Interactive whiteboard in italian schools (LIM), a visual approch and guidelines for teachers to maximize results.
Le lavagne interattive nella scuola italiana, un approccio visivo al problema, linee guida per gli insegnanti per il miglior risultato.
Il tempo è la risorsa più scarsa che abbiamo, e già questo è un bel problema. Nel turismo, come in altre attività economiche, sappiamo che il tempo è sia “time” che “weather”. Tutti e due stanno cambiando, radicalmente.
A volte non ne siamo consapevoli ma tempo individuale e collettivo sono sempre più condizionati da conoscenze ibride, tecnologie abilitanti, intelligenza artificiale, modelli pluri-verso, grandi accadimenti ed emergenze globali più ovviamente nuove attese, sfide e modificazioni sociali. Il tempo è perciò controverso, si sta “complessificando”. Inoltre, quando persone di ogni età e genere, pur avendone bisogno, rifiutano diversi tipi di lavoro – succede nel turismo come in altri settori, PA compresa – contestando la separatezza dal proprio immaginario, c’è qualcosa di profondo da scoprire e da rielaborare. Abbiamo bisogno di sviluppare una mentalità critica adeguata e, allo stesso tempo (!), servono nuovi scenari e possibili risposte.
This is the presentation of the prototype created by the Municipality of Livorno and the cabinet during the U.lab of the Presencing Institute (MIT). It aims to improve internal communication within the Municipality which will in turn improve relations with the city. The originality of the Ulab approach is that it requires all the participants to take and individual and collective journey about the footprint they aim to leave on this earth...
Il tempo è la risorsa più scarsa che abbiamo, e già questo è un bel problema. Nel turismo, come in altre attività economiche, sappiamo che il tempo è sia “time” che “weather”. Tutti e due stanno cambiando, radicalmente.
A volte non ne siamo consapevoli ma tempo individuale e collettivo sono sempre più condizionati da conoscenze ibride, tecnologie abilitanti, intelligenza artificiale, modelli pluri-verso, grandi accadimenti ed emergenze globali più ovviamente nuove attese, sfide e modificazioni sociali. Il tempo è perciò controverso, si sta “complessificando”. Inoltre, quando persone di ogni età e genere, pur avendone bisogno, rifiutano diversi tipi di lavoro – succede nel turismo come in altri settori, PA compresa – contestando la separatezza dal proprio immaginario, c’è qualcosa di profondo da scoprire e da rielaborare. Abbiamo bisogno di sviluppare una mentalità critica adeguata e, allo stesso tempo (!), servono nuovi scenari e possibili risposte.
This is the presentation of the prototype created by the Municipality of Livorno and the cabinet during the U.lab of the Presencing Institute (MIT). It aims to improve internal communication within the Municipality which will in turn improve relations with the city. The originality of the Ulab approach is that it requires all the participants to take and individual and collective journey about the footprint they aim to leave on this earth...
L'uso delle lavagne interattive multimediali LIM nella scuola:efficacia didattica e affaticamento visivo
1. L’uso delle LavagneL’uso delle LavagneL’uso delle LavagneL’uso delle Lavagne
Interattive e MultimedialiInterattive e MultimedialiInterattive e MultimedialiInterattive e Multimediali
nella scuola :nella scuola :nella scuola :nella scuola :
efficacia didattica e
affaticamento visivo
Paolo Traù Optometrista
IX Congresso Nazionale S.Opt.I.IX Congresso Nazionale S.Opt.I.IX Congresso Nazionale S.Opt.I.IX Congresso Nazionale S.Opt.I.
Roma 2012Roma 2012Roma 2012Roma 2012
3. P. Traù LIM_Roma 2012 3
LIM i numeri
Scuola Statale 324.000 Aule
• Piano Nazionale Scuola Digitale
“Azione LIM 2009/2010”- MIUR:
Acquistate 15.187 Lim
Al 2011 risultano circa 35.000
installazioni *
• LIM Lavagna Interattiva Multimediale
• IWB Interactive White Board
• TBI Tableau Interactive
* Annali della Pubblica
Istruzione 2/2011
4. P. Traù LIM_Roma 2012 4
LIM il contesto
• Almeno una LIM per
ogni scuola
• Formazione specifica
per i docenti
• Uso esteso ad ogni
disciplina
• Da strumento
didattico a
facilitatore
dell’apprendimento
• Una LIM in ogni aula
OGGI DOMANI
5. P. Traù LIM_Roma 2012 5
Visual Display Unit contesto
• Vigilanza sanitaria obbligatoria
negli ambienti di lavoro con uso
protratto di VDU
(>20 ore settimanali)
D. Lgs. 9 aprile 2008 n°81
6. P. Traù LIM_Roma 2012 6
Ipotesi
Le condizioni di uso dello
strumento LIM non
controllate e/o non
ottimizzate, secondo le
attuali conoscenze relative
ai Visual Display Unit,
inducono disconfort visivo?
7. P. Traù LIM_Roma 2012 7
Scuola Elementare G.Rodari Pesaro
12 aule 12 LIM
9. P. Traù LIM_Roma 2012 9
Presupposto ergonomico
• L’ambiente in cui si apprendeL’ambiente in cui si apprendeL’ambiente in cui si apprendeL’ambiente in cui si apprende
è lo spazio fisico assegnatoè lo spazio fisico assegnatoè lo spazio fisico assegnatoè lo spazio fisico assegnato
all’apprendimento.all’apprendimento.all’apprendimento.all’apprendimento.
Esso esercita una potente influenzaEsso esercita una potente influenzaEsso esercita una potente influenzaEsso esercita una potente influenza
sull’apprendimento e sul comportamentosull’apprendimento e sul comportamentosull’apprendimento e sul comportamentosull’apprendimento e sul comportamento
anche se non ne siamo consapevoli e néanche se non ne siamo consapevoli e néanche se non ne siamo consapevoli e néanche se non ne siamo consapevoli e né
possiamo scegliere di ignorarlo.possiamo scegliere di ignorarlo.possiamo scegliere di ignorarlo.possiamo scegliere di ignorarlo.
• L’ambiente assegnato all’apprendimentoL’ambiente assegnato all’apprendimentoL’ambiente assegnato all’apprendimentoL’ambiente assegnato all’apprendimento
deve essere progettato in modo da averedeve essere progettato in modo da averedeve essere progettato in modo da averedeve essere progettato in modo da avere
apprendimento con minimo stress eapprendimento con minimo stress eapprendimento con minimo stress eapprendimento con minimo stress e
massima efficacia.massima efficacia.massima efficacia.massima efficacia.
Tesmer e Harris 1992
10. P. Traù LIM_Roma 2012 10
Obiettivi dello studio
1. Stabilire un metodo di valutazione
degli ambienti operativi
2. Valutare le criticità degli ambienti operativi
3. Dedurre regole di buona pratica
11. P. Traù LIM_Roma 2012 11
Metodo
Valutazione degli ambienti operativi
secondo:
1. Normative sui VDU
2. Criteri ergonomici sugli ambienti
relativi all’apprendimento
(Mc Vey 1971)
3. Visual Task Analysis (Grundy 1997)
12. P. Traù LIM_Roma 2012 12
Criticità
Visive
1. Disposizione della lavagna
2. Disposizione delle sedute
3. Illuminamento ambientale e fonti
4. Tempi d’uso
13. P. Traù LIM_Roma 2012 13
Valutazione ergonomicaValutazione ergonomicaValutazione ergonomicaValutazione ergonomica
dell’ambientedell’ambientedell’ambientedell’ambiente
operativooperativooperativooperativo
EsameEsameEsameEsame
delledelledelledelle
criticitàcriticitàcriticitàcriticità
visivevisivevisivevisive
Definizione delleDefinizione delleDefinizione delleDefinizione delle
condizioni per un livello dicondizioni per un livello dicondizioni per un livello dicondizioni per un livello di
ottimizzazione ambientaleottimizzazione ambientaleottimizzazione ambientaleottimizzazione ambientale
standard o sufficientestandard o sufficientestandard o sufficientestandard o sufficiente
Regole di buona praticaRegole di buona praticaRegole di buona praticaRegole di buona pratica
GestioneGestioneGestioneGestione
dei fattoridei fattoridei fattoridei fattori
di rischiodi rischiodi rischiodi rischio
14. P. Traù LIM_Roma 2012 14
Parametri fisici considerati 1
Disposizione della lavagnaDisposizione della lavagnaDisposizione della lavagnaDisposizione della lavagna
1. Altezza del bordo superiore della
lavagna AtAtAtAt
2. Altezza del bordo inferiore per
gli occupanti la prima fila AbAbAbAb
3. Centralità rispetto al “nucleo
principale” della classe CCCC
15. P. Traù LIM_Roma 2012 15
Parametri fisici considerati 2
Disposizione delle seduteDisposizione delle seduteDisposizione delle seduteDisposizione delle sedute
Che privilegia la ridotta attività
di rotazione del capo e dei
movimenti di versione oculare
nell’osservazione della LIM
rispetto alla posizione primaria di
letto-scrittura DDDD
16. P. Traù LIM_Roma 2012 16
Parametri fisici considerati 3
Illuminamento ambientale e fontiIlluminamento ambientale e fontiIlluminamento ambientale e fontiIlluminamento ambientale e fonti
• Finestrature FFFF
• Sistemi di schermatura della luce SSSS
• Illuminamento artificiale IIII
17. P. Traù LIM_Roma 2012 17
Parametri fisici considerati 4
Elementi non ambientaliElementi non ambientaliElementi non ambientaliElementi non ambientali
• Tempi di utilizzo del sistema
• Gestione delle pause
19. P. Traù LIM_Roma 2012 19
LIM
At < 30At < 30At < 30At < 30°°°°
Ab <Ab <Ab <Ab <----25252525°°°°
Elevazione del capoElevazione del capoElevazione del capoElevazione del capo
Movimenti di elevazione/abbassamento oculareMovimenti di elevazione/abbassamento oculareMovimenti di elevazione/abbassamento oculareMovimenti di elevazione/abbassamento oculare
AtAtAtAt
AbAbAbAb
20. P. Traù LIM_Roma 2012 20
LIM
Ridotta rotazione
del capo e movimenti
di versione oculare
DDDD
Disposizione delleDisposizione delleDisposizione delleDisposizione delle
sedutesedutesedutesedute
Centralità
della LIM
CCCC
27. P. Traù LIM_Roma 2012 27
Norme di buona pratica per il setting di
L.I.M. nell’aula scolastica
1. Le interferenze sulla percezione visiva
possono essere causa di affaticamento
2. L’utente deve essere informato delle
problematiche inerenti
3. Prevenzione visiva e controlli periodici
4. L’illuminazione degli ambienti è un fattore
critico
5. La disposizione delle sedute deve essere
ergonomica
6. La programmazione delle pause è importante
28. P. Traù LIM_Roma 2012 28
Grazie per l’attenzione
paolo.trau@gmail.com