il quotidiano "Il Cittadino" intervista alcuni protagonsti del progetto MIND, in particolare i proponenti di due diversi progetti. Una testimonianza concreta che Mettere Insieme i Nostri Destini abilita il meglio che c'è in noi, aiuta a trovare nuovi compagni di viaggio, fa intravedere uno spiraglio. Un proverbio africano recita "Se vuoi muoverti veloce vai da solo, se vuoi arrivare lontano muoviti insieme ad altri"
1. IL CITTADINO
12
Focus
SABATO 1 FEBBRAIO 2014
Un’occupazione da inventare
Simona e Marzia
Un lavoro nuovo
a quarant’anni
I loro destini incrociati con il progetto Mind
«Vogliamo aprire un locale per l’integrazione»
L’idea nata in vacanza
DESIO
PAOLA FARINA
Simona Merenda e
Marzia Micozzi sono amiche da
una vita. I loro destini si sono
intrecciati ancora di più grazie
al progetto “Mind”. “We have a
dream, è il titolo del progetto
che abbiamo pensato” dicono
con entusiasmo. “Vogliamo realizzare il nostro sogno”. Il sogno
delle due desiane è quello di
aprire un locale dedicato alla
conoscenza delle culture del
mondo, attraverso la cucina, la
musica, l’arte e la letteratura.
“L’integrazione si fa attraverso
la cultura”.
Quarantenni con un sogno
Simona e Marzia tentano così di
rientrare nel mondo del lavoro.
Diverse ma in fondo anche simili le loro storie. “Io ho lasciato il
lavoro dopo aver partorito il mio
secondo figlio, 14 anni fa” spiega
Simona, 44 anni. “Ora che i miei
figli sono diventati grandi e
adesso che, con la crisi, uno stipendio solo in famiglia non basta, vorrei trovare a lavorare. Ma
dove vado? Ormai, se hai più di
30 anni, non vieni più considerata dai datori di lavoro. Ho inviato tanti curriculum ma non
ho ottenuto nulla”. Marzia, 49
anni, un lavoro ce l’aveva. “Sono
stata licenziata”. Per fortuna,
proprio nel giorno in cui ha partecipato ai laboratori di Mind,
lo scorso dicembre, ha ricevuto
un’offerta di lavoro, che ha accettato. “Non ho potuto fare a
meno”, dice la desiana, che fa
l’impiegata. Ma non ha abbandonato l’idea condivisa con
l’amica. “Continuo a sostenere
il nostro progetto. Per noi sarebbe la realizzazione di un sogno”.
L’idea di aprire un locale le due
amiche ce l’avevano già da qualche mese.
Il progetto
per mettere
insieme
i destini
Dopo i due giorni di
“workshop” lo scorso dicembre,
a Desio il progetto “Mind” prosegue, con l’obiettivo di avviare iniziative imprenditoriali e creare
lavoro. “Mettiamo Insieme i Nostri Destini” è il significato di
“Mind”, promosso dall’amministrazione comunale (assessorati
alle politiche sociali, lavoro e partecipazione) in collaborazione
con le associazioni del territorio
e coordinato da “Team Force”. Alla due giorni hanno partecipato
150 persone, coinvolte in 56 tavoli
di discussione. Hanno aderito disoccupati e cassintegrati ma anche consulenti, imprenditori, studenti, pensionati, membri di associazioni, amministratori. Chi, insomma, intende trasformare la
crisi in un momento per “reinventarsi”. Sono state generate 44 idee
originali, per sviluppare nuove opportunità di lavoro. Ora i progetti
sono in fase di elaborazione e approfondimento e saranno presto
pubblicati sul sito mindesio.wordpress.com, per essere poi presentati a enti e istituzioni con cui poter siglare un accordo di “partenariato”. Si comincerà da patrocinatori: Camera di Commercio, Confindustria Giovani, Assolombarda
Giovani, Cofapi, Confartigianato,
Unione Artigiani. I partner saranno coinvolti nella fase di concretizzazione anche per aiutare a trovare le necessarie risorse finanziarie. 1 p.f.
“Abbiamo iniziato a parlarne la
scorsa estate, mentre eravamo
in vacanza, davanti ad un caffè,
quasi per gioco. Piano piano il
nostro progetto si è delineato”Poi è arrivata la proposta di partecipare agli incontri di Mind, lo
scorso dicembre. “ Abbiamo trovato tante persone che ci hanno
aiutato, in diversi modi. Il nostro progetto, con cui ci siamo
presentate, inizialmente era
molto teorico. Ora sta diventando più pratico”. Tra le persone
incontrate al laboratorio di
Mind c’è anche Sidra Jubeen,
giovane pakistana in cerca di
lavoro, dopo aver concluso il suo
apprendistato presso una casa
editrice di Milano. Non appena
ha sentito parlare del progetto
delle due desiane, si è resa disponibile per fornire spunti e
idee, lei che già come volontaria
propone i corsi di cucina etnica
del coordinamento Desio Città
Aperta, insieme ad altre donne
italiane e straniere. Così, Simona e Marzia hanno trovato un
valido sostegno.
Il progetto sulla carta
In questi giorni l e due desiane
sono impegnate a stendere un
progetto vero e proprio. “Vorremmo aprire un locale accogliente e famigliare, dove, oltre
al classico caffè, si possono anche degustare i piatti etnici. E
poi ci piacerebbe proporre
eventi, incontri, spazi per leggere e ascoltare musica”. Dalla carta, l’idea potrebbe presto passare alla sua realizzazione. “Noi da
sole non ce la potremmo fare.
Partiamo da zero. Invece, il progetto Mind ci offre delle possibilità. Speriamo, tra l’altro, di essere supportate anche dagli enti e
dalle istituzioni a cui saranno
presentate le nostre idee” . 1
Dalle scarpe all’asilo nido
Qui non si chiude, si rinnova
DESIO
Dalle scarpe alle calzine
antiscivolo: nuova vita per il negozio
di calzature trasformato in tempo di
record in un asilo nido privato.
Da pochi giorni lo storico negozio di calzature “Dell’Acqua”
in Piazza Martiri di Fossoli ha
abbassato la saracinesca ma
non per sempre.
Infatti da lunedì 3 febbraio
i locali che per ben oltre mezzo
secolo hanno visto entrare mi-
gliaia e migliaia di clienti alla
ricerca di quel paio di scarpe
piuttosto che di quell’altro,si
rianimerà accogliendo i bambini.
Pennellate di Donadoni
Tolti i vecchi scaffali da esposizione e rinfrescate le pareti
con un nuovo look creato appositamente dalle pennellate
dell’artista desiano Arturo Donadoni,il nuovo asilo nido
“Piccole canaglie” per bambini
dai 3 mesi ai 3 anni incomincerà ad eessere operativo.
”Non è stato facile chiudere
definitivamente il negozio dopo una vita che io e mia moglie
Liliana e prima di noi mia
mamma Vittoria l’abbiamo
passata vendendo e aggiustando scarpe-ha detto Antonio
Dell’Acqua-ma la crisi e l’avvicinarsi all’età pensionabile
hanno deciso per noi.
Un momento del
workshop di due giorni,
lo scorso dicembre,
nell’ambito del progetto
Mind del Comune di
Desio. Il progetto
prosegue con l’obiettivo
ddi creare lavoro.
Un indirizzo su misura per l’impiego
L’istituto Meroni guarda oltre la crisi
LISSONE
Scuola e lavoro. Per andare oltre la crisi, imparando sui
banchi la professione del domani.
L’Isis- Ipsia “Meroni” si apre ancora di più al futuro con un nuovo
indirizzo di studi che, con il sostegno degli assessorati all’Istruzione della Provincia e della Regione
Lombardia, decollerà da settembre. Si tratta dell’indirizzo “Tecnologie del Legno” il cui piano di
studi e quadro orario è stato re-
Vendita difficile
Ho provato anche a metterlo
in vendita il negozio ma di questi tempi non ho trovato nessuno ad impegnare soldi in questa attività finchè mia nuora
Sonia impiegata in un altro
asilo ha deciso di mettersi in
proprio a casa sua”.
”Ho scelto di aprire questo
nuovo asilo a casa mia per dargli proprio un’impronta di familiarità-ha detto Sonia-infatti si accoglieranno un massimo
di 20 bambini che non verranno suddivisi in fasce di età ma
punteremo sullo stare tutti insieme proprio come una grande famiglia dove i più piccoli
imparano dai fratelli più grandi poi si giocherà nel giardino
di casa mia per una maggiore
centemente approvato dal Ministero dell’Istruzione. L’indirizzo,
presentato nei giorni scorsi dall’assessore provinciale all’istruzione Giuliana Colombo, da Fortunato Cristian, responsabile tecnico impianti della Cleaf di Macherio e dal dirigente scolastico
dell’Istituto Roberto Pellegatta, ècome afferma quest’ultimo- “la
nuova opportunità formativa offerta in Regione esclusivamente
dall’Ipsia di Lissone in forza della
A sinistram il preside Pellegatta
2. IL CITTADINO
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SABATO 1 FEBBRAIO 2014
Lavoro e dintorni
«Abbiamo un’idea da matti»
Tour operator al manicomio
Gianni Bona con due amici propone «Architetti contro la crisi»
Realizzare un parco a Mombello per chi voglia conoscerne la storia
Marzia Micozzi, Simona Merenda
DESIO
Fuori dal mondo del lavoro, a 59 anni. Dopo una vita
spesa in azienda. Quando si è
sentito dire “entro le 19 di oggi
devi andartene”, Gianni Bona
non voleva crederci. Nel giro di
poche ore, da project manager di
una multinazionale si è trovato
disoccupato. “La crisi economica
e la legge Fornero sono state una
scure per me”. La brutta notizia
è arrivata il 22 novembre 2012,
come una doccia fredda. Il desiano ha tentato di difendere il suo
posto di lavoro. Ma non ce l’ha
fatta. “Nella primavera del 2013
la vicenda si è chiusa completamente, anche da un punto di vista
burocratico”.
«Non mi sono arreso»
Cosa fare, a quel punto? “Ho
chiesto la disoccupazione. Ma
non mi sono arreso. Ho iniziato
ad inviare curriculum, rispondendo soprattutto agli annunci
di lavoro on line”. La ricerca non
ha portato, però, ai risultati sperati. “Ho fatto qualche colloquio,
ma non ho mai avuto risposte. Ho
59 anni. Oggi, a quanto pare,
l’esperienza professionale vale
meno di altri fattori. Mi sono sentire dire dai vari datori di lavoro
che il mio profilo professionale
sua ormai “secolare” tradizione
formativa nel legno-mobile-arredo-design”. “ Il corso nasce da un
lavoro di rilevazione e di collaborazione delle imprese della Brianza milanese e comasca valutando
le necessità formative dei diversi
contesti produttivi a carattere industriale e vuole preparare i giovani alla progettazione, realizzazione e gestione di apparati, sistemi,
organizzazione del lavoro, sviluppando competenze adeguate alla
realizzazione di prodotti in legno”. Quale la situazione tra giovani e mondo del lavoro, dunque?
“Il mondo del lavoro è sempre più
alla ricerca di tecnici specializzati”
dice Pellegatta “ ed il “Meroni” di
Lissone li prepara”. 1 e.p.
tutela da occhi indiscreti e anche gli orari saranno molto
flessibili in base alle esigenze
dei genitori, cosa possibile essendo io sempre presente».
Iscritti otto bambini
«Diciamo - conclude - che voglio costruire questo nuovo
asilo nido basandomi su quello
che desidererei io come mamma nel cercare il meglio per
mio figlio. Finora si sono già
iscritti otto bambini,ovviamente attendiamo altre adesioni e chi vuole vedere i locali
e chiedere altre informazioni
può venire a trovarci in Piazza
Martiri di Fossoli,23 così possiamo scambiare due chiacchiere e incominciare a conoscerci”. 1 Ivana Castoldi
Gianni Bona nel suo studio
è interessante. Ma, concretamente, non ho ricevuto nessuna
proposta”. Quando tutto ormai
sembrava perduto, ecco arrivare
il progetto “Mind”. “Mettiamo
insieme i nostri destini”. Tra i 150
che hanno partecipato alla due
giorni di dicembre, al palazzetto
Aldo Moro, c’era anche Gianni.
«A 59 anni, dopo
una vita in azienda,
mi hanno detto
“te ne devi andare”»
“Ho incontrato altre persone con
cui ho condiviso le mie idee, le
mie passioni e le mie capacità”.
Architetti contro la crisi
E’ nato un progetto, su cui ora il
desiano sta lavorando, insieme
ad altre due persone, Francesco
Manildo e Davide Calò. “Il nostro
progetto si chiama ‘architetti
contro la crisi’ ed è focalizzato
sull’ex manicomio di Mombello
a Limbiate”. Nello specifico, il
gruppo sta ideando la realizzazione di una sorta di “parco” all’ex Antonini. “Ci siamo accorti
che la struttura è diventata meta
di fotografi e di chi vuole vedere
da vicino un ex manicomio, per
diversi motivi. In internet abbiamo trovato varie informazioni su
questo fenomeno. Ci sono persone che vanno a Mombello di proposito, organizzando delle specie
di tour. Noi vorremmo rendere
questo fenomeno più strutturato”. Il project manager è pronto
a mettere a disposizione la propria esperienza. “Io in azienda mi
occupavo della gestione dei progetti, posso condividere con i più
giovani l’esperienza accumulata
negli anni. So che non sarà facile.
Per il momento stiamo raccogliendo informazioni. E’ una bella sfida”. Sul tavolo ci sono tante
idee da sviluppare. “Bisognerebbe iniziare con una bonifica dei
luoghi e la messa in sicurezza
delle strutture. Poi potremmo
recuperare gli spazi, per ricostruire la storia di Mombello. Potremmo organizzare delle visite
guidate. Creare un’area ristoro,
una libreria specializzata. Proporre degli eventi sul tema”.
L’entusiasmo non manca. “Sono
contento di poter tornare a fare
il mio lavoro, anche siamo ancora
in una fase iniziale. Finalmente
posso tornare in pista. Dopo tanta preoccupazione e incertezza,
vedo qualche opportunità che mi
si apre davanti. Voglio coglierla
al volo”. 1
Mamma e figlio
senza lavoro
La Caritas aiuta
“Per me la Caritas è come una
famiglia. Sono grata alle volontarie che
mi aiutano”.
“Purtroppo, da quando anche
mio figlio non lavora, non riesco
più a pagare le bollette di luce e
gas. E’ dura tirare avanti”. Antonietta Brancalion, vive in città da
18 anni, ma è originaria di Rovigo.
E’ una madre single in cerca di
lavoro, con un figlio di 28 anni
che dal maggio dello scorso anno
non ha occupazione. Accetta di
raccontarci la sua storia con la
dignità di una donna che non
riesce a condurre la vita che vorrebbe e che soffre pesantemente
la crisi economica. E’ una delle
tante persone che tira avanti grazie all’aiuto del Centro di Ascolto
Caritas di Lissone dove, volontarie instancabili, le danno quel
conforto- a parole e a fatti concreti- di cui lei ha tanto bisogno.
La sua quotidianità è difficile e
anche solo un pacco di frutta e
verdura significa per lei molto.
All’inizio di gennaio, Antonietta,
51 anni, è stata fra le persone in
difficoltà contattate dai volontari per ricevere un pacco di frutta
e verdura e un buono acquisto
per la carne. Operazione sviluppata da diverse associazioni di
volontariato del territorio che,
insieme al Comune (che ha messo a disposizione 7mila euro),
hanno distribuito pacchi nel segno di “Freschi d’Inverno”. In
totale sono state 210 le persone
bisognose che nella sede della
locale Protezione civile, hanno
potuto ritirare 165 pacchi-famiglia e 55 pacchi-infanzia; nei primi erano contenuti vegetali
(frutta e verdura freschi) e un
buono per la consegna della carne, nel secondo sono stati raccolti invece generi destinati alla prima infanzia (omogeneizzati, pastina, biscotti, latte, crema di riso). Il tutto per uno stanziamento di 7mila euro, poco più di 30
euro a pacco: un contributo piccolo, ma un aiuto per tante famiglie. L’operazione ha visto la sinergia di diversi attori: Comune,
Centro Aiuto alla Vita, l’Auser, la
Caritas, la San Vincenzo, Aral,
Avo, Aiutiamoli a Vivere, Avis e
Gruppo padre Mauro Calderoni,
sotto il coordinamento della Protezione civile. Antonietta ringrazia di cuore chi l’aiuta. “Non rie-
Le forniture
a Lariofiere
Tante aziende
brianzole
Prenderà avvio tra pochi giorni la
sesta edizione di “Fornitore Offresi”, il salone della subfornitura meccanica che si terrà a Lariofiere di
Erba il 6 e 7 febbraio. “Fornitore
Offresi”, salone nato per far incontrare domanda e offerta nell’articolato settore della meccanica, ha saputo diventare negli anni una piattaforma operativa in grado di creare opportunità concrete per le imprese subfornitrici e per tutti gli
altri protagonisti della filiera. Molte
le aziende dell’area di Monza e
Brianza che parteciperanno all’evento: la C.a.m.i srl (Agrate Brianza), Emmestampi srl (Usmate Velate), Feston snc (Desio), Garmetal srl
(Briosco), L.P.S. srl (Monza), Ombar
srl (Nova Milanese), Optodyne Laser Metrology srl (Bernareggio), 3
Erre srl (Bellusco), C.i.a srl (Albiate),
Cofili (Biassono), Effebi Service
(Lissone), G. Redaelli spa (Besana
Brianza), Mrc sas (Monza), Reisrobotics Italia srl (Bellusco).
Sulle tracce
del lavoro
con il circolo
Don Bernasconi
LISSONE
“Sulle tracce del lavoro” è il
titolo del ciclo di incontri promosso dal
Circolo culturale e sociale Don Bernasconi.
Antonietta Brancalion con due volontarie della Caritas di LIssone
«Non riesco più a
pagare le bollette di
luce e gas, è dura
tirare avanti»
sco a trovare lavoro ed anzi colgo
l’occasione per dire che sono a
disposizione come assistente familiare, ho seguito un corso e
sono preparata” afferma “mi
sposto coi mezzi o in bicicletta.
Da quando mia mamma è morta,
non ho nemmeno la sua pensione come sostentamento. E da
maggio mio figlio non lavora. Lui
è un bravo giardiniere, ma sa usare anche il pc. La crisi? Faccio
fatica anche a dormire per i problemi che ho, la Caritas è una
famiglia per me. Sin da quando
mio figlio era piccolo, mi aiutano.
Sono tante le rinunce che faccio,
spero cambi qualcosa...”. 1 e.p.
Iniziativa in collaborazione con
l’associazione QDonna, e l’associazione Alessandro Galimberti,
con patrocinio del Comune. Il via
agli appuntamento, in biblioteca
civica, mercoledì 5, alle 21, con
“Tra crisi occupazionale e crisi di
senso”. Relatore sarà Evandro
Botto, professore di filosofia politica alla Cattolica. Ed ancora “Lavoro e giovani. Pensare il presente,
sfidare il futuro” con Fabio Corno,
professore di sociologia e ricerca
della Bicocca. Nel secondo appuntamento, venerdì 14, alle 21, si parlerà di “lavoro: Dai numeri alle
persone”, ovvero equità sociale,
extracomunitari e diversità come
risorse”. Gian Carlo Blangiardo,
professore di demografia della Bicocca ci aiuterà a capire. Mentre
Sabrina Sironi, pedagogista della
Cattolica, parlerà di “Trame della
formazione. Tra presente e futuro”. Giovedì 27, alle 21, chiusura
sul tema “Lavoro economia finanza. Terminologie e risvolti odierni.
Idee concrete per persona, famiglia e lavoro in sofferenza” con Simona Beretta, professore di politica economica della Cattolica. 1