Linee guida per la promozione della cittadinanza digitale - E-democracyAmmLibera AL
Il volume si rivolge a tutti i decisori pubblici e agli amministratori locali che vogliono avviare progetti intesi a promuovere la partecipazione dei cittadini alle attività della Pubblica Amministrazione e ai loro processi decisionali, attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT).
Il testo, dopo una prima parte rivolta a definire e inquadrare il concetto di E-democracy, fornendo anche alcuni riferimenti internazionali sul tema, approfondisce, sia dal punto di vista metodologicoorganizzativo che tecnologico, gli elementi essenziali per la progettazione, realizzazione e gestione di un progetto di partecipazione che preveda l’utilizzo delle ICT.
Comunicazione e trasparenza nelle attività del GAL Marghine: l’esperienza dei...cmura
Presentazione dell\'esperienza dei Tavoli tematici del GAL Marghine come strumento di lavoro e di trasparenza del processo partecipativo realizzato sul territorio - Summer school "Segnali di Leader", 21-23 settembre 2011
Il documento di sintesi, pubblicato a completamento della fase di analisi per la redazione del nuovo Piano regolatore generale di Pordenone, è uno studio approfondito sullo stato del territorio e delle sue componenti.
Secondo ciclo incontri a due voci quinto incontro 22 NOV 2013Bioedilizia Napoli
Quinto Incontro
venerdì 22 novembre 2013 ore 15.00-18.00
Strategie, processi e tecniche ecocompatibili per gli interventi a scala urbana
Prima voce : ing. Marcello Lanza INBAR
Seconda voce: geom. Marco Marandino Bioedile SRL
SNID in collaborazione con l'Osservatorio SNIF e Viadeo, organizza nel campus universitario di Fisciano la Social Summer School SNIF-SNID, prima nel suo genere.
more info: http://www.snid.eu/social-summer-school/
E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel ...AmmLibera AL
Il volume si pone l’obiettivo di fornire un quadro approfondito, supportato dall’analisi di numerose esperienze, sul tema della partecipazione dei cittadini alla vita della PA e ai suoi processi decisionali guidati dall’utilizzo delle ICT.
Il rapporto, dopo una prima parte in cui si inquadra il concetto di E-democracy, grazie alla raccolta delle principali esperienze a livello internazionale sul tema, presenta il panorama nazionale della partecipazione sia offline che online, offrendo una rassegna di casi ed esperienze sicuramente originali. La parte conclusiva del rapporto costituisce una sorta di “atlante delle tecnologie della partecipazione”.
"Linee guida per la progettazione di un percorso partecipativo"AmmLibera AL
Sul sito del Tecnico di garanzia in materia di partecipazione della Regione Emilia-Romagna sono state pubblicate delle Linee guida per la progettazione; sono uno strumento che viene messo a disposizione di coloro che si accingono a curare processi partecipativi, sono state redatte tenendo conto delle più diffuse esperienze di partecipazione, degli orientamenti e raccomandazioni che provengono dalla letteratura specializzata e da esperienze sul campo che risultano particolarmente significative, nonché aggiornate tenendo conto anche di segnalazioni e di criticità rilevate in questi anni.
Il modello di partecipazione adottato dall’Emilia-Romagna, e delineato dalla legge regionale 3/2010 è ispirato alla co-deliberazione, un percorso costituito da fasi di condivisione e discussione che accomuna i promotori del processo, siano essi soggetti pubblici o privati, prevedendo la più ampia sollecitazione delle realtà sociali e l’inclusione dei nuovi soggetti sorti conseguentemente all’attivazione del processo, per giungere poi al coinvolgimento dei cittadini in varie modalità.
Linee guida per la promozione della cittadinanza digitale - E-democracyAmmLibera AL
Il volume si rivolge a tutti i decisori pubblici e agli amministratori locali che vogliono avviare progetti intesi a promuovere la partecipazione dei cittadini alle attività della Pubblica Amministrazione e ai loro processi decisionali, attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT).
Il testo, dopo una prima parte rivolta a definire e inquadrare il concetto di E-democracy, fornendo anche alcuni riferimenti internazionali sul tema, approfondisce, sia dal punto di vista metodologicoorganizzativo che tecnologico, gli elementi essenziali per la progettazione, realizzazione e gestione di un progetto di partecipazione che preveda l’utilizzo delle ICT.
Comunicazione e trasparenza nelle attività del GAL Marghine: l’esperienza dei...cmura
Presentazione dell\'esperienza dei Tavoli tematici del GAL Marghine come strumento di lavoro e di trasparenza del processo partecipativo realizzato sul territorio - Summer school "Segnali di Leader", 21-23 settembre 2011
Il documento di sintesi, pubblicato a completamento della fase di analisi per la redazione del nuovo Piano regolatore generale di Pordenone, è uno studio approfondito sullo stato del territorio e delle sue componenti.
Secondo ciclo incontri a due voci quinto incontro 22 NOV 2013Bioedilizia Napoli
Quinto Incontro
venerdì 22 novembre 2013 ore 15.00-18.00
Strategie, processi e tecniche ecocompatibili per gli interventi a scala urbana
Prima voce : ing. Marcello Lanza INBAR
Seconda voce: geom. Marco Marandino Bioedile SRL
SNID in collaborazione con l'Osservatorio SNIF e Viadeo, organizza nel campus universitario di Fisciano la Social Summer School SNIF-SNID, prima nel suo genere.
more info: http://www.snid.eu/social-summer-school/
E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel ...AmmLibera AL
Il volume si pone l’obiettivo di fornire un quadro approfondito, supportato dall’analisi di numerose esperienze, sul tema della partecipazione dei cittadini alla vita della PA e ai suoi processi decisionali guidati dall’utilizzo delle ICT.
Il rapporto, dopo una prima parte in cui si inquadra il concetto di E-democracy, grazie alla raccolta delle principali esperienze a livello internazionale sul tema, presenta il panorama nazionale della partecipazione sia offline che online, offrendo una rassegna di casi ed esperienze sicuramente originali. La parte conclusiva del rapporto costituisce una sorta di “atlante delle tecnologie della partecipazione”.
"Linee guida per la progettazione di un percorso partecipativo"AmmLibera AL
Sul sito del Tecnico di garanzia in materia di partecipazione della Regione Emilia-Romagna sono state pubblicate delle Linee guida per la progettazione; sono uno strumento che viene messo a disposizione di coloro che si accingono a curare processi partecipativi, sono state redatte tenendo conto delle più diffuse esperienze di partecipazione, degli orientamenti e raccomandazioni che provengono dalla letteratura specializzata e da esperienze sul campo che risultano particolarmente significative, nonché aggiornate tenendo conto anche di segnalazioni e di criticità rilevate in questi anni.
Il modello di partecipazione adottato dall’Emilia-Romagna, e delineato dalla legge regionale 3/2010 è ispirato alla co-deliberazione, un percorso costituito da fasi di condivisione e discussione che accomuna i promotori del processo, siano essi soggetti pubblici o privati, prevedendo la più ampia sollecitazione delle realtà sociali e l’inclusione dei nuovi soggetti sorti conseguentemente all’attivazione del processo, per giungere poi al coinvolgimento dei cittadini in varie modalità.
Giovani e mutamento. La costruzione sociale dei processi di transizione dall’adolescenza all’età adulta.
Dott.ssa Rita Cimmino
Dott.ssa Giorgia Sommonte
1. La concertazione nei PTG
A cura dell’
Osservatorio Regionale Permanente
sulla Condizione Giovanile
Ricercatori Senior
Ricercatori Junior
Prof.ssa Amalia Caputo
Dott.ssa Antonietta Bisceglia
Prof.ssa Dora Gambardella
Dott.ssa Rita Cimmino
Prof.ssa Giustina Orientale Caputo
Dott.ssa Rosaria Lumino
Prof. Alfonso Piscitelli
Dott.ssa Concetta Scolorato
Prof. Giancarlo Ragozini (Coordinatore)
Dott.ssa Giorgina Sommonte
Dott.ssa Sandra Vatrella
Facoltà di Sociologia
Università di Napoli
Federico II
2. Il metodo della concertazione promosso dalla
Regione Campania con l'introduzione dei PTG
Il significato della concertazione
La forza di tale metodo risiede nella possibilità di riunire tutti i
soggetti interessati, aprendo il processo decisionale non solo
agli stakeholder, ma anche ad altri attori della società civile
Adozione di una logica di governance
. Volontà dei soggetti pubblici di assumere un'ottica strategica
basata sul coinvolgimento e la partecipazione nel processo
decisionale di attori locali differenti
Facoltà di Sociologia
Università di Napoli
Federico II
3. Il PTG come strumento della pianificazione
strategica
La pianificazione strategica per Obiettivi della concertazione
progetti
Costruzione di reti di partnership
Il compito della pianificazione attraverso il coinvolgimento e la
strategica è quello di mobilitare partecipazione di soggetti locali differenti
una pluralità di attori tramite Definizione di obiettivi e strategie di
processi partecipativi attivando programmazione
la cooperazione e l'integrazione
fra diversi livelli di governo. Snellimento delle procedure
Impiego razionale delle risorse
Raggiungimento di decisioni partecipate
e condivise
Facoltà di Sociologia
Università di Napoli
Federico II
4. Un'analisi del processo di concertazione messo in
atto con i PTG - 1
Prima fase - Analisi documentale dei piani
Le dimensioni prese in considerazione:
a. modalità di promozione dei piani e di sensibilizzazione degli attori del
territorio distrettuale;
b. modalità di selezione degli attori da coinvolgere nella realizzazione del
piano;
c. tipologia dei soggetti interessati e coinvolti e loro livello di coinvolgimento
all'interno delle diverse azioni progettuali;
d. ruolo del Comune Capofila di distretto ed individuazione di un eventuale
soggetto “trascinatore” del processo;
e. funzione dell'Amministrazione Provinciale;
f. eventuale coinvolgimento di soggetti esterni/privati chiamati a gestire il
processo di realizzazione del PTG, mediante una gestione esternalizzata;
g. attenzione alla documentazione allegata utile all'analisi del processo di
concertazione.
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Federico II
5. Un'analisi del processo di concertazione messo in
atto con i PTG - 2
Seconda fase – Analisi delle reti concertative
Grazie all’analisi documentale e attraverso l’utilizzo del
programma Ucinet sono state riprodotte graficamente le
reti di rapporti formalizzati che è stato possibile
desumere dai piani, attivatesi in gran parte in vista della
programmazione dei PTG
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Università di Napoli
Federico II
6. Un'analisi del processo di concertazione messo in
atto con i PTG - 3
Terza fase – Interviste ai testimoni privilegiati
Sono state effettuate alcune interviste di tipo semi-
strutturato con la modalità “faccia a faccia” rivolte ai
cosiddetti “testimoni privilegiati”, al fine di
approfondire l’esperienza di alcuni distretti, nel
tentativo di comprendere come la concertazione sia
stata messa in atto in alcuni contesti distrettuali
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7. Analisi delle reti concertative
La rete di Grottolella – distretto n. 4
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8. Analisi delle reti concertative
La rete di Lioni – distretto n. 6
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9. Analisi delle reti concertative
La rete di San Marco dei Cavoti – distretto n. 11
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10. Analisi delle reti concertative
La rete di Aversa – distretto n. 15
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11. Analisi delle reti concertative
La rete di San Cipriano d'Aversa – distretto n. 22
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12. Analisi delle reti concertative
La rete di Vairano Patenora – distretto n. 23
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13. Analisi delle reti concertative
La rete di Acerra – distretto n. 31
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14. Analisi delle reti concertative
La rete di Ottaviano – distretto n. 32
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15. Analisi delle reti concertative
La rete di San Giorgio a Cremano – distretto n. 34
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16. Analisi delle reti concertative
La rete di Portici – distretto n.35
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17. Analisi delle reti concertative
La rete di Castellammare di Stabia – distretto n. 38
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18. Analisi delle reti concertative
La rete di Amalfi – distretto n. 51
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19. Analisi delle reti concertative
La rete di Nocera Inferiore n. 53
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20. Analisi delle reti concertative
La rete di Agropoli – distretto n. 58
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21. Alcune caratteristiche delle reti distrettuali
analizzate
PTG N NC NI NL D
D.4 - Grottolella 30 22 8 21 0,05
D.6 - Lioni 31 24 7 24 0,05
D.11 - San Marco dei Cavoti 35 25 10 25 0,5
D.15 - Aversa 27 22 5 21 0,06
D.22 - San Cipriano d'Aversa 21 14 7 13 0,06
D.23 - Vairano Patenora 27 24 3 35 0,1
D.31 - Acerra 42 35 7 36 0,05
D.32 - Ottaviano 13 12 1 13 0,2
D.34 - San Giorgio a Cremano 6 6 0 7 0,5
D.35 - Portici 23 9 14 14 0,05
N = nodi totali inclusi nella rete
D.38 - Castellammare di Stabia 12 12 0 12 0,2 NC = nodi che hanno almeno un
contatto con gli altri nodi della rete
D.51 - Amalfi 19 19 0 21 0,1 NI = nodi isolati
NL = numero totale di link esistenti
D.53 - Nocera Inferiore 42 22 20 22 0,03
D = densità
D.58 - Agropoli 60 58 2 57 0,03
Fonte: Nostra elaborazione
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22. Considerazioni conclusive riguardo alle reti
analizzate
Alcuni aspetti delle reti osservate
Le reti analizzate appaiono poco coese e i nodi centrali sono essenzialmente
rappresentati dagli enti comunali aventi il ruolo di capofila e dai centri
Informagiovani
Nella maggioranza dei casi osservati, infatti, i Comuni hanno rapporti esplicitati
e/o formalizzati soltanto col capofila di distretto e raramente tra di loro e/o con altri
tipi di soggetti.
Non sono rari i casi di reti centralizzate caratterizzate da una configurazione “a
stella”, in cui tutti o quasi tutti gli attori della rete sono collegati a un nodo centrale
detto hub
Nella maggioranza dei casi presi in considerazione, si può dunque notare che la
concertazione sembra essere intesa principalmente come contatto/consultazione
con l’Ente capofila a cui è affidata la funzione di coordinamento del piano.
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23. Analisi SWOT delle condizioni di realizzazione dei
PTG - 1
PUNTI DI FORZA
______________________________________
entusiasmo iniziale
propositività dei giovani
interesse alla formazione degli operatori
acquisto di materiale messo a disposizione di tutti i distretti
miglioramento delle attività già esistenti
potenziamento degli uffici Informagiovani
presenza di Forum attivi e propositivi
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24. Analisi SWOT delle condizioni di realizzazione dei
PTG - 2
PUNTI DI DEBOLEZZA
___________________________________________
perdita dell'entusiasmo iniziale
difficoltà concrete nella concertazione
incompetenza di alcune amministrazioni
scarsità di contatti diretti dei Forum con la Regione
disinteresse di alcuni attori territoriali verso le politiche giovanili
logica dell'interesse economico
mancanza di coinvolgimento di gruppi informali di giovani
frammentarietà ed incostanza della partecipazione
difficoltà dei comuni ad assicurare le quote di
compartecipazione
mancanza di personale negli uffici informagiovani
tensioni tra le varie amministrazioni
scarso funzionamento di alcuni Forum
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25. Analisi SWOT delle condizioni di realizzazione dei
PTG - 3
OPPORTUNITÀ
________________________________________
disponibilità dei fondi stanziati dalla Regione
apertura e disponibilità da parte del settore Politiche Giovanili
logica integrativa basata sul dialogo e sul confronto
flessibilità dello strumento PTG
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26. Analisi SWOT delle condizioni di realizzazione dei
PTG - 4
MINACCE
___________________________________________
tempi di erogazione dei fondi
lentezza dei passaggi burocratici
tempi di progettazione
assenza di coordinamento provinciale
errata impostazione della rete distrettuale
eccessiva responsabilità del comune capofila (difficoltà di coordinamento)
mancanza di una reale analisi dei fabbisogni di centri e punti
mancanza di un sistema di monitoraggio e controllo degli interventi
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