Mostra di luigi de giovanni sutta le capanne du ripa specchia lecce
1. LUIGI DE GIOVANNI
Objects – oggetti
Opere per raccontare il tempo
6 agosto / 3 settembre 2011
Inaugurazione: sabato 6 agosto - ore 19.00
Studio “Sutta Le Capanne Du Ripa”
SpecchiaLECCE
Cell.3292370646
La personale di Luigi De Giovanni è organizzata da
Il Raggio Verde edizioni ed eventi d’arte
info: 339.4038939
www.ilraggioverdesrl.it
info@ilraggioverdesrl.it
http://www.degiovanniluigi.com/
Objects – oggetti
Opere per raccontare il tempo
Oggettiche segnano il tempo nelle tracce del loro uso, nella storia della
tecnologiae dell’arte. Primordiali e dell’ultima generazione si confrontano,
nelle opere recenti di Luigi De Giovanni, in un dialogo di continuità e di pari
dignità. Pinze, tenaglie e forbici,leve del progresso,si riflettono nell’iPad e
nei televisori al plasma colorandosidi funzionalità mai superate. L’umiltà e
la semplicità dell’utilizzo dei primi diventa continuità nello sviluppo dei
secondi:segnando l’evoluzione.
E’ partendo da questo che l’artista fa un’analisi del suo uso degli strumenti
classicidella pittura per narrare di oggetti che descrivono del mondo di oggi
e di quello di ieri. Affermache l’arte è una ed è legata sia alla competenza
tecnica sia alla ideazione creativa, anche nelle rappresentazioni digitali,
performative,nonché nelle installazioni. Ecco perché lui non disdegnale
moderne espressioni,anzi le riconosce come proprie,soprattutto, in
momenti che richiedono, per i suoi discorsi,la partecipazione di molte
persone per arrivare, quando è per lui necessario,a performance e
installazioni, che diventano racconti o denunce.
Nel mondo dell’artista la pittura è basilare; è nei paesaggi,nelle figure,
nelle nature morte o meglio “vive” di fiori recisi o nell’informale con uso di
2. jeans (presenti anche in questa mostra come supporto delle sue
descrizioni), che ha significato il suo narrare interiore del tempo che passa.
Le opere “Dalle leve all’iPad” rappresentano il discorso dell’oggi,dove
l’uomo, in una follia totale, tende a negare il passato come superato e
inutile per affermare un presente senza radici ma di apparenze.
Francesca Paba