Se un’azienda, per vendere un prodotto, lo associa senza nesso logico a un corpo femminile, si offendono al tempo stesso i due generi.
La donna perché è usata come valore aggiunto per il prodotto. L’uomo perché si sottovalutano la sua dignità e la sua intelligenza.
E questo accade ogni giorno, da anni, su tutti i muri d'Italia.
Come la pubblicità racconta le donne e gli uomini, in italia.cOOkies adv
La pubblicità italiana è sessista? Per rispondere alla domanda che dal 2008 approda un paio di volte all’anno a giornali e talk show, ho condotto una ricerca a cui hanno collaborato Giovanna Cosenza (Presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione all’Alma Mater di Bologna, Presidente del Co.Re.Com Emilia Romagna), Jennifer Colombari ed Elisa Gasparri, assegniste di ricerca presso l’Università Alma Mater di Bologna.
Nielsen Italia ha messo a disposizione gli annunci da monitorare e i dati degli investimenti pubblicitari.
Tutte le proposte stampa presentate al concorso Giovani Leoni 2013 per sostenere la petizione on line che l'Art Directors Club Italiano si appresta a lanciare contro gli stereotipi e i cliché di genere.
Se un’azienda, per vendere un prodotto, lo associa senza nesso logico a un corpo femminile, si offendono al tempo stesso i due generi.
La donna perché è usata come valore aggiunto per il prodotto. L’uomo perché si sottovalutano la sua dignità e la sua intelligenza.
E questo accade ogni giorno, da anni, su tutti i muri d'Italia.
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La pubblicità italiana è sessista? Per rispondere alla domanda che dal 2008 approda un paio di volte all’anno a giornali e talk show, ho condotto una ricerca a cui hanno collaborato Giovanna Cosenza (Presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione all’Alma Mater di Bologna, Presidente del Co.Re.Com Emilia Romagna), Jennifer Colombari ed Elisa Gasparri, assegniste di ricerca presso l’Università Alma Mater di Bologna.
Nielsen Italia ha messo a disposizione gli annunci da monitorare e i dati degli investimenti pubblicitari.
Tutte le proposte stampa presentate al concorso Giovani Leoni 2013 per sostenere la petizione on line che l'Art Directors Club Italiano si appresta a lanciare contro gli stereotipi e i cliché di genere.
Learning Tool “Awareness of cultural-stereotyping and how to avoid it“.
Made in the framework of the IENE7 project funded with support from the European Commission.
This publication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.
Please, visit www.iene7.eu.
Learning Tool "Consapevolezza della stereotipizzazione culturale e come evitarla".
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Please, visit www.iene7.eu
Viral Content: storia, esempi ed ingredienti del viral sul webGianni L'Abbate
Breve racconto di come i contenuti virali riescano a districarsi nelle reti sociali.
Presentazione realizzata per il laboratorio Lettera22 alla Biblioteca Provinciale di Brinidisi, organizzato da Teca del Mediterraneo (progetto del Consiglio Regionale della Puglia) a cui hanno partecipato 47 ragazzi provenienti da alcuni licei ed istituti superiori di Taranto e Francavilla Fontana.
Ricerca sulla produzione di immagini pubblicitarie di genere nella pubblicità italiana. Research about the Production of Gender Portrayals in the Italian Advertising
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
La Tv e i media come modelli da seguire, uno studio su come è cambiato il modo di rappresentare l'infanzia nei media nazionali e i prodotti legati a questo particolare target di riferimento. Il declino dell'infanzia e una sessualizzazione precoce sono causa di una oggettivazione femminile inconsapevole ma evidente.
L'evoluzione della comunicazione sociale e l'economia del terzo settore. Storia, strumenti, professionalità, mercato.
Intervento formativo al Corso per giornalisti promosso dall'Ordine dei Giornalisti della Campania.
Come la pubblicità racconta le donne e gli uomini, in Italia.cOOkies adv
La pubblicità italiana è sessista? Per rispondere alla domanda che dal 2008 approda un paio di volte all’anno a giornali e talk show, ho condotto una ricerca a cui hanno collaborato Giovanna Cosenza (Presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione all’Alma Mater di Bologna, Presidente del Co.Re.Com Emilia Romagna), Jennifer Colombari ed Elisa Gasparri, assegniste di ricerca presso l’Università Alma Mater di Bologna.
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Learning Tool “Awareness of cultural-stereotyping and how to avoid it“.
Made in the framework of the IENE7 project funded with support from the European Commission.
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Breve racconto di come i contenuti virali riescano a districarsi nelle reti sociali.
Presentazione realizzata per il laboratorio Lettera22 alla Biblioteca Provinciale di Brinidisi, organizzato da Teca del Mediterraneo (progetto del Consiglio Regionale della Puglia) a cui hanno partecipato 47 ragazzi provenienti da alcuni licei ed istituti superiori di Taranto e Francavilla Fontana.
Ricerca sulla produzione di immagini pubblicitarie di genere nella pubblicità italiana. Research about the Production of Gender Portrayals in the Italian Advertising
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
La Tv e i media come modelli da seguire, uno studio su come è cambiato il modo di rappresentare l'infanzia nei media nazionali e i prodotti legati a questo particolare target di riferimento. Il declino dell'infanzia e una sessualizzazione precoce sono causa di una oggettivazione femminile inconsapevole ma evidente.
L'evoluzione della comunicazione sociale e l'economia del terzo settore. Storia, strumenti, professionalità, mercato.
Intervento formativo al Corso per giornalisti promosso dall'Ordine dei Giornalisti della Campania.
Come la pubblicità racconta le donne e gli uomini, in Italia.cOOkies adv
La pubblicità italiana è sessista? Per rispondere alla domanda che dal 2008 approda un paio di volte all’anno a giornali e talk show, ho condotto una ricerca a cui hanno collaborato Giovanna Cosenza (Presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione all’Alma Mater di Bologna, Presidente del Co.Re.Com Emilia Romagna), Jennifer Colombari ed Elisa Gasparri, assegniste di ricerca presso l’Università Alma Mater di Bologna.
Nielsen Italia ha messo a disposizione gli annunci da monitorare e i dati degli investimenti pubblicitari.
Tesi: La comunicazione d'impresa e il marketing virale.
Consumers forum. Donne e pubblicità: esempi e coordinate per capire il caso italiano
1. Donne e pubblicità:
esempi e coordinate per
capire il caso italiano
Annamaria Testa
Consumers’ Forum - Roma, 4 aprile 2011
2. Questo è un percorso costruito, per semplicità,
con esempi tratti dalla pubblicità su stampa
e in affissione di questi ultimi anni.
Ma vale, eccome, anche per la tv.
4. 1 LA PUBBLICITÀ. È una parte
minoritaria dei messaggi
veicolati dai media.
Ma, per sua natura, è visibile,
esplicita, memorabile. Lo è
anche quando rappresenta
discutibilmente le donne.
5. 1 LA PUBBLICITÀ. È una parte
minoritaria dei messaggi
veicolati dai media.
2 L’INTERO SISTEMA MEDIATICO Ma, per sua natura, è visibile,
NAZIONALE. Tra veline e fotoritocco, esplicita, memorabile. Lo è
offre rappresentazioni femminili anche quando rappresenta
spesso omologate su stereotipi. discutibilmente le donne.
6. 3 IL CONTESTO SOCIALE. Scarsa parità di genere: Italia al 74° posto su 134
paesi nel Gender Gap Index* 2010 (al 72° nel 2009). La disparità non riguarda
sanità ed educazione, ma potere economico e rappresentanza politica
1 LA PUBBLICITÀ. È una parte
minoritaria dei messaggi
veicolati dai media.
2 L’INTERO SISTEMA MEDIATICO Ma, per sua natura, è visibile,
NAZIONALE. Tra veline e photoshop, esplicita, memorabile. Lo è
offre rappresentazioni femminili anche quando rappresenta
spesso omologate su stereotipi discutibilmente le donne
*World Economic Forum
7. Se le donne avessero maggior peso politico e
sociale, i media le mostrerebbero in modo diverso.
Se le donne avessero maggior ruolo nelle imprese,
più facilmente si produrrebbe pubblicità diversa :(((
8. Se le donne avessero maggior peso politico e
sociale, i media le mostrerebbero in modo diverso.
Se le donne avessero maggior ruolo nelle imprese,
più facilmente si produrrebbe pubblicità diversa :(((
E questa presentazione potrebbe finire qui
10. … e ha lo scopo di promuovere
consumi e/o comportamenti
11. • …non crea modelli e valori
• si aggancia a simboli, modelli e valori già
esistenti, interpretandoli, amplificandoli
• …e inserendoli dentro storie che
raccontano prodotti con parole e immagini
19. Ma… nel momento in cui un prodotto, per
rendersi desiderabile, “si aggancia” a simboli
e valori già acquisiti, li consolida
nell’immaginario collettivo.
20. Ma… nel momento in cui un prodotto, per
rendersi desiderabile, “si aggancia” a simboli
e valori già acquisiti, li consolida
nell’immaginario collettivo
• dunque la pubblicità è un effetto del clima
sociale.
• ma è anche una concausa perché, ogni
volta che rappresenta un comportamento, un
simbolo, un valore, lo rinforza
28. Radio privata Salum i calabresi
… e sì, ci sono casi marginali ed estremi.
Non è questo il punto: il Giurì già li censura
efficacemente, impedendone la diffusione
29. È però discutibile l’uso del corpo femminile
per vendere… qualsiasi cosa. Da un corso
universitario al cibo per animali
32. Quattro compagnie telefoniche concorrenti.
Quattordici offerte diverse, in anni diversi.
Una sola idea fissa.
Che (grazie!) oggi è già cambiata
33. Sociètè Francaise de Radiotèlèphonie
seduttiva quando è
La pubblicità è
intelligente, divertente, esatta,
sorprendente. Insomma, creativa
34. 2011 - I paesi del Gulf Cooperation Council rivestono Gisele su
Vogue Italia
Intendiamoci: il punto non è censurare…
35. “ …si poteva dire aquila, piccione, canarino,
eccetera, ma non uccello (passero, rigorosamente al
maschile). Un giorno bocciarono un comunicato
radio, per un succo di frutta, perché non ci
permettevano di dire il buon sapore della natura.
Nel caso di un lassativo, ci vietarono di usare
la parola intestino, e ci costrinsero a dire regola
l’organismo…
La sindrome di Carosello - Giancarlo Livraghi ”
…o tornare a essere bacchettoni
49. In conclusione: ironia, leggerezza e
pertinenza aiutano sempre a progettare
una comunicazione efficace e non sessista.
50. In conclusione: ironia, leggerezza e
pertinenza aiutano sempre a progettare
una comunicazione efficace e non sessista.
Perfino su prodotti oggettivamente difficili.
Per esempio…
53. C’è molto da fare e molto da inventare
per diffondere una sensibilità nuova.
Potremmo farlo insieme: cittadini,
imprese, media, pubblicità e istituzioni