Economax - Dal prodotto all'esperienza di acquistoGianni Simonato
Un caso pratico per sviluppare l'azienda: Aumentare la base clienti attraverso un processo in tre fasi: 1. Mappatura del Customer Journey 2. Digital Transformation 3. People Strategy
In tre mesi da zero a 300 contatti mirati che chiedono preventivi e sopralluoghi. Un sistema di marketing automation per rendere automatico tutto il processo commerciale. Identificazione del cliente "tipo", sistema di lead generation, raccolta automatica attraverso piattaforma dedicata, gestione appuntamenti della forza vendita.
Il primo passo è il Customer Journey, un lavoro delicato e chirurgico per mappare tutti i punti di contatto tra Cliente ed Azienda, rilevarne le criticità e riprogettare l'organizzazione interna. La Digital transformation è inserire la tecnologia al servizio dello snellimento delle procedure, riduzione dei tempi, precisione di esecuzione delle operazioni. Il tutto gestibile anche attraverso smartphone, tutto collegato e fruibile h24.
People strategy: cambia il modo di lavorare dei commerciali, dei progettisti, dei tecnici a supporto. Da una cultura di prodotto si passa ad una cultura dell'esperienza. Immaginare il viaggio che fa il cliente e renderlo unico, diretto, pratico.
Business leaders are realizing a more liquid workforce can become their new competitive advantage. Creating fluid projects requires a combination of freelancers, employees, skills and technology.
Project work Distillerie Bonollo Spa- Sara Vicini SaraVicini1
“La storia delle Distillerie Bonollo non è fatta di capitali in cerca di avventura, ma di uomini, di una famiglia giunta ormai alla quinta generazione. Tutto ebbe inizio in Veneto, nella seconda metà del secolo scorso, dove Giuseppe perpetuava la tradizione centenaria della distillazione della grappa nelle distillerie di famiglia”.
Le Distillerie Bonollo sono una delle più grandi realtà della distillazione vitivinicola in Europa. Nata nel 1908 con una produzione incentrata sulla grappa, oggi la loro attività è fondata su 4 settori: spirits, acido tartarico, fertilizzanti ed energia.
Il richiamo alla storia è utilizzato come driver d’innovazione e non come circuito chiuso di conservatorismo e di imitazione del passato. L’azienda utilizza la sua storia centenaria (110° anniversario nel 2018) come attestazione di qualità del prodotto, cha ha origini radicate nell’identità storica italiana.
Economax - Dal prodotto all'esperienza di acquistoGianni Simonato
Un caso pratico per sviluppare l'azienda: Aumentare la base clienti attraverso un processo in tre fasi: 1. Mappatura del Customer Journey 2. Digital Transformation 3. People Strategy
In tre mesi da zero a 300 contatti mirati che chiedono preventivi e sopralluoghi. Un sistema di marketing automation per rendere automatico tutto il processo commerciale. Identificazione del cliente "tipo", sistema di lead generation, raccolta automatica attraverso piattaforma dedicata, gestione appuntamenti della forza vendita.
Il primo passo è il Customer Journey, un lavoro delicato e chirurgico per mappare tutti i punti di contatto tra Cliente ed Azienda, rilevarne le criticità e riprogettare l'organizzazione interna. La Digital transformation è inserire la tecnologia al servizio dello snellimento delle procedure, riduzione dei tempi, precisione di esecuzione delle operazioni. Il tutto gestibile anche attraverso smartphone, tutto collegato e fruibile h24.
People strategy: cambia il modo di lavorare dei commerciali, dei progettisti, dei tecnici a supporto. Da una cultura di prodotto si passa ad una cultura dell'esperienza. Immaginare il viaggio che fa il cliente e renderlo unico, diretto, pratico.
Business leaders are realizing a more liquid workforce can become their new competitive advantage. Creating fluid projects requires a combination of freelancers, employees, skills and technology.
Project work Distillerie Bonollo Spa- Sara Vicini SaraVicini1
“La storia delle Distillerie Bonollo non è fatta di capitali in cerca di avventura, ma di uomini, di una famiglia giunta ormai alla quinta generazione. Tutto ebbe inizio in Veneto, nella seconda metà del secolo scorso, dove Giuseppe perpetuava la tradizione centenaria della distillazione della grappa nelle distillerie di famiglia”.
Le Distillerie Bonollo sono una delle più grandi realtà della distillazione vitivinicola in Europa. Nata nel 1908 con una produzione incentrata sulla grappa, oggi la loro attività è fondata su 4 settori: spirits, acido tartarico, fertilizzanti ed energia.
Il richiamo alla storia è utilizzato come driver d’innovazione e non come circuito chiuso di conservatorismo e di imitazione del passato. L’azienda utilizza la sua storia centenaria (110° anniversario nel 2018) come attestazione di qualità del prodotto, cha ha origini radicate nell’identità storica italiana.
I piccoli medi produttori di vino devono oggi affrontare importanti barriere di accesso al mercato d’esportazione. Come creare nuove forme di collaborazione e attività attraverso il web per entrare in nuovi mercati ed espandere la propria rete di distribuzione.
Introduzione al progetto "Tweet Your Wines", che ha viste coinvolte alcune aziende vitivinicole italiane tra il 2010 e il 2011, per la promozione azienda/prodotto attraverso i social media: Twitter, Foursquare, Facebook, etc
Made rural incontra daniela carlotto la signora del liquoreClaudio Ancillotti
Carlotto Liquori
Prima di conoscerci, ho incontrato una sera il suo ROSOLIO e, allora mi sono detto, esistono ancora persone che producono cose speciali, avrei il piacere di conoscerle meglio e inserirle nel blog.
Cruda & Crudo: disponibile su Lulu, Itunes, Google Play e Amazon - www.crudae...edoardo fraioli
Qual è la birra giusta da abbinare ad un certo cibo?
La risposta a questa domanda è un gioco di profumi, sensazioni, ma anche l'atmosfera della serata, gli amici e le risate...
Ho deciso di provare a raccogliere tutto ciò in alcune serate organizzate per giocare insieme con le birre artigianali o di micro birrifici di tutto il mondo. Ricette di crudo di pesce, carne o insalate gourmet trovano nella birra una compagna di tavola dai profumi non industrializzati che ricordano e assecondano gli ingredienti integri e i sapori del territorio con i quali sono preparati i piatti. www.crudaecrudo.it
Le menadi - Vino del Cilento - Made in Italy LABLorenzo98314
Market analysis and design of digital launch and promotion strategy for a fictitious wine company in the B2B sector.
UNINT Rome University - Made in Italy LAB
I piccoli medi produttori di vino devono oggi affrontare importanti barriere di accesso al mercato d’esportazione. Come creare nuove forme di collaborazione e attività attraverso il web per entrare in nuovi mercati ed espandere la propria rete di distribuzione.
Introduzione al progetto "Tweet Your Wines", che ha viste coinvolte alcune aziende vitivinicole italiane tra il 2010 e il 2011, per la promozione azienda/prodotto attraverso i social media: Twitter, Foursquare, Facebook, etc
Made rural incontra daniela carlotto la signora del liquoreClaudio Ancillotti
Carlotto Liquori
Prima di conoscerci, ho incontrato una sera il suo ROSOLIO e, allora mi sono detto, esistono ancora persone che producono cose speciali, avrei il piacere di conoscerle meglio e inserirle nel blog.
Cruda & Crudo: disponibile su Lulu, Itunes, Google Play e Amazon - www.crudae...edoardo fraioli
Qual è la birra giusta da abbinare ad un certo cibo?
La risposta a questa domanda è un gioco di profumi, sensazioni, ma anche l'atmosfera della serata, gli amici e le risate...
Ho deciso di provare a raccogliere tutto ciò in alcune serate organizzate per giocare insieme con le birre artigianali o di micro birrifici di tutto il mondo. Ricette di crudo di pesce, carne o insalate gourmet trovano nella birra una compagna di tavola dai profumi non industrializzati che ricordano e assecondano gli ingredienti integri e i sapori del territorio con i quali sono preparati i piatti. www.crudaecrudo.it
Le menadi - Vino del Cilento - Made in Italy LABLorenzo98314
Market analysis and design of digital launch and promotion strategy for a fictitious wine company in the B2B sector.
UNINT Rome University - Made in Italy LAB
1. B
adagoni è il dio del vino in
Georgia, paese dove, ma-
gariinpochilosanno,èna-
talacoltivazionedellavite.
OggiBadagonièilnomedelprincipa-
leproduttoredivinogeorgiano(èan-
che una delle prime dieci aziende del
paese)ehalasuasedeoperativaeuro-
pea a Milano, in via Biancamano 8.
Checifanelpaesevinicolopereccel-
lenza,insiemeallaFrancia,unprodut-
tore di nettare degli dei proveniente
dalla lontana Georgia? La risposta ce
ladàGianniSimonato,cheospitala
sedediBadagoniLdt.
Chi è Badagoni?
BadagonièildiodelvinoinGeorgia.
Un nome quindi importante per una
azienda vinicola che già quando è
partita pensava in grande. In pochi
anni ha preso la leadership del mer-
catogeorgianoestaottenendoottimi
successi in Ucraina, Polonia, Azer-
baigian. L’Europa era per loro un so-
gno e così ho preso la responsabilità
di Badagoni Europe due anni fa e,
passo a passo, sto costruendo la
squadra per guidare un progetto di
espansioneambiziosoesfidante.Mi-
lanoèlasedeidealeperleoperazioni
alivelloeuropeo.
Di cosa si tratta?
Sitrattadicreareunpontetral’Euro-
pa e la Georgia, considerata il paese
di più antica coltivazione della vite.
Nei libri di Hugh Johnson, il writer
più famoso del mondo in fatto di vi-
ni, si parla proprio di Georgia quale
Paese in cui fu trovata la pianta della
vite8.000annifa.Comeresponsabi-
DI GIANMARCO LUCCHI L’Abbazia
di Alaverdi
è una delle più
famose chiese
medievali
in Georgia.
Si trova a circa
20 km da Telavi,
ed è il luogo
in cui i monaci
ortodossi
svolgono
attività di
restauratori,
architetti
e anche
produttori
di vino
110
BADAGONI:DALLACULLADELVINO
CURIOSITA’ In Georgia un’azienda vinicola sta scalando il
DT40_110_112_VINO:Layout 1 15/10/09 17:08 Pagina 110
2. Il vino, come
migliaia
di anni fa,
viene prodotto
in anfore
di terracotta
anziché
in contenitori
di acciaio
le del progetto Europa ho il compito
di far decollare Badagoni Europa
portando i suoi prodotti al grande
pubblico.Italia,Germania,Inghilter-
rasonoiPaesidimaggioreinteresse,
ma stiamo avendo continuamente ri-
chieste anche dal Belgio, dalla Ce-
chiaedall’Irlanda.
Quindi lei è un manager. Come è or-
ganizzata la sua giornata?
Ho un team di lavoro con cui colla-
borare, formato in parte da europei e
dall’altro dalla casa madre a Tbilisi.
Mi sono occupato di tutti i singoli
dettagli del progetto, dalle etichette
allostoccaggiodelprodotto,dalcon-
cept delle fiere all’assunzione di ex-
port manager ed importatori. Quindi
un lavoro molto intenso, fatto di de-
cisioni da prendere, di relazioni con
collaboratoriinterniedesterni.Iltut-
to con l’obiettivo di affermare il
brand Badagoni in Europa, con pre-
cisa riconoscibilità per qualità, affi-
dabilitàedimmagine.
In Italia ci sono già molte etichette,
cosa pensate di avere di diverso co-
me Badagoni?
Quandohopresoinmanoque-
sto progetto ho fatto tre cose.
La prima è stata accertarmi
della qualità del prodotto. Ho
chiesto di procedere a delle
degustazioni e di verificare
comefosseassicuratalaqua-
litàdelprodotto.Tuttoèper-
fettibile, ma senza niente di
buono in mano, non si può
creare un’impresa di suc-
cesso. Poi ho chiesto di an-
dare subito in Georgia, tra
le viti, in azienda agricola,
per vedere come veniva
coltivato e prodotto il vi-
no. La terza cosa è stata conoscere le
persone. Volevo vedere con chi ave-
voachefare.
E dunque cosa ha trovato di diverso
in Badagoni?
HotrovatounprodottocheinEuropa
nonsitrova.Unprodottodiversogra-
zie al suo terroir di provenienza. I
monti del Caucaso, la vicinanza con
il Mar Nero, l’aria che si respira e il
climaparticolarenefannounparadi-
so vocato per la coltivazione del vi-
no. Poi ho trovato una carica umana
nelle persone veramente esplosiva.
Grande senso di appartenenza, gran-
de gioco di squadra e, non da ultimo,
la capacità di unire il lavoro al diver-
timento. Veramente unici. Tutto ciò
mi ha fatto capire che potevo avere i
giusti ingredienti per ottenere ottime
ricette!Veda, un manager come me,
primadituttodevecapiredovesonoi
punti di forza di una azienda, ma poi
deve avere anche una grande forza
per fare leva su questi e sollevare il
mondo!
Quindi quali altri punti di forza ha
trovato?
Direisenzadubbioilvinodelleanfo-
111
LE ANFORE COME 8.000 ANNI FA
mercato ed è pronta a fare concorrenza anche ai marchi europei
DT40_110_112_VINO:Layout 1 15/10/09 17:08 Pagina 111
3. 112
re. Un vino prodotto come 8.000 an-
nifa,ossiautilizzandodelleanforedi
terracotta anziché i contenitori di ac-
ciaio. Un vero ritorno alle origini, al-
la produzione le cui tecniche vengo-
no tramandate da migliaia di anni
attraverso i monaci ortodossi del-
l’Abbazia di Alaverdi. Esperienza
unica quella di vivere accanto a que-
sti monaci, allo stesso tempo religio-
si ma depositari di arti e professioni:
architetti, restauratori, scultori ed al-
triproduttoridivinodelleanfore.Ho
quindi fatto realizzare una confezio-
neparticolare,conunabottigliadedi-
cata a questo vino, con una retro eti-
chetta fatta a libretto, dove si può
trovare la storia di questo meravi-
gliosoprodotto.Indefinitiva,difron-
te ad una moltitudine di prodotti, noi
consumatori vogliamo innanzitutto
emozionarci, prima di consumare e
di comprare. Ma l’emozione è un
sentimento che si incontra solo nelle
cose vere, e il vino delle anfore è ve-
ramentetale.
Il vino è un prodotto per uomini.
Avete pensato anche al pubblico
femminile?
Certamente sì, ed è una delle prime
cose a cui ho pensato. E non c’è vo-
luto molto a riconoscere questo vino
semi-dolce, il Khvanchkara, un vino
dal color rubino, con un profumo di
frutti di bosco. Un vero e proprio
omaggio alle donne, che ho voluto
peròrenderepiùeuropeomodifican-
done il nome rendendolo più pro-
nunciabile. L’ho chiamato Gau N. 5,
Gau come prima parte del termine
Gaumarjos,ossiabrindisiingeorgia-
no e N. 5, profumo simbolo della
femminilità.Vogliamoporrepartico-
lareattenzionealledonne,perchéab-
biamonotatonelpubblicofemminile
unanotevolesensibilitàsiaperilpro-
dotto che per la parte culturale dello
stesso. Prima di berlo con la bocca la
donna beve il vino con la testa. Ed è
esattamenteilmessaggiochevoglia-
mo portare avanti noi. Una bella sfi-
da, aiutati dal pubblico femminile al
quale dedicheremo anche molti altri
prodottineiprossimianni.
E’ vero che al Vinitaly lei ha sfidato i
puristi del vino e si è presentato con
delle ciotole di terracotta ad una
degustazione?
E’assolutamente vero, anche se
forse non si sa tutta la verità. Ho
ricevuto all’improvviso allo
standunadelegazionediappas-
sionati di vino che mi hanno
chiesto: cosa c’è di nuovo? Io
ho fatto servire del vino delle
anfore,equandosiètrattatodi
scegliere il bicchiere ho detto:
divetroocome8.000annifa?
In coro mi hanno dato la se-
conda risposta. I tecnici a
fianco a me non riuscivano a
trattenere l’imbarazzo. Ma
ormai la sfida era lanciata, e
sicuramente mi stavo gio-
cando la credibilità.Alla fi-
ne,ilsuccessofutalmenteelevato
che la delegazione volle portare con
séleciotolediterracotta,conlascrit-
ta Badagoni. Una grande soddisfa-
zioneperme,ancoraunavoltalamia
capacità di ascoltare il cliente e di
creareemozioneerastatavincente.
Ma come mai solo ora i vini georgia-
ni arrivano in Italia?
Anche questa è una storia curiosa, e
mi ha insegnato che dietro le sfortu-
nesicelanoautenticheopportunità,a
patto di saperle vedere, cogliere, e
mettere in pratica. I georgiani per
tanti anni hanno avuto come unico
cliente la Russia, fino al 2006, anno
in cui fu dichiarato l’embargo, quin-
di la chiusura delle frontiere russe ai
prodotti georgiani. Una specie di ca-
taclisma ai primi inizi, oggi una sto-
ria di successo proprio grazie a que-
stoincidentedipercorso.
L’etichetta
Badagoni
ha voluto fare
della tradizione
un punto
di forza: ecco
perché è stata
realizzata
una confezione
particolare,
con una retro
etichetta fatta
a libretto in cui
si racconta
la storia
del prodotto
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