Viene presentata la fase propedeutica del processo di realizzazione di una BSC al fine di offrire uno strumento di immediata applicazione e di pronto utilizzo per il management delle piccole e medie imprese.
L’ottica applicativa, che guida i contenuti della presentazione, riguarda il nuovo management e la conseguente proponibilità e la validità del metodo del balanced scorecard alle nuove strategie di governo della piccola e media impresa e dello sviluppo dei nuovi modelli di business.
Viene presentata la fase propedeutica del processo di realizzazione di una BSC al fine di offrire uno strumento di immediata applicazione e di pronto utilizzo per il management delle piccole e medie imprese.
L’ottica applicativa, che guida i contenuti della presentazione, riguarda il nuovo management e la conseguente proponibilità e la validità del metodo del balanced scorecard alle nuove strategie di governo della piccola e media impresa e dello sviluppo dei nuovi modelli di business.
Il corso ha l’obiettivo di chiarire gli aspetti concettuali del Controllo di Gestione e di fornire le competenze e gli strumenti utili per realizzare un efficace modello di controllo in contesti aziendali di media dimensione.
Altea presenta il Bilancio di Sostenibilità relativo all'annualità 2011, giunto alla quinta edizione e ancora migliorato in grafica e contenuti.
E' lo strumento che ci permette di fornire una visione trasparente delle attività e dei nostri risultati di esercizio: trovano così spazio i valori e i principi che che orientano il nostro lavoro, gli indici economici di maggiore rilevanza, gli obiettivi di sostenibilità perseguiti, i risultati raggiunti e quelli ancora da migliorare.
Il nostro Bilancio di Sostenibilità è una lettura sempre interessante in quanto si arricchisce ogni anno di nuovi spunti, suggerimenti, idee che consentono ad Altea ed al suo People di continuare ad essere protagonisti di una splendida avventura nel mondo della consulenza e dell'IT, nata ormai quasi 20 anni orsono.
Lo studio, realizzato dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione, affronta il tema - da anni al centro di dibattiti tra gli addetti ai lavori - dell’individuazione di alcuni significativi indici per il Terzo settore italiano.
L’analisi, svolta su un campione delle attuali 70 Organizzazioni non profit Socie dell’Istituto, si focalizza sull’individuazione di un set di indici volti ad analizzare l’impiego delle risorse da parte delle Organizzazioni Non Profit e l’efficienza della raccolta fondi effettuata dalle stesse.
La presente relazione ha lo scopo di illustrare tutti gli elementi utilizzati e i passaggi fondamentali affrontati ai fini della stima del valore del capitale economico del gruppo Technogym.
Una domanda all’apparenza superficiale, come “Quanto vale Technogym?” porta inevitabilmente a tener conto di alcuni profili di complessità delle valutazioni d’azienda: la definizione dell’oggetto di valutazione, l’epoca di riferimento della valutazione, le informazioni disponibili e il contesto normativo e strategico.
In questa primissima analisi si è individuato l’oggetto di valutazione identificabile nel gruppo Technogym.
In questo contesto, è fondamentale definire quale sia l’epoca rispetto alla quale si intende calcolare il valore del capitale economico. Nello specifico, l’epoca di riferimento è quella relativa al 30/06/2016, data di pubblicazione della relazione finanziaria semestrale, rendendo utilizzabili senza particolari accorgimenti tutti i valori precedentemente pubblicati fino a quel momento, facendo si che possano essere ipotizzate delle stime di valori previsionali per le metodologie valutative presenti in tale documento.
Non essendo possibile avere accesso a tutte le informazioni esistenti nella teoria, c’è stato un lavoro di reperimento, selezione e analisi di tutte le informazioni ritenute congrue per la stesura di tale relazione, sia di natura qualitativa che quantitativa, provenienti da fonti istituzionali e non.
Il presente lavoro rientra nella categoria delle valutazioni volontarie, il cui scopo principale è quello di apprezzare il valore del capitale economico senza nessuna contestualizzazione in operazioni straordinarie, procedure concorsuali oppure operazioni di quotazione sui mercati finanziari.
Con questo scopo, si è proceduto ad una stima del valore del capitale mediante tre differenti metodologie.
In particolare, con l’ausilio del metodo basato sui multipli di mercato, con il metodo indiretto reddituale complesso unlevered e con il patrimoniale misto con stima autonoma dell’avviamento, si è giunti alla determinazione di una stima concreta del valore del capitale economico. Tali considerazioni portano a individuare il metodo dei multipli, secondo alcune osservazioni disquisite nella parte specifica, come la metodologia che offre un più ampio intervallo di valori entro cui è possibile stimare il valore della società, nonostante sia riconosciuto dalla dottrina che “Il valore dell’azienda è uno e uno solo e non lo conosce nessuno”. Il metodo reddituale trova conferma nel range di valori stimati tramite il metodo basato sui multipli di mercato, al contrario del metodo patrimoniale misto, le cui assunzioni impediscono una razionale determinazione del capitale economico.
L’obiettivo del Project Work è stato quello di proporre nuovi strumenti per il controllo di gestione dell’azienda ZADI, partecipata del Gruppo Bruno Generators, alla luce della complessità operativa e settoriale dell’azienda
L’idea di partenza del lavoro è stata pensare ZADI come un’impresa al cui interno “vivono” due realtà operative differenti (progettazione e produzione) che necessitano di essere monitorate tramite indicatori diversi ma tra loro legati da un rapporto causa-effetto. Individuati, dunque, i processi maggiormente critici abbiamo fornito delle potenziali soluzioni per il loro monitoraggio nella convinzione che, gestendo in modo più accurato tali fasi, la società abbia tutto il potenziale per ristabilire il proprio ruolo da leader di mercato.
Il presente elaborato, redatto in collaborazione con KPMG, ha come oggetto il percorso di adeguamento nella gestione ESG per le Less Significant Institutions. Le questioni ambientali, sociali e di governance stanno infatti diventando sempre più rilevanti per le istituzioni finanziarie e in particolar modo per le banche, per le quali la sostenibilità ormai non rappresenta più solo una questione etica ma stanno divenendo sempre più un tema prioritario con importanti risvolti economici, generando una nuova tipologia di rischio, il rischio ESG.
Dopo una prima fase di studio della normativa si è passati ad un’indagine comparativa avente ad oggetto un campione di 10 LSI con l’obiettivo di individuarne gli elementi comuni caratterizzanti, le singole Dichiarazioni non finanziarie, e soprattutto le differenze di interpretazioni di tali elementi da parte delle banche.
Il corso ha l’obiettivo di chiarire gli aspetti concettuali del Controllo di Gestione e di fornire le competenze e gli strumenti utili per realizzare un efficace modello di controllo in contesti aziendali di media dimensione.
Altea presenta il Bilancio di Sostenibilità relativo all'annualità 2011, giunto alla quinta edizione e ancora migliorato in grafica e contenuti.
E' lo strumento che ci permette di fornire una visione trasparente delle attività e dei nostri risultati di esercizio: trovano così spazio i valori e i principi che che orientano il nostro lavoro, gli indici economici di maggiore rilevanza, gli obiettivi di sostenibilità perseguiti, i risultati raggiunti e quelli ancora da migliorare.
Il nostro Bilancio di Sostenibilità è una lettura sempre interessante in quanto si arricchisce ogni anno di nuovi spunti, suggerimenti, idee che consentono ad Altea ed al suo People di continuare ad essere protagonisti di una splendida avventura nel mondo della consulenza e dell'IT, nata ormai quasi 20 anni orsono.
Lo studio, realizzato dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto Italiano della Donazione, affronta il tema - da anni al centro di dibattiti tra gli addetti ai lavori - dell’individuazione di alcuni significativi indici per il Terzo settore italiano.
L’analisi, svolta su un campione delle attuali 70 Organizzazioni non profit Socie dell’Istituto, si focalizza sull’individuazione di un set di indici volti ad analizzare l’impiego delle risorse da parte delle Organizzazioni Non Profit e l’efficienza della raccolta fondi effettuata dalle stesse.
La presente relazione ha lo scopo di illustrare tutti gli elementi utilizzati e i passaggi fondamentali affrontati ai fini della stima del valore del capitale economico del gruppo Technogym.
Una domanda all’apparenza superficiale, come “Quanto vale Technogym?” porta inevitabilmente a tener conto di alcuni profili di complessità delle valutazioni d’azienda: la definizione dell’oggetto di valutazione, l’epoca di riferimento della valutazione, le informazioni disponibili e il contesto normativo e strategico.
In questa primissima analisi si è individuato l’oggetto di valutazione identificabile nel gruppo Technogym.
In questo contesto, è fondamentale definire quale sia l’epoca rispetto alla quale si intende calcolare il valore del capitale economico. Nello specifico, l’epoca di riferimento è quella relativa al 30/06/2016, data di pubblicazione della relazione finanziaria semestrale, rendendo utilizzabili senza particolari accorgimenti tutti i valori precedentemente pubblicati fino a quel momento, facendo si che possano essere ipotizzate delle stime di valori previsionali per le metodologie valutative presenti in tale documento.
Non essendo possibile avere accesso a tutte le informazioni esistenti nella teoria, c’è stato un lavoro di reperimento, selezione e analisi di tutte le informazioni ritenute congrue per la stesura di tale relazione, sia di natura qualitativa che quantitativa, provenienti da fonti istituzionali e non.
Il presente lavoro rientra nella categoria delle valutazioni volontarie, il cui scopo principale è quello di apprezzare il valore del capitale economico senza nessuna contestualizzazione in operazioni straordinarie, procedure concorsuali oppure operazioni di quotazione sui mercati finanziari.
Con questo scopo, si è proceduto ad una stima del valore del capitale mediante tre differenti metodologie.
In particolare, con l’ausilio del metodo basato sui multipli di mercato, con il metodo indiretto reddituale complesso unlevered e con il patrimoniale misto con stima autonoma dell’avviamento, si è giunti alla determinazione di una stima concreta del valore del capitale economico. Tali considerazioni portano a individuare il metodo dei multipli, secondo alcune osservazioni disquisite nella parte specifica, come la metodologia che offre un più ampio intervallo di valori entro cui è possibile stimare il valore della società, nonostante sia riconosciuto dalla dottrina che “Il valore dell’azienda è uno e uno solo e non lo conosce nessuno”. Il metodo reddituale trova conferma nel range di valori stimati tramite il metodo basato sui multipli di mercato, al contrario del metodo patrimoniale misto, le cui assunzioni impediscono una razionale determinazione del capitale economico.
L’obiettivo del Project Work è stato quello di proporre nuovi strumenti per il controllo di gestione dell’azienda ZADI, partecipata del Gruppo Bruno Generators, alla luce della complessità operativa e settoriale dell’azienda
L’idea di partenza del lavoro è stata pensare ZADI come un’impresa al cui interno “vivono” due realtà operative differenti (progettazione e produzione) che necessitano di essere monitorate tramite indicatori diversi ma tra loro legati da un rapporto causa-effetto. Individuati, dunque, i processi maggiormente critici abbiamo fornito delle potenziali soluzioni per il loro monitoraggio nella convinzione che, gestendo in modo più accurato tali fasi, la società abbia tutto il potenziale per ristabilire il proprio ruolo da leader di mercato.
Il presente elaborato, redatto in collaborazione con KPMG, ha come oggetto il percorso di adeguamento nella gestione ESG per le Less Significant Institutions. Le questioni ambientali, sociali e di governance stanno infatti diventando sempre più rilevanti per le istituzioni finanziarie e in particolar modo per le banche, per le quali la sostenibilità ormai non rappresenta più solo una questione etica ma stanno divenendo sempre più un tema prioritario con importanti risvolti economici, generando una nuova tipologia di rischio, il rischio ESG.
Dopo una prima fase di studio della normativa si è passati ad un’indagine comparativa avente ad oggetto un campione di 10 LSI con l’obiettivo di individuarne gli elementi comuni caratterizzanti, le singole Dichiarazioni non finanziarie, e soprattutto le differenze di interpretazioni di tali elementi da parte delle banche.
1. L’ago della bilancia
Executive Report
5 Luglio 2012
GSO Company - Human Capital. And more
2. L’ago della bilancia
L’Indagine
Questo report riproduce i più significativi risultati dell’Indagine L’ago della bilancia.
L’indagine:
è patrocinata da AIDP
è prevalentemente rivolta alla comunità professionale delle Direzioni del Personale
intende rilevare le caratteristiche principali dei sistemi di valutazione delle Aziende in Italia
A partire dal 19 marzo, oltre 60 Aziende hanno risposto a un questionario on-line proposto da
GSO e finalizzato a raccogliere informazioni su diffusione e caratteristiche dei Sistemi di
Valutazione aziendale
L’output
alle Aziende partecipanti sarà rilasciato un report finale sui risultati dell’indagine
l’indagine è stata supervisionata da un Comitato Scientifico composto da Dirigenti della
Direzione del Personale e da un team di consulenti GSO
L’ago della bilancia – Executive Report 2