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Utilizzo dell’equity nelle strategie di crescita:
          LA QUOTAZIONE IN BORSA

                            Prof. Giorgio Ricchebuono
STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI (aa 2009-2010)
STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI                                     2
                                      Giorgio Ricchebuono



FABBISOGNO FINANZIARIO E CAPITALE DI RISCHIO

  Sistema italiano caratterizzato da capitalismo
  familiare e cultura del debito

  Vincoli allo sviluppo del capitale di rischio:
       Centralità del sistema bancario
       Elevato debito pubblico e concorrenza titoli di Stato
       Fiscalità poco favorevole



                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



QUOTAZIONE IN BORSA (1.0)

  Mercato mobiliare rappresenta un importante
  canale di finanziamento delle imprese
  Mercato mobiliare consente di modificare /
  migliorare la struttura finanziaria dell’impresa dal
  punto di vista
       Quantitativo
       Qualitativo


                                                            Novembre 2007 – XXX



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QUOTAZIONE IN BORSA (1.1)

  Ricorso al mercato azionario:
  Scelta strategica o percorso obbligato?
       Anzitutto è necessario verificare se
       l’autofinanziamento è sufficiente a sostenere lo
       sviluppo dell’impresa preservando una struttura
       finanziaria equilibrata
       Ricorso a sviluppo esterno e finanza straordinaria
       (opportunità / necessità)

                                                            Novembre 2007 – XXX



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QUOTAZIONE IN BORSA (1.2)

  Alcuni vantaggi del mercato azionario
       Equilibrio della struttura finanziaria
       Da capitalismo familiare a controllo familiare
          Apertura agli investitori istituzionali
          Ingresso di manager esterni
          Possibilità di ovviare al rischio di perdita del controllo da
          parte in caso di dissidi interni alla famiglia attraverso la
          creazione di una holding di controllo



                                                              Novembre 2007 – XXX



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QUOTAZIONE IN BORSA (1.2)

  Principali motivazioni e benefici
       MONETIZZAZIONE

       FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA

       BENEFICI INTANGIBILI




                                                            Novembre 2007 – XXX



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MONETIZZAZIONE (2.0)
  Monetizzazione
       In sede di OPV
       Successivamente l’OPV
  Rispetto all’ingresso nell’azionariato di un partner
  industriale la quotazione in Borsa presenta
       Maggior indipendenza
       No diritto di prelazione in caso di ulteriori cessioni
       di quote
       Maggior numero di interlocutori
       Opportunità per ridisegnare l’assetto azionario
       all’interno della famiglia
                                                            Novembre 2007 – XXX



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MONETIZZAZIONE (2.1)

  Family buy-out
       La quotazione può essere usata per rifinanziare
       l’azienda in seguito ad un family buy-out
       finalizzato a ridisegnare l’azionariato.
       In tali circostanze il leverage buy-out è usato da
       una parte della famiglia per rilevare le
       partecipazioni detenute da altri membri. Poiché si
       accresce l’indebitamento dell’azienda, la
       quotazione è utile per riequilibrare la struttura
       finanziaria.

                                                            Novembre 2007 – XXX



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FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.0)

  La quotazione è utile ai fini della
       Crescita interna
       Negli anni ’80 la quotazione è stata utilizzata
       soprattutto per riequilibrare la struttura finanziaria,
       anziché per sostenere la crescita per via interna. Lo
       scenario, in seguito, si è parzialmente modificato
       Crescita esterna
       La Borsa agevola (i) il reperimento delle risorse
       finanziarie necessarie per realizzare acquisizioni;
       (ii) le operazioni carta contro carta

                                                            Novembre 2007 – XXX



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FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.1)
  Aumento di capitale in occasione dell’IPO
  Più semplici i futuri aumenti di capitale
  Agevola la crescita per vie esterne. Fusioni e
  acquisizioni – in caso di società quotate – sono
  favorite dalla maggior appetibilità delle offerte di
  carta contro carta
  L’aumento del capitale di rischio migliora anche la
  forza contrattuale dell’azienda nei confronti del
  sistema bancario, nonché la capacità di credito in
  termini quantitativi e qualitativi (riduzione del
  costo del debito)
                                                            Novembre 2007 – XXX



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FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.2)

  Quantificare l’ammontare dei capitali che si possono
  raccogliere in Borsa mantenendo il controllo.
  Ipotesi:
        Vincolo del 50.1% (escludiamo al momento
        l’eventualità di una holding familiare di controllo)
        Valore iniziale 100 mln
          È possibile emettere altri 100 mln ed il capitale
          ordinario diventerà pertanto di 200
          Emettendo azioni di risparmio con uno sconto del 40%
          sino ad un ammontare che per legge non può superare
          la metà dell’intero capitale
                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.3)

   Se gli aumenti di capitale avvengono in più anni -
   anziché in un’unica soluzione – e si accompagnano
   ad una crescita degli utili e dei corsi di Borsa,
   l’ammontare dei capitali che si possono
   raccogliere cresce in misura considerevole.
   Il vincolo del controllo familiare talvolta può
   rivelarsi un freno alla raccolta dei capitali e di
   riflesso allo sviluppo dell’impresa rispetto al
   modello anglosassone delle public companies
                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.4)

   Il ricorso al mercato per finanziare la crescita
   non deve essere inteso come un canale aperto.
   L’IPO è quindi l’avvio di una nuova fase, il prezzo
   deve essere di “partenza” e non di “arrivo” tale
   che da una reciproca soddisfazione possano
   nascere le condizioni per successive emissioni.
   L’incremento della capitalizzazione implica di
   norma la riduzione del costo dell’indebitamento
   per l’impresa, nonché l’apertura di nuovi canali
   finanziari (azioni di risparmio, obbligazioni
   convertibili).
                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



BENEFICI INTANGIBILI (4.0)

  Maggiore capacità di attrazione di manager
  qualificati
        Superiore visibilità
        Giudizio sull’operato del management sia dagli
        azionisti di controllo sia dal mercato
  Motivare i manager attraverso le stock option
  Accresciuta capacità credito
        Effetto leva
        Maggiore trasparenza dei bilanci
        Minor costo dell’indebitamento
                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



BENEFICI INTANGIBILI (4.1)

  Benefici a livello commerciale. Lo status di azienda
  quotata trasmette un’immagine di solidità-
  trasparenza che può rappresentare una garanzia
  di continuità. Vi sono pertanto dei riflessi
  favorevoli di natura commerciale soprattutto nel
  settore dei beni durevoli dove l’assistenza post
  vendita è particolarmente rilevante.
  Gli investimenti in comunicazione in occasione
  dell’IPO possono avere riflessi favorevoli nel far
  conoscere i prodotti/servizi offerti dall’azienda.
                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



BENEFICI INTANGIBILI (4.2)


  Struttura manageriale. La quotazione impone
  all’azienda di dotarsi di un’adeguata struttura
  manageriale rispetto a realtà basate in via
  pressoché esclusiva sulla figura carismatica del
  capo-azienda.
  Si agevola così la separazione tra proprietà (che
  determina le strategie) ed il management (che
  dovrà attuarle).



                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



BENEFICI INTANGIBILI (4.3)


  Valutazione giornaliera dell’azienda. Avere un
  prezzo di riferimento può essere utile in
  molteplici circostanze (es. successioni).
  Spersonalizzazione dei rapporti dell’impresa con i
  terzi (es. sindacati, pubblica amministrazione,
  enti locali).



                                                            Novembre 2007 – XXX



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                                      Giorgio Ricchebuono



QUOTAZIONE: SVANTAGGI (reali e presunti)

  Rischio di perdita del controllo
  Rischio ingerenze da parte di terzi
  Gestione dell’assemblea dei soci
  Maggiore trasparenza, certificazione e bilancio
  consolidato
  Termine commistione tra patrimonio dell’impresa e
  quello della famiglia
  Underpricing
                                                            Novembre 2007 – XXX



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Lezione6 La Quotazione18

  • 1. Utilizzo dell’equity nelle strategie di crescita: LA QUOTAZIONE IN BORSA Prof. Giorgio Ricchebuono STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI (aa 2009-2010)
  • 2. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 2 Giorgio Ricchebuono FABBISOGNO FINANZIARIO E CAPITALE DI RISCHIO Sistema italiano caratterizzato da capitalismo familiare e cultura del debito Vincoli allo sviluppo del capitale di rischio: Centralità del sistema bancario Elevato debito pubblico e concorrenza titoli di Stato Fiscalità poco favorevole Novembre 2007 – XXX 2
  • 3. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 3 Giorgio Ricchebuono QUOTAZIONE IN BORSA (1.0) Mercato mobiliare rappresenta un importante canale di finanziamento delle imprese Mercato mobiliare consente di modificare / migliorare la struttura finanziaria dell’impresa dal punto di vista Quantitativo Qualitativo Novembre 2007 – XXX 3
  • 4. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 4 Giorgio Ricchebuono QUOTAZIONE IN BORSA (1.1) Ricorso al mercato azionario: Scelta strategica o percorso obbligato? Anzitutto è necessario verificare se l’autofinanziamento è sufficiente a sostenere lo sviluppo dell’impresa preservando una struttura finanziaria equilibrata Ricorso a sviluppo esterno e finanza straordinaria (opportunità / necessità) Novembre 2007 – XXX 4
  • 5. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 5 Giorgio Ricchebuono QUOTAZIONE IN BORSA (1.2) Alcuni vantaggi del mercato azionario Equilibrio della struttura finanziaria Da capitalismo familiare a controllo familiare Apertura agli investitori istituzionali Ingresso di manager esterni Possibilità di ovviare al rischio di perdita del controllo da parte in caso di dissidi interni alla famiglia attraverso la creazione di una holding di controllo Novembre 2007 – XXX 5
  • 6. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 6 Giorgio Ricchebuono QUOTAZIONE IN BORSA (1.2) Principali motivazioni e benefici MONETIZZAZIONE FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA BENEFICI INTANGIBILI Novembre 2007 – XXX 6
  • 7. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 7 Giorgio Ricchebuono MONETIZZAZIONE (2.0) Monetizzazione In sede di OPV Successivamente l’OPV Rispetto all’ingresso nell’azionariato di un partner industriale la quotazione in Borsa presenta Maggior indipendenza No diritto di prelazione in caso di ulteriori cessioni di quote Maggior numero di interlocutori Opportunità per ridisegnare l’assetto azionario all’interno della famiglia Novembre 2007 – XXX 7
  • 8. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 8 Giorgio Ricchebuono MONETIZZAZIONE (2.1) Family buy-out La quotazione può essere usata per rifinanziare l’azienda in seguito ad un family buy-out finalizzato a ridisegnare l’azionariato. In tali circostanze il leverage buy-out è usato da una parte della famiglia per rilevare le partecipazioni detenute da altri membri. Poiché si accresce l’indebitamento dell’azienda, la quotazione è utile per riequilibrare la struttura finanziaria. Novembre 2007 – XXX 8
  • 9. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 9 Giorgio Ricchebuono FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.0) La quotazione è utile ai fini della Crescita interna Negli anni ’80 la quotazione è stata utilizzata soprattutto per riequilibrare la struttura finanziaria, anziché per sostenere la crescita per via interna. Lo scenario, in seguito, si è parzialmente modificato Crescita esterna La Borsa agevola (i) il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per realizzare acquisizioni; (ii) le operazioni carta contro carta Novembre 2007 – XXX 9
  • 10. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 10 Giorgio Ricchebuono FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.1) Aumento di capitale in occasione dell’IPO Più semplici i futuri aumenti di capitale Agevola la crescita per vie esterne. Fusioni e acquisizioni – in caso di società quotate – sono favorite dalla maggior appetibilità delle offerte di carta contro carta L’aumento del capitale di rischio migliora anche la forza contrattuale dell’azienda nei confronti del sistema bancario, nonché la capacità di credito in termini quantitativi e qualitativi (riduzione del costo del debito) Novembre 2007 – XXX 10
  • 11. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 11 Giorgio Ricchebuono FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.2) Quantificare l’ammontare dei capitali che si possono raccogliere in Borsa mantenendo il controllo. Ipotesi: Vincolo del 50.1% (escludiamo al momento l’eventualità di una holding familiare di controllo) Valore iniziale 100 mln È possibile emettere altri 100 mln ed il capitale ordinario diventerà pertanto di 200 Emettendo azioni di risparmio con uno sconto del 40% sino ad un ammontare che per legge non può superare la metà dell’intero capitale Novembre 2007 – XXX 11
  • 12. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 12 Giorgio Ricchebuono FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.3) Se gli aumenti di capitale avvengono in più anni - anziché in un’unica soluzione – e si accompagnano ad una crescita degli utili e dei corsi di Borsa, l’ammontare dei capitali che si possono raccogliere cresce in misura considerevole. Il vincolo del controllo familiare talvolta può rivelarsi un freno alla raccolta dei capitali e di riflesso allo sviluppo dell’impresa rispetto al modello anglosassone delle public companies Novembre 2007 – XXX 12
  • 13. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 13 Giorgio Ricchebuono FINANZIAMENTO DELLA CRESCITA (3.4) Il ricorso al mercato per finanziare la crescita non deve essere inteso come un canale aperto. L’IPO è quindi l’avvio di una nuova fase, il prezzo deve essere di “partenza” e non di “arrivo” tale che da una reciproca soddisfazione possano nascere le condizioni per successive emissioni. L’incremento della capitalizzazione implica di norma la riduzione del costo dell’indebitamento per l’impresa, nonché l’apertura di nuovi canali finanziari (azioni di risparmio, obbligazioni convertibili). Novembre 2007 – XXX 13
  • 14. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 14 Giorgio Ricchebuono BENEFICI INTANGIBILI (4.0) Maggiore capacità di attrazione di manager qualificati Superiore visibilità Giudizio sull’operato del management sia dagli azionisti di controllo sia dal mercato Motivare i manager attraverso le stock option Accresciuta capacità credito Effetto leva Maggiore trasparenza dei bilanci Minor costo dell’indebitamento Novembre 2007 – XXX 14
  • 15. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 15 Giorgio Ricchebuono BENEFICI INTANGIBILI (4.1) Benefici a livello commerciale. Lo status di azienda quotata trasmette un’immagine di solidità- trasparenza che può rappresentare una garanzia di continuità. Vi sono pertanto dei riflessi favorevoli di natura commerciale soprattutto nel settore dei beni durevoli dove l’assistenza post vendita è particolarmente rilevante. Gli investimenti in comunicazione in occasione dell’IPO possono avere riflessi favorevoli nel far conoscere i prodotti/servizi offerti dall’azienda. Novembre 2007 – XXX 15
  • 16. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 16 Giorgio Ricchebuono BENEFICI INTANGIBILI (4.2) Struttura manageriale. La quotazione impone all’azienda di dotarsi di un’adeguata struttura manageriale rispetto a realtà basate in via pressoché esclusiva sulla figura carismatica del capo-azienda. Si agevola così la separazione tra proprietà (che determina le strategie) ed il management (che dovrà attuarle). Novembre 2007 – XXX 16
  • 17. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 17 Giorgio Ricchebuono BENEFICI INTANGIBILI (4.3) Valutazione giornaliera dell’azienda. Avere un prezzo di riferimento può essere utile in molteplici circostanze (es. successioni). Spersonalizzazione dei rapporti dell’impresa con i terzi (es. sindacati, pubblica amministrazione, enti locali). Novembre 2007 – XXX 17
  • 18. STRATEGIE DI CRESCITA E FABBISOGNI FINANZIARI 18 Giorgio Ricchebuono QUOTAZIONE: SVANTAGGI (reali e presunti) Rischio di perdita del controllo Rischio ingerenze da parte di terzi Gestione dell’assemblea dei soci Maggiore trasparenza, certificazione e bilancio consolidato Termine commistione tra patrimonio dell’impresa e quello della famiglia Underpricing Novembre 2007 – XXX 18