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Come risparmiare in
infrastrutture informatiche
attraverso l’utilizzo di software
“open source”
Copyright (C) 2003 Stefano Canepa <sc@linux.it>
La copia letterale e la distribuzione di questa presentazione nella sua integrità sono permesse con
qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta.
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Agenda
■ Cosa è il software libero
■ Cosa è l'open source
■ GNU, GPL, FSF e OSI
■ I risultati dei lavori della Commissione Meo
■ Vantaggi e svantaggi del software libero
■ GNU/Linux
■ Esempi di adozione del software libero
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Software libero
■ Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi
scopo (libertà 0).
■ Libertà di studiare come funziona il programma e
adattarlo alle proprie necessità (libertà 1).
L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
■ Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il
prossimo (libertà 2).
■ Libertà di migliorare il programma e distribuirne
pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che
tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3).
L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
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Open source
■ Ridistribuzione libera e gratuita
■ Codice sorgente
■ Prodotti derivati
■ Integrità del codice sorgente dell'autore
■ Nessuna discriminazione contro persone o gruppi
■ Nessuna discriminazione contro campi
d'applicazione
■ Distribuzione della licenza
■ La licenza non deve essere specifica a un
prodotto
■ La licenza non deve porre vincoli su altro software
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GNU, GPL e FSF
■ GNU è il nome del progetto iniziato nel 1984 da
Richard Stallman per creare un sistema operativo
completamente libero
■ La Licenza Pubblica Generica GNU (GNU GPL)
■ La licenza GPL soddisfa la definizione di software
libero
■ La Free Software Foundation (FSF) appoggia il
progetto GNU e la GPL
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La Commissione Meo
■ La Commissione per il software a codice sorgente
aperto - "open source"- nella Pubblica
Amministrazione ha analizzato i vantaggi che
l'adozione di tale software potrebbe portare
■ Il rapporto conclusivo è pubblicato all'indirizzo
http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/open_
source/ indagine_commissione_os.pdf
■ La vera novità è l'inserimento del concetto di
value for money
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Spese nella PA in software (2001)
■ Spesa totale 675 milioni di €
■ 61% sviluppo e manutenzione software custom
■ 39% acquisto di licenze
63 milioni € in sistemi operativi
30 milioni € in DBMS
17 milioni € in office automation
Manutenzione del sw ad hoc
Sviluppo sw ad hoc e
manutenzione evolutiva
sw di base e sistemi operativi
(licenze)
sw di base e sistemi operativi
(manutenzione/leasing)
Pacchetti applicativi (licenze)
Pacchetti applicativi
(manutenzione/leasing)
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Conclusioni della commissione 1/2
■ Le PA non devono vietare né penalizzare l'utilizzo di pacchetti open
source: il criterio che deve valere al momento della selezione di
una soluzione software è quello del value for money.
■ I software custom (e le personalizzazioni) devono essere di piena
proprietà (non necessariamente esclusiva) delle PA.
■ È necessario sostenere e facilitare il riuso dei software custom di
proprietà delle PA, e la disseminazione dei risultati e delle best
practice tra tutte le PA del Paese.
■ Tutti i pacchetti proprietari acquisiti su licenza devono essere
disponibili per ispezione e tracciabilità da parte delle PA. Le PA
devono essere tutelate nel caso un fornitore di pacchetti non sia più
in grado di fornire supporto.
■ I sistemi informativi delle PA devono interagire attraverso interfacce
standard che non siano vincolate ad un unico fornitore.
■ Le PA devono diffondere i prodotti software innovativi risultanti da
tali progetti.
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Conclusioni della commissione 2/2
■ I documenti delle PA devono essere disponibili e memorizzati
attraverso uno o più formati. Di questi almeno uno deve essere
obbligatoriamente aperto, mentre gli altri, se presenti, possono
essere scelti a discrezione delle PA tra quelli aperti o proprietari.
■ Il trasferimento del software custom e delle licenze dei pacchetti tra
PA deve essere libero da vincoli e favorito.
■ È opportuno definire linee guida, strumenti di pianificazione e
servizi di supporto ai processi di procurement di prodotti software
nelle PA. Ciò deve attuarsi attraverso la valorizzazione ed il
potenziamento delle competenze e delle risorse presenti sul
territorio.
■ É necessario definire politiche di disseminazione per i progetti di
ricerca e innovazione tecnologica finanziati con fondi pubblici
affinché vi sia maggiore riuso dei risultati. La modalità di sviluppo
open source soddisfa questo requisito.
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Vantaggi del software libero
■ Nessun costo di licenza
■ Ridotto costo di acquisizione del software
■ Aderenza a standard
■ Riutilizzabilità del codice sorgente
■ Possibilità di condivisione con altri enti
■ Facile adattabilità alle proprie esigenze del
software sviluppato da altri
■ Indipendenza da un singolo fornitore
■ Maggiore sicurezza
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Svantaggi del software libero
■ Difficoltà di installazione di alcuni prodotti
■ Poca documentazione in lingua italiana
■ Difficoltà di scelta del software
■ Programmi spesso distribuiti senza controllo di
qualità
■ Il software muta con grande rapidità
■ Ancora poco software a prova di utente inesperto
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GNU/Linux
■ GNU/Linux è un sistema operativo libero
■ Lo sviluppo di GNU/Linux è stato iniziato da Linus
Torvalds
■ GNU/Linux è supportato da una comunità di
programmatori e utenti sparsi in tutto il mondo
■ L'insieme di programmi liberi e di GNU/Linux
viene venduto o ceduto gratuitamente sotto forma
di distribuzioni.
■ Le più famose distribuzioni sono:
RedHat
Debian GNU/Linux
Suse
Mandrake
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Esempi di adozione 1/2
■ Il MIUR usa software a sorgente aperto per:
Infrastruttura (centrale e dipartimentale) per il Training
Center MIUR (TRAMPI) con accesso autenticato da
internet per oltre 85.000 utenti (utenti amministrativi
del MIUR)
La realizzazione di servizi applicativi in modalità web
(Linux/390) con accesso da intranet ed Internet
Sistemi cluster dipartimentali basati su Linux dove
operano diversi servizi quali email, web, file-transfer,
file-sharing
Sistema di generazione delle stampe on-line (SiWeb),
da applicazioni OS/390 MVS/CICS, in formato
elettronico Acrobat PDF.
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Esempi di adozione 2/2
■ Provincia di Lucca
Nei PC acquistati nel 2002 (al di fuori di CONSIP) è
stata richiesta la preinstallazione del prodotto
OpenOffice.org
È stato valutato il gestionale MOSAICO per la gestione
degli ordini ai fornitori da parte del provveditorato.
Utilizzo del prodotto GHOST per la creazione di file
PDF
Attivazione di un server Linux per la gestione della
posta elettronica interna
Si sta pensando ad una delibera che impegni l'ente
provinciale all'utilizzo dell'open source per i nuovi
progetti in cui è prevista una interfaccia web.
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Come contattarmi
Stefano Canepa
email: stefano@stefanocanepa.it
sito web: http://www.stefanocanepa.it/
La presentazione è disponibile all'indirizzo:
http://www.stefanocanepa.it/Italiano/slides.html
Editor's Notes
Il &quot;software libero&quot; è quel software la cui licenza concende all&apos;utente la libertà di: eseguirlo, copiarlo, distribuirlo, studiarlo, cambiarlo e migliorarlo. Tale espressione è stata coniata da Richard Stallman, fondatore del progetto GNU. Tale progetto ha lo scopo di creare un sistema operativo libero il cui sviluppo sia portato avanti da una comunità di sviluppatori che condividano i propri sorgenti. Il progetto GNU è sostenuto dalla Free Software Foundation (FSF), presente anche in Europa come FSF-E e in Italia.
Se non possiamo negare l&apos;enfasi che la definizione di software libero data da Stallman pone sugli aspetti etici dello sviluppo comunitario è altresì impossibile negare che essi siano una naturale conseguenza della maggiore importanza attribuita all&apos;utente.
Questo spostamento dell&apos;attenzione dal programmatore all&apos;utente non implica una diminuzione della protezione del programmatore da abusi della sua opera. La Licenza Pubblica Generale, in inglese Generic Public Licence (GPL), studiata e scritta dagli avvocati della Free Software Foundation per il progetto GNU, protegge il copyright tanto quanto una licenza proprietaria pur mantenendo intatte le quattro libertà.
Nel 1998 Bruce Perens, Eric Raymond e altre personalità molto attive nel campo del software libero, convinti che i principi di libertà associati a questo fossero malvisti nel mondo degli affari a causa della loro carica ideologica scrissero la definizione di open source ponendo l&apos;accento su aspetti pratici come: la facilità di adattamento, l&apos;affidabilità, la sicurezza, la conformità agli standard, l&apos;indipendenza dai singoli fornitori.
Il movimento open source ha contribuito a far apprezzare il software libero nelle grandi società senza modificarne sostanzialmente i principi fondamentali.
Il Ministero per l&apos;innovazione e le tecnologie ha costituito con decreto del 31 Ottobre 2002 la commissione di cui sopra. Lo scopo della commissione era quello di analizzare dal punto di vista tecnico quali sia i vantaggi del software libero e la sua applicabilità nell&apos;ambito della Pubblica Amministrazione.
Il principio del value for money indica che nell&apos;ambito della ricerca del software per soddisfare una particolare esigenza la Pubblica Amministrazione deve valutare quale è il valore effettivo del progetto rispetto alla spesa complessiva. Non bisogna quindi valutare solo il costo di acquisizione o sviluppo ma anche quello di gestione e manutenzione.
La Pubblica Amministrazione ha speso nel 2001 675 milioni di € per programmi per elaboratore elettronico. In questo valore sono inclusi tutti i tipi di software applicativi e di sistema per qualunque tipo di calcolatore dai grandi mainframe ai personal computer.
La stragrande maggioranza della spesa è dovuta allo sviluppo e alla manutenzione del software sviluppato per esigenze specifiche dell&apos;amministrazione. Una parte minore è dovuta all&apos;acquisto di licenze di pacchetti disponibili sul mercato.
L&apos;adozione di software libero nell&apos;infrastruttura informatica ha un immediato vantaggio economico consistente nell&apos;abbattere i costi di acquisto delle licenze. Lo sviluppo di software ad hoc secondo i principi del software libero non produce solo risparmi economici ma anche innumerevoli altre vantaggi.