Paper discussion:Video-to-Video Synthesis (NIPS 2018)Motaz Sabri
This presentation was used in Ridge-i Yomekai event in decemver 2018 for a NIPS2018 paper named Video-to-Video Synthesis delivered by researchers from Nvidia and MIT.
Paper discussion:Video-to-Video Synthesis (NIPS 2018)Motaz Sabri
This presentation was used in Ridge-i Yomekai event in decemver 2018 for a NIPS2018 paper named Video-to-Video Synthesis delivered by researchers from Nvidia and MIT.
8 – IL PALEOLITICO
Presentazione realizzata dalle insegnanti Carla e Paola Poppi dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11
1 - Presentazione "Dall' ORIGINE dell' UNIVERSO alla comparsa dell'UOMO" di Carla e Paola Poppi insegnanti dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11 classe 3^
Una Storia delle Piante Officinali nel Corso della Storia dell'Umanità. Le Piante Officinali sono tutte quelle che non si devono mangiare ed hanno svariati utilizzi da tempo immemore: per curare ma anche come fibre tessili, conservanti del cibo, spezie, coloranti. Uno sguardo disincantato - ma non per questo meno affascinante - alle Piante Officinali, compagne fedeli del nostro viaggio.
A History of Officinal Plants in the History of Humanity. Officinal Plants are all those that are not to be eaten and have many uses from time immemorial: to cure but also as textile fibers, food preservatives, spices, dyes. A disillusioned look - but not least this - to Officinal Plants, faithful companions of our journey.
7 - HOMO SAPIENS SAPIENS
Presentazione realizzata dalle insegnanti Carla e Paola Poppi dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11
8 – IL PALEOLITICO
Presentazione realizzata dalle insegnanti Carla e Paola Poppi dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11
1 - Presentazione "Dall' ORIGINE dell' UNIVERSO alla comparsa dell'UOMO" di Carla e Paola Poppi insegnanti dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11 classe 3^
Una Storia delle Piante Officinali nel Corso della Storia dell'Umanità. Le Piante Officinali sono tutte quelle che non si devono mangiare ed hanno svariati utilizzi da tempo immemore: per curare ma anche come fibre tessili, conservanti del cibo, spezie, coloranti. Uno sguardo disincantato - ma non per questo meno affascinante - alle Piante Officinali, compagne fedeli del nostro viaggio.
A History of Officinal Plants in the History of Humanity. Officinal Plants are all those that are not to be eaten and have many uses from time immemorial: to cure but also as textile fibers, food preservatives, spices, dyes. A disillusioned look - but not least this - to Officinal Plants, faithful companions of our journey.
7 - HOMO SAPIENS SAPIENS
Presentazione realizzata dalle insegnanti Carla e Paola Poppi dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11
2. La prima testimonianza che ci ha permesso di
risalire alla fisionomia e alle abitudini alimentari dei
nostri antenati è stata il ritrovamento
dell’Australopiteco LUCY. Dalle analisi
dell’ossatura si può dedurre che era alta poco più
di un metro, che era in grado di mantenere per
qualche tempo la stazione eretta e inoltre,
dall’analisi della dentatura, che aveva una dieta
prevalentemente vegetariana.
3. Nel Paleolitico i gruppi sociali erano nomadi, si
procuravano il necessario per vivere attraverso la
caccia e la raccolta e si spostavano alla ricerca di
cibo.
La caccia ai grandi animali era prerogativa degli
uomini, più dotati fisicamente, ma non costituiva una
fonte di cibo sicura. La sopravvivenza della comunità
era dunque assicurata dalle donne: oltre che alla cura
dei figli, esse si dedicavano anche alla raccolta di
erbe, radici e frutti, e alla cattura di piccoli animali.
Per la raccolta usavano strumenti e recipienti
rudimentali: bastoni per scuotere alberi o staccare
radici, recipienti fatti di corteccia d’albero, di legno, di
canne o di pelle. Gli scavi archeologici hanno rilevato
che , tra gli arnesi più antichi, quelli relativi alla
raccolta sono i più numerosi: ciò fa supporre che la
tecnologia primitiva si è sviluppata per far fronte
soprattutto alle esigenze delle donne-raccoglitrici.
Anche trovare e trasportare l’acqua era loro compito.
4. Non si deve sottovalutare l’importanza della raccolta: essa non
era concepita come la casuale ricerca di cibo commestibile.
Le donne preistoriche riconoscevano le parti commestibili o le
proprietà medicinali di ogni pianta. Impararono che alcune di
esse possedevano fibre robuste ed elastiche e che altre
potevano fornire tinture naturali. Conoscevano molto bene i
cicli vitali delle piante ed i luoghi in cui, a seconda della specie,
esse crescevano più abbondanti; conoscevano il tempo di
maturazione dei frutti e sapevano come non danneggiare le
piante durante la raccolta. Impararono anche a procurarsi il
miele che veniva utilizzato per produrre bevande e preparazioni
dolci, gli antenati dei nostri pasticcini! Guidavano i gruppi in
base ad una sorta di “mappa” tracciata secondo la reperibilità e
l’abbondanza di piante: il gruppo quindi si spostava seguendo
le indicazioni delle donne-raccoglitrici. Questo rapporto
privilegiato con la natura permise loro di comprendere i
meccanismi della riproduzione: tutte queste conoscenze
portarono all’evoluzione della specie umana.
Sulle terrazze alluvionali dell’altopiano iranico, dove sono
attestate le più antiche tracce di attività agricola, la donna
inventò l’agricoltura.
5. I vegetali furono fin dai primordi la principale
fonte energetica
perché essi contenevano
elevati valori nutrizionali che servivano ai
primi esseri umani per affrontare un ritmo di
vita abbastanza sostenuto.
La carne invece aveva un apporto energetico
superiore rispetto ai vegetali e consentì agli
uomini di svilupparsi con una corporatura
molto robusta. Gli uomini che la mangiavano
erano dotati di una dentatura resistente, in
grado di masticare la carne cruda con
maggiore facilità.
Questo fino alla scoperta del fuoco con cui
l’uomo cuoceva i cibi rendendoli più morbidi
da masticare e riducendo i problemi intestinali
dovuti alla carne non cotta.
6. La vegetazione era importanteLa vegetazione era importante
perché i prodotti non venivanoperché i prodotti non venivano
consumati immediatamente maconsumati immediatamente ma
potevano essere conservati inpotevano essere conservati in
magazzini e quindi potevanomagazzini e quindi potevano
essere consumati al momentoessere consumati al momento
del bisogno o si poteva farnedel bisogno o si poteva farne
scorta per i momenti discorta per i momenti di
carestia.carestia.
Mentre la carne non potevaMentre la carne non poteva
essere consumata molto tempoessere consumata molto tempo
dopo .dopo .
7.
8. Dalle piante le donne hanno ricavato il lino e il cotone; hanno ricavato i
colori; hanno ricavato medicine.
Ma si dedicavano anche alla caccia di piccoli roditori: costruendo
trappole, piccole armi ed usando l’astuzia le donne primitive sono entrate
in contatto con il mondo animale. Sembra plausibile che si servissero di
piccoli animali creando i presupposti per l’allevamento che arricchì
l’alimentazione dell’uomo preistorico del latte e i suoi derivati.
9. Gli archeologi hanno ritrovato molte statuette
femminili, chiamate Veneri risalenti al periodo
paleolitico.
Si pensa che esse rappresentassero la
capacità della donna di generare la vita e che
avessero un valore magico: le società
paleolitiche riconoscevano alla donna un ruolo
molto importante, infatti alcune società
avevano un carattere matriarcale.
10. Grazie alla rivoluzione agricola
del neolitico che rese l’uomo
sedentario il villaggio intorno al
quale si trovavano le terre da
coltivare diviene il centro
della comunità:
l’uomo inizia a provvedere
metodicamente alle proprie
necessità;
lavora e amministra;
crea riserve di cibo;
elabora forme primitive di
capitale.
Le donne dovettero lasciare il lavoro dei campi agli uomini per
dedicarsi ad attività domestiche: cucinavano, tessevano,lavoravano
l’argilla, allevavano la prole divenuta più numerosa grazie alle
migliorate condizioni di vita. Comincia anche la differenziazione della
società in strati e classi, in sfruttatori e sfruttati.