberta Grifantini (Laureato) Direttore Produzione roberta@mumo.it
Luciano Barboni (Prof. Associato) Direttore Ricerca luciano.barboni@unicam.it
Gilberto Chiacchiera (Amm. CANENERO Adv) Direttore Commerciale gilberto@canenero.com
Il team risulta completo lato business
Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
MUMO S.r.l è una start up innovativa, spin off dell’Università di Camerino, che lavora nel campo della comunicazione
sensoriale, principalmente di tipo olfattivo. Fin dall’inizio dell’attività l’azienda ha avuto un forte legame con il territorio e con le
sue risorse, tanto da voler sviluppare un progetto parallelo e complementare al proprio core business: fare dei Monti Sibillini il
principale distretto italiano dell’industria essenziera, attraverso una rete capace di unire agricoltura alternativa, promozione
turistica e formazione universitaria.
Sintesi
Il progetto parte dalla ricerca botanica e dalla selezione delle sementi, iniziando con varietà facilmente coltivabili e a bassa
manutenzione in modo da agevolare la fase iniziale dell’attività, per poi dare spazio a varietà botaniche dalla gestione più
complessa. Favorendo la tutela ed il recupero di specie adatte alla produzione di essenze ed aromi naturali, raccogliendo le
tradizioni etnobotaniche e ridonando ai Monti Sibillini la loro vocazione officinale. Grazie alla collaborazione con l’Università di
Camerino sarà possibile affidarsi ad un partner scientifico strategico per tutte quelle attività che riguardano le migliori tecniche
di analisi, selezione, coltivazione, concimazione e difesa delle piantagioni.
Inoltre la possibilità di sviluppare un corso universitario di specializzazione nel campo della profumeria permetterà di
selezionare risorse umane da impiegare nella ricerca scientifica di nuove molecole sintetiche da brevettare.
Il settore della profumeria è in costante aumento. Secondo le statistiche la variazione media annua dell’export mondiale è del
7,7%, con una crescita stimata per i prossimi cinque anni del 5,9%. In valore monetario si parla di 56,6 miliardi di euro di cui
oltre la metà sono stati spesi per la profumeria artistica di fascia alta.
Curiosità Per secoli le erbe spontanee dei Sibillini sono state alla base della medicina e della cosmesi del
Mediterraneo. Con l’età contemporanea molte tradizioni sono andate perdute e molte varietà vegetali
sono a rischio estinzione. Un esempio è la lavanda autoctona che si credeva estinta dal 1.600, ma un paio di
anni fa ne è stata rinvenuta una piantina sotto le rovine della Rocca dei Varano.
Partnership
30
Stand
CleanTech & Energy
15
Nome progetto
neeoT_Think away
Start Cup SARDEGNA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Renato Caboni (Laureato) CEO renato.caboni@neeot.com
Nicola Aldo Cabras (Laureato) CFO nicolaaldo.cabras@neeot.com
Federico Corona (Studente) CTO federico.corona@neeot.com
Paolo Occhioni (Laureato) Full stack Developer p.occhioni@neeot.com
Antonio Orru (Laureato) Hardware Engineer a.orru@neeot.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Neeot rappresenta la soluzione Smart per l’agricoltore del futuro. Permette di creare una rete privata LPWAN che copre con
una sola antenna (gateway) un’area di decine di chilometri, capace di gestire migliaia di endpoint (sensori) contempo-
raneamente. Grazie ai sensori è possibile monitorare e intervenire su tutti quei parametri che garantiscono la qualità e la
quantità della produzione aziendale. Solo il gateway è connesso ad internet, ed invia i dati raccolti al nostro portale gestionale
presente sul cloud, dove si ha il controllo dei dati raccolti, ed è possibile intervenire mediante algoritmi di ultima generazione,
che creano sistemi previsionali ed automatismi specifici per la tua azienda agricola. Il tutto con un'infrastruttura minima, dei
consumi ridotti e un'incredibile semplicità di utilizzo.
Sintesi
NeeoT è un sistema end to end, composto da un dispositivo di raccolta dati (gateway+endpoint) e un software interattivo di
analisi gestionale, presente sul nostro cloud.
Il Gateway sfrutta la tecnologia LoRa e lo stack di protocolli LoRA_WAN e MQTT per comunicare in maniera adattiva e
sicura con migliaia di end_point, connesso a internet (standard IP) invia in tempo reale i dati raccolti al nostro cloud.
Gli endpoint intercambiano diversi sensori tramite soluzioni plug&play, sono “ultra low power” con consumi nell'ordine dei
microampere, che consentono un utilizzo a batteria con durata stimata superiore ai 4 anni.
I dati che arrivano sul cloud vengono classificati e interpretati dal nostro software di analisi, che trasforma i dati in importanti
informazioni mediante metodi statistici e algoritmi di machine learning che implementano un'intelligenza artificiale capace di
configurarsi ad hoc e creare modelli previsionali sulla base delle diverse esigenze insite in tutta la filiera di produzione
agroalimentare.
L’esigenza di creare un prodotto in grado di rispondere alle reali esigenze dei clienti è partita dallo studio del mercato e dal
confronto con i potenziali clienti target, la scoperta delle varie problematiche delle diverse aziende agricole su cui abbiamo
testato ci hanno permesso di definire neeot come la soluzione per l’agricoltore del futuro, introducendolo di fatto nel mercato
delle informazioni a supporto dell’agricoltura 2.0, che McKinsey & Company stima raggiungerà 12 miliardi di dollari entro il
2020, con un tasso di crescita annuo del 12% entro il 2020.
Curiosità A giugno è stata installata la prima neeotwork all’interno dell’oasi WWF di Monte Arcosu. I dati raccolti
sono stati utilizzati per implementare un sistema di prevenzione antincendio e monitoraggio e censimento
del Cervo Sardo. NeooT press: StartupItalia!: https://goo.gl/XZye7Y; LUISS ENLABS: https://goo.gl/jLSbHd;
SardiniaPost: goo.gl/g89DuS; promo: www.youtube.com/watch?v=GouV9PMsWbY; www.neeot.com
Partnership SODAQ, azienda olandese specializzata nella realizzazione delle schede degli end-point, con la quale
stiamo perfezionando un accordo commerciale per garantire i nostri primi ordini.
Stiamo valutando un'intesa commerciale con il Gruppo B810 che si occupa di progettazione, produzione e
logistica di soluzioni IoT.
Ordine degli Agronomi della Provincia di Cagliari.
31
Stand
CleanTech & Energy
16
Nome progetto
PCBIS
Start Cup SICILIA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Fabrizio Vicari (PhD Student) Leader / Responsabile laboratorio fabrizio.vicari.plus@gmail.com
Alessio Navarra (Consulente) Capo servizio qualità e ambiente alessionavarra22@gmail.com
Benedetto Schiavo (Laureato) Ingegnere di processo bennyschiavo@gmail.com
Alessandro Galia (Prof. Associato) Responsabile scale-up alessandro.galia@unipa.it
Onofrio Scialdone (Prof. Associato) Responsabile business onofrio.scialdone@unipa.it
Il team risulta completo lato tecnico, parzialmente completo lato business
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
La nostra idea è quella di una azienda che recuperi i metalli contenuti nelle schede madri dei rifiuti elettronici con tecniche
ecologicamente sostenibili. Il progetto si ispira ai principi della circular economy promossi dall’Unione Europea e risponde alle
esigenze di un mercato che vede sempre più onerosa l’estrazione di materie prime a partire dai minerali grezzi e sempre più
difficile il rispetto dei crescenti limiti alle emissioni derivanti dai pesanti processi industriali (pirometallurgici) necessari alla loro
trasformazione. Rispetto agli impianti già presenti in Italia, il progetto Printed Circuit Board Innovative Solutions (PCBIS)
sarebbe il primo impianto interamente idrometallurgico, svolto a temperatura ambiente, ad avere metalli puri, pronti alla
vendita, come prodotto.
Sintesi
Il sistema industriale nazionale Italiano ha un bisogno strutturale di rame ed oro testimoniato dalla costanza delle importazioni
di questi metalli all’interno del territorio nazionale. PCBIS vuole accedere a questo mercato tramite un processo industriale
innovativo, ecosostenibile e in linea con i principi della circular economy promossi dall’Unione Europea, che permetta di
utilizzare una materia prima di scarto come le schede elettroniche.
L’impianto Industriale che PCBIS vuole costruire permetterà di trattare 700 t/anno di schede madri provenienti da rifiuti da
apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), per estrarne alcune componenti di valore e rivenderle all’interno del
mercato dei metalli. Il recupero di questi metalli è attualmente realizzato in ambito europeo all’interno di 2-3 enormi impianti,
come quello della UMICORE, dove gli scarti tecnologici vengono portati a più di 1000°C per poterli liquefare e separare
facilmente. Questo processo ad alta temperatura, detto “pirometallurgico”, ha due conseguenze avverse: i) per sua natura è
altamente energivoro, dunque costoso; ii) genera effluenti gassosi pericolosi, necessitando dunque di notevoli investimenti
tecnologici per adeguarsi alle sempre più stringenti normative ambientali.
Per superare queste limitazioni l’Unione Europea sostiene ed incentiva la ricerca nel campo della “idrometallurgia”, ovvero
l’utilizzo di tecniche alternative, ecosostenibili e energeticamente meno intensive, basate sull’uso di processi chimici o
elettrochimici, come nel caso dell’idea proposta da PCBIS.
Curiosità L'idea di Fabrizio Vicari nasce all'interno del Laboratorio di Tecnologie Chimiche ed elettrochimiche
dell'Università degli Studi di Palermo dove, durante una serie di esperimenti sulla rigenerazione di una
soluzione contenente rame, si è reso conto che la procedura utilizzata poteva essere traslata per il
recupero di rame purissimo a partire da scarti di lavorazione.
Partnership Raecycle S.C.R.L. (Fornitore Materie prime); Seltek S.r.l. (fornitore Sistemi di trattamento meccanico);
emewCorporation (Costruttori impianti industriali); Italchimici SpA (Compratore rame)
32
Stand
CleanTech & Energy
17
Nome progetto
Relicta
Start Cup SARDEGNA Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Davide Sanna (PhD student) CEO davidesanna@relictabioplastics.com
Matteo Sanna (Studente) COO info@relictabioplastics.com
Mariangela Melino (Studente) CFO info@relictabioplastics.com
Andrea Farina (Studente) CTO info@relictabioplastics.com
Giovanni Conti (Studente) CMO info@relictabioplastics.com
Il team risulta completo lato tecnico e business
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si
Idea
L’idea alla base del progetto Relicta è quella di far fronte all’inquinamento dovuto alle plastiche tradizionali, portando
direttamente sul mercato una ricerca universitaria; l’idea imprenditoriale, infatti, si sviluppa attorno al progetto di ricerca svolto
nel Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari dal Dott. Davide Sanna.
Relicta vuole valorizzare gli scarti della lavorazione del pesce trasformandoli in una plastica idrosolubile, biodegradabile e
compostabile, smaltibile autonomamente dal consumatore nello stesso luogo dove cessa la sua funzione di contenimento.
Relicta ha come obiettivo quello di risolvere le problematiche legate allo smaltimento giornaliero dei rifiuti plastici.
Sintesi
L’obiettivo di Relicta è produrre, su scala industriale, un packaging innovativo che unisce flessibilità e trasparenza al rispetto
dell’ambiente, infatti, ogni fase del ciclo produttivo soddisfa il principio di sostenibilità. Relicta impiega un processo chiamato
“casting” per ottenere un sottile strato di materiale che abbia uno spessore uniforme, una buona trasparenza e una buona
resistenza, caratterizzato secondo specifiche normative europee (UNE-EN ISO e ASTM) per identificare le sue proprietà
termiche, meccaniche e di barriera all’ossigeno e al vapore acqueo.
Il modello di business Relicta si basa sull’economia circolare, infatti utilizza uno scarto come materia prima e lo trasforma in un
materiale che non lascia traccia.
Relicta intende inserirsi nel mercato del packaging flessibile destinato ai consumatori, che presenta un fatturato mondiale che
nel 2016 ha superato gli 86 miliardi di dollari, di cui 13,8 miliardi di dollari in Europa. Il packaging Relicta troverà applicazione
nei settori dell’imballaggio che confezionano prodotti a basso contenuto di acqua.
Curiosità
Partnership
33
Stand
CleanTech & Energy
18
Nome progetto
REMETE
Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA
Azienda Remete srl
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Marco Allegretti (PhD) DG ing.marco.allegretti@gmail.com
Antonio Di Rita (Laureato) AD antoniodirita0@gmail.com
Giovanni Perona (Prof. Ordinario) R&D giovanni.perona@envisens.com
Emilia Ghizzoni (Laureato) Amministrazione emilia.ghizzoni@gmail
Il team risulta completo lato tecnico e business
Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti Sul mercato Brevetto No
Idea
Ogni anno si producono nel mondo dai 20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech; il recupero di metalli dai RAEE avviene
fondamentalmente tramite due processi: trattamento termico, oppure trattamento ad umido. Presentano entrambe numerose
limitazioni: i trattamenti termici consentono di effettuare trattamenti di materiale misto ma sono effettuati a temperature
molto elevate, pertanto sono caratterizzati da emissioni inquinanti. I processi a umido tradizionali sono meno impattanti ma
non consentono solitamente il trattamento di materiali misti. Il processo Re.me.te presenta una sintesi dei vantaggi dei due
processi: consente di trattare materiale misto a umido, a pressione e temperatura ambiente e in un trattamento a ciclo chiuso
in cui i reagenti vengono interamente recuperati.
Sintesi
Il recupero di metalli preziosi dai RAEE è un settore dal grande potenziale economico. Ogni anno si producono nel mondo dai
20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech: solo il 15% di questo “tesoro” viene recuperato.
Oggi, il recupero di metalli ad alto valore aggiunto dai RAEE avviene fondamentalmente tramite due processi: trattamento ter-
mico (pirometallurgia), oppure trattamento ad umido (idrometallurgia). Presentano entrambe numerose limitazioni: i tratta-
menti termici consentono di effettuare trattamenti di materiale misto ma sono effettuati a temperature molto elevate, sono
caratterizzati da emissioni in atmosfera altamente inquinanti e dannose per l'uomo, la fauna e l'ambiente. I processi ad umido
tradizionali, invece, sono meno impattanti dal punto di vista ambientale ma non consentono solitamente il trattamento di mate-
riali misti e pertanto richiedono di effettuare un frazionamento dei materiali da trattare ex-ante.
Il processo Re.me.te presenta una sintesi dei vantaggi dei due processi tradizionali in quanto consente di trattare materiale mi-
sto a umido, a pressione e temperatura ambiente (quindi a basso consumo energetico) e soprattutto in un trattamento a ciclo
chiuso in cui i reagenti vengono interamente recuperati. Il processo presenta inoltre un livello di sicurezza particolarmente ele-
vato in modo da tutelare gli addetti all’impianto.
I parametri del processo e l’elevato valore della materia prima secondaria recuperata consentono la sostenibilità anche in im-
pianti di piccola taglia: è pertanto possibile pianificare un percorso di crescita modulare.
Curiosità
Partnership
34
Stand
CleanTech & Energy
19
Nome progetto
Silobe
Start Cup FRIULI VENEZIA GIULIA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Matteo Mumolo (Laureato) CEO mumolo.xavier@gmail.com
Giuseppe Stradaioli (Laureato) Direttore scientifico giuseppe.stradaioli@uniud.it
Il team risulta completo lato veterinario e di business developement; in cerca di tecnico elettronico/informatico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Il progetto SiLoBe è nato per soddisfare le esigenze degli allevatori di bovini da latte qualora si presenti la necessità di
recuperare un singolo animale dalla mandria presente in stalla. SiLoBe permetterà invece di localizzare all'istante qualsiasi
bovina con un'App dedicata intuitiva ed installabile su qualunque device mobile.
Sintesi
Il progetto si basa su un sistema di localizzazione con una logica innovativa che sfrutta la comunicazione tra gli stessi device
piuttosto che l'utilizzo di grosse e costose antenne in allevamento. Il mercato di riferimento sono i piccoli-medi allevamenti di
bovine da latte in Italia ed in Europa.
Curiosità Il progetto implica la creazione di un App per smartphone di cui l'algoritmo inerziale è già completo.
Partnership Università degli Studi di Udine, Teorema srl
35
Stand
CleanTech & Energy
20
Nome progetto
Social Waste
Start Cup PUGLIA Candidato alla menzione: Pari Opportunità – Social Innovation
Azienda ECOIMPRO srls www.ecoimpro.it
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Serena Masini (PhD) CEO masini.serena@gmail.com
Gianmarco Ferrante (Studente) CTO info@gianmarcoferrante.it
Simone D'Andria (Laureato) Ingegnere s.dandria.ae@gmail.com
Luca Maria Boffetti (Laureato) Marketing boffettilucamaria@gmail.com
Gabriella Arcese (Ricercatrice) Advisor gabriellarcese@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
SOCIALWASTE: Piattaforma di simbiosi industriale attraverso cui scarti di produzione, rifiuti ed energia possono essere
valorizzati e scambiati da uno o più operatori industriali per diventare materia prima per altri processi produttivi, sulla base di
un algoritmo di matching tra i vari processi produttivi con un’ interfaccia digitalizzata user-friendly.
Sintesi
Il progetto intende soddisfare, attraverso la piattaforma di simbiosi industriale “Social Waste”, il bisogno, per l’intero sistema
produttivo e gli altri attori del sistema, di convergere verso un’economia circolare, più sostenibile a livello globale, di diminuire
i costi di smaltimento dei rifiuti prodotti e dei costi approvvigionamento delle materie prime vergini, aumentando la
competitività delle aziende coinvolte. Il mercato di riferimento è pertanto quello del recupero e dello smaltimento e delle
materie prime.
Dal rapporto Ispra 2017 sui Rifiuti speciali, il 40,7% del totale dei rifiuti viene conferito in discarica.
Curiosità
Partnership Università degli Studi di Bari, Dipartimento jonico in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo.
36
Stand
CleanTech & Energy
21
Nome progetto
X-Farm
Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Matteo Vanotti (Laureato) Founder matteo@xfarm.ag
Martino Poretti (Laureato) Head of Hardware martino@xfarm.ag
Alain Valsangiacomo (Laureato) Head of Agricolture Research alain@xfarm.ag
Il team risulta parzialmente completo; in cerca di esperto di analisi satellitari e ulteriori risorse per la parte agronoma
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
X-Farm è un software che aiuta gli agricoltori a gestire le loro aziende migliorando la gestione dei dati e creando tutti i
documenti oggi fondamentali per tracciare le proprie attività.
L'obiettivo principale di X-Farm è di aiutare gli agricoltori nelle loro attività di tutti i giorni con un tool che consenta loro di
ottenere il massimo dalla propria azienda, in modo efficiente e rispettoso dell'ambiente.
Sintesi
Il cuore di X-Farm è un software che consente di gestire la propria azienda agricola in modo semplice e intuitivo: i dati, che
possono spaziare da quelli personali al parco macchine, passando per colture, attività e prodotti utilizzati, vengono memorizzati
in maniera sicura su cloud, in modo da potervi accedere in qualunque momento e ovunque ci si trovi tramite la App X-Farm.
Basato su mappe, X-Farm è un tool visuale: le attività come semina, concimazione e raccolto possono essere immesse con
pochi clic sul campo desiderato. Ogni dipendente può tracciare le attività indipendentemente dagli altri, combinando i vantaggi
di una gestione centralizzata e della distribuzione del lavoro.
X-Farm può essere utilizzato anche per la creazione di tutta la reportistica necessaria per le autorità e gli enti di certificazione.
X-Sense è l'occhio di X-Farm sul campo: è un apparecchio IoT studiato per monitorare le coltivazioni e proteggerle da
condizioni ambientali sfavorevoli e dalle patologie più diffuse. È dotato di una fotocamera e di sensori per la misurazione di
parametri ambientali quali temperatura e umidità di aria e terreno, precipitazioni e irraggiamento, che sincronizza
costantemente con i server di X-Farm tramite GSM. I dati di X-Sense sono integrate nell'interfaccia grafica di X-Farm, così da
consentire un controllo a 360° di tutto ciò che avviene sull'azienda. Le misurazioni di X-Sense vengono combinate con le
attività tracciate in X-Farm, in modo da fornire allerte mirate in caso di situazioni critiche per le colture, come ad esempio
siccità o sviluppo di parassiti.
Curiosità X-Farm si interfaccia nativamente con le mappe catastali cosi da avere tutti i propri campi sotto controllo.
X-Farm si collega anche al database nazionalee dei prodotti fitofarmaci in modo da avere tutte le
informazioni e dettagli del prodotto direttamente a portata di mano.
Partnership È in corso una partnership con una delle associazioni più grandi d'Europa a scopo di sviluppo comune e di
affrontare un FISE pilota insieme. Sono in corso partnership con controparti tecniche per la gestione della
cartografia e delle analisi satellitari.
37
Premio Innovazione
ICT
Stand
ICT
1
Nome progetto
BOOKYOURBEACH
La spiaggia nell'era digitale
Start Cup LIGURIA
Azienda BOOKYOURBEACH srl www.bookyourbeach.net
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Pietro Oneto (Dottore commercialista) Amm.ne e finanza pietra.oneto@bookyou rbeach.net
Matteo Mazzini (Tecnico navale) Commerciale matteo.mazzini@bookyourbeach.net
Roberta Dadamo (Laureato) Mkt, servizio clienti roberta.dadamo@bookyourbeach.net
Luca Colombi (Laureato) Programmatore luca.colombi@ethicsoft.it
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti Sul mercato Brevetto No
Idea
Bookyourbeach è un motore di ricerca e una piattaforma di prenotazione di stabilimenti balneari. L'utente può cercare
all'interno del motore di ricerca lo stabilimento balneare più consono alle proprie esigenze e lo stabilimento balneare può
gestire autonomamente le proprie offerte.
Sintesi
Tecnologia: piattaforma basata su codice php e personalizzazione CMS, plugin per il portale relativo a servizi e localizzazione.
Applicazione los e Android replica della versione mobile.
Mercato di riferimento: Liguria e Toscana.
Innovazione: servizio per ora di nicchia e poco diffuso sul mercato ma comune per altri settori turistico/ricettivi.
Curiosità Leader in Liguria con 19 stabilimenti balneari prenotabili
Partnership Contatti con regione e fornitori settore balneare
41
Stand
ICT
2
Nome progetto
DIGITALGREEN
Start Cup SICILIA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Vincenzo Fracassi (Studente Master) CEO vincenzo.fracassi@wur.nl
Gabriele Fracassi (Ispettore Tecnico Qualificato) Technical Advisor fracassigabriele1@gmail.com
Marcel Groen (Laureato) Sustainability Manager marcel@greenteamconsultancy.com
Ronal Van Den Breevaart (Laureato) CIO ronald@greenteamconsultancy.com
Il team risulta completo lato business
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
DIGITALGREEN connette produttori italiani di piante ornamentali con negozi di fiori e piante in tutta Europa creando il primo
hub virtuale dove sono presenti informazioni su 1) caratteristiche estetiche e intrinseche della pianta; 2) metodi di produzioni
utilizzati; 3) Informazioni sul produttore.
Questo hub crea un profilo virtuale di ogni singolo prodotto per la commercializzazione dello stesso nei mercati digitali
esistenti, saltando grossisti e dettaglianti nella filiera per aumentare i margini di profitto per i produttori italiani e per i
rivenditori
DIGITALGREEN fornisce anche il primo sistema di gestione integrato per i produttori italiani che supporta tutte le fasi di
produzione della pianta e che comunica attivamente con dei sensori per il controllo delle serre in remoto.
Sintesi
DIGITALGREEN mira a veicolare una parte della esportazione italiana di piante ornamentali (per un valore di oltre 674 Milioni
all'anno) nei mercati digitali esistenti per il commercio all'ingrosso di piante tramite un HUB VIRTUALE, connettendo 14.000
produttori Italiani e 60.000 negozi di fiori e piante in tutta Europa.
Per creare un profilo virtuale di ogni singola pianta DIGITALGREEN offre un sistema gestionale ERP (Enterprise Resource
Planning) che assistendo tutte le fasi produttive genera dati rilevanti al fine della commercializzazione del prodotto.
Tramite il posizionamento strategico di Data loggers nell'azienda, che comunicano attivamente con la piattaforma, vengono
rilevati parametri ambientali in tempo reale al fine di aiutare il cliente finale a riprodurre le stesse condizioni climatiche.
Un sistema di microchip RFID passivi verrà utilizzato per la movimentazione dei prodotti interna all'azienda e per la
generazione di codici e etichette virtuali per la pianificazione logistica e del trasporto dei prodotti (trasmissione dei dati tramite
reader da microchip RFID passivi a standard RFID passivo su ogni Carrello Danese CC di uso comune in tutta Europa).
La trasmissione dei dati elettronici dalla piattaforma sarà conforme agli standard globali GS1-EDIFACT (Elettronic Data
Interchange for Administration, Commerce and Transport) e secondo la sintassi di XLM (Extensible Markup Language)
linguaggio marcatore estensibile per la creazione di tags personalizzati.
Curiosità DIGITALGREEN prende vita da un progetto denominato DAVINCi3 che mira al miglioramento del livello
di automazione della filiera agroalimentare in tutta Europa tramite la scorporazione tra movimentazione
fisica dei prodotti agroalimentari e il flusso di informazioni che questi prodotti generano con l’applicazione
di tecnologie IOT e di tecnologie di comunicazione e di informazione (ICT).
Partnership
42
Stand
ICT
3
Nome progetto
Ermes Cyber Security
Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA
Azienda Ermes Cyber Security srl www.ermessecurity.com
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Hassan Metwalley (PhD) CEO h.metwalley@ermessecurity.com
Stefano Traverso (PhD) CTO s.traverso@ermessecurity.com
Marco Mellia (PhD) CSO m.mellia@ermessecurity.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Più di uno
Idea
Usando Internet, qualsiasi utente invia regolarmente informazioni a servizi esterni alle pagine visitate, chiamati Web tracker, il
cui business si basa sul monitorare le operazioni eseguite online ed estrarre informazioni sugli utenti. Questi dati, inizialmente
utilizzati per fornire annunci pubblicitari targhettizzati, vengono ormai regolarmente rivenduti a chiunque ne sia interessato, tra
cui anche hacker ed organizzazioni criminali. Grazie a questi dati, ormai è diventato possibile realizzare attacchi perfetti,
impossibili da bloccare ed anche solo individuare, prendendo di mira qualsiasi dispositivo al mondo. Questo fenomeno risulta
estremamente pericoloso per le aziende, che stanno inconsapevolmente rivelando all'esterno non solo segreti industriali, ma
anche come essere attaccate. Ermes Cyber Security ha ideato una soluzione in grado di bloccare totalmente la perdita di
informazioni causata dai Web tracker.
Sintesi
Grazie ad algoritmi brevettati basati su machine learning, big data ed intelligenza artificiale, la startup ha ideato una soluzione
totalmente automatica che non richiede alcun intervento umano ed è in grado di assicurare una protezione totale aggiornata in
tempo reale. Essa permette di proteggere ogni singolo dispositivo aziendale, sia esso fisso o mobile, ovunque esso si trovi e
con qualsiasi connessione utilizzi, proteggendo ogni dipendente a 360 gradi e contribuendo inoltre a migliorare sensibilmente
anche l'esperienza di navigazione dell'utente finale.
Numerosi casi internazionali hanno dimostrato come qualsiasi azienda possa essere mira di attacchi devastanti ideati proprio a
partire dalle informazioni fornite dai Web tracker. Solo nel 2016, attacchi di questo tipo globalmente hanno provocato oltre di
10 miliardi di danni. Nell’affacciarsi al mercato, il team di Ermes Cyber Security ha interloquito con grandi e piccole aziende
(dalla grande multinazionale al piccolo studio notarile con pochi dipendenti) in settori totalmente differenti (automobilistico,
finanziario, assicurativo, legale) e si è trovato di fronte ad un potenziale blue ocean. Il fenomeno del Web tracking è infatti
pericoloso per qualsiasi tipo di azienda che abbia interesse a mantenere riservatezza sulle informazioni che disseminano i
dipendenti mentre navigano o che voglia semplicemente difendersi dalla minaccia di attacchi informatici.
Curiosità Nata come spin-off del Politecnico di Torino, Ermes Cyber Security fa parte del programma di incubazione
di I3P ed è stata fondata da Hassan Metwalley, Stefano Traverso e Marco Mellia, ricercatori e professori
del Politecnico di Torino. L'idea nasce a seguito di oltre 5 anni di ricerca sul fenomeno del Web tracking e
dei pericoli connessi ad esso.
Partnership
43
Stand
ICT
4
Nome progetto
Fast Claims Agreement
Start Cup FRIULI VENEZIA GIULIA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Leonardo Felician (Manager) Amministratore Delegato leonardo.felician@allianz.it
Samuele Dallape' (Studente) Responsabile front-end piattaforma dallape.sam@gmail.com
Luca Del Piero (Studente) Responsabile lato server piattaforma lucadelpi32@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico e lato business; si aggiungerà un avvocato che si occuperà della parte legale
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Fast Claims Agreement è una soluzione digitale al problema della negoziazione tra i danneggiati - di solito rappresentati dai loro
avvocati - e le compagnie di assicurazione, per far risparmiare tempo e denaro a entrambi.
Entrambi i soggetti possono decidere di invitare la controparte alla negoziazione sulla piattaforma digitale, inserendo 3
proposte di importi alle quali sarebbero disposti a chiudere la vertenza. Questi importi, riservati, non saranno mai rivelati alla
controparte. Su un’area personale le parti possono inserire e modificare le proposte non ancora svelate, a seconda
dell’andamento della conciliazione. La piattaforma incrocia secondo un algoritmo innovativo una dopo l’altra le proposte onde
chiudere se possibile la mediazione a un importo accettato da entrambe le parti.
Sintesi
Fast Claims Agreement eroga tramite un meccanismo semplice, veloce e innovativo un servizio per permettere alle parti di
accordarsi su un importo a risarcimento di un sinistro. La partecipazione è gratuita. Il pagamento del servizio avviene solo se si
raggiunge una conciliazione ed è in funzione della cifra liquidata; viene pagato solo dalla compagnia di assicurazioni, in aggiunta
alla parcella dell’avvocato, per il quale dunque nulla cambia. Non costituisce però un appesantimento di costi per la compagnia,
che però vede un aumento della produttività dei propri liquidatori.
Il servizio è rivoluzionario per un settore maturo in cui la tecnologia non è ancora entrata e le negoziazioni avvengono di
persona, al telefono o per email. Interessa circa 50 compagnie e 240.000 avvocati operanti in Italia. Il ricambio generazionale
degli avvocati anziani con giovani più familiari con le tecnologie digitali è un’opportunità, così come lo è la forte spinta alla
riduzione dei costi, alla digitalizzazione e all’aumento dell’efficienza con cui oggi si confrontano tutte le compagnie.
L’obiettivo di medio-lungo termine è che, in virtù della semplicità d’uso, i singoli danneggiati utilizzino la piattaforma per
conciliazioni anche senza ricorrere al patrocinio legale. Affermato il modello in Italia, sarà facile scalare in altri in Europa dove il
servizio non esiste, poiché l’Italia è il secondo maggior mercato europeo per l’assicurazione auto per dimensioni e il primo per
contenzioso.
Curiosità Si sta pensando di evolvere il business model e di rendere il servizio totalmente gratuito, sempre, per
entrambe le parti.
I ricavi verrebbero generati mediante l'analisi e la vendita di dati in forma aggregata sulle conciliazioni
andate a buon fine.
Partnership
44
Stand
ICT
5
Nome progetto
IF'S - ICT for Families
Start Cup VENETO Candidato alla menzione: Social Innovation
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Graziano Pravadelli (Prof. Associato) CTO graziano.pravadelli@univr.it
Cristiano Pravadelli (Consulente) CEO dottpravadelli@gmail.com
Cecilia Lovato (Funzionaria) Direttore amm.vo e finanziario cecilia.lovato@agenziadogane.it
Caterina Pasqualotto (Consulente) Direttore risorse umane caterina.pasqualotto@gmail.com
Il team risulta completo lato tecnico
Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
IF’s propone ADA (Assisting Daily life Activities), un sistema di virtual coaching basato su smart objects per supportare gli
anziani nella quotidianità e garantire ai loro familiari la possibilità di un monitoraggio remoto. A differenza di ciò che già esiste
sul mercato, principalmente rivolto alla cura degli anziani “fragili” con limitata autonomia, ADA risponde ai bisogni degli anziani
“pre-fragili” che vivono ancora autonomamente, ma che a causa degli effetti dell’invecchiamento necessitano di gestire un
cambiamento nelle loro abitudini di vita (per esempio, bere anche se non sentono più lo stimolo della sete). L’azione di
coaching esercitata da ADA permette che il cambiamento avvenga in modo guidato e non invasivo, supportando l’anziano
nell’autoapprendimento senza sostituirsi a esso.
Sintesi
ADA è costituito da: 1) un insieme di tag Bluetooth Low Energy da incollare sugli oggetti usati dall’anziano per “renderli
smart”, per esempio sul tappo di una bottiglia; 2) un algoritmo intelligente eseguito sullo smartwatch indossato dall’anziano che
elabora dati telemetrici (posizione dell’oggetto, movimento, e parametri ambientali) inviati dalle tag e implementa l’azione di
coaching; 3) un’App di monitoraggio remoto per fornire ai familiari informazioni sul comportamento dell’anziano.
Il cuore innovativo di ADA è rappresentato dall’algoritmo intelligente che, analizzando i dati inviati dalle tag, mette in relazione
i comportamenti dell’anziano con i suoi bisogni e gli fornisce aiuto. ADA non è un promemoria, ma un sistema intelligente che
implementa un esoscheletro della personalità dell’anziano, agendo come intermediario tra il suo potere esecutivo, indebolito
dall’età, e gli oggetti di uso quotidiano, per permettergli di compiere azioni nei modi e nei tempi corretti. ADA è quindi un
sistema di extended mind per supportare l’anziano nelle sue performance.
ADA si colloca nel mercato dello smart living per l’invecchiamento sano, all’interno della Silver Economy. Per i primi tre anni, la
commercializzazione di ADA sarà incentrata sul mercato italiano che conta 10 milioni di anziani pre-fragili, nostri potenziali
utenti. I nostri clienti, però, saranno i loro familiari, che mediamente hanno un’età compresa tra i 45 e i 60 anni e che al 94%
usano smartphone, tablet e si connettono quotidianamente a Internet. Secondo i dati ISTAT si tratta di circa 15 milioni di
italiani.
Curiosità La Silver Economy è la terza economia mondiale. Rispetto a essa la Commissione Europea stima che le
applicazioni per healthcare basate su IoT avranno un impatto economico tra 1.1 e 2.5 trilioni di dollari
all’anno entro il 2025; il mercato delle tecnologie per il mobile health arriverà, a fine 2017, a 5.2 miliardi di
dollari spesi in Europa.
Partnership L’idea alla base di ADA ha ottenuto apprezzamenti e lettere di supporto da parte di professionisti (medici,
psicologici, pedagogisti, responsabili di centri assistenziali, e docenti universitari) afferenti a: Fondazione
I.R.C.C.S Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano; National Task Group on Intellectual Disabilities and
Dementia Practices, USA; ANFFAS di Trento; Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona;
Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona
45
Stand
ICT
6
Nome progetto
MicMe
Start Cup TRENTINO
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Elena Soraya Batul Aliyari (Studente) Fondatrice e Resp. Marketing soraya.aliyari@gmail.com
Giulia Caldini (Studente) Fondatrice e Resp. Vendite giulia-caldini@hotmail.com
Nahid Aliyari (Studente) Resp. Attività amm.va/finanziaria nahid.a@hotmail.it
Edoardo Meneghini (Studente) Informatico meneghini.edoardo@gmail.com
Ivan Kayongo (Studente) Informatico ivan.kayongo@studenti.unitn.it
Il team risulta completo lato business
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
MicMe nasce nell’anno accademico 2016/2017 nell’ambito del corso di Business in Interfacce e Tecnologie della Comunicazione
dello Start-up Lab promossi dall’Università di Trento.
MicMe si propone come idea imprenditoriale volta a rivoluzionare le tecniche tradizionali di microfonazione degli eventi con
grande afflusso di pubblico, presso teatri e sale conferenze di vario tipo. Le strutture che ospitano eventi con afflusso di
partecipanti superiore a 500 persone e gli Enti organizzatori degli stessi rappresentano il target di MicMe, il pubblico ne è
invece l’utilizzatore finale.
Sintesi
MicMe è un servizio web che mette in comunicazione i dispositivi utilizzati dal pubblico di un evento, con l’impianto di
amplificazione del luogo in cui si trovano. Attraverso MicMe, il pubblico sarà in grado di interagire vocalmente, o tramite
messaggi testuali, con gli organizzatori.
Il sistema è composto da due parti: il client e il server. Questi vengono connessi su un network che non richiede
necessariamente un accesso a internet. È però necessario che sia il client, che il server, siano connessi tra di loro.
L'utilizzo di MicMe è rivolto a quelle strutture che ospitano un numero di partecipanti superiore a 500.
Solo in Italia, le strutture aventi tali caratteristiche sono circa 3.000 e queste ospitano un totale di circa 24.000 eventi annui.
La gestione di un evento, presso queste strutture, richiede l’ingaggio di almeno 4 hostess, l’utilizzo di almeno quattro microfoni
“a gelato” e di due microfoni “ad arco” e l’ingaggio di un fonico professionista.
Stando a questi numeri, si è stimato che la microfonazione di tutti gli eventi costa circa 29.000 Euro (oltre le spese vive di
acquisto/manutenzione microfoni).
Curiosità Stranamente questo settore risulta ancora molto inesplorato dalla concorrenza, in Europa non ci sono
stati ad oggi troppi tentativi degni di nota di sfruttare lo smartphone, il mezzo più versatile e diffuso del
nostro tempo, per la microfonazione di eventi in larga scala.
Partnership In fase di validazione dell'idea sono già state coinvolte differenti strutture di Trento, quali il Centro Santa
Chiara, il Muse ed il Teatro San Marco. Nella fattispecie, il Centro Santa Chiara, sarà nostro partner nella
fase di testing, nonchè primo utilizzatore di MicMe.
46
Stand
ICT
7
Nome progetto
Moon Cloud
Start Cup LOMBARDIA
Azienda
Composizione
del team
Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail
Marco Anisetti (Ricercatore) Progettista del sistema marco.anisetti@unimi.it
Claudio Ardagna (Prof. Associato) Esperto Sicurezza e Compliance claudio.ardagna@unimi.it
Ernesto Damiani (Prof. Ordinario) Resp. Comunicazione e Innovazione ernesto.damiani@unimi.it
Filippo Gaudenzi (PhD Student) Sviluppatore filippo.gaudenzi@unimi.it
Il team risulta completo lato tecnico e comunicazione
Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No
Idea
Moon Cloud è una piattaforma Cloud B2B completamente configurabile e offerta come servizio che permette di definire e
lanciare campagne periodiche di verifica e monitoraggio della sicurezza. La piattaforma fornisce una visione olistica della
sicurezza correlando i risultati delle verifiche in modo intelligente, si integra con altre soluzioni di monitoraggio e sicurezza
presenti sul mercato completandole, permette di definire verifiche ad hoc per sistemi custom o politiche aziendali specifiche.
Moon Cloud migliora la governance della sicurezza del sistema IT aziendale, abbatte i tempi di scoperta di un incidente
informatico, permette di rimediare rapidamente all'attacco subito e permette di ridurre i costi della violazione.
Sintesi
Sorprendentemente non è tanto l’inadeguatezza tecnologica dei sistemi di sicurezza a far crescere il rischio di attacchi (28%) o
compromissione di dati, quanto i difetti di configurazione e integrazione di questi sistemi nel processo aziendale (72%). Il
problema della sicurezza, trasversale a tutti i settori produttivi e sociali, diventa perciò sempre più un problema di gestione
della governance, del rischio, e della conformità (GRC) della sicurezza dell’infrastruttura ICT aziendale, il cui mercato (IT-
GRC) è in costante crescita ($7,3 miliardi in Europa per il 2020, CAGR 13,4%). A questo si accompagna la crescita del budget
dedicato alla compliance di sicurezza dalle aziende (56% del totale del budget IT dedicato alla sicurezza), le quali hanno
fortemente bisogno di una soluzione configurabile sulle loro necessità, in grado di valutare un processo complesso, correlare
eventi derivanti da ispezioni differenti e monitorare processi che coinvolgono anche l’uomo. Moon Cloud fornisce tale
soluzione attraverso un sistema di diagnostica e governance della sicurezza offerto come servizio in Cloud mai visto prima.
Moon Cloud offre una PaaS altamente innovativa frutto di una ricerca decennale del suo team in grado di ritagliarsi sulle
esigenze del singolo cliente tramite un’innovazione di processo (automazione delle verifiche sul processo di business e
correlazione) e di prodotto (estrema configurabilità e integrazione continua con controlli definibili ad hoc o di terze parti).
Curiosità Moon Cloud diventerà spin-off dell’Università degli Studi di Milano a fine 2017. Il team lavora nel settore
della sicurezza e certificazione da più di 10 anni, anticipando quello che è ormai un grido di allarme
lanciato durante l’ultimo meeting sullo stato dell’Unione Europea: “La cybersecurity è la seconda
emergenza in Europa, dopo il cambiamento climatico e prima dell’immigrazione”.
Partnership
47
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PNI 2017 il libro delle idee

  • 1. NAPOLI2017 30 novembre|1 dicembre ConnectingConnectingto theto the FUTUREFUTURE Connectingto the FUTURE Libro delle idee Premio Nazionale per l’Innovazione 2017
  • 2.
  • 3. Premio Nazionale per l’Innovazione 2017 Libro delle idee Napoli, 30 novembre - 1 dicembre 2017
  • 4.
  • 5. Ritorna a Napoli, dopo dieci anni, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la più importante e capillare business plan competition d’Italia, promossa dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari PNICube, ed orga- nizzata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, il COINOR, Centro di Servizio di Ateneo per il Coordinamento di Progetti Speciali e l’Innovazione Organizzativa, e Campania New Steel, l’incubatore certificato pro-mosso da Città della Scienza e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. È un passo ulteriore per sottolineare la centralità di Napoli e della Campania nell’economia della conoscenza con il forte traino dei nostri giovani talenti. Il futuro sarà deciso da chi sarà in grado di interpretare il cambiamento globale dei processi di innovazione. Ospitare il PNI, nel nuovo moderno e funzionale Complesso Universitario di San Giovanni a Teduccio dove prima operava la fabbrica Cirio, è la maniera migliore per sottolineare il legame tra la tradizione industriale di Napoli e della Campania e la nuova industria che si sta affermando. La struttura è stata realizzata grazie ai fondi europei e della Regione Campania, per oltre 80 milioni di euro. All’interno è operativo il Cesma (Centro servizi metrologici avanzati) con 30 nuovi laboratori per servizi di misurazione all’industria. Il nuovo polo universitario è stato scelto dalla Apple per farne la sua “iOS Developer Accademy” Europea e dalla Deloitte per il suo campus DIGITA, ma anche da Intesa San Paolo per il suo nuovo Innovation Hub. Un luogo ideale, in definitiva, per coltivare e nutrire idee di impresa da realtà accademiche. Il PNI 2017 è inoltre organizzato in collaborazione con Start Cup Campania, la competizione che vede il sistema dei sette Atenei campani coltivare la cultura imprenditoriale in seno all’accademia. La Start Cup Campania 2017, coordinata dal Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, ha avuto il suo epilogo nella magnifica cornice della sala del Toro Farnese presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. I 5 progetti vincitori sono stati ammessi alla finale del PNI dove sfideranno tutti gli altri finalisti in una due giorni che si annuncia ricca di eventi. A tutti i finalisti, il più grande in bocca al lupo per un futuro nel segno dell’innovazione e, soprattutto, dell’occupazione. Gaetano Manfredi Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Presidente Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI)
  • 6.
  • 7. Nato nel 2003 per promuovere e diffondere la cultura imprenditoriale in ambito accademico, e per stimolare il dialogo tra ricercatori, impresa e finanza, il Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI) è la principale competizione promossa da PNICube, l’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition, a cui accedono i vincitori delle Start Cup regionali che aderiscono al circuito. Una sfida tra i migliori progetti d’impresa hi-tech italiani, con un montepremi complessivo di circa 1,5 milioni di euro: oltre 500.000 euro in denaro e circa 1 milione in servizi, offerti dagli Atenei e dagli incubatori soci di PNICube e dagli sponsor. Anche quest’anno i 65 progetti finalisti provenienti da 17 Start Cup regionali si disputeranno quattro premi settoriali di 25.000 euro ciascuno, grazie ai partner di categoria: IREN (Cleantech & Energy), PwC (ICT), Ferrovie dello Stato Italiane (Industrial), Clinic Center (Life Sciences) e gareggeranno per il titolo di vincitore assoluto del PNI 2017, che garantirà all’istituzione accademica di provenienza la Coppa Campioni PNI e al progetto vincitore un ulteriore riconoscimento di 25.000 euro da reinvestire nelle proprie attività, messo in palio da Ferrovie dello Stato Italiane. Si assegneranno inoltre due Menzioni speciali – “Social Innovation” promossa da Global Social Venture Competition e “Pari Opportunità” istituita dal MIP Politecnico di Milano – e diversi Premi speciali messi a disposizione da Ambasciate e da prestigiose aziende partner. L’arrivo alla 15° edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione è il segno tangibile della costante, instancabile e virtuosa dedizione che il sistema delle Università italiane ripone verso lo sviluppo della cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, sia sotto forma di nuove imprese sia, più in generale, di nuove idee che, in ottica di “open innovation”, contribuiscono in maniera concreta allo sviluppo del Paese. Il confermato interesse dei partner storici ed il coinvolgimento di nuovi rilevanti attori testimoniano la crescente attenzione che l’ecosistema italiano dell’innovazione pone verso le attività di PNICube. Secondo recenti indagini il mondo accademico e della ricerca universitaria, è in grado di dare vita ad oltre il 20% delle startup innovative del Sistema Italia. Ecco perché iniziative di sistema come il PNI possono dare un impulso concreto alla nascita di startup stabili nel tempo, capaci di resistere, crescere e attrarre investimenti nei primi cinque anni di vita per arrivare al gradino successivo, quello di “scale-up”. La logica è che i giovani imprenditori premiati, partendo da competenze sviluppate in seno agli Atenei italiani e sostenuti sia con premi in denaro sia con percorsi formativi, business coaching ed esperienze internazionali, siano in grado di mobilitare investimenti e di lavorare in sinergia con il tessuto industriale, sviluppando e mettendo in commercio prodotti e servizi innovativi, creando posti di lavoro o fungendo da vettori di innovazione, secondo la logica dell'open innovation, per imprese già affermate. Giovanni Perrone Presidente PNICube
  • 8.
  • 9. Nell’attuale e nel prospettico scenario economico e sociale la dinamicità dell’Ecosistema Startup rappresenta un rimarchevole punto di riferimento per garantire processi di benessere sociale e una crescita competitiva a livello firm, region, industry e country specific. Tale dinamicità è, in parte rilevante, assicurata dal sistema della ricerca e dell’alta formazione universitaria attraverso i risultati scientifici che alimentano i processi di innovazione e la formazione di opportunity entrepreneurship presso i giovani e i ricercatori. L’Università degli Studi di Napoli Parthenope, coerentemente con la propria missione istituzionale, è attivamente impegnata in questo percorso per la valorizzazione, lo sviluppo sostenibile e la difesa del patrimonio di risorse presenti sul territorio. Alberto Carotenuto Rettore Università degli Studi di Napoli Parthenope Per dare coraggio e fiducia ai giovani e alle loro idee, l’Università deve diventare un’intraprendente impresa di formazione capace di affrontare, attraverso creatività e innovazione, l’economia globale così da dominarla. Lucio D’Alessandro Rettore Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa Non smettiamo di ricordare a noi stessi che uniti si vince, e sappiamo quanto questo sia vero in un momento in cui si intravede una ripresa del Paese e fortemente desideriamo che venga in aiuto ai nostri sforzi di un sistema universitario campano innovativo e attrattivo. Start Cup Campania ce ne dà una dimostrazione col suo iterato successo di partecipazione, di diffusione di idee, di condivisione del lavoro e di passaggio del testimone dell’organizzazione tra gli atenei. Filippo de Rossi Rettore dell’Università del Sannio Presidente CRUI Regionale
  • 10. La partecipazione dell’Università di Napoli L’Orientale intende sottolineare il ruolo delle discipline di ambito umanistico e il contributo che da esse può derivare ai fini dei processi di innovazione, considerando in particolare la prospettiva di attività di respiro internazionale, per le quali sono richieste anche indispensabili competenze peculiari dell’Ateneo. Elda Morlicchio Rettrice Università di Napoli L’Orientale Il successo di iniziative come Start Cup che stimolano le idee innovative dei giovani ricercatori, ci confermano quanto sia importante oggi il ruolo delle Università nella creazione di spin off accademici e nella ricerca legata all'innovazione per le imprese. Molti di questi progetti negli anni sono diventati realtà, prima con i brevetti e poi con la costituzione di vere e proprie piccole imprese. È su questo valore aggiunto che dobbiamo ancora investire, sulla ricerca scientifica e sui giovani, sui rapporti con le imprese, con il territorio, e sul ruolo innovativo degli Atenei. Ben vengano, dunque, altre competizioni di questo tipo, o iniziative che puntino a premiare e sostenere gli spin off e le start up accademiche. Giuseppe Paolisso Rettore Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" La Start Cup offre un’opportunità unica a docenti, ricercatori e studenti per entrare nel mondo imprenditoriale e guidarli in una società più evoluta, dove il trasferimento della conoscenza è uno dei pilastri della crescita. Aurelio Tommasetti Rettore dell’Università degli Studi di Salerno
  • 11. Nella Start Cup Campania confluiscono le idee innovative che nascono nell’ambito di quel formidabile laboratorio di ricerca, studio e sperimentazione che è costituito dal sistema universitario regionale. Di anno in anno le funzioni e le potenzialità della Start Cup Campania si stanno definendo sempre meglio: le sette Università lavorano insieme per aiutare i gruppi a trasformare le proprie idee in attività imprenditoriali capaci di affrontare il mercato. Più che una ‘competizione’ tra le Università, la Start Cup è ora avvertita come una messa a sistema delle risorse degli Atenei campani al servizio dei giovani, della ricerca, dell'innovazione, della promozione della cultura d'impresa e del territorio. Ed è proprio col territorio - un territorio singolarmente vivo e proattivo - che la Start Cup tesse sinergie, come è testimoniato dallo splendido supporto ricevuto dall'imprenditoria locale, dai business angels, dagli investitori, dagli specialisti in startup innovative, dagli istituti bancari, dagli ordini professionali, dalle istituzioni pubbliche e private, dagli enti territoriali. La Start Cup ha già creato reti e ponti, che vanno rafforzati e consolidati ma che hanno già dimostrato la loro capacità di mettere veramente in contatto le persone per creare possibilità di crescita e di sviluppo, per offrire prospettive di scelta alle generazioni più giovani. Un dato interessante di quest’anno è stato fornito dalla nutrita partecipazione alla Start Cup di gruppi provenienti dai poli umanistici, con un forte incremento di progetti social: e questa importante presenza di larghe fasce di ricercatori e aspiranti startupper di formazione umanistica esalta le potenzialità, l’operatività e l'interesse del Premio, aprendo alle contaminazioni tra saperi e a nuovi orizzonti di sviluppo. Il bilancio per il 2017 è dunque positivo, e tutto nel segno della costruzione comune. Il percorso verso la realizzazione delle idee in ambito imprenditoriale è tuttavia appena cominciato: le start up che si sono strutturate all’interno del percorso saranno ulteriormente accompagnate nel mondo del lavoro attraverso presentazioni e incontri. Intanto i vincitori di Start Cup Campania si misureranno proprio qui a Napoli, all’interno del Premio Nazionale per l'Innovazione, con i vincitori delle Start Cup delle altre Regioni, in un incontro di grande portata e di grandi speranze che esalta il meglio della ricerca delle Università italiane tradotto in impresa. Mariavaleria del Tufo Direttore Start Cup Campania 2017 Prorettore Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa
  • 12.
  • 13. L’edizione 2017 del Premio Nazionale per l’Innovazione si svolgerà nei giorni 30 novembre e 1 dicembre nel Complesso Universitario Federico II di San Giovanni a Teduccio, con un programma caratterizzato da numerosi eventi sulle tematiche di business, innovazione e cultura: come lo speed-date B2B del 30 novembre tra espositori, investitori, imprenditori e manager, cui seguirà nel pomeriggio il convegno “Connecting to the Future”. Le nuove idee di business tracceranno il percorso verso un futuro dove le sfide si giocheranno sulle competenze digitali e sulle capacità di fare rete, in modo connesso e intelligente. In questo scenario, le startup al femminile saranno le nuove protagoniste del sistema economico e produttivo. Alcune startupper al femminile nate negli ultimi anni dal sistema del PNI dialogheranno con i rappresentanti di alcune imprese del settore dei servizi, medicale e della consulenza organizzativa. Nel corso del convegno verranno premiate alcune imprese di successo e dei personaggi del mondo dell’arte e della creatività. Il 1 dicembre il focus si sposterà sulle aree espositive dedicate alle quattro categorie di afferenza dei progetti (CleanTech&Energy, ICT, Industrial, e Life Sciences), con due workshop tematici in cui le startup dialogheranno con esponenti del mondo imprenditoriale, con esperti del settore bancario, e con ricercatori affermati nel campo dell’energia, dell’ICT, delle operations e delle scienze della vita. Tutti gli eventi saranno moderati da giornalisti delle più importanti testate giornalistiche italiane, dal Sole 24 Ore al Corriere della Sera. La fiera si concluderà il 1 dicembre pomeriggio: pitch dei finalisti e proclamazione dei vincitori. Ma il PNI del 2017 non sarà solo dedicato agli aspiranti imprenditori. Tutte le associazioni studen-tesche del sistema campano, infatti, partecipano attivamente attraverso il contest “Ho scelto la Campania”. Team di giovani, attraverso la propria arte e le proprie competenze, rivisiteranno in chiave creativa ed innovativa un luogo, un monumento, un’usanza e perché no, un prodotto, caratteristico della Campania. In occasione della finale, verranno premiati i migliori progetti votati on line. Nella due giorni del PNI 2017 si parlerà di Industria 4.0, di competenze digitali, di occupazione giovanile, di sviluppo dell’innovazione, e del ruolo dell’accademia come propulsore dei processi di sviluppo imprenditoriale e di garanzia per il futuro, con tutte le incognite del mercato e delle dinamiche umane attorno a cui ruota la crescita di un'azienda. Ma con la certezza che a Napoli si spingerà l'acceleratore sulla creazione di opportunità concrete fra le startup universitarie e i loro possibili partner ed investitori. In sintesi, un evento per connettersi al futuro, tessendo un fil rouge che metta in rete università, impresa e finanza, e ponendo l’innovazione a comun denominatore. Mario Raffa Referente Nazionale PNI 2017 Pierluigi Rippa Responsabile Operativo PNI 2017
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  • 15. Indice dei progetti finalisti CleanTech & Energy Industrial AquaSmart Piemonte Valle D'Aosta 17 Abzero Toscana 55 BETTERY Emilia Romagna 18 Fluctomation Puglia 56 Bio Canapa Marche 19 GreenMo Calabria 57 Bioviridis Umbria 20 Koala Electronics Friuli Venezia Giulia 58 Eco2logic Liguria 21 Mediate Srl Toscana 59 E-Ye Lombardia 22 MOTERS – Stirling Machines Liguria 60 Finapp Veneto 23 OCORE Sicilia 61 Flood HyDrone Trentino 24 PROROB Veneto 62 GEODAZER Sicilia 25 R-Factory Campania 63 GeoMORE Marche 26 SAFE CRANE Sicilia 64 HBI tech Veneto 27 SIXXI Factory Lazio 65 idroplan Lombardia 28 WEART Toscana 66 Mo.Nat Sardegna 29 MUMO Marche 30 neeoT_Think away Sardegna 31 Lifesciences PCBIS Sicilia 32 Relicta Sardegna 33 ADDAX BIOSCIENCES Piemonte Valle D'Aosta 69 REMETE Piemonte Valle D'Aosta 34 BioPharma Calabria 70 Silobe Friuli Venezia Giulia 35 BOLT Puglia 71 Social Waste Puglia 36 Chimera Lombardia 72 X-Farm Piemonte Valle D'Aosta 37 EasyPCR Emilia Romagna 73 G.L.o.W. by SanitUp Campania 74 Golgi Emilia Romagna 75 HoMoLoG Lazio 76 ICT Humana Vox Liguria 77 HydroBlink Campania 78 BOOKYOURBEACH Liguria 41 Imagensys Lazio 79 DIGITALGREEN Sicilia 42 I.O.A.R.W. Umbria 80 Ermes Cyber Security Piemonte Valle D'Aosta 43 itamPharma Veneto 81 Fast Claims Agreement Friuli Venezia Giulia 44 KAITIAKI Friuli Venezia Giulia 82 IF'S - ICT for Families Veneto 45 μEryLō Lombardia 83 MicMe Trentino 46 PD-Watch Basilicata 84 Moon Cloud Lombardia 47 POP-up Campania 85 MVMANT Sicilia 48 QCP - Quick Custom Plastics Trentino 86 ORIENTOPOLI Umbria 49 RYGoldZip Calabria 87 Proxity Puglia 50 SIENA Imaging Toscana 88 SoftMining Campania 51 Wound Viewer Piemonte Valle D'Aosta 89
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  • 19. Stand CleanTech & Energy 1 Nome progetto AquaSmart Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA Azienda Aquasmart srl Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Davide Lora (Ricercatore) CEO davide@aquasmart.io Luca Emanuel (Consulente) COO luca@aquasmart.io Antonio De Marco (PhD) CIO antonio@aquasmart.io Matteo Padovano (SW Developer) CTO-SW matteo@aquasmart.io Simone Ripandelli (PhD) CTO-HW simone@aquasmart.io Il team risulta completo lato tecnico e business Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si Idea L’acqua è sempre meno e l’impotenza nel saperla “manipolare” mette in crisi interi agglomerati urbani (e.g. Roma, 08/2017). Nella società moderna, la cattiva gestione “dell’oro blu”, storicamente abbondante e accessibile a tutti, indica il primo passo verso la necessità di un profondo cambiamento. Le modalità di gestione della rete idrica non hanno mai visto una rivoluzione, che testimonia da perdite nella rete idrica di oltre il 60% (media europea 30% e italiana 39%). Questa situazione si traduce in costi aggiuntivi per i gestori idrici, un più difficile accesso all’acqua potabile per gli utenti finali, ma soprattutto ad una situazione sempre più complessa da gestire. AquaSmart facilita il monitoraggio della rete e, tramite algoritmi predittivi, individua tempestivamente le perdite. Sintesi AquaSmart intende guardare al futuro: l’obiettivo è la gestione automatica e remota di tutte le infrastrutture idriche. Al tempo stesso, è consapevole che un cambiamento radicale necessita di un primo passo. In questa direzione, AquaSmart ha sviluppato una soluzione hardware innovativa (brevetto depositato dal Politecnico di Torino) corredata da un software di intelligenza artificiale. L’hardware è costituito da uno smart meter elettronico in grado di sostituire gli attuali contatori residenziali meccanici, misurando sia il dato di portata (già misurato attualmente) che di pressione (innovazione di AquaSmart) consen- tendo la raccolta di ulteriori dati sui consumi in modo semplice e in tempo reale. Il software, sviluppato insieme al contatore, è in grado di migliorare e semplificare la gestione della rete idrica tramite algoritmi predittivi e di intelligenza artificiale proprietari, necessari per restituire una panoramica dello stato della rete idrica a vari livelli di specificità con particolare attenzione all’individuazione delle perdite e malfunzionamenti. Il gestore idrico sarà così in grado di diminuire i costi operativi perdendo meno acqua (impattando a cascata sui consumi di acqua, energia elettrica e sostanze chimiche) e potrà un giorno fare affidamento ad una rete complessa ma non di difficile gestione, dove la tecnologia avrà trovato il suo spazio naturale in un sistema vivo e in continua evoluzione come i grandi centri urbani. Frost & Sullivan stima la crescita del mercato europeo di smart meter con un CAGR del 20,8%, pari a 7,7 miliardi di USD entro il 2020. Curiosità La società è fondata ma è in attesa di ricevere la Partita IVA causa rallentamenti dovuti all’iscrizione nel registro start up innovative. Il brevetto del nuovo sensore (hardware) è depositato a titolarità Politecnico di Torino. 2 dei 5 soci fondatori di AquaSmart sono gli unici inventori. Una volta ottenuta la qualifica di “Spin Off del Politecnico” si richiederà la licenza esclusiva del brevetto. Partnership AquaSmart nasce da Innovation for Change, un progetto creato dal Politecnico di Torino, il CERN di Ginevra e la Scuola di Business della Fondazione Agnelli, Pirelli e Garrone, la CDI-SAFM. AquaSmart è inoltre in contatto con il più grande produttore di contatori analogici italiani (2,5 milioni di pezzi l’anno) Maddalena Spa. Al momento è in corso la firma di un NDA. In ultimo, AquaSmart è in contatto con alcuni dei più grandi gestori idrici italiani per lo realizzazione di un progetto pilota congiunto. 17
  • 20. Stand CleanTech & Energy 2 Nome progetto BETTERY Start Cup EMILIA ROMAGNA Candidato alla menzione: Pari Opportunità – Social Innovation Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Francesca Soavi (Ricercatore) CEO francesca.soavi@unibo.it Francesca De Giorgio (Assegnista di ricerca) COO francesca.degiorgio6@unibo.it Alessandro Pastore (Laureato) Business Angel apastore@camfridge.com Federico Poli (Studente) System Engineer federico.poli7@studio.unibo.it Alessandro Brilloni (Assegnista di ricerca) System Engineer alessandro.brilloni@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si Idea Otto anni di ricerca hanno portato BETTERY, assieme all'Università di Bologna (UNIBO), a sviluppare e brevettare NESSOX (NEw Semi-Solid flow lithium OXygen battery), la batteria liquida più leggera e con la maggiore energia specifica e durata mai riportate. NESSOX è la batteria liquida che fa il pieno di energia: permette una ricarica immediata sostituendo il liquido interno della batteria come in un rifornimento di carburante. Sintesi La batteria NESSOX consente la diminuzione dei costi di stoccaggio ed esercizio nella produzione elettrica da fonti rinnovabili. Permette infatti l’accumulo di energia da fonti discontinue e non programmabili, ridistribuendola in rete o ad utilities in modo controllato ed efficiente. NESSOX permette di diminuire i tempi di ricarica, di rendere facilmente accessibili i punti di ricarica ed aumentare le autonomie di percorso nel trasporto elettrico. NESSOX infatti ha energia specifica (1MWh/tonn) e durata sino a 5 volte superiori a quelle delle migliori batterie commerciali perché utilizza elementi leggeri: litio e ossigeno. Il costo è di 150 €/kWh, in linea con le batterie litio-ione e con il vantaggio di una ricarica rapida, tramite sostituzione del liquido interno, che può avvalersi di infrastrutture già esistenti e che non esclude la ricarica convenzionale tramite rete elettrica. NESSOX porta a un cambiamento radicale di paradigma: accumula energia in modo controllato da fonti rinnovabili e diventa un punto di ricarica, distributore del liquido per “fare il pieno” ad un veicolo elettrico che utilizzi la stessa tecnologia di batteria. Il mercato globale delle batterie è di 65 miliardi di dollari in notevole espansione, con una previsione di 200 miliardi di dollari per il 2020 e una crescita CAGR fino al 2025 del 12% annuo. Il nostro primo obiettivo è quello di inserirci nel settore delle batterie come sistemi di accumulo di energia da fonti rinnovabili per il quale si prevede per il 2015 un mercato di 18 miliardi di euro in Europa e 150 milioni di Euro in Italia. Curiosità Nel 2016 BETTERY è stata finalista della Emerging Technology Competition della Royal Society of Chemistry a Londra e vincitrice della Seconda Edizione di UNIBO Launch Pad. Nel 2017 ha inoltre partecipato a Maserati Innovation Event, Nuove Idee Imprese, Edison Pulse (finalista), UniCredit Start Lab 2017 (finalista), Startup Academy, UNIBO StartUp Day. Partnership Almacube (Incubatore di impresa di UNIBO); ASTER e StartCup Emila Romagna team; LaunchPad e StartYou UP (Acceleratori di impresa di UNIBO); Unicredit Start Lab; Bologna Business School, Fondazione Golinelli. 18
  • 21. Stand CleanTech & Energy 3 Nome progetto Bio Canapa Start Cup MARCHE Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Michele Grossi Referente grossimichele01@gmail.com Luigi Corradini Coltivatore luigicorradini01@alice.it Filippo Maggi (Prof. Associato) Ricerca filippo.maggi@unicam.it Dennis Fiorini (Prof. Associato) Ricerca dennis.fiorini@unicam.it Romilde Iannarelli (PhD Student) Ricerca romilde.iannarelli@unicam.it Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Accanto al consolidato processo di estrazione di olio e farina dai semi, si vorrebbe procedere a ricavare sostanze bioattive dalle infiorescenze e dalle foglie, prodotti che di solito non vengono valorizzati, massimizzando il valore commerciale della raccolta, adoperandole nella formulazione di insetticidi e fungicidi naturali da impiegare nell’agricoltura biologica, integrata e convenzionale. Sintesi Punti di forza: Disponibilità di materia prima facendo coltivare la canapa con metodo biologico ai soci della soc. coop. agr. La Biologica. La canapa fa bene all’ambiente semplicemente crescendo, grazie alla sua capacità di sequestrare CO2 dall’atmosfera, 4 volte tanto rispetto agli alberi. Utilizzo di parti verdi della coltura, che attualmente non sono utilizzate. Bisogno del cliente: Ricerca continua in agricoltura biologica, dove non sono ammessi prodotti chimici, di fungicidi ed insetticidi naturali. La maggior parte dei consumatori, inoltre, manifesta preferenze verso prodotti con un presunto basso residuo di fitofarmaci e con ridotto impatto ambientale, quindi anche l’agricoltura convenzionale si rivolge sempre più a prodotti a basso impatto ambientale. Necessità in agricoltura di utilizzare prodotti con tempi di carenza molto ridotti o addirittura nulli. Carattere innovativo: Impatto sul sistema socio economico locale; le materie prime provengono da aziende delle territorio, principalmente delle Marche e vengono trasformati da strutture locali. Mercato: Il mercato potenziale calcolato di seguito, considera le superfici investite a olivo, vite e ortaggi coltivati con metodo biologico, ma in realtà il bio estratto può essere esteso ad una moltitudine di specie vegetali in biologico, all’agricoltura integrata e convenzionale. Curiosità Il progetto risulta innovativo per la tipologia dei prodotti che verranno realizzati, la tipologia di estrazione mirata sulla base delle ricerche di UNICAM, l’utilizzo di parti verdi che attualmente sono inutilizzate o scarsamente valorizzate. Partnership 19
  • 22. Stand CleanTech & Energy 4 Nome progetto Bioviridis (Biomaterial based Lethal Ovitrap) Start Cup UMBRIA Azienda Bioviridis srl www.bioviridis.com Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Gianluca Cavalaglio (ricercatore) Amministratore delegato cavalaglio@bioviridis.com Silvia D'antonio (Phd) Responsabile coloranti naturali dantonio@bioviridis.com Marco Barbanera (Ricercatore) Presidente barbanera@bioviridis.com David Ingles (Laureato) Socio lavoratore ingles@bioviridis.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si Idea L'idea nasce dalla riscoperta dei coloranti naturali utilizzati prima dell'avvento dei coloranti sintetici. I processi di produzione dei coloranti naturali sono stati fino ad ora eseguiti principalmente a livello artigianale, lo spin-off è in grado di offrire supporto e strumenti per l’ottimizzazione di processo allo scopo di ingegnerizzare ed automatizzare i processi, oltre che prevedere sistemi di valorizzazione degli scarti del processo. Sintesi In particolare la società si occupa dello studio di materiali e biomateriali innovativi, con particolare riferimento al settore dei coloranti naturali (ottenuti da biomasse), che può avere innumerevoli applicazioni (tessili, imballaggi alimentari, prodotti per l’edilizia, ecc.). BioViridis si avvarrà di un modello di utilità dal titolo: “Dispositivo di lavorazione ed estrazione di coloranti naturali a partire da diverse specie vegetali”; tale brevetto si riferisce ad un innovativo sistema per l’estrazione (eseguita mediante processi sostenibili ed ecocompatibili) e precipitazione di coloranti naturali utilizzando come materie prime piante o parti di esse. L’obiettivo è quello di raggiungere i mercati dei filati polimerici, delle pavimentazioni sia in legno che in linoleum o simili, dell'automotive e del design, tutti settori in cui l’attenzione verso le tematiche della sostenibilità sono in crescita. Curiosità Partnership 20
  • 23. Stand CleanTech & Energy 5 Nome progetto Eco2logic Start Cup LIGURIA Candidato alla menzione: Pari Opportunità – Social Innovation Azienda Eco2logic srl www.eco2logic.it Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Fabio Corradi (Consulente) CEO fabio.corradi@eco2logic.it Paolo Giusto (PhD Student) R&D manager Paolo.giusto@eco2logic.it Thomas Virdis (PhD Student) R&D manager Thomas.virdis@eco2logic.it Xavier Ferrari (PhD Student) Brand manager xavierferraritumay@eco2logic.it Emilio Alacevich (Consulente) Financial advisor Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea ECO2LOGIC, S.I.A.V.S di Genova, ha come mission la valorizzazione del carbonio non minerale, attraverso la lavorazione di rifiuti organici, come biomasse e derivati cellulosici di scarto, favorendo quindi la transizione verso l’economia circolare. Sfruttando la tecnologia della carbonizzazione idrotermale (HTC), si trasformerà il materiale organico in biocarbone, le cui caratteristiche, pur influenzate dai parametri di processo e dal materiale in ingresso, risultano simili alla lignite. Sintesi Essendo una tecnologia molto flessibile la carbonizzazione idrotermale, con le dovute analisi di mercato e ricerche scientifiche mirate permette di trattare un’amplia pletora di rifiuti sottraibili al ciclo di smaltimento e perciò le tipologie di biomassa utilizzabile sono svariate: – Derivati cellulosici, composti artificiali derivanti dalla lavorazione chimica della cellulosa impiegati in diversi settori industriali tra cui uno dei principali rappresentanti è l’acetato di cellulosa componente di base dei filtri di sigaretta. – Sfalci e potature di verde urbano che rappresenta la tipologia di biomassa più facilmente trattabile e che registra il più alto grado di carbonizzazione. – Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano quindi residui di cibo o preparazioni alimentari e frazioni assimilabili che costituisce dal 30 al 40% in peso dei rifiuti solidi urbani. – Rifiuti dell’industria agroalimentare come gli scarti di barbabietola da zucchero, corteccia, mais, vinacce, bucce di agrumi, pomodori, patate, la sansa, la lolla di riso e i residui di cioccolato. – Sottoprodotti dei biodigestori, la tecnologia HTC è utilizzabile sia come pre-trattamento per il materiale in entrata, in modo da velocizzare le tempistiche di degradazione della sostanza organica, sia per la lavorazione del residuo degli impianti di digestione anaerobica. – Alghe e rifiuti ad alto contenuto salino, presenti nelle zone marine, e nella fattispecie sul litorale ligure, l’Ostreopsis ovata, l’alga tossica la cui fioritura, da alcune stagioni, è diventata oggetto di un monitoraggio costante da parte di di Arpal. Curiosità Due dei componenti del team si trovano attualmente all'estero per svolgere il proprio dottorato, rispettivamente in Belgio e in Germania. Un componente svolge il proprio dottorato nel Dipartimento di Architettura e Design di Genova. L'advisor presta il proprio servizio all'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Partnership AMIU; Tecno Ambiente s.r.l.; Cooperativa Il Rastrello; CDO Liguria 21
  • 24. Stand CleanTech & Energy 6 Nome progetto E-Ye Start Cup LOMBARDIA Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Guglielmo Urso (Studente) CEO-designer g.urso.design@gmail.com Anwar Koshakji (studente+master) CTO anwk84@gmail.com Sébastien Carraro (studente+master) BD sebastien.carraro@discoverizz.com Il team risulta completo lato business Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si Idea Dispositivo a struttura modulare che applicato alla finestra riduce il rumore in entrata, garantendo il funzionamento sia a finestra chiusa che a finestra aperta. Sintesi L'inquinamento acustico è uno dei principali problemi all'interno dell'ambiente urbano. Il 90% dei centri urbani italiani supera il limite di dB consentito, catalogando l'Italia come paese più rumoroso d'Europa. In più ogni anno la CE spende 4 miliardi di euro in soluzioni anti rumore. E-Ye è un kit modulare che applicato alla finestra, riduce il rumore in entrata. Il kit ha una struttura modulare, quindi può essere adattato a finestre di qualunque genere e dimensione. Il vantaggio competitivo di E-Ye consiste nel non dover sostituire l'infisso, avendo così un invisibile muro anti rumore ad un costo inferiore di una finestra insonorizzata. Inoltre il plus offerto da E-Ye è il funzionamento sia a finestra chiusa che a finestra aperta. Curiosità Partnership 22
  • 25. Stand CleanTech & Energy 7 Nome progetto Finapp Start Cup VENETO Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Luca Stevanato (Ricercatore) CEO luca.stevanato@gmail.com Marcello Lunardon (Prof. Associato) Chief Science Officer marcello.lunardon@unipd.it Sandra Moretto (Ricercatore) Chief Human Resources Officer sandra.moretto@unipd.it Cristiano Fontana (Ricercatore) Chief Technical Officier cristiano.fontana@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Sfruttiamo i raggi cosmici per misurare l'umidità del suolo. I raggi cosmici arrivano sulla superficie terrestre ed interagiscono coi costituenti del terreno producendo i neutroni. La misura di questi neutroni unita alla misura della radiazione cosmica primaria, ci permette di risalire alla quantità media di acqua nel suolo, mediata su un'ampia superficie (decine di ettari) e fino ad una profondità di 50 cm. Sintesi La sonda per neutroni ambientali si basa sulla forte correlazione tra la radiazione neutronica misurabile al suolo e l’umidità del terreno. Questa relazione è in realtà cosa nota da diverso tempo, ma è soltanto da una decina di anni che sono stati realizzati studi approfonditi che hanno verificato come il segnale di una sonda posta sulla superficie del suolo è strettamente correlato all’umidità media del suolo. L’area di analisi è vasta (decina di ettari) e fino alla profondità di 50 cm. Questo approccio colma un’enorme lacuna tra le misure di umidità del suolo puntuali con sonde TDR e le osservazioni da satellite. La sonda fa uso di materiali commerciali recentemente sviluppati, e l’assemblaggio innovativo, unito al software proprietario, ci assicura la necessaria precisione nella misura. La tecnologia della nostra sonda offre inoltre informazioni complete sulla radiazione ambientale (neutroni lenti e veloci, raggi gamma e muoni cosmici) ed autonoma; perché si autocalibra grazie alla misura del flusso dei cosmici primari. Il prodotto è rivolto al mondo della ricerca (idrologia, agraria, meteorologia) e del monitoraggio ambientale (ARPA), dove è importante studiare il contenuto idrico del suolo su vasta scala. Una seconda linea di prodotto invece sarà rivolta agli agricoltori sotto forma di servizio. Attraverso l'installazione di alcune sonde sul terreno da monitorare forniremo, tramite App su cellulare o tablet, tutte le informazioni necessarie per un uso preciso e consapevole dell'acqua per irrigazione, in base alle reali necessità della pianta. Curiosità La FAO afferma come l’acqua sia il più grande problema che l’uomo dovrà affrontare in questo secolo e come l’agricoltura tradizionale che aspetta la pioggia dal cielo non ce la farà a sfamare tutti. A livello globale, il 70% delle risorse idriche, utilizzate dall’uomo, è attualmente impiegato in agricoltura. Nel prossimo futuro occorrerà irrigare consapevolmente senza sprecare acqua. Partnership 23
  • 26. Stand CleanTech & Energy 8 Nome progetto Flood HyDrone Start Cup TRENTINO Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Damiano Costa (Laureato) Manager, Tecnologia e Sviluppo damianocosta91@gmail.com Andrea Sinigaglia (Laureato) Manager, Tecnologia e Sviluppo Marco Zamborlin (Ragioniere) Business Manager, Amministrazione Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Flood HyDrone affronta il problema delle alluvioni proponendo una piattaforma tecnologica e soluzioni innovative a supporto di Compagnie Assicurative, Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni. Attraverso un software proprietario in grado di elaborare grandi quantità di dati acquisiti con l'utilizzo di droni, permette in maniera semplice e rapida di individuare le problematiche idrogeologiche e prevenire i danni causati da alluvioni e da esondazioni delle vie fluviali. Viene offerta una mappa delle problematiche presenti nei vari corsi fluviali unita a stime dei rischi e dei danni su immobili causati da un’eventuale alluvione e viene proposta una valida soluzione per modificare il presente stato delle vie fluviali, al fine di ottimizzarne il percorso e di ridurne al minimo la pericolosità. Sintesi L’innovatività di Flood HyDrone nasce dalla capacità di combinare tre componenti avanzate fornite dell’evoluzione tecnologica: Big Data, Machine Learning e Droni con sensoristica avanzata, generando un flusso di lavoro che permetta di utilizzare queste diverse tecnologie in maniera integrata. Sperimentandole nell'ambito idrogeologico vengono ricavati dati mai visti in precedenza che quantificano la reale capacità effettiva del bacino idrogeologico, attraverso il quale verranno fatte delle simulazioni per ricavare: – stime dei rischi e dei danni su immobili causati da un’eventuale alluvione; – confronto dei percorsi fluviali attuali con i percorsi presenti nelle carte catastali illustrando le problematiche presenti nei vari corsi fluviali; – miglioramenti apportabili all’attuale rete idrogeologica per ridurre al minimo la probabilità di catastrofi alluvionali. Un’attenta analisi di mercato ha evidenziato l’esistenza di diverse aziende che offrono servizi di telemetria tramite Lidar con droni, dove il cliente riceve un'immagine metrica che deve però analizzare manualmente per ricavare le informazioni di cui ha bisogno. Il processo di acquisizione delle informazioni diventa perciò lento e dispendioso. L’innovazione di Flood HyDrone risiede nella possibilità di elaborare grandi moli di immagini in maniera automatica per dare al cliente solo le informazioni di cui ha più bisogno. La soluzione proposta colloca Flood HyDrone come First Mover, dando l'opportunità di costruire una relazione di fiducia con il cliente prima che i concorrenti entrino nel mercato. Curiosità Premi: “Innovazione Sociale” Lifebility 2017, “Impresa Innovazione” D2T Trentino Sviluppo Partnership Collaborazioni: Dip. di Fisica dell’Atmosfera (UniTN): eventi atmosferici/cambiamenti climatici; DerMap Lettere d’Intenti: Comuni Due Carrare (PD) e Chioggia (VE): accesso alle carte catastali e disponibilità a essere i primi tester Possibili Clienti: Referenza agenzia assicurativa Generali SpA 24
  • 27. Stand CleanTech & Energy 9 Nome progetto GEODAZER Start Cup SICILIA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Gaetano Ortolano (Ricercatore) CEO ortolano@unict.it Agata Di Stefano (Prof. Associato) CFO distefan@unict.it Roberto Visalli (PhD Student) CTO-Geomatica rvisalli@unict.it Giuseppe Tortorici (Ricercatore) CTO-Rischio sismico gtortoric@libero.it Salvatore Distefano (PhD) CTO-Erosione costiera salvodist82@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea La business idea ha come scopo quello di migliorare la sicurezza territoriale attraverso lo sviluppo di tecniche di monitoraggio ambientale atte alla prevenzione di eventi critici o di rischio. Al centro dell’attività di monitoraggio sta lo sviluppo di un’infrastruttura informatica (Cyberinfrastructure - un sistema caratterizzato da una banca dati cartografica pluritematica su piattaforma GIS coadiuvata da una serie di strumenti di telerilevamento ed applicazioni informatiche sviluppate ad hoc). Tale struttura sarà capace di assegnare in maniera semiautomatica una categoria di rischio alle zone prese in esame su scala regionale, al fine di coadiuvare gli enti preposti (ANAS, Protezione civile, Amministrazioni locali) nelle operazioni di preven- zione e mitigazione del rischio geologico. Sintesi GeoData-AnalyZER nasce dall'incontro tra competenze tecnico-scientifiche universitarie ed imprenditoriali, che hanno cominciato a dialogare utilizzando come terreno fertile comune il campo della Geomatica. L’idea si fonda sull’esigenza di facilitare la consultazione di cartografie complesse attraverso la creazione di un'infrastruttura informatica, caratterizzata da una banca dati cartografica interoperabile su piattaforma GIS, coadiuvata da una serie di strumenti innovativi per l'elaborazione di dati telerilevati e per il rilevamento mobile. Tali strumenti assegneranno un determinato livello di pre-allertaggio del rischio geologico alle zone analizzate. Le aree a rischio saranno successivo oggetto di rilievi sul campo per mezzo di un’Unità Operativa Mobile opportunamente equipaggiata, utile all’ubicazione di sensori di monitoraggio e al rilevamento di dettaglio dell’esposizione e della vulnerabilità delle infrastrutture esposte al rischio geologico. Il mercato di riferimento può essere suddiviso in quattro categorie: a) Enti pubblici (pubbliche amministrazioni ed enti locali che effettuano pianificazione territoriale ed urbanistica, ma anche enti regionali e nazionali quali ISPRA, ARPA, Protezioni Civili); b) Piccole/medie imprese (operanti nel settore geologico, geotecnico, urbanistico o che utilizzano dati territoriali o sul rischio ambientale); c) Banche ed assicurazioni che operano nel campo della concessione mutui ed assicurazioni sui beni immobili; d) Liberi professionisti (operanti nel campo della geologia, ingegneria civile, urbanistica, pianificazione territoriale). Curiosità Partnership Geofunction srl, azienda siciliana di Niscemi (CL) che si occupa della progettazione, realizzazione e sviluppo di App per le più svariate applicazioni in campo cartografico divulgativo e cartografico numerico. La collaborazione verterà principalmente sullo sviluppo del geoportale e delle App utili alle fasi di download/upload in modalità mobile dei dati utili o derivanti dai monitoraggi sul campo. 25
  • 28. Stand CleanTech & Energy 10 Nome progetto GeoMORE Start Cup MARCHE Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda GeoMORE srl www.geomore.it Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Riccardo Teloni (PhD) Presidente riccardo.teloni@gmail.com Tiziano Volatili (PhD) Socio tiziano.volatili@gmail.com Paride Giordani (Libero professionista) Socio paride.giordani@alice.it Marco Bello (PhD) Socio marco.bello@unicam.it Fabrizio Bendia (Libero professionista) Socio geol.bendia@gmail.com Miller Zambrano (Ricercatore) Socio miller.zambrano@unicam.it Emanule Tondi (Prof. Ordinario) Socio emanuele.tondi@unicam.it Giuseppe Pasquini (Libero professionista) Socio gius.pasquini@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea GeoMORE è una realtà innovativa che offre supporto ad enti pubblici e a soggetti privati nel fronteggiare i molteplici rischi geologici associati al nostro territorio ed al tempo stesso nel fornire consulenza per lo sfruttamento sostenibile delle risorse locali e nazionali attraverso l’utilizzo di metodi e strumenti geologici di ultima generazione. Visto il profondo rapporto che lega GeoMORE al territorio su cui s’innesta, la condivisione delle conoscenze e delle buone pratiche è uno dei pilastri della nostra filosofia. Incontri e convegni sono il mezzo per sensibilizzare le autorità e la popolazione locale sulle peculiarità del territorio e sui potenziali fenomeni geologici che lo interessano e quindi proporre azioni da attuare al fine di rispondere in maniera efficiente alle emergenze. Sintesi L’idea di dar vita a GeoMORE nasce dalla necessità di un maggiore contributo della ricerca geologica alla tutela del territorio dalle criticità che lo caratterizzano. GeoMORE opera nel campo dei georischi e delle georisorse offrendo due software: GM- ELSE per la riduzione dei rischi geologici e JOINT-3D per uno sfruttamento sostenibile delle georisorse. GM-ELSE è in grado di restituire modelli geologici accurati, partendo dalle indagini geologiche/geofisiche a disposizione per una migliore definizione della risposta sismica locale. JOINT-3D è invece un software capace di stimare la distribuzione delle fratture nelle rocce, in base ai parametri petrofisici caratteristici. JOINT-3D ha come vantaggio principale quello di caratterizzare i reservoir con informazioni sulla distribuzione dei pori e delle fratture che condizionano in maniera significativa le simulazioni numeriche di gestione della risorsa, ottenendo pertanto simulazioni e risultati sempre più vicini alla realtà. Le imprese che a livello nazionale occupano lo stesso settore di GeoMORE, sono poche in relazione alla vastità del territorio su cui sarebbe necessario intervenire. Il mercato a cui GeoMORE si rivolge è vasto e diversificato, costituito da Pubbliche Amministrazioni, Enti Parco, organi di Protezione Civile, tecnici, liberi professionisti ed operatori nel campo dell’edilizia e della pianificazione, ma anche aziende e multinazionali che operano nel campo della ricerca petrolifera, mineraria ed energetica sia a livello nazionale che internazionale. Curiosità Gli eventi sismici che hanno interessato il territorio italiano nel crorso del 2016, hanno indotto la popolazione ad avvicinarsi alle tematiche geologiche con maggiori richieste riguardo la tutela del territorio. Partnership Università degli Studi di Camerino, Rotary Club di Camerino, Rechproject, Tecnoconsult, Total, Shell, Engie. 26
  • 29. Stand CleanTech & Energy 11 Nome progetto HBI tech Start Cup VENETO Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Sara Sbroggiò (Studente) CMO, Collaboratrice s.sbroggio@htcbioinnovation.com Daniele Basso (Ricercatore) CEO d.basso@htcbioinnovation.com Renato Pavanetto (Imprenditore) CFO r.pavanetto@htcbioinnovation.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea HBI tech sfrutta la tecnologia di conversione idrotermica (HTC) per trasformare substrati vegetali di scarto, quali i sottoprodotti dell’industria alimentare, in un materiale, chiamato Greenpeat, che può essere utilizzato sia per la produzione di energia (attraverso, per esempio, un micro impianto di cogenerazione) sia come miglioratore del suolo. Le caratteristiche chimico fisiche di Greenpeat lo rendono infatti il perfetto bio-sostituto alla torba fossile. L'utilizzo di Greenpeat come ammendante del terreno ne aumenta la produttività del 30% riducendo, contestualmente, il quantitativo di acqua e di fertilizzanti richiesto. Sintesi Il modello di business di HBI tech prevede la realizzazione e la vendita di impianti di conversione idrotermica customizzati, con cui le aziende agroalimentari potranno trattare i propri rifiuti biodegradabili. L’innovazione della tecnologia sta nel poter risolvere contemporaneamente due problematiche ambientali molto sentite e discusse, sia a livello locale che mondiale: la gestione efficiente dei rifiuti, in accordo con i concetti di “economia circolare”, e la sempre più pressante necessità di distaccarsi dallo sfruttamento delle risorse fossili, soprattutto nella produzione di energia. Tramite la tecnologia di HBI tech si possono direttamente trasformare gli scarti biodegradabili ad alto tenore di umidità in un materiale, chiamato Greenpeat stabile, con un contenuto energetico paragonabile a quello della lignite e un potere ammendante superiore a quello della torba fossile. L’utilizzo di Greenpeat, sia come fonte energetica, che come miglioratore del terreno, può portare enormi benefici economici alle aziende agroalimentari: non solo il risparmio dovuto al mancato conferimento dei rifiuti e alla riduzione di energia elettrica prelevata dalla rete, ma anche la possibilità di vendere il Greenpeat prodotto dal trattamento, quale bio-sostituto alla torba fossile e, come tale, con lo stesso valore di mercato. L’analisi di mercato evidenzia come ci siano fortissime possibilità di applicazione della tecnologia, gli scarti utilizzabili solo in Italia consentirebbero la realizzazione di circa 2.892 impianti. Curiosità Partnership HBI tech si affiderà, per la realizzazione degli impianti, alla ditta Carretta S.r.l di Quinto di Treviso, di proprietà di Renato Pavanetto, membro del team. 27
  • 30. Stand CleanTech & Energy 12 Nome progetto idroplan Start Cup LOMBARDIA Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda Farm Technologies srl www.idroplan.org Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Matteo Cunial (Laureato) CEO matteo.cunial@idroplan.org Francesco Mosciano (PhD) Co-CTO francesco.mosciano@idroplan.org Simone Di Domenico (PhD) Co-CTO simone.didomenico@idroplan.org Alessandro Bucciarelli (Laureato) COO alessandro.bucciarelli@idroplan.org Il team risulta completo lato tecnico e business Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si Idea Idroplan è la componente intelligente di sistemi di irrigazione. Idroplan monitora i più importanti parametri del suolo attraverso una rete di nodi a basso costo, affidabile e scalabile, e un cruscotto online, che fornisce suggerimenti su tempistiche e quantità delle prossime irrigazioni in base ai dati raccolti. Idroplan consente agli agricoltori di pianificare e gestire efficacemente l'irrigazione durante la stagione Sintesi La tecnologia alla base di idroplan, fa leva sulle più recenti conoscenze sia in campo di machine learning che nel campo della comunicazione con onde RF. In particolare il vantaggio competitivo di Idroplan risiede in 2 elementi chiave della nostro solu- zione: (i) la capacità di fornire indicatori su misura per gli agricoltori per la pianificazione dell'irrigazione e (ii) la rete di nodi. I suggerimenti sono specifici per il tipo di coltura e per il tipo di suolo. L’algoritmo costruisce delle curve di caratterizzazione, che sono poi utilizzate per la pianificazione dell’irrigazione. La rete di nodi è configurata come rete mesh: solo un nodo è connesso a Internet, che funge da gateway, mentre gli altri nodi in campo misurano umidità del terreno, temperatura ed umidità dell’aria. Il protocollo di comunicazione consente a ciascuno dei nodi in campo di misurare e ripetere il segnale di nodi più lontani, consentendo la copertura a lunga distanza, riducendo il costo finale per l'utente e garantendo le migliori performance di precisione e affidabilità. Più di 320 milioni di ettari è il terreno complessivamente irrigato nel mondo, con un consumo di acqua pari a circa 25 volte il lago di Garda ogni anno. Considerando un ricavo medio di 50 euro per ettaro (per ulteriori dettagli riferirsi al business plan), i circa 320 milioni di ettari si traducono in un mercato potenziale di circa 15 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi di euro in Europa (concentrati soprattutto in Italia e Spagna). Curiosità 6250 m3 di acqua. Questa è la quantità di acqua che idroplan ha permesso di risparmiare durante il primo test pilota. Quasi il 30% dell'acqua utilizzata durante i mesi di luglio e agosto. Partnership 28
  • 31. Stand CleanTech & Energy 13 Nome progetto Mo.Nat Start Cup SARDEGNA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Sara Vignoli (Laureato) CEO sara.vigno.07@gmail.com Daniela Paddeu (PhD) Co-founder paddeudaniela@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea E' scientificamente dimostrato che la presenza del verde negli spazi quotidiani migliori la qualità della vita. Chi ha detto che godere dei benefici della natura debba essere complicato e costoso? Mo.Nat rende la natura modulare e alla portata di tutti. Il naming stesso è rappresentativo della nostra visione: Modular Nature nasce dal connubio tra la bellezza del design Made in Italy e la natura dalle piante che arredano e purificano l'aria. La nostra mission è quella di migliorare la qualità degli spazi in cui viviamo, attraverso la progettazione, la realizzazione e la commercializzazione di elementi d’arredo creati dall’unione tra moduli di design pensati per ospitare le piante e arredare in ottica green e salutare il proprio “Place”. Sintesi L'idea nasce dall'immagine delle rocce sulle quali crescono le piante, in particolare dal reticolo dei quasicristalli, ricollegato alle tassellature del fisico Roger Penrose. Mo.Nat nasce dalla trasposizione di questo pattern nella terza dimensione, rompendo lo schema ripetitivo fino ad ottenere due sole tipologie di moduli, combinabili secondo infinite configurazioni. A seconda del numero di moduli, è possibile realizzare elementi d’arredo personalizzati o intere pareti, utilizzabili sia come partizioni interne per suddividere gli ambienti, che come giardini verticali. Il sistema di connessione integrato è basato su elementi metallici ed incastri posti su ogni faccia dei moduli e un magnete che funge da perno. I punti di forza di Mo.Nat sono: la modularità e semplicità che consentono di realizzare con due sole tipologie di elementi composizioni più o meno complesse; la flessibilità che rende possibile la personalizzazione e l’adattabilità ad esigenze e spazi diversi; la sostenibilità ambientale per l'uso di materiali riciclati, ed economica perché il design di qualità è offerto ad un prezzo accessibile a tutti. Il mercato al quale ci rivolgiamo è quello del core design che in Europa vale 15 miliardi di euro, in particolare quello del core design online che in Italia è cresciuto nell'ultimo anno del 24% per un valore di 1.3 miliardi di euro. I clienti di Mo.Nat sono gli amanti di prodotti di home design e green, in particolare i millennials, per il 26% acquirenti abituali e per il 77% disposti a pagare di più per la componente di benessere e sostenibilità dal prodotto. Curiosità Nel 2015 il prototipo di Mo.Nat viene esposto per la prima volta alla Maker Faire di Roma. Nel 2016 è selezionato per essere esposto alla Maker Faire Rome nella Casa del Futuro e alla Maker Faire di Berlino. Nello stesso anno, è scelto tra i tre finalisti del concorso nazionale Artigenio di Mercedes-Benz Vans & Confartigianato dove vince la competizione online con più di 3.800 voti. Partnership Mo.Nat si avvale della visual e web designer Roberta Soru per gli aspetti di web marketing & analysis. Della componente "smart" del prodotto si occuperà il team di "Lifely" con l’adattamento e customizzazione App e web per il sistema di irrigazione e controllo dei parametri vitali delle piante. Un team di product designers sta realizzando il prototipo in scala dei moduli per gli elementi d'arredo, tramite stampaggio rotazionale di biopolimeri, per poi passare allo sviluppo dei moduli luminescenti e di quelli di dimensioni maggiori. 29
  • 32. Stand CleanTech & Energy 14 Nome progetto MUMO Start Cup MARCHE Azienda MUMO srl www.mumo.it Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Emy Morelli (Laureato) Amministratore e Presidente emy@mumo.it Roberta Grifantini (Laureato) Direttore Produzione roberta@mumo.it Luciano Barboni (Prof. Associato) Direttore Ricerca luciano.barboni@unicam.it Gilberto Chiacchiera (Amm. CANENERO Adv) Direttore Commerciale gilberto@canenero.com Il team risulta completo lato business Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea MUMO S.r.l è una start up innovativa, spin off dell’Università di Camerino, che lavora nel campo della comunicazione sensoriale, principalmente di tipo olfattivo. Fin dall’inizio dell’attività l’azienda ha avuto un forte legame con il territorio e con le sue risorse, tanto da voler sviluppare un progetto parallelo e complementare al proprio core business: fare dei Monti Sibillini il principale distretto italiano dell’industria essenziera, attraverso una rete capace di unire agricoltura alternativa, promozione turistica e formazione universitaria. Sintesi Il progetto parte dalla ricerca botanica e dalla selezione delle sementi, iniziando con varietà facilmente coltivabili e a bassa manutenzione in modo da agevolare la fase iniziale dell’attività, per poi dare spazio a varietà botaniche dalla gestione più complessa. Favorendo la tutela ed il recupero di specie adatte alla produzione di essenze ed aromi naturali, raccogliendo le tradizioni etnobotaniche e ridonando ai Monti Sibillini la loro vocazione officinale. Grazie alla collaborazione con l’Università di Camerino sarà possibile affidarsi ad un partner scientifico strategico per tutte quelle attività che riguardano le migliori tecniche di analisi, selezione, coltivazione, concimazione e difesa delle piantagioni. Inoltre la possibilità di sviluppare un corso universitario di specializzazione nel campo della profumeria permetterà di selezionare risorse umane da impiegare nella ricerca scientifica di nuove molecole sintetiche da brevettare. Il settore della profumeria è in costante aumento. Secondo le statistiche la variazione media annua dell’export mondiale è del 7,7%, con una crescita stimata per i prossimi cinque anni del 5,9%. In valore monetario si parla di 56,6 miliardi di euro di cui oltre la metà sono stati spesi per la profumeria artistica di fascia alta. Curiosità Per secoli le erbe spontanee dei Sibillini sono state alla base della medicina e della cosmesi del Mediterraneo. Con l’età contemporanea molte tradizioni sono andate perdute e molte varietà vegetali sono a rischio estinzione. Un esempio è la lavanda autoctona che si credeva estinta dal 1.600, ma un paio di anni fa ne è stata rinvenuta una piantina sotto le rovine della Rocca dei Varano. Partnership 30
  • 33. Stand CleanTech & Energy 15 Nome progetto neeoT_Think away Start Cup SARDEGNA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Renato Caboni (Laureato) CEO renato.caboni@neeot.com Nicola Aldo Cabras (Laureato) CFO nicolaaldo.cabras@neeot.com Federico Corona (Studente) CTO federico.corona@neeot.com Paolo Occhioni (Laureato) Full stack Developer p.occhioni@neeot.com Antonio Orru (Laureato) Hardware Engineer a.orru@neeot.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Neeot rappresenta la soluzione Smart per l’agricoltore del futuro. Permette di creare una rete privata LPWAN che copre con una sola antenna (gateway) un’area di decine di chilometri, capace di gestire migliaia di endpoint (sensori) contempo- raneamente. Grazie ai sensori è possibile monitorare e intervenire su tutti quei parametri che garantiscono la qualità e la quantità della produzione aziendale. Solo il gateway è connesso ad internet, ed invia i dati raccolti al nostro portale gestionale presente sul cloud, dove si ha il controllo dei dati raccolti, ed è possibile intervenire mediante algoritmi di ultima generazione, che creano sistemi previsionali ed automatismi specifici per la tua azienda agricola. Il tutto con un'infrastruttura minima, dei consumi ridotti e un'incredibile semplicità di utilizzo. Sintesi NeeoT è un sistema end to end, composto da un dispositivo di raccolta dati (gateway+endpoint) e un software interattivo di analisi gestionale, presente sul nostro cloud. Il Gateway sfrutta la tecnologia LoRa e lo stack di protocolli LoRA_WAN e MQTT per comunicare in maniera adattiva e sicura con migliaia di end_point, connesso a internet (standard IP) invia in tempo reale i dati raccolti al nostro cloud. Gli endpoint intercambiano diversi sensori tramite soluzioni plug&play, sono “ultra low power” con consumi nell'ordine dei microampere, che consentono un utilizzo a batteria con durata stimata superiore ai 4 anni. I dati che arrivano sul cloud vengono classificati e interpretati dal nostro software di analisi, che trasforma i dati in importanti informazioni mediante metodi statistici e algoritmi di machine learning che implementano un'intelligenza artificiale capace di configurarsi ad hoc e creare modelli previsionali sulla base delle diverse esigenze insite in tutta la filiera di produzione agroalimentare. L’esigenza di creare un prodotto in grado di rispondere alle reali esigenze dei clienti è partita dallo studio del mercato e dal confronto con i potenziali clienti target, la scoperta delle varie problematiche delle diverse aziende agricole su cui abbiamo testato ci hanno permesso di definire neeot come la soluzione per l’agricoltore del futuro, introducendolo di fatto nel mercato delle informazioni a supporto dell’agricoltura 2.0, che McKinsey & Company stima raggiungerà 12 miliardi di dollari entro il 2020, con un tasso di crescita annuo del 12% entro il 2020. Curiosità A giugno è stata installata la prima neeotwork all’interno dell’oasi WWF di Monte Arcosu. I dati raccolti sono stati utilizzati per implementare un sistema di prevenzione antincendio e monitoraggio e censimento del Cervo Sardo. NeooT press: StartupItalia!: https://goo.gl/XZye7Y; LUISS ENLABS: https://goo.gl/jLSbHd; SardiniaPost: goo.gl/g89DuS; promo: www.youtube.com/watch?v=GouV9PMsWbY; www.neeot.com Partnership SODAQ, azienda olandese specializzata nella realizzazione delle schede degli end-point, con la quale stiamo perfezionando un accordo commerciale per garantire i nostri primi ordini. Stiamo valutando un'intesa commerciale con il Gruppo B810 che si occupa di progettazione, produzione e logistica di soluzioni IoT. Ordine degli Agronomi della Provincia di Cagliari. 31
  • 34. Stand CleanTech & Energy 16 Nome progetto PCBIS Start Cup SICILIA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Fabrizio Vicari (PhD Student) Leader / Responsabile laboratorio fabrizio.vicari.plus@gmail.com Alessio Navarra (Consulente) Capo servizio qualità e ambiente alessionavarra22@gmail.com Benedetto Schiavo (Laureato) Ingegnere di processo bennyschiavo@gmail.com Alessandro Galia (Prof. Associato) Responsabile scale-up alessandro.galia@unipa.it Onofrio Scialdone (Prof. Associato) Responsabile business onofrio.scialdone@unipa.it Il team risulta completo lato tecnico, parzialmente completo lato business Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea La nostra idea è quella di una azienda che recuperi i metalli contenuti nelle schede madri dei rifiuti elettronici con tecniche ecologicamente sostenibili. Il progetto si ispira ai principi della circular economy promossi dall’Unione Europea e risponde alle esigenze di un mercato che vede sempre più onerosa l’estrazione di materie prime a partire dai minerali grezzi e sempre più difficile il rispetto dei crescenti limiti alle emissioni derivanti dai pesanti processi industriali (pirometallurgici) necessari alla loro trasformazione. Rispetto agli impianti già presenti in Italia, il progetto Printed Circuit Board Innovative Solutions (PCBIS) sarebbe il primo impianto interamente idrometallurgico, svolto a temperatura ambiente, ad avere metalli puri, pronti alla vendita, come prodotto. Sintesi Il sistema industriale nazionale Italiano ha un bisogno strutturale di rame ed oro testimoniato dalla costanza delle importazioni di questi metalli all’interno del territorio nazionale. PCBIS vuole accedere a questo mercato tramite un processo industriale innovativo, ecosostenibile e in linea con i principi della circular economy promossi dall’Unione Europea, che permetta di utilizzare una materia prima di scarto come le schede elettroniche. L’impianto Industriale che PCBIS vuole costruire permetterà di trattare 700 t/anno di schede madri provenienti da rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), per estrarne alcune componenti di valore e rivenderle all’interno del mercato dei metalli. Il recupero di questi metalli è attualmente realizzato in ambito europeo all’interno di 2-3 enormi impianti, come quello della UMICORE, dove gli scarti tecnologici vengono portati a più di 1000°C per poterli liquefare e separare facilmente. Questo processo ad alta temperatura, detto “pirometallurgico”, ha due conseguenze avverse: i) per sua natura è altamente energivoro, dunque costoso; ii) genera effluenti gassosi pericolosi, necessitando dunque di notevoli investimenti tecnologici per adeguarsi alle sempre più stringenti normative ambientali. Per superare queste limitazioni l’Unione Europea sostiene ed incentiva la ricerca nel campo della “idrometallurgia”, ovvero l’utilizzo di tecniche alternative, ecosostenibili e energeticamente meno intensive, basate sull’uso di processi chimici o elettrochimici, come nel caso dell’idea proposta da PCBIS. Curiosità L'idea di Fabrizio Vicari nasce all'interno del Laboratorio di Tecnologie Chimiche ed elettrochimiche dell'Università degli Studi di Palermo dove, durante una serie di esperimenti sulla rigenerazione di una soluzione contenente rame, si è reso conto che la procedura utilizzata poteva essere traslata per il recupero di rame purissimo a partire da scarti di lavorazione. Partnership Raecycle S.C.R.L. (Fornitore Materie prime); Seltek S.r.l. (fornitore Sistemi di trattamento meccanico); emewCorporation (Costruttori impianti industriali); Italchimici SpA (Compratore rame) 32
  • 35. Stand CleanTech & Energy 17 Nome progetto Relicta Start Cup SARDEGNA Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Davide Sanna (PhD student) CEO davidesanna@relictabioplastics.com Matteo Sanna (Studente) COO info@relictabioplastics.com Mariangela Melino (Studente) CFO info@relictabioplastics.com Andrea Farina (Studente) CTO info@relictabioplastics.com Giovanni Conti (Studente) CMO info@relictabioplastics.com Il team risulta completo lato tecnico e business Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Si Idea L’idea alla base del progetto Relicta è quella di far fronte all’inquinamento dovuto alle plastiche tradizionali, portando direttamente sul mercato una ricerca universitaria; l’idea imprenditoriale, infatti, si sviluppa attorno al progetto di ricerca svolto nel Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari dal Dott. Davide Sanna. Relicta vuole valorizzare gli scarti della lavorazione del pesce trasformandoli in una plastica idrosolubile, biodegradabile e compostabile, smaltibile autonomamente dal consumatore nello stesso luogo dove cessa la sua funzione di contenimento. Relicta ha come obiettivo quello di risolvere le problematiche legate allo smaltimento giornaliero dei rifiuti plastici. Sintesi L’obiettivo di Relicta è produrre, su scala industriale, un packaging innovativo che unisce flessibilità e trasparenza al rispetto dell’ambiente, infatti, ogni fase del ciclo produttivo soddisfa il principio di sostenibilità. Relicta impiega un processo chiamato “casting” per ottenere un sottile strato di materiale che abbia uno spessore uniforme, una buona trasparenza e una buona resistenza, caratterizzato secondo specifiche normative europee (UNE-EN ISO e ASTM) per identificare le sue proprietà termiche, meccaniche e di barriera all’ossigeno e al vapore acqueo. Il modello di business Relicta si basa sull’economia circolare, infatti utilizza uno scarto come materia prima e lo trasforma in un materiale che non lascia traccia. Relicta intende inserirsi nel mercato del packaging flessibile destinato ai consumatori, che presenta un fatturato mondiale che nel 2016 ha superato gli 86 miliardi di dollari, di cui 13,8 miliardi di dollari in Europa. Il packaging Relicta troverà applicazione nei settori dell’imballaggio che confezionano prodotti a basso contenuto di acqua. Curiosità Partnership 33
  • 36. Stand CleanTech & Energy 18 Nome progetto REMETE Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA Azienda Remete srl Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Marco Allegretti (PhD) DG ing.marco.allegretti@gmail.com Antonio Di Rita (Laureato) AD antoniodirita0@gmail.com Giovanni Perona (Prof. Ordinario) R&D giovanni.perona@envisens.com Emilia Ghizzoni (Laureato) Amministrazione emilia.ghizzoni@gmail Il team risulta completo lato tecnico e business Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti Sul mercato Brevetto No Idea Ogni anno si producono nel mondo dai 20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech; il recupero di metalli dai RAEE avviene fondamentalmente tramite due processi: trattamento termico, oppure trattamento ad umido. Presentano entrambe numerose limitazioni: i trattamenti termici consentono di effettuare trattamenti di materiale misto ma sono effettuati a temperature molto elevate, pertanto sono caratterizzati da emissioni inquinanti. I processi a umido tradizionali sono meno impattanti ma non consentono solitamente il trattamento di materiali misti. Il processo Re.me.te presenta una sintesi dei vantaggi dei due processi: consente di trattare materiale misto a umido, a pressione e temperatura ambiente e in un trattamento a ciclo chiuso in cui i reagenti vengono interamente recuperati. Sintesi Il recupero di metalli preziosi dai RAEE è un settore dal grande potenziale economico. Ogni anno si producono nel mondo dai 20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech: solo il 15% di questo “tesoro” viene recuperato. Oggi, il recupero di metalli ad alto valore aggiunto dai RAEE avviene fondamentalmente tramite due processi: trattamento ter- mico (pirometallurgia), oppure trattamento ad umido (idrometallurgia). Presentano entrambe numerose limitazioni: i tratta- menti termici consentono di effettuare trattamenti di materiale misto ma sono effettuati a temperature molto elevate, sono caratterizzati da emissioni in atmosfera altamente inquinanti e dannose per l'uomo, la fauna e l'ambiente. I processi ad umido tradizionali, invece, sono meno impattanti dal punto di vista ambientale ma non consentono solitamente il trattamento di mate- riali misti e pertanto richiedono di effettuare un frazionamento dei materiali da trattare ex-ante. Il processo Re.me.te presenta una sintesi dei vantaggi dei due processi tradizionali in quanto consente di trattare materiale mi- sto a umido, a pressione e temperatura ambiente (quindi a basso consumo energetico) e soprattutto in un trattamento a ciclo chiuso in cui i reagenti vengono interamente recuperati. Il processo presenta inoltre un livello di sicurezza particolarmente ele- vato in modo da tutelare gli addetti all’impianto. I parametri del processo e l’elevato valore della materia prima secondaria recuperata consentono la sostenibilità anche in im- pianti di piccola taglia: è pertanto possibile pianificare un percorso di crescita modulare. Curiosità Partnership 34
  • 37. Stand CleanTech & Energy 19 Nome progetto Silobe Start Cup FRIULI VENEZIA GIULIA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Matteo Mumolo (Laureato) CEO mumolo.xavier@gmail.com Giuseppe Stradaioli (Laureato) Direttore scientifico giuseppe.stradaioli@uniud.it Il team risulta completo lato veterinario e di business developement; in cerca di tecnico elettronico/informatico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Il progetto SiLoBe è nato per soddisfare le esigenze degli allevatori di bovini da latte qualora si presenti la necessità di recuperare un singolo animale dalla mandria presente in stalla. SiLoBe permetterà invece di localizzare all'istante qualsiasi bovina con un'App dedicata intuitiva ed installabile su qualunque device mobile. Sintesi Il progetto si basa su un sistema di localizzazione con una logica innovativa che sfrutta la comunicazione tra gli stessi device piuttosto che l'utilizzo di grosse e costose antenne in allevamento. Il mercato di riferimento sono i piccoli-medi allevamenti di bovine da latte in Italia ed in Europa. Curiosità Il progetto implica la creazione di un App per smartphone di cui l'algoritmo inerziale è già completo. Partnership Università degli Studi di Udine, Teorema srl 35
  • 38. Stand CleanTech & Energy 20 Nome progetto Social Waste Start Cup PUGLIA Candidato alla menzione: Pari Opportunità – Social Innovation Azienda ECOIMPRO srls www.ecoimpro.it Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Serena Masini (PhD) CEO masini.serena@gmail.com Gianmarco Ferrante (Studente) CTO info@gianmarcoferrante.it Simone D'Andria (Laureato) Ingegnere s.dandria.ae@gmail.com Luca Maria Boffetti (Laureato) Marketing boffettilucamaria@gmail.com Gabriella Arcese (Ricercatrice) Advisor gabriellarcese@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea SOCIALWASTE: Piattaforma di simbiosi industriale attraverso cui scarti di produzione, rifiuti ed energia possono essere valorizzati e scambiati da uno o più operatori industriali per diventare materia prima per altri processi produttivi, sulla base di un algoritmo di matching tra i vari processi produttivi con un’ interfaccia digitalizzata user-friendly. Sintesi Il progetto intende soddisfare, attraverso la piattaforma di simbiosi industriale “Social Waste”, il bisogno, per l’intero sistema produttivo e gli altri attori del sistema, di convergere verso un’economia circolare, più sostenibile a livello globale, di diminuire i costi di smaltimento dei rifiuti prodotti e dei costi approvvigionamento delle materie prime vergini, aumentando la competitività delle aziende coinvolte. Il mercato di riferimento è pertanto quello del recupero e dello smaltimento e delle materie prime. Dal rapporto Ispra 2017 sui Rifiuti speciali, il 40,7% del totale dei rifiuti viene conferito in discarica. Curiosità Partnership Università degli Studi di Bari, Dipartimento jonico in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo. 36
  • 39. Stand CleanTech & Energy 21 Nome progetto X-Farm Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Matteo Vanotti (Laureato) Founder matteo@xfarm.ag Martino Poretti (Laureato) Head of Hardware martino@xfarm.ag Alain Valsangiacomo (Laureato) Head of Agricolture Research alain@xfarm.ag Il team risulta parzialmente completo; in cerca di esperto di analisi satellitari e ulteriori risorse per la parte agronoma Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea X-Farm è un software che aiuta gli agricoltori a gestire le loro aziende migliorando la gestione dei dati e creando tutti i documenti oggi fondamentali per tracciare le proprie attività. L'obiettivo principale di X-Farm è di aiutare gli agricoltori nelle loro attività di tutti i giorni con un tool che consenta loro di ottenere il massimo dalla propria azienda, in modo efficiente e rispettoso dell'ambiente. Sintesi Il cuore di X-Farm è un software che consente di gestire la propria azienda agricola in modo semplice e intuitivo: i dati, che possono spaziare da quelli personali al parco macchine, passando per colture, attività e prodotti utilizzati, vengono memorizzati in maniera sicura su cloud, in modo da potervi accedere in qualunque momento e ovunque ci si trovi tramite la App X-Farm. Basato su mappe, X-Farm è un tool visuale: le attività come semina, concimazione e raccolto possono essere immesse con pochi clic sul campo desiderato. Ogni dipendente può tracciare le attività indipendentemente dagli altri, combinando i vantaggi di una gestione centralizzata e della distribuzione del lavoro. X-Farm può essere utilizzato anche per la creazione di tutta la reportistica necessaria per le autorità e gli enti di certificazione. X-Sense è l'occhio di X-Farm sul campo: è un apparecchio IoT studiato per monitorare le coltivazioni e proteggerle da condizioni ambientali sfavorevoli e dalle patologie più diffuse. È dotato di una fotocamera e di sensori per la misurazione di parametri ambientali quali temperatura e umidità di aria e terreno, precipitazioni e irraggiamento, che sincronizza costantemente con i server di X-Farm tramite GSM. I dati di X-Sense sono integrate nell'interfaccia grafica di X-Farm, così da consentire un controllo a 360° di tutto ciò che avviene sull'azienda. Le misurazioni di X-Sense vengono combinate con le attività tracciate in X-Farm, in modo da fornire allerte mirate in caso di situazioni critiche per le colture, come ad esempio siccità o sviluppo di parassiti. Curiosità X-Farm si interfaccia nativamente con le mappe catastali cosi da avere tutti i propri campi sotto controllo. X-Farm si collega anche al database nazionalee dei prodotti fitofarmaci in modo da avere tutte le informazioni e dettagli del prodotto direttamente a portata di mano. Partnership È in corso una partnership con una delle associazioni più grandi d'Europa a scopo di sviluppo comune e di affrontare un FISE pilota insieme. Sono in corso partnership con controparti tecniche per la gestione della cartografia e delle analisi satellitari. 37
  • 40.
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  • 43. Stand ICT 1 Nome progetto BOOKYOURBEACH La spiaggia nell'era digitale Start Cup LIGURIA Azienda BOOKYOURBEACH srl www.bookyourbeach.net Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Pietro Oneto (Dottore commercialista) Amm.ne e finanza pietra.oneto@bookyou rbeach.net Matteo Mazzini (Tecnico navale) Commerciale matteo.mazzini@bookyourbeach.net Roberta Dadamo (Laureato) Mkt, servizio clienti roberta.dadamo@bookyourbeach.net Luca Colombi (Laureato) Programmatore luca.colombi@ethicsoft.it Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti Sul mercato Brevetto No Idea Bookyourbeach è un motore di ricerca e una piattaforma di prenotazione di stabilimenti balneari. L'utente può cercare all'interno del motore di ricerca lo stabilimento balneare più consono alle proprie esigenze e lo stabilimento balneare può gestire autonomamente le proprie offerte. Sintesi Tecnologia: piattaforma basata su codice php e personalizzazione CMS, plugin per il portale relativo a servizi e localizzazione. Applicazione los e Android replica della versione mobile. Mercato di riferimento: Liguria e Toscana. Innovazione: servizio per ora di nicchia e poco diffuso sul mercato ma comune per altri settori turistico/ricettivi. Curiosità Leader in Liguria con 19 stabilimenti balneari prenotabili Partnership Contatti con regione e fornitori settore balneare 41
  • 44. Stand ICT 2 Nome progetto DIGITALGREEN Start Cup SICILIA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Vincenzo Fracassi (Studente Master) CEO vincenzo.fracassi@wur.nl Gabriele Fracassi (Ispettore Tecnico Qualificato) Technical Advisor fracassigabriele1@gmail.com Marcel Groen (Laureato) Sustainability Manager marcel@greenteamconsultancy.com Ronal Van Den Breevaart (Laureato) CIO ronald@greenteamconsultancy.com Il team risulta completo lato business Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea DIGITALGREEN connette produttori italiani di piante ornamentali con negozi di fiori e piante in tutta Europa creando il primo hub virtuale dove sono presenti informazioni su 1) caratteristiche estetiche e intrinseche della pianta; 2) metodi di produzioni utilizzati; 3) Informazioni sul produttore. Questo hub crea un profilo virtuale di ogni singolo prodotto per la commercializzazione dello stesso nei mercati digitali esistenti, saltando grossisti e dettaglianti nella filiera per aumentare i margini di profitto per i produttori italiani e per i rivenditori DIGITALGREEN fornisce anche il primo sistema di gestione integrato per i produttori italiani che supporta tutte le fasi di produzione della pianta e che comunica attivamente con dei sensori per il controllo delle serre in remoto. Sintesi DIGITALGREEN mira a veicolare una parte della esportazione italiana di piante ornamentali (per un valore di oltre 674 Milioni all'anno) nei mercati digitali esistenti per il commercio all'ingrosso di piante tramite un HUB VIRTUALE, connettendo 14.000 produttori Italiani e 60.000 negozi di fiori e piante in tutta Europa. Per creare un profilo virtuale di ogni singola pianta DIGITALGREEN offre un sistema gestionale ERP (Enterprise Resource Planning) che assistendo tutte le fasi produttive genera dati rilevanti al fine della commercializzazione del prodotto. Tramite il posizionamento strategico di Data loggers nell'azienda, che comunicano attivamente con la piattaforma, vengono rilevati parametri ambientali in tempo reale al fine di aiutare il cliente finale a riprodurre le stesse condizioni climatiche. Un sistema di microchip RFID passivi verrà utilizzato per la movimentazione dei prodotti interna all'azienda e per la generazione di codici e etichette virtuali per la pianificazione logistica e del trasporto dei prodotti (trasmissione dei dati tramite reader da microchip RFID passivi a standard RFID passivo su ogni Carrello Danese CC di uso comune in tutta Europa). La trasmissione dei dati elettronici dalla piattaforma sarà conforme agli standard globali GS1-EDIFACT (Elettronic Data Interchange for Administration, Commerce and Transport) e secondo la sintassi di XLM (Extensible Markup Language) linguaggio marcatore estensibile per la creazione di tags personalizzati. Curiosità DIGITALGREEN prende vita da un progetto denominato DAVINCi3 che mira al miglioramento del livello di automazione della filiera agroalimentare in tutta Europa tramite la scorporazione tra movimentazione fisica dei prodotti agroalimentari e il flusso di informazioni che questi prodotti generano con l’applicazione di tecnologie IOT e di tecnologie di comunicazione e di informazione (ICT). Partnership 42
  • 45. Stand ICT 3 Nome progetto Ermes Cyber Security Start Cup PIEMONTE VALLE D'AOSTA Azienda Ermes Cyber Security srl www.ermessecurity.com Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Hassan Metwalley (PhD) CEO h.metwalley@ermessecurity.com Stefano Traverso (PhD) CTO s.traverso@ermessecurity.com Marco Mellia (PhD) CSO m.mellia@ermessecurity.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto Più di uno Idea Usando Internet, qualsiasi utente invia regolarmente informazioni a servizi esterni alle pagine visitate, chiamati Web tracker, il cui business si basa sul monitorare le operazioni eseguite online ed estrarre informazioni sugli utenti. Questi dati, inizialmente utilizzati per fornire annunci pubblicitari targhettizzati, vengono ormai regolarmente rivenduti a chiunque ne sia interessato, tra cui anche hacker ed organizzazioni criminali. Grazie a questi dati, ormai è diventato possibile realizzare attacchi perfetti, impossibili da bloccare ed anche solo individuare, prendendo di mira qualsiasi dispositivo al mondo. Questo fenomeno risulta estremamente pericoloso per le aziende, che stanno inconsapevolmente rivelando all'esterno non solo segreti industriali, ma anche come essere attaccate. Ermes Cyber Security ha ideato una soluzione in grado di bloccare totalmente la perdita di informazioni causata dai Web tracker. Sintesi Grazie ad algoritmi brevettati basati su machine learning, big data ed intelligenza artificiale, la startup ha ideato una soluzione totalmente automatica che non richiede alcun intervento umano ed è in grado di assicurare una protezione totale aggiornata in tempo reale. Essa permette di proteggere ogni singolo dispositivo aziendale, sia esso fisso o mobile, ovunque esso si trovi e con qualsiasi connessione utilizzi, proteggendo ogni dipendente a 360 gradi e contribuendo inoltre a migliorare sensibilmente anche l'esperienza di navigazione dell'utente finale. Numerosi casi internazionali hanno dimostrato come qualsiasi azienda possa essere mira di attacchi devastanti ideati proprio a partire dalle informazioni fornite dai Web tracker. Solo nel 2016, attacchi di questo tipo globalmente hanno provocato oltre di 10 miliardi di danni. Nell’affacciarsi al mercato, il team di Ermes Cyber Security ha interloquito con grandi e piccole aziende (dalla grande multinazionale al piccolo studio notarile con pochi dipendenti) in settori totalmente differenti (automobilistico, finanziario, assicurativo, legale) e si è trovato di fronte ad un potenziale blue ocean. Il fenomeno del Web tracking è infatti pericoloso per qualsiasi tipo di azienda che abbia interesse a mantenere riservatezza sulle informazioni che disseminano i dipendenti mentre navigano o che voglia semplicemente difendersi dalla minaccia di attacchi informatici. Curiosità Nata come spin-off del Politecnico di Torino, Ermes Cyber Security fa parte del programma di incubazione di I3P ed è stata fondata da Hassan Metwalley, Stefano Traverso e Marco Mellia, ricercatori e professori del Politecnico di Torino. L'idea nasce a seguito di oltre 5 anni di ricerca sul fenomeno del Web tracking e dei pericoli connessi ad esso. Partnership 43
  • 46. Stand ICT 4 Nome progetto Fast Claims Agreement Start Cup FRIULI VENEZIA GIULIA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Leonardo Felician (Manager) Amministratore Delegato leonardo.felician@allianz.it Samuele Dallape' (Studente) Responsabile front-end piattaforma dallape.sam@gmail.com Luca Del Piero (Studente) Responsabile lato server piattaforma lucadelpi32@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico e lato business; si aggiungerà un avvocato che si occuperà della parte legale Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Fast Claims Agreement è una soluzione digitale al problema della negoziazione tra i danneggiati - di solito rappresentati dai loro avvocati - e le compagnie di assicurazione, per far risparmiare tempo e denaro a entrambi. Entrambi i soggetti possono decidere di invitare la controparte alla negoziazione sulla piattaforma digitale, inserendo 3 proposte di importi alle quali sarebbero disposti a chiudere la vertenza. Questi importi, riservati, non saranno mai rivelati alla controparte. Su un’area personale le parti possono inserire e modificare le proposte non ancora svelate, a seconda dell’andamento della conciliazione. La piattaforma incrocia secondo un algoritmo innovativo una dopo l’altra le proposte onde chiudere se possibile la mediazione a un importo accettato da entrambe le parti. Sintesi Fast Claims Agreement eroga tramite un meccanismo semplice, veloce e innovativo un servizio per permettere alle parti di accordarsi su un importo a risarcimento di un sinistro. La partecipazione è gratuita. Il pagamento del servizio avviene solo se si raggiunge una conciliazione ed è in funzione della cifra liquidata; viene pagato solo dalla compagnia di assicurazioni, in aggiunta alla parcella dell’avvocato, per il quale dunque nulla cambia. Non costituisce però un appesantimento di costi per la compagnia, che però vede un aumento della produttività dei propri liquidatori. Il servizio è rivoluzionario per un settore maturo in cui la tecnologia non è ancora entrata e le negoziazioni avvengono di persona, al telefono o per email. Interessa circa 50 compagnie e 240.000 avvocati operanti in Italia. Il ricambio generazionale degli avvocati anziani con giovani più familiari con le tecnologie digitali è un’opportunità, così come lo è la forte spinta alla riduzione dei costi, alla digitalizzazione e all’aumento dell’efficienza con cui oggi si confrontano tutte le compagnie. L’obiettivo di medio-lungo termine è che, in virtù della semplicità d’uso, i singoli danneggiati utilizzino la piattaforma per conciliazioni anche senza ricorrere al patrocinio legale. Affermato il modello in Italia, sarà facile scalare in altri in Europa dove il servizio non esiste, poiché l’Italia è il secondo maggior mercato europeo per l’assicurazione auto per dimensioni e il primo per contenzioso. Curiosità Si sta pensando di evolvere il business model e di rendere il servizio totalmente gratuito, sempre, per entrambe le parti. I ricavi verrebbero generati mediante l'analisi e la vendita di dati in forma aggregata sulle conciliazioni andate a buon fine. Partnership 44
  • 47. Stand ICT 5 Nome progetto IF'S - ICT for Families Start Cup VENETO Candidato alla menzione: Social Innovation Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Graziano Pravadelli (Prof. Associato) CTO graziano.pravadelli@univr.it Cristiano Pravadelli (Consulente) CEO dottpravadelli@gmail.com Cecilia Lovato (Funzionaria) Direttore amm.vo e finanziario cecilia.lovato@agenziadogane.it Caterina Pasqualotto (Consulente) Direttore risorse umane caterina.pasqualotto@gmail.com Il team risulta completo lato tecnico Stadio prodotto Idea ☐ Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea IF’s propone ADA (Assisting Daily life Activities), un sistema di virtual coaching basato su smart objects per supportare gli anziani nella quotidianità e garantire ai loro familiari la possibilità di un monitoraggio remoto. A differenza di ciò che già esiste sul mercato, principalmente rivolto alla cura degli anziani “fragili” con limitata autonomia, ADA risponde ai bisogni degli anziani “pre-fragili” che vivono ancora autonomamente, ma che a causa degli effetti dell’invecchiamento necessitano di gestire un cambiamento nelle loro abitudini di vita (per esempio, bere anche se non sentono più lo stimolo della sete). L’azione di coaching esercitata da ADA permette che il cambiamento avvenga in modo guidato e non invasivo, supportando l’anziano nell’autoapprendimento senza sostituirsi a esso. Sintesi ADA è costituito da: 1) un insieme di tag Bluetooth Low Energy da incollare sugli oggetti usati dall’anziano per “renderli smart”, per esempio sul tappo di una bottiglia; 2) un algoritmo intelligente eseguito sullo smartwatch indossato dall’anziano che elabora dati telemetrici (posizione dell’oggetto, movimento, e parametri ambientali) inviati dalle tag e implementa l’azione di coaching; 3) un’App di monitoraggio remoto per fornire ai familiari informazioni sul comportamento dell’anziano. Il cuore innovativo di ADA è rappresentato dall’algoritmo intelligente che, analizzando i dati inviati dalle tag, mette in relazione i comportamenti dell’anziano con i suoi bisogni e gli fornisce aiuto. ADA non è un promemoria, ma un sistema intelligente che implementa un esoscheletro della personalità dell’anziano, agendo come intermediario tra il suo potere esecutivo, indebolito dall’età, e gli oggetti di uso quotidiano, per permettergli di compiere azioni nei modi e nei tempi corretti. ADA è quindi un sistema di extended mind per supportare l’anziano nelle sue performance. ADA si colloca nel mercato dello smart living per l’invecchiamento sano, all’interno della Silver Economy. Per i primi tre anni, la commercializzazione di ADA sarà incentrata sul mercato italiano che conta 10 milioni di anziani pre-fragili, nostri potenziali utenti. I nostri clienti, però, saranno i loro familiari, che mediamente hanno un’età compresa tra i 45 e i 60 anni e che al 94% usano smartphone, tablet e si connettono quotidianamente a Internet. Secondo i dati ISTAT si tratta di circa 15 milioni di italiani. Curiosità La Silver Economy è la terza economia mondiale. Rispetto a essa la Commissione Europea stima che le applicazioni per healthcare basate su IoT avranno un impatto economico tra 1.1 e 2.5 trilioni di dollari all’anno entro il 2025; il mercato delle tecnologie per il mobile health arriverà, a fine 2017, a 5.2 miliardi di dollari spesi in Europa. Partnership L’idea alla base di ADA ha ottenuto apprezzamenti e lettere di supporto da parte di professionisti (medici, psicologici, pedagogisti, responsabili di centri assistenziali, e docenti universitari) afferenti a: Fondazione I.R.C.C.S Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano; National Task Group on Intellectual Disabilities and Dementia Practices, USA; ANFFAS di Trento; Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona; Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona 45
  • 48. Stand ICT 6 Nome progetto MicMe Start Cup TRENTINO Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Elena Soraya Batul Aliyari (Studente) Fondatrice e Resp. Marketing soraya.aliyari@gmail.com Giulia Caldini (Studente) Fondatrice e Resp. Vendite giulia-caldini@hotmail.com Nahid Aliyari (Studente) Resp. Attività amm.va/finanziaria nahid.a@hotmail.it Edoardo Meneghini (Studente) Informatico meneghini.edoardo@gmail.com Ivan Kayongo (Studente) Informatico ivan.kayongo@studenti.unitn.it Il team risulta completo lato business Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea MicMe nasce nell’anno accademico 2016/2017 nell’ambito del corso di Business in Interfacce e Tecnologie della Comunicazione dello Start-up Lab promossi dall’Università di Trento. MicMe si propone come idea imprenditoriale volta a rivoluzionare le tecniche tradizionali di microfonazione degli eventi con grande afflusso di pubblico, presso teatri e sale conferenze di vario tipo. Le strutture che ospitano eventi con afflusso di partecipanti superiore a 500 persone e gli Enti organizzatori degli stessi rappresentano il target di MicMe, il pubblico ne è invece l’utilizzatore finale. Sintesi MicMe è un servizio web che mette in comunicazione i dispositivi utilizzati dal pubblico di un evento, con l’impianto di amplificazione del luogo in cui si trovano. Attraverso MicMe, il pubblico sarà in grado di interagire vocalmente, o tramite messaggi testuali, con gli organizzatori. Il sistema è composto da due parti: il client e il server. Questi vengono connessi su un network che non richiede necessariamente un accesso a internet. È però necessario che sia il client, che il server, siano connessi tra di loro. L'utilizzo di MicMe è rivolto a quelle strutture che ospitano un numero di partecipanti superiore a 500. Solo in Italia, le strutture aventi tali caratteristiche sono circa 3.000 e queste ospitano un totale di circa 24.000 eventi annui. La gestione di un evento, presso queste strutture, richiede l’ingaggio di almeno 4 hostess, l’utilizzo di almeno quattro microfoni “a gelato” e di due microfoni “ad arco” e l’ingaggio di un fonico professionista. Stando a questi numeri, si è stimato che la microfonazione di tutti gli eventi costa circa 29.000 Euro (oltre le spese vive di acquisto/manutenzione microfoni). Curiosità Stranamente questo settore risulta ancora molto inesplorato dalla concorrenza, in Europa non ci sono stati ad oggi troppi tentativi degni di nota di sfruttare lo smartphone, il mezzo più versatile e diffuso del nostro tempo, per la microfonazione di eventi in larga scala. Partnership In fase di validazione dell'idea sono già state coinvolte differenti strutture di Trento, quali il Centro Santa Chiara, il Muse ed il Teatro San Marco. Nella fattispecie, il Centro Santa Chiara, sarà nostro partner nella fase di testing, nonchè primo utilizzatore di MicMe. 46
  • 49. Stand ICT 7 Nome progetto Moon Cloud Start Cup LOMBARDIA Azienda Composizione del team Componente (qualifica) Ruolo nel team e-mail Marco Anisetti (Ricercatore) Progettista del sistema marco.anisetti@unimi.it Claudio Ardagna (Prof. Associato) Esperto Sicurezza e Compliance claudio.ardagna@unimi.it Ernesto Damiani (Prof. Ordinario) Resp. Comunicazione e Innovazione ernesto.damiani@unimi.it Filippo Gaudenzi (PhD Student) Sviluppatore filippo.gaudenzi@unimi.it Il team risulta completo lato tecnico e comunicazione Stadio prodotto ☐ Idea Prototipo/versione beta ☐ Pronto ☐ Primi clienti ☐ Sul mercato Brevetto No Idea Moon Cloud è una piattaforma Cloud B2B completamente configurabile e offerta come servizio che permette di definire e lanciare campagne periodiche di verifica e monitoraggio della sicurezza. La piattaforma fornisce una visione olistica della sicurezza correlando i risultati delle verifiche in modo intelligente, si integra con altre soluzioni di monitoraggio e sicurezza presenti sul mercato completandole, permette di definire verifiche ad hoc per sistemi custom o politiche aziendali specifiche. Moon Cloud migliora la governance della sicurezza del sistema IT aziendale, abbatte i tempi di scoperta di un incidente informatico, permette di rimediare rapidamente all'attacco subito e permette di ridurre i costi della violazione. Sintesi Sorprendentemente non è tanto l’inadeguatezza tecnologica dei sistemi di sicurezza a far crescere il rischio di attacchi (28%) o compromissione di dati, quanto i difetti di configurazione e integrazione di questi sistemi nel processo aziendale (72%). Il problema della sicurezza, trasversale a tutti i settori produttivi e sociali, diventa perciò sempre più un problema di gestione della governance, del rischio, e della conformità (GRC) della sicurezza dell’infrastruttura ICT aziendale, il cui mercato (IT- GRC) è in costante crescita ($7,3 miliardi in Europa per il 2020, CAGR 13,4%). A questo si accompagna la crescita del budget dedicato alla compliance di sicurezza dalle aziende (56% del totale del budget IT dedicato alla sicurezza), le quali hanno fortemente bisogno di una soluzione configurabile sulle loro necessità, in grado di valutare un processo complesso, correlare eventi derivanti da ispezioni differenti e monitorare processi che coinvolgono anche l’uomo. Moon Cloud fornisce tale soluzione attraverso un sistema di diagnostica e governance della sicurezza offerto come servizio in Cloud mai visto prima. Moon Cloud offre una PaaS altamente innovativa frutto di una ricerca decennale del suo team in grado di ritagliarsi sulle esigenze del singolo cliente tramite un’innovazione di processo (automazione delle verifiche sul processo di business e correlazione) e di prodotto (estrema configurabilità e integrazione continua con controlli definibili ad hoc o di terze parti). Curiosità Moon Cloud diventerà spin-off dell’Università degli Studi di Milano a fine 2017. Il team lavora nel settore della sicurezza e certificazione da più di 10 anni, anticipando quello che è ormai un grido di allarme lanciato durante l’ultimo meeting sullo stato dell’Unione Europea: “La cybersecurity è la seconda emergenza in Europa, dopo il cambiamento climatico e prima dell’immigrazione”. Partnership 47