Guida ai sistemi distribuiti per chi informatico non è :)
Argomenti principali:
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Smau Torino 2014 - Workshop Aruba, Dell e Intel: 'Dai Tablet al Cloud, una pa...Aruba S.p.A.
Workshop Aruba, Dell e Intel: 'Dai Tablet al Cloud, una partnership d'eccezione per soddisfare le tante esigenze IT delle imprese e pubbliche amministrazioni italiane'
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Workshop Aruba, Dell, Intel - Smau Bologna 2014: 'Dai server fisici al cloud'Aruba S.p.A.
Workshop Aruba, Dell, Intel - Smau Bologna 2014:
'Dai server fisici al cloud: una partnership d'eccezione per soddisfare le tante esigenze IT delle imprese e pubbliche aministrazioni italiane'
Aruba e-Commerce: 5 impostazioni efficaci #Arubait5
Vediamo alcune delle impostazioni dei metodi di pagamento, spedizione e prezzi, in relazione al singolo Account Cliente
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Smau Roma 2014 - Workshop Aruba, Dell e Intel: 'Dai server fisici al Cloud'Aruba S.p.A.
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Aruba, Dell e Intel: una partnership d'eccezioneAruba S.p.A.
Aruba, Dell e Intel hanno dato vita ad una partnership d'eccezione per poter fornire ai propri clienti soluzioni ad altissime performance: da un singolo server ad infrastrutture Cloud complesse.
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Seminario Basi di Dati - Architetture Distribuite - Università degli Studi di...Andrea Cannella
Seminario sulle Architetture Distribuite per le basi di dati. Presentato durante il Corso di DataBase presso l'Università degli Studi di Catania - Corso di Laurea in Informatica (Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali)
(Copyleft) Andrea Cannella 2010
Un approccio scalabile e robusto per il mail filtering. - Simone MarzonaDaniele Albrizio
Questo intervento presenta un approccio al problema del filtraggio dei contenuti delle email che consente di poter scalare verso alti volumi di traffico, di avere una soluzione altamente affidabile sulla quale puntare per poter sgravare i mailserver da tutte le funzionalità relative al filtraggio delle email, rendendo disponibili tutte le risorse per la gestione vera e propria delle mail.
Create and use a Dockerized Aruba Cloud server - CloudConf 2017Aruba S.p.A.
Docker can be used to provision and manage virtual servers hosted on the Aruba Cloud platform. The docker-machine driver for Aruba Cloud allows users to create, start, stop, and remove Docker-enabled virtual servers using docker-machine commands. Virtual servers on Aruba Cloud include Smart and Pro options and can be created from templates like Ubuntu or CentOS in different sizes.
Aruba eCommerce - Corso online ' Come preparare le promozioni nel tuo eCommerce'Aruba S.p.A.
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2. Cosa accade quando inviamo
la nostra posta elettronica?
E quando non funziona?
Le risposte in un viaggio che segue le email
dal mittente al destinatario
#e-Commerce
Contenuti a cura di HostingTalk
3. A disposizione, esistono pacchetti hosting completi di servizi di posta elettronica:
illimitate caselle di posta da 1 GB, un numero variabile da 10 a 30 GigaMail
da 5GB e tanti altri servizi inclusi (come la ricezione POP3/IMAP e via discorrendo).
Scegliere un buon hosting, significa anche saper valutare un buon servizio di posta
elettronica e, soprattutto, capire cosa accade quando gli altri netizen inviano
a un nostro indirizzo email una missiva elettronica. Solo con la comprensione
approfondita dei meccanismi che regolano la posta elettronica,
c’è l’opportunità di una libera scelta e la capacità di comprendere
perché è importante affidarsi a provider di comprovata esperienza.
Il viaggio di un’email comincia dopo che l’utente ha premuto il pulsante Invio
sulla finestra del suo client di composizione, sia esso un software residente
sul proprio computer o una schermata browser di un servizio webmail.
4. Nel momento stesso in cui si materializza con un clic il desiderio di invio dell’email
appena composta, entra in gioco il Mail User Agent (MUA),
in parole povere,
il client email che si sta utilizzando per l’invio, che contatta il proprio server
di competenza via SMTP per effettuare il trasferimento del messaggio
dal client verso il server del provider del mittente.
Più esattamente, il messaggio è inviato al server di posta elettronica incaricato
del trasporto (detto MTA per Mail Transport Agent),
fino all’MTA del destinatario che comunica, infine, con il Mail Delivery Agent.
Se il destinatario viene individuato
nella lista di uno dei server di posta elettronica incontrati viene interrotto
il trasferimento e l’MTA passa il messaggio all’MDA.
In caso contrario, l’MTA continua a trasferire il messaggio verso un altro server
di posta elettronica dove l’MTA condurrà il medesimo sondaggio sull’eventuale
presenza in lista del destinatario.
5. In pratica, il Mail Delivery Agent
(a volte indicato anche esso come Mail Transfer Agent,
anche se non è detto che in alcuni sistemi le due funzioni coincidano)
e l’MTA sono come dei postini che smistano la posta elettronica,
leggendo le informazioni contenute sulla busta della missiva appena inviata
(in gergo tecnico l’header dell’email) e decidendo come la missiva
deve proseguire il suo percorso.
Alla base di tutti i trasferimenti server fra il mittente e il destinatario
c’è il protocollo chiamato SMTP.
6. SMTP è un acronimo per Simple Mail Transfer Protocol e rappresenta
il modo più semplice che esiste per trasferire un messaggio di posta elettronica
da un server mittente verso il server ricevente.
In pratica, l’SMTP è un protocollo di trasporto basato sul TCP/IP che
permette il trasferimento dei soli messaggi testuali verso uno o più destinatari
del messaggio, i quali vengono verificati e contattati sui rispettivi
server di posta elettronica per permettere alla missiva di giungere a destinazione.
La verifica sui destinatari della missiva e il successivo trasferimento via SMTP
avviene a patto di individuare sulla Rete il server di posta elettronica
corrispondente al nome a dominio dell’indirizzo email del destinatario.
Come in ogni caso in cui ci sia necessità di tradurre un nome a dominio
nel corrispondente indirizzo IP che indica il server su cui viene ospitato,
anche in questa situazione a dare una mano sono i record DNS e,
nello specifico, il record MX.
7. Il record MX o Mail eXchanger record è una risorsa del sistema DNS che permette di specificare
al server SMTP inviante dove andare a pescare il mail server autorizzato alla ricezione dei
messaggi di posta elettronica per conto del dominio di destinazione.
In pratica, il protocollo SMTP interroga i DNS per individuare il server mail
con cui dialogare e con cui scambiarsi il messaggio che deve transitare
dal mittente al ricevente.
In questo modo, il nome a dominio del destinatario presentato dopo la chiocciola
(del tipo@dominiodeldestinatario.xxx) viene tradotto nell’indirizzo IP del server email
pronto a “chiacchierare” con il server che vuole inviargli la mail.
Un record MX è di questo tipo:
esempio.it. 3600 MX 0 mail.esempio.it.
8. Con questa configurazione, quando il protocollo SMTP dell’MTA del mittente
interroga i DNS, trova che per tutti gli utenti attestati sul dominio esempio.it
(tipo info@esempio.it, utente1@esempio.it, utente2@esempio.it, ecc.),
il server di posta elettronica autorizzato alla ricezione
si trova all’indirizzo mail.esempio.it.
Questo indirizzo viene poi risolto nel corrispondente indirizzo IP
attraverso un altro record DNS che può essere di tipo CNAME o A.
Continuando l’esempio precedente, il corrispondente record A sarà:
mail 3600 A 62.123.234.244
dove 62.123.234.244 è l’indirizzo IP del server da contattare.
Se ci si vuole dilettare a interrogare e scoprire i server
del proprio dominio e i corrispondenti indirizzi IP,
è possibile ricorrere allo
strumento online MXToolBox.
9. In entrambi i record di esempio, il secondo numero corrisponde al TTL (Time-To-Live),
ossia il tempo espresso in secondi (3600 secondi = 1 ora), per cui il record può essere
tenuto in cache dagli altri server DNS (e client) prima di effettuare una nuova interrogazione.
Nel caso del record MX, il secondo numero indica il livello di priorità.
Nell’esempio specifico, il livello di priorità potrebbe anche non essere specificato, ma può
accadere (anzi, dovrebbe essere buona norma!) che per un medesimo dominio vengano
configurati diversi record MX con diversi server di posta elettronica
pronti a processare le missive in ingresso.
Una configurazione
tipica potrebbe
essere questa:
10. In una condizione del genere, il secondo numero di ogni record specifica
la priorità del server di posta elettronica con cui il protocollo SMTP dell’MTA deve comunicare.
In questo modo, se la comunicazione con il primo server (priorità 0) dovesse fallire per
qualsiasi motivo (server già impegnato, fuori uso, ecc.),
il protocollo SMTP del mittente prova a stabilire una connessione con il secondo server
(priorità 10) e poi con il terzo (priorità 20) e via discorrendo.
Nell’esempio, l’ordine dei server interrogati sarebbe:
Una configurazione di questo tipo garantisce che
il messaggio di posta elettronica giunga sempre a destinazione,
in quanto anche se uno o più server
di posta elettronica dovessero essere irraggiungibili, dovrebbe
essercene sempre uno disponibile ad
accogliere la richiesta del mittente.
Anche il servizio di gestione DNS a disposizione,
ad esempio, permette di specificare dei record MX esterni
per un determinato dominio e, nello specifico,
fino a 7 record differenti,
per una configurazione affidabile e resiliente.
11. Al di là di questo, anche nel caso di una configurazione meno ridondante o con un unico server,
qualora il server di destinazione risulti offline, l’MTA del mittente è, di norma, configurato
per riprovare il re-invio del messaggio di posta ogni 4 ore, per i successivi 5 o 7 giorni.
In questo caso, entra in gioco un altro fattore: la ridondanza dei name server per l’accesso ai
DNS e la risoluzione dei nomi a dominio.
Nello specifico:
• se il server del provider hosting è in down, ma i suoi name server sono online,
il sistema di invio della missiva elettronica, cerca il dominio,
lo risolve nel corrispondente indirizzo IP, prova a contattarlo e,
non essendo disponibile, mette il messaggio in coda per un successivo tentativo.
Qualora invece
• il provider hosting ha in down tanto il server di posta, quanto i name server,
il sistema di invio cerca il dominio, non lo trova e conclude che il
dominio non esiste, per cui re-invia il messaggio al mittente
senza ulteriori tentativi di invio.
12. Questi ultimi esempi fanno comprendere come sia importante affidarsi
sempre a provider competenti, con esperienza e con le infrastruttura ridondanti e
delocalizzate, in modo che un guasto a un server di posta elettronica
non comprometta la risolvibilità dei nomi a dominio,
come invece accade con alcune aziende “improvvisate” presenti sul mercato.
Con questa considerazione,
si conclude il focus sul viaggio di un messaggio di posta elettronica,
anche se in realtà, il discorso potrebbe essere reso più complicato dall’analisi
sull’invio degli allegati
(come si diceva il protocollo SMTP supporta solo
i messaggi testuali ed è per questo che è stata introdotto l’estensione MIME),
sui sistemi di firma (SPF, DKIM, ecc.)
o sugli aspetti crittografici (PGP, S/MIME e STARTTLS).