La conduzione di una squadra claudio mistrangeloEdoardo Osti
Giacciono nei miei cassetti vecchi articoli, pezzi sulla tecnica, sulla tattica o sulla conduzione di una squadra come quello che segue. Qualcuno me ne ha chiesto, qualcuno me ne chiede. Sono piccole cose , datate come questa anni '90, in parte superate, in parte no, ma che nella pochezza degli scritti tecnici della pallanuoto possono indurre a qualche riflessione.
Così un po' per fornire un servizio un po' per narcisismo ho deciso di riproporli.
L'allenamento fisico del pallanuotista
Giovanni Melchiorri, Alessandro Campagna
ANNO EDIZIONE: 2016
Libro, 328 pagine
ISBN: 9788860284976
Partendo dal gioco della pallanuoto e dalla sua evoluzione, Melchiorre e Campagna affrontano molti degli argomenti utili all'allenatore di specialità per rendere più moderna ed efficace la preparazione fisica per il pallanuotista.
Una preparazione fisica che deve essere specifica e che viene trattata nel volume partendo dal modello di prestazione e arrivando alla proposta di metodiche allenanti per l'allenamento fisico natatorio pallanuotistico, di tipo generale in acqua e per la forza in palestra. Il tutto focalizzato sulle diverse fasce di età, sul livello agonistico e sulla prevenzione della patologie correlate.
Oltre alle ricerche svolte dagli autori per creare un nuovo modello di allenamento, nel manuale sono presenti anche molte informazioni provenienti dallo studio della letteratura scientifica internazionale dedicata all'argomento, opportunamente rielaborate e trasformate in indicazioni pratiche per l'allenatore.
Ne deriva un indispensabile strumento, di grande attualità, per tutti i tecnici del settore e che coniuga l'indispensabile rigore scientifico con numerose opportunità applicative.
Scopri di più su http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/lallenamento-fisico-del-pallanuotista-melchiorri-campagna
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L'attacco posizionale nei modelli di gioco moderni
Pasquale Casà
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/lattacco-posizionale-nei-modelli-di-gioco-moderni
http://www.7contra7.es/
Por Yonathan Calvo Fernández
Dossier Base Contenidos Fútbol Base @ Athletic Bilbao
Batería de ejercicios y herramientas en base a estructura de entrenamiento en fútbol base y desarrollado por el Departamento del Athletic Club de Bilbao.
Una nuova proposta di programmazione dell'allenamento per le categorie dilettanti
Danilo Velini
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/una-nuova-proposta-di-programmazione-dellallenamento-per-le-categorie-dilettanti
Calcio. Lavorare e programmare ad alto livello nei dilettanti
Marco Lucarelli
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Calcio: 250 esercizi e giochi per il perfezionamento tattico
Claude Doucet
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Pali in superiorita numerica
1. Claudio Mistrangelo | Rari Nantes Savona – anno 2013
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2. 1 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Area Tecnica: “I Pali” in superiorità numerica
Continuano gli approfondimenti di Claudio Mistrangelo per Area Tecnica. Oggi pubblichiamo la prima di una
serie di puntate dedicate ad un aspetto squisitamente tecnico della pallanuoto: i “Pali” in superiorità numerica.
PREMESSA ATTUALE
Il lavoro sui “Pali” in superiorità numerica è del 2009 e avrebbe dovuto far parte del DVD che il S.I.T. stava
approntando per il convegno 2010 dei Tecnici.
Poi non fu completato a favore del lavoro sul centroboa che abbiamo già pubblicato su questo sito (e che è
apparso anche su altri siti).
Questa modestissima fatica sui “Pali” fu realizzata, meglio e pure supportata da un DVD, da Sandro Bovo,
allenatore del Brescia, per il S.I.T. e per il convegno dei Tecnici 2011.
E’, quindi, assoluto narcisismo da parte mia pubblicare questa piccola cosa, più modesta e antecedente.
Il lavoro verrà inserito su Area Tecnica a puntate perché lungo e pesante. Infatti, pochi argomenti più di questo
sono difficili, quasi impossibili ad una trattazione scritta.
Tipica situazione di azione – reazione trova più facile esplicazione alla lavagna, nei video, nelle simulazioni
computer, insomma in qualcosa che ne riproduca la dinamicità. Eppure qualcosa si può ottenere anche dalla
parola scritta. Infatti, lo scritto obbliga ad una razionalizzazione a step, che chiarisce i concetti base proprio
perché statica.
Non era Fritz Dennerlein che sosteneva per certe situazioni tattiche la superiorità della foto rispetto alla TV ?
(Ringrazio ancora per le schematizzazioni grafiche Jari Gatti).
3. 2 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
INDICE
1. IL QUADRO STRATEGICO pag. 4
1.1 IMPORTANZA SUPERIORITÀ NUMERICA pag. 4
1.2 MOTIVAZIONI STRATEGICHE pag. 4
1.3 IMPLICITA PREMESSA pag. 4
1.4 QUALE TIPO DI SUPERIORITÀ pag. 4
1.5 LE COMBINAZIONI D’ATTACCO pag. 4
1.6 TATTICA INDIVIDUALI pag. 5
1.7 IMPORTANZA DEI PALI pag. 5
2. SCHIERAMENTI E MOVIMENTI PIÙ USATI IN
SUPERIORITÀ NUMERICA pag. 6
3. TATTICA INDIVIDUALE pag. 11
3.1 TERMINOLOGIA pag. 11
3.2 PRIMO CONCETTO BASE: LA RICERCA DELLO SPAZIO pag. 12
3.2.1 Un esempio pag. 12
3.2.2 Un secondo esempio pag. 13
3.2.3 Alcune considerazioni pag. 15
3.3 SECONDO CONCETTO BASE: LIMITE DELLO SPAZIO LIBERO pag. 16
3.4 TERZO CONCETTO BASE: L’ALLINEAMENTO DEI PALI pag. 18
4. SCELTE TATTICHE DI PALO 5 pag. 20
4.1 SUPERIORITÀ NUMERICA 4-2 pag. 20
4.2 SUPERIORITÀ NUMERICA 4-2 CON USCITA
DALLA LINEA DI POSIZIONE 4 pag. 20
4.3 IN ATTACCO 4-2 CON ROTAZION IN 3-3 pag. 23
4.4 FINESTRA SULL’ARBITRAGGIO pag. 25
4.4 LE SCELTE TATTICHE DI PALO 1 pag. 26
5. LA TECNICA DEI PALI pag. 27
5.1 METODOLOGIA pag. 27
5.2 L’ASSETTO NELLA CONCLUSIONE pag. 27
5.3 L’ASSETTO NELLA RICEZIONE: LA MINIMA MODIFICAZIONE pag. 29
5.4 LE MODIFICAZIONI DELLA MINIMA MODIFICAZIONE pag. 30
5.5 L’ASSETTO NEL MOVIMENTO pag. 30
5.5.1 Lo scivolamento pag. 30
5.5.2 Trazione pag. 31
5.5.3 Trudgeon pag. 31
5.5.4 Rotazione pag. 32
5.6 PALO 1: UN ASSETTO LIMITE pag. 32
5.7 PALO 1: UN SECONDO ASSETTO LIMITE pag. 33
6. LA FASE REALIZZATIVA pag. 34
6.1 LA SCHIACCIATA pag. 34
6.2 6.2 LA DEVIAZIONE AL VOLO pag. 35
4. 3 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Capitolo 1: IL QUADRO STRATEGICO
1.1 IMPORTANZA SUPERIORITÀ NUMERICA
Il peso percentuale delle reti in superiorità numerica è talmente rilevante nelle partite di alto
livello o, comunque, importanti che si è soliti dire che tutto si decide a uomo in più e in meno.
1.2 MOTIVAZIONI STRATEGICHE
Ciò è dovuto, infatti, alla ricerca, da parte di tutte le squadre di alto livello, di ridurre al
massimo le reti subite in parità numerica (da centroboa, da contropiede…). Questa ricerca
conduce a portare al più alto livello l’aggressività della difesa nelle fasi di pressing e nel
controllo del centroboa e a ridurre l’esposizione dell’attacco ai contropiedi avversari attraverso
la limitazione delle entrate, dei blocchi, del movimento offensivo in generale. La parola chiave
è controllo: il gioco deve stare nei binari previsto. Deve portare a situazioni conosciute e
perfezionate nelle lunghe fasi della preparazione tattica.
1.3 IMPLICITA PREMESSA
Un’implicita premessa di tale scelta consiste nell’idea, troppe volte rivelatasi giusta, che gli
arbitri più di tante espulsioni non possono dare e che, comunque, non possono assegnare
una grande differenza di espulsioni temporanee tra le due squadre. Fino a che tale
convinzione avrà ragione nessun cambiamento di regolamento impedirà un gioco distruttivo
alla ricerca dell’inferiorità numerica. Non è il regolamento, non è quella o quell’altra regola il
problema,. Il problema è la gestione arbitrale delle partite.
1.4 QUALE TIPO DI SUPERIORITÀ
La superiorità numerica 6 contro 5 posizionale è una delle situazioni di superiorità numerica
presenti o ipotizzabili in una partita. Altre possono essere:
- 6 contro 5 (ma anche 5 contro 4,…) da contropiede
- espulsione a favore del centroboa senza la palla
- 3 contro 2 da “ritardi” difensivi su difesa zona, ad es. zona M
- 4 contro 3, 3 contro 2, da espulsione temporanea contro squadra a pressing molto aggressivo e largo.
Quindi: in questo capitolo si parlerà solo della superiorità numerica 6 contro 5 da espulsione di
un difensore in situazione di 6 contro 6 e, soprattutto, del ruolo dei “Pali” (attaccanti in prima
linea di fronte alla porta) in tale situazione.
1.5 LE COMBINAZIONI D’ATTACCO
La fantasia degli allenatori si è sbizzarrita nella costruzione tattica della superiorità numerica.
Già M. Maioni nel suo “Corso di Pallanuoto” (Roma 1969-70) trattava di schieramento 3-3, 4-2
e di un 3-3 che diventa 4-2. Diciamo che nel corso del tempo le varianti proposte dagli
allenatori sono state tante e tali che Lino Repetto nel 1990 rinunciava all’argomento proprio
perché lo riteneva “troppo soggettivo” (L. Repetto ‘Pallanuoto: storia e tecnica 1990).
Volendo solo limitarci al presente, possiamo vedere una tendenza a: 4-2; 4-2 che diventa 3-3;
4-2 con uscita della prima linea di un estremo (rotazione); 4-2 che diventa 3-3 che diventa 4-2
dall’altro lato; rotazioni totali di tutti i giocatori o parziali, blocchi in rotazione…
5. 4 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
1.6 TATTICA INDIVIDUALE
È evidente che qui tratteremo solo gli schieramenti più adottati perché ci interessa un altro
aspetto: la tecnica e la tattica individuale dei due giocatori che fronteggiano la porta nel 4-2
(che non diventa 3-3, che diventa 3-3, che torna 4-2…) che saranno molto spesso denominati
semplicemente Pali. Perché si è molto detto e molto si dice e si inventa sullo schema, ma
meno si dice e meno si lavora sulla tecnica e sulla tattica individuale sia degli esterni
sia dei “Pali”. Questo, e soprattutto questo, dovrebbero, invece, fare gli allenatori delle
giovanili. Il soggettivismo della tattica collettiva può soddisfare la creatività dell’allenatore, ma
frena la crescita del giovane pallanuotista.
Quindi: che deve fare un palo (tattica individuale) in relazione alla situazione di superiorità
numerica e come lo deve fare (tecnica): questo è il tema. E, anche riducendolo a questo, non
si potrà esaurire un argomento che, essendo tipicamente di azione/reazione dell’attacco e della
difesa, presenta tantissime variabili.
1.7 IMPORTANZA DEI PALI
È comune affermare che buoni tiratori fanno buono l’uomo in più o che senza tiratori non c’è
schema in superiorità che valga. Tutto vero, ma qui ci interessa un’altra ovvietà un po’ meno
conosciuta: buoni tiratori hanno bisogno di buoni “Pali” e buoni “Pali” di buoni tiratori.
Il carattere lapalissiano dell’affermazione contiene più di quanto sembri, ma qui preme solo
sottolineare l’importanza dei Pali. Infatti senza buoni Pali (e vedremo che cosa significa) i
difensori possono praticare una difesa aggressiva sui giocatori esterni attaccando il possessore
di palla o addirittura tutti gli esterni e obbligando a una conclusione affrettata, sbilanciata…
6. 5 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Capitolo 2: SCHIERAMENTI E MOVIMENTI PIÙ USATI IN SUPERIORITÀ NUMERICA
8. 7 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Capitolo 3: TATTICA INDIVIDUALE
3.1 TERMINOLOGIA
I "Pali" hanno uno strano destino: ingiustamente sottovalutati nella considerazione diffusa rispetto ai tiratori
esterni, si trovano anche variamente definiti nella definizione numerica delle posizioni. Così per alcuni sono
rispettivamente 6 e 5, per altri 3 e 4... qui si definiranno semplicemente Palo 1 (posizione vicina al palo destro
guardando la porta) e Palo 5 (posizione vicina al palo sinistro guardando la porta). Oppure si ricorrerà alla
vecchia definizione numerica di F. Dennerlein, riportata nei suoi "Appunti sulla pallanuoto", pubblicato dal SIT
nel 1988 che prevede immaginando lo spostamento in 4-2 di posizione 3 questa numerazione:
3.2 PRINCÌPI E SCHEMI (O CONCETTI BASE)
Gli schemi, al contrario di quanto spesso si crede, sono movimenti collettivi "aperti" o meglio "semi aperti". Ad
un movimento iniziale dell'attacco corrispondono alcune reazioni possibili della difesa. Si ipotizzano solo le
reazioni corrette che sono, quindi, in numero limitato e non gli errori che sono, invece, in numero
potenzialmente infinito. Per questa limitata gamma di reazioni si preparano adeguate risposte che a sua volta
ipotizzano un certo numero di reazioni ... Lo schema, quindi, ha l'utilità di limitare le soluzioni di gioco così da
aiutare e da preparare il giocatore alle risposte razionali dell'avversario così che il giocatore non si trovi di
fronte ad un numero indefinito di soluzioni o ad una situazione imprevista. La possibilità dell'errore, del
compagno o dell'avversario, più che la furbata tattica imprevista, mantiene permanente il carattere situazionale
al gioco e conferma che la capacità tattica individuale del giocatore (trovare la miglior risposta a una situazione
imprevista) è qualità imprescindibile che va, quindi, coltivata fin dalle categorie giovanili. Ci sono giocatori che,
se l'allenatore chiede lo schema 1, lo continuano anche se il portiere avversario se ne va dalla porta ...
Il principio è, invece, una norma generica che ha la forza (e la pretesa) di avere un valore universale
indipendentemente dalla situazione: per esempio, attaccare 4 contro 3 è più vantaggioso per l'attacco che non
attaccare in 6 contro 5 e, quindi, "bisogna tornare" ... C'erano una volta grandi allenatori di giovani che
ricorrevano a formule semplici che sentenziavano i principia: Lino Repetto era una fonte inesauribile di princìpi
e alcuni li ha riportati nel suo testo: a titolo di esempio un fantastico "chi nuota a testa bassa finisce nella
nassa".
9. 8 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Ovviamente, il carattere situazionale del gioco impone eccezioni anche ai principia, ma dovessi dare un
consiglio agli allenatori di giovani dire: meno schemi e più princìpi.
3.3 PRIMO CONCETTO BASE: LA COSTANTE DISPONIBILITA' AL PASSAGGIO
Il Palo (1 e 5) deve essere sempre pronto. Deve sempre lavorare per "dettare" il passaggio dell'esterno,
modificando il suo assetto in acqua in base alla posizione della palla così da essere sempre pronto alla ricezione
e alla conclusione. Insomma, deve essere l'egoista che vuole sempre la palla: richiamerà su di sé le attenzioni
dei difensori aprendo gli spazi e gli angoli di tiro all'altro Palo e agli attaccanti esterni.
3.4 SECONDO CONCETTO BASE: NON SUBIRE
Il Palo (1 e 5) non deve subire l'azione di appoggio del difensore che lo usa come tale per ergersi sopra l'acqua
e coprire maggiormente la porta in collaborazione con il portiere. Il Palo può evitare questa azione sia sfilandosi
via sia spostando il difensore che per stare alto oppone una resistenza inferiore allo spostamento: otterrà così
di non consentire al difensore la copertura degli spazi – porta prefissati.
3.5 TERZO CONCETTO BASE: LA RICERCA DELLO SPAZIO
Il concetto base della tattica individuale è la ricerca dello spazio libero. Lo spazio libero si determina in base alla
posizione della palla, dell'avversario o degli avversari e dei compagni. Alcuni esempi valgono più di molte
parole.
10. 9 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
3.5.1. Un esempio
Infatti Palo 5 con questo movimento obbliga il difensore a scegliere se:
• pressare su di lui lasciando allora libero il "corto" a +5;
11. 10 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
• se rimanere chiuso lasciando a Palo 5 la possibilità di tiro.
3.5.2 Un secondo esempio
12. 11 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
• non sbilanciarsi nel marcamento di Palo 1. questo consentirà a +1 di passare la palla al palo 1 che godrà di
una conclusione ravvicinata.
• sbilanciarsi nel marcamento di Palo 1. Questo, però, consentirà a +1 di vedere Palo 5 che dovrà
semplicemente avanzare sulla linea così da obbligare a una scelta il suo difensore.
13. 12 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Infatti, se il difensore di Palo 5 non lo seguirà, Palo 5 potrà schiacciare in porta relativamente indisturbato. Se
lo seguirà verrà risucchiato al centro della porta e questo consentirà a +1 di servire +5 che avrà la possibilità di
una conclusione ad angolo scoperto.
14. 13 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
3.5.3 Alcune considerazioni
• I due esempi sono tra i casi più semplici che si possono riscontrare. Eppure non è così facile realizzarli nella
realtà ed è per questo che bisogna allenare i giovani in queste esercitazioni di base. Non si sottolineerà mai
abbastanza l'importanza della tattica individuale nella formazione giovanile.
L'inferiorità numerica è tra quelle esercitazioni che curano la tattica individuale non nell'isolamento, ma nei
meccanismi base della tattica collettiva. Lo schema fantasioso e bellissimo può addirittura impedire
l'acquisizione di queste abilità tattiche.
Contemporaneamente, potrà essere sviluppata la tecnica in regime tattico complesso (quanti fanno tutto bene
nell'esercizio isolato e, poi, si perdono in partita !). Contemporaneamente, potrà essere sviluppata la forza
specifica delle gambe.
L'inferiorità numerica è uno degli esercizi di sviluppo più importanti per i 14/18enni.
• Nei due casi-base per far "giocare" i pali si sono ipotizzati un tiratore esterno pericoloso e una scelta difensiva
netta contro di lui: il tiratore esterno pericoloso rende più giocabile la superiorità numerica.
3.6 QUARTO CONCETTO BASE: LIMITE DELLO SPAZIO LIBERO
In tutti i due casi-base che abbiamo trattato il Palo si sposta verso la palla nello spazio libero, o muovendosi
sulla linea dei 2 metri o uscendo dalla linea, e si allontana dalla marcatura più vicina. Il limite di questa azione
verso la palla e lontano dalla marcatura è ovviamente l'altra eventuale marcatura esterna o di linea.
16. 15 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
3.7 QUINTO CONCETTO BASE: L'ALLINEAMENTO DEI PALI
Meglio sarebbe dire: il NON allineamento dei Pali. Con questo si vuol sottolineare che i Pali non si devono
muovere rimanendo tutti e due sulla stessa linea. Infatti, se ipotizziamo la palla in posizione 1, qualora i Pali
fossero allineati il difensore in posizione centrale potrebbe facilmente marcare il passaggio ad entrambi e
comunque oscurerebbe Palo 5 alla vista di +1. Sarà in questo caso quasi sicuramente Palo 1 a posizionarsi più
largo e Palo 5 a rimanere sulla linea dei 2 metri come da esempi nel paragrafo 3.2.1.
Diciamo che lo schieramento base del 4-2 con palla in +1 è:
Ovviamente le eccezioni non mancano.
Se, per esempio, il difensore -2 scegliesse una difesa chiusa, coprendo Palo 1 e non salendo su +2, è evidente
allora che Palo 1 dovrà schiacciarsi sulla linea o addirittura converrà che l'attaccante in +1 sposti la palla dentro
i 2 metri avvicinando tutta la linea e, quindi, anche i tiratori esterni.
18. 17 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Si conclude oggi, con la pubblicazione della terza ed ultima puntata, l'approfondimento curato da Claudio
Mistrangelo per Area Tecnica sul tema: "Pali in superiorità numerica".
Capitolo 4: SCELTE TATTICHE DI PALO 5
Stabiliti alcuni concetti base, conviene ora valutare alcune situazioni classiche in cui Palo 5 deve decidere che
cosa fare (tattica individuale).
4.1 SUPERIORITÀ NUMERICA 4-2
Ne abbiamo elencate due per chiarire i concetti base dello spazio libero, del limite dello spazio e del non
allineamento. Si tratta in sostanza di un attacco 4-2 classico e di una scelta difensiva aggressiva verso il
difensore esterno.
4.2 SUPERIORITÀ NUMERICA 4-2 CON USCITA DALLA LINEA DI POSIZIONE 4
Ipotizziamo ora Palo 5 all'interno di un attacco 4-2 che porta l'attaccante di posizione +5, verosimilmente un
buon tiratore, ad uscire dalla linea dei 2 mt seguendo una probabile rotazione di + 2 e + 4 verso posizione 1.
Qui, di seguito, viene schematizzata la situazione che si determina.
19. 18 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Palo 5 deve muoversi principalmente in relazione con quanto fa il difensore tra lui e l'attaccante in posizione 5
soprattutto quando questi riceve o sta per ricevere la palla.
1^ ipotesi:
temendo il forte tiratore in posizione +5 il difensore esce anche lui ad aggredirlo. In questo caso Palo 5 deve
scivolare sulla linea così da allontanarsi dal difensore centrale e obbligarlo a scegliere tra lui e Palo 1.
20. 19 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
L'azione di scivolamento verrà descritta nel capitolo sulla tecnica, ma è bene dire già subito che è una delle
azioni più tipiche dei Pali, ma anche una delle meno presenti nei fondamentali esercitati.
È bene anche sottolineare che in questa situazione Palo 5 non deve uscire dalla linea, ma scivolare lungo la
linea perché una sua uscita vanificherebbe l'azione di uscita dell'attaccante +5.
21. 20 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
2^ Ipotesi
Il difensore decide di non aggredire l'uscita dell'attaccante in posizione 5, ma di tentare di bloccarne il tiro con il
braccio alto. In questo caso Palo 5 o non fa nulla (e fino a qualche tempo fa così avveniva) oppure compie
un'azione di spinta (con la schiena...) sul difensore per aprire l'angolo corto al tiratore esterno oppure, in
qualche modo, destabilizza lo stesso difensore esterno.
22. 21 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
L'azione di spinta del palo sul bloccante è sempre ai limiti della correttezza regolamentare e rappresenta una
delle tante azioni ai limiti e oltre il regolamento che vengono compiute da una parte e dall'altra (dalla difesa sui
Pali e dai Pali sulla difesa).
4.3 IN ATTACCO 4-2 CON ROTAZIONE IN 3-3
Si tratta di un'azione di scivolamento completa di Palo 5 che lo porta fino allo schieramento in 3-3. Questa
azione è combinata, ovviamente, con una rotazione dalle posizioni +2 e +4. Il problema, in generale, è la
reazione della difesa: sulla base di quella, in particolare del difensore vicino, Palo 5 dovrà agire.
- 1° ipotesi
La difesa aggredisce la rotazione. È una scelta difensiva teoricamente un po' suicida, ma si vede e spesso ha
successo: Il "tempo" vince lo "spazio". Palo 5 deve subito capire di bloccare il suo scivolamento (alcuni nuotano
il passaggio a 3-3, a mio avviso erroneamente) perchè si trova nella situazione della rotazione di +5 sul 4-2
(vedi paragrafo precedente) e deve, quindi, regolarsi nello stesso modo.
23. 22 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Ma se nella sua scelta aggressiva anche il difensore centrale seguisse Palo 5 è evidente che la rotazione Palo 5
la deve proseguire per portare via il difensore centrale e aprire ancora di più lo spazio sulla linea a Palo 1.
24. 23 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
- 2° ipotesi
La difesa rimane ferma nel 3-2 stretto.
In questo caso completato lo scivolamento Palo 5 si trasformerà in un esterno di prima linea di un attacco 3-3 e
dovrà lavorare ad "aprire" il suo difensore in favore di un altro esterno oppure concludere lui stesso.
Spesso, in questi anni, gli allenatori richiedono un ritorno al 4-2 obbligando lo stesso giocatore a un rientro sul
palo.
Su questo movimento due saranno le opzioni.
• Nel primo caso il difensore di 5 si è sbilanciato oltre la linea dei 2 metri ponendosi in mezzo tra 4 e 5. Palo 5
dovrà cogliere il momento giusto (o previsto dallo schema) con palla verosimilmente in 1-2 e rientrare sul palo.
Dovrà farlo non nuotando a stile libero, ma spostandosi in posizione semiverticale a trudgeon o a trazione,
pronto a schiacciare la palla in porta.
• Nel secondo caso il difensore di 5 è rimasto sulla linea a difesa dell'angolo corto. Il rientro in questo caso avrà
la funzione di blocco per la probabile controrotazione in 4-2 di 5.
25. 24 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
4.4 FINESTRA SULL'ARBITRAGGIO
L'azione di blocco è un'azione sempre al limite del regolamento. Rientra nella casistica di azioni fallose
commesse da difensori e attaccanti nelle situazioni di superiorità/inferiorità numerica. Fino ad un ventennio fa
l'azione fallosa era quasi esclusivamente causata dai difensori che si appoggiavano agli attaccanti in ruolo di
Palo così da parare meglio il tiro dagli esterni oppure si spingevano ai Pali per essere più reattivi in una difesa di
movimento oppure ancora li affondavamo per togliere una soluzione all'attacco.
La qualità e l'organizzazione delle difese in inferiorità, la riduzione del tempo di superiorità, l'importanza sempre
crescente di una buona percentuale nella superiorità numerica hanno indotto anche gli attacchi in superiorità ad
adottare azioni border line per ottenere conclusioni più efficaci. Due esempi: il blocco irregolare di cui ora
diremo e lo sbilanciamento del difensore esterno così da aprire l'angolo al tiratore.
L'azione di blocco è, dunque, sempre tra due limiti: il bloccaggio irregolare da parte dell'attaccante del
movimento del difensore e lo sfondamento o lo scavalcamento da parte del difensore ai danni dell'attaccante.
Perché il blocco sia regolare occorre che l'attaccante prenda la posizione di ostacolo in anticipo sul movimento
di reazione del difensore così da trovarsi fermo in un'azione di ostacolo passiva che nessuna norma
regolamentare gli impedisce. Coloro che sostengono che il blocco è sempre irregolare conoscono solo il blocco
attivo. Il blocco è ovviamente irregolare se l'attaccante lo porta con le braccia impedendo attivamente il
movimento di reazione del difensore teso a rientrare in posizione di parata.
4.5 LE SCELTE TATTICHE DI PALO 1
Dal punto di vista tattico le scelte di Palo 1 sono sostanzialmente simmetriche a quelle di Palo 5 e rispondono
agli stessi concetti base perciò non meritano una faticosa trattazione a parte.
26. 25 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
Capitolo 5: LA TECNICA DEI PALI
5.1 METODOLOGIA
Per comprendere come i Pali devono muoversi, scivolare, resistere alla pressione di un difensore o tirare in
porta, occorre partire dal fondo, cioè dal loro assetto nella fase conclusiva. Tale impostazione pare anche la più
corretta per addestrare i giocatori, soprattutto i giovani, al ruolo di Palo. La progressione didattica corretta è:
assetto nella conclusione, assetto nella ricezione, assetto negli spostamenti.
5.2 L'ASSETTO NELLA CONCLUSIONE
Prendiamo sempre l'esempio di Palo 5. Si deve partire proprio dal suo assetto nella fase di realizzazione.
Il tiro in porta di un Palo è sempre un tiro con poco tempo a disposizione e, quindi, assimilabile a un tiro al volo.
In realtà i tempi a disposizione sono due: 1) quando il palo si trova sulla linea dei 2 mt il tiro sarà una vera e
propria deviazione al volo; 2) quando si trova ad esempio dopo uno scivolamento esterno, fuori dalla linea, a
2.50/3 mt dalla porta, il tiro sarà una vera e propria schiacciata o una schiacciata dopo una piccola pausa.
In entrambi i casi il suo assetto, cioè la posizione da assumere in acqua, dovrà avere il braccio di appoggio in
avanti a pressione, il corpo "obliquato" con rotazione del busto e, soprattutto, con la gamba corrispondente al
braccio di tiro in anticipo rispetto al busto in direzione della palla; dovrà, cioè, evitare l'errore più diffuso,
soprattutto nei giovani giocatori, di avere il busto rivolto verso la palla in anticipo rispetto alle gambe (e poi
dietro nella fase di tiro) perché questa posizione non gli consentirà il controllo della palla e non gli fornirà
stabilità in caso di un contatto avversario.
La prima indicazione è, quindi, proprio quella dell'equilibrio nell'assetto di tiro.
L'assetto di tiro che abbiamo indicato è valido per il tiro dopo ricezione di palla proveniente dalle posizioni
+1/+2/+4, ma non per la ricezione della palla quando proviene dalla posizione +5. In questo caso la palla
dovrà essere ricevuta in un assetto del tutto diverso. Per ora ci basti dire che nella conclusione il giocatore di
Palo 5 avrà il corpo orientato con le spalle alla porta, il braccio teso lungo la linea a toccare la palla che arriva
da posizione 5 con il braccio rovesciato in una vera e propria mezza rovesciata al volo. Oppure, nel caso
decidesse di impugnare la palla, dovrà ruotare il corpo (obliquandolo verso la porta in una breve rotazione
esterna rispetto al corpo, ricordandosi di "condurre" la gamba destra in anticipo sul corpo così da consentire
appoggio al movimento), e porterà la palla in alto per garantirsi un minimo di forza potenziale e di escursione
del gesto.
Infatti non potrà caricare il braccio all'indietro. Si tratterà di un tiro tutto avanti: il braccio non deve mai
oltrepassare all'indietro la linea della testa, pena di essere intercettato dal difensore centrale.
N.B. La scelta tra i due tipi di tiro (tocco in rovesciata al volo/tiro con braccio davanti al corpo) dipende dal
tempo a disposizione che dipende a sua volta dalla distanza del difensore centrale. La scelta più che da Palo 5
deve essere fatta da +5 che vede la distanza del difensore centrale e che può, regolando il tipo di passaggio,
dare indicazioni sul tiro da scegliere al Palo.
27. 26 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
5.3 L'ASSETTO NELLA RICEZIONE: LA MINIMA MODIFICAZIONE
Chiarito l'assetto di tiro, si passa a vedere come va modificato per ricevere il passaggio.
Il concetto-base qui è quello della minima modificazione. Infatti, si può con la sola rotazione del capo e la
conseguente della spalla, bloccando per così dire il bacino, essere pronti a ricevere in Palo 5 un passaggio da
posizione 1-2 e 4 dove la ricezione più difficile risulta essere quella da 4 perché è la più verticale. Il braccio di
tiro va diretto verso la posizione della palla seguendo il concetto della minima modificazione. Va ricordato
ancora che le gambe vanno tenute in modo tale che sostengano l'equilibrio del corpo, quindi, con la gamba
destra (per un destro) a precedere (e sostenere) il busto pena il pericolo di "cadere" nell'acqua.
Le cose cambiano di molto quando la palla da posizione 1-2 o 4 viene passata a posizione 5. In questo caso
occorre subito sottolineare alcune cose.
28. 27 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
• L'assetto di Palo 5 verso 5 va preferibilmente preso ruotando sull'esterno e non all'interno se non altro perché
si compie un angolo minore;
• Le gambe che sono in anticipo verso +4 vanno portate in anticipo verso +5 con un movimento a bilancia,
fondamentale troppo spesso dimenticato;
• Anche qui il movimento deve seguire il concetto della minima modificazione dell'assetto, per quanto l'assetto
in questo caso si modifichi profondamente.
5.4 LE MOTIVAZIONI DELLA MINIMA MODIFICAZIONE
Ragioniamo ora sul perché del concetto della minima modificazione dell'assetto ricordando che Pali molto bravi
non seguono questo o un altro dei concetti base perché hanno trovato propri equilibri o assetti. Si ragiona
sempre su un modello non facendone un idolo o un vincolo assoluto, ma una guida per comprendere anche
quanto si discosta con successo.
Se Palo 5 deve ricevere palla da posizione 4 e accentua la rotazione del busto per vedere meglio, in modo più
comodo, la palla, è evidente che quando la riceverà si troverà parzialmente spalle alla porta e dovrà quindi
ruotare il busto con la palla in mano. Con qualche danno: "portare" la palla anche per un arco di soli 30-40 cm
nella situazione di inferiorità numerica è molto rischioso; non si vede subito la porta e si rischia di essere in
ritardo sulla reazione della difesa; ci sono maggiori difficoltà a trovare l'assetto di tiro avendolo perso.
Ma una ragione ulteriore, e, forse, ancora più importante, è il mantenimento dell'equilibrio sotto la pressione
dei difensori. Infatti, i Pali subiscono durante la fase di superiorità numerica la continua pressione dei difensori
che si caratterizza in appoggi, affondamenti, spinte sul bacino e solo l'assetto descritto (con l'appoggio delle
gambe e il bacino mai in verticale rispetto al busto) consente il mantenimento dell'equilibrio che continue
rotazioni, giravolte facilmente fanno perdere.
29. 28 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
5.5 L'ASSETTO NEL MOVIMENTO
Si sono per ora analizzati gli assetti posizionali (assetto di ricezione e di tiro), merita ora dare conto dei
movimenti di Palo 5.
Fondamentalmente: scivolamento; avanzamento in trazione, in trudgeon; rotazione, elevazione; blocchi e
veli...
5.5.1 Lo scivolamento
L'azione di scivolamento è forse l'azione principe del Palo, se si esclude la conclusione.
Lo scivolamento può essere lungo la linea o verso l'esterno, tecnicamente non c'è differenza.
In sostanza si tratta di procedere verso la direzione opposta a quella verso la quale si è assettati per il tiro.
Basta pensare, quindi, di essere pronti ad un tiro e da quell'assetto (ruotando solo il capo e, per il minimo
dovuto alla necessità di ricevere, le spalle) procedere all'indietro. È importante il lavoro della gambe che hanno
una funzione di spinta opposta a quella della normale trazione.
Il corpo assettato in posizione di tiro, ma il viso volto verso la palla... le gambe, come detto, nella classica
azione di bicicletta, ma con il movimento di spinta all'indietro accentuato. Guadagnare all'indietro maggiore
spazio è possibile alzando e spingendo più indietro il bacino, avvicinando il busto all'acqua, portando le gambe
all'indietro ed esercitando una maggiore pressione del braccio da appoggio verso dietro.
Quindi lo scivolamento è un procedere all'indietro con il corpo in assetto di tiro, con un ritmo che può essere
quello regolare della bicicletta oppure quello a balzi prodotto dalla spinta del braccio di pressione e
dall'allungamento del corpo.
Non compare stranamente in nessuna pubblicazione nostrana, non è menzionato tra i fondamentali, ma è
fondamentale di grande importanza nella superiorità numerica, nell'inferiorità, nella difesa sul centroboa,
insomma nelle azioni più importanti della pallanuoto attuale.
5.5.2 Trazione
È questo, al contrario dello scivolamento, un fondamentale conosciuto e molte volte illustrato. Va sottolineata la
differenza con lo scivolamento: la trazione è, infatti, un esercizio pensato con il possesso di palla, non sottolinea
dei punti di scivolamento delle gambe per guadagnare spazio, ma carica l'esigenza di una spinta forte delle
gambe (a rana o trudgeon) per tenere la posizione alta nella fase di finta o di tiro (vedi appunti di F. Dennerlein
per il SIT).
Quindi, ci sono nella superiorità numerica fasi in cui i Pali utilizzano la trazione senza palla perché devono fare
pochissimo movimento in quanto hanno poco spazio libero da guadagnare o sono chiusi sulla linea: e
contemporaneamente devono essere pronti a ricevere e tirare.
30. 29 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
5.5.3 Trudgeon
Conosciutissimo. Sempre meno usato: un errore. Una delle conseguenze è che si vedono giovani giocatori
nuotare a stile libero sulla linea e, in altre situazioni, nuotare a stile libero vicino alla porta, totalmente
impreparati alla ricezione.
Il trudgeon, infatti, è lo stile che consente la massima velocità di spostamento in situazioni di possibile ricezione
di palla. Andrebbe utilizzato dai Pali nelle trasformazioni (laddove si vogliano veloci) di un 3-3 in 4-2 o
assimilabili.
5.5.4 Rotazione
Si intende qui la rotazione del corpo per trovare nuovamente un corretto assetto quando la palla si sposta da
una parte all'altra dello schieramento degli esterni in uno schema di superiorità 4-2: ad esempio la palla viaggia
da +2 a +5 e Palo 5 deve ruotare esternamente il corpo come già evidenziato nel capitolo sull'assetto
posizionale.
Questo paragrafo ci permette di sviluppare anche la tecnica necessaria a Palo 1 laddove questo manifesta
sensibili differenze con Palo 5. Infatti, mentre Palo 5 deve ricorrere alla rotazione esterna solo quando la palla
arriva all'esterno +5, Palo 1 è molto più impegnato in questo fondamentale.
Palo 1, se destro, ha bisogno della rotazione esterna tutte le volte che la palla si sposta da +1 a +2,+4,+5;
ancora da +2 a +4,+5; da +4 a +5... in sintesi, tutte le volte che passa dalla destra alla sinistra dell'attacco in
superiorità.
La rotazione è uno spostamento in rotazione, appunto, dalla posizione di trazione, o dall'assetto di tiro che è la
stessa. Lo spostamento avviene a scatti grazie soprattutto al movimento della gamba esterna che viene portato
in direzione dei punti di arrivo della palla (+2/+4/+5) e "trascina" l'intero corpo ad un nuovo assetto con il
braccio di tiro disteso sull'acqua in direzione della palla; lo sguardo è rivolto alla palla e il corpo totalmente
obliquato così da opporre la massima resistenza ad una eventuale aggressione avversaria e da garantire la
massima escursione protetta al braccio di tiro che dovrà o deviare al volo o, sempre più frequentemente,
accompagnare la palla schiacciandola in porta.
L'errore più comune è quello di ruotare troppo il corpo prima e portarlo in posizione frontale rispetto alla palla:
così facendo si consente ad un eventuale intervento da dietro di avvicinarsi alla palla o di destabilizzare l'effetto
del Palo e si riduce la possibilità di escursione del braccio e di controllo della palla.
5.6 PALO 1: UN ASSETTO LIMITE
Spesso si è dubbiosi nel consigliare quale assetto di tiro debba assumere Palo 1 quando riceve palla da +2.
Decisiva in realtà è la posizione di +2 rispetto a Palo 1. Fino alla perpendicolare (rispetto alla linea dei 2 mt) è
bene che l'assetto di Palo 1 sia quello del tiro posizionale di schiacciata realizzato attraverso una rotazione
interna minima. Oltre la verticale è consigliabile non ruotare più all'interno, ma concludere in schiacciata
rovesciata, al volo o accompagnata con una mezza rotazione esterna.
31. 30 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
5.7 PALO 5: UN SECONDO ASSETTO LIMITE
Lo stesso discorso e la stessa scelta vanno ripetuti per la ricezione di Palo 5 da posizione +5. Nei paragrafi
precedenti abbiamo ipotizzato che la palla da +5 arrivasse alla linea dei 2 mt: in questo caso – salvo rare
eccezioni – la conclusione non può essere che in mezza rovesciata o in un tiro tutto avanti con mezza rotazione
interna, come descritto nella seconda parte del paragrafo 2 del capitolo 5. Se la palla proviene sempre dal
giocatore in posizione + 5, ma uscito dalla linea, la conclusione dovrà avvenire attraverso una rotazione
interna, dato che facilmente ci sarà spazio lungo la linea (ché altrimenti la palla non arriverebbe) e sarà così più
facile controllare il tiro e difendersi dall'attacco avversario. In questi casi la conclusione non sarà una mezza
rovesciata al volo, ma un tiro sul dorso seduto o, meglio, schiacciata dopo recupero delle gambe.
Capitolo 6: LA FASE REALIZZATIVA
Interressa distinguere solo due tipi di tiri dai Pali, che discendono da due scelte tattiche del giocatore dipendenti
a loro volta dallo spazio – tempo a disposizione e dalla vicinanza alla linea dei 2 mt: la schiacciata e la
deviazione al volo.
Come per altri tiri non c'è spazio per allargarsi qui sulla meccanica del tiro, sugli interventi muscolari, catena
cinetica e quanto altro. Si possono fare però due o tre osservazioni tecniche.
6.1 LA SCHIACCIATA
La schiacciata con palla proveniente (per un destro a palo 5) da +1, da +2 e da +4 è sempre un tiro che non
assomiglia all'omonimo colpo del volley, ma, rimanendo nell'esempio, è sempre una palla accompagnata perché
il tempo del contatto mano – palla deve essere prolungato così da consentire a tutto il corpo e non solo alla
mano di spingere la palla in porta.
Questa azione è, ancora, più necessaria quando la si effettua per palo 1 con palla proveniente da +3 e +5, cioè
quando la si esegue in mezza rovesciata. In questo caso il tratto di possesso è ancora maggiore anche se si
tratta sempre di tempi minimi.
Infatti, la palla, dopo la ricezione, viene portata in alto a braccio esteso, mentre il corpo compie una mezza
rotazione, e da lì indirizzata in uno dei due angoli.
Ancora diversa è la schiacciata, che si verifica quando Palo 5 riceve, dopo scivolamento, da +4. In questo caso
sarebbe bene che dopo la ricezione, recuperato l'assetto di tiro, Palo 5 avesse una leggera "esitazione" così da
guardare la porta che inevitabilmente non ha visto durante la ricezione.
In questo caso è fondamentale che Palo 5 non salga nel punto più alto prima della ricezione, ma durante la
ripresa dell'assetto di tiro, pena di scontare una conclusione in "caduta". In generale, comunque, è importante
– come per il colpo di testa nel calcio – non raggiungere l'apice dell'elevazione prima della palla: è una banalità
che occorre ricordare negli esercizi.
32. 31 Autore: Claudio Mistrangelo – Rari Nantes Savona
6.2 LA DEVIAZIONE AL VOLO
È qui intesa quella che in alcuni vecchi testi era definita volée. Nella situazione di superiorità numerica la più
classica delle deviazioni è quella di Palo 1 con palla da +4. È un tiro solo di braccio e polso (in mezza rovesciata
in questo caso), a volte addirittura un solo tocco della mano. È evidente che può essere solo un tiro ravvicinato,
che la potenza pur minima deve essere data dal passaggio e che il passaggio deve essere orientato verso la
porta.
In questo fondamentale contano moltissimo la prontezza e la sensibilità sia dell'esterno che passa la palla sia
del Palo che riceve. Inoltre il controllo è molto ridotto (si tira senza guardare il portiere, con tempi
brevissimi...): per questi motivi alcune scuole pallanuotistiche non amano questo fondamentale.
Claudio Mistrangelo
Note a margine: ringrazio Claudio Mistrangelo e la Rari Nantes Savona per questo lavoro che va a vantaggio
dell’intero movimento pallanuotistico nazionale.
Sul blog potrete trovare sempre una finestra dedicata all’area tecnica della società ligure: la trovate nel
menu, alla voce “Area tecnica”.
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Edoardo Osti