Cardiopatie e problematiche psicogeriatricheangelo1958-bs
The paper discusses the most frequent clinical conditions characterized by cardiac problems and psychogeriatric diseases. In particular, it analyzes the impact of depressive disorders and dementia on treatment strategies and on patient's short- and long-term outcomes as well.
Pagine da Fitness cardiometabolico: il manuale
L'esercizio fisico nella patologia cardiovascolare e metabolica: dalla teoria alla pratica
di: P.M.Casali-L.Marin-M.Vendoni
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/fitness-cardiometabolico-il-manuale
Il trattamento chirurgico dei tumori del labbroMerqurio
The document summarizes the surgical management of lip cancer. It discusses that lip cancer is most commonly squamous cell carcinoma, usually originating in the lower lip. The management of lip cancer involves controlling the primary tumor with appropriate margins while allowing for oral competence, as well as potential neck metastases. Reconstruction is challenging, especially for advanced lesions, requiring preoperative planning and various surgical techniques. Early stage tumors have better prognostic and functional outcomes after surgery compared to advanced lesions. The authors report their experience treating lip tumors and managing neck metastases.
Il supporto psicologico al paziente ed alla sua famigliaASMaD
Presentazione a cura della Dottoressa Anna Desiato - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
Cardiopatie e problematiche psicogeriatricheangelo1958-bs
The paper discusses the most frequent clinical conditions characterized by cardiac problems and psychogeriatric diseases. In particular, it analyzes the impact of depressive disorders and dementia on treatment strategies and on patient's short- and long-term outcomes as well.
Pagine da Fitness cardiometabolico: il manuale
L'esercizio fisico nella patologia cardiovascolare e metabolica: dalla teoria alla pratica
di: P.M.Casali-L.Marin-M.Vendoni
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/fitness-cardiometabolico-il-manuale
Il trattamento chirurgico dei tumori del labbroMerqurio
The document summarizes the surgical management of lip cancer. It discusses that lip cancer is most commonly squamous cell carcinoma, usually originating in the lower lip. The management of lip cancer involves controlling the primary tumor with appropriate margins while allowing for oral competence, as well as potential neck metastases. Reconstruction is challenging, especially for advanced lesions, requiring preoperative planning and various surgical techniques. Early stage tumors have better prognostic and functional outcomes after surgery compared to advanced lesions. The authors report their experience treating lip tumors and managing neck metastases.
Il supporto psicologico al paziente ed alla sua famigliaASMaD
Presentazione a cura della Dottoressa Anna Desiato - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
Valutazione e gestione del rischio cardiovascolare in pazienti dai 45 ai 55 a...Sara Finollo
I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni statisticamente correlate all’insorgenza di una malattia cardiovascolare e sono derivanti da abitudini e stili di vita non corretti, da fattori ambientali e biologici, che, se presenti in un soggetto esente da manifestazioni cliniche di malattia, predicono la probabilità di andare incontro a patologia in un certo periodo di tempo. (Istituto Superiore Sanità, Progetto Cuore).
Sono indicatori di probabilità di sviluppare una malattia cardiovascolare e se in compresenza aumentano notevolmente il rischio di comparsa della patologia; la loro assenza come ovvio non esclude la malattia ma ne riduce drasticamente il rischio di sviluppo. Vennero identificati e valutati per la prima volta grazie allo studio osservazionale condotto nel 1948 dal cardiologo statunitense Thomas Royle Dawber che per le sue ricerche si basò sulla popolazione dell’intera cittadina di Framingham, nel Massachusetts. Dawber (ncbi.nlm.nih.gov) avviò dapprima lo studio tramite la “Division of Chronic Disease” della cittadina per poi far riferimento l’anno successivo al National Heart Institute degli Stati Uniti.
Lo studio Framingham fu il primo di una serie di ampi studi osservazionali che negli anni successivi vennero condotti su scala globale per valutare il rischio cardiovascolare.
Psicologo nelle cure primarie. Malattia cronica, Chronic care model, Sanità d...Marco G. Mellace
Il ruolo e il contributo dello psicologo che lavora nel team delle cure primarie, in riferimento alla malattia cronica. Cosa sono le Cure Primarie? Dalla Prevenzione alla Promozione della Salute. Determinanti non biologici: stili di vita. Costrutti psicologici nella malattia cronica. Costruzione dell'equipe: aspetti operativi, competenze e tipologie di intervento.
TESEO è una idea “smart” per l’enforcement nella cura delle malattie cardiache croniche che consente allo staff medico di seguire il paziente al proprio domicilio.
Gestire lo stress cronico Capire il suo impatto sul corpo e gli effetti negat...Pill Reminder
Lo stress è una componente normale della vita, che tutti sperimentiamo di tanto in tanto. Tuttavia, quando lo stress diventa cronico, può avere gravi conseguenze per la nostra salute e il nostro benessere. Lo stress cronico è stato collegato a una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache, pressione alta, diabete e depressione. Alcuni esperti ritengono che lo stress cronico sia una delle principali cause di morte evitabile nel mondo.
Nonostante il suo impatto diffuso, lo stress cronico viene spesso ignorato o trascurato. Molte persone non si rendono conto del tributo che lo stress cronico può avere sul corpo e sulla mente, oppure si sentono impotenti a intervenire. Tuttavia, esistono molti modi efficaci per gestire lo stress cronico e ridurre il suo impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere. In questo articolo esploreremo le cause e le conseguenze dello stress cronico, nonché le strategie pratiche per gestirlo in modo efficace. Se avete a che fare con lo stress cronico o semplicemente volete capire meglio questo importante problema, continuate a leggere per saperne di più sul killer silenzioso e su come combatterlo.
L’esclusione dal lavoro tende oggi ad assumere profondi connotati esistenziali, oltre che
materiali, che possono anche portare alla perdita dell’identità e del ruolo sociale.
“L’ampliamento degli spazi di mediazione fra capitale e lavoro e lo sviluppo di sistemi di
Welfare, la qualificazione delle attività produttive e delle professioni, l’aumento dei livelli
di reddito e d’istruzione e le modifiche degli stili di vita che si sono realizzati negli ultimi
decenni hanno probabilmente stemperato la drammaticità della condizione materiale”
[1], convertendo progressivamente gli esiti sulla salute dalle patologie fisiche a quelle
psichiche e sociali. La perdita o l’assenza del lavoro è quindi un determinante economico
e sociale che definisce aspetti dello status e dell’identità personale con un impatto diretto
sull’individuo, la famiglia e l’ambiente sociale e, in particolare, sul benessere sanitario.
Molte ricerche confermano il riscontro di un’alta prevalenza di morbidità psico-fisica e di
aumentata mortalità fra la popolazione disoccupata nel confronto con quella occupata.
Questi risultati sembrano essere indipendenti dallo stato di salute precedente e diventano
in parte reversibili con il reinserimento nel mondo del lavoro. [1, 2, 3, 4, 5].
Negli ultimi decenni una moltitudine di ricerche ha documentato l’impatto delle condizioni
in cui è svolto il lavoro (quali fattori che influenzano la morbilità) sullo stato di salute
oggettivo e soggettivo. L’attuale modello di sviluppo economico e le conseguenti
trasformazioni dell’organizzazione e delle condizioni di lavoro hanno generato nuovi rischi
e problemi di salute che esulano dalle definizioni attribuite e riconosciute alle malattie
tipicamente professionali [6, 7, 8, 9]. I disturbi psichici, quelli muscolo-scheletrici, le
malattie cardio-vascolari e i tumori costituiscono i quattro principali gruppi di patologie,
correlate con i nuovi rischi dell’attività lavorativa [10, 11]. La progressiva
flessibilizzazione del lavoro che può comportare maggiore instabilità e insicurezza,
l’aumento della precarietà che può anche portare all’esclusione dal mondo del lavoro,
hanno sottolineato l’influenza negativa di queste condizioni di vita sulla salute fisica e
psichica [12, 13]. Un importante studio finlandese che ha studiato l’associazione tra il
ridimensionamento del personale in dieci amministrazioni pubbliche ha dimostrato
l’aumento significativo della mortalità per malattie cardiovascolari perfino nei dipendenti
che, benché abbiano subìto il processo di ridimensionamento (downsizing) del personale,
siano riusciti a mantenere il loro posto di lavoro [14]. Ciò significa che la sola esposizione
allo stress e all’insicurezza può avere conseguenze importanti non solo a livello di
morbilità bensì anche sulla mortalità.........
Valutazione e gestione del rischio cardiovascolare in pazienti dai 45 ai 55 a...Sara Finollo
I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni statisticamente correlate all’insorgenza di una malattia cardiovascolare e sono derivanti da abitudini e stili di vita non corretti, da fattori ambientali e biologici, che, se presenti in un soggetto esente da manifestazioni cliniche di malattia, predicono la probabilità di andare incontro a patologia in un certo periodo di tempo. (Istituto Superiore Sanità, Progetto Cuore).
Sono indicatori di probabilità di sviluppare una malattia cardiovascolare e se in compresenza aumentano notevolmente il rischio di comparsa della patologia; la loro assenza come ovvio non esclude la malattia ma ne riduce drasticamente il rischio di sviluppo. Vennero identificati e valutati per la prima volta grazie allo studio osservazionale condotto nel 1948 dal cardiologo statunitense Thomas Royle Dawber che per le sue ricerche si basò sulla popolazione dell’intera cittadina di Framingham, nel Massachusetts. Dawber (ncbi.nlm.nih.gov) avviò dapprima lo studio tramite la “Division of Chronic Disease” della cittadina per poi far riferimento l’anno successivo al National Heart Institute degli Stati Uniti.
Lo studio Framingham fu il primo di una serie di ampi studi osservazionali che negli anni successivi vennero condotti su scala globale per valutare il rischio cardiovascolare.
Psicologo nelle cure primarie. Malattia cronica, Chronic care model, Sanità d...Marco G. Mellace
Il ruolo e il contributo dello psicologo che lavora nel team delle cure primarie, in riferimento alla malattia cronica. Cosa sono le Cure Primarie? Dalla Prevenzione alla Promozione della Salute. Determinanti non biologici: stili di vita. Costrutti psicologici nella malattia cronica. Costruzione dell'equipe: aspetti operativi, competenze e tipologie di intervento.
TESEO è una idea “smart” per l’enforcement nella cura delle malattie cardiache croniche che consente allo staff medico di seguire il paziente al proprio domicilio.
Gestire lo stress cronico Capire il suo impatto sul corpo e gli effetti negat...Pill Reminder
Lo stress è una componente normale della vita, che tutti sperimentiamo di tanto in tanto. Tuttavia, quando lo stress diventa cronico, può avere gravi conseguenze per la nostra salute e il nostro benessere. Lo stress cronico è stato collegato a una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache, pressione alta, diabete e depressione. Alcuni esperti ritengono che lo stress cronico sia una delle principali cause di morte evitabile nel mondo.
Nonostante il suo impatto diffuso, lo stress cronico viene spesso ignorato o trascurato. Molte persone non si rendono conto del tributo che lo stress cronico può avere sul corpo e sulla mente, oppure si sentono impotenti a intervenire. Tuttavia, esistono molti modi efficaci per gestire lo stress cronico e ridurre il suo impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere. In questo articolo esploreremo le cause e le conseguenze dello stress cronico, nonché le strategie pratiche per gestirlo in modo efficace. Se avete a che fare con lo stress cronico o semplicemente volete capire meglio questo importante problema, continuate a leggere per saperne di più sul killer silenzioso e su come combatterlo.
L’esclusione dal lavoro tende oggi ad assumere profondi connotati esistenziali, oltre che
materiali, che possono anche portare alla perdita dell’identità e del ruolo sociale.
“L’ampliamento degli spazi di mediazione fra capitale e lavoro e lo sviluppo di sistemi di
Welfare, la qualificazione delle attività produttive e delle professioni, l’aumento dei livelli
di reddito e d’istruzione e le modifiche degli stili di vita che si sono realizzati negli ultimi
decenni hanno probabilmente stemperato la drammaticità della condizione materiale”
[1], convertendo progressivamente gli esiti sulla salute dalle patologie fisiche a quelle
psichiche e sociali. La perdita o l’assenza del lavoro è quindi un determinante economico
e sociale che definisce aspetti dello status e dell’identità personale con un impatto diretto
sull’individuo, la famiglia e l’ambiente sociale e, in particolare, sul benessere sanitario.
Molte ricerche confermano il riscontro di un’alta prevalenza di morbidità psico-fisica e di
aumentata mortalità fra la popolazione disoccupata nel confronto con quella occupata.
Questi risultati sembrano essere indipendenti dallo stato di salute precedente e diventano
in parte reversibili con il reinserimento nel mondo del lavoro. [1, 2, 3, 4, 5].
Negli ultimi decenni una moltitudine di ricerche ha documentato l’impatto delle condizioni
in cui è svolto il lavoro (quali fattori che influenzano la morbilità) sullo stato di salute
oggettivo e soggettivo. L’attuale modello di sviluppo economico e le conseguenti
trasformazioni dell’organizzazione e delle condizioni di lavoro hanno generato nuovi rischi
e problemi di salute che esulano dalle definizioni attribuite e riconosciute alle malattie
tipicamente professionali [6, 7, 8, 9]. I disturbi psichici, quelli muscolo-scheletrici, le
malattie cardio-vascolari e i tumori costituiscono i quattro principali gruppi di patologie,
correlate con i nuovi rischi dell’attività lavorativa [10, 11]. La progressiva
flessibilizzazione del lavoro che può comportare maggiore instabilità e insicurezza,
l’aumento della precarietà che può anche portare all’esclusione dal mondo del lavoro,
hanno sottolineato l’influenza negativa di queste condizioni di vita sulla salute fisica e
psichica [12, 13]. Un importante studio finlandese che ha studiato l’associazione tra il
ridimensionamento del personale in dieci amministrazioni pubbliche ha dimostrato
l’aumento significativo della mortalità per malattie cardiovascolari perfino nei dipendenti
che, benché abbiano subìto il processo di ridimensionamento (downsizing) del personale,
siano riusciti a mantenere il loro posto di lavoro [14]. Ciò significa che la sola esposizione
allo stress e all’insicurezza può avere conseguenze importanti non solo a livello di
morbilità bensì anche sulla mortalità.........
The document discusses laparoscopy procedures for various gynecological conditions such as infertility, chronic pelvic pain, ectopic pregnancy, and oncological issues. It notes that laparoscopy can be used for both diagnostic and operative purposes. It then discusses different techniques for laparoscopic access such as direct trocar insertion versus Verres needle insertion. It reviews studies comparing complication rates between different access techniques. The document emphasizes the importance of evidence-based medicine and following guidelines from organizations like NICE when determining appropriate diagnostic tests and treatments for conditions like infertility.
The document discusses laparoscopy procedures for various gynecological conditions. It begins by outlining conditions that can be diagnosed or treated via laparoscopy, including infertility, ectopic pregnancy, adhesions, endometriosis, ovarian masses, hysterectomy, uterine fibroids, and gynecological oncology issues. It then discusses different laparoscopy access techniques such as direct trocar insertion, open laparoscopy, and Verres needle insertion. It provides data on complication rates for different access methods. The document also discusses techniques for avoiding major vascular injuries during access. In summary, the document provides an overview of laparoscopy procedures and techniques for gynecological conditions.
Nuovo metodo ad ultrasuoni per il trattamento dei calcoli renaliMerqurio
This document describes a novel method using focused ultrasound to reposition kidney stones. Researchers created a kidney phantom with an artificial collecting system and lower pole. Both artificial and human kidney stones were placed in the lower pole. An ultrasound imaging probe was used to locate the stones, while a separate focused ultrasound probe could deliver bursts of ultrasound to move the stones. In experiments, stones were successfully repositioned from the lower pole to the collecting system in seconds, moving at about 1 cm/s. This noninvasive method shows promise for aiding stone clearance after surgery or during medical expulsive therapy.
Litotrissia percutanea laparoscopica nel rene pelvico casi cliniciMerqurio
This document describes a novel technique of laparoscopically assisted percutaneous pyelolithotomy for treating kidney stones in pelvic kidneys. The technique was used in 3 patients with large pelvic kidney stones who were not suitable candidates for standard percutaneous or laparoscopic approaches. The procedure involves using laparoscopy to expose the renal pelvis, then inserting a needle percutaneously into the pelvis under direct visualization. The tract is dilated and a nephroscope is used to remove stones without needing to incise or suture the pelvis. This approach provides direct access to the pelvis without risks of standard percutaneous or laparoscopic techniques. All 3 patients were successfully treated with no complications and no
Chirurgia di preservazione dell'udito. lento progresso e nuove strategieMerqurio
This study evaluated hearing outcomes for 115 patients who underwent hearing preservation surgery for acoustic neuromas. The goal was to determine the tumor size and level of pre-operative hearing that resulted in high rates of preserved hearing. Two groups of patients were evaluated based on tumor size - those with tumors ≤ 10mm and those >10mm. Patients with tumors ≤ 10mm and good pre-operative hearing (≤20dB PTA, ≥80% SDS) had a 76% success rate of preserved hearing. Patients with smaller tumors but poorer pre-operative hearing had lower success rates. The authors concluded that hearing preservation surgery is most effective for acoustic neuromas ≤10mm with good pre-operative hearing and can be an optimal treatment
Il trattamento chirurgico dei tumori del labbroMerqurio
This document summarizes a study on the surgical management of lip cancer. The study examined 32 patients treated for lip cancer over 5 years. Most cases involved squamous cell carcinoma of the lower lip. Surgical excision of the tumor was performed with oncologically appropriate margins. Reconstruction after surgery posed challenges, especially for advanced or extensive lesions. Local flaps from the lip or surrounding tissues were often used for reconstruction. Neck dissection was also performed in some cases to control lymph node metastases. While early stage tumors had good postoperative outcomes, advanced lesions resulted in greater functional impairments like drooling or chewing difficulties after surgery. The document discusses the surgical and reconstructive techniques used to treat lip cancers while aiming to preserve lip appearance and
Effetti degli integratori di calcio sul rischio di infarto del miocardio e di...Merqurio
This meta-analysis investigated whether calcium supplements increase the risk of cardiovascular events. It analyzed 15 eligible randomized controlled trials involving over 11,000 participants who took calcium supplements for an average of 4 years. The analysis found a small increased risk of myocardial infarction among those taking calcium supplements compared to placebo, with 143 people experiencing a heart attack in the calcium group versus 111 in the placebo group. There was also a non-significant trend towards increased risks of stroke and cardiovascular death. These modest increases in risk could translate to a significant burden of disease at the population level given widespread calcium supplement use. The results suggest a reassessment of calcium supplements for osteoporosis is warranted.
Il trattamento chirurgico dei tumori del labbroMerqurio
This document summarizes a study on the surgical management of lip cancer. The most common type of lip cancer is squamous cell carcinoma, usually occurring on the lower lip. Treatment involves complete excision of the primary tumor with oncologically appropriate margins while preserving lip structure and function during reconstruction. For early-stage tumors, surgery results in good aesthetic and functional outcomes. More advanced tumors require complex reconstruction techniques using local or regional flaps to restore lip shape, texture, and mobility. Management of possible neck metastases is also important, as lymph node involvement significantly reduces survival rates. The authors report their experience treating 32 cases of lip cancer with surgical excision and various reconstructive procedures.
La sindrome rino bronchiale. indagine conoscitiva sio-aimar.Merqurio
This study aimed to standardize the diagnosis and treatment of rhino-bronchial syndrome (RBS), which links inflammation of the upper and lower airways. 159 patients meeting criteria for RBS underwent a two-level diagnostic protocol including endoscopy and spirometry. RBS was confirmed in 116 patients who had higher rates of allergic and infectious diseases than unconfirmed cases. Common symptoms were nasal obstruction, rhinorrhea, cough, and dyspnea. After 3 months of treatment including steroids, antibiotics, and nasal lavage, 96% of patients recovered. The study proposes a diagnostic workflow and highlights the importance of correct diagnosis through multidisciplinary evaluation for effective treatment of RBS.
La sindrome rino bronchiale. indagine conoscitiva sio-aimar.Merqurio
This document describes a survey conducted by the Italian Society of Otorhinolaryngology and the Interdisciplinary Scientific Association for the Study of Respiratory Diseases to better understand the epidemiology, diagnosis, and treatment of rhino-bronchial syndrome. 159 patients from 9 ENT and pulmonology centers were enrolled based on clinical history and symptoms. 116 patients received a confirmed diagnosis based on examinations of the upper and lower airways. Allergic and infectious diseases were more common in patients with a confirmed diagnosis. After 3 months of standard treatment, 96% of patients recovered. The study proposes a diagnostic workflow and emphasizes the importance of correct diagnosis through multidisciplinary evaluation and treatment.
Artroplastica totale del ginocchio per il trattamento dell'osteoartrite del g...Merqurio
Over the past decade in Hong Kong, there has been an increasing trend in the number of total knee arthroplasty (TKA) operations performed and patients receiving TKAs. While the characteristics of patients have remained largely unchanged, there has been a significant rise in the number and proportion of patients over 80 years old receiving TKAs, from 4.8% in 2000-2004 to 13.8% in 2005-2009. In contrast, the number and proportion of younger patients under 60 receiving TKAs has not increased over the last 10 years. Overall, the study found an aging population in Hong Kong is contributing to rising joint replacement surgery rates.
Artroplastica totale del ginocchio per il trattamento dell'osteoartrite del g...
L x27 importanza_e_il_ruolo_dei_fattori_di_rischio_psicosociale_in_cardiologia
1. Monaldi Arch Chest Dis
2007; 68: 74-80 RASSEGNA
L’importanza e il ruolo dei fattori di rischio
psicosociale in cardiologia
Psychosocial risk factors in cardiac practice
Francesco Giallauria, Valentina Battimiello, Mariagrazia Veneziano, Paolofabrizio De Luca,
Ilenia Cipollaro, Maria Buonincontro, Carlo Vigorito, Domenico Del Forno
ABSTRACT: Psychosocial risk factors in cardiac practice. in clinical practice, such as exercise training and nutrition-
F. Giallauria, V. Battimiello, M. Veneziano, P. De Luca, al counselling, while others are more specific, and require
I. Cipollaro, M. Buonincontro, C. Vigorito, D. Del Forno. the presence of psychologists (behavioral strategies, relax-
A large number of studies investigated the link be- ation training, social support, etc.). Behavioral cardiology
tween psychosocial risk factors and atherosclerosis or car- is an emerging field of clinical practice based on the recog-
diac events. They found that emotional factors and chron- nition that psychosocial risk factors can promote athero-
ic stressors strongly influence the course of coronary sclerosis and adverse cardiac events. It requires the devel-
artery disease, by promoting the same pathophysiological opment of practical solutions aimed at the management of
mechanisms responsible for atherosclerosis. Thus, cardiol- adverse lifestyle behaviours, emotional factors, and chron-
ogists often find in cardiac practice patients that presents ic stress.
psychosocial risk factors, needing the development of in- Keywords: cardiac rehabilitation, psychosocial risk factors.
terventions aimed to management of these factors. Some of
these interventions are the same that are traditionally used Monaldi Arch Chest Dis 2007; 68: 74-80.
Dipartimento di Medicina Clinica, Scienze Cardiovascolari ed Immunologiche. Area Funzionale di Riabilitazione Cardiologica,
Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Napoli.
Corresponding author: Dr. Francesco Giallauria; Dipartimento di Medicina Clinica, Scienze Cardiovascolari ed Immunologiche.
Area Funzionale di Riabilitazione Cardiologica. Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Via S. Pansini 5 - I-80131 Napoli,
Italy; E-mail address: giallauria@libero.it
Numerosi studi hanno dimostrato che i fattori di esempio uno scarso supporto sociale [3, 5, 6], un
rischio psicosociale influenzano considerevolmente modesto stato socioeconomico [7], stress lavorativo
la malattia coronarica, nel senso che tali fattori sono [8, 9], stress coniugale [9, 10], ed uno stressato ca-
associati ad una maggiore probabilità che si verifi- regiver [11].
chino l’aterosclerosi oppure un evento cardiaco sfa- Generalmente i fattori emozionali e gli stressor
vorevole [1, 2]. Inoltre i fattori di rischio psicoso- cronici si influenzano reciprocamente. Ad esempio,
ciale hanno anche un effetto nel promuovere la non è più facile che una persona che sperimenta un forte
aderenza a quei modelli di comportamento consi- stress sul lavoro presenti alti indici di depressione ri-
gliati dai cardiologi in quanto riducono il rischio di spetto ad un individuo che invece vive una situazio-
sviluppare patologie coronariche e/o di andare in- ne lavorativa positiva [12]. Ciò sta ad indicare che
contro ad eventi cardiaci sfavorevoli (ad esempio qualunque situazione di vita in grado di provocare
una dieta equilibrata, attività fisica regolare, l’elimi- una risposta emotiva negativa cronica in un indivi-
nazione del vizio del fumo) [2]. Ancora, i fattori di duo potrebbe portare alla comparsa o all’accentua-
rischio psicosociale attivano meccanismi fisiopato- zione dell’aterosclerosi.
logici che hanno un’incidenza sulla malattia dell’ar- È stato osservato che i fattori di rischio psicoso-
teria coronaria [2]. Per tutte queste ragioni i cardio- ciale promuovono la malattia dell’arteria coronaria,
logi dovrebbero includere all’interno dei programmi l’aterosclerosi e gli eventi cardiaci sfavorevoli in
di Riabilitazione Cardiologica degli interventi cen- una misura che è paragonabile a quella del rischio
trati proprio sulla riduzione di tali fattori [2]. prodotto dai fattori di rischio considerati tradiziona-
li nella cardiologia pratica [13]. Tale relazione è sta-
Considerazioni epidemiologiche ta indagata inizialmente da numerose ricerche, che
hanno limitato però il loro campo d’indagine a prin-
I fattori di rischio psicosociale che incidono sul- cipalmente a popolazioni europee e nord-americane
la malattia coronarica possono essere divisi in due [14-18]. Successivamente Iso e colleghi hanno otte-
specifiche categorie. La prima è composta dai fatto- nuto risultati simili in uno studio condotto su uomi-
ri emozionali, tra cui risultano i disordini affettivi, ni e donne giapponesi [19]. Dati di questo tipo sulla
come la depressione [3], i disturbi d’ansia, l’ostilità relazione tra fattori di rischio psicosociale e malattia
e la rabbia [4-6]. Della seconda categoria fanno in- dell’arteria coronaria sono stati ottenuti da altri nu-
vece parte diverse cause di stress cronico, come ad merosi piccoli studi portati avanti in altri paesi. Tali
2. L’IMPORTANZA E IL RUOLO DEI FATTORI DI RISCHIO PSICOSOCIALE IN CARDIOLOGIA
risultati sono stati infine confermati dalla recente ri- di ischemia miocardia in pazienti con coronaropatia
cerca INTERHEART, la quale ha individuato all’in- accertata. Linden e coll. [26] hanno condotto una
terno di una popolazione internazionale standardiz- metanalisi di studi sull’effetto degli interventi psico-
zata di 12,461 pazienti post-IMA otto fattori di ri- sociali combinati a programmi standard di Riabilita-
schio tradizionali e un insieme di fattori psicosocia- zione Cardiologica. Gli interventi psicosociali han-
li, con 14,637 controlli raccolti da 52 paesi diversi no ridotto morbilità e mortalità, particolarmente se
[20, 21]. effettuati nei primi due anni di follow-up.
In realtà, l’associazione tra fattori di rischio psi- Hemingway e coll. [27] hanno rielaborato studi
cosociale e malattia coronarica potrebbe essere an- prospettici sul ruolo dei fattori psicosociali nella
cora più forte per diverse ragioni. Innanzitutto, dif- eziologia e nella prognosi delle patologie cardiova-
ferenti fattori di rischio psicosociale tendono ad es- scolari.
sere presenti all’interno di uno stesso soggetto, e Evidenze cliniche sempre maggiori assegnano al
questo lo espone ad una maggiore possibilità di svi- training fisico un ruolo strategico nella gestione
luppare l’aterosclerosi. Inoltre lo stress incide sui emozionale del paziente cardiopatico.
meccanismi metabolici che possono portare alla ma- Blumenthal e coll. ha dimostrato che il training
lattia dell’arteria coronaria. Infine, poiché gli stru- fisico e un programma di gestione dello stress ridu-
menti utilizzati per misurare lo stress possono esse- ce l’ischemia indotta sia da stress mentale che da
re imprecisi, la relazione tra i diversi stressor e le sforzo [28] e comporta un basso rischio di eventi
diagnosi di aterosclerosi potrebbe essere sottostima- cardiaci sfavorevoli rispetto ai controlli durante 5
ta. Finora sono state studiate soprattutto le relazioni anni di follow-up [29]. Tuttavia, questo studio era li-
esistenti tra fattori di rischio psicosociale e atero- mitato da un disegno quasi sperimentale che utiliz-
sclerosi o eventi cardiaci sfavorevoli. Potrebbe ri- zava un gruppo di controllo non randomizzato. In
sultare interessante invece indagare se, e come, i fat- uno studio più recente, lo stesso Autore [30] ha os-
tori psicologici positivi aiutino a prevenire il rischio servato che nei pazienti con cardiopatia ischemica, il
di sviluppare la malattia dell’arteria coronaria. Al- training fisico e programmi di gestione dello stress
cune teorie avanzano ad esempio l’ipotesi che emo- sono più efficaci, rispetto al trattamento medico tra-
zioni positive, quali la gioia e l’ottimismo, fornisca- dizionale, nel ridurre lo stress emozionale e nel mi-
no ai pazienti le energie necessarie per recuperare la gliorare i fattori di rischio cardiovascolare.
salute fisica [22]. Infine, l’applicazione di metodiche di Telemedi-
Un fattore intorno al quale centrare ulteriori ri- cina offre considerevoli benefici nella gestione delle
cerche potrebbe essere la flessibilità, ossia la capa- emozioni negative nei pazienti cardiopatici. L’utiliz-
cità di rispondere alle differenti situazioni con com- zo di un dispositivo di trasmissione transtelefonica
portamenti non stereotipati, in grado di adattarsi al- dell’ECG in pazienti infartuati, anche anziani, ar-
le specifiche circostanze e di farvi fronte in modo ef- ruolati in programmi di Riabilitazione Cardiologica
ficace [23]. In questo senso la depressione, l’ansia, domiciliare ha determinato un miglioramento signi-
l’ostilità e la rabbia potrebbero essere considerate ficativo dell’ansia di stato ed una tendenza ad una ri-
come un’incapacità a fornire risposte flessibili alle duzione della depressione [31, 32].
difficoltà della vita.
Sebbene alcune ricerche siano state condotte a Fisiopatologia dei fattori di rischio psicosociale
questo riguardo, come ad esempio la quella di Kub-
zansky e coll. [24], la quale ha messo in luce che un I fattori emozionali e gli stressor hanno profon-
atteggiamento ottimista dimezza la possibilità che si de conseguenze su determinati meccanismi fisiopa-
verifichino eventi cardiaci sfavorevoli, ulteriori stu- tologici, gli stessi che hanno anche la capacità di fa-
di potrebbero approfondire tali aspetti. vorire la comparsa della malattia dell’arteria corona-
Ancora, maggiormente studiate sono le conse- ria. In particolare i fattori di rischio psicosociale agi-
guenze negative dei fattori di rischio psicosociale scono sul sistema nervoso simpatico e sull’asse ipo-
per le patologie cardiache. In realtà è stato osserva- talamico-pituitario-adrenalinico [33], comportando-
to anche che alcuni eventi cardiaci sfavorevoli, co- ne l’attivazione [34]. Tale attivazione può avere di-
me l’angina pectoris, possono essere un forte moti- versi effetti a livello periferico che portano ad un in-
vo di riflessione per i pazienti, e possono rappresen- cremento dello stato di reattività psicologica dell’in-
tare il punto di partenza su cui costruire la motiva- dividuo allo stress acuto, che possono aggiungersi
zione per avviare un percorso di cambiamento del agli effetti degli stressor cronici, comportando un
proprio stile di vita, nel senso di un adattamento ai peggioramento nello stato di salute del soggetto. A
comportamenti tradizionalmente consigliati nella livello periferico si possono presentare infatti di-
pratica clinica in quanto in grado di ridurre il rischio sfunzioni a carico del sistema nervoso autonomo, in-
che si verifichino aterosclerosi od eventi cardiaci sulino-resistenza [35], obesità centrale [36, 37],
sfavorevoli [25]. ipertensione, infiammazione [38], attivazione pia-
Depressione e scarso supporto sociale sono en- strinica [39], alterazioni della funzione dell’endote-
trambi fattori prognostici ed eziologici nelle malat- lio [40], disfunzioni ovariche, diminuzione della
tie cardiovascolari. densità ossea ed effetti somatici.
La gestione dei fattori psicosociali gioca un ruo- Nello specifico l’aterosclerosi viene oggi consi-
lo importante in Riabilitazione Cardiologica. Pa- derata come il risultato di un processo infiammato-
zienti depressi mostrano una minore disponibilità al- rio prolungato nel tempo a carico delle pareti delle
la gestione della malattia e questo può influenzare arterie [41-44]. È stato a proposito osservato come
morbilità e mortalità. Emozioni negative quali tri- episodi ripetuti di stress acuto o una situazione psi-
stezza, tensione e frustrazione aumentano il rischio cologica individuale caratterizzata da stress cronico
75
3. F. GIALLAURIA ET AL.
possano culminare con l’aterosclerosi. Per questo che i cardiologi promuovano interventi in grado di
motivo alcuni studi si sono occupati della neurobio- evidenziare la presenza di tali fattori di rischio e pro-
logia dello stress, dato che essa sembra promuovere grammi di gestione dei fattori emozionali e dello
quegli stessi processi infiammatori che comunemen- stress cronico [47].
te possono favorire la malattia coronarica [45]. Lo L’indagine sulla eventuale presenza di fattori di
stress, così come gli altri fattori di rischio psicoso- questo tipo può essere portata avanti tramite l’utiliz-
ciale, agisce sul sistema nervoso simpatico, sull’as- zo di questionari validati in grado di fornire misura-
se ipotalamico-ipofisario, e sul sistema renina-an- zioni semplici e con un sufficiente grado di accura-
giotensina, provocando il rilascio di alcuni ormoni tezza. Tuttavia è consigliato affiancare ai questiona-
che sono in grado di portare ad un aumento dell’at- ri interviste più o meno strutturate, le quali permet-
tività cardiovascolare, a lesioni a carico dell’endote- tono, a causa della loro maggiore flessibilità, di ac-
lio, e che facilitano l’adesione di diversi tipi di mo- cedere ad informazioni qualitative, che i test non
lecole alle pareti vascolari (corticosteroidi, ormone possono fornire.
della crescita, catecolamine, omocisteina, ecc.). Per quanto riguarda la gestione dei fattori di ri-
Inoltre lo stress è in grado di provocare l’ossidazio- schio, essa è possibile tramite il ricorso ad interven-
ne lipidica e, se cronico, una condizione di ipercoa- ti di vario tipo mirati alla modifica del comporta-
gulabilità che può portare facilmente alla produzio- mento, i quali possono essere collocati lungo un
ne di un trombo. Infine ci sono anche altri tipi di ri- continuum dove ad un estremità troviamo interventi
sposte legate allo stress che promuovono il processo flessibili, e all’altra interventi di tipo direttivo, come
infiammatorio: l’attivazione dei macrofagi, la pro- esemplificato in tabella 1. Alcuni di questi interven-
duzione di citochine e di altri mediatori infiammato- ti sono di stampo più prettamente psicologico, e ri-
ri, di proteine della fase acuta, ecc. chiedono l’intervento di specialisti del settore, men-
È in tal senso interessante notare come la de- tre altri sono comunemente utilizzati nella pratica
pressione dia stata spesso considerata come prototi- cardiaca, poiché sono utili per la prevenzione della
po di stress cronico non bilanciato da forze contrap- malattia dell’arteria coronaria. Ad esempio, l’atti-
poste, per cui può portare a risposte fisiopatologiche vità fisica regolare, che permette una migliore ossi-
simili [46]. genazione dell’organismo e aiuta a controllare alcu-
ni fattori di rischio cardiovascolare quali obesità,
Identificazione e gestione dei fattori diabete, dislipidemia, ipertensione arteriosa, presen-
di rischio psicosociali ta come effetto anche quello di ridurre la depressio-
ne [48].
Riconosciuta l’importanza dei fattori di rischio La gestione dei fattori di rischio risulta però par-
psicosociale nella pratica cardiaca, è fondamentale ticolarmente difficile per la tendenza dei pazienti a
Tabella 1. - Interventi medici e comportamentali per la gestione dei fattori di rischio psicosociale
Intensità dell’intervento
Tipo di intervento Target
Minore Maggiore
Esercizio fisico Stress psicologico Prescrizione di esercizio fisico Esercizio fisico supervisionato
più linee guida generali
Counseling nutrizionale Gestione dello stress dovuto Fornire consigli nutrizionali Diete supervisionate,
all’obesità controllo del peso
Tecniche di rilassamento Stress generico e stress Consigliare ai pazienti Insegnare le tecniche di rilassamento
causato da situazioni di iniziare un training muscolare, immaginativo, training
specifiche di rilassamento: fornire autogeno, respirazione diaframmatica,
audiocassette, videocassette, o biofeedback
o istruzioni scritte
Gestione dello stress Stress generico e stress causato Consigliare vacanze, hobby, Insegnare strategie comportamentali
da situazioni specifiche yoga, l’ascolto di musica (problem-solving, automonitoraggio,
rilassante, o attività piacevoli tecniche di raggiungimento degli
obiettivi appropriate)
Supporto sociale Supporto strutturale Fornire specifiche indicazioni Usare lo staff come base di supporto,
o funzionale povero sociali (impegnarsi in attività arruolare i pazienti in un gruppo di
sociali di volontariato) supporto, facilitare il coinvolgimento
familiare
Informazioni sulla salute Situazioni stressanti specifiche Fornire informazioni su Discutere e rispondere alle
(sul lavoro o a casa) o bassa situazioni specifiche sotto domande dei pazienti riguardo
consapevolezza sulla salute forma di libri, articoli, ai comportamenti salutari e alle
pamphlet, cd-rom, raccomandazioni terapeutiche
videocassette, o siti Web
76
4. L’IMPORTANZA E IL RUOLO DEI FATTORI DI RISCHIO PSICOSOCIALE IN CARDIOLOGIA
tornare in fretta alle solite abitudini di vita e a quei Risultati degli studi sulla gestione
comportamenti in grado di incidere negativamente dei fattori di rischio
sulla salute [49-50]. Per questo motivo è auspicabi-
le il ricorso a specialisti psicologi e psichiatri, i qua- Numerosi interventi mirati alla gestione dei fat-
li possiedono competenze adeguate e che sono capa- tori di rischio psicosociale sono stati messi in atto
ci di gestire tecniche comportamentali in grado di con pazienti cardiopatici. Di questi è stata valutata
incidere sul comportamento. Gli approcci tradizio- l’efficacia. Sono stati considerati due tipologie dif-
nali mirano in genere ad una regolazione esterna del ferenti di approccio: quello di gruppo, e quello indi-
comportamento, ad esempio tramite l’uso di premi e viduale.
punizioni, o il ricorso a follow-up telefonici. Tutta- Nel primo caso, tra gli altri, Dusseldorp e coll.
via, come evidenziato da Bellg, sono comunemente hanno osservato che la mancanza di interventi psi-
inefficaci, dato che nella maggior parte dei casi i pa- cosociali è associata ad un elevato tasso di mortalità
zienti non si sentono abbastanza motivati e ritorna- e ad un maggiore rischio di andare incontro ad even-
no facilmente alle loro dannose abitudini [51]. ti cardiaci sfavorevoli [53]. Sono state invece osser-
Per questo motivo un metodo alternativo per vate in differenti meta-analisi degli effetti degli in-
controllare il comportamento consiste nel promuo- terventi psicosociali e della Riabilitazione Cardiolo-
vere la motivazione interna dei soggetto ad agire in gica, le conseguenza degli interventi psicosociali.
un determinato modo. Questo può essere fatto ad Laddove si era riuscito a ridurre lo stress, allora si
esempio favorendo nei pazienti lo sviluppo di una verificavano decorsi più favorevoli, mentre quando i
certa autonomia nel perseguire gli obiettivi, pro- livelli di stress restavano inalterati, si aveva una più
muovendo lo sviluppo di spirito di iniziativa, invi- elevata probabilità di andare incontro a nuovi even-
tando i pazienti a crearsi e ad occuparsi di interessi ti cardiaci sfavorevoli rispetto a quei pazienti che so-
personali, favorendo lo sviluppo di strategie alterna- no sottoposti solo ad un programma di Riabilitazio-
tive di coping. Allo stesso modo si può insegnare ai ne Cardiologica.
pazienti ad evitare di ignorare sentimenti conflittua- Per quanto riguarda gli approcci individuali, es-
li, a non provare sentimenti di costrizione, e a evita- si hanno portato a risultati contrastanti. Mentre in-
re di perseguire obiettivi irrealistici ed inadeguati fatti in alcuni casi, come nel Recurrent Coronary
(tabella 2). Prevention Project Study e nell’Ischemic Heart
Occorre, quindi, identificare tutti i possibili fat- Disease study, è stato visto come gli interventi di ge-
tori limitanti l’adesione ai programmi di Riabilita- stione dei fattori di rischio psicosociale sono corre-
zione Cardiologica nelle categorie più a rischio di lati a riduzioni del tasso di mortalità e di infarto mio-
drop-out (anziani, donne, minoranze etniche) al fine cardico acuto [54-56], altre ricerche non hanno por-
di ottenere una ottimale gestione dei fattori di ri- tato agli stessi promettenti risultati [57-58], anche se
schio cardiovascolare e comportamentale [52]. in realtà è stato evidenziato come in questi casi gli
Tabella 2. - Passi per promuovere un’effettiva aderenza ai comportamenti consigliati
1. Comunicare in modo chiaro ed efficiente, fornendo raccomandazioni il più possibile semplici e specifiche
2. Programmare incontri successivi per valutare l’aderenza, soprattutto durante le prime fasi, poiché nelle ultime dovrebbero
essersi istaurate abitudini più stabili
3. Fornire motivazioni razionali ai pazienti rispetto al trattamento, con considerazioni e spiegazioni che si accordano alla
conoscenza dei pazienti sulla salute
4. Far seguire ai consigli orali suggerimenti scritti per rinforzare le comunicazioni dei cardiologi ed aiutare la memoria e la
concentrazione
5. Iniziare con piccoli obiettivi per i pazienti che risultano resistenti ai cambiamenti comportamentali o che hanno minori risorse
personali disponibili
6. Aiutare i pazienti a stabilire obiettivi e aspettative realistiche
7. Coinvolgere i pazienti nel definire i suggerimenti comportamentali appropriati piuttosto che imporsi in modo direttivo
8. Suggerire attività che sono consonanti con le abilità dei pazienti e che forniscono feedback
9. Esplorare apertamente eventuali ostacoli del paziente ad aderire ai comportamenti (come mancanza di motivazione personale,
di tempo, di supporto familiare, di capacità, di conoscenza; paure; pressioni lavorative, a casa o di altro tipo; problemi
culturali) e assistere i pazienti con strategie di problem-solving e di sviluppo (approcci di automonitoraggio, accordi scritti
e prevenzione delle ricadute) nel periodo in cui vengono fornite le raccomandazioni
10. Includere i pazienti con un supporto sociale povero in programmi o attività in grado di aumentare l’aderenza fornendo
supporto sociale
77
5. F. GIALLAURIA ET AL.
interventi non abbiano portato ad una riduzione del- la presenza di uno psicologo (strategie comporta-
lo stress [59]. mentali, training di rilassamento, supporto sociale,
ecc.). L’intervento comportamentale è un campo
Conclusioni emergente della cardiologia riabilitativa basata sul-
la constatazione che i fattori di rischio psicosociale
La depressione è stato l’unico dei diversi fattori possono promuovere l’aterosclerosi e gli eventi car-
psicosociali di cui sono stati studiati in modo esau- diaci sfavorevoli. Essa richiede lo sviluppo di solu-
stivo gli effetti a livello fisiopatologico. Per questo zioni pratiche mirate alla gestione delle abitudini di
nuovi studi potrebbero centrare la loro attenzione su vita sfavorevoli, dei fattori emozionali e dello stress
nuovi fattori in modo da determinare ed approfondi- cronico.
re le loro eventuali conseguenze sui meccanismi fi- Parole chiave: riabilitazione cardiologica, fat-
siologici che possono avere un ruolo nel favorire tori di rischio psicosociale.
l’insorgere dell’aterosclerosi. Inoltre, come abbiamo
evidenziato, la correlazione tra fattori di rischio psi- Bibliografia
cosociale e aterosclerosi è dovuta ad un’attivazione
a livello periferico. Nuovi studi invece suggeriscono 1. Rozanski A, Blumenthal JA, Kaplan J. Impact of psycho-
che alcuni fattori di rischio promuovono l’aderenza logical factors on the pathogenesis of cardiovascular dis-
a comportamenti inadeguati, ad esempio l’obesità, e ease and implications for therapy. Circulation 1999; 99:
questa correlazione potrebbe essere dovuta a mecca- 2192-2217.
nismi governati a livello centrale. Ricerche future 2. Rozanski A, et al. The epidemiology, pathophysiology,
potrebbero orientarsi in questa direzione. Infine può and management of psychosocial risk factors in cardiac
essere approfondita un’ulteriore tematica. Non è in- practice. J Am Coll Cardiol 2005; 45: 637-651.
fatti stato dimostrato se l’aumentato tasso di malat- 3. Frasure-Smith N, Lesperance F, Gravel G, et al. Social
support, depression, and mortality during the first year af-
tia cardiaca nei pazienti che, come abbiamo eviden- ter myocardial infarction. Circulation 2000; 101: 1919-
ziato, presentano più fattori di rischio psicosociale a 1924.
causa della tendenza di questi a sovrapporsi, sia do- 4. Matthews KA, Gump BB, Harris KF, Haney TL, Bare-
vuto all’azione sinergica dei meccanismi fisiopato- foot JC. Hostile behaviours predict cardiovascular mor-
logici scatenati dai diversi fattori o ad un generale tality among men enrolled in the Multiple Risk Factor In-
aumento dei livelli di stress. tervention Trial. Circulation 2004; 109: 66-70.
Risulta fondamentale quindi per i cardiologi ri- 5. Knox SS, Adelman A, Ellison RC, et al. Hostility, social
conoscere l’importanza dei fattori di rischio psico- support, and carotid artery atherosclerosis in the National
sociale in relazione alla malattia coronarica, in Heart, Lung, and Blood Institute Family Heart Study. Am
quanto essi di trovano spesso associati a tale tipo di J Cardiol 2000; 86: 1086-1089.
6. Angerer P, Siebert U, Kothny W, Muhlbauer D, Mudra H,
patologia. È altrettanto importante che vengano von Schacky C. Impact of social support, cynical hostili-
messi in atto interventi di indagine, di riconosci- ty and anger expression on progression of coronary ather-
mento e di gestione di tali fattori, perché strategie di osclerosis. J Am Coll Cardiol 2000; 36: 1781-1788.
questo tipo possono portare ad una riduzione del ri- 7. Williams RB, Barefoot J, Califf R, et al. Prognostic im-
schio di sviluppare l’aterosclerosi. portance of social and economic resources among med-
Questo è l’intento della cardiologia comporta- ically treated patients with angiographically documented
mentale, un nuovo campo che si preoccupa dello coronary artery disease. JAMA 1992; 267: 520-524.
sviluppo di soluzioni pratiche in questo ambito poi- 8. Marmot MG, Bosma H, Hemingway H, Brunner E,
ché i legami tra i fattori di rischio psicosociale, i fat- Stansfeld S. Contribution of job control and other risk
tori di rischio tradizionali e l’aterosclerosi suggeri- factors to social variations in coronary heart disease inci-
dence. Lancet 1997; 350: 235-239.
scono che i cardiologi incontreranno spesso nella 9. Matthews KA, Gump BB. Chronic work stress and mari-
pratica clinica pazienti con stress psicologico e che tal dissolution increase risk of post-trial mortality in men
mettono in atto comportamenti inadeguati al loro from the Multiple Risk Factor Intervention Trial. Arch In-
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10. Coyne JC, Rohrbaugh MJ, Shoham V, Sonnega JS, Nick-
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Diversi studi hanno indagato l’associazione tra diol 2001; 88: 526-529.
fattori di rischio psicosociale e aterosclerosi o even- 11. Lee S, Colditz GA, Berkman LF, Kawachi I. Caregiving
and risk of coronary heart disease in U.S, women: a
ti cardiaci sfavorevoli. È stato osservato che i fatto- prospective study. Am J Prev Med 2003; 24: 113-119.
ri emozionali e gli stressor cronici influenzano for- 12. Mausner-Dorsch H, Eaton WW. Psychosocial work envi-
temente il corso della malattia coronarica, e che ronment and depression: epidemiologic assessment of the
promuovono gli stessi meccanismi fisiopatologici demand-control model. Am J Public Health 2000; 90:
che sono responsabili anche dell’aterosclerosi. Per 1765-1770.
questa ragione i cardiologi incontrano spesso nella 13. Wilson PW, D’Agostino RB, Levy D, Belanger AM, Sil-
cardiologia pratica pazienti che presentano fattori bershatz H, Kannel WB. Prediction of coronary heart dis-
di rischio psicosociale, e di conseguenza devono ease using risk factor categories. Circulation, 1998; 97:
promuovere lo sviluppo di interventi mirati alla ge- 1837-1847.
stione dei questo genere di fattori. Alcuni di questi 14. Ferketich AK, Schwartzbaum JA, Frid DJ, Moeschverger
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ad esempio l’esercizio fisico e il counseling nutri- 15. Sacher A, Bertley MJ, Frith D, Fitzpatrick RM, Marmot
zionale, mentre altri sono più specifici, e richiedono MG. The relationship between job strain and coronary
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