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CONNIE MASON
PROLOGO



Da qualche parte nell'oceano Atlantico.
1580



      organ Scott rimase brevemente in equilibrio sulla prua del galeone
che affondava, inarcò il corpo emaciato e sfregiato dalle cicatrici, e si tuffò
nel mare sottostante, che era cupo e spazzato dal vento. Agitando
furiosamente braccia e gambe, lottò per sfuggire al risucchio della Black
Mariah che si stava inabissando. Il giovane si volse a guardare una volta
soltanto, rallegrandosi in cuor suo alla vista di quella nave diabolica che
colava lentamente a picco portando con sé il brutale capitano spagnolo e la
sua ciurma.
  A quel punto si mise a ridere.
  Rise finché non iniziarono a dolergli i fianchi, fino a quando non rischiò
di affogare.
  All'improvviso si volse verso la fregata inglese con i cannoni ancora
fumanti, e prese a nuotare come un disperato.


                                       2
«Sta affondando, capitano Dunsworth», riferì il primo ufficiale Nickols,
abbassando il cannocchiale e sorridendo al suo superiore. «Finalmente»,
ringhiò Dunsworth. «Un altro bastardo spagnolo ha finito di interferire con
la navigazione inglese. Ha commesso il primo errore quando ha deciso di
sfidarci, e il secondo quando ha pensato di riuscire ad affondare una delle
migliori navi di Sua Maestà. Nessun sopravvissuto, signor Nickols?»
   Nickols tornò a sollevare il cannocchiale per scrutare le creste spu-
meggianti delle onde che venivano solcate dal vento crescente. «Non
sembra, signore.»
   Dunsworth annuì. «Tanto meglio. Togliamoci di qui, si sta preparando
una tempesta. Fate rotta per l'Inghilterra, è necessario riparare i danni
provocati dalla Black Mariah.»
   «Sì, sì, sir.»
  Nickols diede un'ultima scorsa al mare con il cannocchiale, lo abbassò,
poi all'improvviso tornò a sollevarlo rimettendoselo davanti all'occhio.
  «Che cosa c'è, signor Nickols, vedete qualche cosa?»
  «Sì, capitano. Sembra che tra le onde compaia la testa di un uomo.» II
secondo porse il cannocchiale a Dunsworth, che lo puntò nella direzione in
cui Nickols indicava. «Lo vedete?»
  «Sì, ho una mezza idea di lasciar annegare quel bastardo, ma non sono
un barbaro. Calate una barcaccia e portatelo a bordo.»
«Sembra praticamente sfinito, capitano», osservò Nickols fissando l'uomo
mezzo affogato, disteso scompostamente sul ponte. «Guardategli la
schiena, povero diavolo. Chiunque sia, non era certo coccolato a bordo
della Black Mariah. Non è che un ragazzo. Dubito anche che sia spagnolo,
con quella testa di capelli biondi.»
   «Portatelo sottocoperta e fatelo visitare dal medico di bordo. E per
l'amor di Dio, dategli da mangiare, gli si contano tutte le costole. Finché
non avremo sentito la sua storia non sarà male trattarlo più decorosamente
possibile.»

   Morgan si mosse, si volse sul fianco e vomitò parte dell'acqua marina
che aveva inghiottito. Poi si distese sulla schiena, fissando gli inglesi che
l'avevano ripescato dal mare. Nonostante si sentisse debole e asso-
lutamente esausto, sorrise in preda a una gioia sincera. In cinque anni era
la prima volta che vedeva un inglese, e a quella vista si sentì quasi
sopraffare per il sollievo.

  «Parlate inglese?» chiese il capitano Dunsworth.
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Benché avesse la gola infiammata per aver inghiottito copiose quantità
di acqua marina durante la disperata nuotata, Morgan rispose senza
esitazione.
   «Parlo inglese molto bene, sir. Mi chiamo Morgan Scott. Mio padre era
Sir Duncan Scott, e cinque anni fa ebbe l'incarico di inviato in Italia dalla
regina. La nostra nave, la Southern Star, fu attaccata e affondata dalla
Black Mariah, e io sono l'unico sopravvissuto. Mia madre, mio padre, mio
fratello, mia sorella sono morti... tutti morti.»
   Il capitano assunse un'espressione di incredulità. «La Southern Star!
Mio Dio, ricordo benissimo l'incidente. Non si seppe più nulla della nave,
e si supponeva che l'intero equipaggio e tutti i passeggeri fossero perduti.
Dove siete stato, in questi ultimi cinque anni?»
   «Mi hanno spedito all'inferno», disse Morgan, cercando di alzarsi. Un
marinaio si precipitò per aiutarlo. «Per cinque anni non mi hanno lasciato
mettere piede giù dalla Black Mariah. Mi hanno affamato, picchiato,
umiliato e costretto praticamente in schiavitù. Sono cresciuto alla svelta,
strappato a forza dall'innocenza giovanile e precipitato nelle viscere
dell'inferno a diciassette anni d'età.»
   II capitano Dunsworth scrollò il capo pieno di compassione. «Grazie a
Dio, la nostra rotta ha incrociato quella della Black Mariah al momento
opportuno. Ora siete libero, Morgan Scott. Sono sicuro che la regina vi
restituirà tutta la ricchezza e le proprietà della vostra famiglia, quando
apprenderà che siete ancora in vita.»
   «Immagino di sì>, disse debolmente Morgan.
   «Sono il capitano Dunsworth, della regia marina britannica. Il medico di
bordo vi darà subito un'occhiata; per quando raggiungeremo l'Inghilterra
sarete in condizioni perfette. Siete giovane, vi riprenderete. In men che non
si dica vi ritroverete tra vostri pari a condurre un'esistenza privilegiata.»

   Con gli occhi infossati e l'aria macilenta, Morgan fissò Dunsworth.
Nessuno, a parte lui, avrebbe davvero saputo quanto gravemente avesse
patito per mano degli spagnoli. Gli altri potevano immaginarlo, ma non
l'avrebbero mai capito davvero, a meno che non l'avessero sperimentato
personalmente. Lui non avrebbe mai più potuto vivere il genere di
esistenza inutile cui era abituato prima degli anni trascorsi in schiavitù.
L'anima gli bruciava d'odio, il cuore bramava vendetta. La morte crudele
della sua famiglia e la successiva prigionia l'avevano segnato in modo
indelebile.

   «Userò la mia ricchezza per vendicare la morte della mia famiglia»,
disse con voce così colma di odio che Dunsworth rabbrividì e distolse lo
sguardo. «D'ora in poi nessuno spagnolo, uomo, donna o bambino, sarà al
sicuro da me. Chiederò il benestare della regina, allestirò una nave, e darò
loro la caccia in alto mare, trattandoli da quegli animali che sono.»
                                      4
«Ammiro la vostra determinazione, Master Scott, qìa non siete un po'
troppo giovane per comandare una nave vostra? Avete le capacità
necessarie per controllare degli uomini?»

  Gli occhi azzurri di Morgan sfavillarono di un forte sentimento
vendicativo. «Dopo cinque anni di prigionia in alto mare ho imparato tutto
quello che c'è da sapere riguardo alle navi e alla navigazione. Proprio
come ho imparato a odiare gli spagnoli. Penso che questa sia una qualifica
più che sufficiente per affrontarli. Nulla mi fermerà, capitano.» Il ragazzo
levò il pugno verso il cielo cupo e minaccioso. «Giuro sulla testa dei miei
familiari di diventare spietato e implacabile nella mia caccia agli spagnoli.
Li scoverò inesorabilmente e non darò loro tregua. Con l'aiuto di Dio.»




                      CAPITOLO 1

Cadice, Spagna. 1587

      <Non m'importa di quanto tu sia devota, figliola, è in ballo l'onore
della famiglia», affermò con enfasi Don Eduardo Santiago. «Tu lascerai il
convento, e ti recherai a Cuba per sposare Don Diego del Fuego.»
   Avvolta in un informe abito grigio, Lucia Santiago si irrigidì palese-
mente e sollevò il mento in un gesto di sfida quasi inaudito. Si dileguarono
la sottomissione e l'obbedienza che le erano state inculcate per dieci anni
dalla badessa e dalle suore del convento Madre di Dio, perché lei non
poteva lasciar passare questa imposizione senza protestare. Non intendeva
essere sacrificata per l'onore di suo padre.
   «Non voglio sposare Don Diego, padre, né desidero lasciare la Spagna.
Sono perfettamente soddisfatta qui al convento, tra un mese prenderò
definitivamente i voti e sarò felice di servire Dio per sempre.» Benché il
suo ardore fosse un po' troppo forzato, lei finse di non accorgersene.
Diventare suora era l'obiettivo supremo della sua esistenza.


                                      5
«È precisamente per questo che sono qui, Lucia», le disse Don Eduardo.
«Non ho mai avuto intenzione di destinarti ad una vita religiosa. Eri
un'incorreggibile bambina di dieci anni quando ti ho portato qui per essere
domata e istruita dalle buone suore del convento. Tua madre era appena
morta e io non ero in grado di tenere a freno una bimba vivace come te,
avevo già abbastanza da fare nell'educare i tuoi fratelli. Tuttavia non ho
mai avuto intenzione di lasciarti qui per sempre; sei stata promessa a Don
Diego del Fuego per tutti questi anni, e lui si sta spazientendo. La badessa
mi ha assicurato che sei assolutamente pronta per il matrimonio.»

   Lucia rabbrividì, immaginando come sarebbe stato rivoltante sot-
tomettere il proprio corpo ad un uomo, specialmente ad uno che conosceva
appena. «Vi prego, padre, perché non riuscite a capire che sono destinata
ad una vita di devozione e di preghiera? Desidero diventare sposa di
Cristo.»
   Don Eduardo lanciò alla figlia un'occhiata che esprimeva con eloquenza
la sua indignazione. «Basta guardarti per capire quanto tu sia inadatta ad
una vita claustrale.» La osservò, fissò l'appassionata bellezza del suo volto,
le curve voluttuose del corpo, a malapena dissimulate dalla veste sciolta che
indossava. Gli occhi, grandi, scuri, con gli angoli esterni inclinati verso
l'alto, scintillavano di vita, di ardore e di passione. Lei poteva ingannare gli
altri, ma non lui; lui era suo padre. Era convinto che una volta iniziata alla
passione lei vi avrebbe partecipato avidamente, e voleva che fosse Don
Diego l'uomo destinato ad accendere la fiamma che bruciava all'interno di
sua figlia.
   «Non è colpa mia se sono così, padre», disse Lucia con una traccia di
biasimo. «L'aspetto esteriore non ha nulla a che vedere con la devozione;
desidero trascorrere il resto dei miei giorni a servire Dio.»

   «Bah! Come puoi sapere che cosa vuoi quando non hai sperimentato
nulla della vita?» la rimproverò Don Eduardo con impazienza. «È stata una
trascuratezza da parte mia lasciarti qui così a lungo. Verrai subito via con
me, Lucia. Devi essere pronta a salpare entro due settimane a bordo della
Santa Crux, per raggiungere il tuo promesso. Sarai lieta di sapere che Don
Diego è stato nominato governatore generale di Cuba. È un uomo potente,
molto rispettato e ammirato. Sei una ragazza fortunata, Lucia.»
    «Padre, è vecchio e io...»
  «Ne ho abbastanza! Non intendo discutere oltre. Sposerai Don Diego e
questo è tutto. Viaggerai con un'anziana dama di compagnia e con un prete,
                                       6
che durante il viaggio ti istruiranno sui tuoi doveri coniugali. Don Diego si
aspetterà alcune cose da te», aggiunse lui in tono evasivo. «Un esercito di
sarte lavorerà giorno e notte per fornirti un guardaroba degno della moglie
di un uomo tanto importante. Devi capire che sto facendo questo perché ti
voglio bene, Lucia; avrai una bella esistenza con Don Diego.»




   Lucia non lo capiva affatto. Perché doveva lasciare un luogo di pace, in
cui era soddisfatta, per entrare in un mondo lacerato dalla discordia e dai
conflitti? Lei non era completamente ignorante delle faccende del mondo,
era a conoscenza della frattura che stava per verificarsi tra Inghilterra e
Spagna e aveva sentito parlare del calderone di intrighi politici in
ebollizione, sia alla corte di Filippo II di Spagna sia a quella di Elisabetta i
d'Inghilterra. Persone giunte in visita al convento sussurravano di atti di
pirateria in mare aperto e un nome in particolare la faceva rabbrividire di
spavento ogni qual volta lei lo udiva.
    El Diablo. II diavolo nelle vesti di un inglese.
Lei rabbrividì, ricordando la prima volta che aveva sentito quel nome. Era
stato vari anni prima; per caso lei aveva udito un ospite, che si era fermato
per una notte soltanto, raccontare alla badessa dello spietato corsaro inglese
che affondava galeoni spagnoli con ossessione quasi maniacale.
Probabilmente è diventato ricco sfondato depredando gli spagnoli,
rifletté lei, inorridendo di disgusto mentre cercava di raffigurarsi il crudele
pirata che attaccava quasi esclusivamente navi spagnole

  «Mi hai sentito, Lucia?» ripeté con impazienza Don Diego. «Prendi
commiato dalla badessa e fai i bagagli, dobbiamo partire immedia-
tamente.»
  Pur avendo vent’anni, Lucia sapeva che sarebbe servito a ben poco
protestare ulteriormente. Era avvilente rendersi conto che tutti aspetti
della sua vita erano controllati da uomini: suo padre, i due fratelli e ora
Don Diego, il suo promesso sposo. Per lo meno in convento lei non
doveva rispondere a nessuno, se non a Dio.
  «Vi ho sentito, padre. Non c'è nulla che io possa dire o fare per farvi
cambiare idea?»



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«No, figliola, desidero di cuore il meglio per te. Con Don Diego avrai
ricchezza e rango elevato, sarai la moglie vezzeggiata di un uomo
importante. Non vuoi avere figli? Don Diego te ne darà.»
   Soltanto quando Don Eduardo accennò ai bambini Lucia provò un certo
grado di desiderio per il genere di vita che suo padre aveva appena
descritto. Avere dei figli suoi sarebbe stato straordinario, ma lei non
riusciva a raffigurarsi mentalmente Don Diego come loro padre. La
ragazza l'aveva visto soltanto una volta, quando lei aveva soltanto dieci
anni, e già allora le era sembrato un uomo già vecchio, severo, anche se
all'epoca non poteva avere più di venticinque anni.
«Benissimo, padre», disse Lucia con aria abbattuta. «Ma sappiate che il
mio cuore non è in questo matrimonio.»


A bordo della Santa Cruz

Puntando i piedi sul ponte beccheggiante, Lucia si piegò controvento, con
gli spruzzi che le si posavano sui capelli d'ebano e le bruciavano i
luminosi occhi scuri. Le guance di lei sembravano rose rosseggianti
contro il pallore olivastro del volto, un'affascinante conseguenza del
vento burrascoso. La ragazza era in piedi da ore sul ponte e fissava im-
bronciata il mare spumeggiante, desiderando di trovarsi ancora al con-
vento, dove la vita era serena e priva di complicazioni.
  «Vi prego., Lucia, ritornate in cabina, non dovete prendere un'in-
freddatura, altrimenti Don Diego sarà contrariato con voi e con me per
aver consentito che accadesse.»
  Lucia indirizzò a Donna Carlotta uno sguardo esasperato. La dama di
compagnia le risultava abbastanza simpatica, ma lei la riteneva di gran
lunga troppo rigida per essere una donna ancora giovane. Non molto più
vecchia di Lucia, Donna Carlotta era una vedova che Don Eduardo aveva
assunto per farle da governante e da compagna di viaggio.
L'accompagnava anche un prete, padre Sebastian, che si occupava delle
sue esigenze spirituali durante il viaggio.
     «Non ho freddo, Carlotta. Il vento è estremamente corroborante.» «Io
     lo trovo rivoltante», disse Carlotta. Il volto della donna aveva assunto
                un'innaturale tonalità verdastra, a riprova del mal di mare di
cui aveva sofferto da quando era salita a bordo della nave, a Cadice.
«Speravo che questo odioso mal di mare sarebbe passato dopo le prime
settimane di navigazione, ma non fa che peggiorare.»

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«Ritornate in cabina, Carlotta, io sto bene. Sono sicura che padre
Sebastian vi terrà compagnia.»
  «Sì, farò così. Può leggermi qualcosa dal buon libro. Ha una voce così
dolce e pacata.»




   Lucia osservò la donna ritornare barcollando all'ampia cabina di poppa
che condividevano. Doveva ammettere che Carlotta era un'accompa-
gnatrice estremamente devota e ammodo, ma decisamente noiosa. In
quanto a padre Sebastian, il buon prete era un uomo severo che imponeva
la disciplina, mandato con lei per fare in modo che Lucia raggiungesse il
promesso sposo pura come il giorno in cui aveva lasciato il convento. Il
prete dedicava quotidianamente un bel po' di tempo all'insegnamento re-
ligioso e alla preghiera, cosa che Lucia apprezzava. Lei sperava che una
volta che padre Sebastian avesse visto quant'era devota, l'avrebbe aiutata a
evitare quel matrimonio che tanto incontrava il favore di suo padre.
   Mentre fissava con aria cupa il lontano orizzonte, a Lucia parve di
individuare una vela. Strizzando gli occhi contro il bagliore del mare,
tornò a scorgerla, poi la osservò scomparire dietro l'orizzonte. Poiché non
ricomparve, lei ipotizzò che si trattasse di un'illusione e volse lo sguardo in
un'altra direzione.


A bordo dell'Avenger

«La vedo, capitano. È proprio un galeone. Già, procede pesantemente
sull'acqua. Probabilmente è carico di bottino.»
  II capitano Morgan Scott puntò il cannocchiale sulla nave spagnola a
malapena visibile. Lui l'aveva scorta il giorno precedente e aveva iniziato a
inseguirla, mantenendosi indietro e abbastanza lontano da evitare di essere
individuato.
  «Avete ragione, signor Crawford, è una nave grossa. Probabilmente sarà
armata di venti cannoni o più.»
  «Possiamo prenderla, capitano. Non possono competere con 1'Avenger.
I nostri uomini sono combattenti esperti, che non vedono l'ora di dare


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un'altra lezione agli odiati spagnoli. Preparo l'equipaggio al
combattimento?»
  Morgan ghignò nell'aspettativa della vendetta. «Sono d'accordo, signor
Crawford. Passate parola. Preparate la nave alla battaglia e distribuite le
armi. Ordinate ai cannonieri di mettersi ai loro posti. È ora che El Diablo
faccia un'altra conquista.»
  «Sì, sì, capitano. Faremo vedere a quei bastardi di spagnoli di che cosa è
capace 1'Avenger.»

A bordo della Santa Cruz

All'interno della sua cabina sulla Santa Cruz, Lucia era inginocchiata
accanto a padre Sebastian, e pregava con fervore, mentre lo scambio di
cannonate esplodeva intorno a loro con un rombo assordante. Il capitano
Ortega aveva avvistato la nave pirata britannica all'alba; con l'andare del
giorno essa aveva ridotto la distanza tra loro, finché era giunta alla portata
dei cannoni. Avanzando pesantemente sull'acqua, la Santa Cruz non era
all'altezza dell'Avenger, più rapido e leggero. Quando iniziò il
cannoneggiamento, Lucia poté soltanto immaginare la terribile carneficina
che veniva perpetrata contro di loro dalla nave pirata.
       Al primo accenno di guai, padre Sebastian era caduto in ginocchio in
preghiera, esortando Lucia e Carlotta a unirsi a lui. Ma sembrava che Dio
fosse sordo alle loro suppliche, mentre la battaglia in coperta continuava
con violenza immutata. Dopo innumerevoli preghiere, Lucia non poté
sopportare la cosa più a lungo, doveva scoprire ciò che stava accadendo. Si
alzò vacillando dalla posizione in ginocchio e si avvicinò alla porta;
aprendola di una fessura, sbirciò all'esterno. La ragazza scorse il capitano
Ortega sul ponte, in mezzo ai pezzi danneggiati della sua nave, e si accinse
a salire in coperta, decisa a scoprire quali possibilità avessero di sfuggire
alla nave pirata.
       «Lucia, dove state andando?» La voce di Carlotta si alzò con una nota
di panico.
«A parlare con il capitano, non posso rimanere qui senza fare nulla,
chiedendomi che cosa ci accadrà.»
       «State già facendo qualcosa, figliola», la rimproverò padre Sebastian.
«State pregando perché accada un miracolo.»
       «Sarò subito di ritorno», replicò la giovane, impassibile alle parole del
prete, chiudendo con fermezza dietro di sé la porta della cabina. Fiamme e
fuliggine si levavano rapidi da vari punti del ponte inclinato, e il fracasso

                                       10
prodotto dai cannoni rombanti era quasi assordante, mentre lei schivava
rottami e
corpi per raggiungere il capitano.




       All'improvviso una palla di cannone proveniente dall'Avenger at-
traversò il ponte con violenza,
fracassandosi contro la santabarbara situata accanto alla cabina dove
Carlotta e padre Sebastian erano inginocchiati in preghiera. La conseguente
esplosione fece volare Lucia dalla parte opposta del ponte. Risollevandosi,
lei lanciò un grido allarmato e tornò a precipitarsi verso la cabina ormai in
pezzi. La porta penzolava di sghembo, mezza scardinata, e lei la aprì a
forza, gettando da parte legno fumante e macerie, finché non trovò i corpi
dei suoi due compagni di viaggio in mezzo ai rottami.
       «Capitano, aiutatemi!» esclamò mentre cercava un barlume di vita nel
corpo esanime di Carlotta.
Ma il capitano Ortega aveva già i suoi problemi; l'Avenger stava ac-
corciando le distanze, e la sua nave stava affondando. Riusciva a vedere i
pirati che preparavano rampini e passerelle per l'abbordaggio e sapeva che
lui stesso, il suo equipaggio e i passeggeri andavano incontro a morte certa.
Con orrore di Lucia, Carlotta era ormai al di là di ogni possibilità di aiuto
umano. La ragazza rivolse la propria attenzione al prete, che respirava
ancora, ma a malapena. Il petto gli si sollevava e ricadeva in modo così
discontinuo da far temere a Lucia che la sua morte fosse imminente.
   Padre Sebastian aprì gli occhi e vide la ragazza che si piegava su di lui; il
religioso sapeva che gli restava poco tempo da trascorrere su questa terra,
ma era in pace con se stesso perché aveva dedicato la sua intera esistenza a
prepararsi all’incontro con Dio. Trascorse gli ultimi attimi che gli restavano
in apprensione per il destino di Lucia. Il padre di lei l'aveva affidata alle sue
cure, e lui pregò per avere abbastanza tempo da trasmetterle importanti
parole di consiglio, prima che la morte lo chiamasse.
   «II nemico sta salendo a bordo?» chiese, con gli occhi che iniziavano già
a diventare vitrei.
   «AI padre», disse tristemente Lucia. «Il capitano Ortega non ha avuto la
minima possibilità.»
   «Ascoltate con attenzione, figliola, perché mi rimane poco tempo.» Lucia
si piegò, avvicinandosi maggiormente per udire le parole del moribondo.
«Non dovete lasciare che i pirati vi usino violenza, scegliete la morte

                                       11
piuttosto del disonore. Con il tempo verrete liberata dietro pagamento di un
riscatto, ma soltanto dopo essere stata stuprata spietatamente. Vi mancherà
l'innocenza che Don Diego pretende da una moglie e dalla madre dei suoi
figli, e purtroppo non sarete più adatta a una santa vita tra le religiose del
convento. Con il mio ultimo respiro di moribondo vi imploro di pensarci
attentamente e poi di fare quel che vi detta la coscienza.»
    Lucia lo fissò, atterrita. «Vorreste che mi uccidessi, padre?»
   Padre Sebastian non poteva più risponderle, era scivolato serenamente
nella morte, ma Lucia sapeva che era esattamente quello che lui riteneva lei
dovesse fare.
   La ragazza si alzò faticosamente in piedi; barcollò rendendosi im-
provvisamente conto dell'acre puzzo di fumo e sangue e del feroce
combattimento ingaggiato tra i suoi compatrioti e i pirati inglesi. La nave
stava bruciando, si inclinava a dritta e rischiava di affondare, tuttavia Lucia
se ne stava in piedi tra i resti fumanti della cabina, con due cadaveri ai suoi
piedi, incapace di uccidersi come padre Sebastian aveva suggerito. Se lei
non avesse lasciato la cabina, ansiosa di vedere quel che stava accadendo,
avrebbe raggiunto con loro l'eterno riposo.
   Di colpo il terribile frastuono della battaglia cessò e lei udì la profonda
voce tonante di un inglese che pretendeva la resa. Poi sentì un nome che le
mandò brividi lungo la spina dorsale; le giunse portato dal vento fumoso
della paura e del terrore, passato di bocca in bocca. El Diablo. Attimi dopo,
quella stessa voce profonda ordinò che la nave fosse perquisita alla ricerca
di bottino, e Lucia capì che le restava poco tempo per effettuare una scelta
tra la morte o lo stupro da parte dello spietato El Diablo. Nessuna delle due
possibilità era allettante. Toccando il piccolo pugnale che portava in vita, lei
prese in considerazione il suicidio. Due rapidi squarci sui polsi e il sangue
vitale avrebbe lasciato il suo corpo prima che i pirati la trovassero.
   Eppure... la morte non era forse la via d'uscita del codardo? Le suore del
convento avevano impiegato anni per domare il temperamento appassionato
di Lucia e soggiogarla alla loro volontà, ma le bastarono dieci secondi per
riacquistare l'ostinato orgoglio e la caparbietà che avevano fatto disperare
suo padre quando era bambina. Se Don Eduardo l'avesse vista ora, con gli
occhi lampeggianti di sfida, l'espressione ben lungi dall'essere mite e
sottomessa, lui avrebbe visto giustificata la sua convinzione che Lucia non
fosse fatta per la vita religiosa.
    «Non mi ucciderò», dichiarò coraggiosamente la ragazza, «né mi
  piegherò alle brame di luridi pirati.»

                                       12
Benché le sue parole fossero coraggiose, lei non aveva alcuna arma
  adeguata con cui difendersi, a parte il coltellino, perciò volse i propri
  pensieri in un'altra direzione.
     Scorgendo il proprio baule tra le macerie della cabina, lei ricordò di
  avervi introdotto l'abito grigio da suora, pensando stupidamente che
  durante il viaggio avrebbe potuto colpire padre Sebastian con la propria
  devozione e convincerlo di quanto fosse sbagliato costringerla a sposarsi,
  quando quello che lei desiderava davvero era trascorrere la propria
  esistenza al servizio di Dio. Ma il prete aveva ignorato le sue proteste e
  rifiutato con fermezza di supplicare Don Eduardo in suo favore. Lui era
  stato incaricato dal padre di Lucia di consegnarla sana e salva al fidanzato
  e di fare in modo che fosse opportunamente sposata; il religioso era un
  uomo di parola.
     Un trambusto poco distante spinse Lucia ad affrettarsi; chiuse con una
  spinta la porta sbilenca e cercò l'abito nel baule. La ragazza estrasse
  l'indumento, si strappò di dosso il vestito che portava, e si infilò la veste
  dal capo, avvolgendosi intorno alla vita le perle di legno del rosario per
  formare una cintura. Poi appallottolò i propri ricchi abiti e li gettò fuori
  dell'oblò. In pochi minuti i suoi lunghi capelli d'ebano furono spinti sotto
  una cuffia di lino, che completò la trasformazione; terminò appena in
  tempo.
     All'improvviso la porta si aprì sui cardini rotti, e sulla soglia apparve un
pirata corpulento, coperto di sangue e di sporcizia, che contemplò il disastro
con bieca soddisfazione. Scorse Lucia e la guardò con lascivia, rivelando
una bocca piena di denti anneriti e marci.
     «Bene, bene, che cosa abbiamo qui?» L'uomo entrò, evitando i corpi di
Carlotta e del prete, e si protese per afferrare la ragazza. Lei arretrò, per
sottrarsi a lui, inciampando sui rottami, ma lui la inseguì implacabile.
«Non aver paura, colombella grigia. II vecchio Pete non vede una donna
da quando abbiamo lasciato le Bahamas; per lo meno non una graziosa
come te.»
    Fece un balzo, intrappolò Lucia afferrandola per la vita, e la trascinò
contro la parete inflessibile del proprio torace massiccio. Lei rimase di
colpo senza fiato, ma lo ritrovò rapidamente e prese a urlare con quanto
fiato aveva in corpo. Tappandole la bocca con la mano, Pete cercò di
trascinarla sul ponte.

                                       13
Morgan si teneva in equilibrio sul ponte inclinato, esortando i suoi
uomini ad affrettarsi prima che la Santa Cruz affondasse. A bordo del
galeone spagnolo avevano trovato ricchezze al di là della loro più sfrenata
immaginazione, e gli uomini le stavano trasferendo sull'Avenger, mentre
lui e Stan Crawford radunavano i sopravvissuti spagnoli verso il
casseretto. Quando il capitano pirata udì l'urlo, si fermò di colpo sui propri
passi e si volse ad affrontare Ortega, inarcando le sopracciglia in
un'espressione sinceramente sorpresa.
   «Ci sono donne a bordo?»
  II capitano si mantenne scontrosamente taciturno. Pensando che non
parlasse inglese, Morgan ripeté la domanda in uno spagnolo impeccabile,
avendo imparato correntemente la lingua durante i suoi anni di prigionia.
Vedendo che Ortega restava muto, il pirata posò la punta della propria
spada contro la gola dell'uomo, senza bisogno di grande provocazione per
premerla sino in fondo. Ortega strabuzzò gli occhi ed emise un rauco
lamento di protesta.
  «La senorita Santiago, figlia dell'armatore, e la sua accompagnatrice.»
    «Qual è la vostra destinazione?»
    «Cuba. II fidanzato della senorita Santiago l'aspetta all'Avana.»
    Morgan socchiuse gli occhi guardando verso i resti della cabina di
poppa, sicurissimo che l'urlo fosse provenuto da lì. «Qui continuate voi,
signor Crawford.»
  Il capitano pirata attraversò a lunghi passi il ponte in preda alle fiamme,
notando che tutti i suoi uomini, tranne alcuni che erano rimasti indietro,
erano già passati sull'Avenger e lo attendevano lì. ll ponte s'inclinò
follemente non appena lui raggiunse la cabina, e Scott temette che
qualsiasi passeggero rimasto a bordo restasse intrappolato all'interno della
nave che affondava.
  Scostando con un calcio i resti della porta pencolante, Morgan spostò
rapidamente lo sguardo sulla carneficina all'interno della cabina,
osservando prima i due corpi e poi la coppia che lottava a corpo a corpo.
Uno dei suoi uomini giaceva addosso a una donna, e stava facendo una
fatica del diavolo a domarla. Lui fu sorpreso nel notare che la giovane
indossava il grezzo abito grigio di una suora; benché non avesse mai
tenuto in particolare considerazione le monache o qualsiasi altro fanatico
religioso, afferrò il pirata per la collottola e lo spinse via.




                                      14
«Ritorna sull'Avenger, Potter, a meno che tu non voglia affondare
insieme con la nave.»
   Pete Potter lanciò una scontrosa occhiata in cagnesco al suo superiore. «E
che ne sarà della donna, capitano? La voglio. È mia.»
   Lucia sbarrò gli occhi per la paura fissando Morgan; lei sapeva, senza che
ci fosse bisogno che qualcuno glielo dicesse, che si trattava del famigerato
El Diablo, il pirata temuto e odiato da tutti gli spagnoli. Lui non somigliava
minimamente all'immagine che lei se n'era fatta. El Diablo era
magnificamente virile e aveva un volto dai lineamenti inflessibili,
accentuati dalla parte in ombra. Non assomigliava affatto al diavolo, cosa
che lo rendeva ancora più pericoloso. Capelli dorati, riccamente folti, e
sopracciglia perfidamente arcuate erano sottolineati dalla profonda fenditura
che aveva sul mento. E quegli occhi, così intensamente azzurri e indagatori,
vagavano su di lei con oltraggiosa intensità. Il suo corpo vigorosamente
muscoloso s'increspava di forza priva di costrizioni. Le linee forti e aspre
dei lineamenti del volto erano dominate da una bocca generosa, che
appariva pienamente in grado di essere crudele e implacabile, e da una
mandibola squadrata, aggressiva.
   «Mi occuperò io di lei.»
   Lamentandosi aspramente, Potter rivolse a Morgan un'occhiata arcigna,
mentre gli passava accanto e usciva dalla cabina. El Diablo era un
comandante equo, che si aspettava che si ubbidisse ai suoi ordini senza
discutere, ma che non esitava a infliggere severe punizioni se qualcuno si
rifiutava di farlo. A bordo dell'Avenger nessuno avrebbe mai preso in
considerazione l'ammutinamento, neppure Potter.
   Mossa dalla disperazione, Lucia si alzò faticosamente in ginocchio, chinò
il capo, giunse le mani e pregò con tutto il fervore di cui era capace. Morgan
la fissò sgomento; quella devozione lo metteva decisamente a disagio.
   «Come vi chiamate?» chiese in spagnolo.
   Un barlume di caparbia resistenza spinse la ragazza a tacere, a dispetto
della paura che provava, e a continuare a pregare con estremo impegno.
   Il pirata sbottò in un'imprecazione: «Smettetela con quella litania senza
senso e rispondetemi! Chi siete?»
Lucia sollevò lo sguardo su di lui, sbattendo le palpebre. «Suor Lucia.»
   «Che cosa fate a bordo della Santa Cruz?»
«Don Eduardo mi ha incaricato di fare da accompagnatrice a sua figlia...
Carlotta Santiago.» Lei sapeva che questa era una bugia per cui Dio
l'avrebbe perdonata.

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Morgan lanciò uno sguardo spassionato ai due corpi che giacevano tra i
rottami della cabina. «Immagino che la donna morta sia Carlotta Santiago.»
    < Sì.>
    «E il prete?»
«È stato mandato per proteggere la virtù di Carlotta e assistere al
matrimonio tra lei e Don Diego del Fuego.»
   Morgan scrutò il volto di Lucia, ipnotizzato dalla sua bellezza sensuale.
Lui non avrebbe mai capito come una donna così bella potesse scegliere di
chiudersi entro le mura di un convento, lontano dalla società e dagli uomini.
Benché l'informe abito grigio non facesse nulla per far risaltare la sua figura
o bellezza, neppure la screditava. Soltanto un cieco non sarebbe riuscito a
vedere al di là delle vesti insignificanti che lei indossava, scorgendo la
tentatrice che si trovava all'interno. Peccato che la giovane fosse spagnola,
pensò lui, fissandola con malcelato disprezzo.
   Piccola di statura e tuttavia rigogliosamente modellata e con un bel volto,
in lei c'era qualcosa che a Morgan fece venire in mente idee deliziosamente
lascive. Neppure l'ampia veste grigia gli impedì di immaginare come
sarebbe stato penetrare nello stretto calore del suo corpo vergine. Una scura
nube di fumo dall'odore sgradevole riportò sotto controllo gli audaci
pensieri di Morgan.
   «Capitano, la nave sta affondando rapidamente! Tutti i membri
dell'equipaggio sono a bordo dell'Avenger, ci aspettano.» C'era una nota di
disperazione nella voce di Crawford.
   «Arriviamo, signor Crawford!» gridò di rimando Morgan.




   «In piedi», ordinò aspramente il pirata, afferrando Lucia per un braccio e
trascinandola di peso fuori della cabina.
   «Lasciatemi», insistette la ragazza. «Voglio dividere la sorte con gli altri
sopravvissuti. Non rappresento alcun valore per un riscatto, non
guadagnerete nulla portandomi con voi. Non sono che una povera suora.»
   I freddi occhi azzurri di Morgan percorsero la lunghezza del corpo di lei,
soppesandolo sfacciatamente. «Forse ho in mente qualcos'altro per voi.»
   Lucia inspirò, tremante; quell' uomo aveva forse intenzione di stuprarla
nonostante lei sostenesse di essere una suora virtuosa? L'avrebbe passata ai
suoi uomini una volta finito con lei? Nello spazio di un attimo la ragazza
                                      16
prese in considerazione l'idea di gettarsi in mare per sfuggire al terribile
destino che l'attendeva su quella nave del diavolo.
   Le sue congetture giunsero a un arresto improvviso quando il ponte
s'inclinò precariamente e lei cadde contro Morgan. Imprecando con
violenza, lui la sollevò da terra e se la gettò su una spalla come fosse un
sacco di farina. Correndo a tutta velocità fuori della cabina e attraversando
il ponte in pendenza, lui si avvicinò al parapetto, dove il signor Crawford lo
aspettava. Lucia urlò allarmata quando il pirata attraversò con un balzo la
distesa d'acqua che separava le due navi, atterrando con leggerezza sul
ponte dell'Avenger; il signor Crawford gli fu subito dietro.
   Quando furono al sicuro sulla nave, le vele presero il vento, allon-
tanandoli dalla Santa Cruz in fiamme. L'ultima immagine che Lucia in-
travide del galeone che affondava fu quella del capitano Ortega e
dell’equipaggio sopravvissuto, che lavoravano febbrilmente per calare in
acqua la barcaccia prima che il vascello scomparisse tra le cupe onde
turbinanti.



                             CAPITOLO 2


A bordo dell'Avenger



M       organ non osò mollare la presa sulla suora tremante, per timore che
        lei si sacrificasse gettandosi in mare; lui non sapeva perché se ne
preoccupasse, ma era così. Lei era spagnola, e il pirata la disprezzava per
questo; si disse che forse avrebbe dovuto lasciarla a bordo della Santa Cruz
che affondava, poiché ovviamente non valeva nulla per il riscatto. Lui era
uomo di gusti piuttosto delicati, non provava interesse per le appartenenti
agli ordini religiosi. La logica gli diceva che avrebbe dovuto darla ai suoi
uomini perché si divertissero, e non provare alcun rimorso, ma una
scintilla di decenza, che gli era stata instillata molto tempo prima dai suoi
genitori, gli impedì di farlo. Quella giovane era di gran lunga troppo
fragile per sopravvivere anche a una sola notte di rude trattamento.
   «Sono il capitano Morgan Scott», la informò, mentre trascinava Lucia
attraverso il ponte. «Siete a bordo dell'Avenger e alla mia mercé.» mi state


                                      17
portando?» chiese Lucia, facendosi piccola per la paura dinanzi al ghigno
diabolico di quell'uomo.
  «Nella mia cabina.»
  Lucia si ribellò, opponendosi alla stretta implacabile di lui. «No!» «Sì,
sorella, o comunque vi si debba chiamare. Lì sarete più al sicuro che qua
fuori. La mia ciurma è formata da brav'uomini, che tuttavia odiano gli
spagnoli tanto quanto li detesto io. Gli squallidi stracci che indossate non
vi salveranno da loro. Se parlate inglese, vi suggerisco di farlo; udire la
vostra odiosa lingua a bordo di una nave inglese li inciterà con ogni
probabilità alla violenza.»
  Con poca fatica Morgan trascinò Lucia attraverso il ponte fino alla sua
cabina situata sotto il casseretto. La spinse all'interno e la seguì,
chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi contro di essa. Il pirata
prese a fissare la ragazza e il suo sguardo penetrante era spietato come un
affondo di spada.
  «In nome di Dio, che cosa farò di voi, suor Lucia?» mormorò infine,
meditabondo. «Devo darvi ai miei




uomini perché si divertano? Vi garantisco che me ne sarebbero
estremamente grati. Forse», continuò con voce così bassa e aspra che a
Lucia scesero brividi gelidi lungo la schiena, «potrei trovare qualche utilità
per voi nel mio letto.» Inaspettatamente i suoi occhi si accesero; lo
eccitava il pensiero di sollazzarsi con l'ardente bellezza che sosteneva di
essere una suora.
   «Perché non ho dato ascolto a padre Sebastian?» si lamentò Lucia,
torcendosi le mani per la disperazione. «Mi aveva detto che sarebbe stato
meglio che mi uccidessi piuttosto che cedere a luridi pirati.»
   «Sono un corsaro, sorella, un corsaro. Ho il benestare della regina
d'Inghilterra, e batto bandiera inglese. Perché non vi siete uccisa?» chiese
con curiosità.
   Lucia sollevò impercettibilmente il mento e i suoi occhi scuri fiam-
meggiarono con aria di sfida. «Non volevo morire.» Rispose in un inglese
non certo impeccabile, ma con un accento affascinante. «Voglio vivere.»
   Lui rispettava la sua onestà, ma soltanto quella. «Siete un enigma,
sorella. La vostra pretesa innocenza non mi colpisce, perché sotto quelle
                                      18
vesti religiose c'è un corpo maturo per essere portato a letto. La sensualità
che vi caratterizza smentisce la devozione che dite di provare. Sotto i
vostri occhi scuri bruciano d'ardore e di gusto per la vita, e la vostra
bellezza tenterebbe il diavolo stesso.»
   «Ho sentito dire che El Diablo è il diavolo», osò dire Lucia. Morgan
rovesciò il capo all'indietro e sbottò in un'aspra risata. «Sono in pochi a
metterlo in dubbio.» Il luccichio demoniaco che affiorò negli occhi di lui
penetrò attraverso la corazza delle vesti da suora che la coprivano.
   Lui si allontanò d'un balzo dalla porta, riducendo lo spazio che li
separava; lei si ritrasse finché la parte posteriore delle sue ginocchia non
giunse in contatto con la cuccetta. Morgan continuò ad avanzare, finché
non si trovò che a pochi centimetri da lei, con un pigro sorriso che gli
tendeva le labbra generose e gli corrugava gli angoli degli occhi. Attratto
dai morbidi toni olivastri della pelle di lei, allungò la mano e le fece
scivolare il dorso di un dito calloso lungo la guancia, stupefatto dalla
serica consistenza. II suo dito continuò arditamente verso il basso, finendo
per arrestarsi laddove la pelle di lei scompariva sotto il colletto.
   Lucia espirò aspramente, temendo quello che lui avrebbe fatto in
seguito, tuttavia affannosamente eccitata da quella disinvolta carezza.
«Non fatelo!»
   Morgan si arrestò. «Non farlo? Siete mia prigioniera, sorella, posso fare
quel che mi pare con voi. Per me siete priva di valore come ostaggio,
l'avete detto voi stessa. Chi pagherebbe un riscatto per una suora senza un
soldo?»
   «Potreste sbarcarmi all'approdo più vicino; in qualche modo troverò la
maniera di ritornare a casa.»
   «Non riuscireste a sopravvivere se vi liberassi; per vostra stessa am-
missione non sapete nulla del mondo al di fuori del convento. Vedrò che
cosa fare di voi.»
   A Lucia quelle parole sembrarono semplici, ingannevolmente calme,
deliberate. Sembrava che l'anima e le emozioni di quell'uomo fossero
sottoposte a un controllo talmente rigido da sembrare incassate in un
gelido strato di ghiaccio. Se lei avesse saputo quello che stava provando
realmente il pirata, sarebbe rimasta stupefatta.
   Per la prima volta da anni, Morgan si sentiva stranamente perduto e
confuso. Non gli era mai capitato nulla di simile. Era sempre stato padrone
della situazione, aveva sempre saputo esattamente quello che doveva fare,
in qualsiasi occasione. Ritrovarsi alla deriva in un paio di scuri occhi che
bruciavano di fiamma sopita era un'esperienza nuova. Benché l'odio che

                                     19
lui provava per gli spagnoli non fosse diminuito, Morgan esitava a
consegnare la giovane suora ai suoi uomini perché si divertissero, o a
liberarla perché fosse usata da altri individui ancora più crudeli della sua
stessa ciurma. Né provava lui stesso l'impulso di fare del male alla
religiosa. E tuttavia gli stimoli che lo consumavano erano lungi dall'essere
protettivi, nonostante gli slanci religiosi di lei e la sua apparente
innocenza.
   Mai un altro uomo aveva osato guardare Lucia come ardiva fare Morgan
Scott. A dire il vero lei aveva visto pochi uomini al convento, ma
riconosceva il pericolo quando lo incontrava. E pericoloso era pre-
cisamente il termine adatto a descrivere lo sguardo negli occhi azzurri del
pirata. Lei lo fissò di rimando, troppo innocente per rendersi conto
dell'effetto che produceva su di lui quello sguardo ardente. Prima che lei si
rendesse conto di che cosa stava accadendo, lui le avvolse le dita intorno al
collo e la trascinò contro di sé.




  Lucia gridò allarmata quando avvertì il calore bruciante delle labbra di
Morgan contro le proprie e la sua lingua umida che scivolava ad
assaporarla. L'atto era così palesemente intimo che lei si ritrasse sconvolta,
coprendosi la bocca con la mano tremante. Era il primo bacio che avesse
mai ricevuto, e si sentì sciogliere da un fuoco che le esplose dentro,
accendendo qualche suo angolo recondito, rimasto inesplorato dalle
emozioni umane. Lei si sentì vulnerabile, fragile e... spaventata.
Spaventata davvero. Morgan Scott aveva forse intenzione di violentarla?
La risposta le fu chiara quando lui le passò le mani sulla schiena facendole
scendere fino ai glutei e lei sentì uno strano gonfiore che le premeva
contro il ventre quando lui la attirò a sé, stringendola forte.
  In preda alla disperazione e alla paura, Lucia spinse via Morgan, si buttò
in ginocchio e giunse le mani in fervente preghiera. Pregò a voce alta,
levando gli occhi e la voce al cielo, nella speranza che la sua devozione
scoraggiasse le intenzioni lascive dell'attraente pirata.
  «Caro dolce Salvatore», pregò, «mantenetemi pura nella mente e nel
corpo. Proteggetemi da questi inglesi miscredenti. Se verrò brutalmente
violentata, poi datemi la forza di uccidermi.» Chinò il capo e continuò a
pregare in silenzio mentre Morgan la fissava dall'alto, colpito dalla forza
della sua fede.

                                      20
II capitano Scott trovava frustranti ben poche cose, tuttavia la
devozione di Lucia era una di esse. Il desiderio lo abbandonò con la stessa
rapidità con cui aveva alimentato la sua virilità appena pochi attimi prima.
Sapeva Iddio se non desiderasse ancora quell'ardente maliarda spagnola,
ma la fede incrollabile di lei lo disarmò.
   «Restate in ginocchio, sorella, e pregate finché vi pare», sbraitò in tono
iroso. «Stuprare un'innocente fanatica religiosa mi risulta ben poco
allettante. Posso non rispettare la vostra vocazione, ma ammiro il modo in
cui la usate per contrastare le mie intenzioni.» Socchiuse gli occhi e la sua
voce si fece aspra. «Siete sorprendentemente coraggiosa, suor Lucia, mi
piacerebbe mostrarvi che cosa vi state perdendo nascondendovi dietro
quella brutta veste e quella cuffia. Forse lo farò comunque, se mi in-
fastidirete in modo eccessivo con le vostre continue litanie», minacciò.
   Le preghiere di Lucia si arrestarono di colpo. «Non sto mentendo, mi
sono dedicata a Dio e alla santa vita. Non so nulla delle cose terrene,
perciò non perdo nulla. Se vi infastidisco, è per ricordarvi che il mio corpo
è inviolabile.»
   Morgan rise aspramente. «Se vorrò il vostro corpo lo prenderò a mio
piacimento, oppure vi consegnerò ai miei uomini; non ho ancora deciso.
Ora prenderò congedo in modo che possiate continuare con le vostre
preghiere. Ma sappiate questo, maliarda spagnola, le implorazioni più
fervide non vi salveranno, se io deciderò che non valga la pena di
risparmiarvi.»
   Girando sui tacchi, lui uscì furibondo dalla cabina.
   La piccola figura di Lucia parve accasciarsi interiormente non appena fu
sola. Lei vacillò sulle ginocchia, tremando al ricordo delle parole feroci di
Morgan e della sua arroganza minacciosa. Si toccò lievemente la bocca,
ricordando la morbidezza delle labbra di lui sulle proprie, avvertendo il
calore del bacio che tuttora vi indugiava. La guancia le bruciava ancora per
la pressione delle dita callose del pirata, e lei si chiese, non per la prima
volta, che genere di uomo lui fosse.
   Il capitano Morgan Scott odiava gli spagnoli, questo era evidente, e a
quanto pareva non si faceva scrupoli a ucciderli. Lei sarebbe forse stata la
prossima? Era palese che quell'individuo non aveva rispetto per la
religione o per la vita umana, tuttavia aveva dimostrato uno straordinario
contenimento nei suoi riguardi, cosa che lei attribuiva interamente alla
propria devozione. Quando il capitano l'aveva guardata con quel perfido
bagliore negli occhi, lei era caduta in ginocchio in preghiera e lui si era
allontanato disgustato. Se era quello che ci voleva perché il pirata non la
                                     21
molestasse, allora lei avrebbe recitato sino in fondo il ruolo della pia suora.
Si sarebbe affidata alla propria fede per convincere El Diablo a liberarla.

«Che cosa avete intenzione di fare con la ragazza spagnola, capitano?
L'equipaggio è distratto dalla sua presenza. Hanno chiesto di averla per sé
quando avrete finito con lei.»

  Morgan aveva un'espressione meditabonda quando si volse per dar retta
a Stan Crawford, suo primo ufficiale e amico di vecchia data. Simili
d'aspetto, corporatura e mentalità, nutrivano entrambi un odio fe




roce nei confronti degli spagnoli. Si erano conosciuti poco tempo dopo che
Morgan aveva ricevuto il permesso dalla regina di operare come corsaro
battendo bandiera inglese. Una. volta rientrato in possesso della propria
eredità, il giovane Scott aveva acquistato una nave, l'aveva armata di
cannoni e assunto Crawford come primo ufficiale. Quest'ultimo aveva
subito a sua volta la crudeltà spagnola e odiava questo popolo quasi quanto
Morgan. Insieme i due avevano costituito un sodalizio formidabile, oltre a
essere diventati amici fedeli.
   «Non ho ancora deciso», disse lentamente Morgan. «È nostra abitudine
chiedere un riscatto per le donne prigioniere.»
   «Uno spagnolo è uno spagnolo, si tratti di un uomo o di una donna»,
obiettò Crawford, asciutto. «Dimenticate quello che vi hanno fatto quei
bastardi?»
   Il corpo del capitano ebbe un sussulto. «Non ho scordato nulla.» Fece
una pausa, poi aggiunse: «La donna appartiene a un ordine papista; gli
uomini sono così ansiosi di stuprare una religiosa?»
   Crawford ghignò. «Sotto quello straccio grigio c'è una femmina come
qualsiasi altra, e dovete ammettere che è avvenente. Gli uomini sono in
mare da mesi, per loro ha poca importanza che cosa lei sia.»
   Morgan distolse lo sguardo. «Sono dispostissimo ad ammettere che la
ragazza è alquanto allettante, e infinitamente irritante. Tuttavia in lei c'è
qualcosa che mi turba. Sembra sincera riguardo alla propria fede, eppure è
troppo terrena, troppo maledettamente sensuale per essere ciò che sostiene.


                                      22
Nascosta nelle profondità di quegli occhi scuri, c'è una natura infuocata di
cui neppure lei è consapevole.»
   Crawford indirizzò uno sguardo preoccupato al suo superiore. «La
ragazza vi piace, Morgan? In tal caso portatevela a letto e toglietevela
dalla mente. Poi datela agli uomini. Non sarebbe opportuno tenerla a bordo
troppo a lungo; provocherà sicuramente guai. L'intera ciurma inizierà a
litigare per averla, dopo che voi avrete finito con lei.»
   «Quella maliarda non mi piace, Stan», negò Morgan in modo poco
convincente. «Uomo, donna o bambino, non posso sopportare gli spagnoli,
voi lo sapete bene quanto me.»
   «Già, ma c'è sempre una prima volta», lo mise in guardia Crawford.
«Fate attenzione, capitano, non lasciatevi incantare dalla ragazza. Tenete a
mente che probabilmente sotto quell'orribile cuffia che porta è calva come
un uovo.»
   «Occupatevi delle vostre mansioni, signor Crawford», tagliò corto
Morgan con un accenno di fastidio, «e io mi occuperò delle mie. Le donne
calve non mi hanno mai allettato, ma ammetto che la strega dagli occhi
neri mi affascina come nessun’ altra ha più fatto da lungo tempo. Inculcate
bene agli uomini che non deve essere toccata finché non ne avrò avuto a
sazietà di lei.»

   Reprimendo un ghigno, Crawford gli rivolse un saluto rispettoso e si
allontanò, lasciando Morgan confuso e indeciso riguardo al destino della
prigioniera. I suoi uomini volevano la donna, e normalmente lui non
avrebbe esitato a consegnarla loro. Non aveva la minima idea di che cosa
gli stesse impedendo di fare quello che richiedeva la sua coscienza. Si
trattava della devozione della giovane? Dei suoi imploranti occhi neri che
parlavano con eloquenza di misteri che lui anelava di scoprire? L'accenno
a una passione di cui lei stessa era inconsapevole? Oppure
quell'attrazione andava imputata al promettente e rigoglioso corpo
vergine della fanciulla? Che cosa c'era in lei che la rendeva diversa dalle
altre?
   Morgan sapeva che non si trattava soltanto della bellezza della giovane
suora, perché si era sollazzato con donne ancora più attraenti e non ne era
rimasto affascinato. E ora doveva decidere che cosa fare di lei. Spaziò
con lo sguardo sul ponte, dove la ciurma faticava per portar via i rottami
dei danni provocati dal galeone spagnolo. Benché ferocemente fedeli, i
membri dell'equipaggio erano per la maggior parte individui rudi, volgari
di linguaggio e di modi. Lui trasalì al pensiero che uno qualsiasi di loro

                                     23
svilisse il corpo innocente e verginale di suor Lucia. Morgan sapeva che,
se l'avesse affidata alla loro custodia, più di un marinaio avrebbe
rivendicato il fragile corpo della fanciulla nei più violenti modi
immaginabili. Lei non sarebbe sopravvissuta alla nottata.
   Perché avrebbe dovuto importargli di quello che accadeva alla maliarda
spagnola?
   Il sangue che le scorreva nelle vene avrebbe dovuto rendere semplice la
decisione di Morgan, invece non faceva che complicare le cose. Lui era
forse diventato così insensibile, così spietato, così assoluta -




mente privo d'onore da consentire ai suoi uomini di stuprare una santa
donna? O violentarla lui stesso?
   I suoi cupi pensieri furono interrotti dal primo ufficiale, ritornato per
fare rapporto sui danni riportati dall'Avenger. «Capitano, rispetto a
quanto ritenuto in origine, gli uomini hanno scoperto un maggior numero
di rotture provocate dai cannoni del galeone. È necessario dirigersi in
porto per i lavori di raddobbo. Ritorniamo in Inghilterra oppure facciamo
rotta su Andros?»
   «Su Andros, signor Crawford», disse Morgan, conciso. La risposta che
lui aveva cercato riguardo a suor Lucia gli divenne improvvisamente
chiara. «Gli uomini hanno diritto a un breve periodo di tregua dal mare, e
io potrò certamente approfittare del tempo che trascorreremo a terra per
occuparmi della mia piantagione.»
   Crawford si schiarì la voce. «E che cosa avete deciso a proposito della
donna, Morgan?»
   «La suora verrà con noi. Forse potrà salvare qualche anima sulla nostra
isola.»
Lucia camminava avanti e indietro, percorrendo la lunghezza limitata della
cabina, in attesa che il pirata ritornasse ad annunciarle il suo destino. Dopo
che lui se n'era andato lei aveva provato ad aprire la porta per vedere se
fosse chiusa a chiave. Non lo era, ma fuori era stata posta di guardia una
sentinella armata, che la guardò con aria lasciva quando la vide sbucare con
il capo attraverso l'apertura. La ragazza aveva sbattuto la porta chiudendola
immediatamente, con il cuore che le martellava all'impazzata.
   Lucia non nutriva alcuna illusione riguardo al pirata inglese. Lui poteva
certo avere l'aspetto di un angelo, ma sotto il suo attraente aspetto giacevano
nascoste scelleratezza e corruzione. Se il capitano avesse accennato a
volerla consegnare ai suoi uomini, lei avrebbe dovuto trovare un modo per

                                      24
gettarsi in mare prima che ciò accadesse. La giovane rifletté sul fatto che
padre Sebastian aveva avuto ragione fin dall’inizio; una morte onorevole
era preferibile all'essere stuprata da pirati inglesi. Ma, oh, santa Madre, lei
non voleva morire!
   Lucia udì un rumore di passi fuori della cabina e si preparò al peggio.
Pochi attimi prima che la porta venisse aperta di scatto, cadde in ginocchio e
chinò il capo. La devozione aveva funzionato in precedenza, e lei intendeva
farne uso ripetutamente nei suoi futuri rapporti con Morgan Scott.
   «Ancora in ginocchio, vedo», commentò il capitano in tono beffardo,
quando entrò. «Non sono colpito dalla vostra religiosità, né lo sono i
membri del mio equipaggio. Loro vi vedono soltanto come una donna, fatta
per il piacere maschile come qualsiasi altra femmina.»
   Lucia levò il capo di scatto. «Voi, bruto senza cuore! Avete deciso di
darmi ai vostri uomini!»
   Morgan la guardò con un ghigno, godendo del lampo di sfida ne occhi
scuri di lei. «Già, dopo che ne avrò avuto abbastanza di voi. Ma a dire il
vero, non mi interessate», mentì. «Siete davvero calva sotto la cuffia?»
   Grazie a Dio, Morgan non poteva vedere la rigogliosa cascata color ebano
nascosta sotto il copricapo. Lucia decise istantaneamente di tagliare
cortissimi i propri capelli alla prima opportunità che avesse avuto, prima
che lui scoprisse il suo segreto. «Sí, calva come un uovo», ammise. «Volete
vedere?» Con mani tremanti, fece il gesto di togliersi la cuffia. Si trattava di
una tattica ardita e Lucia pregò di non doversene pentire.
   Morgan fece una smorfia, palesemente disgustato. Non aveva alcun
desiderio di vedere una bella donna come Lucia privata del suo splendido
coronamento. Aveva sentito dire che la regina Elisabetta era calva, ma non
riusciva a prestar fede a quelle voci; non l'aveva mai vista senza la sua
rigogliosa parrucca rossa.
   «No, non nutro alcun desiderio di vedere la vostra testa rapata; è un
sacrilegio profanare una donna in modo tale.»
    <Tuttavia voi mi profanereste in altri modi di gran lunga più abietti»,
replicò Lucia. Lei lo sfidò con gli occhi a negare quelle parole, ma lui non
poté farlo.
   «Siete spagnola», rispose Morgan con asprezza, come se quello rendesse
le sue intenzioni perfettamente accettabili. «Non sono qui per discutere
con voi.»
   «Perché siete venuto, allora?»
  «Per informarvi del vostro destino.» La osservò con intensità medi-
tabonda. «Alzatevi, non mi piace parlare con la sommità del vostro capo, e
                                       25
sto iniziando a stancarmi di tutte queste preghiere. Avrete certamente le
ginocchia escoriate, a forza di stare in quella posizione.»
  Lucia si alzò con grazia, nonostante avesse le membra irrigidite; guardò
Morgan dritto in faccia,




tenendo il mento sollevato. Il suo comportamento era talmente combattivo
che lei non riusciva a capacitarsi di quanto enormemente fosse cambiata in
un periodo così breve. Evidentemente dieci anni dietro le mura di un
convento non avevano domato il suo temperamento appassionato o lo
spirito ribelle che molto tempo prima aveva fatto disperare suo padre. Lei
imputò quello sbandamento a un volgare pirata chiamato El Diablo.
   «Che cosa avete deciso, capitano?» C'era un'innegabile scintilla di sfida
negli occhi scuri di lei.
   Morgan placò la propria irritazione improvvisa nei confronti della
giovane. Perché questa fiera suora spagnola lo faceva sentire come il più
infimo degli esseri spregevoli? Era difficile pensare in modo razionale, con
lei che gli stava così vicino, e contro la propria volontà lui si ritrovò ad
ammirare lo sprazzo di sfida nei suoi occhi. Poi fu raggiunto da un dolce
aroma di rose, attraverso lo stretto spazio che li divideva, e aggrottò la
fronte, notevolmente sorpreso nello scoprire che le suore facessero uso di
profumo. Lui scrollò il capo per liberarlo da pensieri di gran lunga troppo
molesti perché potesse essere a suo agio, ma non funzionò. Le dita gli
fremevano dalla voglia di toccarla. Lui voleva esserle sopra, penetrare con
violenza dentro di lei, udirla ansare in preda a una dolce liberazione.
   Mio Dio, stava forse perdendo la testa? Lui avrebbe dovuto fare quello
che richiedeva il buonsenso, ovvero stuprarla e poi lasciare che se la
godessero i suoi uomini.
   «La nave ha bisogno di riparazioni, intendo portarla al nostro porto di
registro alle Bahama. Voi verrete con noi.»
   Lucia inghiottì a fatica. «Perché? Che cosa v'importa di me?» «Forse
scoprirò qualche valore in voi. Provenite da una famiglia ricca? Sarebbero
disposti a pagare un riscatto per la vostra restituzione?»
   Lucia lo fissò. Se lei gli avesse detto la verità, l'abito da suora non
l'avrebbe più protetta. Se lui l'avesse rimandata da suo padre dietro
pagamento di un riscatto, Don Eduardo l'avrebbe spedita a Cuba per un
matrimonio che lei non desiderava. Ma se avesse continuato con quella

                                     26
messinscena, esisteva la possibilità di riuscire a convincere il capitano a
lasciarla andare. Allora lei avrebbe potuto ritornare a casa, rientrare
tranquillamente in convento e prendere definitivamente i voti. Quando suo
padre l'avesse scoperto sarebbe stato troppo tardi perché potesse farci
qualcosa.
   Lucia sapeva di potersi mettere in grave pericolo se avesse fornito al
capitano pirata la risposta sbagliata. Da un lato lei non aveva alcuna
garanzia del fatto che non sarebbe stata violentata se avesse ammesso di
essere Lucia Santiago, e, dall'altro, il fatto di farsi passare per una suora
avrebbe potuto non funzionare nel dissuadere il pirata da qualche atto
atroce. Tuttavia lei doveva dire qualcosa, e prese la propria decisione in
una frazione di secondo.
   «Ahimè, la mia famiglia è povera, capitano. Fui messa in convento
all'età di dieci anni per sollevarli da un'altra bocca da sfamare. Ero l'unica
femmina nella nostra famiglia numerosa. I maschi erano utili per lavorare
il pezzo di terra privo di valore che possedevamo, e io fui affidata alla
Chiesa. Vi imploro di liberarmi, in modo che possa ritornare al convento.»
   «Non posso farlo. I miei uomini si ammutinerebbero se vi rilasciassi. Si
aspettano che io vi consegni loro, quando avrò terminato con voi.»
   Lucia tremò palesemente; la paura le avvinghiò la gola con artigli di
ghiaccio. «Vi imploro di risparmiarmi, io non vi ho fatto nulla. Perché
nutrite un tale odio verso i miei compatrioti?»
   L'espressione di Morgan s'indurì e l'uomo la trapassò con lo sguardo
come se non la vedesse; in lui si
risvegliarono ricordi che lei non poteva minimamente comprendere. A1
pirata sembrava ancora di sentire
  la frusta che gli scorticava la schiena e di udire i suoi tormentatori
spagnoli che ridevano con crudeltà
mentre gli gettavano acqua salata sulle ferite e lo osservavano contorcersi
in preda al dolore. Loro
 l'avevano fatto lavorare in modo eccessivo e l'avevano tenuto a razioni da
fame per cinque anni, e lui non
sarebbe sopravvissuto molto più a lungo, in quelle condizioni intollerabili.
Se non fosse stato per gli
spagnoli, i suoi genitori, suo fratello e sua sorella al momento sarebbero
stati ancora vivi. E la donna che
si trovava dinanzi a lui aveva lo stesso sangue maledetto di quegli
assassini.


                                      27
Lucia si ritrasse in preda al terrore quando vide l’espressione feroce di
Morgan. Qualunque cosa i suoi compatrioti gli avessero fatto, doveva
essere stata davvero terribile, riflettè lei , seppure in modo confuso.
Morgan notò la sua paura e le rivolse un sorriso letale. << Fate bene a
temermi, suor Lucia. I vostri connazionali hanno fatto della mia esistenza
un inferno in terra e hanno distrutto tutto quello che un




tempo io avevo caro. Ho giurato di non avere pietà per gli spagnoli, e ora
voi dovrete soffrire per questo. Accompagnerete l’Avenger fino ad Andros
e vi piegherete a me in qualsiasi modo io desideri.>>
   Trovandosi così vicino al pirata, Lucia si sentì sopraffatta dalla soli da
forza inflessibile che emanava da lui. L'impeto della sua rabbia, il calore
del suo corpo... la tenacia e la determinazione di quell'uomo, il puro potere
da lui esercitato la inondarono di un terrore così intenso che lei si sentì
assolutamente senza speranza. Tuttavia, nonostante ciò che lei sapeva
riguardo al pirata inglese, a dispetto delle cose terribili che lei aveva
sentito e che avrebbero dovuto farla svenire dal terrore, quello che lei
provava era l'inebriante sensazione di essere viva, dopo essere
semplicemente esistita per molti anni.
   «Mi ucciderò prima di consentire a voi o a uno qualsiasi dei vostri
perfidi uomini di toccarmi», giurò, rivolgendo a Morgan uno sguardo di
assoluto disprezzo. Era una vuota minaccia, perché lei non credeva di
avere il coraggio di uccidersi, eppure nutriva la speranza che la cosa
potesse spingere il pirata a pensarci due volte prima di metterle le mani
addosso.
   La bocca generosa di Morgan si curvò verso l'alto in un sorriso che
offriva ben poco conforto. «Oh, no, sorella, la morte è il modo più facile
per uscire da una brutta situazione, e voi non siete una codarda. I vostri
occhi parlano chiaramente dell'amore che nutrite per la vita. Sarà
divertente lasciarvi in preda all'agitazione riguardo al vostro destino. Forse
vi prenderò questa notte nella mia cuccetta, ma del resto potrei aspettare
finché non raggiungeremo Andros. Oppure», aggiunse con un gesto
indifferente del capo, «posso decidere che voi rappresentiate un fastidio
eccessivo, e consegnarvi immediatamente ai miei uomini. Voi non siete
proprio il mio tipo, ma la ciurma non ha gusti così difficili». Gli occhi di

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lui percorsero con insultante intensità l'intera lunghezza del corpo di lei.
«Volendo, potreste farmi cambiare idea.»
   Lucia avverti una sensazione di soffocamento così intensa che riuscì a
malapena a ricacciare il nodo che le si era formato in gola. L'angolazione
ben definita della mandibola di Morgan era così strettamente contratta, che
lei riuscì a vedere lo spasmo convulso di un muscolo sotto la pelle
abbronzata della guancia scarna di lui. La giovane non dubitò per un
attimo delle sue parole. L'odio che lui recava nei confronti degli spagnoli
era troppo violento, troppo profondamente radicato e antico perché lei si
aspettasse pietà. Non riusciva a pensare ad alcun modo per fargli cambiare
idea, ma questo non le impedì di tornare a fare ricorso a un metodo che
aveva funzionato in passato. Certamente Dio non l'avrebbe abbandonata,
vero?
   Buttandosi in ginocchio, la ragazza chinò il capo e pregò con tutto il
fervore a cui seppe fare appello.




                              CAPITOLO 3



L    ucia continuò coscienziosamente a pregare molto tempo dopo che
     Morgan si fu allontanato con passo pesante dalla cabina, disgustato.
L'aria intorno a lei vibrava ancora della presenza dominante di quell'uomo,

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e alla ragazza sembrò di essere stata travolta da una violenta tempesta, una
tempesta di nome El Diablo. Lei tremava come una foglia quando infine si
alzò dalla posizione in ginocchio. L'ignobile canaglia la colpiva in modi che
lei non capiva. Perché non aveva prestato ascolto a padre Sebastian? Perché
era troppo codarda per uccidersi? Fremeva per la consapevolezza di ciò che
lui le avrebbe fatto quella notte al suo ritorno e quel pensiero terrificante la
spinse a tornare a inginocchiarsi.
   Morgan si precipitò fuori della cabina, infuríato; la sua ira era appesa a un
unico filo. La piccola maliarda spagnola gli faceva dubitare delle
motivazioni stesse che lo spingevano in modo così implacabile alla ricerca
di vendetta. Lei lo portava a mettere in questione il proprio equilibrio
mentale, a chiedersi perché avesse consentito a quella donna di
impressionarlo. Perché non riusciva semplicemente a usarla e a farla finita
con quella faccenda? Oppure a darla ai suoi uomini se non lo allettava? II
problema era che lei lo attirava fin troppo. Lui sapeva che portarla ad
Andros era una follia, e lo infastidiva non conoscere le proprie intenzioni
per quanto riguardava suor Lucia.
   «Qualcosa vi preoccupa, Morgan?» chiese Stan Crawford quando il
capitano ebbe raggiunto il ponte.
   Scott gli indirizzò un'occhiata austera. «Ritenete che ne abbia motivo?»
   Crawford ghignò. «Non che io sappia. E la suora? La assaggerete voi
stesso o la darete agli uomini?» Lui credeva di conoscere già la risposta, ma
voleva sentirla dall'amico. «Certamente qualcosa di così semplice come il
destino di una donna non dovrebbe preoccupare El Diablo.»
   «È mia!» disse Morgan con una ferocia che colse Crawford di sorpresa.
«La porterò ad Andros. Se e quando mi stancherò di lei, sarete il primo a
saperlo.»
   Il primo ufficiale riuscì a stento a dissimulare il proprio divertimento.
«Sono sorpreso, Morgan, normalmente non siete attratto da vergini
innocenti. Che cosa vedete in suor Lucia che io non riesca a scorgere?»

Socchiuse gli occhi con aria meditabonda. «Oppure l'avete già provata e
trovata di vostro gradimento? Forse siete disposto a dividerla.» Morgan si
irrigidì. «Non sollecitate troppo la vostra fortuna, signor Crawford. La
nostra vecchia amicizia non vi dà il permesso di mettere in questione le
decisioni del vostro capitano. Vi suggerisco di occuparvi delle vostre
incombenze.»
    «Sì, certo, capitano Scott», disse Crawford, scattando sull'attenti. Non
capitava spesso che Morgan facesse pesare il proprio grado, ma quando
questo accadeva Stan sapeva bene che era il caso di fare marcia indietro.

                                       30
Il primo ufficiale ricordò le innumerevoli volte in cui lui e Morgan si
erano scambiati delle donne senza giungere alle mani per nessuna di loro.
Non soltanto avevano condiviso donne, ma anche un odio comune per gli
spagnoli. Anche lui aveva provato la sferza di una frusta spagnola durante
sei mesi di prigionia. Crawford si chiese che cosa ci fosse in quella suora
che rendeva Scott così irritabile. Se il capitano non l'aveva ancora provata,
CrawFord sperava senz'altro che lo facesse presto, altrimenti lui e la
ciurma avrebbero dovuto sopportare l'urto del malumore di Morgan.

Quando si fece buio, qualcuno portò un vassoio a Lucia; il rude marinaio
la fissò per un breve attimo, poi se ne andò alla svelta. Benché il cibo
sembrasse sufficientemente appetitoso, la ragazza non riuscì a inghiottire
un boccone. L'intimidazione insita nelle minacce di Morgan aveva un
effetto terribile sulla mente di lei, che si immaginava in sua balia. Non
riusciva a guardare la cuccetta, che era più grande del normale, senza
immaginare che cosa avrebbe potuto farle un uomo forte come El Diablo.
Lei non era esattamente certa di quale potesse essere la dinamica di uno
stupro, cosa che rendeva ancora più terrificanti i frutti della sua vivace
immaginazione. Se soltanto avesse avuto un'arma...
   Con un sussulto di eccitazione ricordò il piccolo coltello che usava per
tagliare il cibo e che si era messa in tasca dopo aver indossato le vesti da
suora. Ficcandosi la mano in tasca, fu confortata dalla



sicurezza del freddo acciaio, per quanto quell'arma potesse essere limitata.
Avrebbe avuto il sangue freddo di usarla in propria difesa? Prendendo in
considerazione le conseguenze, Lucia trovò il coraggio di cui aveva
bisogno, quando la porta della cabina si aprì di colpo e Morgan Scott
entrò, e a lei parve smisurato e doppiamente terrificante.
Il corsaro la fissò distrattamente, notando appena la paura che trasformava
i lineamenti quasi perfetti di lei. Lo sguardo di lui cadde sul vassoio, che si
trovava davanti alla fanciulla, intatto.
    «Il cibo non è di vostro gradimento?» chiese, slacciandosi la spada
mentre attraversava la stanza a lunghi passi. «Pensavo che i membri degli
ordini religiosi fossero abituati a razioni scarse e a un vitto scadente. II mio
cuoco fa meraviglie con il cibo che ha a disposizione, dovreste
assaggiarlo.» Si tolse la spada e la gettò su una sedia, seguita dalla giacca.


                                       31
Lucia balzò in piedi e si ritrasse. «Non avvicinatevi ulteriormente.» «La
vostra virtù è al sicuro per il momento, dubito che potrei scuotermi
abbastanza da servirmi del vostro discutibile fascino.» Le indirizzò
un'occhiata che la fece trasalire. Era davvero così poco attraente da
disgustarlo?
Bene, pensò lei, sentendosi pervadere da un'ondata di sollievo. Era
esattamente quello il suo intento, quando aveva indossato lo squallido abito
da suora di clausura. La badessa sarebbe stata fiera di lei. L'espressione
della ragazza doveva aver rispecchiato quei pensieri, perché Morgan le
rivolse un ghigno impudente che le fece precipitare il cuore sotto i tacchi.
    «II compiacimento non vi si addice, suor Lucia. Non ho detto che mi
sentirò ancora così domani, oppure tra dieci minuti. Se vi voglio vi avrò, ma
preferirei lasciarvi nell'incertezza. Inoltre voglio essere ben riposato quando
vi aggredirò.» La guardò con occhi cupidi. «Sono certo che la mia pazienza
sarà ampiamente ricompensata.»
Inorridita, Lucia lo guardò a bocca aperta. «Siete un mostro, capitano Scott.
Non ho paura; né sono tentata dal diavolo.» Lei osservò con struggimento la
spada che lui si era tolto.
Morgan si avvicinò maggiormente, incombendo sulla piccola sagoma di lei,
in tutto il suo splendore virile. «Davvero, sorella? Dato che ci stiamo
scambiando insulti, penso che voi mentiate. Ho riflettuto a lungo e
intensamente e sono giunto alla conclusione che voi non siete una suora. Il
fuoco per nulla religioso che brucia nei vostri occhi nega l'esistenza stessa
della vostra devozione. Risultate di gran lunga troppo altezzosa per
incarnare la mite e santa donna che sostenete di essere. Non avete una
natura mansueta, né umile. Chi siete in realtà?»
    Lui era così vicino che Lucia riusciva a sentire il soffio caldo del suo
alito contro la propria guancia. Cercò di ritrarsi, ma non c'era alcun luogo
dove andare, allora toccò il coltello che aveva in tasca e sollevò lo sguardo
furioso sul pirata, con aria di sfida. «Vi ho detto chi sono, suor Lucia,
vissuta fino a poco tempo fa al convento della Madre di Dio. La Reverenda
Madre mi ha detto di accompagnare all'Avana la senorita Carlotta Santiago.
Se mi restituirete alla Spagna io vi ricorderò nelle mie preghiere fino al
giorno della mia morte.»
    «Io non voglio le vostre preghiere, suor Lucia», disse Morgan. Aveva la
voce bassa e ruvida, come se trovasse grande difficoltà a controllare la
propria respirazione. «Forse desidero qualcos'altro da voi, qualcosa che
renderà felici entrambi.»


                                      32
Lucia sentì la gola improvvisamente arida, la punta della lingua guizzò a
inumidirle le labbra. Le parve di udire Morgan gemere, ma non poté esserne
certa. «Io... io non so di che cosa stiate parlando.»
La mano di Morgan guizzò ad afferrarle il mento. «Davvero? Potrei
mostrarvelo. Posso essere troppo stanco per aggredirvi, ma dovrei proprio
trovarmi sul letto di morte per resistere a un invito così dolce.»
   Lucia si immobilizzò, affascinata dall'intensità degli occhi di Morgan.
Lei aveva pensato che fossero semplicemente azzurri, ma ora vide che
erano del blu cupo di un mare agitato dalla tempesta, tumultuoso di
luccicanti sfumature di puro argento. La ragazza non aveva mai visto
prima occhi come quelli, sembravano appartenere a un demonio. Ne fu
sgomenta e cercò di formulare una risposta alle parole scoraggianti di lui.
   «Non vi ho rivolto alcun invito.»
   «Ah, invece lo avete fatto.» Morgan abbassò impercettibilmente il
capo, i capelli biondi le sfiorarono la fronte mentre le labbra di lui
toccavano le sue. Fuoco. Fuoco puro. Inizialmente ci fu una sensazione
bruciante nel luogo dove le loro labbra si fusero, ma quando la bocca di
lui coprì



interamente quella di lei e la sua lingua le scivolò umida oltre la fessura
delle labbra, il bruciore si trasformò in un inferno divampante che le
sfrecciò attraverso le vene fino a raggiungere luoghi innominabili.
Quando lei cercò di staccarsi, lui la afferrò per le braccia, tenendola
ferma mentre le depredava la bocca. Quando Morgan cercò di introdurle a
forza la lingua oltre le labbra, Lucia rimase senza fiato, sconvolta, dando
involontariamente accesso al dolce calore presente all'interno.
   La ragazza non aveva mai provato nulla di paragonabile al magnetismo
travolgente del bacio di Morgan. Lei desiderava baciarlo a sua volta!
Moriva dalla voglia di mettergli le braccia. intorno al collo e di passargli
le mani tra il groviglio dorato dei capelli. Lei voleva... Le cose che il
bacio di lui le faceva desiderare non avevano nome. Era sbagliato.
Assolutamente sbagliato.
   Lei non avrebbe dovuto sentirsi così. Quell'uomo era un nemico. Era
un perfido pirata che l'aveva rapita e che intendeva stuprarla. Quel
pensiero conferì una parvenza di ordine alle sue emozioni confuse,
proprio mentre le mani di Morgan si facevano più ardite, frugando in
luoghi che nessun uomo aveva il diritto di toccare. Lei sapeva di dover

                                     33
fare qualcosa, qualsiasi cosa per infrangere l'incanto che quell'individuo
esercitava su di lei, prima di trovarsi completamente alla sua mercé.
   Il coltello!
   Infilandosi la mano in tasca, tirò fuori la minuscola arma e la sollevò
premendola in un punto vulnerabile del collo di Morgan. Le mani
dell'uomo la lasciarono mentre lui interrompeva bruscamente il bacio,
fissandola con una sorta di perversa ammirazione. Quella devota giovane
si avvolgeva nella propria virtù come in un maledetto-manto di santità.
   «Non toccatemi. Non provate mai più a toccarmi.»
   Un sorriso gli tese le labbra. «Sarà difficile farlo. Dove avete preso
quel coltello?»

«È mio. Ritraetevi, altrimenti non vivrete abbastanza a lungo per vedere un
altro giorno.»
   Morgan riuscì a stento a evitare di scoppiare apertamente a ridere. Che
cosa pensava di fare con quella piccola lama? Con un guizzo del polso lui
avrebbe potuto disarmarla e perfino farle del male, se avesse voluto.
Avrebbe richiesto scarsa fatica da parte sua gettarla sulla cuccetta,
sollevarle le gonne, allargarle le gambe e fare quel che voleva. Tutti gli
spagnoli erano suoi nemici; perché mai una maliarda spagnola che si
spacciava per una santarella avrebbe dovuto essere diversa dalle altre?
   «Come siete feroce, suor Lucia», osservò, beffardo.
   «Faccio sul serio, capitano.»
   «Davvero? Benissimo, fate del vostro meglio. Tagliatemi la gola, vi
sfido a farlo.» Gli occhi di lui luccicavano pericolosamente. Quando la
lama fece stillare una goccia di sangue, lui non reagì come lei si era
aspettata. «Prima che continuiate», aggiunse minacciosamente il pirata,
«forse dovreste prendere in considerazione le conseguenze. La mia morte
affliggerà enormemente la ciurma. L'equipaggio vi farà soffrire, e vi
garantisco che non sarà piacevole.»
   La mano di Lucia esitò.
   «Non sarebbe preferibile cedere a me, piuttosto di rischiare di dover
affrontare la ciurma? I miei uomini sono una combriccola brutale, dubito
che giungereste viva fino all'indomani.»
   «Prima mi ucciderò!»
   Lei lo disse con intensità tale che Morgan non dubitò neppure per un
attimo che la fanciulla avesse il coraggio di porre in atto quella minaccia.
Lui era inoltre consapevole di aver lasciato che quel gioco gli sfuggisse di
mano. Lucia non poteva fargli nulla con quel coltellino, ma per qualche
                                     34
inspiegabile motivo lui non voleva che quell'irritabile santarella dotata di
più coraggio che buonsenso si facesse del male.
   Con un movimento rapido, ancor più veloce dello sguardo, Lucia si
ritrovò privata del coltello e bloccata tra le braccia di Morgan. Gli occhi le
bruciarono di lacrime quando si rese conto di quello che era accaduto, ma
non volle lasciarle cadere.
   «E ora, suor Lucia? Dov'è finito il vostro coraggio?»
   «Spregevole, ignobile... pirata!»
«Corsaro. Esiste una differenza. Io attacco e saccheggio soltanto gli
spagnoli.»



  «Lasciatemi andare!»
  «Ben volentieri.» Lui la liberò all'istante, e lei inciampò prima di
raddrizzarsi. «Andate a letto, all'improvviso ho perduto ogni interesse.
Tuttavia questo coltellino lo terrò io, nel caso decidiate di sgozzarmi
durante la notte.»
  Lucia, inorridita, rivolse un'occhiata alla cuccetta; lui si aspettava forse
che lei gli si stendesse accanto? Quando lo guardò per ricevere un
chiarimento, la ragazza rimase stupefatta al vedere che si era tolto la
camicia di seta nera e che se ne stava con addosso soltanto pantaloni neri
aderenti che gli fasciavano le gambe e le cosce robuste, e stivali di cuoio.
Lei impallidì e distolse lo sguardo, ma non prima di avergli intravisto il
petto e le spalle abbronzate, íncrespati di spessi fasci di muscoli nerboruti,
nonché il misterioso gonfiore che gli tendeva i pantaloni sul davanti.
  «Avete intenzione di dormire con quell'orribile cuffia?» chiese Morgan,
sprezzante. «Vi garantisco che la vostra testa calva non mi spaventerà.
Magari potrà disgustarmi, ma non certo spaventarmi.»
    «Preferisco tenerla addosso», insistette Lucia. Se l'avesse tolta
 rivelando i lunghi capelli, lui non si sarebbe più lasciato ingannare dalla
 messinscena. Benché normalmente le suore non si rasassero il capo,
 tenevano comunque i capelli corti, sotto il velo. Lei non aveva preso i
 voti definitivi, e finché non l'avesse fatto le veniva consentito di
 mantenere la voluttuosa cascata di capelli color ebano.
    «Mettetevi a letto», ordinò freddamente Morgan, sciogliendosi i lacci
sul davanti dei pantaloni e piegandosi per togliersi gli stivali.
    «Che cosa intendete fare?» C'era una nota di panico nella voce di lei.
    «Dormire.» Lui la guardò con occhi cupidi. «A meno che non abbiate
un'idea migliore.»
    «Non intendo giacere accanto a voi.» Lei contrasse le labbra con
ostinazione.
                                      35
Morgan la guardò con occhio furioso, poi scrollò le spalle. «Fate come vi
pare. Il pavimento diventa piuttosto duro dopo il primo paio d'ore.»
«Sono abituata alle privazioni, il convento offre scarse comodità materiali;
viviamo un'esistenza di austerità e di preghiera.»
Lui annuì brevemente. «Potete fare come vi pare, per il momento. Vi
informerò quando vorrò la vostra presenza nel mio letto.»
   Lucia cercò di non fissargli il petto nudo, ma era difficile evitarlo, data
la curiosità che provava: conosceva così poco dell'anatomia maschile.
Incurante dell'esame minuzioso, anche se turbato, da parte della ragazza,
lui sedette sul bordo della cuccetta e si tolse i pantaloni. II grido di
sgomento di Lucia lo spinse a riportare lo sguardo su di lei e a rivolgerle
un sorriso impudente. La ragazza si girò di scatto, il volto rosso, in
fiamme; udì i passi di Morgan dietro di sé, ma rifiutò di sollevare lo
sguardo.
   Lei provò un sollievo enorme quando il capitano le gettò accanto, per
terra, una coperta e un cuscino, e si volse dall'altra parte. Lucia non voleva
guardare il corpo nudo del pirata, ma, quando lo udì muoversi qua e là,
non poté fare a meno di dargli un'occhiatina girandosi appena e
mantenendo lo sguardo a livello dei piedi. Lui si diresse con indifferenza
alla sedia e recuperò la propria spada.
   «Questa sarà più al sicuro con me», asserì Morgan, portando con sé
l'arma fino alla cuccetta. Lei udì il fruscio delle lenzuola, seguìto dal
silenzio e da un'improvvisa oscurità, e Lucia si rese conto che il capitano
aveva spento la lampada che oscillava dal soffitto sopra di lui.
   Lucia non si mosse comunque, temendo che lui potesse cambi idea e
pretendere la sua presenza nel proprio letto. Lei rimase imn bile, osando a
malapena respirare, finché non udì il ritmo regolare c la sua respirazione e
capì che si era addormentato. Soltanto allora le avvolse nella coperta e si
distese sul duro pavimento di legno.
   Nonostante il cuscino che aveva sotto la testa, la cuffia le rendeva quasi
impossibile trovare una posizione comoda. La testa le prudeva sotto la
stoffa di lino, e lei desiderava ardentemente un pettine da passarsi tra i
capelli ingarbugliati, o, ancora meglio, un paio di forbici per tagliarli tutti.
La sua unica concessione alla comodità fu quella di togliersi le scarpe e le
calze. Lucia si addormentò quasi all'istante, stremata dal proprio incontro
con El Diablo. Purtroppo i suoi sogni furono carichi di immagini del virile
capitano, con il corpo nudo esibito in tutta la sua mascolina bellezza.
   Senza i pantaloni.
   Che Dio l'aiutasse.
   Morgan non trovò facilmente il sonno, a dispetto del ritmo forz; della
sua respirazione. Rimase
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disteso sveglio, ferocemente consapevole della giovane che sosteneva di
essere una suora; lei lo colpiva in un modo che lo metteva a disagio. Lui
era un tipo virile e c'erano state molte donne nella sua vita; ne derivava un
piacere sensuale e lo appagavano eroticamente. I porti erano molti e molte
le ragazze, ma nessuna lo attirava come suor Lucia. Che cosa c'era in
quella piccola suora che gliela faceva desiderare tanto? Lui avrebbe
semplicemente dovuto prenderla come richiedeva il suo corpo e
dimenticarla senza indug Era spagnola, no? Morgan non aveva mai
conosciuto uno spagnolo che non gli avesse ispirato un odio profondo e
divorante.
  Lucia era una suora.
  Ma il corsaro non le credeva affatto.
  La voleva. Sarebbe stato così facile non badare alla sacra vocazicne che
diceva di seguire e prendere l suo corpo. Così facile...
  Era davvero una pia donna?
  Lui diede un'occhiata a Lucia, raggomitolata sul duro pavimento
stupefatto dalla direzione dei propri pensieri. El Diablo aveva catturato un
paio di donne spagnole in precedenza e le aveva subito liberate, dietro
pagamento di un riscatto. Non aveva mai provato desiderio per loro,
sebbene fossero più che disposte a concedergli le loro grazie. Una in
particolare aveva messo decisamente in chiaro che lo desiderava, ma lei
non lo attirava, non trovava alcuna bellezza nei lineamenti scuri e ni occhi
a mandorla che la caratterizzavano, perciò l'aveva respinta.
  Morgan sospirò in modo irregolare e si volse verso la parete. Perché
avrebbe dovuto preoccuparsi della comodità di quella maliarda spagnola?
La decisione di dormire per terra era stata sua, perciò, così fosse.

Lucia si svegliò quando il sole del mattino filtrò attraverso l'oblò aperto.
Lei rimase senza fiato, sconvolta, quando si rese conto di giacere nella
cuccetta di Morgan e balzò su come se essa bruciasse, fissando inorridita il
giaciglio sfatto. Come era finita dal pavimento al letto? Non ricordava di
essersi spostata o che qualcuno ve l'avesse trasportata. Dov'era il pirata?
Che cosa le aveva fatto?
  Prendendo in esame i propri indumenti, le parve che non le mancasse
nulla di ciò che indossava il giorno prima. Sentiva il corpo irrigidito per
aver dormito sul duro pavimento, ma a parte quello non avvertiva alcun
                                     37
dolore in luoghi insoliti. Non ebbe il tempo di esaminarsi ulteriormente,
perché la porta si aprì e Morgan entrò, chiudendosela bene alle spalle.
Portava un vassoio da cui provenivano aromi deliziosi.
   «Ah, vedo che siete sveglia. Vi ho portato qualcosa da mangiare; dovete
avere fame dopo aver saltato la cena, ieri sera.» Lui posò il vassoio sullo
scrittoio, spingendo da parte una mappa, mentre così faceva.
   A Lucia venne l'acquolina in bocca. «Non ho appetito», mentì. Tuttavia
lo stomaco la tradì, perché iniziò a brontolare così forte da essere udito da
Morgan. «C-come sono finita sulla cuccetta?»
   «Vi ci ho messo io», disse Morgan. «Mi sono levato all'alba.
Sembravate così scomoda che vi ho trasferita nel letto; stavate ancora
dormendo sodo, quando ho lasciato la cabina.»
   «Non avete...» Lei si umettò le labbra, incerta su come continuare. «Non
avete... approfittato di me, vero? Siete così malvagio da profanare
un'ancella di Dio?»
   Morgan aggrottò la fronte con ferocia tale che Lucia fece un balzo
all'indietro, allarmata. «Quando vi prenderò, pretenderò che siate sveglia e
che ve ne rendiate conto. Vi voglio sensibile tra le mie braccia, non ignara
e inconsapevole di quello che vi sto facendo. Posso essere un bastardo, ma
ci sono cose che neppure io mi abbasserei a fare. Ora mangiate. Ho una
nave da governare.» Lui si volse per andarsene.
   «Aspettate!» Morgan si arrestò, senza voltarsi. «Posso... posso uscire a
camminare sul ponte?»
   «Gli uomini mi sono fedeli, ma sono comunque dei pirati, suor Lucia.
Non posso proteggervi da loro una volta che sarete uscita da questa cabina.
La ciurma immaginerà che io mi sia già stancato di voi e crederà di essere
libera di soddisfare i propri impulsi. Potete fare come vi pare, ma se non
volete sottomettervi al mio equipaggio, allora vi consiglio di rimanere al
sicuro qui dentro.»
Lucia fu percorsa da un brivido; gli credette. Tutti gli uomini erano così
ignobili? Così riprovevoli?



  Quando lui fu uscito dalla porta, lei capì che nulla al mondo avrebbe
potuto spingerla a uscire da quella cabina. La ambigua protezione del
capitano era comunque preferibile a uno stupro di gruppo da parte
dell'intera ciurma.
  Morgan ridacchiò tra sé mentre si allontanava; non era stato proprio
sincero con Lucia. I suoi uomini la volevano, certo, ma avrebbero obbedito

                                     38
ai suoi ordini, sotto pena di subirne le conseguenze. Dopo ciò che lui
aveva spiegato loro quella mattina, nessuno avrebbe osato toccarla
nemmeno con un dito senza il suo permesso.
   Lucia lo osservò andarsene, mentre l'aroma delizioso la attirava verso il
vassoio della colazione. Doveva conservare le forze, no? Con quel pensiero
in mente la ragazza divorò rapidamente il contenuto dell'intero vassoio,
trovandolo sorprendentemente gustoso, considerato che si trattava di
vivande preparate su una nave. Lucia aveva appena terminato di mangiare,
quando udì bussare discretamente alla porta Osservò piena di apprensione la
porta che si apriva senza invito e vide entrare il primo ufficiale, che le portò
una brocca d'acqua e una pila morbidi teli.
   «II capitano ha pensato che un po' d'acqua potesse farvi piacere; è la cosa
più vicina a un bagno che possiamo offrirvi. Quello dovrà aspettare finché
non avremo raggiunto Andros.»
   Crawford posò la brocca sul lavabo e osservò la giovane con aria
sfacciata; si chiese se la notte precedente il capitano l'avesse presa. A
giudicare dal pessimo umore di Scott, lui ipotizzò che la perfida monaca
fosse riuscita a mantenere intatta la propria verginità. Non era da Morgan
morire dietro a una baldracca spagnola, indipendentemente da quanto
potesse essere bella o desiderabile. Tuttavia, per colpa di quella colombella
grigia, Morgan aveva i nervi a pezzi. Il primo ufficiale era sconcertato;
credeva di conoscere il suo amico meglio di chiunque altro, e sapeva che
non era da lui privarsi di qualcosa che aveva a portata di mano, qualcosa
che desiderava con tanta intensità, come evidentemente era nel caso di
quella suora spagnola.
   «C'è qualcosa che non va?» chiese Lucia, sulle spine sotto lintenso e
minuzioso esame di Crawford.
Lui le rivolse un ghigno impudente. «Siete consapevole di quello che state
facendo al capitano Scott? Perché non cedete e non risparmiate a entrambi
tempo e fastidio? Alla fine lui farà a modo suo.»
   Lucia si inalberò, piena d'indignazione. «Cedere? No, mai! Sono una
suora, violare me significa violare Dio.»
   «Dio ha abbandonato Morgan quando aveva bisogno di Lui.»
   Lucia ebbe un'esclamazione di sdegno. «Blasfemo! È proprio tipico di
voi inglesi senza Dio. Potete dire al vostro capitano che io lo contrasterò
fino al mio ultimo respiro mortale.»
Crawford scrollò il capo. «Non c'è bisogno che muoia nessuno, sorella. Vi
sto semplicemente mettendo in guardia sul fatto che Morgan non è un uomo


                                       39
paziente, e che la ciurma preferisce vederlo felice Io preferisco vederlo
felice.»
    «Voi potete andare al diavolo, signor Crawford!»
    «Dove avete imparato l'inglese? Avete un'ottima padronanza della
lingua, per essere una suora.» Come Morgan, anche lui sospettava quella
focosa spagnola non fosse ciò che sosteneva di essere.
    «Al convento avevo ottimi insegnanti. Ho iniziato gli studi a dieci anni
d'età e ho scoperto di essere naturalmente portata per le lingue straniere.
Mastico anche un po' di francese e di tedesco.»
   «Non c'è da meravigliarsi che Morgan sia affascinato da voi», osservò
Crawford, asciutto. «Bellezza e cervello sono rari in una donna. Tutte le
suore sono così ben istruite come voi?»
   Quell'uomo stava forse cercando di lusingarla? Lei non poteva
ammettere che suo padre aveva preteso che venisse istruita in quel modo
per non mettere in imbarazzo il suo futuro marito. Don Diego del Fuego
era un uomo molto colto e potente, che aveva bisogno di una moglie
intelligente quanto bella. Don Eduardo era stato generoso nei confronti
della sua unica figlia, riguardo alla sua istruzione.
   «Io posso parlare soltanto per me, signor Crawford. Grazie per l'acqua.»
   L'ufficiale capì benissimo che si trattava di un congedo, e si volse per
andarsene. «Oh, a proposito», aggiunse prima di varcare la soglia, «c'è un
pi... ehm, un vaso da notte sotto il letto. Potete usarlo; lo sguattero viene a
vuotarlo una volta al giorno.»
   Il volto di Lucia si infiammò. In verità lei aveva un bisogno disperato di
un vaso da notte, ma era troppo imbarazzata per chiederne uno allo
spregevole capitano Scott. Si chiese se Morgan avesse



ordinato al signor Crawford di accennare al problema. Tuttavia lei
apprezzò molto che le avessero portato dell'acqua, poiché non si era più
potuta lavare in modo decente da quando era stata rapita dalla Santa Crux.
   Quando notò che la porta non aveva chiavistello, Lucia si arrangiò come
meglio poté, puntellando una sedia sotto la maniglia. Poi si lavò alla
svelta, togliendosi per un attimo la parte superiore della veste, poi
sollevandosi le gonne per arrivare alle gambe. Era incerta se togliere o no
il copricapo, e lo fece con riluttanza, tenendo d'occhio la porta nel timore
che il pirata facesse irruzione superando quella scarsa barriera e scoprisse


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il suo segreto. Lei desiderò essere ancora in possesso del coltellino per il
cibo, in modo da poter tagliare la lunga chioma.
   Una volta che ebbe terminato di lavarsi, osservò con interesse la
scrivania di Morgan; un'autentica miniera inaspettata e preziosa, pensò,
aprendo i cassetti in rapida successione. Poteva sperare al massimo in un
tagliacarte, ma se fosse stato abbastanza affilato lei sarebbe riuscita
comunque a tagliarsi i riccioli. La fortuna l'assistette; nell'ultimo cassetto
Lucia trovò un paio di piccole forbici, che probabilmente Morgan usava
per rifilarsi i capelli. Tuttavia, quando sollevò le forbici avvicinandosele al
capo, le tremarono le mani, perché i capelli erano proprio l'attributo di cui
andava più fiera. Lei sapeva che al momento di prendere i voti perpetui
glieli avrebbero tagliati comunque, ma fino ad allora la ragazza aveva
gelosamente curato e conservato i suoi lunghi riccioli lucidi. Ora si trovava
a dover fare una scelta dolorosa; preferiva rinunciare all'onore o alle
chiome? Non aveva scelta, doveva proteggere la propria virtù contro il
virile pirata e il potere travolgente che esercitava su di lei.

   Agi in modo rapido, efficiente, tagliando via grosse ciocche di capelli
senza l'aiuto di uno specchio. Le guance le si rigavano di lacrime man
mano che cresceva la pila di chiome recise. Lucia non sapeva se stava
tagliando in modo regolare, né le importava; si rendeva conto soltanto di
dover finire e liberarsi delle prove prima che ritornasse il capitano Scott.
   Infine il compito fu portato a termine. Raccogliendo con cura i riccioli
neri, si diresse all'oblò, che era stato lasciato aperto perché entrasse la
brezza, e gettò in mare fino all'ultima ciocca. Osservò in modo spassionato
le ciocche scure che indugiavano sulla cresta di un'onda e poi
scomparivano sotto la superficie. A quel punto la ragazza si allontanò e si
rimise il copricapo. Appena in tempo. La maniglia della porta sbatacchiò, e
all'improvviso la sedia volò via, mentre Morgan faceva irruzione nella
stanza.
   «Che cosa speravate di realizzare con la sedia?» L'inclinazione
sardonica delle sopracciglia di lui le rivelò quanto il pirata ritenesse
davvero inutile quella manovra volta a tenerlo fuori.
   «Avevo bisogno di intimità per lavarmi.»
   «Nessuno tranne me entrerà mai in questa cabina senza il mio
   permesso.»
   «Questo dovrebbe forse farmi sentire meglio?»
   Morgan sorrise. «Ben presto, mia piccola suora, ben presto voi
implorerete le mie attenzíoni.»

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«Quando la luna inizierà a vortícare e le stelle esploderanno!»
   «Posso fare in modo che accada», promise lui, abbassando la voce in un
roco sussurro. «Quando vi porterò al piacere afferrerete la luna vorticante e
raggiungerete le stelle.»
   Le parole seducenti di lui fecero turbinare i sensi di Lucia; la ragazza
non aveva idea di che cosa lui stesse parlando, ma in qualche modo
sospettava che l'inglese potesse fare in modo che quanto promesso
accadesse, se lei gliel'avesse consentito.
   «II vostro io è in preda a un'esaltazione esagerata, capitano.»
   «Davvero, piccola strega? Forse dovremmo provare la mia teoria.» Lui
si diresse lentamente verso di lei. Lucia si volse per evitarlo, ma l'uomo fu
troppo veloce, e per di più la giovane non aveva via di scampo. Morgan la
afferrò e la attirò a sé. Lei avvertì l'incredibile calore che lui emanava,
attraverso gli indumenti di entrambi.
   «Che cosa volete da me?» esclamò la giovane.
«Guardatemi! Il mio comportamento non è né seducente né dissoluto, sono
avvolta dalla testa ai piedi in una veste grigia e insignificante, che non
lascia vedere nulla tranne il mio volto.Certamente ci sono donne più
attraenti di me. Sono una suora, una donna consacrata, non so nulla delle
cose del mondo.»



   «Se pensate che le vesti che indossate non vi rendano attraente vi
sbagliate di grosso. Io vi insegnerei la passione, colombella grigia.» Lui
premette con forza la bocca contro quella di lei, esigente, schiudendole le
labbra; penetrò all'interno con la lingua ardente, creando un fuoco che
minacciò di bruciarla. Lei sentì il calore di lui contro di sé, che la
marchiava, e gemette sotto l'assalto furioso del suo bacio, ammaliata dal
sapore e dal tocco di lui.
   Morgan era acutamente consapevole del contatto fisico tra sé e Lucia. Lei
era premuta contro di lui, e attraverso la barriera dei loro abiti il corsaro
riusciva a sentire la lunghezza delle sue gambe armoniose, la curva
seducente dei fianchi e la morbida pienezza dei seni. Lei poteva essere una
suora, o forse no, ma era donna sino in fondo, e matura per essere colta,
matura per lui.
   Lucia si rendeva conto del pericolo che correva, lo avvertiva con ogni
fibra del proprio essere e sembrava impotente a fermare quello che Morgan
Scott aveva iniziato. Se lei avesse voluto davvero scoprire che cosa fosse la

                                     42
passione, era certa che quel pirata inglese potesse darle un piccolo assaggio
del paradiso. Ma l'indole di lei era troppo severa per abbandonarsi a
sentimenti peccaminosi. Essere sedotta e abbandonata da un virile furfante
era peggio di dover sposare un uomo che non conosceva. Nessuna delle due
alternative era allettante. In qualche modo lei doveva convincere El Diablo
a rimandarla al convento, e doveva farlo presto, prima che lui si facesse
beffe della sua devozione.
   Strappandosi dalla stretta dell'uomo, Lucia utilizzò uno stratagemma che
aveva funzionato in passato con il capitano; cadde prontamente in ginocchio
prima che lui potesse tornare ad afferrarla. Stringendo tra le mani le perle
del rosario, la giovane levò gli occhi al cielo e prese a muovere le labbra in
fervida preghiera.
   La sua devozione toccò un tasto sensibile all'interno di Morgan, e lui si
allontanò con una volgare imprecazione. Come poteva sedurre una donna
così pia? Così riverente?
   Non è una suora, obiettò una voce dentro di lui.
   Ma l'ardore del corsaro si era raffreddato, non perché nutrisse alcun
rispetto profondo per la religione papista che lei professava, ma perché
quella donna toccava un tasto nascosto nel profondo dell'animo di lui, che
faceva appello alla sua decenza.
   «Recitate pure le vostre preghiere, mia piccola monachella», ringhiò
Morgan. «Tanto alla fine non vi serviranno a nulla. Io vi avrò, a tempo
debito.»




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Connie mason morgan e lucia

  • 2. PROLOGO Da qualche parte nell'oceano Atlantico. 1580 organ Scott rimase brevemente in equilibrio sulla prua del galeone che affondava, inarcò il corpo emaciato e sfregiato dalle cicatrici, e si tuffò nel mare sottostante, che era cupo e spazzato dal vento. Agitando furiosamente braccia e gambe, lottò per sfuggire al risucchio della Black Mariah che si stava inabissando. Il giovane si volse a guardare una volta soltanto, rallegrandosi in cuor suo alla vista di quella nave diabolica che colava lentamente a picco portando con sé il brutale capitano spagnolo e la sua ciurma. A quel punto si mise a ridere. Rise finché non iniziarono a dolergli i fianchi, fino a quando non rischiò di affogare. All'improvviso si volse verso la fregata inglese con i cannoni ancora fumanti, e prese a nuotare come un disperato. 2
  • 3. «Sta affondando, capitano Dunsworth», riferì il primo ufficiale Nickols, abbassando il cannocchiale e sorridendo al suo superiore. «Finalmente», ringhiò Dunsworth. «Un altro bastardo spagnolo ha finito di interferire con la navigazione inglese. Ha commesso il primo errore quando ha deciso di sfidarci, e il secondo quando ha pensato di riuscire ad affondare una delle migliori navi di Sua Maestà. Nessun sopravvissuto, signor Nickols?» Nickols tornò a sollevare il cannocchiale per scrutare le creste spu- meggianti delle onde che venivano solcate dal vento crescente. «Non sembra, signore.» Dunsworth annuì. «Tanto meglio. Togliamoci di qui, si sta preparando una tempesta. Fate rotta per l'Inghilterra, è necessario riparare i danni provocati dalla Black Mariah.» «Sì, sì, sir.» Nickols diede un'ultima scorsa al mare con il cannocchiale, lo abbassò, poi all'improvviso tornò a sollevarlo rimettendoselo davanti all'occhio. «Che cosa c'è, signor Nickols, vedete qualche cosa?» «Sì, capitano. Sembra che tra le onde compaia la testa di un uomo.» II secondo porse il cannocchiale a Dunsworth, che lo puntò nella direzione in cui Nickols indicava. «Lo vedete?» «Sì, ho una mezza idea di lasciar annegare quel bastardo, ma non sono un barbaro. Calate una barcaccia e portatelo a bordo.» «Sembra praticamente sfinito, capitano», osservò Nickols fissando l'uomo mezzo affogato, disteso scompostamente sul ponte. «Guardategli la schiena, povero diavolo. Chiunque sia, non era certo coccolato a bordo della Black Mariah. Non è che un ragazzo. Dubito anche che sia spagnolo, con quella testa di capelli biondi.» «Portatelo sottocoperta e fatelo visitare dal medico di bordo. E per l'amor di Dio, dategli da mangiare, gli si contano tutte le costole. Finché non avremo sentito la sua storia non sarà male trattarlo più decorosamente possibile.» Morgan si mosse, si volse sul fianco e vomitò parte dell'acqua marina che aveva inghiottito. Poi si distese sulla schiena, fissando gli inglesi che l'avevano ripescato dal mare. Nonostante si sentisse debole e asso- lutamente esausto, sorrise in preda a una gioia sincera. In cinque anni era la prima volta che vedeva un inglese, e a quella vista si sentì quasi sopraffare per il sollievo. «Parlate inglese?» chiese il capitano Dunsworth. 3
  • 4. Benché avesse la gola infiammata per aver inghiottito copiose quantità di acqua marina durante la disperata nuotata, Morgan rispose senza esitazione. «Parlo inglese molto bene, sir. Mi chiamo Morgan Scott. Mio padre era Sir Duncan Scott, e cinque anni fa ebbe l'incarico di inviato in Italia dalla regina. La nostra nave, la Southern Star, fu attaccata e affondata dalla Black Mariah, e io sono l'unico sopravvissuto. Mia madre, mio padre, mio fratello, mia sorella sono morti... tutti morti.» Il capitano assunse un'espressione di incredulità. «La Southern Star! Mio Dio, ricordo benissimo l'incidente. Non si seppe più nulla della nave, e si supponeva che l'intero equipaggio e tutti i passeggeri fossero perduti. Dove siete stato, in questi ultimi cinque anni?» «Mi hanno spedito all'inferno», disse Morgan, cercando di alzarsi. Un marinaio si precipitò per aiutarlo. «Per cinque anni non mi hanno lasciato mettere piede giù dalla Black Mariah. Mi hanno affamato, picchiato, umiliato e costretto praticamente in schiavitù. Sono cresciuto alla svelta, strappato a forza dall'innocenza giovanile e precipitato nelle viscere dell'inferno a diciassette anni d'età.» II capitano Dunsworth scrollò il capo pieno di compassione. «Grazie a Dio, la nostra rotta ha incrociato quella della Black Mariah al momento opportuno. Ora siete libero, Morgan Scott. Sono sicuro che la regina vi restituirà tutta la ricchezza e le proprietà della vostra famiglia, quando apprenderà che siete ancora in vita.» «Immagino di sì>, disse debolmente Morgan. «Sono il capitano Dunsworth, della regia marina britannica. Il medico di bordo vi darà subito un'occhiata; per quando raggiungeremo l'Inghilterra sarete in condizioni perfette. Siete giovane, vi riprenderete. In men che non si dica vi ritroverete tra vostri pari a condurre un'esistenza privilegiata.» Con gli occhi infossati e l'aria macilenta, Morgan fissò Dunsworth. Nessuno, a parte lui, avrebbe davvero saputo quanto gravemente avesse patito per mano degli spagnoli. Gli altri potevano immaginarlo, ma non l'avrebbero mai capito davvero, a meno che non l'avessero sperimentato personalmente. Lui non avrebbe mai più potuto vivere il genere di esistenza inutile cui era abituato prima degli anni trascorsi in schiavitù. L'anima gli bruciava d'odio, il cuore bramava vendetta. La morte crudele della sua famiglia e la successiva prigionia l'avevano segnato in modo indelebile. «Userò la mia ricchezza per vendicare la morte della mia famiglia», disse con voce così colma di odio che Dunsworth rabbrividì e distolse lo sguardo. «D'ora in poi nessuno spagnolo, uomo, donna o bambino, sarà al sicuro da me. Chiederò il benestare della regina, allestirò una nave, e darò loro la caccia in alto mare, trattandoli da quegli animali che sono.» 4
  • 5. «Ammiro la vostra determinazione, Master Scott, qìa non siete un po' troppo giovane per comandare una nave vostra? Avete le capacità necessarie per controllare degli uomini?» Gli occhi azzurri di Morgan sfavillarono di un forte sentimento vendicativo. «Dopo cinque anni di prigionia in alto mare ho imparato tutto quello che c'è da sapere riguardo alle navi e alla navigazione. Proprio come ho imparato a odiare gli spagnoli. Penso che questa sia una qualifica più che sufficiente per affrontarli. Nulla mi fermerà, capitano.» Il ragazzo levò il pugno verso il cielo cupo e minaccioso. «Giuro sulla testa dei miei familiari di diventare spietato e implacabile nella mia caccia agli spagnoli. Li scoverò inesorabilmente e non darò loro tregua. Con l'aiuto di Dio.» CAPITOLO 1 Cadice, Spagna. 1587 <Non m'importa di quanto tu sia devota, figliola, è in ballo l'onore della famiglia», affermò con enfasi Don Eduardo Santiago. «Tu lascerai il convento, e ti recherai a Cuba per sposare Don Diego del Fuego.» Avvolta in un informe abito grigio, Lucia Santiago si irrigidì palese- mente e sollevò il mento in un gesto di sfida quasi inaudito. Si dileguarono la sottomissione e l'obbedienza che le erano state inculcate per dieci anni dalla badessa e dalle suore del convento Madre di Dio, perché lei non poteva lasciar passare questa imposizione senza protestare. Non intendeva essere sacrificata per l'onore di suo padre. «Non voglio sposare Don Diego, padre, né desidero lasciare la Spagna. Sono perfettamente soddisfatta qui al convento, tra un mese prenderò definitivamente i voti e sarò felice di servire Dio per sempre.» Benché il suo ardore fosse un po' troppo forzato, lei finse di non accorgersene. Diventare suora era l'obiettivo supremo della sua esistenza. 5
  • 6. «È precisamente per questo che sono qui, Lucia», le disse Don Eduardo. «Non ho mai avuto intenzione di destinarti ad una vita religiosa. Eri un'incorreggibile bambina di dieci anni quando ti ho portato qui per essere domata e istruita dalle buone suore del convento. Tua madre era appena morta e io non ero in grado di tenere a freno una bimba vivace come te, avevo già abbastanza da fare nell'educare i tuoi fratelli. Tuttavia non ho mai avuto intenzione di lasciarti qui per sempre; sei stata promessa a Don Diego del Fuego per tutti questi anni, e lui si sta spazientendo. La badessa mi ha assicurato che sei assolutamente pronta per il matrimonio.» Lucia rabbrividì, immaginando come sarebbe stato rivoltante sot- tomettere il proprio corpo ad un uomo, specialmente ad uno che conosceva appena. «Vi prego, padre, perché non riuscite a capire che sono destinata ad una vita di devozione e di preghiera? Desidero diventare sposa di Cristo.» Don Eduardo lanciò alla figlia un'occhiata che esprimeva con eloquenza la sua indignazione. «Basta guardarti per capire quanto tu sia inadatta ad una vita claustrale.» La osservò, fissò l'appassionata bellezza del suo volto, le curve voluttuose del corpo, a malapena dissimulate dalla veste sciolta che indossava. Gli occhi, grandi, scuri, con gli angoli esterni inclinati verso l'alto, scintillavano di vita, di ardore e di passione. Lei poteva ingannare gli altri, ma non lui; lui era suo padre. Era convinto che una volta iniziata alla passione lei vi avrebbe partecipato avidamente, e voleva che fosse Don Diego l'uomo destinato ad accendere la fiamma che bruciava all'interno di sua figlia. «Non è colpa mia se sono così, padre», disse Lucia con una traccia di biasimo. «L'aspetto esteriore non ha nulla a che vedere con la devozione; desidero trascorrere il resto dei miei giorni a servire Dio.» «Bah! Come puoi sapere che cosa vuoi quando non hai sperimentato nulla della vita?» la rimproverò Don Eduardo con impazienza. «È stata una trascuratezza da parte mia lasciarti qui così a lungo. Verrai subito via con me, Lucia. Devi essere pronta a salpare entro due settimane a bordo della Santa Crux, per raggiungere il tuo promesso. Sarai lieta di sapere che Don Diego è stato nominato governatore generale di Cuba. È un uomo potente, molto rispettato e ammirato. Sei una ragazza fortunata, Lucia.» «Padre, è vecchio e io...» «Ne ho abbastanza! Non intendo discutere oltre. Sposerai Don Diego e questo è tutto. Viaggerai con un'anziana dama di compagnia e con un prete, 6
  • 7. che durante il viaggio ti istruiranno sui tuoi doveri coniugali. Don Diego si aspetterà alcune cose da te», aggiunse lui in tono evasivo. «Un esercito di sarte lavorerà giorno e notte per fornirti un guardaroba degno della moglie di un uomo tanto importante. Devi capire che sto facendo questo perché ti voglio bene, Lucia; avrai una bella esistenza con Don Diego.» Lucia non lo capiva affatto. Perché doveva lasciare un luogo di pace, in cui era soddisfatta, per entrare in un mondo lacerato dalla discordia e dai conflitti? Lei non era completamente ignorante delle faccende del mondo, era a conoscenza della frattura che stava per verificarsi tra Inghilterra e Spagna e aveva sentito parlare del calderone di intrighi politici in ebollizione, sia alla corte di Filippo II di Spagna sia a quella di Elisabetta i d'Inghilterra. Persone giunte in visita al convento sussurravano di atti di pirateria in mare aperto e un nome in particolare la faceva rabbrividire di spavento ogni qual volta lei lo udiva. El Diablo. II diavolo nelle vesti di un inglese. Lei rabbrividì, ricordando la prima volta che aveva sentito quel nome. Era stato vari anni prima; per caso lei aveva udito un ospite, che si era fermato per una notte soltanto, raccontare alla badessa dello spietato corsaro inglese che affondava galeoni spagnoli con ossessione quasi maniacale. Probabilmente è diventato ricco sfondato depredando gli spagnoli, rifletté lei, inorridendo di disgusto mentre cercava di raffigurarsi il crudele pirata che attaccava quasi esclusivamente navi spagnole «Mi hai sentito, Lucia?» ripeté con impazienza Don Diego. «Prendi commiato dalla badessa e fai i bagagli, dobbiamo partire immedia- tamente.» Pur avendo vent’anni, Lucia sapeva che sarebbe servito a ben poco protestare ulteriormente. Era avvilente rendersi conto che tutti aspetti della sua vita erano controllati da uomini: suo padre, i due fratelli e ora Don Diego, il suo promesso sposo. Per lo meno in convento lei non doveva rispondere a nessuno, se non a Dio. «Vi ho sentito, padre. Non c'è nulla che io possa dire o fare per farvi cambiare idea?» 7
  • 8. «No, figliola, desidero di cuore il meglio per te. Con Don Diego avrai ricchezza e rango elevato, sarai la moglie vezzeggiata di un uomo importante. Non vuoi avere figli? Don Diego te ne darà.» Soltanto quando Don Eduardo accennò ai bambini Lucia provò un certo grado di desiderio per il genere di vita che suo padre aveva appena descritto. Avere dei figli suoi sarebbe stato straordinario, ma lei non riusciva a raffigurarsi mentalmente Don Diego come loro padre. La ragazza l'aveva visto soltanto una volta, quando lei aveva soltanto dieci anni, e già allora le era sembrato un uomo già vecchio, severo, anche se all'epoca non poteva avere più di venticinque anni. «Benissimo, padre», disse Lucia con aria abbattuta. «Ma sappiate che il mio cuore non è in questo matrimonio.» A bordo della Santa Cruz Puntando i piedi sul ponte beccheggiante, Lucia si piegò controvento, con gli spruzzi che le si posavano sui capelli d'ebano e le bruciavano i luminosi occhi scuri. Le guance di lei sembravano rose rosseggianti contro il pallore olivastro del volto, un'affascinante conseguenza del vento burrascoso. La ragazza era in piedi da ore sul ponte e fissava im- bronciata il mare spumeggiante, desiderando di trovarsi ancora al con- vento, dove la vita era serena e priva di complicazioni. «Vi prego., Lucia, ritornate in cabina, non dovete prendere un'in- freddatura, altrimenti Don Diego sarà contrariato con voi e con me per aver consentito che accadesse.» Lucia indirizzò a Donna Carlotta uno sguardo esasperato. La dama di compagnia le risultava abbastanza simpatica, ma lei la riteneva di gran lunga troppo rigida per essere una donna ancora giovane. Non molto più vecchia di Lucia, Donna Carlotta era una vedova che Don Eduardo aveva assunto per farle da governante e da compagna di viaggio. L'accompagnava anche un prete, padre Sebastian, che si occupava delle sue esigenze spirituali durante il viaggio. «Non ho freddo, Carlotta. Il vento è estremamente corroborante.» «Io lo trovo rivoltante», disse Carlotta. Il volto della donna aveva assunto un'innaturale tonalità verdastra, a riprova del mal di mare di cui aveva sofferto da quando era salita a bordo della nave, a Cadice. «Speravo che questo odioso mal di mare sarebbe passato dopo le prime settimane di navigazione, ma non fa che peggiorare.» 8
  • 9. «Ritornate in cabina, Carlotta, io sto bene. Sono sicura che padre Sebastian vi terrà compagnia.» «Sì, farò così. Può leggermi qualcosa dal buon libro. Ha una voce così dolce e pacata.» Lucia osservò la donna ritornare barcollando all'ampia cabina di poppa che condividevano. Doveva ammettere che Carlotta era un'accompa- gnatrice estremamente devota e ammodo, ma decisamente noiosa. In quanto a padre Sebastian, il buon prete era un uomo severo che imponeva la disciplina, mandato con lei per fare in modo che Lucia raggiungesse il promesso sposo pura come il giorno in cui aveva lasciato il convento. Il prete dedicava quotidianamente un bel po' di tempo all'insegnamento re- ligioso e alla preghiera, cosa che Lucia apprezzava. Lei sperava che una volta che padre Sebastian avesse visto quant'era devota, l'avrebbe aiutata a evitare quel matrimonio che tanto incontrava il favore di suo padre. Mentre fissava con aria cupa il lontano orizzonte, a Lucia parve di individuare una vela. Strizzando gli occhi contro il bagliore del mare, tornò a scorgerla, poi la osservò scomparire dietro l'orizzonte. Poiché non ricomparve, lei ipotizzò che si trattasse di un'illusione e volse lo sguardo in un'altra direzione. A bordo dell'Avenger «La vedo, capitano. È proprio un galeone. Già, procede pesantemente sull'acqua. Probabilmente è carico di bottino.» II capitano Morgan Scott puntò il cannocchiale sulla nave spagnola a malapena visibile. Lui l'aveva scorta il giorno precedente e aveva iniziato a inseguirla, mantenendosi indietro e abbastanza lontano da evitare di essere individuato. «Avete ragione, signor Crawford, è una nave grossa. Probabilmente sarà armata di venti cannoni o più.» «Possiamo prenderla, capitano. Non possono competere con 1'Avenger. I nostri uomini sono combattenti esperti, che non vedono l'ora di dare 9
  • 10. un'altra lezione agli odiati spagnoli. Preparo l'equipaggio al combattimento?» Morgan ghignò nell'aspettativa della vendetta. «Sono d'accordo, signor Crawford. Passate parola. Preparate la nave alla battaglia e distribuite le armi. Ordinate ai cannonieri di mettersi ai loro posti. È ora che El Diablo faccia un'altra conquista.» «Sì, sì, capitano. Faremo vedere a quei bastardi di spagnoli di che cosa è capace 1'Avenger.» A bordo della Santa Cruz All'interno della sua cabina sulla Santa Cruz, Lucia era inginocchiata accanto a padre Sebastian, e pregava con fervore, mentre lo scambio di cannonate esplodeva intorno a loro con un rombo assordante. Il capitano Ortega aveva avvistato la nave pirata britannica all'alba; con l'andare del giorno essa aveva ridotto la distanza tra loro, finché era giunta alla portata dei cannoni. Avanzando pesantemente sull'acqua, la Santa Cruz non era all'altezza dell'Avenger, più rapido e leggero. Quando iniziò il cannoneggiamento, Lucia poté soltanto immaginare la terribile carneficina che veniva perpetrata contro di loro dalla nave pirata. Al primo accenno di guai, padre Sebastian era caduto in ginocchio in preghiera, esortando Lucia e Carlotta a unirsi a lui. Ma sembrava che Dio fosse sordo alle loro suppliche, mentre la battaglia in coperta continuava con violenza immutata. Dopo innumerevoli preghiere, Lucia non poté sopportare la cosa più a lungo, doveva scoprire ciò che stava accadendo. Si alzò vacillando dalla posizione in ginocchio e si avvicinò alla porta; aprendola di una fessura, sbirciò all'esterno. La ragazza scorse il capitano Ortega sul ponte, in mezzo ai pezzi danneggiati della sua nave, e si accinse a salire in coperta, decisa a scoprire quali possibilità avessero di sfuggire alla nave pirata. «Lucia, dove state andando?» La voce di Carlotta si alzò con una nota di panico. «A parlare con il capitano, non posso rimanere qui senza fare nulla, chiedendomi che cosa ci accadrà.» «State già facendo qualcosa, figliola», la rimproverò padre Sebastian. «State pregando perché accada un miracolo.» «Sarò subito di ritorno», replicò la giovane, impassibile alle parole del prete, chiudendo con fermezza dietro di sé la porta della cabina. Fiamme e fuliggine si levavano rapidi da vari punti del ponte inclinato, e il fracasso 10
  • 11. prodotto dai cannoni rombanti era quasi assordante, mentre lei schivava rottami e corpi per raggiungere il capitano. All'improvviso una palla di cannone proveniente dall'Avenger at- traversò il ponte con violenza, fracassandosi contro la santabarbara situata accanto alla cabina dove Carlotta e padre Sebastian erano inginocchiati in preghiera. La conseguente esplosione fece volare Lucia dalla parte opposta del ponte. Risollevandosi, lei lanciò un grido allarmato e tornò a precipitarsi verso la cabina ormai in pezzi. La porta penzolava di sghembo, mezza scardinata, e lei la aprì a forza, gettando da parte legno fumante e macerie, finché non trovò i corpi dei suoi due compagni di viaggio in mezzo ai rottami. «Capitano, aiutatemi!» esclamò mentre cercava un barlume di vita nel corpo esanime di Carlotta. Ma il capitano Ortega aveva già i suoi problemi; l'Avenger stava ac- corciando le distanze, e la sua nave stava affondando. Riusciva a vedere i pirati che preparavano rampini e passerelle per l'abbordaggio e sapeva che lui stesso, il suo equipaggio e i passeggeri andavano incontro a morte certa. Con orrore di Lucia, Carlotta era ormai al di là di ogni possibilità di aiuto umano. La ragazza rivolse la propria attenzione al prete, che respirava ancora, ma a malapena. Il petto gli si sollevava e ricadeva in modo così discontinuo da far temere a Lucia che la sua morte fosse imminente. Padre Sebastian aprì gli occhi e vide la ragazza che si piegava su di lui; il religioso sapeva che gli restava poco tempo da trascorrere su questa terra, ma era in pace con se stesso perché aveva dedicato la sua intera esistenza a prepararsi all’incontro con Dio. Trascorse gli ultimi attimi che gli restavano in apprensione per il destino di Lucia. Il padre di lei l'aveva affidata alle sue cure, e lui pregò per avere abbastanza tempo da trasmetterle importanti parole di consiglio, prima che la morte lo chiamasse. «II nemico sta salendo a bordo?» chiese, con gli occhi che iniziavano già a diventare vitrei. «AI padre», disse tristemente Lucia. «Il capitano Ortega non ha avuto la minima possibilità.» «Ascoltate con attenzione, figliola, perché mi rimane poco tempo.» Lucia si piegò, avvicinandosi maggiormente per udire le parole del moribondo. «Non dovete lasciare che i pirati vi usino violenza, scegliete la morte 11
  • 12. piuttosto del disonore. Con il tempo verrete liberata dietro pagamento di un riscatto, ma soltanto dopo essere stata stuprata spietatamente. Vi mancherà l'innocenza che Don Diego pretende da una moglie e dalla madre dei suoi figli, e purtroppo non sarete più adatta a una santa vita tra le religiose del convento. Con il mio ultimo respiro di moribondo vi imploro di pensarci attentamente e poi di fare quel che vi detta la coscienza.» Lucia lo fissò, atterrita. «Vorreste che mi uccidessi, padre?» Padre Sebastian non poteva più risponderle, era scivolato serenamente nella morte, ma Lucia sapeva che era esattamente quello che lui riteneva lei dovesse fare. La ragazza si alzò faticosamente in piedi; barcollò rendendosi im- provvisamente conto dell'acre puzzo di fumo e sangue e del feroce combattimento ingaggiato tra i suoi compatrioti e i pirati inglesi. La nave stava bruciando, si inclinava a dritta e rischiava di affondare, tuttavia Lucia se ne stava in piedi tra i resti fumanti della cabina, con due cadaveri ai suoi piedi, incapace di uccidersi come padre Sebastian aveva suggerito. Se lei non avesse lasciato la cabina, ansiosa di vedere quel che stava accadendo, avrebbe raggiunto con loro l'eterno riposo. Di colpo il terribile frastuono della battaglia cessò e lei udì la profonda voce tonante di un inglese che pretendeva la resa. Poi sentì un nome che le mandò brividi lungo la spina dorsale; le giunse portato dal vento fumoso della paura e del terrore, passato di bocca in bocca. El Diablo. Attimi dopo, quella stessa voce profonda ordinò che la nave fosse perquisita alla ricerca di bottino, e Lucia capì che le restava poco tempo per effettuare una scelta tra la morte o lo stupro da parte dello spietato El Diablo. Nessuna delle due possibilità era allettante. Toccando il piccolo pugnale che portava in vita, lei prese in considerazione il suicidio. Due rapidi squarci sui polsi e il sangue vitale avrebbe lasciato il suo corpo prima che i pirati la trovassero. Eppure... la morte non era forse la via d'uscita del codardo? Le suore del convento avevano impiegato anni per domare il temperamento appassionato di Lucia e soggiogarla alla loro volontà, ma le bastarono dieci secondi per riacquistare l'ostinato orgoglio e la caparbietà che avevano fatto disperare suo padre quando era bambina. Se Don Eduardo l'avesse vista ora, con gli occhi lampeggianti di sfida, l'espressione ben lungi dall'essere mite e sottomessa, lui avrebbe visto giustificata la sua convinzione che Lucia non fosse fatta per la vita religiosa. «Non mi ucciderò», dichiarò coraggiosamente la ragazza, «né mi piegherò alle brame di luridi pirati.» 12
  • 13. Benché le sue parole fossero coraggiose, lei non aveva alcuna arma adeguata con cui difendersi, a parte il coltellino, perciò volse i propri pensieri in un'altra direzione. Scorgendo il proprio baule tra le macerie della cabina, lei ricordò di avervi introdotto l'abito grigio da suora, pensando stupidamente che durante il viaggio avrebbe potuto colpire padre Sebastian con la propria devozione e convincerlo di quanto fosse sbagliato costringerla a sposarsi, quando quello che lei desiderava davvero era trascorrere la propria esistenza al servizio di Dio. Ma il prete aveva ignorato le sue proteste e rifiutato con fermezza di supplicare Don Eduardo in suo favore. Lui era stato incaricato dal padre di Lucia di consegnarla sana e salva al fidanzato e di fare in modo che fosse opportunamente sposata; il religioso era un uomo di parola. Un trambusto poco distante spinse Lucia ad affrettarsi; chiuse con una spinta la porta sbilenca e cercò l'abito nel baule. La ragazza estrasse l'indumento, si strappò di dosso il vestito che portava, e si infilò la veste dal capo, avvolgendosi intorno alla vita le perle di legno del rosario per formare una cintura. Poi appallottolò i propri ricchi abiti e li gettò fuori dell'oblò. In pochi minuti i suoi lunghi capelli d'ebano furono spinti sotto una cuffia di lino, che completò la trasformazione; terminò appena in tempo. All'improvviso la porta si aprì sui cardini rotti, e sulla soglia apparve un pirata corpulento, coperto di sangue e di sporcizia, che contemplò il disastro con bieca soddisfazione. Scorse Lucia e la guardò con lascivia, rivelando una bocca piena di denti anneriti e marci. «Bene, bene, che cosa abbiamo qui?» L'uomo entrò, evitando i corpi di Carlotta e del prete, e si protese per afferrare la ragazza. Lei arretrò, per sottrarsi a lui, inciampando sui rottami, ma lui la inseguì implacabile. «Non aver paura, colombella grigia. II vecchio Pete non vede una donna da quando abbiamo lasciato le Bahamas; per lo meno non una graziosa come te.» Fece un balzo, intrappolò Lucia afferrandola per la vita, e la trascinò contro la parete inflessibile del proprio torace massiccio. Lei rimase di colpo senza fiato, ma lo ritrovò rapidamente e prese a urlare con quanto fiato aveva in corpo. Tappandole la bocca con la mano, Pete cercò di trascinarla sul ponte. 13
  • 14. Morgan si teneva in equilibrio sul ponte inclinato, esortando i suoi uomini ad affrettarsi prima che la Santa Cruz affondasse. A bordo del galeone spagnolo avevano trovato ricchezze al di là della loro più sfrenata immaginazione, e gli uomini le stavano trasferendo sull'Avenger, mentre lui e Stan Crawford radunavano i sopravvissuti spagnoli verso il casseretto. Quando il capitano pirata udì l'urlo, si fermò di colpo sui propri passi e si volse ad affrontare Ortega, inarcando le sopracciglia in un'espressione sinceramente sorpresa. «Ci sono donne a bordo?» II capitano si mantenne scontrosamente taciturno. Pensando che non parlasse inglese, Morgan ripeté la domanda in uno spagnolo impeccabile, avendo imparato correntemente la lingua durante i suoi anni di prigionia. Vedendo che Ortega restava muto, il pirata posò la punta della propria spada contro la gola dell'uomo, senza bisogno di grande provocazione per premerla sino in fondo. Ortega strabuzzò gli occhi ed emise un rauco lamento di protesta. «La senorita Santiago, figlia dell'armatore, e la sua accompagnatrice.» «Qual è la vostra destinazione?» «Cuba. II fidanzato della senorita Santiago l'aspetta all'Avana.» Morgan socchiuse gli occhi guardando verso i resti della cabina di poppa, sicurissimo che l'urlo fosse provenuto da lì. «Qui continuate voi, signor Crawford.» Il capitano pirata attraversò a lunghi passi il ponte in preda alle fiamme, notando che tutti i suoi uomini, tranne alcuni che erano rimasti indietro, erano già passati sull'Avenger e lo attendevano lì. ll ponte s'inclinò follemente non appena lui raggiunse la cabina, e Scott temette che qualsiasi passeggero rimasto a bordo restasse intrappolato all'interno della nave che affondava. Scostando con un calcio i resti della porta pencolante, Morgan spostò rapidamente lo sguardo sulla carneficina all'interno della cabina, osservando prima i due corpi e poi la coppia che lottava a corpo a corpo. Uno dei suoi uomini giaceva addosso a una donna, e stava facendo una fatica del diavolo a domarla. Lui fu sorpreso nel notare che la giovane indossava il grezzo abito grigio di una suora; benché non avesse mai tenuto in particolare considerazione le monache o qualsiasi altro fanatico religioso, afferrò il pirata per la collottola e lo spinse via. 14
  • 15. «Ritorna sull'Avenger, Potter, a meno che tu non voglia affondare insieme con la nave.» Pete Potter lanciò una scontrosa occhiata in cagnesco al suo superiore. «E che ne sarà della donna, capitano? La voglio. È mia.» Lucia sbarrò gli occhi per la paura fissando Morgan; lei sapeva, senza che ci fosse bisogno che qualcuno glielo dicesse, che si trattava del famigerato El Diablo, il pirata temuto e odiato da tutti gli spagnoli. Lui non somigliava minimamente all'immagine che lei se n'era fatta. El Diablo era magnificamente virile e aveva un volto dai lineamenti inflessibili, accentuati dalla parte in ombra. Non assomigliava affatto al diavolo, cosa che lo rendeva ancora più pericoloso. Capelli dorati, riccamente folti, e sopracciglia perfidamente arcuate erano sottolineati dalla profonda fenditura che aveva sul mento. E quegli occhi, così intensamente azzurri e indagatori, vagavano su di lei con oltraggiosa intensità. Il suo corpo vigorosamente muscoloso s'increspava di forza priva di costrizioni. Le linee forti e aspre dei lineamenti del volto erano dominate da una bocca generosa, che appariva pienamente in grado di essere crudele e implacabile, e da una mandibola squadrata, aggressiva. «Mi occuperò io di lei.» Lamentandosi aspramente, Potter rivolse a Morgan un'occhiata arcigna, mentre gli passava accanto e usciva dalla cabina. El Diablo era un comandante equo, che si aspettava che si ubbidisse ai suoi ordini senza discutere, ma che non esitava a infliggere severe punizioni se qualcuno si rifiutava di farlo. A bordo dell'Avenger nessuno avrebbe mai preso in considerazione l'ammutinamento, neppure Potter. Mossa dalla disperazione, Lucia si alzò faticosamente in ginocchio, chinò il capo, giunse le mani e pregò con tutto il fervore di cui era capace. Morgan la fissò sgomento; quella devozione lo metteva decisamente a disagio. «Come vi chiamate?» chiese in spagnolo. Un barlume di caparbia resistenza spinse la ragazza a tacere, a dispetto della paura che provava, e a continuare a pregare con estremo impegno. Il pirata sbottò in un'imprecazione: «Smettetela con quella litania senza senso e rispondetemi! Chi siete?» Lucia sollevò lo sguardo su di lui, sbattendo le palpebre. «Suor Lucia.» «Che cosa fate a bordo della Santa Cruz?» «Don Eduardo mi ha incaricato di fare da accompagnatrice a sua figlia... Carlotta Santiago.» Lei sapeva che questa era una bugia per cui Dio l'avrebbe perdonata. 15
  • 16. Morgan lanciò uno sguardo spassionato ai due corpi che giacevano tra i rottami della cabina. «Immagino che la donna morta sia Carlotta Santiago.» < Sì.> «E il prete?» «È stato mandato per proteggere la virtù di Carlotta e assistere al matrimonio tra lei e Don Diego del Fuego.» Morgan scrutò il volto di Lucia, ipnotizzato dalla sua bellezza sensuale. Lui non avrebbe mai capito come una donna così bella potesse scegliere di chiudersi entro le mura di un convento, lontano dalla società e dagli uomini. Benché l'informe abito grigio non facesse nulla per far risaltare la sua figura o bellezza, neppure la screditava. Soltanto un cieco non sarebbe riuscito a vedere al di là delle vesti insignificanti che lei indossava, scorgendo la tentatrice che si trovava all'interno. Peccato che la giovane fosse spagnola, pensò lui, fissandola con malcelato disprezzo. Piccola di statura e tuttavia rigogliosamente modellata e con un bel volto, in lei c'era qualcosa che a Morgan fece venire in mente idee deliziosamente lascive. Neppure l'ampia veste grigia gli impedì di immaginare come sarebbe stato penetrare nello stretto calore del suo corpo vergine. Una scura nube di fumo dall'odore sgradevole riportò sotto controllo gli audaci pensieri di Morgan. «Capitano, la nave sta affondando rapidamente! Tutti i membri dell'equipaggio sono a bordo dell'Avenger, ci aspettano.» C'era una nota di disperazione nella voce di Crawford. «Arriviamo, signor Crawford!» gridò di rimando Morgan. «In piedi», ordinò aspramente il pirata, afferrando Lucia per un braccio e trascinandola di peso fuori della cabina. «Lasciatemi», insistette la ragazza. «Voglio dividere la sorte con gli altri sopravvissuti. Non rappresento alcun valore per un riscatto, non guadagnerete nulla portandomi con voi. Non sono che una povera suora.» I freddi occhi azzurri di Morgan percorsero la lunghezza del corpo di lei, soppesandolo sfacciatamente. «Forse ho in mente qualcos'altro per voi.» Lucia inspirò, tremante; quell' uomo aveva forse intenzione di stuprarla nonostante lei sostenesse di essere una suora virtuosa? L'avrebbe passata ai suoi uomini una volta finito con lei? Nello spazio di un attimo la ragazza 16
  • 17. prese in considerazione l'idea di gettarsi in mare per sfuggire al terribile destino che l'attendeva su quella nave del diavolo. Le sue congetture giunsero a un arresto improvviso quando il ponte s'inclinò precariamente e lei cadde contro Morgan. Imprecando con violenza, lui la sollevò da terra e se la gettò su una spalla come fosse un sacco di farina. Correndo a tutta velocità fuori della cabina e attraversando il ponte in pendenza, lui si avvicinò al parapetto, dove il signor Crawford lo aspettava. Lucia urlò allarmata quando il pirata attraversò con un balzo la distesa d'acqua che separava le due navi, atterrando con leggerezza sul ponte dell'Avenger; il signor Crawford gli fu subito dietro. Quando furono al sicuro sulla nave, le vele presero il vento, allon- tanandoli dalla Santa Cruz in fiamme. L'ultima immagine che Lucia in- travide del galeone che affondava fu quella del capitano Ortega e dell’equipaggio sopravvissuto, che lavoravano febbrilmente per calare in acqua la barcaccia prima che il vascello scomparisse tra le cupe onde turbinanti. CAPITOLO 2 A bordo dell'Avenger M organ non osò mollare la presa sulla suora tremante, per timore che lei si sacrificasse gettandosi in mare; lui non sapeva perché se ne preoccupasse, ma era così. Lei era spagnola, e il pirata la disprezzava per questo; si disse che forse avrebbe dovuto lasciarla a bordo della Santa Cruz che affondava, poiché ovviamente non valeva nulla per il riscatto. Lui era uomo di gusti piuttosto delicati, non provava interesse per le appartenenti agli ordini religiosi. La logica gli diceva che avrebbe dovuto darla ai suoi uomini perché si divertissero, e non provare alcun rimorso, ma una scintilla di decenza, che gli era stata instillata molto tempo prima dai suoi genitori, gli impedì di farlo. Quella giovane era di gran lunga troppo fragile per sopravvivere anche a una sola notte di rude trattamento. «Sono il capitano Morgan Scott», la informò, mentre trascinava Lucia attraverso il ponte. «Siete a bordo dell'Avenger e alla mia mercé.» mi state 17
  • 18. portando?» chiese Lucia, facendosi piccola per la paura dinanzi al ghigno diabolico di quell'uomo. «Nella mia cabina.» Lucia si ribellò, opponendosi alla stretta implacabile di lui. «No!» «Sì, sorella, o comunque vi si debba chiamare. Lì sarete più al sicuro che qua fuori. La mia ciurma è formata da brav'uomini, che tuttavia odiano gli spagnoli tanto quanto li detesto io. Gli squallidi stracci che indossate non vi salveranno da loro. Se parlate inglese, vi suggerisco di farlo; udire la vostra odiosa lingua a bordo di una nave inglese li inciterà con ogni probabilità alla violenza.» Con poca fatica Morgan trascinò Lucia attraverso il ponte fino alla sua cabina situata sotto il casseretto. La spinse all'interno e la seguì, chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi contro di essa. Il pirata prese a fissare la ragazza e il suo sguardo penetrante era spietato come un affondo di spada. «In nome di Dio, che cosa farò di voi, suor Lucia?» mormorò infine, meditabondo. «Devo darvi ai miei uomini perché si divertano? Vi garantisco che me ne sarebbero estremamente grati. Forse», continuò con voce così bassa e aspra che a Lucia scesero brividi gelidi lungo la schiena, «potrei trovare qualche utilità per voi nel mio letto.» Inaspettatamente i suoi occhi si accesero; lo eccitava il pensiero di sollazzarsi con l'ardente bellezza che sosteneva di essere una suora. «Perché non ho dato ascolto a padre Sebastian?» si lamentò Lucia, torcendosi le mani per la disperazione. «Mi aveva detto che sarebbe stato meglio che mi uccidessi piuttosto che cedere a luridi pirati.» «Sono un corsaro, sorella, un corsaro. Ho il benestare della regina d'Inghilterra, e batto bandiera inglese. Perché non vi siete uccisa?» chiese con curiosità. Lucia sollevò impercettibilmente il mento e i suoi occhi scuri fiam- meggiarono con aria di sfida. «Non volevo morire.» Rispose in un inglese non certo impeccabile, ma con un accento affascinante. «Voglio vivere.» Lui rispettava la sua onestà, ma soltanto quella. «Siete un enigma, sorella. La vostra pretesa innocenza non mi colpisce, perché sotto quelle 18
  • 19. vesti religiose c'è un corpo maturo per essere portato a letto. La sensualità che vi caratterizza smentisce la devozione che dite di provare. Sotto i vostri occhi scuri bruciano d'ardore e di gusto per la vita, e la vostra bellezza tenterebbe il diavolo stesso.» «Ho sentito dire che El Diablo è il diavolo», osò dire Lucia. Morgan rovesciò il capo all'indietro e sbottò in un'aspra risata. «Sono in pochi a metterlo in dubbio.» Il luccichio demoniaco che affiorò negli occhi di lui penetrò attraverso la corazza delle vesti da suora che la coprivano. Lui si allontanò d'un balzo dalla porta, riducendo lo spazio che li separava; lei si ritrasse finché la parte posteriore delle sue ginocchia non giunse in contatto con la cuccetta. Morgan continuò ad avanzare, finché non si trovò che a pochi centimetri da lei, con un pigro sorriso che gli tendeva le labbra generose e gli corrugava gli angoli degli occhi. Attratto dai morbidi toni olivastri della pelle di lei, allungò la mano e le fece scivolare il dorso di un dito calloso lungo la guancia, stupefatto dalla serica consistenza. II suo dito continuò arditamente verso il basso, finendo per arrestarsi laddove la pelle di lei scompariva sotto il colletto. Lucia espirò aspramente, temendo quello che lui avrebbe fatto in seguito, tuttavia affannosamente eccitata da quella disinvolta carezza. «Non fatelo!» Morgan si arrestò. «Non farlo? Siete mia prigioniera, sorella, posso fare quel che mi pare con voi. Per me siete priva di valore come ostaggio, l'avete detto voi stessa. Chi pagherebbe un riscatto per una suora senza un soldo?» «Potreste sbarcarmi all'approdo più vicino; in qualche modo troverò la maniera di ritornare a casa.» «Non riuscireste a sopravvivere se vi liberassi; per vostra stessa am- missione non sapete nulla del mondo al di fuori del convento. Vedrò che cosa fare di voi.» A Lucia quelle parole sembrarono semplici, ingannevolmente calme, deliberate. Sembrava che l'anima e le emozioni di quell'uomo fossero sottoposte a un controllo talmente rigido da sembrare incassate in un gelido strato di ghiaccio. Se lei avesse saputo quello che stava provando realmente il pirata, sarebbe rimasta stupefatta. Per la prima volta da anni, Morgan si sentiva stranamente perduto e confuso. Non gli era mai capitato nulla di simile. Era sempre stato padrone della situazione, aveva sempre saputo esattamente quello che doveva fare, in qualsiasi occasione. Ritrovarsi alla deriva in un paio di scuri occhi che bruciavano di fiamma sopita era un'esperienza nuova. Benché l'odio che 19
  • 20. lui provava per gli spagnoli non fosse diminuito, Morgan esitava a consegnare la giovane suora ai suoi uomini perché si divertissero, o a liberarla perché fosse usata da altri individui ancora più crudeli della sua stessa ciurma. Né provava lui stesso l'impulso di fare del male alla religiosa. E tuttavia gli stimoli che lo consumavano erano lungi dall'essere protettivi, nonostante gli slanci religiosi di lei e la sua apparente innocenza. Mai un altro uomo aveva osato guardare Lucia come ardiva fare Morgan Scott. A dire il vero lei aveva visto pochi uomini al convento, ma riconosceva il pericolo quando lo incontrava. E pericoloso era pre- cisamente il termine adatto a descrivere lo sguardo negli occhi azzurri del pirata. Lei lo fissò di rimando, troppo innocente per rendersi conto dell'effetto che produceva su di lui quello sguardo ardente. Prima che lei si rendesse conto di che cosa stava accadendo, lui le avvolse le dita intorno al collo e la trascinò contro di sé. Lucia gridò allarmata quando avvertì il calore bruciante delle labbra di Morgan contro le proprie e la sua lingua umida che scivolava ad assaporarla. L'atto era così palesemente intimo che lei si ritrasse sconvolta, coprendosi la bocca con la mano tremante. Era il primo bacio che avesse mai ricevuto, e si sentì sciogliere da un fuoco che le esplose dentro, accendendo qualche suo angolo recondito, rimasto inesplorato dalle emozioni umane. Lei si sentì vulnerabile, fragile e... spaventata. Spaventata davvero. Morgan Scott aveva forse intenzione di violentarla? La risposta le fu chiara quando lui le passò le mani sulla schiena facendole scendere fino ai glutei e lei sentì uno strano gonfiore che le premeva contro il ventre quando lui la attirò a sé, stringendola forte. In preda alla disperazione e alla paura, Lucia spinse via Morgan, si buttò in ginocchio e giunse le mani in fervente preghiera. Pregò a voce alta, levando gli occhi e la voce al cielo, nella speranza che la sua devozione scoraggiasse le intenzioni lascive dell'attraente pirata. «Caro dolce Salvatore», pregò, «mantenetemi pura nella mente e nel corpo. Proteggetemi da questi inglesi miscredenti. Se verrò brutalmente violentata, poi datemi la forza di uccidermi.» Chinò il capo e continuò a pregare in silenzio mentre Morgan la fissava dall'alto, colpito dalla forza della sua fede. 20
  • 21. II capitano Scott trovava frustranti ben poche cose, tuttavia la devozione di Lucia era una di esse. Il desiderio lo abbandonò con la stessa rapidità con cui aveva alimentato la sua virilità appena pochi attimi prima. Sapeva Iddio se non desiderasse ancora quell'ardente maliarda spagnola, ma la fede incrollabile di lei lo disarmò. «Restate in ginocchio, sorella, e pregate finché vi pare», sbraitò in tono iroso. «Stuprare un'innocente fanatica religiosa mi risulta ben poco allettante. Posso non rispettare la vostra vocazione, ma ammiro il modo in cui la usate per contrastare le mie intenzioni.» Socchiuse gli occhi e la sua voce si fece aspra. «Siete sorprendentemente coraggiosa, suor Lucia, mi piacerebbe mostrarvi che cosa vi state perdendo nascondendovi dietro quella brutta veste e quella cuffia. Forse lo farò comunque, se mi in- fastidirete in modo eccessivo con le vostre continue litanie», minacciò. Le preghiere di Lucia si arrestarono di colpo. «Non sto mentendo, mi sono dedicata a Dio e alla santa vita. Non so nulla delle cose terrene, perciò non perdo nulla. Se vi infastidisco, è per ricordarvi che il mio corpo è inviolabile.» Morgan rise aspramente. «Se vorrò il vostro corpo lo prenderò a mio piacimento, oppure vi consegnerò ai miei uomini; non ho ancora deciso. Ora prenderò congedo in modo che possiate continuare con le vostre preghiere. Ma sappiate questo, maliarda spagnola, le implorazioni più fervide non vi salveranno, se io deciderò che non valga la pena di risparmiarvi.» Girando sui tacchi, lui uscì furibondo dalla cabina. La piccola figura di Lucia parve accasciarsi interiormente non appena fu sola. Lei vacillò sulle ginocchia, tremando al ricordo delle parole feroci di Morgan e della sua arroganza minacciosa. Si toccò lievemente la bocca, ricordando la morbidezza delle labbra di lui sulle proprie, avvertendo il calore del bacio che tuttora vi indugiava. La guancia le bruciava ancora per la pressione delle dita callose del pirata, e lei si chiese, non per la prima volta, che genere di uomo lui fosse. Il capitano Morgan Scott odiava gli spagnoli, questo era evidente, e a quanto pareva non si faceva scrupoli a ucciderli. Lei sarebbe forse stata la prossima? Era palese che quell'individuo non aveva rispetto per la religione o per la vita umana, tuttavia aveva dimostrato uno straordinario contenimento nei suoi riguardi, cosa che lei attribuiva interamente alla propria devozione. Quando il capitano l'aveva guardata con quel perfido bagliore negli occhi, lei era caduta in ginocchio in preghiera e lui si era allontanato disgustato. Se era quello che ci voleva perché il pirata non la 21
  • 22. molestasse, allora lei avrebbe recitato sino in fondo il ruolo della pia suora. Si sarebbe affidata alla propria fede per convincere El Diablo a liberarla. «Che cosa avete intenzione di fare con la ragazza spagnola, capitano? L'equipaggio è distratto dalla sua presenza. Hanno chiesto di averla per sé quando avrete finito con lei.» Morgan aveva un'espressione meditabonda quando si volse per dar retta a Stan Crawford, suo primo ufficiale e amico di vecchia data. Simili d'aspetto, corporatura e mentalità, nutrivano entrambi un odio fe roce nei confronti degli spagnoli. Si erano conosciuti poco tempo dopo che Morgan aveva ricevuto il permesso dalla regina di operare come corsaro battendo bandiera inglese. Una. volta rientrato in possesso della propria eredità, il giovane Scott aveva acquistato una nave, l'aveva armata di cannoni e assunto Crawford come primo ufficiale. Quest'ultimo aveva subito a sua volta la crudeltà spagnola e odiava questo popolo quasi quanto Morgan. Insieme i due avevano costituito un sodalizio formidabile, oltre a essere diventati amici fedeli. «Non ho ancora deciso», disse lentamente Morgan. «È nostra abitudine chiedere un riscatto per le donne prigioniere.» «Uno spagnolo è uno spagnolo, si tratti di un uomo o di una donna», obiettò Crawford, asciutto. «Dimenticate quello che vi hanno fatto quei bastardi?» Il corpo del capitano ebbe un sussulto. «Non ho scordato nulla.» Fece una pausa, poi aggiunse: «La donna appartiene a un ordine papista; gli uomini sono così ansiosi di stuprare una religiosa?» Crawford ghignò. «Sotto quello straccio grigio c'è una femmina come qualsiasi altra, e dovete ammettere che è avvenente. Gli uomini sono in mare da mesi, per loro ha poca importanza che cosa lei sia.» Morgan distolse lo sguardo. «Sono dispostissimo ad ammettere che la ragazza è alquanto allettante, e infinitamente irritante. Tuttavia in lei c'è qualcosa che mi turba. Sembra sincera riguardo alla propria fede, eppure è troppo terrena, troppo maledettamente sensuale per essere ciò che sostiene. 22
  • 23. Nascosta nelle profondità di quegli occhi scuri, c'è una natura infuocata di cui neppure lei è consapevole.» Crawford indirizzò uno sguardo preoccupato al suo superiore. «La ragazza vi piace, Morgan? In tal caso portatevela a letto e toglietevela dalla mente. Poi datela agli uomini. Non sarebbe opportuno tenerla a bordo troppo a lungo; provocherà sicuramente guai. L'intera ciurma inizierà a litigare per averla, dopo che voi avrete finito con lei.» «Quella maliarda non mi piace, Stan», negò Morgan in modo poco convincente. «Uomo, donna o bambino, non posso sopportare gli spagnoli, voi lo sapete bene quanto me.» «Già, ma c'è sempre una prima volta», lo mise in guardia Crawford. «Fate attenzione, capitano, non lasciatevi incantare dalla ragazza. Tenete a mente che probabilmente sotto quell'orribile cuffia che porta è calva come un uovo.» «Occupatevi delle vostre mansioni, signor Crawford», tagliò corto Morgan con un accenno di fastidio, «e io mi occuperò delle mie. Le donne calve non mi hanno mai allettato, ma ammetto che la strega dagli occhi neri mi affascina come nessun’ altra ha più fatto da lungo tempo. Inculcate bene agli uomini che non deve essere toccata finché non ne avrò avuto a sazietà di lei.» Reprimendo un ghigno, Crawford gli rivolse un saluto rispettoso e si allontanò, lasciando Morgan confuso e indeciso riguardo al destino della prigioniera. I suoi uomini volevano la donna, e normalmente lui non avrebbe esitato a consegnarla loro. Non aveva la minima idea di che cosa gli stesse impedendo di fare quello che richiedeva la sua coscienza. Si trattava della devozione della giovane? Dei suoi imploranti occhi neri che parlavano con eloquenza di misteri che lui anelava di scoprire? L'accenno a una passione di cui lei stessa era inconsapevole? Oppure quell'attrazione andava imputata al promettente e rigoglioso corpo vergine della fanciulla? Che cosa c'era in lei che la rendeva diversa dalle altre? Morgan sapeva che non si trattava soltanto della bellezza della giovane suora, perché si era sollazzato con donne ancora più attraenti e non ne era rimasto affascinato. E ora doveva decidere che cosa fare di lei. Spaziò con lo sguardo sul ponte, dove la ciurma faticava per portar via i rottami dei danni provocati dal galeone spagnolo. Benché ferocemente fedeli, i membri dell'equipaggio erano per la maggior parte individui rudi, volgari di linguaggio e di modi. Lui trasalì al pensiero che uno qualsiasi di loro 23
  • 24. svilisse il corpo innocente e verginale di suor Lucia. Morgan sapeva che, se l'avesse affidata alla loro custodia, più di un marinaio avrebbe rivendicato il fragile corpo della fanciulla nei più violenti modi immaginabili. Lei non sarebbe sopravvissuta alla nottata. Perché avrebbe dovuto importargli di quello che accadeva alla maliarda spagnola? Il sangue che le scorreva nelle vene avrebbe dovuto rendere semplice la decisione di Morgan, invece non faceva che complicare le cose. Lui era forse diventato così insensibile, così spietato, così assoluta - mente privo d'onore da consentire ai suoi uomini di stuprare una santa donna? O violentarla lui stesso? I suoi cupi pensieri furono interrotti dal primo ufficiale, ritornato per fare rapporto sui danni riportati dall'Avenger. «Capitano, rispetto a quanto ritenuto in origine, gli uomini hanno scoperto un maggior numero di rotture provocate dai cannoni del galeone. È necessario dirigersi in porto per i lavori di raddobbo. Ritorniamo in Inghilterra oppure facciamo rotta su Andros?» «Su Andros, signor Crawford», disse Morgan, conciso. La risposta che lui aveva cercato riguardo a suor Lucia gli divenne improvvisamente chiara. «Gli uomini hanno diritto a un breve periodo di tregua dal mare, e io potrò certamente approfittare del tempo che trascorreremo a terra per occuparmi della mia piantagione.» Crawford si schiarì la voce. «E che cosa avete deciso a proposito della donna, Morgan?» «La suora verrà con noi. Forse potrà salvare qualche anima sulla nostra isola.» Lucia camminava avanti e indietro, percorrendo la lunghezza limitata della cabina, in attesa che il pirata ritornasse ad annunciarle il suo destino. Dopo che lui se n'era andato lei aveva provato ad aprire la porta per vedere se fosse chiusa a chiave. Non lo era, ma fuori era stata posta di guardia una sentinella armata, che la guardò con aria lasciva quando la vide sbucare con il capo attraverso l'apertura. La ragazza aveva sbattuto la porta chiudendola immediatamente, con il cuore che le martellava all'impazzata. Lucia non nutriva alcuna illusione riguardo al pirata inglese. Lui poteva certo avere l'aspetto di un angelo, ma sotto il suo attraente aspetto giacevano nascoste scelleratezza e corruzione. Se il capitano avesse accennato a volerla consegnare ai suoi uomini, lei avrebbe dovuto trovare un modo per 24
  • 25. gettarsi in mare prima che ciò accadesse. La giovane rifletté sul fatto che padre Sebastian aveva avuto ragione fin dall’inizio; una morte onorevole era preferibile all'essere stuprata da pirati inglesi. Ma, oh, santa Madre, lei non voleva morire! Lucia udì un rumore di passi fuori della cabina e si preparò al peggio. Pochi attimi prima che la porta venisse aperta di scatto, cadde in ginocchio e chinò il capo. La devozione aveva funzionato in precedenza, e lei intendeva farne uso ripetutamente nei suoi futuri rapporti con Morgan Scott. «Ancora in ginocchio, vedo», commentò il capitano in tono beffardo, quando entrò. «Non sono colpito dalla vostra religiosità, né lo sono i membri del mio equipaggio. Loro vi vedono soltanto come una donna, fatta per il piacere maschile come qualsiasi altra femmina.» Lucia levò il capo di scatto. «Voi, bruto senza cuore! Avete deciso di darmi ai vostri uomini!» Morgan la guardò con un ghigno, godendo del lampo di sfida ne occhi scuri di lei. «Già, dopo che ne avrò avuto abbastanza di voi. Ma a dire il vero, non mi interessate», mentì. «Siete davvero calva sotto la cuffia?» Grazie a Dio, Morgan non poteva vedere la rigogliosa cascata color ebano nascosta sotto il copricapo. Lucia decise istantaneamente di tagliare cortissimi i propri capelli alla prima opportunità che avesse avuto, prima che lui scoprisse il suo segreto. «Sí, calva come un uovo», ammise. «Volete vedere?» Con mani tremanti, fece il gesto di togliersi la cuffia. Si trattava di una tattica ardita e Lucia pregò di non doversene pentire. Morgan fece una smorfia, palesemente disgustato. Non aveva alcun desiderio di vedere una bella donna come Lucia privata del suo splendido coronamento. Aveva sentito dire che la regina Elisabetta era calva, ma non riusciva a prestar fede a quelle voci; non l'aveva mai vista senza la sua rigogliosa parrucca rossa. «No, non nutro alcun desiderio di vedere la vostra testa rapata; è un sacrilegio profanare una donna in modo tale.» <Tuttavia voi mi profanereste in altri modi di gran lunga più abietti», replicò Lucia. Lei lo sfidò con gli occhi a negare quelle parole, ma lui non poté farlo. «Siete spagnola», rispose Morgan con asprezza, come se quello rendesse le sue intenzioni perfettamente accettabili. «Non sono qui per discutere con voi.» «Perché siete venuto, allora?» «Per informarvi del vostro destino.» La osservò con intensità medi- tabonda. «Alzatevi, non mi piace parlare con la sommità del vostro capo, e 25
  • 26. sto iniziando a stancarmi di tutte queste preghiere. Avrete certamente le ginocchia escoriate, a forza di stare in quella posizione.» Lucia si alzò con grazia, nonostante avesse le membra irrigidite; guardò Morgan dritto in faccia, tenendo il mento sollevato. Il suo comportamento era talmente combattivo che lei non riusciva a capacitarsi di quanto enormemente fosse cambiata in un periodo così breve. Evidentemente dieci anni dietro le mura di un convento non avevano domato il suo temperamento appassionato o lo spirito ribelle che molto tempo prima aveva fatto disperare suo padre. Lei imputò quello sbandamento a un volgare pirata chiamato El Diablo. «Che cosa avete deciso, capitano?» C'era un'innegabile scintilla di sfida negli occhi scuri di lei. Morgan placò la propria irritazione improvvisa nei confronti della giovane. Perché questa fiera suora spagnola lo faceva sentire come il più infimo degli esseri spregevoli? Era difficile pensare in modo razionale, con lei che gli stava così vicino, e contro la propria volontà lui si ritrovò ad ammirare lo sprazzo di sfida nei suoi occhi. Poi fu raggiunto da un dolce aroma di rose, attraverso lo stretto spazio che li divideva, e aggrottò la fronte, notevolmente sorpreso nello scoprire che le suore facessero uso di profumo. Lui scrollò il capo per liberarlo da pensieri di gran lunga troppo molesti perché potesse essere a suo agio, ma non funzionò. Le dita gli fremevano dalla voglia di toccarla. Lui voleva esserle sopra, penetrare con violenza dentro di lei, udirla ansare in preda a una dolce liberazione. Mio Dio, stava forse perdendo la testa? Lui avrebbe dovuto fare quello che richiedeva il buonsenso, ovvero stuprarla e poi lasciare che se la godessero i suoi uomini. «La nave ha bisogno di riparazioni, intendo portarla al nostro porto di registro alle Bahama. Voi verrete con noi.» Lucia inghiottì a fatica. «Perché? Che cosa v'importa di me?» «Forse scoprirò qualche valore in voi. Provenite da una famiglia ricca? Sarebbero disposti a pagare un riscatto per la vostra restituzione?» Lucia lo fissò. Se lei gli avesse detto la verità, l'abito da suora non l'avrebbe più protetta. Se lui l'avesse rimandata da suo padre dietro pagamento di un riscatto, Don Eduardo l'avrebbe spedita a Cuba per un matrimonio che lei non desiderava. Ma se avesse continuato con quella 26
  • 27. messinscena, esisteva la possibilità di riuscire a convincere il capitano a lasciarla andare. Allora lei avrebbe potuto ritornare a casa, rientrare tranquillamente in convento e prendere definitivamente i voti. Quando suo padre l'avesse scoperto sarebbe stato troppo tardi perché potesse farci qualcosa. Lucia sapeva di potersi mettere in grave pericolo se avesse fornito al capitano pirata la risposta sbagliata. Da un lato lei non aveva alcuna garanzia del fatto che non sarebbe stata violentata se avesse ammesso di essere Lucia Santiago, e, dall'altro, il fatto di farsi passare per una suora avrebbe potuto non funzionare nel dissuadere il pirata da qualche atto atroce. Tuttavia lei doveva dire qualcosa, e prese la propria decisione in una frazione di secondo. «Ahimè, la mia famiglia è povera, capitano. Fui messa in convento all'età di dieci anni per sollevarli da un'altra bocca da sfamare. Ero l'unica femmina nella nostra famiglia numerosa. I maschi erano utili per lavorare il pezzo di terra privo di valore che possedevamo, e io fui affidata alla Chiesa. Vi imploro di liberarmi, in modo che possa ritornare al convento.» «Non posso farlo. I miei uomini si ammutinerebbero se vi rilasciassi. Si aspettano che io vi consegni loro, quando avrò terminato con voi.» Lucia tremò palesemente; la paura le avvinghiò la gola con artigli di ghiaccio. «Vi imploro di risparmiarmi, io non vi ho fatto nulla. Perché nutrite un tale odio verso i miei compatrioti?» L'espressione di Morgan s'indurì e l'uomo la trapassò con lo sguardo come se non la vedesse; in lui si risvegliarono ricordi che lei non poteva minimamente comprendere. A1 pirata sembrava ancora di sentire la frusta che gli scorticava la schiena e di udire i suoi tormentatori spagnoli che ridevano con crudeltà mentre gli gettavano acqua salata sulle ferite e lo osservavano contorcersi in preda al dolore. Loro l'avevano fatto lavorare in modo eccessivo e l'avevano tenuto a razioni da fame per cinque anni, e lui non sarebbe sopravvissuto molto più a lungo, in quelle condizioni intollerabili. Se non fosse stato per gli spagnoli, i suoi genitori, suo fratello e sua sorella al momento sarebbero stati ancora vivi. E la donna che si trovava dinanzi a lui aveva lo stesso sangue maledetto di quegli assassini. 27
  • 28. Lucia si ritrasse in preda al terrore quando vide l’espressione feroce di Morgan. Qualunque cosa i suoi compatrioti gli avessero fatto, doveva essere stata davvero terribile, riflettè lei , seppure in modo confuso. Morgan notò la sua paura e le rivolse un sorriso letale. << Fate bene a temermi, suor Lucia. I vostri connazionali hanno fatto della mia esistenza un inferno in terra e hanno distrutto tutto quello che un tempo io avevo caro. Ho giurato di non avere pietà per gli spagnoli, e ora voi dovrete soffrire per questo. Accompagnerete l’Avenger fino ad Andros e vi piegherete a me in qualsiasi modo io desideri.>> Trovandosi così vicino al pirata, Lucia si sentì sopraffatta dalla soli da forza inflessibile che emanava da lui. L'impeto della sua rabbia, il calore del suo corpo... la tenacia e la determinazione di quell'uomo, il puro potere da lui esercitato la inondarono di un terrore così intenso che lei si sentì assolutamente senza speranza. Tuttavia, nonostante ciò che lei sapeva riguardo al pirata inglese, a dispetto delle cose terribili che lei aveva sentito e che avrebbero dovuto farla svenire dal terrore, quello che lei provava era l'inebriante sensazione di essere viva, dopo essere semplicemente esistita per molti anni. «Mi ucciderò prima di consentire a voi o a uno qualsiasi dei vostri perfidi uomini di toccarmi», giurò, rivolgendo a Morgan uno sguardo di assoluto disprezzo. Era una vuota minaccia, perché lei non credeva di avere il coraggio di uccidersi, eppure nutriva la speranza che la cosa potesse spingere il pirata a pensarci due volte prima di metterle le mani addosso. La bocca generosa di Morgan si curvò verso l'alto in un sorriso che offriva ben poco conforto. «Oh, no, sorella, la morte è il modo più facile per uscire da una brutta situazione, e voi non siete una codarda. I vostri occhi parlano chiaramente dell'amore che nutrite per la vita. Sarà divertente lasciarvi in preda all'agitazione riguardo al vostro destino. Forse vi prenderò questa notte nella mia cuccetta, ma del resto potrei aspettare finché non raggiungeremo Andros. Oppure», aggiunse con un gesto indifferente del capo, «posso decidere che voi rappresentiate un fastidio eccessivo, e consegnarvi immediatamente ai miei uomini. Voi non siete proprio il mio tipo, ma la ciurma non ha gusti così difficili». Gli occhi di 28
  • 29. lui percorsero con insultante intensità l'intera lunghezza del corpo di lei. «Volendo, potreste farmi cambiare idea.» Lucia avverti una sensazione di soffocamento così intensa che riuscì a malapena a ricacciare il nodo che le si era formato in gola. L'angolazione ben definita della mandibola di Morgan era così strettamente contratta, che lei riuscì a vedere lo spasmo convulso di un muscolo sotto la pelle abbronzata della guancia scarna di lui. La giovane non dubitò per un attimo delle sue parole. L'odio che lui recava nei confronti degli spagnoli era troppo violento, troppo profondamente radicato e antico perché lei si aspettasse pietà. Non riusciva a pensare ad alcun modo per fargli cambiare idea, ma questo non le impedì di tornare a fare ricorso a un metodo che aveva funzionato in passato. Certamente Dio non l'avrebbe abbandonata, vero? Buttandosi in ginocchio, la ragazza chinò il capo e pregò con tutto il fervore a cui seppe fare appello. CAPITOLO 3 L ucia continuò coscienziosamente a pregare molto tempo dopo che Morgan si fu allontanato con passo pesante dalla cabina, disgustato. L'aria intorno a lei vibrava ancora della presenza dominante di quell'uomo, 29
  • 30. e alla ragazza sembrò di essere stata travolta da una violenta tempesta, una tempesta di nome El Diablo. Lei tremava come una foglia quando infine si alzò dalla posizione in ginocchio. L'ignobile canaglia la colpiva in modi che lei non capiva. Perché non aveva prestato ascolto a padre Sebastian? Perché era troppo codarda per uccidersi? Fremeva per la consapevolezza di ciò che lui le avrebbe fatto quella notte al suo ritorno e quel pensiero terrificante la spinse a tornare a inginocchiarsi. Morgan si precipitò fuori della cabina, infuríato; la sua ira era appesa a un unico filo. La piccola maliarda spagnola gli faceva dubitare delle motivazioni stesse che lo spingevano in modo così implacabile alla ricerca di vendetta. Lei lo portava a mettere in questione il proprio equilibrio mentale, a chiedersi perché avesse consentito a quella donna di impressionarlo. Perché non riusciva semplicemente a usarla e a farla finita con quella faccenda? Oppure a darla ai suoi uomini se non lo allettava? II problema era che lei lo attirava fin troppo. Lui sapeva che portarla ad Andros era una follia, e lo infastidiva non conoscere le proprie intenzioni per quanto riguardava suor Lucia. «Qualcosa vi preoccupa, Morgan?» chiese Stan Crawford quando il capitano ebbe raggiunto il ponte. Scott gli indirizzò un'occhiata austera. «Ritenete che ne abbia motivo?» Crawford ghignò. «Non che io sappia. E la suora? La assaggerete voi stesso o la darete agli uomini?» Lui credeva di conoscere già la risposta, ma voleva sentirla dall'amico. «Certamente qualcosa di così semplice come il destino di una donna non dovrebbe preoccupare El Diablo.» «È mia!» disse Morgan con una ferocia che colse Crawford di sorpresa. «La porterò ad Andros. Se e quando mi stancherò di lei, sarete il primo a saperlo.» Il primo ufficiale riuscì a stento a dissimulare il proprio divertimento. «Sono sorpreso, Morgan, normalmente non siete attratto da vergini innocenti. Che cosa vedete in suor Lucia che io non riesca a scorgere?» Socchiuse gli occhi con aria meditabonda. «Oppure l'avete già provata e trovata di vostro gradimento? Forse siete disposto a dividerla.» Morgan si irrigidì. «Non sollecitate troppo la vostra fortuna, signor Crawford. La nostra vecchia amicizia non vi dà il permesso di mettere in questione le decisioni del vostro capitano. Vi suggerisco di occuparvi delle vostre incombenze.» «Sì, certo, capitano Scott», disse Crawford, scattando sull'attenti. Non capitava spesso che Morgan facesse pesare il proprio grado, ma quando questo accadeva Stan sapeva bene che era il caso di fare marcia indietro. 30
  • 31. Il primo ufficiale ricordò le innumerevoli volte in cui lui e Morgan si erano scambiati delle donne senza giungere alle mani per nessuna di loro. Non soltanto avevano condiviso donne, ma anche un odio comune per gli spagnoli. Anche lui aveva provato la sferza di una frusta spagnola durante sei mesi di prigionia. Crawford si chiese che cosa ci fosse in quella suora che rendeva Scott così irritabile. Se il capitano non l'aveva ancora provata, CrawFord sperava senz'altro che lo facesse presto, altrimenti lui e la ciurma avrebbero dovuto sopportare l'urto del malumore di Morgan. Quando si fece buio, qualcuno portò un vassoio a Lucia; il rude marinaio la fissò per un breve attimo, poi se ne andò alla svelta. Benché il cibo sembrasse sufficientemente appetitoso, la ragazza non riuscì a inghiottire un boccone. L'intimidazione insita nelle minacce di Morgan aveva un effetto terribile sulla mente di lei, che si immaginava in sua balia. Non riusciva a guardare la cuccetta, che era più grande del normale, senza immaginare che cosa avrebbe potuto farle un uomo forte come El Diablo. Lei non era esattamente certa di quale potesse essere la dinamica di uno stupro, cosa che rendeva ancora più terrificanti i frutti della sua vivace immaginazione. Se soltanto avesse avuto un'arma... Con un sussulto di eccitazione ricordò il piccolo coltello che usava per tagliare il cibo e che si era messa in tasca dopo aver indossato le vesti da suora. Ficcandosi la mano in tasca, fu confortata dalla sicurezza del freddo acciaio, per quanto quell'arma potesse essere limitata. Avrebbe avuto il sangue freddo di usarla in propria difesa? Prendendo in considerazione le conseguenze, Lucia trovò il coraggio di cui aveva bisogno, quando la porta della cabina si aprì di colpo e Morgan Scott entrò, e a lei parve smisurato e doppiamente terrificante. Il corsaro la fissò distrattamente, notando appena la paura che trasformava i lineamenti quasi perfetti di lei. Lo sguardo di lui cadde sul vassoio, che si trovava davanti alla fanciulla, intatto. «Il cibo non è di vostro gradimento?» chiese, slacciandosi la spada mentre attraversava la stanza a lunghi passi. «Pensavo che i membri degli ordini religiosi fossero abituati a razioni scarse e a un vitto scadente. II mio cuoco fa meraviglie con il cibo che ha a disposizione, dovreste assaggiarlo.» Si tolse la spada e la gettò su una sedia, seguita dalla giacca. 31
  • 32. Lucia balzò in piedi e si ritrasse. «Non avvicinatevi ulteriormente.» «La vostra virtù è al sicuro per il momento, dubito che potrei scuotermi abbastanza da servirmi del vostro discutibile fascino.» Le indirizzò un'occhiata che la fece trasalire. Era davvero così poco attraente da disgustarlo? Bene, pensò lei, sentendosi pervadere da un'ondata di sollievo. Era esattamente quello il suo intento, quando aveva indossato lo squallido abito da suora di clausura. La badessa sarebbe stata fiera di lei. L'espressione della ragazza doveva aver rispecchiato quei pensieri, perché Morgan le rivolse un ghigno impudente che le fece precipitare il cuore sotto i tacchi. «II compiacimento non vi si addice, suor Lucia. Non ho detto che mi sentirò ancora così domani, oppure tra dieci minuti. Se vi voglio vi avrò, ma preferirei lasciarvi nell'incertezza. Inoltre voglio essere ben riposato quando vi aggredirò.» La guardò con occhi cupidi. «Sono certo che la mia pazienza sarà ampiamente ricompensata.» Inorridita, Lucia lo guardò a bocca aperta. «Siete un mostro, capitano Scott. Non ho paura; né sono tentata dal diavolo.» Lei osservò con struggimento la spada che lui si era tolto. Morgan si avvicinò maggiormente, incombendo sulla piccola sagoma di lei, in tutto il suo splendore virile. «Davvero, sorella? Dato che ci stiamo scambiando insulti, penso che voi mentiate. Ho riflettuto a lungo e intensamente e sono giunto alla conclusione che voi non siete una suora. Il fuoco per nulla religioso che brucia nei vostri occhi nega l'esistenza stessa della vostra devozione. Risultate di gran lunga troppo altezzosa per incarnare la mite e santa donna che sostenete di essere. Non avete una natura mansueta, né umile. Chi siete in realtà?» Lui era così vicino che Lucia riusciva a sentire il soffio caldo del suo alito contro la propria guancia. Cercò di ritrarsi, ma non c'era alcun luogo dove andare, allora toccò il coltello che aveva in tasca e sollevò lo sguardo furioso sul pirata, con aria di sfida. «Vi ho detto chi sono, suor Lucia, vissuta fino a poco tempo fa al convento della Madre di Dio. La Reverenda Madre mi ha detto di accompagnare all'Avana la senorita Carlotta Santiago. Se mi restituirete alla Spagna io vi ricorderò nelle mie preghiere fino al giorno della mia morte.» «Io non voglio le vostre preghiere, suor Lucia», disse Morgan. Aveva la voce bassa e ruvida, come se trovasse grande difficoltà a controllare la propria respirazione. «Forse desidero qualcos'altro da voi, qualcosa che renderà felici entrambi.» 32
  • 33. Lucia sentì la gola improvvisamente arida, la punta della lingua guizzò a inumidirle le labbra. Le parve di udire Morgan gemere, ma non poté esserne certa. «Io... io non so di che cosa stiate parlando.» La mano di Morgan guizzò ad afferrarle il mento. «Davvero? Potrei mostrarvelo. Posso essere troppo stanco per aggredirvi, ma dovrei proprio trovarmi sul letto di morte per resistere a un invito così dolce.» Lucia si immobilizzò, affascinata dall'intensità degli occhi di Morgan. Lei aveva pensato che fossero semplicemente azzurri, ma ora vide che erano del blu cupo di un mare agitato dalla tempesta, tumultuoso di luccicanti sfumature di puro argento. La ragazza non aveva mai visto prima occhi come quelli, sembravano appartenere a un demonio. Ne fu sgomenta e cercò di formulare una risposta alle parole scoraggianti di lui. «Non vi ho rivolto alcun invito.» «Ah, invece lo avete fatto.» Morgan abbassò impercettibilmente il capo, i capelli biondi le sfiorarono la fronte mentre le labbra di lui toccavano le sue. Fuoco. Fuoco puro. Inizialmente ci fu una sensazione bruciante nel luogo dove le loro labbra si fusero, ma quando la bocca di lui coprì interamente quella di lei e la sua lingua le scivolò umida oltre la fessura delle labbra, il bruciore si trasformò in un inferno divampante che le sfrecciò attraverso le vene fino a raggiungere luoghi innominabili. Quando lei cercò di staccarsi, lui la afferrò per le braccia, tenendola ferma mentre le depredava la bocca. Quando Morgan cercò di introdurle a forza la lingua oltre le labbra, Lucia rimase senza fiato, sconvolta, dando involontariamente accesso al dolce calore presente all'interno. La ragazza non aveva mai provato nulla di paragonabile al magnetismo travolgente del bacio di Morgan. Lei desiderava baciarlo a sua volta! Moriva dalla voglia di mettergli le braccia. intorno al collo e di passargli le mani tra il groviglio dorato dei capelli. Lei voleva... Le cose che il bacio di lui le faceva desiderare non avevano nome. Era sbagliato. Assolutamente sbagliato. Lei non avrebbe dovuto sentirsi così. Quell'uomo era un nemico. Era un perfido pirata che l'aveva rapita e che intendeva stuprarla. Quel pensiero conferì una parvenza di ordine alle sue emozioni confuse, proprio mentre le mani di Morgan si facevano più ardite, frugando in luoghi che nessun uomo aveva il diritto di toccare. Lei sapeva di dover 33
  • 34. fare qualcosa, qualsiasi cosa per infrangere l'incanto che quell'individuo esercitava su di lei, prima di trovarsi completamente alla sua mercé. Il coltello! Infilandosi la mano in tasca, tirò fuori la minuscola arma e la sollevò premendola in un punto vulnerabile del collo di Morgan. Le mani dell'uomo la lasciarono mentre lui interrompeva bruscamente il bacio, fissandola con una sorta di perversa ammirazione. Quella devota giovane si avvolgeva nella propria virtù come in un maledetto-manto di santità. «Non toccatemi. Non provate mai più a toccarmi.» Un sorriso gli tese le labbra. «Sarà difficile farlo. Dove avete preso quel coltello?» «È mio. Ritraetevi, altrimenti non vivrete abbastanza a lungo per vedere un altro giorno.» Morgan riuscì a stento a evitare di scoppiare apertamente a ridere. Che cosa pensava di fare con quella piccola lama? Con un guizzo del polso lui avrebbe potuto disarmarla e perfino farle del male, se avesse voluto. Avrebbe richiesto scarsa fatica da parte sua gettarla sulla cuccetta, sollevarle le gonne, allargarle le gambe e fare quel che voleva. Tutti gli spagnoli erano suoi nemici; perché mai una maliarda spagnola che si spacciava per una santarella avrebbe dovuto essere diversa dalle altre? «Come siete feroce, suor Lucia», osservò, beffardo. «Faccio sul serio, capitano.» «Davvero? Benissimo, fate del vostro meglio. Tagliatemi la gola, vi sfido a farlo.» Gli occhi di lui luccicavano pericolosamente. Quando la lama fece stillare una goccia di sangue, lui non reagì come lei si era aspettata. «Prima che continuiate», aggiunse minacciosamente il pirata, «forse dovreste prendere in considerazione le conseguenze. La mia morte affliggerà enormemente la ciurma. L'equipaggio vi farà soffrire, e vi garantisco che non sarà piacevole.» La mano di Lucia esitò. «Non sarebbe preferibile cedere a me, piuttosto di rischiare di dover affrontare la ciurma? I miei uomini sono una combriccola brutale, dubito che giungereste viva fino all'indomani.» «Prima mi ucciderò!» Lei lo disse con intensità tale che Morgan non dubitò neppure per un attimo che la fanciulla avesse il coraggio di porre in atto quella minaccia. Lui era inoltre consapevole di aver lasciato che quel gioco gli sfuggisse di mano. Lucia non poteva fargli nulla con quel coltellino, ma per qualche 34
  • 35. inspiegabile motivo lui non voleva che quell'irritabile santarella dotata di più coraggio che buonsenso si facesse del male. Con un movimento rapido, ancor più veloce dello sguardo, Lucia si ritrovò privata del coltello e bloccata tra le braccia di Morgan. Gli occhi le bruciarono di lacrime quando si rese conto di quello che era accaduto, ma non volle lasciarle cadere. «E ora, suor Lucia? Dov'è finito il vostro coraggio?» «Spregevole, ignobile... pirata!» «Corsaro. Esiste una differenza. Io attacco e saccheggio soltanto gli spagnoli.» «Lasciatemi andare!» «Ben volentieri.» Lui la liberò all'istante, e lei inciampò prima di raddrizzarsi. «Andate a letto, all'improvviso ho perduto ogni interesse. Tuttavia questo coltellino lo terrò io, nel caso decidiate di sgozzarmi durante la notte.» Lucia, inorridita, rivolse un'occhiata alla cuccetta; lui si aspettava forse che lei gli si stendesse accanto? Quando lo guardò per ricevere un chiarimento, la ragazza rimase stupefatta al vedere che si era tolto la camicia di seta nera e che se ne stava con addosso soltanto pantaloni neri aderenti che gli fasciavano le gambe e le cosce robuste, e stivali di cuoio. Lei impallidì e distolse lo sguardo, ma non prima di avergli intravisto il petto e le spalle abbronzate, íncrespati di spessi fasci di muscoli nerboruti, nonché il misterioso gonfiore che gli tendeva i pantaloni sul davanti. «Avete intenzione di dormire con quell'orribile cuffia?» chiese Morgan, sprezzante. «Vi garantisco che la vostra testa calva non mi spaventerà. Magari potrà disgustarmi, ma non certo spaventarmi.» «Preferisco tenerla addosso», insistette Lucia. Se l'avesse tolta rivelando i lunghi capelli, lui non si sarebbe più lasciato ingannare dalla messinscena. Benché normalmente le suore non si rasassero il capo, tenevano comunque i capelli corti, sotto il velo. Lei non aveva preso i voti definitivi, e finché non l'avesse fatto le veniva consentito di mantenere la voluttuosa cascata di capelli color ebano. «Mettetevi a letto», ordinò freddamente Morgan, sciogliendosi i lacci sul davanti dei pantaloni e piegandosi per togliersi gli stivali. «Che cosa intendete fare?» C'era una nota di panico nella voce di lei. «Dormire.» Lui la guardò con occhi cupidi. «A meno che non abbiate un'idea migliore.» «Non intendo giacere accanto a voi.» Lei contrasse le labbra con ostinazione. 35
  • 36. Morgan la guardò con occhio furioso, poi scrollò le spalle. «Fate come vi pare. Il pavimento diventa piuttosto duro dopo il primo paio d'ore.» «Sono abituata alle privazioni, il convento offre scarse comodità materiali; viviamo un'esistenza di austerità e di preghiera.» Lui annuì brevemente. «Potete fare come vi pare, per il momento. Vi informerò quando vorrò la vostra presenza nel mio letto.» Lucia cercò di non fissargli il petto nudo, ma era difficile evitarlo, data la curiosità che provava: conosceva così poco dell'anatomia maschile. Incurante dell'esame minuzioso, anche se turbato, da parte della ragazza, lui sedette sul bordo della cuccetta e si tolse i pantaloni. II grido di sgomento di Lucia lo spinse a riportare lo sguardo su di lei e a rivolgerle un sorriso impudente. La ragazza si girò di scatto, il volto rosso, in fiamme; udì i passi di Morgan dietro di sé, ma rifiutò di sollevare lo sguardo. Lei provò un sollievo enorme quando il capitano le gettò accanto, per terra, una coperta e un cuscino, e si volse dall'altra parte. Lucia non voleva guardare il corpo nudo del pirata, ma, quando lo udì muoversi qua e là, non poté fare a meno di dargli un'occhiatina girandosi appena e mantenendo lo sguardo a livello dei piedi. Lui si diresse con indifferenza alla sedia e recuperò la propria spada. «Questa sarà più al sicuro con me», asserì Morgan, portando con sé l'arma fino alla cuccetta. Lei udì il fruscio delle lenzuola, seguìto dal silenzio e da un'improvvisa oscurità, e Lucia si rese conto che il capitano aveva spento la lampada che oscillava dal soffitto sopra di lui. Lucia non si mosse comunque, temendo che lui potesse cambi idea e pretendere la sua presenza nel proprio letto. Lei rimase imn bile, osando a malapena respirare, finché non udì il ritmo regolare c la sua respirazione e capì che si era addormentato. Soltanto allora le avvolse nella coperta e si distese sul duro pavimento di legno. Nonostante il cuscino che aveva sotto la testa, la cuffia le rendeva quasi impossibile trovare una posizione comoda. La testa le prudeva sotto la stoffa di lino, e lei desiderava ardentemente un pettine da passarsi tra i capelli ingarbugliati, o, ancora meglio, un paio di forbici per tagliarli tutti. La sua unica concessione alla comodità fu quella di togliersi le scarpe e le calze. Lucia si addormentò quasi all'istante, stremata dal proprio incontro con El Diablo. Purtroppo i suoi sogni furono carichi di immagini del virile capitano, con il corpo nudo esibito in tutta la sua mascolina bellezza. Senza i pantaloni. Che Dio l'aiutasse. Morgan non trovò facilmente il sonno, a dispetto del ritmo forz; della sua respirazione. Rimase 36
  • 37. disteso sveglio, ferocemente consapevole della giovane che sosteneva di essere una suora; lei lo colpiva in un modo che lo metteva a disagio. Lui era un tipo virile e c'erano state molte donne nella sua vita; ne derivava un piacere sensuale e lo appagavano eroticamente. I porti erano molti e molte le ragazze, ma nessuna lo attirava come suor Lucia. Che cosa c'era in quella piccola suora che gliela faceva desiderare tanto? Lui avrebbe semplicemente dovuto prenderla come richiedeva il suo corpo e dimenticarla senza indug Era spagnola, no? Morgan non aveva mai conosciuto uno spagnolo che non gli avesse ispirato un odio profondo e divorante. Lucia era una suora. Ma il corsaro non le credeva affatto. La voleva. Sarebbe stato così facile non badare alla sacra vocazicne che diceva di seguire e prendere l suo corpo. Così facile... Era davvero una pia donna? Lui diede un'occhiata a Lucia, raggomitolata sul duro pavimento stupefatto dalla direzione dei propri pensieri. El Diablo aveva catturato un paio di donne spagnole in precedenza e le aveva subito liberate, dietro pagamento di un riscatto. Non aveva mai provato desiderio per loro, sebbene fossero più che disposte a concedergli le loro grazie. Una in particolare aveva messo decisamente in chiaro che lo desiderava, ma lei non lo attirava, non trovava alcuna bellezza nei lineamenti scuri e ni occhi a mandorla che la caratterizzavano, perciò l'aveva respinta. Morgan sospirò in modo irregolare e si volse verso la parete. Perché avrebbe dovuto preoccuparsi della comodità di quella maliarda spagnola? La decisione di dormire per terra era stata sua, perciò, così fosse. Lucia si svegliò quando il sole del mattino filtrò attraverso l'oblò aperto. Lei rimase senza fiato, sconvolta, quando si rese conto di giacere nella cuccetta di Morgan e balzò su come se essa bruciasse, fissando inorridita il giaciglio sfatto. Come era finita dal pavimento al letto? Non ricordava di essersi spostata o che qualcuno ve l'avesse trasportata. Dov'era il pirata? Che cosa le aveva fatto? Prendendo in esame i propri indumenti, le parve che non le mancasse nulla di ciò che indossava il giorno prima. Sentiva il corpo irrigidito per aver dormito sul duro pavimento, ma a parte quello non avvertiva alcun 37
  • 38. dolore in luoghi insoliti. Non ebbe il tempo di esaminarsi ulteriormente, perché la porta si aprì e Morgan entrò, chiudendosela bene alle spalle. Portava un vassoio da cui provenivano aromi deliziosi. «Ah, vedo che siete sveglia. Vi ho portato qualcosa da mangiare; dovete avere fame dopo aver saltato la cena, ieri sera.» Lui posò il vassoio sullo scrittoio, spingendo da parte una mappa, mentre così faceva. A Lucia venne l'acquolina in bocca. «Non ho appetito», mentì. Tuttavia lo stomaco la tradì, perché iniziò a brontolare così forte da essere udito da Morgan. «C-come sono finita sulla cuccetta?» «Vi ci ho messo io», disse Morgan. «Mi sono levato all'alba. Sembravate così scomoda che vi ho trasferita nel letto; stavate ancora dormendo sodo, quando ho lasciato la cabina.» «Non avete...» Lei si umettò le labbra, incerta su come continuare. «Non avete... approfittato di me, vero? Siete così malvagio da profanare un'ancella di Dio?» Morgan aggrottò la fronte con ferocia tale che Lucia fece un balzo all'indietro, allarmata. «Quando vi prenderò, pretenderò che siate sveglia e che ve ne rendiate conto. Vi voglio sensibile tra le mie braccia, non ignara e inconsapevole di quello che vi sto facendo. Posso essere un bastardo, ma ci sono cose che neppure io mi abbasserei a fare. Ora mangiate. Ho una nave da governare.» Lui si volse per andarsene. «Aspettate!» Morgan si arrestò, senza voltarsi. «Posso... posso uscire a camminare sul ponte?» «Gli uomini mi sono fedeli, ma sono comunque dei pirati, suor Lucia. Non posso proteggervi da loro una volta che sarete uscita da questa cabina. La ciurma immaginerà che io mi sia già stancato di voi e crederà di essere libera di soddisfare i propri impulsi. Potete fare come vi pare, ma se non volete sottomettervi al mio equipaggio, allora vi consiglio di rimanere al sicuro qui dentro.» Lucia fu percorsa da un brivido; gli credette. Tutti gli uomini erano così ignobili? Così riprovevoli? Quando lui fu uscito dalla porta, lei capì che nulla al mondo avrebbe potuto spingerla a uscire da quella cabina. La ambigua protezione del capitano era comunque preferibile a uno stupro di gruppo da parte dell'intera ciurma. Morgan ridacchiò tra sé mentre si allontanava; non era stato proprio sincero con Lucia. I suoi uomini la volevano, certo, ma avrebbero obbedito 38
  • 39. ai suoi ordini, sotto pena di subirne le conseguenze. Dopo ciò che lui aveva spiegato loro quella mattina, nessuno avrebbe osato toccarla nemmeno con un dito senza il suo permesso. Lucia lo osservò andarsene, mentre l'aroma delizioso la attirava verso il vassoio della colazione. Doveva conservare le forze, no? Con quel pensiero in mente la ragazza divorò rapidamente il contenuto dell'intero vassoio, trovandolo sorprendentemente gustoso, considerato che si trattava di vivande preparate su una nave. Lucia aveva appena terminato di mangiare, quando udì bussare discretamente alla porta Osservò piena di apprensione la porta che si apriva senza invito e vide entrare il primo ufficiale, che le portò una brocca d'acqua e una pila morbidi teli. «II capitano ha pensato che un po' d'acqua potesse farvi piacere; è la cosa più vicina a un bagno che possiamo offrirvi. Quello dovrà aspettare finché non avremo raggiunto Andros.» Crawford posò la brocca sul lavabo e osservò la giovane con aria sfacciata; si chiese se la notte precedente il capitano l'avesse presa. A giudicare dal pessimo umore di Scott, lui ipotizzò che la perfida monaca fosse riuscita a mantenere intatta la propria verginità. Non era da Morgan morire dietro a una baldracca spagnola, indipendentemente da quanto potesse essere bella o desiderabile. Tuttavia, per colpa di quella colombella grigia, Morgan aveva i nervi a pezzi. Il primo ufficiale era sconcertato; credeva di conoscere il suo amico meglio di chiunque altro, e sapeva che non era da lui privarsi di qualcosa che aveva a portata di mano, qualcosa che desiderava con tanta intensità, come evidentemente era nel caso di quella suora spagnola. «C'è qualcosa che non va?» chiese Lucia, sulle spine sotto lintenso e minuzioso esame di Crawford. Lui le rivolse un ghigno impudente. «Siete consapevole di quello che state facendo al capitano Scott? Perché non cedete e non risparmiate a entrambi tempo e fastidio? Alla fine lui farà a modo suo.» Lucia si inalberò, piena d'indignazione. «Cedere? No, mai! Sono una suora, violare me significa violare Dio.» «Dio ha abbandonato Morgan quando aveva bisogno di Lui.» Lucia ebbe un'esclamazione di sdegno. «Blasfemo! È proprio tipico di voi inglesi senza Dio. Potete dire al vostro capitano che io lo contrasterò fino al mio ultimo respiro mortale.» Crawford scrollò il capo. «Non c'è bisogno che muoia nessuno, sorella. Vi sto semplicemente mettendo in guardia sul fatto che Morgan non è un uomo 39
  • 40. paziente, e che la ciurma preferisce vederlo felice Io preferisco vederlo felice.» «Voi potete andare al diavolo, signor Crawford!» «Dove avete imparato l'inglese? Avete un'ottima padronanza della lingua, per essere una suora.» Come Morgan, anche lui sospettava quella focosa spagnola non fosse ciò che sosteneva di essere. «Al convento avevo ottimi insegnanti. Ho iniziato gli studi a dieci anni d'età e ho scoperto di essere naturalmente portata per le lingue straniere. Mastico anche un po' di francese e di tedesco.» «Non c'è da meravigliarsi che Morgan sia affascinato da voi», osservò Crawford, asciutto. «Bellezza e cervello sono rari in una donna. Tutte le suore sono così ben istruite come voi?» Quell'uomo stava forse cercando di lusingarla? Lei non poteva ammettere che suo padre aveva preteso che venisse istruita in quel modo per non mettere in imbarazzo il suo futuro marito. Don Diego del Fuego era un uomo molto colto e potente, che aveva bisogno di una moglie intelligente quanto bella. Don Eduardo era stato generoso nei confronti della sua unica figlia, riguardo alla sua istruzione. «Io posso parlare soltanto per me, signor Crawford. Grazie per l'acqua.» L'ufficiale capì benissimo che si trattava di un congedo, e si volse per andarsene. «Oh, a proposito», aggiunse prima di varcare la soglia, «c'è un pi... ehm, un vaso da notte sotto il letto. Potete usarlo; lo sguattero viene a vuotarlo una volta al giorno.» Il volto di Lucia si infiammò. In verità lei aveva un bisogno disperato di un vaso da notte, ma era troppo imbarazzata per chiederne uno allo spregevole capitano Scott. Si chiese se Morgan avesse ordinato al signor Crawford di accennare al problema. Tuttavia lei apprezzò molto che le avessero portato dell'acqua, poiché non si era più potuta lavare in modo decente da quando era stata rapita dalla Santa Crux. Quando notò che la porta non aveva chiavistello, Lucia si arrangiò come meglio poté, puntellando una sedia sotto la maniglia. Poi si lavò alla svelta, togliendosi per un attimo la parte superiore della veste, poi sollevandosi le gonne per arrivare alle gambe. Era incerta se togliere o no il copricapo, e lo fece con riluttanza, tenendo d'occhio la porta nel timore che il pirata facesse irruzione superando quella scarsa barriera e scoprisse 40
  • 41. il suo segreto. Lei desiderò essere ancora in possesso del coltellino per il cibo, in modo da poter tagliare la lunga chioma. Una volta che ebbe terminato di lavarsi, osservò con interesse la scrivania di Morgan; un'autentica miniera inaspettata e preziosa, pensò, aprendo i cassetti in rapida successione. Poteva sperare al massimo in un tagliacarte, ma se fosse stato abbastanza affilato lei sarebbe riuscita comunque a tagliarsi i riccioli. La fortuna l'assistette; nell'ultimo cassetto Lucia trovò un paio di piccole forbici, che probabilmente Morgan usava per rifilarsi i capelli. Tuttavia, quando sollevò le forbici avvicinandosele al capo, le tremarono le mani, perché i capelli erano proprio l'attributo di cui andava più fiera. Lei sapeva che al momento di prendere i voti perpetui glieli avrebbero tagliati comunque, ma fino ad allora la ragazza aveva gelosamente curato e conservato i suoi lunghi riccioli lucidi. Ora si trovava a dover fare una scelta dolorosa; preferiva rinunciare all'onore o alle chiome? Non aveva scelta, doveva proteggere la propria virtù contro il virile pirata e il potere travolgente che esercitava su di lei. Agi in modo rapido, efficiente, tagliando via grosse ciocche di capelli senza l'aiuto di uno specchio. Le guance le si rigavano di lacrime man mano che cresceva la pila di chiome recise. Lucia non sapeva se stava tagliando in modo regolare, né le importava; si rendeva conto soltanto di dover finire e liberarsi delle prove prima che ritornasse il capitano Scott. Infine il compito fu portato a termine. Raccogliendo con cura i riccioli neri, si diresse all'oblò, che era stato lasciato aperto perché entrasse la brezza, e gettò in mare fino all'ultima ciocca. Osservò in modo spassionato le ciocche scure che indugiavano sulla cresta di un'onda e poi scomparivano sotto la superficie. A quel punto la ragazza si allontanò e si rimise il copricapo. Appena in tempo. La maniglia della porta sbatacchiò, e all'improvviso la sedia volò via, mentre Morgan faceva irruzione nella stanza. «Che cosa speravate di realizzare con la sedia?» L'inclinazione sardonica delle sopracciglia di lui le rivelò quanto il pirata ritenesse davvero inutile quella manovra volta a tenerlo fuori. «Avevo bisogno di intimità per lavarmi.» «Nessuno tranne me entrerà mai in questa cabina senza il mio permesso.» «Questo dovrebbe forse farmi sentire meglio?» Morgan sorrise. «Ben presto, mia piccola suora, ben presto voi implorerete le mie attenzíoni.» 41
  • 42. «Quando la luna inizierà a vortícare e le stelle esploderanno!» «Posso fare in modo che accada», promise lui, abbassando la voce in un roco sussurro. «Quando vi porterò al piacere afferrerete la luna vorticante e raggiungerete le stelle.» Le parole seducenti di lui fecero turbinare i sensi di Lucia; la ragazza non aveva idea di che cosa lui stesse parlando, ma in qualche modo sospettava che l'inglese potesse fare in modo che quanto promesso accadesse, se lei gliel'avesse consentito. «II vostro io è in preda a un'esaltazione esagerata, capitano.» «Davvero, piccola strega? Forse dovremmo provare la mia teoria.» Lui si diresse lentamente verso di lei. Lucia si volse per evitarlo, ma l'uomo fu troppo veloce, e per di più la giovane non aveva via di scampo. Morgan la afferrò e la attirò a sé. Lei avvertì l'incredibile calore che lui emanava, attraverso gli indumenti di entrambi. «Che cosa volete da me?» esclamò la giovane. «Guardatemi! Il mio comportamento non è né seducente né dissoluto, sono avvolta dalla testa ai piedi in una veste grigia e insignificante, che non lascia vedere nulla tranne il mio volto.Certamente ci sono donne più attraenti di me. Sono una suora, una donna consacrata, non so nulla delle cose del mondo.» «Se pensate che le vesti che indossate non vi rendano attraente vi sbagliate di grosso. Io vi insegnerei la passione, colombella grigia.» Lui premette con forza la bocca contro quella di lei, esigente, schiudendole le labbra; penetrò all'interno con la lingua ardente, creando un fuoco che minacciò di bruciarla. Lei sentì il calore di lui contro di sé, che la marchiava, e gemette sotto l'assalto furioso del suo bacio, ammaliata dal sapore e dal tocco di lui. Morgan era acutamente consapevole del contatto fisico tra sé e Lucia. Lei era premuta contro di lui, e attraverso la barriera dei loro abiti il corsaro riusciva a sentire la lunghezza delle sue gambe armoniose, la curva seducente dei fianchi e la morbida pienezza dei seni. Lei poteva essere una suora, o forse no, ma era donna sino in fondo, e matura per essere colta, matura per lui. Lucia si rendeva conto del pericolo che correva, lo avvertiva con ogni fibra del proprio essere e sembrava impotente a fermare quello che Morgan Scott aveva iniziato. Se lei avesse voluto davvero scoprire che cosa fosse la 42
  • 43. passione, era certa che quel pirata inglese potesse darle un piccolo assaggio del paradiso. Ma l'indole di lei era troppo severa per abbandonarsi a sentimenti peccaminosi. Essere sedotta e abbandonata da un virile furfante era peggio di dover sposare un uomo che non conosceva. Nessuna delle due alternative era allettante. In qualche modo lei doveva convincere El Diablo a rimandarla al convento, e doveva farlo presto, prima che lui si facesse beffe della sua devozione. Strappandosi dalla stretta dell'uomo, Lucia utilizzò uno stratagemma che aveva funzionato in passato con il capitano; cadde prontamente in ginocchio prima che lui potesse tornare ad afferrarla. Stringendo tra le mani le perle del rosario, la giovane levò gli occhi al cielo e prese a muovere le labbra in fervida preghiera. La sua devozione toccò un tasto sensibile all'interno di Morgan, e lui si allontanò con una volgare imprecazione. Come poteva sedurre una donna così pia? Così riverente? Non è una suora, obiettò una voce dentro di lui. Ma l'ardore del corsaro si era raffreddato, non perché nutrisse alcun rispetto profondo per la religione papista che lei professava, ma perché quella donna toccava un tasto nascosto nel profondo dell'animo di lui, che faceva appello alla sua decenza. «Recitate pure le vostre preghiere, mia piccola monachella», ringhiò Morgan. «Tanto alla fine non vi serviranno a nulla. Io vi avrò, a tempo debito.» 43