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Israeliani e Palestinesi
“La pace non può essere
mantenuta con la forza,
può essere raggiunta solo
con la comprensione”
Albert Einstein
LE QUESTIONI APERTE
© Patrizia Fabbri - 2010
I profughi palestinesi
●
Risoluzione 194 ONU del 1948: “permettere ai rifugiati che
lo desiderino di ritornare nelle loro case il prima possibile …
mentre a coloro che decidessero di non rientrare devono
essere pagati indennizzi”
●
Israele non riconosce lo status di profugo ai palestinesi
fuggiti dalle zone di guerra del 1948 (quindi né il diritto al
ritorno né quello a un risarcimento)
●
I profughi palestinesi attualmente registrati all’UNRWA
sono:
 2,8 milioni in Libano, Siria e Giordania
 1,8 milioni in Cisgiordania e Gaza
© Patrizia Fabbri - 2010
I profughi palestinesi
Il problema dei profughi è strettamente correlato all’evoluzione
demografica di arabi ed ebrei nel territorio.
Proiezioni dei demografi sulla popolazione
complessiva
di Israele e Palestina
2009 2050
milio
ni
%
mili
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Ebrei* 7,3 58% 8,5 37%
Arabi israeliani 1,4 12% 3 13%
Palestinesi** 3,8 30%
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* compresi i coloni di Cisgiordania
** esclusi i profughi che vivono in Libano, Siria e
Proiezioni dei demografi sulla
popolazione all'interno di Israele
2009 2050
milio
ni
%
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Ebrei* 7,3 84% 8,5 73%
Arabi
israeliani
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* compresi i coloni di Cisgiordania
© Patrizia Fabbri - 2010
Insediamenti israeliani
●
A partire dal 1972 Israele ha iniziato a costruire insediamenti
di coloni ebrei nei Territori Occupati
●
Con gli accordi di Oslo Israele si impegna a congelare la
penetrazione nel territorio palestinese
●
L’incremento maggiore (da 281.200 a 511.000 coloni) c’è stato
dopo gli accordi di Oslo
●
Nel 2005, il piano di disimpegno di Sharon obbliga 7.800
coloni a lasciare Gaza, nello stesso anno 19.000 nuovi coloni
si insediano in Cisgiordania
© Patrizia Fabbri - 2010
Insediamenti israeliani
1972 10.608
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Totale Cisgiordania Gerusalemme Est Alture del Golan Striscia di Gaza
© Patrizia Fabbri - 2010
Insediamenti
israeliani
L’impatto non è
limitato agli
insediamenti: le aree
circostanti sono
fortemente
militarizzate e per
consentire il
collegamento con
Israele e tra gli
insediamenti è stata
costruita una rete
stradale separata
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palestinesi) che
frammenta e separa
le terre palestinesi
© Patrizia Fabbri - 2010
Le risorse idriche
●
Acquifero montano: 80% viene utilizzato per rifornire Israele e gli insediamenti
israeliani; 20% è utilizzato dai palestinesi
●
Bacino del Giordano: totalmente inaccessibile ai palestinesi per questioni di sicurezza
●
Il 10% della popolazione palestinese non è connesso alla rete idrica e le cattive
condizioni della rete comportano la perdita del 50% dell’acqua fornita
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Nel 1959 Israele ha nazionalizzato la gestione delle risorse idriche ponendola sotto
controllo militare e, dopo l’occupazione, ha esteso tale legislazione alla Cisgiordania:
per ogni attività di foratura di pozzi e relativa alla rete idrica è necessario richiedere un
permesso speciale al comandante militare dell’area
Israele e Territori Palestinesi (Cisgiordania) devono condividere due
principali fonti d’acqua: acquifero montano e bacino del Giordano.
Gaza può attingere solo all’acquifero costiero.
© Patrizia Fabbri - 2010
Le risorse idriche
●
Utilizzo annuo dell’acqua proveniente dai bacini idrici della
Cisgiordania:
 Israele: 1.960 metri cubi
 Palestinesi: 286 metri cubi
●
Consumo medio quotidiano di acqua:
 Israele: 282 litri
 Insediamenti israeliani in Cisgiordania: 200 litri
 Palestinesi della Cisgiordania: 70 litri
 Palestinesi di Gaza: 80 litri
Gli accordi di Oslo hanno lasciato in sospeso la questione idrica; nel
1995 sono state tracciate alcune “linee guida” dove si precisa che,
comunque, la portata dell’acqua destinata a Israele e agli
insediamenti non potrà essere ridotta.
© Patrizia Fabbri - 2010
Gerusalemme
●
Nel 1980 Israele designa ufficialmente
Gerusalemme come propria capitale
●
Nel 2002 l’ANP dichiara Gerusalemme Est, sulla
quale non ha comunque alcun controllo, capitale del
futuro stato palestinese
●
L’ONU e la Corte Internazionale di Giustizia si sono
più volte espressi dichiarando contraria al diritto
internazionale la proclamazione di Gerusalemme
quale capitale di Israele e l’annessione di
Gerusalemme Est
© Patrizia Fabbri - 2010
Gerusalemme
a città sta subendo una radicale trasformazione
demografica:
© Patrizia Fabbri - 2010
Gerusalemme
●
La municipalità di Gerusalemme è di circa 733.000 abitanti
(65,6% ebrei e 34,4% arabi)
●
La quota del bilancio municipale destinata ai palestinesi
varia tra il 5 e il 10%
●
Solo il 12% di Gerusalemme Est è disponibile per uso
residenziale per i palestinesi
●
I piani di espansione dei quartieri ebraici in Gerusalemme
Est prevedono la costruzione di 6.180 nuove abitazioni
entro il 2015 e di altre 9.200 entro il 2020
Alcuni dati
© Patrizia Fabbri - 2010
Il muro di separazione
●
723 km: 13% su territorio israeliano o sulla Linea Verde; 87% all’interno della
Cisgiordania
●
Secondo il Ministero degli Esteri israeliano la barriera ha consentito di ridurre il numero
degli attacchi suicidi
●
Secondo l’ANP la riduzione degli attacchi dipende dalle attività di intelligence e di
pressione sui movimenti palestinesi
●
Nel 2003 la costruzione del Muro è stata condanna dall’Assemblea Generale dell’ONU e
nel 2004 dichiarata contraria al diritto internazionale dalla Corte Internazionale di
Giustizia
© Patrizia Fabbri - 2010
Il muro di separazione:
impatto sulla popolazione
●
Circa 35.000 palestinesi, appartenenti a 35 villaggi, con
documento di identificazione cisgiordano si trovano tra
la barriera e la Linea Verde
●
Circa 125.000 palestinesi si trovano circondati dalla
barriera su 3 lati.
●
Circa 25.000 palestinesi si trovano circondati dalla
barriera su 4 lati e sono collegati al resto della
Cisgiordania attraverso tunnel o strade “di
collegamento”
●
La maggior parte dei circa 25.000 palestinesi con
documento di identificazione di Gerusalemme Est si
trovano tra la barriera e la Linea Verde.
●
Alla fine del 2008 l’UNRWA stimava che, per costruire
la barriera, fossero stati: abbattuti 102.320 olivi e alberi
di agrumi, confiscati 15km2 di terra coltivata, demoliti
0,3 km2 di serre e 37 km di rete di irrigazione
© Patrizia Fabbri - 2010
Approfondimenti
●
www.ochaopt.org (Office for the Coordination of the Humanitarian
Affairs dell’Onu)
●
www.un.org/unrwa/ (UN Relief and Works Agency for Palestine
Refugees in the Near Est)
●
http://icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/Palestine!Open (Croce
Rossa Internazionale in Palestina)
●
www.btselem.org (Israeli Information Centrer for Human Rights in
the Occupied Territories)
●
www.fmep.org (Foundation fot Middle East Peace)
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Grazie
© Patrizia Fabbri - 2010
Contatti:
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Israeliani e Palestinesi - le questioni aperte

  • 1. Israeliani e Palestinesi “La pace non può essere mantenuta con la forza, può essere raggiunta solo con la comprensione” Albert Einstein
  • 2. LE QUESTIONI APERTE © Patrizia Fabbri - 2010
  • 3. I profughi palestinesi ● Risoluzione 194 ONU del 1948: “permettere ai rifugiati che lo desiderino di ritornare nelle loro case il prima possibile … mentre a coloro che decidessero di non rientrare devono essere pagati indennizzi” ● Israele non riconosce lo status di profugo ai palestinesi fuggiti dalle zone di guerra del 1948 (quindi né il diritto al ritorno né quello a un risarcimento) ● I profughi palestinesi attualmente registrati all’UNRWA sono:  2,8 milioni in Libano, Siria e Giordania  1,8 milioni in Cisgiordania e Gaza © Patrizia Fabbri - 2010
  • 4. I profughi palestinesi Il problema dei profughi è strettamente correlato all’evoluzione demografica di arabi ed ebrei nel territorio. Proiezioni dei demografi sulla popolazione complessiva di Israele e Palestina 2009 2050 milio ni % mili oni % Ebrei* 7,3 58% 8,5 37% Arabi israeliani 1,4 12% 3 13% Palestinesi** 3,8 30% 11, 5 50% 12, 5 23 * compresi i coloni di Cisgiordania ** esclusi i profughi che vivono in Libano, Siria e Proiezioni dei demografi sulla popolazione all'interno di Israele 2009 2050 milio ni % milio ni % Ebrei* 7,3 84% 8,5 73% Arabi israeliani 1,4 16% 3 26% 8,7 11, 5 * compresi i coloni di Cisgiordania © Patrizia Fabbri - 2010
  • 5. Insediamenti israeliani ● A partire dal 1972 Israele ha iniziato a costruire insediamenti di coloni ebrei nei Territori Occupati ● Con gli accordi di Oslo Israele si impegna a congelare la penetrazione nel territorio palestinese ● L’incremento maggiore (da 281.200 a 511.000 coloni) c’è stato dopo gli accordi di Oslo ● Nel 2005, il piano di disimpegno di Sharon obbliga 7.800 coloni a lasciare Gaza, nello stesso anno 19.000 nuovi coloni si insediano in Cisgiordania © Patrizia Fabbri - 2010
  • 6. Insediamenti israeliani 1972 10.608 1983 106.59 5 1991 243.00 0 1993 281.80 0 1995 309.20 0 1998 350.26 7 1999 369.18 4 2000 387.85 9 2002 414.11 9 2006 473.36 2 2007 484.86 2 0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 1972 1983 1991 1993 1995 1998 1999 2000 2002 2005 2006 2007 2008 2009 Totale Cisgiordania Gerusalemme Est Alture del Golan Striscia di Gaza © Patrizia Fabbri - 2010
  • 7. Insediamenti israeliani L’impatto non è limitato agli insediamenti: le aree circostanti sono fortemente militarizzate e per consentire il collegamento con Israele e tra gli insediamenti è stata costruita una rete stradale separata (non percorribile dai palestinesi) che frammenta e separa le terre palestinesi © Patrizia Fabbri - 2010
  • 8. Le risorse idriche ● Acquifero montano: 80% viene utilizzato per rifornire Israele e gli insediamenti israeliani; 20% è utilizzato dai palestinesi ● Bacino del Giordano: totalmente inaccessibile ai palestinesi per questioni di sicurezza ● Il 10% della popolazione palestinese non è connesso alla rete idrica e le cattive condizioni della rete comportano la perdita del 50% dell’acqua fornita ● Nel 1959 Israele ha nazionalizzato la gestione delle risorse idriche ponendola sotto controllo militare e, dopo l’occupazione, ha esteso tale legislazione alla Cisgiordania: per ogni attività di foratura di pozzi e relativa alla rete idrica è necessario richiedere un permesso speciale al comandante militare dell’area Israele e Territori Palestinesi (Cisgiordania) devono condividere due principali fonti d’acqua: acquifero montano e bacino del Giordano. Gaza può attingere solo all’acquifero costiero. © Patrizia Fabbri - 2010
  • 9. Le risorse idriche ● Utilizzo annuo dell’acqua proveniente dai bacini idrici della Cisgiordania:  Israele: 1.960 metri cubi  Palestinesi: 286 metri cubi ● Consumo medio quotidiano di acqua:  Israele: 282 litri  Insediamenti israeliani in Cisgiordania: 200 litri  Palestinesi della Cisgiordania: 70 litri  Palestinesi di Gaza: 80 litri Gli accordi di Oslo hanno lasciato in sospeso la questione idrica; nel 1995 sono state tracciate alcune “linee guida” dove si precisa che, comunque, la portata dell’acqua destinata a Israele e agli insediamenti non potrà essere ridotta. © Patrizia Fabbri - 2010
  • 10. Gerusalemme ● Nel 1980 Israele designa ufficialmente Gerusalemme come propria capitale ● Nel 2002 l’ANP dichiara Gerusalemme Est, sulla quale non ha comunque alcun controllo, capitale del futuro stato palestinese ● L’ONU e la Corte Internazionale di Giustizia si sono più volte espressi dichiarando contraria al diritto internazionale la proclamazione di Gerusalemme quale capitale di Israele e l’annessione di Gerusalemme Est © Patrizia Fabbri - 2010
  • 11. Gerusalemme a città sta subendo una radicale trasformazione demografica: © Patrizia Fabbri - 2010
  • 12. Gerusalemme ● La municipalità di Gerusalemme è di circa 733.000 abitanti (65,6% ebrei e 34,4% arabi) ● La quota del bilancio municipale destinata ai palestinesi varia tra il 5 e il 10% ● Solo il 12% di Gerusalemme Est è disponibile per uso residenziale per i palestinesi ● I piani di espansione dei quartieri ebraici in Gerusalemme Est prevedono la costruzione di 6.180 nuove abitazioni entro il 2015 e di altre 9.200 entro il 2020 Alcuni dati © Patrizia Fabbri - 2010
  • 13. Il muro di separazione ● 723 km: 13% su territorio israeliano o sulla Linea Verde; 87% all’interno della Cisgiordania ● Secondo il Ministero degli Esteri israeliano la barriera ha consentito di ridurre il numero degli attacchi suicidi ● Secondo l’ANP la riduzione degli attacchi dipende dalle attività di intelligence e di pressione sui movimenti palestinesi ● Nel 2003 la costruzione del Muro è stata condanna dall’Assemblea Generale dell’ONU e nel 2004 dichiarata contraria al diritto internazionale dalla Corte Internazionale di Giustizia © Patrizia Fabbri - 2010
  • 14. Il muro di separazione: impatto sulla popolazione ● Circa 35.000 palestinesi, appartenenti a 35 villaggi, con documento di identificazione cisgiordano si trovano tra la barriera e la Linea Verde ● Circa 125.000 palestinesi si trovano circondati dalla barriera su 3 lati. ● Circa 25.000 palestinesi si trovano circondati dalla barriera su 4 lati e sono collegati al resto della Cisgiordania attraverso tunnel o strade “di collegamento” ● La maggior parte dei circa 25.000 palestinesi con documento di identificazione di Gerusalemme Est si trovano tra la barriera e la Linea Verde. ● Alla fine del 2008 l’UNRWA stimava che, per costruire la barriera, fossero stati: abbattuti 102.320 olivi e alberi di agrumi, confiscati 15km2 di terra coltivata, demoliti 0,3 km2 di serre e 37 km di rete di irrigazione © Patrizia Fabbri - 2010
  • 15. Approfondimenti ● www.ochaopt.org (Office for the Coordination of the Humanitarian Affairs dell’Onu) ● www.un.org/unrwa/ (UN Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near Est) ● http://icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/Palestine!Open (Croce Rossa Internazionale in Palestina) ● www.btselem.org (Israeli Information Centrer for Human Rights in the Occupied Territories) ● www.fmep.org (Foundation fot Middle East Peace) © Patrizia Fabbri - 2010
  • 16. Grazie © Patrizia Fabbri - 2010 Contatti: info@patriziafabbri.it