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PROGETTO DI MOSTRA
MAC Museo de Arte Contemporanèo
Parque Forestal Santiago de Chile
22 Nonembre 2017 - 22 Gennaio 2018
INTRODUZIONE
La mostra si svilupperà come un percorso nel quale interagiscono media diversi, installazioni, scul-
ture, pannelli e performances con l’intento di proporre, e mettere in discussione, alcune tematiche
che da un livello individuale si espandono ad uno sociale più ampio. L’umanità in senso lato, intesa
come società con i suoi paradigmi, i suoi eccessi e le sue influenze, ma anche la condizione stessa
dell’essere uomo, in particolar modo in questo dato momento storico, in relazione con il contesto
ambientale in cui si trova e con le possibili scelte che lo attendono.
L’intento dei lavori presentati è dunque quello di svelare le dinamiche coercitive del quotidiano per
interrogare la nostra consapevolezza sul mondo che ci circonda, intento che si realizza a partire da
un’indagine su noi stessi, sul nostro essere e soprattutto sul nostro essere al mondo.
L’analisi che conduco spesso utilizza l’ironia come chiave di indagine: attraverso un’ immagine solo
apparentemente familiare, a tutti nota e per questo tranquillizzante in realtà intendo andare al di là
della semplice evidenza, scardinare i processi logici e conoscitivi radicati per creare nuova consape-
volezza della realtà.
In questo senso l’estetica dei lavori non risulta mai essere secondaria al contenuto, anzi risulta un
mezzo necessario tra l’idea e la sua rappresentazione: l’impiego di taluni materiali, la preferenza
verso alcune forme geometriche pure e in linea di massima una manipolazione minima nei confronti
dell’essenza ontologica delle diverse parti che compongono i miei assemblaggi concorrono ugual-
mente allo scopo sopracitato.
La mostra si dirama su due sale del primo piano della sede del Parque Forestal (sale 08 e 07 oppu-
re sale 12 e 13) espandendosi nell’androne del museo tramite due o tre performance che saranno
realizzate per il vernissage e potranno essere ripetute durante il periodo espositivo.
OPERE
La serie Volumi propone una ponderazione più ampia, seppure non esclusiva, su determinate impli-
cazioni sociopolitiche.Volumi-Acqua (#01 - composta da circa 250 cassette piene di bottiglie per un
totale di circa 4000 litri di acqua minerale) stimola una riflessione sull’importanza di un elemento
fondamentale per la sopravvivenza umana: l’acqua. I volumi esposti rappresentano simbolicamente
i diversi consumi di paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo.
Nella serie di installazioni Volumi, il confronto tra consumi di etnie e nazioni diverse implica una
riflessione sul modus vivendi occidentale, che potrebbe arricchirsi di ulteriori risvolti se proposto in
un contesto diverso come quello cileno, aggiungendo un nodo critico al messaggio dell’opera: se vo-
gliamo dire, un messaggio globale che pone al proprio centro la contrapposizione ideologica e fisica
tra l’elemento puro, l’acqua, e la sua condizione artificiale, il confezionamento per la sua distribuzio-
ne e vendita. La riflessione verte dunque sul valore di elementi per natura non commercializzabili,
nonché su ulteriori tematiche sociali quali l’impatto a livello ambientale che il confezionamento
industriale e il trasporto comportano.
Propongo questa installazione per la sala più piccola del museo (sala 08 o sala 12 - si veda plani-
metria) o per il parco del museo, dove le caratteristiche estetiche ed il contatto con i passanti occa-
sionali ne risalterebbero le qualità: in tal caso proporrei per la sala piccola una nuova installazione
specificatamente ideata per il Cile e che si riferisce ai tragici avvenimenti degli incendi di quest’an-
no a cui ho avuto modo di assistere durante il mio soggiorno estivo.
Per la sala più grande (sala 07 o sala 13 - si veda planimetria) pensavo di raggruppare una decina
di lavori tra sculture ed opere a muro.
Da un’installazione sempre appartenente alla serie Volumi,Volumi-Riso (#02), la quale propone un
ulteriore elemento base della sussistenza umana, il riso (l’opera è composta da circa due tonnellate
di riso sottovuoto), si passa ad un’altra opera installativa nella quale la contrapposizione tra condi-
zione naturale e artificiale è ben chiara: Baby Pool (#07), che verte sul tema dell’infanzia, rappre-
sentato dalla piscina per bambini.Tale aspetto per così dire naturale della condizione umana viene
però snaturato attraverso la presenza di una pozza di petrolio; la chiave ironica è solo un mezzo per
convogliare messaggi di natura più ampia e profonda.
Un altro erroneo assunto è quello dell’illusorietà e della transitorietà del concetto di benessere eco-
nomico, sinonimo di sicurezza per il proprio futuro e quello dei propri cari; tematica posta al centro
dell’opera Trap (#08), vere e proprie trappole per uomini, dove si colloca l’esca perfetta, la moneta
d’oro. Durante il periodo della mostra saranno installate alcune trappole in diverse stanze del MAC
come già accaduto in passato, sia durante l’ultima Biennale di Venezia che in diversi musei italiani.
La mostra prosegue con tre opere dalla serie Giacigli. Il letto, o giaciglio, è forse il luogo che più
definisce maggiormente la condizione umana: luogo non solo di riposo ma di accoglienza, di emozio-
ni, sogni e ricordi. Il giaciglio è anche metonimia per casa, la quale non è solamente luogo fisico ma
anche e soprattutto, uno stato mentale.
L’installazione Se la Libertà avesse un Peso (#03) prevede un’amaca da campo militare con all’in-
terno dei pesi di metallo arrugginiti per un totale di 62 kg, il mio peso corporeo: come descritto nel
titolo, l’opera riflette sul peso, fisicamente inteso, di una condizione umana non quantificabile, la
Libertà.
Al contrario dell’amaca Rifugio Sonoro (#04) è un luogo inusuale di riposo, un rifugio“tecnologico”
incavato sotto delle casse sonore ma umanizzato dalla presenza di una coperta ed un cuscino, e del
suono del battito cardiaco che avvolge l’intero ambiente: una presenza umana che lascia solo una
traccia di sé, non visibile eppure percepibile.
Il concetto di casa e di appartenenza viene ben rappresentato dal baule di Senza fissa dimora (#05),
una dimora ambulante, un contenitore che conserva sogni, ricordi ed i beni più cari. Per il MAC pen-
savo ad una nuova versione composta da due o tre bauli. Dalla dimensione personale il significato
dell’opera si può espandere anche a questioni di attualità come quella dei senza tetto e dei migranti,
parte integrante della storia sudamericana e delle più recenti vicende europee legate al conflitto
siriano. Sempre sul problema delle migrazioni dovute a fattori di ordine economico verrà presentata
una nuova opera scaturita dal dialogo con il direttore del Museo, dal titolo Migrantes – Extranjeros
(#11 in preparazione), due pannelli di colori e materiali diversi con inscritte a rilievo le due parole
del titolo.
Tanti sono i temi sociali trattati quante le opere proposte e tutte tendono a svelare quelle verità
negate, per scelta o ignoranza, che metterebbero a repentaglio le convinzioni sulle quali si poggiano
le nostre scelte quotidiane.
Tra queste false verità ritroviamo ad esempio la forzata convinzione che il benessere sia legato al
consumo sfrenato di beni superflui, come nel pannello Shopping for Kids (#09); la necessità ormai
imperante di condivisione della propria sfera privata per mezzo dei nuovi strumenti di comunica-
zione, capaci di trasformare la nostra vita in una sorta di reality show come nell’opera Selfie 2016
(#12): in quest’opera installativa, lo spettatore è invitato a sedersi, e legarsi, ad una sedia elettrica
e a scattarsi un selfie con lo smartphone installato sul bracciolo della sedia mediante un selfie stick.
L’opera intende veicolare l’attenzione sui pericoli di ordine personale e collettivo legati all’uso
smodato dei social network, ai quali si aggiungono rischi più immediati, come attacchi alla privacy,
cyberbullismo ed incidenti “fisici” (si ricordano alcuni avvenimenti scaturiti dalla pratica del selfie
in luoghi e situazione pericolose).
La Strage degli Innocenti (#06) è una nuova versione di un lavoro del 2009: il tema classico e sto-
rico del titolo viene rivisitato in chiave attuale, indirizzandosi verso il concetto di infanzia negata, e
più nello specifico ponendo l’attenzione sugli atti di violenza perpetrati contro i bambini.
Specificatamente ideate per il Cile, e nate proprio dal mio ultimo soggiorno a Santiago sono altre
due opere inedite: El Gallo Loco (#10 in preparazione), che verte sui paradigmi reazionari della
società vigente, e l’installazione sui tragici incendi di quest’anno di cui accennavo precedentemente,
dal titolo Sostenibilmente (Agricoltura Sostenibile).
Durante il vernissage della mostra verranno organizzate una serie di performance riunite sotto il
progetto intitolato Samarcanda. Idealmente si potrebbero presentare nell’androne (vedi agenda) o
nel parco del museo così da rafforzare il percorso espositivo creando una seconda mostra all’aperto:
un ponte tra l’istituzione e gli abitanti del quartiere, tra la gente di passaggio al di fuori dal tipico
contesto museale e che verrà posto in stretto dialogo con esso.
Le performance riflettono su una mia costante preoccupazione che nasce dall’incremento e dalla
gravità dei disagi giovanili di oggi, e cercano di aumentare la consapevolezza del pubblico riguardo
diverse problematiche: l’aspetto socio-economico ed il senso di appartenenza e di identità nazio-
nale, come in Flag 2014 (#13), o la speranza negata e la mancanza di valori tradizionali in Fede
Incontrollabile (#14), dove al posto del black block della versione originale della performance si
inginocchierà un giovane indios Mapuche vestito in abiti tradizionali.
L’intera mostra verrà ripresentata nel 2018 in un museo di Buenos Aires con il supporto delle istitu-
zioni italiane che sono attualmente in dialogo con diverse istituzioni argentine di rilievo per trovare
la sede più adatta.
CATALOGO
Caos, casualità, scoperta: queste sono le parole chiave del “libro” che non può essere definito come
un catalogo artistico, o retrospettivo, della mia produzione artistica, quanto piuttosto come un pro-
getto editoriale e concettuale a sé stante, un “libro-oggetto” che prosegue per associazioni casuali,
fino ad arrivare a quello che è un “ordine nella casualità”, ovvero la struttura definitiva del libro
stesso.
La casualità è un concetto già intrinseco alla mia produzione artistica e al processo creativo ad
essa sottesa, in quanto le mie opere sono spesso spesso assemblaggi di oggetti finiti casualmente nel
mio studio, i quali vengono trovati,“scoperti” ed infine utilizzati. Secondo le ultime teorie proposte
l’evoluzione naturale non sarebbe legata al darwinismo, ovvero ad una visione strutturale dell’evolu-
zione stessa, quanto seguirebbe piuttosto direttive del tutto accidentali e fortuite: seguendo questo
assioma, l’evoluzione del contenuto di questo libro ha preso strade casuali, essendo generato dall’in-
serimento di commenti di persone, provenienti da ambiti professionali diversi, a fianco delle opere da
loro preferite. Diversamente da un catalogo critico non enfatizzo il concetto espressivo sotteso alla
mia opera, ma l’esperenzialità della stessa opera, e quindi quello che ho precedentemente definito
come il “processo di scoperta” dell’opera.
Al contrario dai testi, l’ordine di presentazione delle immagini non è del tutto casuale: il criterio su
cui ho scelto di impostare la selezione e la presentazione delle opere non è né cronologico né tema-
tico ma cromatico, basandosi sulla numerazione della scala del Pantone.
A conclusione del libro verrà inserita una mappa concettuale; si può dire infatti che questo libro è
il frutto di una mappa mentale, in cui i diversi punti (arte, letteratura, scienza...) si connettono uno
all’altro in maniera casuale, per generare quello che è, alla fine, un progetto artistico compiuto.
LABORATORI
Nel periodo dell’esposizione al MAC vorrei inoltre organizzare un laboratorio di libera espressione
presso il Museo de la Solidaridad Salvador Allende per bambini tra i 6 ed i 12 anni di età. L’idea è
nata dopo aver visitato il museo, conosciuto la curatrice ed il programma degli eventi proposti per la
popolazione locale ed in particolare per i più giovani, programma molto interessante e socialmente
impegnato.
crying 2002-2003 2cl di lacrime
Planimetrìas
-
ilustraciones
volumi:acqua 2015 cm.220x220x200 Biennale di Venezia N.57
02. volumi:riso 2015 cm.130x130x90 Museo PAN
03. se la libertà avesse un peso 2012 cm.200x150x40
04. rifugio sonoro 2015 cm.400x210x80
rifugio sonoro 3D Proposta MAC
05. senza fissa dimora 2012 cm.150x60x50
06. la strage degli innocenti 2009 cm.200x200
07. baby pool 2016 cm.150x150x33
il peso dell’anima 2016 cm.100x40x20
08. trap 2012 cm.10x4x6
#09.shopping for kids 2007 cm.250x150
cenerentola 2011 cm.200x135x20
samarcanda
12. selfie 2016
13. flag 2014 cm.200x130
flag 2015 cm.250x150 Venezia
14. fede incontrollabile 2013
motherhood 2015

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  • 2. PROGETTO DI MOSTRA MAC Museo de Arte Contemporanèo Parque Forestal Santiago de Chile 22 Nonembre 2017 - 22 Gennaio 2018 INTRODUZIONE La mostra si svilupperà come un percorso nel quale interagiscono media diversi, installazioni, scul- ture, pannelli e performances con l’intento di proporre, e mettere in discussione, alcune tematiche che da un livello individuale si espandono ad uno sociale più ampio. L’umanità in senso lato, intesa come società con i suoi paradigmi, i suoi eccessi e le sue influenze, ma anche la condizione stessa dell’essere uomo, in particolar modo in questo dato momento storico, in relazione con il contesto ambientale in cui si trova e con le possibili scelte che lo attendono. L’intento dei lavori presentati è dunque quello di svelare le dinamiche coercitive del quotidiano per interrogare la nostra consapevolezza sul mondo che ci circonda, intento che si realizza a partire da un’indagine su noi stessi, sul nostro essere e soprattutto sul nostro essere al mondo. L’analisi che conduco spesso utilizza l’ironia come chiave di indagine: attraverso un’ immagine solo apparentemente familiare, a tutti nota e per questo tranquillizzante in realtà intendo andare al di là della semplice evidenza, scardinare i processi logici e conoscitivi radicati per creare nuova consape- volezza della realtà. In questo senso l’estetica dei lavori non risulta mai essere secondaria al contenuto, anzi risulta un mezzo necessario tra l’idea e la sua rappresentazione: l’impiego di taluni materiali, la preferenza verso alcune forme geometriche pure e in linea di massima una manipolazione minima nei confronti dell’essenza ontologica delle diverse parti che compongono i miei assemblaggi concorrono ugual- mente allo scopo sopracitato. La mostra si dirama su due sale del primo piano della sede del Parque Forestal (sale 08 e 07 oppu- re sale 12 e 13) espandendosi nell’androne del museo tramite due o tre performance che saranno realizzate per il vernissage e potranno essere ripetute durante il periodo espositivo. OPERE La serie Volumi propone una ponderazione più ampia, seppure non esclusiva, su determinate impli- cazioni sociopolitiche.Volumi-Acqua (#01 - composta da circa 250 cassette piene di bottiglie per un totale di circa 4000 litri di acqua minerale) stimola una riflessione sull’importanza di un elemento fondamentale per la sopravvivenza umana: l’acqua. I volumi esposti rappresentano simbolicamente i diversi consumi di paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo. Nella serie di installazioni Volumi, il confronto tra consumi di etnie e nazioni diverse implica una riflessione sul modus vivendi occidentale, che potrebbe arricchirsi di ulteriori risvolti se proposto in un contesto diverso come quello cileno, aggiungendo un nodo critico al messaggio dell’opera: se vo- gliamo dire, un messaggio globale che pone al proprio centro la contrapposizione ideologica e fisica tra l’elemento puro, l’acqua, e la sua condizione artificiale, il confezionamento per la sua distribuzio- ne e vendita. La riflessione verte dunque sul valore di elementi per natura non commercializzabili, nonché su ulteriori tematiche sociali quali l’impatto a livello ambientale che il confezionamento industriale e il trasporto comportano. Propongo questa installazione per la sala più piccola del museo (sala 08 o sala 12 - si veda plani- metria) o per il parco del museo, dove le caratteristiche estetiche ed il contatto con i passanti occa- sionali ne risalterebbero le qualità: in tal caso proporrei per la sala piccola una nuova installazione specificatamente ideata per il Cile e che si riferisce ai tragici avvenimenti degli incendi di quest’an- no a cui ho avuto modo di assistere durante il mio soggiorno estivo. Per la sala più grande (sala 07 o sala 13 - si veda planimetria) pensavo di raggruppare una decina di lavori tra sculture ed opere a muro. Da un’installazione sempre appartenente alla serie Volumi,Volumi-Riso (#02), la quale propone un ulteriore elemento base della sussistenza umana, il riso (l’opera è composta da circa due tonnellate di riso sottovuoto), si passa ad un’altra opera installativa nella quale la contrapposizione tra condi- zione naturale e artificiale è ben chiara: Baby Pool (#07), che verte sul tema dell’infanzia, rappre- sentato dalla piscina per bambini.Tale aspetto per così dire naturale della condizione umana viene però snaturato attraverso la presenza di una pozza di petrolio; la chiave ironica è solo un mezzo per convogliare messaggi di natura più ampia e profonda. Un altro erroneo assunto è quello dell’illusorietà e della transitorietà del concetto di benessere eco- nomico, sinonimo di sicurezza per il proprio futuro e quello dei propri cari; tematica posta al centro dell’opera Trap (#08), vere e proprie trappole per uomini, dove si colloca l’esca perfetta, la moneta
  • 3. d’oro. Durante il periodo della mostra saranno installate alcune trappole in diverse stanze del MAC come già accaduto in passato, sia durante l’ultima Biennale di Venezia che in diversi musei italiani. La mostra prosegue con tre opere dalla serie Giacigli. Il letto, o giaciglio, è forse il luogo che più definisce maggiormente la condizione umana: luogo non solo di riposo ma di accoglienza, di emozio- ni, sogni e ricordi. Il giaciglio è anche metonimia per casa, la quale non è solamente luogo fisico ma anche e soprattutto, uno stato mentale. L’installazione Se la Libertà avesse un Peso (#03) prevede un’amaca da campo militare con all’in- terno dei pesi di metallo arrugginiti per un totale di 62 kg, il mio peso corporeo: come descritto nel titolo, l’opera riflette sul peso, fisicamente inteso, di una condizione umana non quantificabile, la Libertà. Al contrario dell’amaca Rifugio Sonoro (#04) è un luogo inusuale di riposo, un rifugio“tecnologico” incavato sotto delle casse sonore ma umanizzato dalla presenza di una coperta ed un cuscino, e del suono del battito cardiaco che avvolge l’intero ambiente: una presenza umana che lascia solo una traccia di sé, non visibile eppure percepibile. Il concetto di casa e di appartenenza viene ben rappresentato dal baule di Senza fissa dimora (#05), una dimora ambulante, un contenitore che conserva sogni, ricordi ed i beni più cari. Per il MAC pen- savo ad una nuova versione composta da due o tre bauli. Dalla dimensione personale il significato dell’opera si può espandere anche a questioni di attualità come quella dei senza tetto e dei migranti, parte integrante della storia sudamericana e delle più recenti vicende europee legate al conflitto siriano. Sempre sul problema delle migrazioni dovute a fattori di ordine economico verrà presentata una nuova opera scaturita dal dialogo con il direttore del Museo, dal titolo Migrantes – Extranjeros (#11 in preparazione), due pannelli di colori e materiali diversi con inscritte a rilievo le due parole del titolo. Tanti sono i temi sociali trattati quante le opere proposte e tutte tendono a svelare quelle verità negate, per scelta o ignoranza, che metterebbero a repentaglio le convinzioni sulle quali si poggiano le nostre scelte quotidiane. Tra queste false verità ritroviamo ad esempio la forzata convinzione che il benessere sia legato al consumo sfrenato di beni superflui, come nel pannello Shopping for Kids (#09); la necessità ormai imperante di condivisione della propria sfera privata per mezzo dei nuovi strumenti di comunica- zione, capaci di trasformare la nostra vita in una sorta di reality show come nell’opera Selfie 2016 (#12): in quest’opera installativa, lo spettatore è invitato a sedersi, e legarsi, ad una sedia elettrica e a scattarsi un selfie con lo smartphone installato sul bracciolo della sedia mediante un selfie stick. L’opera intende veicolare l’attenzione sui pericoli di ordine personale e collettivo legati all’uso smodato dei social network, ai quali si aggiungono rischi più immediati, come attacchi alla privacy, cyberbullismo ed incidenti “fisici” (si ricordano alcuni avvenimenti scaturiti dalla pratica del selfie in luoghi e situazione pericolose). La Strage degli Innocenti (#06) è una nuova versione di un lavoro del 2009: il tema classico e sto- rico del titolo viene rivisitato in chiave attuale, indirizzandosi verso il concetto di infanzia negata, e più nello specifico ponendo l’attenzione sugli atti di violenza perpetrati contro i bambini. Specificatamente ideate per il Cile, e nate proprio dal mio ultimo soggiorno a Santiago sono altre due opere inedite: El Gallo Loco (#10 in preparazione), che verte sui paradigmi reazionari della società vigente, e l’installazione sui tragici incendi di quest’anno di cui accennavo precedentemente, dal titolo Sostenibilmente (Agricoltura Sostenibile). Durante il vernissage della mostra verranno organizzate una serie di performance riunite sotto il progetto intitolato Samarcanda. Idealmente si potrebbero presentare nell’androne (vedi agenda) o nel parco del museo così da rafforzare il percorso espositivo creando una seconda mostra all’aperto: un ponte tra l’istituzione e gli abitanti del quartiere, tra la gente di passaggio al di fuori dal tipico contesto museale e che verrà posto in stretto dialogo con esso. Le performance riflettono su una mia costante preoccupazione che nasce dall’incremento e dalla gravità dei disagi giovanili di oggi, e cercano di aumentare la consapevolezza del pubblico riguardo diverse problematiche: l’aspetto socio-economico ed il senso di appartenenza e di identità nazio- nale, come in Flag 2014 (#13), o la speranza negata e la mancanza di valori tradizionali in Fede Incontrollabile (#14), dove al posto del black block della versione originale della performance si inginocchierà un giovane indios Mapuche vestito in abiti tradizionali. L’intera mostra verrà ripresentata nel 2018 in un museo di Buenos Aires con il supporto delle istitu- zioni italiane che sono attualmente in dialogo con diverse istituzioni argentine di rilievo per trovare la sede più adatta.
  • 4. CATALOGO Caos, casualità, scoperta: queste sono le parole chiave del “libro” che non può essere definito come un catalogo artistico, o retrospettivo, della mia produzione artistica, quanto piuttosto come un pro- getto editoriale e concettuale a sé stante, un “libro-oggetto” che prosegue per associazioni casuali, fino ad arrivare a quello che è un “ordine nella casualità”, ovvero la struttura definitiva del libro stesso. La casualità è un concetto già intrinseco alla mia produzione artistica e al processo creativo ad essa sottesa, in quanto le mie opere sono spesso spesso assemblaggi di oggetti finiti casualmente nel mio studio, i quali vengono trovati,“scoperti” ed infine utilizzati. Secondo le ultime teorie proposte l’evoluzione naturale non sarebbe legata al darwinismo, ovvero ad una visione strutturale dell’evolu- zione stessa, quanto seguirebbe piuttosto direttive del tutto accidentali e fortuite: seguendo questo assioma, l’evoluzione del contenuto di questo libro ha preso strade casuali, essendo generato dall’in- serimento di commenti di persone, provenienti da ambiti professionali diversi, a fianco delle opere da loro preferite. Diversamente da un catalogo critico non enfatizzo il concetto espressivo sotteso alla mia opera, ma l’esperenzialità della stessa opera, e quindi quello che ho precedentemente definito come il “processo di scoperta” dell’opera. Al contrario dai testi, l’ordine di presentazione delle immagini non è del tutto casuale: il criterio su cui ho scelto di impostare la selezione e la presentazione delle opere non è né cronologico né tema- tico ma cromatico, basandosi sulla numerazione della scala del Pantone. A conclusione del libro verrà inserita una mappa concettuale; si può dire infatti che questo libro è il frutto di una mappa mentale, in cui i diversi punti (arte, letteratura, scienza...) si connettono uno all’altro in maniera casuale, per generare quello che è, alla fine, un progetto artistico compiuto. LABORATORI Nel periodo dell’esposizione al MAC vorrei inoltre organizzare un laboratorio di libera espressione presso il Museo de la Solidaridad Salvador Allende per bambini tra i 6 ed i 12 anni di età. L’idea è nata dopo aver visitato il museo, conosciuto la curatrice ed il programma degli eventi proposti per la popolazione locale ed in particolare per i più giovani, programma molto interessante e socialmente impegnato. crying 2002-2003 2cl di lacrime
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  • 9. volumi:acqua 2015 cm.220x220x200 Biennale di Venezia N.57
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  • 12. 02. volumi:riso 2015 cm.130x130x90 Museo PAN
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  • 14. 03. se la libertà avesse un peso 2012 cm.200x150x40
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  • 16. 04. rifugio sonoro 2015 cm.400x210x80
  • 17. rifugio sonoro 3D Proposta MAC
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  • 20. 05. senza fissa dimora 2012 cm.150x60x50
  • 21. 06. la strage degli innocenti 2009 cm.200x200
  • 22. 07. baby pool 2016 cm.150x150x33
  • 23. il peso dell’anima 2016 cm.100x40x20
  • 24. 08. trap 2012 cm.10x4x6
  • 25. #09.shopping for kids 2007 cm.250x150
  • 29. 13. flag 2014 cm.200x130
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