Crowdfunding per gli Enti Locali. Un nuovo strumento di fundraisingFrancesco Pirri
Tesi di laurea magistrale su "Crowdfunding e Pubblica Amministrazione". Come si potrebbe applicare nella pratica questo strumento di finanziamento: casi studio e proposte concrete. Se scaricate l'elaborato vi prego di twittarlo o condividerlo su Facebook. La condivisione è importante.
@francesco_pirri
Crowdfunding: un nuovo modo per finanziare idee e progettiSimone Moriconi
Il successo di una campagna di raccolta fondi per un progetto risiede su due elementi: realismo e cura. Il realismo nel definire gli obiettivi da raggiungere, e la cura nel raccontare una storia agli altri.
Dall'Osservatorio ICT per il Non-Profit, Milano, Museo della Scienza e della Tecnologia, 21 marzo 2012.
Il report completo può essere scaricato dal sito della Fondazione Think!
We Are Social's comprehensive new report covers internet, social media and mobile usage statistics from all over the world. It contains more than 350 infographics, including global snapshots, regional overviews, and in-depth profiles of 30 of the world's largest economies. For a more insightful analysis of these numbers, please visit http://bit.ly/SDMW2015
Crowdfunding per gli Enti Locali. Un nuovo strumento di fundraisingFrancesco Pirri
Tesi di laurea magistrale su "Crowdfunding e Pubblica Amministrazione". Come si potrebbe applicare nella pratica questo strumento di finanziamento: casi studio e proposte concrete. Se scaricate l'elaborato vi prego di twittarlo o condividerlo su Facebook. La condivisione è importante.
@francesco_pirri
Crowdfunding: un nuovo modo per finanziare idee e progettiSimone Moriconi
Il successo di una campagna di raccolta fondi per un progetto risiede su due elementi: realismo e cura. Il realismo nel definire gli obiettivi da raggiungere, e la cura nel raccontare una storia agli altri.
Dall'Osservatorio ICT per il Non-Profit, Milano, Museo della Scienza e della Tecnologia, 21 marzo 2012.
Il report completo può essere scaricato dal sito della Fondazione Think!
We Are Social's comprehensive new report covers internet, social media and mobile usage statistics from all over the world. It contains more than 350 infographics, including global snapshots, regional overviews, and in-depth profiles of 30 of the world's largest economies. For a more insightful analysis of these numbers, please visit http://bit.ly/SDMW2015
Questo ebook è stato realizzato da Daniela Castrataro & Tim Wright di www.twintangibles.co.uk, Imke Bähr e Carlo Frinolli di www.nois3lab.it .
I contenuti sono il risultato delle ricerche fatte per "crowdfuture - The Future of Crowdfunding" prima conferenza italiana dedicata interamente al crowdfunding che si è tenuto il 27 ottobre a Roma.
Ringraziamo le persone che hanno contribuito alla realizzazione dell’ebook con interventi, suggerimenti e feedback in particolare Dan Marom, Jason Best, Ciro Continisio, Alessio Barollo, Linda Comerlati, Daniele Ferrari, Ivana Pais.
**Errata corrige: questo report annulla e sostituisce quello caricato in data 22 ottobre , che conteneva un errore nel valore medio dei progetti (p. 15). Ringraziamo Carlo Vitali per la segnalazione.**
Versione aggiornata dell'Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding di Daniela Castrataro (twintangibles) e Ivana Pais (Università Cattolica), socie fondatrici della Italian Crowdfunding Network. Grafica a cura di Imke Bähr (nois3lab)
Crowdfunded - Un progetto di Lagasca Alessandro, Mariani Giacomo, Zerbo RobertoAlessandro Lagasca
Il progetto Crowdfunded, realizzato per il corso di Comunicazione Digitale della professoressa Bandini Stefania, si divide in tre parti per focalizzarsi unitamente su una campagna pubblicitaria per il lancio di una raccolta fondi su una piattaforma di crowdfunding per finanziare una web-serie.
La prima parte spiega le basi del crowdfunding e la situazione italiana, prendendo in considerazione i fattori che incidono maggiormente in una campagna promozionale (marketing virale); la seconda parte approfondisce le potenzialità di twitter per questa campagna, considerando le caratteristiche della struttura del grafo di questo social network e valutando se queste influiscono su una campagna; la terza ed ultima parte descrive le modalità da seguire, a seguito di approfondite ricerche, per avere un buon design per la propria campagna, focalizzandosi sulle regole per twittare in modo efficiente e le "hint" più importanti per realizzare un video di presentazione che abbia un vero impatto per i possibili finanziatori.
Impresa sole24ore crowdfunding - Andrea AlbaneseAndrea Albanese
RIFLESSIONI LIBERALI. Andrea Albanese, esperto e consulente di marketing digitale e di social network
Le potenzialità del crowdfunding
Nato per raccogliere fondi, in Italia non esploderà come sulle piattaforme
internazionali, ma il crowdfunding è un prezioso strumento anche per altre finalità,
come ad esempio fare prove di mercato per nuovi prodotti e per la pubblicità
di Giovanna Guercilena l'Impresa Sole24ore
Il crowdfunding come strumento di finanziamento delle nuove impreseAndrea Natale
Il crowdfunding è uno strumento di finanziamento per startup, piccole imprese e progetti innovativi che sta in questi anni si sta affermando anche grazie all'interesse di imprenditori, pubblico e policy maker.
In questa tesi si parte dall'analisi dell'importanza delle startup innovative e dai problemi riscontrati nella raccolta di capitali per analizzare i diversi modelli di crowdfunding e le sue prospettive di applicazione.
Questo ebook è stato realizzato da Daniela Castrataro & Tim Wright di www.twintangibles.co.uk, Imke Bähr e Carlo Frinolli di www.nois3lab.it .
I contenuti sono il risultato delle ricerche fatte per "crowdfuture - The Future of Crowdfunding" prima conferenza italiana dedicata interamente al crowdfunding che si è tenuto il 27 ottobre a Roma.
Ringraziamo le persone che hanno contribuito alla realizzazione dell’ebook con interventi, suggerimenti e feedback in particolare Dan Marom, Jason Best, Ciro Continisio, Alessio Barollo, Linda Comerlati, Daniele Ferrari, Ivana Pais.
**Errata corrige: questo report annulla e sostituisce quello caricato in data 22 ottobre , che conteneva un errore nel valore medio dei progetti (p. 15). Ringraziamo Carlo Vitali per la segnalazione.**
Versione aggiornata dell'Analisi delle Piattaforme Italiane di Crowdfunding di Daniela Castrataro (twintangibles) e Ivana Pais (Università Cattolica), socie fondatrici della Italian Crowdfunding Network. Grafica a cura di Imke Bähr (nois3lab)
Crowdfunded - Un progetto di Lagasca Alessandro, Mariani Giacomo, Zerbo RobertoAlessandro Lagasca
Il progetto Crowdfunded, realizzato per il corso di Comunicazione Digitale della professoressa Bandini Stefania, si divide in tre parti per focalizzarsi unitamente su una campagna pubblicitaria per il lancio di una raccolta fondi su una piattaforma di crowdfunding per finanziare una web-serie.
La prima parte spiega le basi del crowdfunding e la situazione italiana, prendendo in considerazione i fattori che incidono maggiormente in una campagna promozionale (marketing virale); la seconda parte approfondisce le potenzialità di twitter per questa campagna, considerando le caratteristiche della struttura del grafo di questo social network e valutando se queste influiscono su una campagna; la terza ed ultima parte descrive le modalità da seguire, a seguito di approfondite ricerche, per avere un buon design per la propria campagna, focalizzandosi sulle regole per twittare in modo efficiente e le "hint" più importanti per realizzare un video di presentazione che abbia un vero impatto per i possibili finanziatori.
Impresa sole24ore crowdfunding - Andrea AlbaneseAndrea Albanese
RIFLESSIONI LIBERALI. Andrea Albanese, esperto e consulente di marketing digitale e di social network
Le potenzialità del crowdfunding
Nato per raccogliere fondi, in Italia non esploderà come sulle piattaforme
internazionali, ma il crowdfunding è un prezioso strumento anche per altre finalità,
come ad esempio fare prove di mercato per nuovi prodotti e per la pubblicità
di Giovanna Guercilena l'Impresa Sole24ore
Il crowdfunding come strumento di finanziamento delle nuove impreseAndrea Natale
Il crowdfunding è uno strumento di finanziamento per startup, piccole imprese e progetti innovativi che sta in questi anni si sta affermando anche grazie all'interesse di imprenditori, pubblico e policy maker.
In questa tesi si parte dall'analisi dell'importanza delle startup innovative e dai problemi riscontrati nella raccolta di capitali per analizzare i diversi modelli di crowdfunding e le sue prospettive di applicazione.
I segreti del successo del crowdfunding per l'impresa sociale
Eppela
1.
2. Tesi di Laurea del Master di primo livello in
Brand Communication XIII
Laura Pacchioni
matricola 821880
Scuola di Design
04/02/2015
EPPELA
3.
4. 3
ABSTRACT
Nel testo si trova un’analisi qualitativa della comunicazio-
ne e delle dinamiche che hanno determinato il successo
della piattaforma di crowdfunding Eppela in Italia.
Sono descritti in dettaglio i processi sia in Italia che all’e-
stero che hanno portato alla nascita delle piattaforme
di crowdfunding e in particolare di come Eppela si sia
imposta in territorio nazionale. Vengono analizzati sia il
procedimento da idea a creazione da parte dei fondatori
che gli sviluppi successivi.
Keywords: Eppela, crowdfunding, reward-based, fundraising, finanziamento dal basso.
10. 9
La tesi si concentra su Eppela: una delle prime piatta-
forme di crowdfunding che sono state aperte in Italia ed
attualmente tra le più affermate.
Il primo capitolo prende in esame il crowdfunding in ge-
nerale: si tratta di una premessa necessaria che spiega
cosa sia effettivamente questa recente forma finanziaria
e quali siano state le dinamiche che hanno consentito
lo sviluppo di questo fenomeno. In questa parte saran-
no studiati i contesti, sia all’estero che in Italia, le cause
scatenanti che hanno portato alla loro formazione e le ti-
pologie secondo la quale si classificano.
Il secondo capitolo prende in esame il posizionamento
delle tipologie delle piattaforme di crowdfunding rispetto
ai competitors diretti. Successivamente vengono messe
a confronto le piattaforme esistenti, simili ad Eppela, nel
mondo e in Italia.
Il terzo capitolo si focalizza solo su Eppela, dalla sua fon-
dazione ad oggi, analizzando le tappe fondamentali da
ideazione a creazione a sviluppo. In particolare vengono
messi in evidenza i valori fondanti dell’ identità del brand
e come questi vengano applicati secondo la brand equity.
Segue poi un’analisi approfondita sulla comunicazione,
per obbiettivi, target, modalità e mezzi, differnziando se-
condo owned e earned media. A conclusione di questa
parte è presentato un breve caso di successo di un pro-
getto finanziato attraverso la piattaforma di Eppela.
In conclusione è presentato lo scenario attuale in cui si
colloca Eppela e le ipotesi di di prospettive future per la
sua crescita.
INTRODUZIONE
11. 10
Il termine crowdfunding deriva dall’inglese crowd, folla,
e funding, finanziamento, e descrive un processo di fi-
nanziamento dal basso secondo il quale un gruppo allar-
gato di persone supporta il progetto di un’organizzazione
o di altre persone. Un processo simile, ma al contrario,
è quello del crowdsourcing, per cui invece un gruppo
di persone collabora insieme per la realizzazione di un
progetto. L’enciclopedia Wikipedia viene considerata da
molti un esempio di crowdsourcing volontario.
Ciò che distingue il crowdfunding dalle collette o do-
nazioni più tradizionali è la determinante del web 2.0,
poiché i progetti su queste piattaforme sono proposti da
utenti delle community e resi noti attraverso il “passa-
parola” sui blog, social network, eccetera, che attirano i
potenziali finanziatori online.
La parola crowdfunding è stata coniata nel 2006 da Mi-
chael Sullivan in occasione di un primo tentativo, non
riuscito, chiamato fundavlog. Tre anni più tardi, un ita-
liano, Alberto Falossi all’interno del Kapipal Manifesto
ha teorizzato in 5 punti i principi del Crowdfunding, in
occasione della fondazione della piattaforma Kapipal,
in cui si evince l’importanza fondamentale per cui gli
amici dell’utente sono il suo capitale. E’ in questo pe-
riodo che il termine diventa noto grazie alla nascita delle
prime piattaforme di corwdfunding di massa americane:
Kickstarter e Indiegogo.
1. Rif.3: Crowdfunding: intervista a Daniela Castrataro, Guido Ghedin, 20/09/2012, http://www.youngdigitallab.com/
social-media/crowdfunding-daniela-castrataro/
2. Rif.4: Kapipal Manifesto, http://www.kapipal.com/manifesto
1.1 Definizione di Crowdfunding
1. CROWDFUNDING
1
2
12. 11
Fig.1: da Rif. 19 Eppela, Eppela, 01/02/2013, https://prezi.com/exwppv1mqlum/eppela/
13. 12
Il crowdfunding è nato in risposta alla crisi economica
iniziata con la bolla immobiliare nel 2007 e seguita dai
fallimenti di alcune banche prima negli Stati Uniti e poi in
Europa. Per fronteggiare questi problemi le banche hanno
iniziato ad attuare politiche di austerità che prevedevano
una stretta creditizia e quindi non veniva più fatto credito
alle imprese, causandone il fallimento per le più deboli
e costringendo le start up a trovare metodi alternativi di
finanziamento per potersi aprire al mercato. E’ perciò da
questo bisogno che inizia a farsi strada il crowdfunding,
per cui viene anche considerato da alcuni come antidoto
al credit crunch.
Altri aspetti fondamentali che hanno reso possibile al
crowdfunding di nascere sono stati l’avvento dei social
networks, che hanno permesso di connettere milioni di
persone in rete (e quindi potenziali finanziatori) e una cre-
scita di fiducia nelle transazioni finanziarie online, dovute
3
anche allo sviluppo tecnologico in questo settore poten-
ziato in parallelo anche dall’ ecommerce.
Un’ improvvisa notorietà riguardo al crowdfunding si è
avuta in occasione della campagna elettorale di Barack
Obama che venne parzialmente finanziata dai suoi elet-
tori.
Si registrano circa 500 piattaforme di crowdfunding nel
mondo, di cui più di una cinquantina in Italia.
Il colosso Kickstarter nel 2014 ha raccolto più di un mi-
liardo di dollari (con una media di 1.000 dollari al minu-
to) da oltre 3,3 milioni di persone, finanziando 22.252
progetti creativi.
Nel 2013 in Europa attraverso le piattaforme di crowdfun-
ding sono stati raccolti fondi pari circa a 1 miliardo di
dollari.
1.2 excursus storico
3. Rif.9: Crowdfunding, l’antidoto alla stretta creditizia, Gioacchino Amato, 10/04/2013
http://www.qds.it/12406-crowdfunding-l-antidoto-alla-stretta-creditizia-i-capitali-di-rischio-da-investire-si-trova-
no-sul-web.htm
4. http://www.kickstarter.com
5. http://it.wikipedia.org/wiki/Crowdfunding
4
5
14. 13
I modelli in cui vengono classificate le piattaforme di
crowdfunding sono molteplici, per semplicità e chiarezza
li ho raggruppati in 4 categorie principali, escludendo le
ibride, che rappresentano solo una ristretta minoranza.
Donation-based: questa tipologia è stata la prima a com-
parire nel panorama internazionale con KIVA, lanciata nel
2005, che consentiva prestiti a tasso 0 per gli impren-
ditori nei paesi in via di sviluppo5 a scopi umanitari e
no-profit.
Lending-based: anche chiamata Social Lending, questa
categoria consente transazioni finanziarie Peer-to-peer,
ovvero senza l’ausilio di intermediazioni, in cui un gruppo
di persone fa dei microprestiti ad un tasso molto agevo-
lato ad una persona o ad una organizzazione. E’ un’evolu-
zione del crowdfunding donation-based.
Equity-Based: ogni donazione del gruppo di persone che
finanzia una persona o una organizzazione diventa una
quota che da diritto ad un ritorno di investimento sui gua-
dagni futuri del progetto/attività.
Reward-Based: in questa categoria il ritorno per i donatori
non sono né in denaro né in quote, ma è una ricompensa
per ciascun finanziatore che può essere sia materiale che
immateriale e che va in proporzione all’offerta.
Esistono inoltre due sottocategorie che possono esse-
re meglio spiegate attraverso due esempi concreti di
crowdfunding, che sono attualmente anche le due mag-
giori piattaforme di crowdfunding nel mondo: Kickstarter
e Indiegogo.
La prima fa parte della tipologia “Tutto o niente”, ovvero
la somma di denaro di cui l’utente o l’organizzazione ha
bisogno per realizzare il suo progetto/attività deve essere
1.3 tipologie di crowdfunding
15. 14
coperta dai possibili investitori rispettando un timing pre-
fissato: se non sarà raggiunto il target allora le donazioni
torneranno agli utenti e il progetto non potrà essere rea-
lizzato. Questo metodo incentiva le start up ad impegnar-
si per coinvolgere più persone possibili attraverso una
importante campagna di comunicazione su tutti i mezzi
disponibili.
La seconda tipologia, “Prendi Tutto”, è quella di Indie-
gogo, che invece permette all’utente/organizzazione che
chiede il finanziamento per il suo progetto di ricevere
comunque i soldi che sono stati raccolti, anche se la
somma è inferiore alla quota target fissata per una certa
deadline.
Le piattaforme di crowdfunding possono essere ulterior-
mente segmentate per settore, musicale, culturale, ecc,
oppure su base territoriale. Le più diffuse sono quelle
musicali che, essendo più di nicchia coinvolgono un nu-
mero di persone inferiore rispetto a quelle generaliste,
ma hanno il grande vantaggio di coinvogliare facilmente
individui che hanno un forte interesse specifico e targe-
tizzato su quel tema. Sellaband è la più famosa, mentre
in Italia si è affermata Musicraiser.
17. 16
I competitors diretti del crowdfunding sono in gene-
rale le banche. Ho voluto però collocare in una mappa
di posizionamento concettuale le principali tipologie di
crowdfunding rispetto ai metodi tradizionali di finanzia-
mento. Gli assi di riferimento sono la tipologia di finan-
ziamento, sulle ordinate, che può essere tradizionale o
innovatvo e il tipo di ricompensa, sulle ascisse, che può
essere economica o emozionale.
Tutte le piattaforme di crowdfunsing si trovano nella parte
superiore del grafico poichè si tratta di fundraising alter-
nativo, nella parte inferiore invece si colloca, in primo
luogo, il competitor più diretto del crowdfunding: le ban-
che.
Secondo l’asse delle ascisse le tipologie di crowdfunding
si collocano in posizioni differenti in base alla tipologia di
ricompensa: il cf equity based prevede dei ritorni di in-
vestimento per i finanziatori e quindi si trova all’estremo
in alto a sinistra in corrispondenza del suo competitor
tradizionale, che si trova in basso a sinista: la borsa.
In alto al centro si trova il cf lending based perchè no-
nostante venga riconosciuto un profitto ai finanziatori i
prestiti sono fatti ad un tasso molto agevolato e a scopo
sociale. Più in basso a destra si trova il cf donation based
perchè i prestiti vengono fatti a tasso 0 e il suo competitor
diretto tradizionale solo le richieste di finanziamento da
parte delle associazioni no profit.
Il crowdfunding reward based si trova all’estremo in alto a
destra del grafico perchè si tratta di una tipologia di finan-
ziamento alternativo senza ricompense di tipo economi-
co, ma che possono essere sia materiali che emozionali.
2.1 COMPETITORS DIRETTI DEL CROWDFUNDING
2. scenario competitivo
19. 18
Nel mondo esistono circa 500 piattaforme di crowdfun-
ding. Il mapping che si trova a lato mette a confronto le 4
principali piattaforme di crowdfunding reward-based esi-
stenti classificandole secondo la quale principio si può
ottenere il finanziamento, sull’asse delle ordinate, e per
tipologia dei progetti presenti all’interno della piattafor-
ma, sull’asse delle ascisse.
Nella parte superiore si trovano le due piattaforme per cui
se non si raggiunge la soglia di finanziamento decisa nel
momento dell’upload del progetto sulla piattaforma, allo-
ra non si avrà accesso al finanziamento e tutte le somme
dei finanziatori torneranno nei rispettivi conti. Nella parte
inferiore invece si trovano due piattaforme per cui anche
se non si raggiunge il target pattuito si avrà comunque
accesso al finanziamento raggiunto al termine del tempo
preimpostato e potrà essere comunque utilizzato.
A sinistra dell’asse delle ordinate sono collocate le piat-
taforme più note tematiche, verticali su progetti di tipo
musicale, Sellaband e Rockethub. A destra invece, tra le
generaliste, le più note a livello mondiale sono Kickstar-
ter e Indiegogo.
2.2 PLAYER DEL CF REWARD-BASED NEL MONDO
21. 20
In un’intervista, Chiara Spinelli, project manager di Ep-
pela, afferma che: per me non esiste concorrenzialità in
questo campo, esiste la possibilità di metterci insieme
tutti quanti per fare un cambiamento culturale. Il mapping
a lato non vuole essere perciò uno schema riguardo ai
competitor di Eppela in Italia, ma piuttosto vuole presen-
tare le principali piattaforme esistenti in Italia, mettendole
a confronto rispetto al grafico visto in precedenza sui pla-
yer di mercato a livello mondiale.
I più noti e conosciuti sono sicuramente Eppela e Mu-
sicraiser, nati a poca distanza di tempo l’uno dall’altro e
entambi della tipologia Tutto-o-niente. Eppela è più co-
nosciuta nel contesto nazionale, ma Musicraiser è molto
settoriale e di nicchia e quindi più conosciuto in ambito
musicale anche al di fuori dei confini.
Nella parte inferiore si trovano due piattaforme di cf meno
conosciute che permettono di ricevere la parte di finanzia-
mento ottenuta fino al termine del tempo: Schoolraising,
tematico, si occupa dei progetti innovativi nelle scuole,
mentre Boomstarter è una piattaforma generalista.
Rispetto ai player mondiali si nota come Kickstarter sia
il principale competitor di Eppela, poichè si tratta della
stessa tipologia di cf reward based.
Le piattaforme di cf in Italia sono circa una cinquantina
e molte sono di tipologia ibrida o territoriali. I tassi di
nascita e di mortalità sono alti ed è quindi difficile tenere
monitorate le piattaforme esistenti.
2.3 PLAYER DEL CF REWARD-BASED IN ITALIA
23. 22
Eppela è un termine toscano utilizzato per invitare i bam-
bini a fare un salto, in italiano può essere tradotto in
oplà6. Il nome descrive quello che è lo scopo di Eppela:
invitare i giovani a compiere un salto, un’ azzardo, affidar-
si al crowdfunding per dare il via ad una nuova avventura,
e lo fa caratterizzandosi con una parola che è propria del
luogo dove è nata e sta crescendo, a Lucca. L’idea infatti
nasce nell’autunno 2010 da Nicola Lencioni, proprietario
di un’agenzia di comunicazione e la copywriter Chiara
Spinelli, entrambi toscani. Lo scopo dell’ impresa era di
portare il modello di business del crowdfunding reward-
based nella formula Tutto-o-Niente generalista già spe-
rimentato negli Stati Uniti anche in Italia, per la prima
volta.
La messa online in beta risale al 2 maggio 2011, con
un’operazione di autofinanziamento finalizzata appunto
alla creazione di Eppela che si presentava agli utenti e
chiedeva proprio secondo le regole della piattaforma un
finanziamento di 12.000 euro da raggiungere entro un
mese. La quota target è stata raggiunta e così è nata uffi-
cialemente Eppela che ha iniziato a mettere online i pro-
getti il 6 giugno 2011. Il primo progetto finanziato che ha
aperto la strada è stato quello della start-up Chiaralascu-
ra di una designer di vestiti a tema vegano, che è arrivato
a quota 5.100 euro su 5.000. Ad oggi, inizio 2015, sono
più di 90.000 gli utenti registrati alla piattaforma con una
media di 6.500 euro di fondi raccolti a progetto. Nel 2014
circa il 40% dei progetti presentati hanno raggiunto o su-
perato la quota target.
Con Eppela non si finanziano progetti come “finanzia la
mia vita o la mia formazione”, charity tradizionale che
promuovono attività/articoli contrari alla legge italiana o
contenuti offensivi.
Eppela si sostiene trattenendo il 5% di ogni progetto che
raggiunge la quota target e viene finanziato, per tutti gli
altri progetti invece il servizio è completamente gratuito.
3.1 la fondazione
3. Eppela
25. 24
Il crowdfunding in Italia è nato in risposta alla contrazione
del credito delle banche che avevano bloccato in parte
l’accesso ai finanziamenti. La crisi economica attuale ha
portato sempre più a fenomeni economico-sociali che
hanno dato origine alla sharing economy per cui idee,
progetti, prodotti e denaro vengono condivisi da commu-
nities di utenti. Questi gruppi di persone possono essere
sia offline che online, ma i catalizzatori più forti sono quei
servizi che riescono a far interagire offline e online sfrut-
tando le potenzialità della rete riuscendo a interecettare
quei bisogni di nicchie specifiche o alcuni più generali:
basti persone alle nuove app di mobilità condivisa come
Car2Go, Enjoy, Blablacar o Uber. Il potenziamento tecn-
logico degli ultimi anni, che ha permesso agli utenti di
essere sempre connessi, ha dato vita a sistemi innovativi
di massa, crowdsourcing, crowdfunding e crowdsharing,
e di vendita, e/m-commerce, portando l’economia ad
uno step successivo: 3.0.
La crisi ha come sintomo anche la disoccupazione gio-
vanile e la mancata possibilità per i govani imprenditori
di iniziare una start up. Il Decreto Crescita 2.0 del 2012
ha avuto l’interno di dare una alternativa alle start up in-
novative di trovare una nuova forma di finanziamento nel
crowdfunding. Grazie ai social networks i giovani hanno
una marcia in più per promuovere i loro progetti e in-
tercettare grandi e forti communities in rete, soprattutto,
con una buona strategia di comunicazione si riescono
ad attivare dinamiche sociali in rete che portano alcuni
messaggi a diventare virali e perciò ad avere un’enorme
visibilità. Vengono utilizzati metodi simili alle tradiziona-
li “catene di Sant’Antonio”, che se diffuse da Influencer
della rete o celebrità vengono amplificate al massimo.
Basti pensare all’ Ice Bucket Challenge per la SLA con-
divisa sui social durante luglio/agosto 2014 anche dal
Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi.
3.2 Analisi PEST
26. 25
Instabilità
Jobs Act
Pressione fiscale
Rigidità politiche economiche
della Comunità Europea
globalizzazione
social networks targetizzati
Fenomenti di massa social pro no-profit
(es. Ice Bucket Challenge)
weareable technologies
stampa 3D
realtà aumentata
e/m-commerce
rete 4G
POLITiCA ECONOMIA
SOCIETà TECNOLOGIA
Crisi
Credit crunch
Disoccupazione giovanile
Sharing economy
Economia 3.0
Fig.7: schema PEST a cura dell’autrice
27. 26
Eppela è stato il primo crowdfunding a ricompense istitu-
ito in Italia e detiene tuttora il titolo di leader. Il crowdfun-
ding però non è ancora largamente conosciuto dalle
masse e il servizio che rimane nella mente dei consuma-
tori è Kickstarter per la notorietà avuta da alcuni progetti
realizzati e diventati molto famosi come Oculus Rift.
Tra le principali debolezze effettive di Eppela, comparan-
dola alle piattaforme di successo americane, si evidenzia
il fatto che in Italia non è legale dare come ricompense
il prodotto realizzato ancora in fase di test. Esiste però
anche una debolezza latente molto pericolosa: la paura,
sia da parte dei possibili finanziatatori che non si fidano
dei pagamenti online in generale o più specificatamente
dei progettisti, credendo che potrebbero scappare con i
soldi, sia da parte dei progettisti stessi che temono che la
loro idea innovativa potrebbe essere rubata da qualcuno
in rete. RIspetto a questo specifivo punto Eppela ha le
idee molto chiare e questo è come si esprime a riguardo
nella sezione FAQ del sito: il crowdfunding è un metodo
di promozione e sostegno a vocazione sociale e parteci-
pativa per i progetti creativi. Ciò significa che le idee ven-
gono condivise e raccontate e a volte perfino migliorate
nel contatto con i dubbi o i suggerimenti della community.
Se quanto hai appena letto non ti convince, probabilmen-
te Eppela non è lo strumento che stai cercando.
La piattaforma si basa infatti su una forte componente di
credibilità sociale perchè lascia al progettista il compito
di raccontarsi e di raccontare il proprio progetto e di “re-
clutare” più persone possibili per farlo diventare realtà. I
finanziamenti vengono ricevuti dalle persone più vicine,
parenti, amici e amici di amici fino ad allargarsi a sco-
nosciuti che vengono a conoscenza del progetto in altri
modi, ma sono tutte persone che supportano la start up
perchè credono nel progetto, hanno fiducia nel progettisti
3.3 Analisi SWOT
28. 27
Leader nel mercato italiano del CF reward-based
Trend in crescita
Innovazione
Facilità di accesso al finanziamento
Possibilità di fare test di prodotto
Autonomia d’impresa
Servizio di pagamento Paypal
Comunicazione sui social network, blog, ecc
Forte componente di credibilità sociale
Selezione progetti
Intercettazione e/o creazione di communities
Crescita in visibilità
Possibile accostamento con crowdsourcing
Effetti positivi sull’economia
Decreti legislativi ad hoc
Utilizzo da parte della Pubblica Amministrazione
Sviluppo in campo tecnologico e di design
Aumento di piattaforme, soprattutto tematiche
Aumento di difficoltà amministrative/burocratiche
Mantenere standard qualitativo elevato
Crescita sproporzionata di start up rispetto ai finanziatori
STRENGHTS WEAKNESSES
OPPORTUNITIES THREATS
Ancora poco noto/conosciuto ai più
Concorrenza con CF più noti a livello mondiale
Paura che il progetto possa esssere rubato
Paura di possibili frodi
Poca fiducia nei pagamenti online
Per Decreto solo per Start Up innovative
Non c’è guadagno economico per gli investitori
Considerato da alcuni solo come una moda del momento
Comunicazione in gran parte digital only
Percentuale bassa (40%) di progetti finanziati sul totale
Mancanza di una applicazione mobile
Non è possibile dare prove prodotto come ricompense
Fig.8: schema SWOT a cura dell’autrice
29. 28
e interesse affinchè vada a buon fine, a volte, anche senza
la necessità di avere una ricompensa.
La comunicazione del progetto per ottenere i fondi avvie-
ne principalmente in rete, per mezzo dei social network
e dei blog, che consentono di raggiugere grandi gruppi
di persone con interessi specifici. Il fatto però che essa
venga fatta principalmente su canali digital non consente
di avere una grande visibilità sulle masse, per questo il
crowdfunding in Italia non è ancora largamente conosciu-
to. Inoltre, una delle pecche di Eppela è che nonostante
ci sia anche una versione mobile del sito, non esiste an-
cora un’applicazione che renda ancora più veloce e facile
il contatto tra progettista e finanziatori e che notifichi l’ar-
rivo di nuovi investitori.
In generale il crowdfunding, ha portato e sta portando un
grande sviluppo in campo tecnologico e di design e an-
che in campo culturale e umanistico supporta progetti sia
nazionali che territoriali. Mettendo in circolo piccole/me-
die somme di denaro aiuta anche la ripresa economica.
Stanno nascendo però troppe piattaforme che rischiano
di disperdere e confondere proggetisti e finanziatori, inol-
tre, è importante che i progetti vengano selezionati a prio-
ri per innovazione e comunicazione in modo da non avere
un numero troppo elevato di progetti rispetto al numero
dei possibili finanziatori disponibili.
30. 29
Eppela si basa sul principio della credibilità sociale, per-
chè il progettista “ci mette la faccia” e su un forte senso
di collaborazione sociale per cui “insieme si è tutti più
forti”. Inoltre tra progettista e finanziatori si stabilisce un
legame di fiducia reciproca, perchè chi ci mette i soldi è
perchè crede nel progetto e sostiene il progettista e dal
canto suo il progettista è grato ai suoi finanziatori e li
ringrazia tramite ricompense non solo materiali ma anche
emotive. Inoltre sia durante la raccolta fondi che durante
lo sviluppo del progetto i sostenitori sono coinvolti e as-
sistono anche se sono “virtualmente” al suo andamento
tramite newletter, notifiche, post sui social o sul blog di
riferimento. Insomma si crea una storia, un’avventura che
il progettista vive da protagonista, ma in cui i sostenitori
si sentono comparse o anche personaggi minori, perchè
tutto il processo si basa sullo storytelling, dal video di
presentazione del progetto ai follow up successivi e all’e-
vento se previsto.
l valori fondanti di Eppela sono la trasparenza e la collabo-
razione sociale che vengono applicati coerentemente su
tutta la linea: dalla sezione “Contattaci” del sito che reci-
ta Crediamo così tanto nel crowdfunding e nell’economia
partecipata, che applichiamo questa logica anche per la
nostra piattaforma. Segnalaci curiosità, perplessità, idee
che ci aiutino a migliorare Eppela, saremo lieti di rispon-
derti. al sistema adottato per fondare Eppela, utilizzando
appunto le stesse dinamiche dei progetti finanziabili sulla
piattaforma con target, timing e presentazione con video.
La call to action era appunto: “vuoi Eppela? Aiutaci a farla
nascere!”. L’identità del brand è forte e chiara e proprio
questa forte personalità che la caratterizza non permette
di trasgredire la brand equity nella sua comunicazione.
I progetti che raggiungono la quota target sono stati scelti
democraticamente dal crowd che lo ha supportato perchè
meritrocalmente valido: si tratta di un buon progetto che
è riuscito a comunicarsi bene.
3.4 i valori
32. 31
Eppela ha come vision di rivoluzionare il mercato del la-
voro e dare valore ai suoi protagonisti. Un mercato che
sia fondato sulla meritocrazia e sulla capacità di sfidare i
limiti di un sistema estremamente burocratico
La mission, più pratica, è di dare alla creatività e all’im-
prenditoria giovanile la possibilità di avere finanziamenti
dal basso, perchè Eppela crede che l’ economia parteci-
pata sia il nuovo stile di vita che può far riprendere l’eco-
nomia dalla crisi e dalla stretta creditizia.
La promessa che fa alle start up è dare loro una possibilità
effettiva di mettersi in gioco e di iniziare una nuova sfida.
Eppela ai progettisti, come tutti i crowdfunding reward
based, chiede di seguire tre pratiche fondamentali:
raccontare la storia del progetto, indispensabile in un
progetto di crowdfunding perchè è quella che deve far
appassionare le persone, viene raccontata attraverso un
testo e un video, il più possibile coinvolgenti e in cui il
progettista “ci mette la faccia” e racconta il suo progetto;
il secondo punto è lo scambio, ovvero la definizione delle
ricompense che vengono date ai finanziatori in propor-
zione alle loro donazioni, possono essere sia materiali
che emozionali, come ricompensa, nel caso si una recita
teatrale, si può dare un biglietto o anche un dono unico
come una cena con la compagnia, la terza componente è
la cooperazione per cui i sostenitori del progetto diven-
tano anche ambasciatori e amplificano l’idea attraverso i
loro network online e offline.
3.5 VISION E MISSION
34. 33
Fig.11: da Rif. 19 Eppela, Eppela, 01/02/2013, https://prezi.com/exwppv1mqlum/eppela/
35. 34
Eppela non è la sola piattaforma di crowdfunding presen-
te in Italia, però ha la forza di essere la più conosciuta e
di essere quella con la fruizione più alta.
Come tutte le altre piattaforme reward-based si basa sul
valore sociale che viene generato dall’unione tra il pro-
getto proposto e il potere della community che si forma
attorno: insieme non generano solo il valore economico
di finanziamento, ma soprattutto fiducia, coinvolgimen-
to, partecipazione ed emozioni. Il circuito emotivo che
si crea produce un forte valore sociale di coesione su un
progetto.
La fiducia che si instaura tra progettista e finanziatori è
bidirezionale perchè il primo si racconta e ci mette la fac-
cia perchè ha bisogno dell’aiuto e sostegno dei secondi,
mentre i finanziatori sono mecenati e amplificatori sociali
del progetto oppure possono diventare anche collabora-
tori e mettere a disposizione le proprie capacità per por-
tare avanti il progetto, sfociando nel crowdsourcing.
La forza del fundraising attraverso piattaforme di
crowdfunding da la possibilità alle nicchie di dimensio-
ni considerevoli di imporre al mercato progetti scelti in
maniera democratica e meritocratica e non imposti dai
mass media.
3.6 emotional selling proposition
36. 35
Fig.12: da Rif. 19 Eppela, Eppela, 01/02/2013, https://prezi.com/exwppv1mqlum/eppela/
37. 36
Jump on opportunities. Il legame tra il nome della piat-
taforma e il pay off è molto forte poichè come spiegato
nel capitolo 3.1 Eppela signifa oplà ed è il termine che
in toscana viene comunemente utilizzato dagli adulti per
incitare i bambini a fare un salto.
Il salto però in questo contesto è quello che devono com-
piere i progettisti, che, con le loro idee, devono riuscire a
saltare oltre gli ostacoli. Con Eppela hanno la possbilità
di fare un tentativo perchè chiama a raccolta persone po-
tenzialmente interessate coinvolgendole nel progetto per
condividere l’opportunità di realizzare servizi, prodotti e
progetti innovativi.
3.7 comunicazione
pay off insight
Eppela è la tua nuova opportunità: è divertente, è social, è
gratuita. Ti permette di condividere un’idea e raccogliere
fondi per realizzarla, chiamando a raccolta i tuoi amici e
coinvolgendo persone interessate a sostenere il tuo pro-
getto.
Eppela è la spinta che cercavi: sostiene i tuoi progetti, ti
permette di condividerli e di realizzarli davvero.
38. 37
obbiettivi di comunicazione
Il primo e principale obiettivo di comunicazione di Eppela
è aumentare l’awareness da parte dei creativi e creatori di
progetti innovativi della possibilità di accedere a finan-
ziamenti alternativi attraverso la piattaforma. Per Eppela è
importante che i progettisti comunichino al meglio il loro
progetto attraverso uno storytelling e un video coinvol-
genti e accattivanti che riescano ad intercettare l’interes-
se delle loro reti sociali.
Il secondo obiettivo è aumentare l’awareness sull’esi-
stenza della piattaforma attraverso la proliferazione sul
web di notizie, post, articoli, condivisioni da parte degli
ambassador di Eppela e dei finanziatori dei progetti pre-
senti sulla piattaforma, che, amplificando esponenzial-
mente l’idea del progetto stesso che sostengono, fanno
anche da eco ad Eppela stessa, trattandosi della piatta-
forma che lo ospita.
Più le persone vengono a conoscenza dei progetti, più
persone diventaranno finanziatori e dato che per suppor-
tare i progetti è necessaria l’iscrizione, i finanziatori en-
trano all’interno della community di Eppela e diventano
potenziali nuovi finanziatori anche per altri progetti.
39. 38
target personas
Il target primario di Eppela sono i creativi presenti in rete,
poichè il core business è appunto una piattaforma di rac-
colta digitale di progetti innovativi.
Il target secondario è composta da tre cerchie di poten-
ziali fornitori: i famigliari e gli amici dei progettisti, che,
trattandosi delle persone più vicine sono anche quelle
che più facilmente sosterranno i loro progetti, la seconda
cerchia è composta dagli amici degli amici, che vengono
a conoscenza del progetto in seconda battuta, ma che
potrebbero sostenere il progetto basandosi sulla fiducia
che ripongono nel contatto in comune con il progettista,
la terza cerchia è la più difficile da coinvolgere, si tratta
delle community di nicchia presenti sul web che possono
essere potenzialmente interessate al progetto.
Di seguito si trova un esempio i persone che potrebbero
essere coinvolte in un progetto di crowdfudning su Ep-
pela:
Giovanni: studente universitario di ingengeria, 24 anni,
vuole fare un’applicazione mobile per il bike sharing
Mamma di Giovanni: impiegata in banca, 50 anni, finan-
zia il progetto del figlio su Eppela con 50 euro
Amica del fratello di Giovanni: studentessa del liceo, 17
anni, finanzia la start up di Giovanni con 5 euro
Ecologista: iscritto al partito dei Verdi, 42 anni, finanzia il
progetto con 15 euro
41. 40
strategia di comunicazione
Eppela ha un’identità di brand molto forte, sostiene la
collaborazione sociale, il finanziamento dal basso e crede
in un mondo più democratico e meritocratico.
Il rispetto della brand equity è fondamentale per ottenere
credibilità e infatti il primo passo per la sua fondazione è
stato fatto attraverso una raccolta fondi direttamente sul
sito, rispettando i criteri di un qualsiasi progetto che sa-
rebbe stato presentato sulla piattofroma.
La piattaforma è completamente trasparente e fornisce
tutte le informazioni necessarie sul sito: per i progettisti
che non raggiungono la quota per il finanziamento il ser-
vizio è completamente gratuito, solo ai progetti finanziati
verrà trattenuta una somma pari al 5% della cifra raccolta
come costo di gestione oltre ai costi di transizione. Ogni
progetto presente sulla piattaforma è aggiornato in tem-
po reale rispetto a che punto del traguardo di budget e
tempo si trova ed è pubblica anche la lista dei finanzia-
tori, rimangono anonime al pubblico le quote versate da
ciascuno, ma è visibile il numero di persone che hanno
supportato il progetto per quota e rispettiva ricompensa.
Eppela inoltre fornisce ai progettisti un supporto nella
fase iniziale di stesura e presentazione del progetto, di
definizione del budget e delle ricompense e di promo-
zione per mezzo di dispense e video ad hoc che danno le
linee guida da seguire.
A tutti gli iscritti fornisce anche un servizio di newsletter
sui nuovi progetti sulla piattaforma, ottimizzando la ricer-
ca su una comunity di utenti già inclini ad effettuare altri
finanziamenti.
42. 41
tone of voice
La comunicazione è informale, giovane, diretta e sempli-
ce, il tono è sempre amichevole e a volte anche simpatico
e divertente: gli iscritti vengono chiamati con il termine
di Eppeliani, come se fossero gli abitanti del mondo di
Eppela, anche se si tratta di una community digital.
Questo linea di comunicazione è costante e coerente sot-
to tutti gli aspetti: dal sito, ai post sui social e sul blog, ai
discorsi fatti dal vivo e agli eventi.
Il tono di voce colloquiale e leggero è stato scelto per
affinità al mondo giovane e delle start up, per far sentire
quest’ultime a loro agio e agevolare il loro ingresso nelle
piattaforme di crowdfunding.
In alcuni post vengono fatti quiz divertenti sul cf, sono
condivise citazioni famosi, vengono ringraziati gli utenti e
le celebrity che hanno contribuito ai progetti.
modalità
La comunicazione di Eppela e del suo funzionamento ai
progettisti è stata studiata per essere il più facile e com-
prensibile possibile ed utilizza perciò stumenti visivi e
audiovisivi. Sul sito sono presenti infografiche interattive
che spiegano tutti gli step per presentare il proprio pro-
getto sulla piattaforma: Gli step più critici sono accom-
pagnati anche da brevi video con una persona che spiega
quel determinato passaggio insieme ad altre infografiche.
Il video è una delle modalità preferite da Eppela per co-
municarsi. Il primo realizzato è stato quello per la cam-
pagna di autofinanziamento e si tratta di un video molto
semplice che racconta gli step per il caricamento di un
progetto sulla piattaforma attraverso una voce narrante
e il logo di eppela che percorre i diversi momenti con
immagini esemplifcative in movimento che spiegano i
passaggi. Tutto è in bianco e nero tranne per il logo che è
in arancione Eppela.
43. 42
Fig.14: post e tweet tratti dai profili ufficiali di Eppela su Facebook e Twitter
44. 43
Fig.15: post quiz tratti dal profilo ufficiale di Eppela su
Facebook
Fig.16: schermata tratta da http://eppela.com/ita/con-
tent/support/
46. 45
mezzi onine
La piattaforma di Eppela vive sul sito www.eppela.com,
che raccolglie i vari progetti. E’ composto da una coper-
tina superiore sulla quale scorrono circa ogni 10 secondi
gli ultimi progetti, mentre il resto del sito mostra tutti i
progetti finanziabili e finanziati. L’utente può navigare
verso il basso per caricare i meno recenti. Nella stringa
superiore si possono esplorare i progetti per categoria,
creare il proprio ed iscriversi o accedere alla piattaforma,
in quella inferiore invece si ha accesso alle faq, contatti,
altre informazioni, al blog e agli account social.
Il blog contiene diverse sezioni al suo interno sul
crowdfunding, Eppela e news. I contenuti vengono postati
periodicamente e sono aggiornati.
Il social network con cui Eppela ha cominciato è stato
facebook, la bacheca racchiude tutto il periodo dalla fon-
dazione, con i post di propaganda per la campagna di
autofinanziamento, fino ai post sui progetti attuali.
Twitter è il secondo social per importanza di utilizzo, è
stato aperto successivamente a facebook, in occasione
dei live twitting durante gli eventi, soprattutto il Lucca
Comics.
Youtube è meno utilizzato, ma fondamentale perchè con-
tiene tutti i video presenti sul sito più molte interviste e
interventi fatti dai projet manager di Eppela.
Più recentemente sono stati aperti gli account anche su
google+, linkedin, instagram e pinterest.
50. 49
mezzi offline
Nonostante la piattaforma sia essenzialmente digital e
comunichi pricipalmente alle community e network pre-
senti sul web, Eppela fa uso anche di mezzi offline per far
crescere in visibilità e awareness.
I project manager sono stati invitati a numerose lectures
presso le università e hanno partecipato anche a dibattiti
in congressi e su programmi televisivi.
Chiara Spinelli ha partecipato a due eventi TEDx e ha ri-
cevuto numerose interviste, molti dei suoi interventi sono
stati registrati e caricati su youtube.
Molti articoli su stampa sia cartacea che digitale hanno
parlato negli ultimi anni del fenomeno del crowdfunding
ed Eppela è stata citata come la prima piattaforma a ri-
compensa istituita in Italia. Il Fatto QUotidiano è stata la
testata che ha portato più visibilità alla piattaforma, poi-
chè trattandosi di un giornale online gli utenti erano più
portati a visitare il sito tramite il link.
Il team di Eppela ha preso parte anche a molti eventi sul
territorio, tra i più importati il LuccaComics, trattandosi
dell’evento principe della città natale, e l’Internet Fest.
51. 50
Fig.21: schermate degli aritcoli sul il Fatto Quotidiano e su il Corriere della Sera su Eppela tratte dal profilo ufficale
di Eppela su Facebook
52. 51
Fig.22: Fotografie degli eventi Internet Fest e Lucca
Comics trate dal profilo facebook di Eppela
Fig.23: Schermate tratte dai video su youtube delle pre-
sentazioni Eppela da parte di Chiara Spinelli al TEDxLec-
ce e al TEDxScuolaCoop
53. 52
Eppela non fa pubblicità classica e quindi non ci sono at-
tività media paid, ma solo owned media e earned media.
All’intersezione tra le due si trova tutta la comunicazione
che viene autogenerata attraverso i progetti stessi pre-
senti sulla piattaforma e quindi anche il word of mouth
tradizionale tra progettisti, parenti, amici e conoscenti, i
post, gli articoli i video prodotti dai progettisti stessi, tutte
le condivisioni degli stessi sui social network da parte
loro e dei loro nework e anche gli share ulteriori da parte
di Eppela e della community.
Durante la prima fase di esistenza su Eppela l’amplifi-
cazione è stata fatta soprattutto all’interno dei blog trat-
tandosi di un mezzo web facilmente coinvolgibile e che
poteva intercettare un gran numero di utenti digital e
potenzialmente interessati a progetti del settore del blog
stesso.
Anche la partecipazione ad eventi e programmi verticali
su innovazione ed economia hanno portato grande visi-
bilità al brand.
3.8 owned/earned media
55. 54
Stay open è stato il progetto che personalmente mi ha
più colpita perchè ho avuto la possibilità di vedere la sua
concretizzazione nel luogo in cui vivo, Milano.
Il progetto è approdato su Eppela alla fine del 2013 per
chiedere un finanziamento di 30.000 euro per aprire uno
spazio ibrido a Milano che potesse offrire diverse oppor-
tunità: un’area libreria in cui poter leggere libri comoda-
mente sui divani in formato cartaceo o digitale su tablet
forniti sul posto con la possibilità anche di aquistarli, una
zona di studio con un grande tavolo di 20 metri, tre me-
eting room, un’area eventi con anche una zona bar e un
grande spazio di co-working.
Le ricompense erano proporzionate alla quota offerta dai
finanziatori e tutte interessanti e invitanti: entrate free nel
locale e utilizzo di contenuti digital premium, aperitivi of-
ferti, inviti ad eventi speciali organizzati, fino, per le cifre
più generose, ad avere il proprio nome o il nome della
proprio organizzazione all’interno del locale.
I soci fondatori sono stati bravi a postare aggiornamenti
sull’andamento della raccolta fondi, sui lavori e ringra-
ziando i finanziatori che allo scadere del tempo erano in
165, con una raccolta di 30.139 euro.
Oggi Open è molto noto a Milano e vengono organizzati
numerosi eventi al suo interno.
3.9 PROGETTo FINANZIATo di successo
59. 58
Ad oggi Eppela ha più di 90.000 utenti registrati sulla
piattaforma e circa il 40% dei progetti presentati ha rag-
giunto il traguardo ed ottenuto il finanziamento. Nell’ul-
timo anno sono stati racconti in media a progetto 6.500
euro e nell’ultimo trimestre i fondi ottenuti sono stati in
totale 250.000 euro.
Recentemente Eppela ha implementato il servizio on la
possibilità di ottenere ulteriori fondi da parte di tre mentor
principali, Unipol Postepay e Fastweb, che nel caso di
progetti in linea con i loro interessi e che hanno supera-
to il 50% del budget forniscono dei cofinanziamenti da
5.000 euro per i primi due sponsor e da 10.000 per il
terzo.
Con l’entrata in gioco anche degli sponsor all’interno
delle piattaforme di crowdfunding si può supporre che
il mercato aumenterà ancora di più in valore e seguirà la
scia della sharing economy e dell’economia partecipata .
Il crowdfunding fa parte della rivoluzione economica for-
temente interconnessa al web 3.0.
conclusioni
61. 60
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