Marco Pietro Lombardo - Ritorno al giornalismo. Come la crisi può riavvicinar...Stefano Saladino
L’emergenza sanitaria necessita di un racconto rigoroso. Quello che si è un po’ perso negli ultimi anni, nei quali l’editoria cartacea ha un po’ inseguito i toni di chi punta ai clic sul web. Assorbendo news senza controllo e lasciando da parte la buona infromazione digitale. Le persone in questi giorni chiedono invece nortizie certe e verificate. Questo crea una sinergia tra i mondi giornalistici, di carta sul web, video e audio.
Marco Pietro Lombardo - Ritorno al giornalismo. Come la crisi può riavvicinar...Stefano Saladino
L’emergenza sanitaria necessita di un racconto rigoroso. Quello che si è un po’ perso negli ultimi anni, nei quali l’editoria cartacea ha un po’ inseguito i toni di chi punta ai clic sul web. Assorbendo news senza controllo e lasciando da parte la buona infromazione digitale. Le persone in questi giorni chiedono invece nortizie certe e verificate. Questo crea una sinergia tra i mondi giornalistici, di carta sul web, video e audio.
Cosa sono le fake news e da dove arriva questo fenomeno così discusso? Analizziamo l'argomento e ne discutiamo, portando esempi e considerazioni.
Una presentazione per il corso di Social Media Web e Smart Apps dell'università Ca' Foscari di Venezia, di Andrea Boscaro, Michele Dal Ben e Omar Utanti.
Le fake news sono un problema collaterale: il vero problema è la “polarizzazione” dei gruppi di persone. Per esempio nelle campagne elettorali i social non cambiano le idee alle persone, al massimo spingono a votare chi è già incline verso un determinato partito o politico. La mia presentazione sul rapporto tra Fake news e post verità. L'immagine iniziale è tratta dalla copertina dell'interessante libro Disinformazia, scritto da Francesco Nicodemo.
Presentazione Gruppo 4A
Presentazione della ricerca: “See Something, Say Something: Correction of Global Health Misinformation on Social Media” di Leticia Bode e Emily K. Vraga.
Attività del Laboratorio di Comunicazione Pubblica online - Docenti Daniela Canoro e Mauro Bertolotti - Corso di Psicologia sociale (Prof.ssa Patrizia Catellani) dell'Università Cattolica - Laurea Triennale in Comunicazione e Società.
Studenti del Gruppo 4 A: Silvia Botta, Elena Cappellin, Agata Fenaroli, Chiara Ferrari, Francesca Grifa, Francesca Iannuzzi, Chiara Kola.
www.psicologiapolitica.it
www.psicologiapolitica.it
Il problema dei fake users e delle loro attività (finti like, finte commenti e recensioni ecc..) sono molto sentiti sui diversi social network. Dopo una breve introduzione sui diversi modi di "fingere un' identità" sul web, abbiamo brevemente analizzato la situazione di facebook e tripadvisor e la loro reazione nei confronti dei fake.
Il problema dei fake users e delle loro attività (finti like, finte commenti e recensioni ecc..) sono molto sentiti sui diversi social network. Dopo una breve introduzione sui diversi modi di "fingere un' identità" sul web, abbiamo brevemente analizzato la situazione di facebook e tripadvisor e la loro reazione nei confronti dei fake.
Un Partito digitale snaturati_2020_morosinimorosini1952
- Vittime i bambini
- Contro l’innalzamento dei mari si possono costruire dighe. Ma per i cervelli dei nostri ragazzi non c’è diga che tenga.
- Mandate un insegnante di educazione sessuale in una classe di dodicenni. Vedrete quante cose gli insegneranno.
- Metti lo smartphone in modalità aereo. E vola con la fantasia.
- Sempre più connessi, sempre meno capaci di connettere.
- Vietare lo smartphone ai minori?
- Il digitale è un bolide senza freni e senza marcia indietro
- DDT: la Digitalizzazione Di Tutto
- Un uomo intelligente sa di essere stupido. Un robot intelligente è stupido senza saperlo.
Digital Heroes - Fake news e controinformazioneImille
Le fake news rappresentano uno dei temi più caldi degli ultimi tempi, non solo nel mondo digital. Dalla politica alla scienza, sono numerosi i settori colpiti dalla proliferazione di bufale, create e diffuse da fonti di varia natura. I Social Media sono presto diventati il capro espiatorio, accusati di contribuire alla disinformazione e, addirittura, di influenzare le elezioni politiche delle più grandi democrazie mondiali.
Quanto c’è di vero in tutto ciò? Cosa stanno facendo le agenzie giornalistiche per far fronte alla crisi di credibilità dell’intero comparto dell’informazione? Come possiamo contribuire a fare dei Social Media un luogo di dibattito proficuo?
All'interno del ciclo di incontri "Digital Heroes" ne abbiamo parlato con Salvatore Ippolito, CEO di Agenzia Giornalistica Italia (A.G.I.)
Tutto quello che avreste voluto chiedere sui social network (ma non avete ami...Daniele Mondello
Caminetto sulla tematica dei Social Network realizzato presso il Rotary Club Baia dei Fenici.Una panoramica sui diversi social network, sui loro pericoli e opportunità
The Club Alpbach Trentino organized, with the support of the European Commission in Italy, a conference for students, academics and professionals. During this event the challenges and opportunities for the creation of a European digital single market will be discussed, which is one of the 10 political priorities the European Commission has defined for the 2015-2019 five-year period.
The discussion will address, in two panels, two sides of this question: in the Data Economy panel, the entrepreneurial opportunities and the possible evolutions of the digital economy within a single European market; in the Data Policies panel, the regulatory challenges and integrations of the digital economy among Member States in terms of data protection, consumer protection, antitrust law and data portability.
Institutional greetings and introduction - with Chiara Maule (Councilor for innovation of the Municipality of Trento)
Panels:
- Data Economy: Stefano Bernardi (Token Economy), Bruno Lepri (FBK), Michele Barbera (Spaziodati), Lara Kersbamer (Almamobile); moderator: Francesco Bonadiman (EIT Digital).
- Data Policies: Monika Nardo (European Consumer Center), Simonetta Vezzoso (Unitn); Maurizio Napolitano (FBK); Giorgia Lodi (Agency for Italia Digitale); moderator: Cristina Pozzi (Author)
Cosa sono le fake news e da dove arriva questo fenomeno così discusso? Analizziamo l'argomento e ne discutiamo, portando esempi e considerazioni.
Una presentazione per il corso di Social Media Web e Smart Apps dell'università Ca' Foscari di Venezia, di Andrea Boscaro, Michele Dal Ben e Omar Utanti.
Le fake news sono un problema collaterale: il vero problema è la “polarizzazione” dei gruppi di persone. Per esempio nelle campagne elettorali i social non cambiano le idee alle persone, al massimo spingono a votare chi è già incline verso un determinato partito o politico. La mia presentazione sul rapporto tra Fake news e post verità. L'immagine iniziale è tratta dalla copertina dell'interessante libro Disinformazia, scritto da Francesco Nicodemo.
Presentazione Gruppo 4A
Presentazione della ricerca: “See Something, Say Something: Correction of Global Health Misinformation on Social Media” di Leticia Bode e Emily K. Vraga.
Attività del Laboratorio di Comunicazione Pubblica online - Docenti Daniela Canoro e Mauro Bertolotti - Corso di Psicologia sociale (Prof.ssa Patrizia Catellani) dell'Università Cattolica - Laurea Triennale in Comunicazione e Società.
Studenti del Gruppo 4 A: Silvia Botta, Elena Cappellin, Agata Fenaroli, Chiara Ferrari, Francesca Grifa, Francesca Iannuzzi, Chiara Kola.
www.psicologiapolitica.it
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Il problema dei fake users e delle loro attività (finti like, finte commenti e recensioni ecc..) sono molto sentiti sui diversi social network. Dopo una breve introduzione sui diversi modi di "fingere un' identità" sul web, abbiamo brevemente analizzato la situazione di facebook e tripadvisor e la loro reazione nei confronti dei fake.
Il problema dei fake users e delle loro attività (finti like, finte commenti e recensioni ecc..) sono molto sentiti sui diversi social network. Dopo una breve introduzione sui diversi modi di "fingere un' identità" sul web, abbiamo brevemente analizzato la situazione di facebook e tripadvisor e la loro reazione nei confronti dei fake.
Un Partito digitale snaturati_2020_morosinimorosini1952
- Vittime i bambini
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Le fake news rappresentano uno dei temi più caldi degli ultimi tempi, non solo nel mondo digital. Dalla politica alla scienza, sono numerosi i settori colpiti dalla proliferazione di bufale, create e diffuse da fonti di varia natura. I Social Media sono presto diventati il capro espiatorio, accusati di contribuire alla disinformazione e, addirittura, di influenzare le elezioni politiche delle più grandi democrazie mondiali.
Quanto c’è di vero in tutto ciò? Cosa stanno facendo le agenzie giornalistiche per far fronte alla crisi di credibilità dell’intero comparto dell’informazione? Come possiamo contribuire a fare dei Social Media un luogo di dibattito proficuo?
All'interno del ciclo di incontri "Digital Heroes" ne abbiamo parlato con Salvatore Ippolito, CEO di Agenzia Giornalistica Italia (A.G.I.)
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Caminetto sulla tematica dei Social Network realizzato presso il Rotary Club Baia dei Fenici.Una panoramica sui diversi social network, sui loro pericoli e opportunità
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The discussion will address, in two panels, two sides of this question: in the Data Economy panel, the entrepreneurial opportunities and the possible evolutions of the digital economy within a single European market; in the Data Policies panel, the regulatory challenges and integrations of the digital economy among Member States in terms of data protection, consumer protection, antitrust law and data portability.
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1. cerasaelefantino politica economia chiesa esteri magazine editoriali cultura lettere al direttore meteo blog
lo sfoglio il foglio tv
sezioni
Perché il caso Cambridge Analytica svela il
peccato originale di Facebook
Tutto ruota attorno all'"harvesting". Il crollo in Borsa
di Eugenio Cau
cau@ilfoglio.it
19 Marzo 2018 alle 19:21
Foto LaPresse
Roma. Il verbo fondamentale nella vicenda di Cambridge
Analytica e Facebook è “harvest”, che è un verbo
contadino, e signi ca fare raccolto, mietere,
vendemmiare. Cambridge Analytica, ha detto il
whistleblower Christopher Wylie al Guardian e al New
York Times, ha “fatto raccolto” in maniera illecita dei dati
personali di decine di milioni di utenti di Facebook, e l’ha
usato per creare un’arma di manipolazione elettorale
potente con cui Steve Bannon avrebbe contribuito all’elezione di Donald Trump, alla vittoria
della Brexit e per dare sostanza all’ondata populista europea.
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2. Cos'è il caso Cambridge Analytica?
Un’indagine del New York Times e del Guardian ha scoperto che una società di analisi ha
raccolto i dati personali di oltre 50 milioni di utenti in una delle più grandi violazioni della
policy di Facebook
Nel suo racconto, Wylie ha accusato Cambridge Analytica, la società di targettizzazione
politica cofondata da Bannon con i soldi della famiglia Mercer, di aver ottenuto i dati di
almeno 50 milioni di elettori diffondendo una app che autorizzava l’azienda a fare raccolto
dei dati Facebook degli utenti e di quelli dei loro amici: like, post sulla bacheca, post
condivisi, network di amici, in alcuni casi per no i messaggi privati. Fino al 2014, Facebook
consentiva a queste app di fare “harvesting”: anche la campagna per la rielezione di Barack
Obama nel 2012 aveva la sua app. Ma la app di Cambridge era stata dissimulata come un test
della personalità con nalità ludiche e di ricerca, e i suoi utenti non sapevano che i loro dati
sarebbero stati utilizzati in campagna elettorale. Usando i dati di Facebook, Wylie e i suoi
avrebbero creato dei modelli di targettizzazione potenti – signi ca: trovare il messaggio
politico o commerciale perfetto per manipolare la psicologia di ogni singolo
elettore/consumatore/utente in base al suo pro lo – che sarebbero stati usati nella campagna
elettorale americana, in quella referendaria sulla Brexit e altrove. Come se non bastasse,
alcuni ricercatori di Cambridge Analytica avevano relazioni sospette con la Russia.
Ci sono due interpretazioni estreme di questa vicenda. La prima è: “Cambridge Analytica ha
fatto vincere Trump e la Brexit usando i dati di utenti ignari”. L’altra è: “Cambridge
Analytica esagera il suo ruolo nella campagne elettorali recenti e i dati che ha acquisito non
hanno spostato nessun risultato”. Le classi politiche americana, inglese ed europea hanno
optato per la prima opzione, e negli ultimi due giorni sono state piuttosto minacciose nei
confronti di Analytica e di Facebook, promettendo comparizioni davanti a commissioni
d’inchiesta e indagini giudiziarie. In realtà, lo stesso Wylie ha detto al Guardian di non avere
idea degli effetti che il lavoro di Analytica ha avuto nell’ascesa del populismo, e certo
passeremo i prossimi mesi a interrogarci sull’in uenza di Analytica nelle vicende politiche
degli ultimi anni in occidente. Ma alcune responsabilità sono chiare n da subito: quelle di
Facebook, che non a caso lunedì è crollato in Borsa. Il primo livello di responsabilità riguarda
l’omesso controllo: Facebook sapeva almeno dal 2015 che Analytica aveva vendemmiato i
dati di utenti inconsapevoli e li usava per campagne politiche, ma secondo Wylie non ha fatto
quasi niente per impedire che fossero usati. Il secondo livello di responsabilità è più generale
e riguarda l’atto stesso dell’“harvesting”.
Il fatto fondamentale è che i dati di Facebook (ergo: i
nostri dati personali, le nostre vite digitali) sono là fuori
per essere vendemmiati con relativa facilità da chiunque
3. TAG:
cambridge analytica, facebook, mark zuckerberg, silicon valley, Christopher Wylie
Pubblicità
voglia organizzare una guerra culturale o una campagna
pubblicitaria. Facebook dice di aver chiuso tutte le falle
di sicurezza, ma la domanda che ci faremo nei prossimi
anni sarà ugualmente: quante altre aziende con obiettivi
politici e commerciali hanno raccolto i nostri dati con il
silenzio-assenso del social network? Quante lo faranno ancora? La prima che ci viene in
mente è Facebook stesso: il suo modello di business è la vendemmia dei nostri dati.
L’abbiamo sempre saputo, ma pensavamo che Facebook servisse a venderci gadget, non a
manipolare la democrazia. Certo: non è l’unica azienda a farlo, ma è l’unica a possedere le
nostre vite quasi per intero. Ci siamo svegliati tardi. Presto i dati personali saranno il tesoro
più prezioso che avremo. Chi ne avrà il dominio potrà decidere elezioni e creare imperi
economici. Allora ci chiederemo come abbiamo potuto cederli tutti a Facebook. Gratis, per
giunta.
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