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Componenti funzionali dei cloroplasti

                                    La fotosintesi è effettuata dagli
 Sono quelli legati al processo     organismi autotrofi che possiedono
 più importante che ha sede         strutture, pigmenti e enzimi in grado
                                    di catturare l’energia luminosa.
 nei cloroplasti: la fotosintesi.


 Processo che converte
 Energia luminosa in
 Energia chimica e
 coinvolge molte molecole
 diverse:
 pigmenti
 enzimi
 accettori e trasportatori di
 e-
Con questo processo gli organismi sono in grado di (1)
  trasformare l’energia luminosa in energia chimica sotto
  forma di energia di legame (ATP) e di energia di potenziale
  di ossidoriduzione (NADPH) e di (2) organicare e ridurre la
  CO2.

                      luce (h)
     6 CO2 + 6 H2O                 C6H12O6 + 6O2 (-684 kcal)
                      clorofilla



Consta di due fasi:

1) Fase luminosa (o fotochimica)

2) Fase di carbonificazione
FASE LUMINOSA (reazioni fotochimiche)
                  ha luogo nei tilacoidi
-cattura dell’energia luminosa e foto-eccitazione della
clorofilla
-fotolisi dell’acqua e produzione di potere ossidante  O2
-produzione di potere riducente  NADPH
-produzione di energia chimica  ATP
• Sui tilacoidi sono presenti:
• Complessi antenna: assorbono e trasferiscono l’Energia
  luminosa
• Centri di reazione: trasformano l’energia luminosa in
  Energia di tipo ossidoriduttivo
• Enzimi: es. ATPasi
• Accettori e trasportatori di elettroni
• FASE di carbonificazione
                • ha luogo nello stroma
• cattura e fissazione (riduzione) della CO2 
  organicazione del C
• consumo di ATP e di NADPH
Nello stroma sono presenti:
Enzimi: convertono l’Energia accumulata come ATP e NADPH in
carboidrati e altri composti
-enzima RuBisCO
-enzimi del Ciclo di Calvin-Benson (o ciclo C3)
-enzimi per la sintesi e la degradazione dell’amido
-enzimi per la riduzione e l’organicazione dell’azoto
l’enzima Rubisco,
       ribulosio bifosfato carbossilasi/ossigenasi,
  è il ponte tra sistema vivente e sistema non-vivente

è composto da 8 copie di una grossa proteina (blue & light
blue), codificata dal DNA cloroplastidiale e sintetizzata
nello stroma, e da 8 copie di una proteina più piccola (red &
orange), codificata dal DNA nucleare, sintetizzata nel
citoplasma e poi importata.


                         è particolarmente lento: fissa solo 3
                         molecole di CO2 al secondo; in
                         compenso è l’enzima più
                         abbondante sulla Terra

                         The yellow loops indicate the positions of the
                         active-site.
PIGMENTI FOTOSINTETICI         I pigmenti sono sostanze che
                               assorbono specifiche lunghezze
                               d’onda e hanno un colore
                               corrispondente alle lunghezze
Al centro dell’anello: atomo   d’onda che non assorbono e che
di Mg coordinato con i 4       riflettono.
atomi N
                               Le clorofille sono
                               metallocomposti della
    *
                               famiglia delle porfirine.
                               L’anello porfirinico, simile
                               all’eme dell’emoglobina, ha
                               una serie di doppi legami
                               coniugati (cioè un legame C-
                               C alternato a C=C)
In natura quattro clorofille:


Clorofilla a: in tutti gli organismi fotosintetici
(procarioti e eucarioti)

Clorofilla b: Archeoplastidia, Proclorofita
(anche alghe euglenoidi)

 Clorofilla c: in molte alghe eucariote (non appartenenti
 agli Archeoplastidia)


Clorofilla d: rara (in poche alghe rosse e in un
solo cianobatterio)
Clorofilla a: coda di fitolo,
alcol alifatico esterificato
all’anello D, che rende le
molecole idrofobiche;
presenza di un gruppo
metilico CH3 all’anello B.

Clorofilla b: identica,
ma con gruppo aldeidico
      *
(-CHO) al posto del
metilico
Clorofilla c: manca la coda
di Fitolo, al suo posto H


Clorofilla d: con -CHO al
posto del gruppo H2C=CH
Pigmenti accessori

Carotenoidi: pigmenti liposolubili dal
giallo all’arancio; presenti in tutti gli
organismi fotosintetici. Formati da molte
unità isoprenoidi che possono formare
agli estremi della molecola un anello
esagonale. Si dividono in 2 categorie:




Caroteni: es. Β-carotene (carote) e
licopene (pomodoro)
Xantofille: derivati ossigenati, es.
zeaxantina (cariossidi mais)
le clorofille
presentano un
minimo di
assorbimento
nella regione del
verde.


Per le piante, la
luce
monocromatica
di questo
colore equivale
a buio
completo
Tornando al processo fotosintetico….




Nei cloroplasti i pigmenti fotosintetici sono legati alle
membrane tilacoidali.
I pigmenti sono associati tra loro e ad altre molecole a
formare dei complessi chiamati FOTOSISTEMI: ognuno è
costituito da 250 a 400 molecole di pigmenti.
I FOTOSISTEMI
                      fotone



                                                 fotone
        Fosfolipidi
        di
        membrana                                             Anello tetrapirrolico




                                                          Parte idrofobica
CENTRO DI REAZIONE

                                                           Da Museth, 2006

Ogni fotosistema è costituito da più di 200 molecole di clorofilla a,
piccole quantità di clorofilla b, carotenoidi legati a proteine, e
molecole di clorofilla speciale, chiamate P, presenti nel centro di
reazione.
I pigmenti del fotosistema assorbono E luminosa (fotoni) e si
eccitano, trasferendo poi E ad un’altra molecola per risonanza.
e- :vanno →
                                               NADP+ che si
                                               riduce a
                                               NADPH




                                               e- : da
                                               ossidazione
                                               acqua


I Centri di Reazione sono due, indicati come P 680 e P 700.
P 700: consiste di una clorofilla a dimerica (ma una
sola si ossida)


P 680: è compresa nelle proteine integrali di membrana
tilacoidale D1 e D2, precisamente in quella D1.

P 680 fa parte del Fotosistema II


P 700: fa parte del Fotosistema I



Il primo Fotosistema ad entrare in funzione è il
Fotosistema II, che tuttavia è stato scoperto dopo il
Fotosistema I, da cui il nome.
Fotolisi
dell’acqua                                           Clorofilla a
                      Clorofilla a

               FOTOSISTEMA II                   FOTOSISTEMA I

                                           FOTOSISTEMA I: localizzato
                         O2           O2   prevalentemente nei tilacoidi intergrana
        L’O2 è un
      sottoprodotto                        e sui margini dei tilacoidi dei grana.
           della                     O2
       fotosintesi                         FOTOSISTEMA II: localizzato
                                           prevalentemente nelle zone
                                           appressate dei grana (partizioni)
PSII e PSI lavorano in serie a trasferire elettroni dalla fotolisi dell’acqua a una B-
vitamina nota come NADP+. Dalla ossidazione delle clorofille si ottengono
elettroni eccitati che vengono trasferiti tramite appositi transfer. L’e- dal PII
passa al PI, che, in seguito a eccitazione, ha ceduto il proprio e- al NADP+. L’e-
perso dal PII è subito rimpiazzato attraverso fotolisi dell’acqua.
PSI * e PSII* sono i centri di reazione ossidati: sono ossidanti fortissimi che devono
essere ridotti molto velocemente (nanosecondi 10-9). Per ridurre il PSII, gli elettroni
vengono strappati all’acqua tramite il “complesso evolvente ossigeno”, una parte
del PSII che sporge nel lume tilacoidale, tramite fotolisi dell’acqua. Per ridurre il PSI,
esso riceve tramite trasportatori l’elettrone perso dal PSII.
La produzione di ATP, benchè endoergonica, è possibile grazie al gradiente di H+
presente tra stroma e lume.




                                                             accumulo di protoni H+
Il complesso evolvente ossigeno
Principalmente come
conseguenza della
fotolisi dell’acqua, nel
lume si accumulano
protoni e si crea un
gradiente tra lume e
stroma.




I protoni passano
allo stroma attivando
l’ ATP sintetasi con
guadagno di Energia
e fosforilazione di
ADP ad ATP
The ATP synthase complex transports protons across the thylakoid
from lumen to stroma. These protons flow down an electrochemical
gradient and the energy released by that flow is trapped on the stroma
side of the membrane by ATP synthesis.
Perché due fotosistemi ?
PSI non è un ossidante abbastanza forte da strappare elettroni attraverso
la fotolisi dell’acqua (difficilissima da ossidare). D’altra parte il PSII
“energizzato” non è un riduttore abbastanza forte da donare elettroni
al NADP+.

 Quindi ambedue i Fotosistemi sono necessari per
 l’ossidazione dell’acqua e per la riduzione del NADP+.
Il sistema di trasporto elettroni (ETS) è un gruppo di proteine carrier di
membrana o periferiche, interagenti nel trasporto di elettroni. L’ETS fra i
due fotosistemi è dato da feofitina, plastochinone, citocromi b ed f e
plastocianina. L’ETS dopo il PSI consiste di quinoni, proteine con zolfo e
ferro, ferrodossina e una flavoproteina che riduce il NADP+. Questa
successione è chiamata trasporto aciclico.
I prodotti della
fase luminosa
Fase di carbonificazione
                                           Consiste di una serie di reazioni
Le reazioni sono catalizzate da enzimi     enzimatiche che portano alla
presenti nello stroma e organizzate nel    formazione di carboidrati partendo da
“CICLO di CALVIN” o “ciclo riduttivo dei   CO2, ATP e NADPH. Si svolge nello
pentoso fosfati” (PCR)                     stroma.


        1) carbossilazione: è
        catalizzata da Rubisco;
        aggiunge 1 molecola di
        CO2 ad uno zucchero a 5
        atomi di C (ribulosio 1,5
        difosfato)




  2 molecole stabili di
  un composto a 3
  atomi di C = 3 fosfo
  gligerato =3-PGA
2) Reazioni di riduzione che portano alla formazione della gliceraldeide 3-
    fosfato = GAP, un trioso che farà da mattone per la costruzione di tutti gli altri
    zuccheri e di molte altre molecole organiche. L’energia necessaria è fornita
    da NADPH e ATP (fase luminosa)

    3) Reazioni di rigenerazione che portano a ricostruire il ribulosio 1,5
    bifosfato in modo che sia disponibile il nuovo substrato su cui agirà la
    Rubisco

L’organicazione di 36
molecole di CO2
porta alla sintesi un
esoso (6C) e 6
molecole del pentoso
(5x6 = 30 C)
necessarie all’azione
della Rubisco.

Per 1 molecola di
CO2 sono necessarie:
3 molecole di ATP e 2
di NADPH
+ Ribulosio-1,5- bifosfato




Il GAP può essere usato nel metabolismo
                                                       2 molecole di G3P
plastidiale (es. amido primario) o essere
esportato nel citosol mediante uno specifico
traslocatore dei trioso fosfati, inserito nella
membrana interna del cloroplasto, che scambia
i triosi con P (da utilizzare nella sintesi di ATP).
Durante il giorno la quantità di zuccheri prodotta può essere superiore rispetto
     alla quantità consumata o esportata nel citosol per il metabolismo della cellula.
     All’interno del cloroplasto l’eccesso viene polimerizzato a amido, detto amido
     primario, e deposto sotto forma di piccoli granuli all’interno del cloroplasto.


                                  Giovane amiloplasto con
                                  residui del sistema                    Cloroplasto con
                                  lamellare e grandi granuli di          granuli di amido
                                  amido secondario                       primario




Durante la notte, questo amido
viene idrolizzato in zuccheri solubili,
sia per essere usato nel
metabolismo cellulare, sia per
essere traslocato ai plastidi di
riserva , gli amiloplasti, dove si
accumula come amido secondario.
I prodotti della
fase di
carbonificazione




Non solo zuccheri,
anche aminoacidi,
grassi, ecc.

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  • 1. Componenti funzionali dei cloroplasti La fotosintesi è effettuata dagli Sono quelli legati al processo organismi autotrofi che possiedono più importante che ha sede strutture, pigmenti e enzimi in grado di catturare l’energia luminosa. nei cloroplasti: la fotosintesi. Processo che converte Energia luminosa in Energia chimica e coinvolge molte molecole diverse: pigmenti enzimi accettori e trasportatori di e-
  • 2. Con questo processo gli organismi sono in grado di (1) trasformare l’energia luminosa in energia chimica sotto forma di energia di legame (ATP) e di energia di potenziale di ossidoriduzione (NADPH) e di (2) organicare e ridurre la CO2. luce (h) 6 CO2 + 6 H2O C6H12O6 + 6O2 (-684 kcal) clorofilla Consta di due fasi: 1) Fase luminosa (o fotochimica) 2) Fase di carbonificazione
  • 3. FASE LUMINOSA (reazioni fotochimiche) ha luogo nei tilacoidi -cattura dell’energia luminosa e foto-eccitazione della clorofilla -fotolisi dell’acqua e produzione di potere ossidante  O2 -produzione di potere riducente  NADPH -produzione di energia chimica  ATP • Sui tilacoidi sono presenti: • Complessi antenna: assorbono e trasferiscono l’Energia luminosa • Centri di reazione: trasformano l’energia luminosa in Energia di tipo ossidoriduttivo • Enzimi: es. ATPasi • Accettori e trasportatori di elettroni
  • 4. • FASE di carbonificazione • ha luogo nello stroma • cattura e fissazione (riduzione) della CO2  organicazione del C • consumo di ATP e di NADPH Nello stroma sono presenti: Enzimi: convertono l’Energia accumulata come ATP e NADPH in carboidrati e altri composti -enzima RuBisCO -enzimi del Ciclo di Calvin-Benson (o ciclo C3) -enzimi per la sintesi e la degradazione dell’amido -enzimi per la riduzione e l’organicazione dell’azoto
  • 5. l’enzima Rubisco, ribulosio bifosfato carbossilasi/ossigenasi, è il ponte tra sistema vivente e sistema non-vivente è composto da 8 copie di una grossa proteina (blue & light blue), codificata dal DNA cloroplastidiale e sintetizzata nello stroma, e da 8 copie di una proteina più piccola (red & orange), codificata dal DNA nucleare, sintetizzata nel citoplasma e poi importata. è particolarmente lento: fissa solo 3 molecole di CO2 al secondo; in compenso è l’enzima più abbondante sulla Terra The yellow loops indicate the positions of the active-site.
  • 6. PIGMENTI FOTOSINTETICI I pigmenti sono sostanze che assorbono specifiche lunghezze d’onda e hanno un colore corrispondente alle lunghezze Al centro dell’anello: atomo d’onda che non assorbono e che di Mg coordinato con i 4 riflettono. atomi N Le clorofille sono metallocomposti della * famiglia delle porfirine. L’anello porfirinico, simile all’eme dell’emoglobina, ha una serie di doppi legami coniugati (cioè un legame C- C alternato a C=C)
  • 7. In natura quattro clorofille: Clorofilla a: in tutti gli organismi fotosintetici (procarioti e eucarioti) Clorofilla b: Archeoplastidia, Proclorofita (anche alghe euglenoidi) Clorofilla c: in molte alghe eucariote (non appartenenti agli Archeoplastidia) Clorofilla d: rara (in poche alghe rosse e in un solo cianobatterio)
  • 8. Clorofilla a: coda di fitolo, alcol alifatico esterificato all’anello D, che rende le molecole idrofobiche; presenza di un gruppo metilico CH3 all’anello B. Clorofilla b: identica, ma con gruppo aldeidico * (-CHO) al posto del metilico Clorofilla c: manca la coda di Fitolo, al suo posto H Clorofilla d: con -CHO al posto del gruppo H2C=CH
  • 9. Pigmenti accessori Carotenoidi: pigmenti liposolubili dal giallo all’arancio; presenti in tutti gli organismi fotosintetici. Formati da molte unità isoprenoidi che possono formare agli estremi della molecola un anello esagonale. Si dividono in 2 categorie: Caroteni: es. Β-carotene (carote) e licopene (pomodoro) Xantofille: derivati ossigenati, es. zeaxantina (cariossidi mais)
  • 10. le clorofille presentano un minimo di assorbimento nella regione del verde. Per le piante, la luce monocromatica di questo colore equivale a buio completo
  • 11.
  • 12.
  • 13. Tornando al processo fotosintetico…. Nei cloroplasti i pigmenti fotosintetici sono legati alle membrane tilacoidali. I pigmenti sono associati tra loro e ad altre molecole a formare dei complessi chiamati FOTOSISTEMI: ognuno è costituito da 250 a 400 molecole di pigmenti.
  • 14. I FOTOSISTEMI fotone fotone Fosfolipidi di membrana Anello tetrapirrolico Parte idrofobica CENTRO DI REAZIONE Da Museth, 2006 Ogni fotosistema è costituito da più di 200 molecole di clorofilla a, piccole quantità di clorofilla b, carotenoidi legati a proteine, e molecole di clorofilla speciale, chiamate P, presenti nel centro di reazione. I pigmenti del fotosistema assorbono E luminosa (fotoni) e si eccitano, trasferendo poi E ad un’altra molecola per risonanza.
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  • 16. e- :vanno → NADP+ che si riduce a NADPH e- : da ossidazione acqua I Centri di Reazione sono due, indicati come P 680 e P 700.
  • 17. P 700: consiste di una clorofilla a dimerica (ma una sola si ossida) P 680: è compresa nelle proteine integrali di membrana tilacoidale D1 e D2, precisamente in quella D1. P 680 fa parte del Fotosistema II P 700: fa parte del Fotosistema I Il primo Fotosistema ad entrare in funzione è il Fotosistema II, che tuttavia è stato scoperto dopo il Fotosistema I, da cui il nome.
  • 18. Fotolisi dell’acqua Clorofilla a Clorofilla a FOTOSISTEMA II FOTOSISTEMA I FOTOSISTEMA I: localizzato O2 O2 prevalentemente nei tilacoidi intergrana L’O2 è un sottoprodotto e sui margini dei tilacoidi dei grana. della O2 fotosintesi FOTOSISTEMA II: localizzato prevalentemente nelle zone appressate dei grana (partizioni)
  • 19. PSII e PSI lavorano in serie a trasferire elettroni dalla fotolisi dell’acqua a una B- vitamina nota come NADP+. Dalla ossidazione delle clorofille si ottengono elettroni eccitati che vengono trasferiti tramite appositi transfer. L’e- dal PII passa al PI, che, in seguito a eccitazione, ha ceduto il proprio e- al NADP+. L’e- perso dal PII è subito rimpiazzato attraverso fotolisi dell’acqua.
  • 20. PSI * e PSII* sono i centri di reazione ossidati: sono ossidanti fortissimi che devono essere ridotti molto velocemente (nanosecondi 10-9). Per ridurre il PSII, gli elettroni vengono strappati all’acqua tramite il “complesso evolvente ossigeno”, una parte del PSII che sporge nel lume tilacoidale, tramite fotolisi dell’acqua. Per ridurre il PSI, esso riceve tramite trasportatori l’elettrone perso dal PSII.
  • 21. La produzione di ATP, benchè endoergonica, è possibile grazie al gradiente di H+ presente tra stroma e lume. accumulo di protoni H+
  • 23. Principalmente come conseguenza della fotolisi dell’acqua, nel lume si accumulano protoni e si crea un gradiente tra lume e stroma. I protoni passano allo stroma attivando l’ ATP sintetasi con guadagno di Energia e fosforilazione di ADP ad ATP
  • 24. The ATP synthase complex transports protons across the thylakoid from lumen to stroma. These protons flow down an electrochemical gradient and the energy released by that flow is trapped on the stroma side of the membrane by ATP synthesis.
  • 25. Perché due fotosistemi ? PSI non è un ossidante abbastanza forte da strappare elettroni attraverso la fotolisi dell’acqua (difficilissima da ossidare). D’altra parte il PSII “energizzato” non è un riduttore abbastanza forte da donare elettroni al NADP+. Quindi ambedue i Fotosistemi sono necessari per l’ossidazione dell’acqua e per la riduzione del NADP+.
  • 26. Il sistema di trasporto elettroni (ETS) è un gruppo di proteine carrier di membrana o periferiche, interagenti nel trasporto di elettroni. L’ETS fra i due fotosistemi è dato da feofitina, plastochinone, citocromi b ed f e plastocianina. L’ETS dopo il PSI consiste di quinoni, proteine con zolfo e ferro, ferrodossina e una flavoproteina che riduce il NADP+. Questa successione è chiamata trasporto aciclico.
  • 28. Fase di carbonificazione Consiste di una serie di reazioni Le reazioni sono catalizzate da enzimi enzimatiche che portano alla presenti nello stroma e organizzate nel formazione di carboidrati partendo da “CICLO di CALVIN” o “ciclo riduttivo dei CO2, ATP e NADPH. Si svolge nello pentoso fosfati” (PCR) stroma. 1) carbossilazione: è catalizzata da Rubisco; aggiunge 1 molecola di CO2 ad uno zucchero a 5 atomi di C (ribulosio 1,5 difosfato) 2 molecole stabili di un composto a 3 atomi di C = 3 fosfo gligerato =3-PGA
  • 29. 2) Reazioni di riduzione che portano alla formazione della gliceraldeide 3- fosfato = GAP, un trioso che farà da mattone per la costruzione di tutti gli altri zuccheri e di molte altre molecole organiche. L’energia necessaria è fornita da NADPH e ATP (fase luminosa) 3) Reazioni di rigenerazione che portano a ricostruire il ribulosio 1,5 bifosfato in modo che sia disponibile il nuovo substrato su cui agirà la Rubisco L’organicazione di 36 molecole di CO2 porta alla sintesi un esoso (6C) e 6 molecole del pentoso (5x6 = 30 C) necessarie all’azione della Rubisco. Per 1 molecola di CO2 sono necessarie: 3 molecole di ATP e 2 di NADPH
  • 30. + Ribulosio-1,5- bifosfato Il GAP può essere usato nel metabolismo 2 molecole di G3P plastidiale (es. amido primario) o essere esportato nel citosol mediante uno specifico traslocatore dei trioso fosfati, inserito nella membrana interna del cloroplasto, che scambia i triosi con P (da utilizzare nella sintesi di ATP).
  • 31. Durante il giorno la quantità di zuccheri prodotta può essere superiore rispetto alla quantità consumata o esportata nel citosol per il metabolismo della cellula. All’interno del cloroplasto l’eccesso viene polimerizzato a amido, detto amido primario, e deposto sotto forma di piccoli granuli all’interno del cloroplasto. Giovane amiloplasto con residui del sistema Cloroplasto con lamellare e grandi granuli di granuli di amido amido secondario primario Durante la notte, questo amido viene idrolizzato in zuccheri solubili, sia per essere usato nel metabolismo cellulare, sia per essere traslocato ai plastidi di riserva , gli amiloplasti, dove si accumula come amido secondario.
  • 32.
  • 33. I prodotti della fase di carbonificazione Non solo zuccheri, anche aminoacidi, grassi, ecc.