Il progetto “Giardini Condivisi” rappresenta un modo innovativo di recupero e di
gestione di aree pubbliche abbandonate: la loro restituzione all'uso pubblico è
frutto di un'attività collettiva.
Nelle aree, interessate dal progetto, si svolgono attività di giardinaggio e coltivazione,
da viversi come momenti di incontro tra generazioni, culture, relazioni tra chi abita
il quartiere e vuole volontariamente dedicarsi a queste attività.
Oltre alla riqualificazione dei luoghi, il progetto ha quindi obiettivi differenti: non
solo l'abbellimento di uno spazio cittadino, ma anche e principalmente il lavoro
intorno ad un’idea progettuale da sviluppare, la sensazione di essere con gli altri
per un fine comune, l'aiuto reciproco e la voglia di sperimentare un qualcosa che,
in una Città come Milano, sembra molto lontano, contribuire a una gestione eco
sostenibile del nostro territorio, essere felici per i fiori che nascono e sapere che è
il risultato proprio e di tutti.
Questa Guida è utile per saperne di più, per conoscere e per rendere più semplice
l'approccio a questa iniziativa.
Dopo alcuni giorni da un'altra fonte mi è arrivato l'origine del PDF che chiaramente vi fornisco immediatamente http://www.ciessevi.org./news/milano-guida-ai-giardini-condivisi-per-il-non-profit
www.docgreen.it - il parere del Consigliere CONAF Sabrina Diamanti sulla nuova legge per l’importante ruolo
di riqualificazione del concetto di “Verde
urbano” che diventa parte attiva nella
riqualificazione delle città
Il Regolamento del Verde Urbano costituisce uno degli strumenti di pianificazione comunale al fine di ottenere un'organica gestione del verde cittadino.
L'azione promossa dai soci di ISEA ODV intende favorire il rapporto tra cittadini, associazioni di volontariato e Ente Comune: un rapporto che si dovrà sempre di più basare sulla collaborazione e sulla reciproca disponibilità ad ideare, progettare e realizzare azioni positive per la comunità.
www.docgreen.it - il parere del Consigliere CONAF Sabrina Diamanti sulla nuova legge per l’importante ruolo
di riqualificazione del concetto di “Verde
urbano” che diventa parte attiva nella
riqualificazione delle città
Il Regolamento del Verde Urbano costituisce uno degli strumenti di pianificazione comunale al fine di ottenere un'organica gestione del verde cittadino.
L'azione promossa dai soci di ISEA ODV intende favorire il rapporto tra cittadini, associazioni di volontariato e Ente Comune: un rapporto che si dovrà sempre di più basare sulla collaborazione e sulla reciproca disponibilità ad ideare, progettare e realizzare azioni positive per la comunità.
Il 27 dicembre 2012 il Sindaco Gaspari e la Giunta del Comune di San Benedetto del Tronto hanno presentato alla stampa un resoconto delle attività degli assessorati per l'anno 2012. Ecco il materiale consegnato durante la conferenza stampa.
Un piano di lavoro su cui organizzare i contributi, al Tavolo Ambiente della Conferenza programmatica provinciale del PD del 28-29 novembre 2014. Abbiamo riunito, in una piccola pubblicazione elettronica, i titoli dei punti d’azione costruiti nei tanti incontri del forum. Temi intorno ai quali si è già impegnata l’attenzione di tanti, ma che riteniamo ancora utile condividere e discutere per arrivare ad una loro definitiva esecutività.
Nella Fase 2, più che mai, le aree verdi devono tornare ad essere la casa di ogni cittadino.
Di questa casa, ogni torinese ha a disposizione quasi 22 metri quadrati. Un enorme patrimonio di cui prendersi cura.
⭕ Esattamente come in una casa, tuttavia, è necessario muoversi con responsabilità e cautela, a maggior ragione in questo momento di un'emergenza che, lo ribadiamo ancora una volta, non è ancora finita.
Ora, quello che intendiamo fare come Città è fare in modo che - in piena sicurezza e nel rispetto delle norme anti #covid_19 - i nostri vasti spazi verdi diventino luogo d'elezione delle attività comuni.
Per farlo prevediamo una completa riorganizzazione che vi presentiamo in queste slide presentate dall'Assessore all'ambiente, Alberto Unia. Che, insieme a tutto il suo staff e agli uffici, ringrazio per il lavoro svolto.
Le politiche regionali di limitazione del consumo di suoloMarco Garoffolo
Le politiche regionali di limitazione del consumo di suolo - Intervento di Stefano Agostoni alla conferenza organizzata dal Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (CRCS) - tenuta lunedì 14 maggio 2012 presso la Sala Pirelli di Regione Lombardia, via F. Filzi 22 - Milano.
Ulteriori dettagli su http://www.consumosuolo.org/
Parchi pubblici: linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblicil ...Giovanni Poletti
Llinee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici nell’ottica del Risk Management. Questo documento sfrutta i Linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici nell’ottica del Risk Management. Contiene concetti che stanno alla base della valutazione di stabilità e della corretta cura dei singoli alberi, adattandoli alla gestione dei vasti popolamenti arborei situati in aree urbane
Condomini per quartieri eco-solidali - PresentazioneMoreno Toigo
Presentazione del progetto "Condomini per quartieri eco-solidali"
Livorno, Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
21 Febbraio 2017
Il progetto vuole definire un modello di quartiere eco-solidale basato su una rete di condomini che adottino pratiche di solidarietà e di sostenibilità ambientale. Il modello sarà definito attraverso un percorso partecipativo che coinvolgerà tutti i cittadini. Il percorso partecipativo promuoverà l’adesione del maggior numero possibile di condomini alla rete, definirà le regole di funzionamento e le modalità di partecipazione alla rete, le caratteristiche del quartiere eco-solidale ideale (modello) e un piano di azione condiviso per adeguare la situazione attuale del quartiere al modello ideale. Per far ciò vogliamo costituire un gruppo stabile di facilitatori/animatori tra i residenti, coinvolgendo attivamente le scuole con sede nel quartiere con l’obiettivo di farle diventare non solo esse stesse eco-solidali, ma anche un centro civico aperto alla comunità, motore propulsore di educazione democratica, di cultura civica, di sensibilità ambientale e di partecipazione.
6 adozione del regolamento per la gestione e cura delle aree verdi di roma c...Romabella
Adottare un giardino a Roma è ancora troppo complicato. Per questo abbiamo pensato ad un regolamento che, facendo seguito alle linee guida emesse dalla Giunta Marino, renda semplice occuparsi di un giardino da parte di tutti i cittadini che desiderino vivere il verde sotto casa in maniera attiva, prendendosene cura e realizzando esperimenti che mantengono viva la comunità locale e le relazioni di vicinato. In queste attività il cittadino non può e non deve essere lasciato solo, il Comune deve essere al suo fianco garantendo il giusto supporto per incoraggiare e rendere sostenibili queste iniziative.
Il 27 dicembre 2012 il Sindaco Gaspari e la Giunta del Comune di San Benedetto del Tronto hanno presentato alla stampa un resoconto delle attività degli assessorati per l'anno 2012. Ecco il materiale consegnato durante la conferenza stampa.
Un piano di lavoro su cui organizzare i contributi, al Tavolo Ambiente della Conferenza programmatica provinciale del PD del 28-29 novembre 2014. Abbiamo riunito, in una piccola pubblicazione elettronica, i titoli dei punti d’azione costruiti nei tanti incontri del forum. Temi intorno ai quali si è già impegnata l’attenzione di tanti, ma che riteniamo ancora utile condividere e discutere per arrivare ad una loro definitiva esecutività.
Nella Fase 2, più che mai, le aree verdi devono tornare ad essere la casa di ogni cittadino.
Di questa casa, ogni torinese ha a disposizione quasi 22 metri quadrati. Un enorme patrimonio di cui prendersi cura.
⭕ Esattamente come in una casa, tuttavia, è necessario muoversi con responsabilità e cautela, a maggior ragione in questo momento di un'emergenza che, lo ribadiamo ancora una volta, non è ancora finita.
Ora, quello che intendiamo fare come Città è fare in modo che - in piena sicurezza e nel rispetto delle norme anti #covid_19 - i nostri vasti spazi verdi diventino luogo d'elezione delle attività comuni.
Per farlo prevediamo una completa riorganizzazione che vi presentiamo in queste slide presentate dall'Assessore all'ambiente, Alberto Unia. Che, insieme a tutto il suo staff e agli uffici, ringrazio per il lavoro svolto.
Le politiche regionali di limitazione del consumo di suoloMarco Garoffolo
Le politiche regionali di limitazione del consumo di suolo - Intervento di Stefano Agostoni alla conferenza organizzata dal Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (CRCS) - tenuta lunedì 14 maggio 2012 presso la Sala Pirelli di Regione Lombardia, via F. Filzi 22 - Milano.
Ulteriori dettagli su http://www.consumosuolo.org/
Parchi pubblici: linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblicil ...Giovanni Poletti
Llinee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici nell’ottica del Risk Management. Questo documento sfrutta i Linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici nell’ottica del Risk Management. Contiene concetti che stanno alla base della valutazione di stabilità e della corretta cura dei singoli alberi, adattandoli alla gestione dei vasti popolamenti arborei situati in aree urbane
Condomini per quartieri eco-solidali - PresentazioneMoreno Toigo
Presentazione del progetto "Condomini per quartieri eco-solidali"
Livorno, Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
21 Febbraio 2017
Il progetto vuole definire un modello di quartiere eco-solidale basato su una rete di condomini che adottino pratiche di solidarietà e di sostenibilità ambientale. Il modello sarà definito attraverso un percorso partecipativo che coinvolgerà tutti i cittadini. Il percorso partecipativo promuoverà l’adesione del maggior numero possibile di condomini alla rete, definirà le regole di funzionamento e le modalità di partecipazione alla rete, le caratteristiche del quartiere eco-solidale ideale (modello) e un piano di azione condiviso per adeguare la situazione attuale del quartiere al modello ideale. Per far ciò vogliamo costituire un gruppo stabile di facilitatori/animatori tra i residenti, coinvolgendo attivamente le scuole con sede nel quartiere con l’obiettivo di farle diventare non solo esse stesse eco-solidali, ma anche un centro civico aperto alla comunità, motore propulsore di educazione democratica, di cultura civica, di sensibilità ambientale e di partecipazione.
6 adozione del regolamento per la gestione e cura delle aree verdi di roma c...Romabella
Adottare un giardino a Roma è ancora troppo complicato. Per questo abbiamo pensato ad un regolamento che, facendo seguito alle linee guida emesse dalla Giunta Marino, renda semplice occuparsi di un giardino da parte di tutti i cittadini che desiderino vivere il verde sotto casa in maniera attiva, prendendosene cura e realizzando esperimenti che mantengono viva la comunità locale e le relazioni di vicinato. In queste attività il cittadino non può e non deve essere lasciato solo, il Comune deve essere al suo fianco garantendo il giusto supporto per incoraggiare e rendere sostenibili queste iniziative.
Green City Cesena descrizione per Forum PA PaolaCangini
Il progetto GreenCity Cesena allariaperta nasce nella primavera del 2020, come risposta fornita in un momento in cui 'tutto era sospeso'. Si è pensato così di valorizzare le aree verdi, parchi e giardini pubblici, spazi in disuso e luoghi della cultura, attraverso forme di amministrazione condivisa e cittadinanza attiva, per renderli nuovamente “vivi” e “vissuti” dalla Città.
Questi luoghi diventano il palcoscenico perfetto sul quale poter svolgere gratuitamente molteplici attività: praticare attività sportiva in modo strutturato, fare musica, tenere corsi e laboratori per bambini e adulti, organizzare eventi pubblici e iniziative culturali, nel rispetto delle disposizioni sanitarie e del distanziamento sociale, ma con la voglia di stare insieme.
Da un punto di vista amministrativo, il progetto prevede la co-gestione degli spazi scelti dai soggetti proponenti, attraverso lo strumento del patto di collaborazione.
Regione Lazio: verso il nuovo testo unico per l'urbanisticaRegioneLazio
Semplificazione, rigenerazione urbana, tutela del territorio, certezza delle regole: tante le novità. Si passa da 66 leggi obsolete a un unico testo, chiaro e comprensibile sia per gli enti locali che per i cittadini.
La Commissione consiliare Territorio e Ambiente del Comune di Bologna ci invita alla Udienza conoscitiva sul tema degli orti urbani e mappatura degli spazi verdi, su richiesta della Consigliera comunale Cathy La Torre.
Presenti: il 'Laboratorio UNIBO' , 'Horticity e Biodivercity ', il Comitato ' Orti di Prati di Caprara' , il Gruppo 'Gramigna', il Collettivo 'Trame Urbane' e ANCESCAO provinciale.
Questa presentazione è il punto di vista di Gramigna_map.
PROGETTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DI RETI COMP...Marco Garoffolo
Tesi Cirnigliaro Giulio su Progettazione Ed Implementazione Di Strumenti Per La Valutazione Di Reti Complesse Con Proprietà Scale-free.
Barabasi Albert
Interazione, innovazione e collaborazione sono i principi base della Social Innovation, sapientemente riproposti e rielaborati all’interno del testo Il libro bianco dell’innovazione sociale scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan e curato per l’edizione italiana da Alex Giordano e Adam Arvidsson.
Con un chiaro approccio realistico, dimenticando le teorie e le formule da manuale, il testo vi propone nient’altro che un’attenta e cosciente osservazione dei meccanismi odierni, filtrando il tutto con un forte senso critico volto alla praticità delle soluzioni.
Non si tratta dunque di rimpastare modelli passati e pochi affini alle attuali dinamiche socio- economiche, ma si tratta di una chiara esortazione all’impiego delle risorse di cui noi tutti siamo detentori: dalla sfida per la riduzione delle emissioni di Co2, alla lotta alla povertà fino alla salvaguardia per la salute delle persone.
Murray, Grice e Geoff dalle pagine dell’opera definiscono la Social Innovation come un fenomeno che parte dal basso, dalla società moderna virata dalla spinta dirompente della nuova generazione, fatta di giovani caparbi ed entusiasti, pronti a mettersi in gioco . La Social Innovation dunque è un fenomeno irruente e spontaneo che non impone soluzioni astratte ma nuove e concrete possibilità per il miglioramento degli obiettivi mondiali. Dopo il crollo dei vecchi dogmi sociali , divenuti ormai obsoleti, la società mondiale si è trovata a fare i conti con una repentina decadenza dell’intero apparato socio- economico. Per effetto domino, ciò ha portato ad un consequenziale compromissione del lineare andamento del mercato, ad un incremento vertiginoso dei costi e infine alla necessità di reinventarsi.
La sfida che lancia la Social Innovation è quella di riprendersi gli spazi e di attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli.
Fonte http://www.societing.org/wp-content/uploads/Open-Book.pdf
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network societyMarco Garoffolo
Il presente articolo formula una serie di fondate ipotesi sull’interazione tra comunicazione e
rapporti di potere nel contesto tecnologico che caratterizza la network society, o “società in rete”.
Partendo da un corpus selezionato di studi sulla comunicazione e da una serie di case study ed
esempi, si giunge alla conclusione che i media siano divenuti lo spazio sociale ove il potere viene
deliberato. Mostrando il legame diretto tra politica, politica dei media, politica dello scandalo e crisi
della legittimità politica in una prospettiva globale. E avanzando l’idea che lo sviluppo di reti di
comunicazione interattiva orizzontale ha favorito l’affermazione di una nuova forma di
comunicazione, la mass self-communication (comunicazione individuale di massa), attraverso
Internet e le reti di comunicazione wireless. In un tale contesto, politiche insurrezionali e
movimenti sociali sono in grado di intervenire con maggiore efficacia nel nuovo spazio di
comunicazione. Sul quale, però, hanno investito anche i media ufficiali o corporate media e la
politica mainstream. Tutto ciò si è tradotto nella convergenza tra mass media e reti di
comunicazione orizzontale. E, più in generale, in uno storico spostamento della sfera pubblica
dall’universo istituzionale al nuovo spazio di comunicazione.
Fonte http://www.caffeeuropa.it/socinrete/castells.pdf
Non è facile immaginare una società in cui l'organizzazione industriale sia equilibrata e compensata da modi di produzione complementari, distinti e ad alto rendimento. Siamo talmente deformati dalle abitudini industriali che non osiamo più scrutare il campo del possibile, e l'idea di rinunciare alla produzione di massa di tutti gli articoli e servizi è per noi come un ritorno alle catene del passato o al mito del buon selvaggio. Ma se vogliamo ampliare il nostro angolo di visuale, adeguandolo alle dimensioni della realtà, dobbiamo ammettere che non esiste un unico modo di utilizzare le scoperte scientifiche, ma per lo meno due, tra loro antinomici.
C'è un uso della scoperta che conduce alla specializzazione dei compiti, alla istituzionalizzazione dei valori, alla centralizzazione del potere: l'uomo diviene l'accessorio della megamacchina, un ingranaggio della burocrazia. Ma c'è un secondo modo di mettere a frutto I invenzione, che accresce il potere e il sapere di ognuno, consentendo a ognuno di esercitare la propria creatività senza per questo negare lo stesso spazio d'iniziativa e di produttività agli altri.
Se vogliamo poter dire qualcosa sul mondo futuro, disegnare i contorni di una società a venire che non sia iperindustriale, dobbiamo riconoscere l'esistenza di scale e limiti naturali. L'equilibrio della vita si dispiega in varie dimensioni; fragile e complesso, non oltrepassa certi limiti. Esistono delle soglie che non si possono superare. La macchina non ha soppresso la schiavitù umana, ma le ha dato una diversa configurazione. Infatti, superato il limite, lo strumento da servitore diviene despota. Oltrepassata la soglia, la società diventa scuola, ospedale, prigione, e comincia la grande reclusione. Occorre individuare esattamente dove si trova, per ogni componente dell'equilibrio globale, questo limite critico. Sarà allora possibile articolare in modo nuovo la millenaria triade dell'uomo, dello strumento e della società. Chiamo società conviviale una società in cui lo strumento moderno sia utilizzabile dalla persona integrata con la collettività, e non riservato a un corpo di specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo. Conviviale è la società in cui prevale la possibilità per ciascuno di usare lo strumento per realizzare le proprie intenzioni.
Fonte http://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2010/08/La-Convivialit%C3%A0.pdf
A RFID web-based infotracing system for the artisanal Italian cheese quality ...Marco Garoffolo
The aim of this study is the integration of an electronic tracing system with a non-destructive quality analysis system for single product of a typical Italian cheese, prepared with buffalo milk and called “Caciottina massaggiata di Amaseno”, a typical diary product of Lazio Region. The tracing and quality information are combined on a web platform to obtain a complete procedure to develop what we define as an “infotracing system”. Quality analyses (chemical, sensorial and spectrophotometric) were carried out on a total of 23 cheese wheels (8 with TAGs) and for three cheese maturation classes (3, 6 or 9 months after production). Two typologies of RFID tags were tested. Results were screened by Partial Least Squares regressions (PLS) on reflectance values for the prediction of chemical content, while classifica- tion of cheese maturation classes (3, 6 or 9 months) was carried out by Partial Least Squares Discriminant Analysis (PLSDA) on reflectance values. The RFID system turned out as effective, reliable and compatible with the production process tool. A good estimation of maturation degree by spectral and chemical analysis was obtained. Moreover an infotracing web-based system was designed to acquire and link basic information that can be made available to the final consumer or to different food chain actors before or after purchasing, using the RFID code to identify the single and specific cheese product. The projected web-based tracing system could improve the products commerce by increasing the information trans- parency for the consumer.
Con un fatturato di oltre 43 miliardi di euro nel 2013, l’Italia è la terza potenza agricola dell’Unione Europa. A dirlo è Eurostat, che ha da poco diffuso l’edizione 2015 del dossier “Agriculture, forestry and fishery statistics”, un rapporto che descrive non solo la produzione agricola, ma anche l’allevamento, la diffusione delle coltivazioni biologiche e l’inquinamento prodotto da questi settori.
Sul fronte del fatturato a primeggiare è la Francia, che nel 2013 ha sfiorato i 57 miliardi di euro, quindi c’è la Germania con 46,2 miliardi e, come detto, l’Italia. È però interessante notare come siano stati raggiunti questi risultati: Parigi e Berlino, infatti, ci sono arrivati coltivando una superficie maggiore di territorio rispetto a quello italiano e dando lavoro a meno persone. In Francia sono destinati a coltivazione e pascolo qualcosa come 27,7 milioni di ettari di territorio, il dato più alto di tutta l’Unione, sui quali lavorano 725mila persone. Mentre sono 523mila i “contadini” tedeschi, che coltivano una superficie pari a poco meno di 17 milioni di ettari. Tra Trento e Palermo, invece, sono 12 milioni gli ettari utilizzati in agricoltura. E gli occupati raggiungono quota 817mila, il terzo valore più alto dell’UE dopo quelli di Polonia e Romania.
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di bresciaMarco Garoffolo
In passato, l’importante ruolo svolto dalla coltivazione dei cereali minori (orzo, segale, grano saraceno, frumento ecc.) in zone di montagna - nel rifornimento di farine per il sostentamento delle popolazioni alpine - ha garantito per molti anni la gestione del
territorio. Le colture minori sono specie “antiche”, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’alimentazione umana, oltre a occupare una posizione strategica
nell’origine delle attuali forme coltivate. Purtroppo, dopo gli anni Cinquanta, la coltivazione dei cereali minori nelle zone di montagna è progressivamente calata, lasciando
spazio a colture più remunerative o, peggio ancora, all’abbandono. Tale evoluzione ha portato un cambiamento del paesaggio: là dove i campi sono pianeggianti sono
stati mantenuti a seminativo o a prato stabile; ma dove le caratteristiche pedologiche e strutturali (terreni poco fertili e con molto scheletro, pendenza elevata, difficoltà di accesso,
appezzamenti poco meccanizzabili) il terreno una volta seminato a segale o frumento ha lasciato il posto al rimboschimento delle superfici. Questo ha comportato un abbassamento della diversificazione visiva del paesaggio, con un impoverimento della
biodiversità vegetale e animale. I cereali minori possono essere definiti come piante rustiche, tolleranti a stress ambientali,
capaci di dare una produzione economicamente valida anche in condizioni di modesta fertilità del terreno. Hanno spesso pregevoli caratteristiche qualitative e nutrizionali, che ne fanno ingredienti principali in preparazioni dietetiche e salutistiche, in gradevoli
preparazioni culinarie attorno alle quali si muovono tradizioni popolari e usanze.
http://www.saporidivallecamonica.it/uploads/docs/512b37a2aade4.pdf
L’industria dei brevetti sta prendendo il controllo sul nostro cibo?Marco Garoffolo
L'industria dei brevetti svende il futuro del nostro cibo!
http://www.semirurali.net/modul…/wfdownloads/singlefile.php…
Per chi lo avesse perso l'anno scorso la Rete Semi Rurali ha tradotto in italiano il rapporto sui brevetti che concernono le sementi a cura della coalizione internazionale No patents on Seeds! Lo spunto per il rapporto nasce dal fatto che l'Epo -Ufficio Europeo per i Brevetti- ha concesso migliaia di brevetti su vegetali e sementi, con un numero crescente di brevetti concessi su piante e sementi ottenuti con metodi di miglioramento genetico convenzionali. Dagli anni '80, in Europa, sono stati concessi 2.400 brevetti su vegetali e 1.400 brevetti su animali. 7.500 brevetti su vegetali e 5.000 su animali sono in attesa di concessione. L'Epo ha già concesso più di 120 brevetti su vegetali ottenuti con metodi convenzionali di miglioramento genetico e circa 1000 altre richieste sono in attesa di concessione. Spesso la portata di questi brevetti è molto ampia e prende in considerazione intere filiere, dalla produzione al consumo.
Milano ha finalmente la sua Food Policy alla cui elaborazione anche tu hai contribuito!
Nella seduta del 5 ottobre scorso il Consiglio Comunale ha infatti approvato il Milan Urban Food Policy Pact e le Linee di Indirizzo della Food Policy di Milano 2015-2020
Il documento individua 4 aree prioritarie emerse nel corso del processo di consultazione della Food Policy:
1) Garantire cibo sano per tutti
2) Promuovere la sostenibilità del sistema alimentare
3) Educare al cibo
4) Lottare contro gli sprechi.
Per ognuna di queste priorità il documento suggerisce una serie di azioni concrete, tra queste favorire l'accesso al cibo sano e all'acqua potabile anche alle fasce più deboli, promuovere l'agricoltura urbana e il cibo locale, sostenere le filiere alimentari corte, aumentare la consapevolezza sugli sprechi con campagne mirate.
Per favorire la diffusione di queste linee di indirizzo il piano istituisce il Consiglio Metropolitano del Cibo, lo strumento attraverso il quale continuare a coinvolgere gli attori del sistema alimentare di Milano e i cittadini sui progetti della Food Policy.
Il testo della delibera è disponibile sul sito della Food Policy di Milano a questo link
Il Consiglio comunale ha anche approvato il Milan Urban Food Policy Pact che sarà firmato da più di 100 città il 15 ottobre prossimo e presentato il 16 ottobre al Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki -moon .
Con questo, e rimandandovi alle future comunicazioni in merito alla Food Policy, cogliamo anche l'occasione per invitarvi al "Feeding the 5000" il pranzo per 5000 persone cucinato con cibo recuperato che avrà luogo Sabato 17 ottobre dalle 12,00 alle 15,00 in Piazza Castello, con il fine di sensibilizzare la popolazione alla lotta contro gli sprechi alimentari.
fonte
http://www.foodpolicymilano.org/wp-content/uploads/2015/10/CC-n.-25-del-5.10.2015.pdf
Dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo un dossier, realizzato con la collaborazione grafica di Andrea Rosellini e Margherita Brunori, che ricostruisce con efficacissime infografiche la storia dei cibi che finiscono nei nostri piatti e soprattutto svela quali sono le multinazionali che gestiscono il nostri alimenti interessandosi non certo di salute, qualità, ambiente e meno che mai di sovranità alimentare, ma solo ed esclusivamente badando al loro profitto.
Fonte http://expodeipopoli.it/wp-content/uploads/2015/07/i_padroni_del_nostro_ciboalta.pdf
Rapporto Coop 2015
Potremmo abbozzare il titolo del film prendendo in prestito un tema caro ai sociologi: «La fine del ceto medio». Superando definitivamente la «cetomedizzazione» della società, definizione cara a Giuseppe De Rita che negli anni Novanta la coniò per descrivere la crescita di una piccola borghesia del nord-est basata sulla «fabbrichetta» con simpatie leghiste. Nel tradizionale rapporto Coop sui consumi, diffuso oggi a Milano, emerge uno spaccato sociale interessante perché s’intravede per la prima volta un’Italia dinamica dopo sette anni di Grande Crisi seppur estremamente polarizzata su diverse dicotomie: giovani-vecchi, nord-sud, occupati-disoccupati, uomini-donne. Presto per parlare di scenario sudamericano dove le differenze si acuiscono invece che ridursi grazie allo Stato sociale, eppure la tendenza dei consumi rileva come la spesa al carrello diminuisce nonostante una clamorosa flessione dei prezzi al dettaglio operata da tutti i marchi della grande distribuzione. La cartina di tornasole della sparizione del ceto medio sta tutta nel declino del modello dell’ipermercato: store con grandi metrature all’interno di grossi centri commerciali nella cosiddetta cintura urbana....
Fonte
http://www.corriere.it/economia/15_settembre_03/ecco-l-italia-bipolare-consumi-singhiozzo-db924372-5234-11e5-aea2-071d869373e1.shtml
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs) in urban agricult...Marco Garoffolo
Exploring the production capacity of rooftop gardens (RTGs)
in urban agriculture: the potential impact on food and nutrition
security, biodiversity and other ecosystem services
in the city of Bologna
Francesco Orsini & Daniela Gasperi & Livia Marchetti &
Chiara Piovene & Stefano Draghetti & Solange Ramazzotti &
Giovanni Bazzocchi & Giorgio Gianquinto
This document provides an introduction to Alexander Chayanov's book "The Theory of Peasant Co-operatives". It summarizes that Chayanov predicted aspects of Stalin's collectivization program and offered an alternative model of agricultural development based on peasant co-operatives. The book argues that different forms of farming organization need to be combined for co-operatives to succeed. Although written in the 1920s, the concepts are still relevant today for discussions around smallholders, informal economies, and Soviet agricultural restructuring.
This document discusses alternative trade networks and social movements in the food sector. It argues that alternative networks, like organic, fair trade, and local food networks, aim to change power relationships in society by introducing social and environmental values into business. These networks empower participants by reducing costs and risks as the networks develop closed feedback loops and routines between producers, consumers, retailers and other actors. The networks gain power as they become "black boxes" represented by shared symbols like labels. Once established, the networks can either integrate further into conventional systems or help launch new alternative networks, influencing the dominant economic logic.
n che modo consumatori
consapevoli possono
contribuire allo sviluppo
sostenibile?
Un’analisi a partire dal
consumo alimentare.
Gianluca Brunori, Adanella Rossi,
Francesca Guidi, Alessandra Lari
2. A cura di Giulia Oriani, Franco Beccari
Redazione Ciessevi
Con la collaborazione di Legambiente Milano
Si ringrazia il Comune di Milano per il contributo
I edizione ottobre 2013
Gli indirizzi, i contatti telefonici e di posta elettronica, gli orari di apertura degli uffici ed i collegamenti alle pagine web
riportati nella presente guida sono aggiornati al 1 ottobre 2013
3. PREMESSA
Il progetto “Giardini Condivisi” rappresenta un modo innovativo di recupero e di
gestione di aree pubbliche abbandonate: la loro restituzione all'uso pubblico è
frutto di un'attività collettiva.
Nelle aree, interessate dal progetto, si svolgono attività di giardinaggio e coltivazione,
da viversi come momenti di incontro tra generazioni, culture, relazioni tra chi abita
il quartiere e vuole volontariamente dedicarsi a queste attività.
Oltre alla riqualificazione dei luoghi, il progetto ha quindi obiettivi differenti: non
solo l'abbellimento di uno spazio cittadino, ma anche e principalmente il lavoro
intorno ad un’idea progettuale da sviluppare, la sensazione di essere con gli altri
per un fine comune, l'aiuto reciproco e la voglia di sperimentare un qualcosa che,
in una Città come Milano, sembra molto lontano, contribuire a una gestione eco
sostenibile del nostro territorio, essere felici per i fiori che nascono e sapere che è
il risultato proprio e di tutti.
Questa Guida è utile per saperne di più, per conoscere e per rendere più semplice
l'approccio a questa iniziativa.
I Consigli di Zona del Comune di Milano
4. 1
I GIARDINI CONDIVISI: CHE COSA SONO?
Il giardino condiviso è uno spazio pubblico la cui gestione è frutto di un’attività
collettiva e concertata. I giardini condivisi vedono protagonisti tutti i cittadini perché
sono realizzati e gestiti dai cittadini stessi per rendere più vivibile il loro quartiere e
rappresentano un metodo innovativo di recupero e gestione di aree pubbliche
degradate e abbandonate che, per mancanza di risorse economiche, il Comune
di Milano non è in condizione di riqualificare.
Il Comune di Milano ha approvato il 25 maggio 2012 la Delibera N.1143 con la
quale ha deciso di riconoscere e promuovere la pratica dei giardini condivisi.
CHI PUÒ FARE RICHIESTA?
I cittadini costituiti in associazioni senza scopo di lucro.
A CHI FARE RICHIESTA?
La richiesta di assegnazione dell’area è presentata ai Consigli di Zona.
CHE COSA OCCORRE PRESENTARE?
a. Richiesta assegnazione area di proprietà comunale per la realizzazione di
giardino condiviso ed eventuale richiesta rimozione masserizie e pulizia
dell’area e/o allacciamento alla rete idrica (allegato A);
b. Presentazione dell’Associazione;
c. Copia atto costitutivo e statuto;
d. Copia certificato attribuzione codice fiscale;
e. Progetto per l’area (allegato B).
QUALI ATTIVITÀ SVOLGE IL SETTORE ZONA?
Il Settore Zona procede:
a. alla verifica formale della documentazione e dei requisiti soggettivi del
soggetto proponente;
2
5. b. alla verifica dell’ubicazione e della tipologia dell’area attraverso i Settori
Demanio e Patrimonio, Pianificazione urbanistica generale e arredo urbano
e verde;
c. alla verifica della possibilità di rimuovere masserizie e l’eventuale allacciamento
alla rete idrica;
d. completata la fase istruttoria, alla predisposizione di una proposta di
deliberazione da sottoporre al Consiglio di Zona;
e. alla sottoscrizione della Convenzione con l’Associazione dopo l’approvazione
della proposta di deliberazione zonale e la presentazione, da parte del
Rappresentante legale dell’Associazione, della documentazione che attesti
la sottoscrizione di apposite coperture assicurative.
QUALI ATTIVITÀ SVOLGE IL CONSIGLIO DI ZONA?
Il Consiglio di Zona valuta la coerenza della proposta progettuale rispetto alle linee
di indirizzo approvate dalla Giunta Comunale e delibera l’assegnazione dello
spazio.
QUAL È LA DURATA DELLA CONVENZIONE?
La convenzione ha una durata minima di 1 anno e massima di 3 anni e potrà essere
rinnovata.
La Zona può recedere dalla convenzione:
•
Con un preavviso di tre mesi, nel caso in cui l’area assegnata sia necessaria
per opere di interesse pubblico;
•
Immediatamente nel caso in cui l’Associazione non rispetti gli impegni assunti
in convenzione.
L’Associazione può recedere dalla convenzione solo per giustificati motivi.
REGOLE DI GESTIONE
•
ogni coltivazione orticola dovrà essere effettuata in appositi cassoni
sopraelevati o su strati riportati di
•
terreno agrario di coltivazione;
la coltivazione deve essere coerente al profilo ecologico del progetto (ad
esempio con pratiche biologiche, biodinamiche, di permacoltura) evitando
l’uso di pesticidi, diserbanti, sementi OGM;
3
6. •
la gestione dell’acqua deve essere oculata anche tramite l’impiego di specie
rustiche e di tecniche colturali mirate al risparmio idrico;
•
nell’area assegnata devono essere realizzate aree a coltivazione collettiva
per favorire la socializzazione e la coesione sociale;
•
previa la valutazione dell’amministrazione, i manufatti costruiti devono essere
solo temporanei e ad uso collettivo, con il vincolo alla facile rimozione della
struttura, all’integrazione nell’ambiente e al decoro urbano;
•
è vietato creare recinzioni tra le aiuole e all’interno del giardino, eventuali
divisioni possono essere realizzate con piccole siepi, ondulazioni del terreno,
piante, cordoli di legno e di materiali organici;
•
è vietato il transito e il parcheggio di veicoli all’interno del giardino;
•
è vietata ogni attività di natura commerciale o pubblicitaria all’interno del
giardino, se non previa autorizzazione del Consiglio di Zona.
IL RUOLO DEL COMUNE
•
Rimozione masserizie, se possibile e opportuno;
•
Allacciamento rete idrica, se possibile e opportuno;
•
Controllo sul rispetto delle prescrizioni previste in convenzione.
GLI OBBLIGHI FONDAMENTALI DELLE ASSOCIAZIONI
•
Avviare il progetto entro 60 giorni dalla firma della convenzione e contestuale
consegna dell’area;
•
Garantire adeguate coperture assicurative durante la convenzione;
•
Mantenere il giardino in buono stato;
•
Non apportare modifiche strutturali all’area, se non previ accordi con il
Comune ;
•
Facilitare il coinvolgimenti dei cittadini nel giardino;
•
Presentare al Comune una relazione sull’attività svolta;
•
Posizionare all’esterno dell’area una targa con indicato il nome del giardino,
il nome dell’associazione, le informazioni inerenti le modalità di partecipazione;
•
In caso di giardino provvisto di recinzione, impegnarsi a consentire l’accesso
al pubblico garantendo aperture periodiche;
•
Rilasciare l’area libera da cose o manufatti al termine della convenzione o
in caso di revoca.
4
7. ALLEGATI
2
ALLEGATO 1
MODELLO DI RIFERIMENTO PER IL PROGETTO
GIARDINO CONDIVISO “TITOLO”
Sezione 1- Dati anagrafici
Dati associazione senza scopo di lucro proponente o capofila
(in caso di associazione singola o rete di associazioni)
Acronimo/Sigla:
Denominazione:
Tipologia Ente:
Codice Fiscale:
Indirizzo sede legale:
Indirizzo sede operativa (se diverso da sede legale):
Telefono:
Cellulare:
Fax:
Mail:
Sito web:
Nome e cognome del Rappresentante legale / Presidente:
Eventuali partner progetto
• associazione singola
n. _____
• gruppo informale
n. _____
• altro ente
n. _____
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8. Dati associazione/ente partner (in caso di associazione singola o rete di
associazioni) (aggiungere scheda per ogni associazione/ente partner)
Acronimo/Sigla:
Denominazione:
Tipologia Ente:
Codice Fiscale:
Indirizzo sede legale:
Indirizzo sede operativa (se diverso da sede legale):
Telefono:
Cellulare:
Fax:
Mail:
Sito web:
Nome e cognome del Rappresentante legale / Presidente:
Dati componenti del gruppo informale partner: Referente (aggiungere scheda
per ogni gruppo informale partner)
Nome:
Cognome:
Data di nascita:
Luogo di nascita:
Nazionalità:
Indirizzo residenza:
Codice Fiscale:
Telefono:
Cellulare:
Mail:
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9. Sezione 2 – Proposta progettuale
Nome del progetto Giardino Condiviso
Referente progettuale
Nome e cognome:
Telefono:
Cellulare:
Mail:
Descrizione generale
Qual è l’idea del progetto “Giardino condiviso”?
Scopo generale e obiettivi specifici
Azioni e cronogramma
Quali sono, nello specifico, le azioni previste dalla proposta progettuale (specificare
le modalità di gestione dei rifiuti, il riuso delle sostanze organiche tramite pratiche
di compostaggio, la gestione dell’acqua, la recinzione, eventuali forme di arredo
e manufatti). Qual è l’articolazione temporale delle fasi organizzative e di
realizzazione dell’evento?
Destinatari
Chi sono i destinatari del progetto? Quante persone, di che età?
Territorio
Specificare le caratteristiche tecniche dell’area (se già disponibili)
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10. ALLEGATO 2
AL COMUNE DI MILANO
SETTORE ZONA...
Servizio Gestione Amministrativa……………………………………………….MILANO
OGGETTO: RICHIESTA ASSEGNAZIONE AREA DI PROPRIETA’ COMUNALE PER LA
REALIZZAZIONE DI GIARDINO CONDIVISO
Vista la Deliberazione della Giunta Comunale n. 1143 del 25.05.2012 relativa
all’iniziativa “Giardini Condivisi” con la quale sono state approvate le linee di indirizzo
per il convenzionamento con associazioni senza scopo di lucro per la realizzazione
di giardini condivisi su aree di proprietà comunale.
PREMESSO CHE
• In data ……….…………………… si è costituita l’associazione senza scopo di lucro
denominata……………………………………… con sede legale in………………………
• Il Comune di Milano è proprietario dell’area ……………………………………………
……………………………………………………………………………………………………….
TUTTO CIÒ PREMESSO
Il sottoscritto ……………………………………………………………………………………….,
nato a …………………………………………………………… il ………………………………..
in qualità di legale rappresentante dell’associazione senza scopo di lucro
…………………………………………………………………………………………………………
CHIEDE
L’assegnazione dell’area di proprietà comunale …………………………………… per
la realizzazione del progetto giardino condiviso “………………………..”
La rimozione delle masserizie presenti e pulizia dell’area
L’allacciamento alla rete idrica
SI
SI
NO
NO
DICHIARA
• che la coltivazione orticola sarà effettuata su apposti cassoni sopraelevati
o su strati riportati di terreno agrario di coltivazione;
• che per la coltivazione orticola non saranno utilizzati pesticidi, diserbanti,
sementi OGM;
• che saranno previste forme di riuso delle sostanze organiche tramite pratiche di
compostaggio;
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11. • che verrà effettuata una pratica oculata nella gestione dell’acqua tramite
tecniche colturali mirate al risparmio idrico;
• che non saranno create recinzioni tra le aiuole e nel giardino condiviso medesimo;
• che l’associazione procederà alla stipula di adeguate forme assicurative una
volta stipulata apposita convenzione con il Comune;
ALLEGA
1. Atto costitutivo e statuto dell’associazione;
2. Copia della carta identità del legale rappresentante;
3. Relazione illustrativa del progetto di “giardino condiviso”
Milano, lì ____________________________
Firma _______________________________
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12. UFFICI COMPETENTI
Comune di Milano
la richiesta di assegnazione di area di proprietà comunale per la realizzazione
di giardino condiviso va consegnata presso:
• Protocollo Settore Zona territorialmente competente
(consultare il portale del Comune di Milano per gli indirizzi:
“Comune di Milano - www.comune.milano.it”)
Informazioni:
eventuali informazioni o chiarimenti possono essere chiesti contattando
telefonicamente le Zone indicate (consultare il portale del Comune di Milano
per i numeri telefonici)
Ciessevi – Area Servizi per la Gestione
L’area Servizi per la gestione offre ai cittadini che stanno valutando la costituzione
di un’associazione senza scopo di lucro una consulenza di orientamento legale,
previo appuntamento.
Per informazioni e appuntamenti è possibile contattare l’ufficio al lunedì al
venerdì, dalle ore 14 alle 19 al numero di telefono 02 45475857 oppure scrivere
al seguente indirizzo email: consulenza@ciessevi.org
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