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CSI: avanti tutta... contro il muro!
 
Le RSU del CSI – Piemonte
Comunicato n.178 del 24/03/2017 
Le OO SS hanno richiesto un incontro urgente con il CdA del CSI Piemonte a seguito del
parere ANAC pubblicato in data 21 febbraio scorso, che riconoscendo il CSI come in house
ha evidenziato una serie di criticità normative tali da compromettere l’esito della procedura
di dialogo competitivo. L’incontro si è svolto martedì 21 marzo scorso, presenti il Presidente
Rossotto, il Direttore Generale Ferranti, i membri del CdA, le OO SS territoriali e le RSU del
CSI. I sindacati hanno nuovamente chiesto di riconsiderare la decisione di vendita che sta
alla base del dialogo, puntando ad una vera valorizzazione del CSI in quanto soggetto in
house, come riconosciuto esplicitamente dall’ANAC. Il Presidente Rossotto ha invece
informato che, in data 23 marzo, il CSI insieme alla Regione Piemonte, avrebbe formulato un
nuovo quesito all’ANAC. Questo per chiedere un secondo parere sul dialogo competitivo che
possa essere diverso dal precedente e consentire di procedere con la privatizzazione,
implicitamente considerando che il parere possa cambiare, cambiando il quesito di partenza.
Il Presidente ha spiegato che i passi successivi della procedura di dialogo competitivo,
esaurita la fase di predisposizione dell’offerta, saranno quelli di attendere il secondo parere
dell’ANAC (entro 60 giorni) per poi presentarlo all’Assemblea dei Soci del CSI
contestualmente all’offerta elaborata nell’ambito della fase di dialogo. Ai Soci, in sede di
Assemblea, sarà richiesto il voto positivo per proseguire con la proposizione dell’offerta
all’esame degli eventuali acquirenti.
Le OO SS hanno quindi chiesto se sia stata considerata una alternativa alla procedura di
vendita. La replica è stata che l’attuale CdA ha come obiettivo l’espletamento della
procedura di vendita, aggiungendo che in caso di sua bocciatura, non sono previste
alternative se non il ricorso a processi di riduzione dei costi del personale. Il riferimento
implicito a cassa integrazione e mobilità è parso evidente a tutti i presenti.
Per contrastare questa alternativa inaccettabile, fra vendita o contrazione dei posti di lavoro,
le RSU organizzeranno un‘Assemblea dei lavoratori per informare, discutere e decidere le
prossime azioni sindacali da intraprendere. Questo per sollecitare gli Enti Consorziati a
fornire proposte alternative per tutelare il CSI Piemonte e, con esso, i posti di lavoro oggi
più che mai a rischio. La scelta attuale si dimostra sempre più non già una valorizzazione del
Consorzio, ma la sua svendita.
Non smetteremo mai di richiedere alla classe politica locale, Regione Piemonte e Città di
Torino, di impegnarsi realmente per un rilancio dei Consorzio, con investimenti in un settore
chiave come quello dell’ICT, al di là delle affermazioni generiche e ridondanti sempre
espresse dagli organi istituzionali.
I LAVORATORI DEL CSI NON SMETTERANO MAI DI LOTTARE PER UN VERO RILANCIO DEL
CONSORZIO!

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