esperimento di analisi comportamentale su bambini autistici I. Lovaas 1987whisky84
Le slides ripercorrono il celebre esperimento di Lovvas, che per primo utilizzo dei protocolli di analisi comportamentale con dei piccoli bambini autistici.
Roma 16.12.2017
Nuovi target ed approcci terapeutici
“Il cammino della speranza:
novità sul silenziamento genico e i molti altri percorsi di ricerca
nella Malattia di Huntington”
Il morbo di Alzheimer, la demenza senile, le degenerazioni corticali su base vascolare sono malattie che colpiscono individui per lo più in età matura o geriatrica e hanno molte caratteristiche in comune. Fra queste l’evoluzione degenerativa della corteccia cerebrale, la sintomatologia ingravescente che investe dapprima lo psichismo e le funzioni superiori e successivamente il sistema motorio e vegetativo. Le terapie finora disponibili, psicologiche e occupazionali, al più ne’ rallentano l’evoluzione, mentre quelle farmacologiche impongono di pagare un prezzo altissimo in termini di effetti collaterali. Attualmente la ricerca farmacologica sembra orientata verso i preparati anticolinesterasici di cui il DONEPEZIL CLORIDRATO pare essere il più documentato in letteratura. Nonostante questa molecola sia nettamente meno tossica dei suoi predecessori, costringe comunque il medico prescrittore ad un notevole grado di vigilanza in ordine al possibile manifestarsi di effetti collaterali, a volte non ancora documentati a sufficienza. Fra questi si possono ricordare gli effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (fino alla sincope), la maggior sensibilità ad eventi gastro-tossici in pazienti che assumono cronicamente farmaci antiinfiammatori non steroidei, l’ostruzione del flusso urinario, le crisi d’asma, le convulsioni generalizzate, la cefalea, le vertigini, le allucinazioni, l’agitazione psicomotoria ed il comportamento aggressivo. La severità di questi quadri ci ha spinto a ricercare un approccio alternativo che , per lo meno a parità di risultati, potesse evitare l’esposizione a questi rischi ai pazienti affetti da queste patologie, per lo più anziani già molto provati dall’uso cronico di altri farmaci. Scopo di questo lavoro preliminare è verificare l’efficacia dell’Agopuntura nel trattamento di queste patologie in un piccolo campione di pazienti onde sentirsi poi autorizzati ad una ricerca su scala più vasta.
Stili di Pensiero e Variabili PsicofisiologicheState of Mind
Autori: Camilla Marzocchi e Irene Giardini
Slides della presentazione al IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia di Assisi.
Ricerca realizzata in Collaborazione con:
Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna.
Studi Cognitvi, sede di Modena.
esperimento di analisi comportamentale su bambini autistici I. Lovaas 1987whisky84
Le slides ripercorrono il celebre esperimento di Lovvas, che per primo utilizzo dei protocolli di analisi comportamentale con dei piccoli bambini autistici.
Roma 16.12.2017
Nuovi target ed approcci terapeutici
“Il cammino della speranza:
novità sul silenziamento genico e i molti altri percorsi di ricerca
nella Malattia di Huntington”
Il morbo di Alzheimer, la demenza senile, le degenerazioni corticali su base vascolare sono malattie che colpiscono individui per lo più in età matura o geriatrica e hanno molte caratteristiche in comune. Fra queste l’evoluzione degenerativa della corteccia cerebrale, la sintomatologia ingravescente che investe dapprima lo psichismo e le funzioni superiori e successivamente il sistema motorio e vegetativo. Le terapie finora disponibili, psicologiche e occupazionali, al più ne’ rallentano l’evoluzione, mentre quelle farmacologiche impongono di pagare un prezzo altissimo in termini di effetti collaterali. Attualmente la ricerca farmacologica sembra orientata verso i preparati anticolinesterasici di cui il DONEPEZIL CLORIDRATO pare essere il più documentato in letteratura. Nonostante questa molecola sia nettamente meno tossica dei suoi predecessori, costringe comunque il medico prescrittore ad un notevole grado di vigilanza in ordine al possibile manifestarsi di effetti collaterali, a volte non ancora documentati a sufficienza. Fra questi si possono ricordare gli effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (fino alla sincope), la maggior sensibilità ad eventi gastro-tossici in pazienti che assumono cronicamente farmaci antiinfiammatori non steroidei, l’ostruzione del flusso urinario, le crisi d’asma, le convulsioni generalizzate, la cefalea, le vertigini, le allucinazioni, l’agitazione psicomotoria ed il comportamento aggressivo. La severità di questi quadri ci ha spinto a ricercare un approccio alternativo che , per lo meno a parità di risultati, potesse evitare l’esposizione a questi rischi ai pazienti affetti da queste patologie, per lo più anziani già molto provati dall’uso cronico di altri farmaci. Scopo di questo lavoro preliminare è verificare l’efficacia dell’Agopuntura nel trattamento di queste patologie in un piccolo campione di pazienti onde sentirsi poi autorizzati ad una ricerca su scala più vasta.
Stili di Pensiero e Variabili PsicofisiologicheState of Mind
Autori: Camilla Marzocchi e Irene Giardini
Slides della presentazione al IV Forum sulla Formazione in Psicoterapia di Assisi.
Ricerca realizzata in Collaborazione con:
Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna.
Studi Cognitvi, sede di Modena.
Le slide dell'intervento del prof Castelnuovo al convegno organizzato da OPl dal titolo: "Le nuove tecnologie nella professione dello psicologo. Nuove idee di lavoro per lo psicologo del domani".
Il ruolo del criticismo percepito nelle strategie di regolazione emotiva e co...Elena Lo Sterzo
Relazione presentata al "VI Forum sulla Formazione in
Psicoterapia" tenutosi ad Assisi dal 16 al 18 Ottobre 2015. Abstract: Il criticismo viene definito come un ricorso pervasivo e ripetitivo al rimprovero. Molte
ricerche hanno dimostrato che il livello di criticismo familiare percepito dal paziente (CP)
predice peggiori esiti di malattia nella schizofrenia, nei disturbi d’ansia e dell’umore e nel
disturbo da uso di sostanze. Secondo il modello di M. Linehan, nel disturbo borderline di personalità
(DBP) la disregolazione emotiva(DE) è causata dalla combinazione di una vulnerabilità
emotiva biologica e un ambiente invalidante. In accordo con tale modello, il presente
studio ha l’obiettivo di verificare se: 1) nei pazienti con DBP il CP predice la disregolazione
emotiva e i comportamenti problematici peculiari del DBP, come la tendenza a mettere in
atto azioni aggressive e auto lesive; 2) la difficoltà di regolazione emotiva è un fattore di
mediazione tra il CP e i comportamenti problematici. Sono stati somministrati a 57 soggetti
adulti con diagnosi di DBP e 35 con altri disturbi di personalità, questionari per la valutazione
del Criticismo Percepito, della tendenza all’aggressività, dell’autolesionismo, e della
disregolazione emotiva. I risultati mostrano che il contenuto del CP predice la tendenza
all’aggressività e all’autolesionismo nei pazienti con DBP ma non nei controlli. La disregolazione
emotiva è un mediatore parziale tra il contenuto del CP e i comportamenti auto-lesivi
e tra il contenuto del CP e i comportamenti aggressivi. Il CP può essere uno dei fattori predisponenti
all’emergere dei comportamenti aggressivi e autolesivi nei pazienti DBP. La difficoltà
di regolazione emotiva tipica del DBP spiega tale relazione in maniera parziale.
Efficacia terapeutica manuale per le difunzioni minzionali in pediatriaBraglia
L'incidenza di problemi della minzione è del 10% nei bambini dai 4 ai 6 anni e del 5% nei bambini
dai 6 ai 12 anni. Il problema è più comune nelle ragazze che nei ragazzi.
In uno studio randomizzato controllato, gli autori hanno valutato l'effetto della terapia fisica
manuale basata su un approccio osteopatico (MPT-OA) associato al trattamento standard nelle
disfunzioni minzionali in pediatria. Una revisione della letteratura non ha prodotto altri studi che
abbiano valutato l'efficacia del MPT-OA nei bambini con questi problemi.
In questo studio pilota sono stati arruolati bambini di età compresa tra 4 e 11 anni che si erano
rivolti a una clinica pediatrica urologica con problemi della minzione da almeno 6 mesi.
Le slide dell'intervento del prof Castelnuovo al convegno organizzato da OPl dal titolo: "Le nuove tecnologie nella professione dello psicologo. Nuove idee di lavoro per lo psicologo del domani".
Il ruolo del criticismo percepito nelle strategie di regolazione emotiva e co...Elena Lo Sterzo
Relazione presentata al "VI Forum sulla Formazione in
Psicoterapia" tenutosi ad Assisi dal 16 al 18 Ottobre 2015. Abstract: Il criticismo viene definito come un ricorso pervasivo e ripetitivo al rimprovero. Molte
ricerche hanno dimostrato che il livello di criticismo familiare percepito dal paziente (CP)
predice peggiori esiti di malattia nella schizofrenia, nei disturbi d’ansia e dell’umore e nel
disturbo da uso di sostanze. Secondo il modello di M. Linehan, nel disturbo borderline di personalità
(DBP) la disregolazione emotiva(DE) è causata dalla combinazione di una vulnerabilità
emotiva biologica e un ambiente invalidante. In accordo con tale modello, il presente
studio ha l’obiettivo di verificare se: 1) nei pazienti con DBP il CP predice la disregolazione
emotiva e i comportamenti problematici peculiari del DBP, come la tendenza a mettere in
atto azioni aggressive e auto lesive; 2) la difficoltà di regolazione emotiva è un fattore di
mediazione tra il CP e i comportamenti problematici. Sono stati somministrati a 57 soggetti
adulti con diagnosi di DBP e 35 con altri disturbi di personalità, questionari per la valutazione
del Criticismo Percepito, della tendenza all’aggressività, dell’autolesionismo, e della
disregolazione emotiva. I risultati mostrano che il contenuto del CP predice la tendenza
all’aggressività e all’autolesionismo nei pazienti con DBP ma non nei controlli. La disregolazione
emotiva è un mediatore parziale tra il contenuto del CP e i comportamenti auto-lesivi
e tra il contenuto del CP e i comportamenti aggressivi. Il CP può essere uno dei fattori predisponenti
all’emergere dei comportamenti aggressivi e autolesivi nei pazienti DBP. La difficoltà
di regolazione emotiva tipica del DBP spiega tale relazione in maniera parziale.
Efficacia terapeutica manuale per le difunzioni minzionali in pediatriaBraglia
L'incidenza di problemi della minzione è del 10% nei bambini dai 4 ai 6 anni e del 5% nei bambini
dai 6 ai 12 anni. Il problema è più comune nelle ragazze che nei ragazzi.
In uno studio randomizzato controllato, gli autori hanno valutato l'effetto della terapia fisica
manuale basata su un approccio osteopatico (MPT-OA) associato al trattamento standard nelle
disfunzioni minzionali in pediatria. Una revisione della letteratura non ha prodotto altri studi che
abbiano valutato l'efficacia del MPT-OA nei bambini con questi problemi.
In questo studio pilota sono stati arruolati bambini di età compresa tra 4 e 11 anni che si erano
rivolti a una clinica pediatrica urologica con problemi della minzione da almeno 6 mesi.
Esperimento di analisi comportamentale su bambini autistici I. Lovaas 1987
1. BEHAVIORAL TREATMENT
AND NORMAL EDUCATIONAL
AND INTELLECTUAL
FUNCTIONING IN YOUNG
O. IVAR LOVAAS
UNIVERSITY OF CALIFORNIA LOS ANGELES
JOURNAL OF CONSULTING AND CLINICAL PSYCOLOGY
1987, VOL. 55, NO. 1, 3-9
2. UN GRAVE DEFICIT NELLO
SVILUPPARE RELAZIONI CON ALTRE
PERSONE;
PROBLEMI NELLO SVILUPPARE UN
LINGUAGGIO ADEGUATO;
COMPORTAMENTI RIPETITIVI E
OSSESSIVI;
UN POTENZIALE INTELLETTIVO
NORMALE LEO
KANNER
QUANDO UNO PSICHIATRA AUSTRIACO PUBBLICA UNA
RELAZIONE IN CUI PARLA DI UNA “SINDROME DA
DISTURBO AUTISTICO DEL CONTATTO AFFETTIVO”
DEFINITA DA LUI STESSO COME SEGUE:
3. ▸ Ivar Lovaas riporta nell’articolo il
progetto di un intervento
comportamentale iniziato nel 1970.
▸ Il progetto si propone di intensificare
il trattamento comportamentale su
un campione di bambini autistici
durante la maggior parte delle loro
ore di veglia.
▸ Si è ipotizzato che la costruzione di
un intenso, specifico e
onnicomprensivo ambiente
d’apprendimento, consentirebbe a
qualcuno di loro di recuperare il gap
rispetto a bambini con sviluppo
neurotipico della prima elementare.
L’IPOTESI DI RICERCA
4. CRITERI DI SCELTA DEI SOGGETTI PER LA RICERCA
▸ i soggetti dovevano aver ricevuto una diagnosi indipendente di
autismo da un medico un PhD in Psicologia.
▸ avere un età cronologica (CA) inferiore a 40 mesi se muti oppure
inferiore a 46 mesi se ecolalici.
▸ avere proporzionalmente un età mentale (PMA) di 11 mesi rispetto
ad una CA di 30 mesi.
5. CREAZIONE DEL GRUPPO SPERIMENTALE E DEI
GRUPPI DI CONTROLLO
CARATTERISTICHE DEI TRE GRUPPI
DEL PROGRAMMA
n. di soggetti
ore di
trattamento
utilizzo di
metodologie
fisiche avversive
Gruppo
sperimentale
19
40
settimanali
si
Gruppo
controllo 1
19
10
settimanali
no
Gruppo
controllo 2
21 —————- —————-
6. METODOLOGIE DI TRATTAMENTO
▸ Teoria del rinforzo operante
(Lovaas et al. 1980)
▸ Estinzione
▸ Time-out
▸ Shaping
▸ Stimoli fisici avversivi (solo ne
gruppo sperimentale)
7. follow-up
intake
PMA
EDP IQ
Experimental
(19) 18.8 2.37 83.3
Control 1
(19) 17.1 1.42 52.2
Control 2
(21) 17.6 1.57 57.5
RISULTATI DEL PROGRAMMA SPERIMENTALE
Note: PMA= eta mentale proporzionale; EDP=
inserimento scolastico;
LA TABELLA MOSTRA LA
SOSTANZIALE UGUAGLIANZA
DI PMA AL MOMENTO DELLA
PRESA DATI.
AL MOMENTO DEL FOLLOW-
UP, INVECE, IL GRUPPO
SPERIMENTALE RISULTA
AVERE UN SUCCESSO DI DI
INSERIMENTO SCOLASTICO
MAGGIORE RISPETTO AL
GRUPPI DI CONTROLLO ED UN
MAGGIORE PUNTEGGIO AL
TEST DEL QI.
I DUE GRUPPI DI CONTROLLO
NON SI DIFFERENZIANO
SIGNIFICATIVAMENTE, QUINDI
VALIDANO L’EFFICACIA DEL
PROGRAMMA SPERIMENTALE.
8. RISULTATI DEL PROGRAMMA SPERIMENTALE
Gruppo Recuperati Afasici Autistici/ritardo
Experimental
N 9 8 2
M IQ 107 70 30
Range 94-120 56-95 30
Control Group 1
N 0 8 11
M IQ —— 74 36
Range —— 30-102 20-73
Control Group 2
N 1 10 10
M IQ 99 67 44
Range —— 49-81 35-54
DEI 19 SOGGETTI DEL GRUPPO
SPERIMENTALE:
‣ 9 (47%) HA OTTENUTO UN
INSERIMENTO SCOLASTICO
SODDISFACENTE IN CLASSI
NORMALI CON UNA MEDIA DI
QI DI 107 ED UN RANGE DI 94-
120;
‣ 8 (42%) HA OTTENUTO UN
INSERIMENTO SCOLASTICO IN
CLASSI PER AFASICI E
OTTENUTO UN QI DI 70
(RITARDO MEDIO) CON UNA
MEDIA DI 56-95;
‣ 2 (10%) HA AVUTO UN
INSERIMENTO SCOLASTICO IN
CLASSI PER AUTISTICI/ GRAVI
RITARDI EVOLUTIVI. IL LORO
QI ERA DI 30.
DEI 19 SOGGETTI DEL GRUPPO DI
CONTROLLO 1:
‣ NESSUNO DI LORO HA AVUTO
UN INSERIMENTO
SCOLASTICO IN CLASSI
NORMALI;
‣ 8 (42%) HA AVUTO UN
INSERIMENTO SCOLASTICO IN
CLASSI PER AFASICI CON UNA
MEDIA DI QI DI 74 ED UN
RANGE TRA I 30-102
‣ 11 (58%) DI LORO HANNO
AVUTO UN INSERIMENTO
SCOLASTICO IN CLASSI PER
AUTISTICI/GRAVI RITARDI
EVOLUTIVI CON QI DI 36 ED UN
RANGE CHE DI 20-73.
DEI 21 SOGGETTI DEL GRUPPO DI
CONTROLLO 2:
‣ 1 (2%) HA AVUTO UN
INSERIMENTO IN CLASSI
NORMALI CON UN QI DI 99
‣ 10 (44%) HA AVUTO UN
INSERIMENTO IN CLASSI PER
AFASICI CON UNA MEDIA DI QI
DI 67 ED UN RANGE DI 49-81
‣ 10 (44%) HA AVUTO UN
INSERIMENTO INCASSI PER
AUTISTICI/GRAVI RITARDI
9. DISCUSSIONE
CARATTERISTICHE
METODOLOGICHE CHE
AUMENTANO LA FIDUCIA
SULL’EFFICACIA DEL
TRATTAMENTO DEL GRUPPO
SPERIMENTALE
▸ Le differenze pre-trattamentali tra il gruppo sperimentale ed
il gruppo di controllo sono state ridotte al minimo
▸ L’effetto positivo del trattamento intensivo non può essere
attribuito ad altre variabili vista la sostanziale uguaglianza
dei dati di follow-up tra il gruppo di controllo 1 e 2.
▸ Tutti i soggetti hanno ricevuto una diagnosi indipendente di
autismo, quindi si è sicuri di aver agito su una patologia
specifica.
▸ La trascurabile incidenza di recuperi spontanei nei gruppi di
controllo ( > 2%) contribuisce ad affermare la validità del
trattamento nel gruppo sperimentale.
▸ I dati post-trattamento mostrano che gli effetti del
trattamento sono sostanziali, evidenti e socialmente
significativi (QI e inserimento scolastico). inoltre sono in
linea con una serie di studi precedenti circa l’applicazione di
teorie sull’apprendimento di persone con disabilità e animali.
10. I DATI PROMETTONO UNA
RIDUZIONE DEI DISAGI EMOTIVI
PER LE FAMIGLIE CON BAMBINI
AUTISTICI IN CARICO.
INOLTRE CI MOSTRANO CHE CON
UN TRATTAMENTO INTENSIVO DEL
CONTRO DI 40,000 $ L’ANNO PER
CIRCA DUE ANNI SI POTREBBE
RISPARMIARE I CIRCA 2,000,000 $
(IN COSTI INDIRETTI) CHE
OGNUNO DI LORO RICHIEDEREBBE
DURANTE IL CORSO DELLA SUA
VITA PER ESSERE
ISTITUZIONALIZZATO.
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